Nei giorni di shock in cui il mondo scopre (alla buon’ora) che in Ucraina esiste una guerra (ma è così dal 2014) e tutti scendono in piazza uniti sotto i vessilli gialli azzurri dell’Ucraina invasa dalle armate ex rosse di Putin Unione Italia Vini non trova di meglio che redigere e inviare alla stampa un bel comunicato stampa di preoccupazione per le sanzioni europee contro il neo zar di Mosca.
Alla faccia dell’invasione di uno stato sovrano, delle bombe poco intelligenti che stanno costringendo a vivere come topi nel sottosuolo migliaia di famiglie di Kiev e dintorni e alla faccia dei giocattoli con esplosivo lanciato dagli aerei russi (notizia formita dal Parlamento ucraino) l’Unione Italia Vini con la sua velina non trova di meglio da fare che rammaricarsi per il possibile stop agli ettolitri di nettare di Bacco che dall’Italia post covid stanno invadendo le tavole degli oligarchi russi.
Testualmente il comunicato stampa recita:
Contro-sanzioni, ma anche danni indiretti derivanti da crollo del rublo e prezzi energetici alle stelle minacciano l’export di vino italiano in Russia. Ma lo scenario che il comparto del made in Italy si prepara a pagare alla guerra è già difficile in queste ore.
A ciò si stanno aggiungendo problemi di carattere finanziario: per effetto delle sanzioni alle banche russe si prevede infatti la sospensione dei pagamenti da Mosca, in uno scenario di stato di guerra che farà perdere le tutele assicurative sui pagamenti delle merci.
Per il segretario generale di Uiv, Paolo Castelletti: “Ci troviamo costretti a dover rinunciare a una piazza strategica per l’Italia, che è il primo Paese fornitore di vino in Russia, proprio in una fase di forte risalita degli ordini.”
Insomma semplificando l’ Unione Italiana Vini praticamente dice “Cari governanti italiani europei porca miseria, proprio adesso che si stava tornando a vendere ci venite a bloccare?”
Per l’amor di Dio è ovvio che le sanzioni imposte creeranno problemi non indifferenti ad ampi comparti dell’economia italiana tra cui quello del vino prima di tutto, ma il comunicato dell’Unione Italiano Vini è davvero sgradevole perché giunge in un momento in cui Kiev è sotto assedio, le bombe sono poco intelligenti e si lanciano dagli aerei perfino giocattoli esplosivi (non certo per uccidere solo i militari!)
Praticamente il problema è non salvare la popolazione ucraina ma non poter piazzare sulle belle tavole apparecchiate degli oligarchi le bottiglie di vino italiano.
Ma un po’ di vergogna no?
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