Terra nota per incredibili “gioielli” della gastronomia quali il bergamotto, la liquirizia, la cipolla e il famoso peperoncino negli ultimi tempi la Calabria sta vivendo uno straordinario momento di dinamismo anche nel settore del vino. Radici di un successo che affonda in epoca remotissima dato che su queste magnifiche coste la pianta della vite si coltivava fin dal VIII e VI secolo a.C. e fu una scoperta per i coloni Greci quando arrivarono sulle coste.
Quelle barbatelle che fecero sì che i Greci chiamassero gli indigeni Enotria vede oggi recuperare l’arte della coltivazione della vite grazie alla moderna produzione degli straordinari vitigni autoctoni che rendono i vini calabresi unici.

Da Enotria ai grandi vini francesi nati in Calabria

Una storia lunga millenni quella del vino nella Magna Grecia. I Greci portarono altri semi che furono incrociati con le varietà autoctone e proprio qui furone rese domestiche le viti selvatiche e innestate con quelle orientali.
Per cui la Calabria è passaggio obbligato per la diffusione della coltura della vite nell’Europa occidentale e nel mondo intero ed oggi è la regione che può vantare il maggior numero di varietà autoctone: quella raccolte e catalogate sono circa 150.
Lasciando alle spalle il glorioso passato del principe Enotrio Italo va detto che fino all’Ottocento il vino calabrese aveva il suo mercato principale in Francia!
Ebbene sì i cugini transalpini per dare corpo e struttura ai suoi grandi rossi usavano vino calabrese…
Oggi le varietà più coltivate sono: Gaglioppo, Magliocco, Greco Nero, Nerello, Calabrese, Greco Bianco, Montonico Bianco, Guardavalle e Pecorello, con esse ed altre varietà si producono 12 vini a Denominazione di Origine Controllata e 13 ad Indicazione Geografica Tipica.

Il consorzio Cirò e Melissa

La Calabria, per la sua collocazione geografica al centro del Mediterraneo dove il sole splende 8 mesi l’anno e per la sua particolare conformazione geografica è “terreno” eccellente per la produzione di grandi vini rossi caldi e robusti e di bianchi fragranti e profumatissimi.
Il Consorzio del Vino Cirò e Melissa rappresenta quindi per tutto quanto detto un’eccellenza enologica radicata nella Calabria Ionica.
Nato nel 1969 unendo gli sforzi di viticoltori e produttori locali ha sede nella belelissima Cirò Marina, affascinante borgo costiero che domina il Mar Ionio.
Il suo territorio di competenza abbraccia le zone di Cirò Marina, Cirò Superiore e Melissa, tutte situate nella provincia di Crotone; luoghi caratterizzati da condizioni climatiche ideali e un terreno ricco di minerali, che contribuiscono alla produzione di vini di alta qualità.

I vitigni

I vitigni coltivati in queste terre e che rientrano nel Consorzio sono varietà autoctone come la Gaglioppo che è il cuore pulsante dell’identità vinicola di questa regione da cui si producono vini rossi strutturati e intensi.Dalle sue uve si produce il DOC Cirò rosso e rosato e il Melissa rosso.
Il Greco Nero è un vitigno a bacca nera che fa parte della famiglia dei Greci. Grappolo spargolo dal colore viola intenso, matura nello stesso periodo del Gaglioppo.
Il greco Bianco infine è un vitigno a bacca bianca discende dalle viti Aminee. Grappolo grande e spargolo di colore giallo paglierino matura nelle ultime due settimane di settembre.

La prova d’assaggio

Il Cirò è un vino rosso con caratteristiche uniche e distintive. Si presenta con un colore rosso rubino intenso e profondo con riflessi violacei.
Naso intenso di frutti rossi maturi come ciliegie e prugne e delicate note speziate e floreali. Sorprendenti, a seconda delle cantine le note di tabacco e cioccolato amaro. In bocca è piacevolmente lungo, persistente, armonico e fresco.

Il Melissa con il suo colore giallo paglierino con riflessi verdastri sorprende al naso per la sua freschezza e le note aromatiche di frutta a polpa bianca come pera, mela verde e agrumi. Non mancano eleganti note floreali intense di fiori bianchi.
In bocca è fresco, vivace e croccante con una buona acidità che conferisce freschezza.