Fra e tantissime visite a tema che possiamo fare nell’Italia del vino vi suggeriamo un itinerario insolito nell’Italia dei monasteri. Non solo liquori corroboranti di cui vi abbiamo parlando nel nostro viaggio nella Toscana dei monasteri ma anche vini straordinari che nascono in cantine secolari da uve prodotte in filari accarezzati dalle mani dei monaci cistercensi.
Abbazie e monasteri dal fascino austero e discreto dove fermarsi anche a degustare i vini prodotti. Vini a cui è stata dedicata in provincia di Latina lo scorso giugno una manifestazione ad hoc.
Ecco quindi
Abbazia di Vavisciolo
Siamo nel Lazio in provincia di Latina in un abbazia fondata ai piedi del Monte Corvino nel VIII secolo da monaci greci, occupata e restaurata dai Templari nel XIII secolo.
L’Abbazia di Valvisciolo fu edificata intorno all’anno 1100 ed è la chiesa più antica in stile gotico cistercense costruita in pietra calcarea locale.
Lo stile architettonico cistercense segue il monito del “Memento mori”. Per questo motivo evita sfarzi ed inutili fronzoli, perché quello che conta non è la materialità ma la spiritualità.
A Valvisciolo si coltivano vigneti di Malvasia Puntinata e Merlot con tecniche che rispettano l’habitat naturale con poca chimica.
Abbazia Di Busco Liasora
Nel cuore del Veneto, per la precisione a Busco di Ponte di Piave in provincia di Treviso l’Abbazia benedettina di Sant’Andrea di Busco si è caratterizzata sin dal 1200 per un’intensa attività agricola. Oggi dell’abbazia originaria rimangono solo poche tracce, ma dall’attitudine benedettina al lavoro della terra e nelle antiche tecniche di vinificazione la famiglia Zeno da 500 anni opera nelle vigne delle abbazie continuando la tradizione e producendo grandi vini fra cui un ottimo prosecco
Abbazia di Muri Gries
Nel 1845, un gruppo di monaci benedettini proveniente da Muri in Svizzera dove erano stati cacciati, giunse a Gries, alle porte di Bolzano favorendo la rinascita della cultura monastica e della viticoltura d’abbazia già degli agostiniani.
Qui convivono non solo vita monastica e lavoro quotidiano in cantina, ma anche le attività svolte nei 35 ettari di vigneti di proprietà distribuiti nelle migliori zone della conca di Bolzano e dintorni.
Il grande lavoro viene fatto sulle varietà autoctone per dare valore alla tradizione altoatesina come area geografica di produzione del Lagrein.
Abbazia di Praglia
L’Abbazia di Praglia sorge ai piedi dei colli Euganei (Padova) e si fonda sul lavoro manuale dei monaci che hanno investito risorse ed inventiva nella bonifica dell’area e nell’introduzione della vite di varietà quali la garganega, la friularo e il moscato fiordarancio.
I vini prodotti sono di svariate tipologie, bianchi e rossi, spumanti dolci o metodo classico, passiti o frizzanti, una micro vinificazione artigianale molto attenta alla sostenibilità ambientale e al consumatore.
Monastero dei frati bianchi
Siamo nella parte più settentrionale della Toscana ovvero in quella Lunigiana circondata dall’Appennino Tosco-Emiliano, le Alpi Apuane ed il Mar Tirreno.
Un terra aspra e selvaggia, con vallate e colline soleggiate su cui sono antichi borghi di rara bellezza. Uno di questi è sicuramente Monte dei Bianchi che a 400 metri di altitudine domina l’intera Valle del Lucido.
Qui il primo monastero fu edificato nel VII secolo dal figlio di Egenio il Longobardo, Atos, il quale donò parte dei suoi possedimenti a Padre Fratellus incaricandolo di costruirvi un centro di culto.
Nel corso dei secoli il centro divenne noto per la qualità delle sue terre e il fervore delle attività agricole.
Tra i vitigni che si coltivano alcuni internazionali fra cui il Syrah e il Merlot, ma più recentemente si è scelto d’investire nella valorizzazione degli autoctoni come la Barsagliana e la Pollera.
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