[:it]di Nadia Fondelli – Dell’olio extra vergine d’oliva si parla molto, forse troppo e anche a sproposito specie dopo l’anno orribile 2014 che di fatto, in Toscana ha azzerato la produzione e fatto piangere lacrime amare a tanti.
Questo raccolto 2015 era quindi atteso più di una sposa all’altare. Abbiamo iniziato a parlarne i primi di ottobre prima bisbigliando sottovoce poi, piano piano più forte fino all’apoteosi di questi giorni quando i frantoi lavorano a pieno regime 24 ore su 24.
Previsioni, anteprime e discorsi, tanti. Difficile però che le porte molto girevoli in questi giorni dei frantoi si aprano ai ficcanaso giornalisti. C’è da lavorare e meglio non averli fra i piedi.
Non sempre è così però perché a San Polo in Chianti, i fratelli Gionni e Paolo Pruneti, nonostante le occhiaie e i riccioli ribelli di molte notti insonni passate in frantoio ci hanno accolto per raccontarsi e raccontare il loro essere, orgogliosamente, artigiani del gusto.
Qui l’extra vergine d’oliva è il prodotto, non il fratello minore del vino. E’ il prodotto voluto, cercato, sognato e realizzato da due giovani visionari dell’agricoltura 2.0 che fanno qualità dell’eccellenza e che, come se già non fosse eroico il loro lavoro per il frutto dell’olivo, si dilettano anche a ridare splendore alla produzione dell’iris e dello zafferano.
Ma torniamo all’extra vergine che davanti ai nostri occhi in pochi passaggi si trasforma da oliva a olio.
Con coraggio e passione Gionni e Paolo rappresentano l’oggi e il domani di un’azienda dalla tradizione centenaria. Coraggio e passione con cui seguono personalmente ogni fase di lavorazione, coraggio e passione con cui immettono sul mercato monocultivar, cru e blend scelti e selezionati in prima persona per regalare agli appassionati un top di gamma e ai neofiti la possibilità di scoprire la differenza fra un grande extravergine e un anonimo equivalente da supermercato.
Oggi alcuni colleghi stranieri hanno avuto la possibilità di avvicinarsi a questo mondo. Hanno provato l’esperienza particolare di frangere in campo da un olivo e di fare poi degustazione d’olio anche al bicchiere. Hanno provato la sensazione di sentirsi graffiare la gola dai polifenoli, di sentire al naso e in bocca sentori di campo balsamici.
Leccino, Moraiolo e Frantoio i monocultivar 2015 degustati.
Si confermano l’eccellenza degli extravergini dei Pruneti. Leggero, delicato, equilibrato e dolce con i suoi sentori di lattuga e insalate il Leccino. Sentore di erba di campo, rucola, mela verde e finale di pepe nero intenso per il Moraiolo e caratteristico carciofo, rucola e pepe verde per il Frantoio.
Un’annata che promette bene. Il 2015 Pruneti pare davvero essere in linea con i sogni visionari di Gionni e Paolo che per essere compiuti devono solo veder diventare il consumatore un fruitore sempre più consapevole.[:en] di Nadia Fondelli – Dell’olio extra vergine d’oliva si parla molto, forse troppo e anche a sproposito specie dopo l’anno orribile 2014 che di fatto, in Toscana ha azzerato la produzione e fatto piangere lacrime amare a tanti.
Questo raccolto 2015 era quindi atteso più di una sposa all’altare. Abbiamo iniziato a parlarne i primi di ottobre prima bisbigliando sottovoce poi, piano piano più forte fino all’apoteosi di questi giorni quando i frantoi lavorano a pieno regime 24 ore su 24.
Previsioni, anteprime e discorsi, tanti. Difficile però che le porte molto girevoli in questi giorni dei frantoi si aprano ai ficcanaso giornalisti. C’è da lavorare e meglio non averli fra i piedi.
Non sempre è così però perché a San Polo in Chianti, i fratelli Gionni e Paolo Pruneti, nonostante le occhiaie e i riccioli ribelli di molte notti insonni passate in frantoio ci hanno accolto per raccontarsi e raccontare il loro essere, orgogliosamente, artigiani del gusto.
Qui l’extra vergine d’oliva è il prodotto, non il fratello minore del vino. E’ il prodotto voluto, cercato, sognato e realizzato da due giovani visionari dell’agricoltura 2.0 che fanno qualità dell’eccellenza e che, come se già non fosse eroico il loro lavoro per il frutto dell’olivo, si dilettano anche a ridare splendore alla produzione dell’iris e dello zafferano.
Ma torniamo all’extra vergine che davanti ai nostri occhi in pochi passaggi si trasforma da oliva a olio.
Con coraggio e passione Gionni e Paolo rappresentano l’oggi e il domani di un’azienda dalla tradizione centenaria. Coraggio e passione con cui seguono personalmente ogni fase di lavorazione, coraggio e passione con cui immettono sul mercato monocultivar, cru e blend scelti e selezionati in prima persona per regalare agli appassionati un top di gamma e ai neofiti la possibilità di scoprire la differenza fra un grande extravergine e un anonimo equivalente da supermercato.
Oggi alcuni colleghi stranieri hanno avuto la possibilità di avvicinarsi a questo mondo. Hanno provato l’esperienza particolare di frangere in campo da un olivo e di fare poi degustazione d’olio anche al bicchiere. Hanno provato la sensazione di sentirsi graffiare la gola dai polifenoli, di sentire al naso e in bocca sentori di campo balsamici.
Leccino, Moraiolo e Frantoio i monocultivar 2015 degustati.
Si confermano l’eccellenza degli extravergini dei Pruneti. Leggero, delicato, equilibrato e dolce con i suoi sentori di lattuga e insalate il Leccino. Sentore di erba di campo, rucola, mela verde e finale di pepe nero intenso per il Moraiolo e caratteristico carciofo, rucola e pepe verde per il Frantoio.
Un’annata che promette bene. Il 2015 Pruneti pare davvero essere in linea con i sogni visionari di Gionni e Paolo che per essere compiuti devono solo veder diventare il consumatore un fruitore sempre più consapevole.[:]
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