17 Marzo 2023

I 10 luoghi più belli dove ammirare le camelie

Arriva la primavera e si annuncia con la profumatissima fioritura delle camelie, pianta la cui coltivazione ha iniziato a diffondersi in Italia attorno al Settecento.
La fioritura delle camelie è legata alla Lucchesia dove ogni anno da trentasei primavere va in scena la mostra primaverile delle antiche camelie che in questo territorio trovano uno dei suoi luoghi d’elezione complici le famose ville. A Sant’Andrea in Compito, vicino a Capannori sono da ammirare nei loro splendori di colori e profumi ancora per due week end quello di sabato 18 e domenica 19 marzo e sabato 25 e domenica 26 marzo. Ma non è questo il solo luogo dove farsi ammaliare della fioritura delle camelie in Italia ed ecco allora per voi i migliori luoghi dove ammirare la loro fioritura.


Sant’Andrea in Compito; il “borgo delle camelie” della Lucchesia

Per il nostro viaggio partiamo proprio da Sant’ Andrea e Pieve di Compito che in tre fine settimana di marzo si trasforma in una grande mostra a cielo aperto in cui i visitatori potranno vivere al massimo il contatto con la natura.
Strabilianti le fioriture oltrechè del borgo di Villa Borrini, Villa Giovannetti, Villa Torregrossa, Villa Orsi ed ancora l’antica Chiusa Borrini ed  il Camelietum Campitese sono i luoghi principali in cui si articola la visita del Borgo delle Camelie.

Sul lago di Como a Villa Carlotta

Non c’è stagione in cui il Parco di Villa Carlotta di Tremezzina, la perla del Lario, non offra scorci ricchi di fascino, di colori e di profumi. I suoi otto ettari affacciati sul lago di Como sono infatti una sorta di campionario dell’arte dei giardini – all’italiana, all’inglese, giardino botanico – che hanno preso forma intorno all’aristocratica dimora a partire dal Seicento.
Il Parco impreziosito da una collezione di cento piante di agrumi coltivati in terra (pratica rara e singolare specie al Nord Italia) e da un bambuseto di 25 specie diverse di questa pianta e da una “valle delle felci” con tante varietà di questa pianta e da un oliveto esplode in questo periodo dell’anno con con la fioritura delle camelie.
Il nucleo più imponente del camelieto è quello che decora la parte a monte verso il ninfeo della villa, e molti esemplari presenti nel parco sono cultivar che gli ibridatori hanno dedicato ‘Conte di Cavour’, ‘Garibaldi’, ‘Giuseppe Mazzini’ e ‘Vittorio Emanuele II’.


Nel Lazio le camelie “vulcaniche” di Velletri

A Velletri, nei Castelli Romani, le particolari condizioni climatiche e ambientali, caratterizzate da un’intensa umidità e da un terreno vulcanico ricco di minerali e di sostanza organica proveniente dall’Artemisio, il monte sopra il paese, hanno favorito la coltivazione di camelie.
La camelia a Velletri è molto diffusa nei giardini fuori dall’abitato, ma la si trova spesso anche lungo le strade, dove viene piantata per segnare confini con sequenze di arbusti dal fogliame lucido e perenne.
Ogni anno in questo momento della fioritura si svolge anche qui una festa dedicata a questo fiore dove si esplorarono le collezioni sparse nel territorio a bordo di un minibus.

In Piemonte nel bosco delle Camelie sul lago Maggiore

A partire dagli anni Sessanta la città di Cannero Riviera, Bandiera Blu sulla sponda piemontese del lago Maggiore, è diventata uno dei poli più vivaci del movimento di riscoperta della camelia.
P
roprio a Cannero Riviera ogni anno a marzo si svolge la mostra della Camelia che, fra i vari eventi collaterali, prevede sempre un’escursione con visita guidata in un luogo magico: il Bosco delle Camelie di Cheggio, una frazione raggiungibile solo a piedi e con uno spettacolare affaccio sul lago, che accoglie una collezione di camelie rare, con circa 200 varietà.
A Cheggio le camelie non si inseriscono, come avviene di solito, in un parco o in un giardino ma in un ampio terreno agricolo incastonato a mezza costa fra boschi e antiche abitazioni in pietra; da non perdere.


Toscana: non solo Lucchesia. Viaggio nel Giardino Incantato di Massa

Il Giardino Incantato è stato creato nel 1965 a Massa per volontà di Anna Maria Micheli Lorenzetti, grande appassionata di natura e di fiori. Racchiude piante ornamentali, alberi ad alto fusto come querce, faggi, lecci, betulle e una raffinata collezione di oltre 350 esemplari di camelie, in particolare le japoniche, tutte accuratamente catalogate e con fioriture sia invernali che primaverili.
A partire dal 1991, la raccolta di camelie si è ampliata arricchendosi di varietà e specie diverse, che comprendono per esempio la sinensis (la pianta del tè), le chrysanta (dai particolarissimi fiori gialli), la oleifera (da cui si estrae un olio per uso cosmetico dalle notevoli proprietà antiossidanti), e alcune rarità come la changii (una camelia rifiorente) e l’amplexicaulis, originaria del Vietnam. Ora affidato alle cure di Luca Lorenzetti, figlio di Anna Maria, e della moglie Patrizia, il Giardino Incantato (che fa parte del circuito della Società Italiana della Camelia) può essere visitato su appuntamento.

Ancora in Piemonte a Fiorlago sulle rive del lago di Mergozzo

Ancora un salto in Piemonte in un’ambiente d’elezione per la crescita delle acidofile come tutta l’area Verbanese, il lago di Mergozzo – un romantico specchio d’acqua non distante dal lago Maggiore – che ospita sulle alture di Bracchio dove un azienda vivaistica tra boschi e ruscelli sul versante esterno della Val Grande ha messo a dimora una sontuosa collezione di camelie, rododendri e azalee.


In Emilia Romagna ai Giardino di Giuliani di Lugo di Ravenna

Spostandosi in Emilia Romagna ecco la conferma che certi giardini nascono per passione, altri per scommessa e talvolta più semplicemente il caso che ci mette lo zampino.
Ed è così che è nato il Giardino di Giuliani di Gianpaolo Giuliani a Lugo di Ravenna.
Giuliani confessa di essersi innamorato delle camelie dopo averne acquistata una e da lì aver deciso di studiarle e collezionarle. Da appassionato botanico e ibridatore e riuscito negli anni a piantare oltre 50 varietà
di camelie differenti, grandi e piccole, provenienti da tutte le latitudini. I suoi fiori all’occhiello, però, sono soprattutto le camelie asiatiche, d’origine cinese e giapponese, tuttora piuttosto rare in Italia.

Liguria: Villa Durazzo Pallavicini a Genova

Il Parco di Villa Durazzo Pallavicino a Genova-Pegli, nel Ponente ligure, nominato Parco più bello d’Italia nel 2017, è un unicum nell’ambito della tradizione del giardino storico-romantico europeo. Fu realizzato tra il 1840 e il 1846, su progetto dell’architetto Michele Canzio, su commissione del marchese Ignazio Alessandro Pallavicini, che desiderava dare forma a un luogo ricco di paesaggi simbolici, riferimenti classici e rarità botaniche.
Il percorso tracciato all’interno dei giardini, che si sviluppano su 8 ettari di collina, è articolato come una narrazione teatrale scandita con prologo, antefatto e tre atti, ognuno composto da quattro scene caratterizzate da laghi, ruscelli, cascate, edifici da giardino, piante rare, scorci visivi e inganni scenografici, che si completano con un esodo finale.
In questo periodo dell’anno da non perdere il tour del camelieto storico dove si può scegliere la visita fra altri due itinerari guidati a tema: il percorso scenografico-teatrale, che svela la storia degli edifici e degli allestimenti architettonici che spaziano dall’ambientazione alpestre, all’esotico al mediterraneo, e la visita alla scoperta dei significati esoterici-massonici del Parco, condotta dalla direttrice – l’architetto Silvana Ghigino – solo due volte al mese: una in diurna e una in notturna, al chiaro di luna.


Ancora Piemonte: Villa Anelli a Oggebbio

A inoltrarsi fra i vialetti di Villa Anelli a Oggebbio nella stagione delle fioriture (ma non solo), c’è davvero da perdere la testa: perché, oltre a una straordinaria raccolta di camelie, il giardino in stile romantico inglese – creato nella seconda metà dell’Ottocento dal notaio milanese Carlo Berzio, letteralmente sedotto dal verde e dal silenzio del piccolo borgo dell’Alto Verbano – ospita, insieme ai fiori, esemplari secolari di faggi, carpini, canfore, un cipresso del Kashmir, palme, banani e bambù.
Alle prime camelie ottocentesche si aggiunsero, negli anni Cinquanta del secolo scorso, le piante selezionate da Alessandra Anelli, che con l’aiuto dell’ingegner Antonio Sevesi – fondatore della Società Italiana della Camelia e fra gli autori dell’International Camellia Register (camellia.iflora.cn) – si sono moltiplicate fino a superare le 500 unità che compongono l’attuale camelieto, per un totale di 300 cultivar di japonica (a fioritura primaverile), una quarantina di sasanqua (a fioritura invernale) e una trentina di specie botaniche che provengono da tutto il mondo.
Nel 2010 il luogo è stato nominato “Camellia Garden of Excellence” dalla International Camellia Society, è conservatore Andrea Corneo, agronomo specializzato in architettura del paesaggio e presidente della Società Italiana della Camelia. È lui che accompagna gli appassionati alla scoperta del camelieto, e non soltanto durante la stagione della fioritura: su prenotazione Villa Anelli.

Villa Motta sul lago d’Orta

E’ davvero un momento speciale sul lago d’Orta l’inizio della primavera, quando marzo il sole tramonta sull’acqua e i giardini di Villa Motta proiettano sulle acque nuvole di colori cangianti, che si stemperano intorno alla sagoma lontana di San Giulio: l’isola del Barone Lamberto, personaggio rodariano che non muore finché qualcuno ne ripeterà il nome.
Sono, quei rosa mescolati ai rossi e ai bianchi, le sfumature delle camelie primaverili (japonica, reticulata, cuspidata) che sbocciano per prime e che poi, a poco a poco – in una sorta di minuetto cromatico – passano il testimone ai rododendri (fra i quali spicca un ibrido arboreo alto ben 15 metri), alle rose, anche le sarmentose, presenti in abbondanza lungo la balconata a lago, e a centinaia di azalee antiche di oltre mezzo secolo.

 

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