Viaggio insolito nella Toscana Sacra. In un itinerario di misticismo fra abbazie, pievi, monasteri ed eremi che offrono in molti casi un’ospitalità spartana e straordinari liquori.
Luoghi spesso situati in posti solitari perfetti per vivere momenti speciali e per conoscere la Toscana da un angolazione diversa. Abbiamo deciso di proporveli sotto forma di “gran tour sulle orme del sacro”.
Toscana Sacra: le grotte di Francesco e la chiesa di Michelangelo
Parte il viaggio nella Toscana sacra da Cortona dove a Le Celle, esistono delle grotte sul costone del Monte Sant’Egidio dove si rifugiavano i poveri quando San Francesco qui si ritirò in preghiera. Qui nel 1231 venne eretto un eremo che dal 1922 accoglie tutti coloro che vogliono fermarsi in questo luogo a cavallo fra Umbria e Toscana.
Nel cuore di Firenze è l’Abbazia di Santa Trinita dei Vallombrosiani. Una miscela di gotico e romanico frequentata anche da Michelangelo Buonarroti che comprendeva altri locali ora adibiti ad uso pubblico e la parrocchia nominata in una Bolla di Papa Lucio III nel 1183. Si può dormire su prenotazione e degustare i prodotti che i frati fin dal 1780 producono. Fra tutti l’ Elisir stomatico per digestione e i liquori giallo e verde a base di timo ed erbe aromatiche.
Toscana Sacra, dall’Argentario a Montenero
Per chi si trova in Maremma impossibile non salire sulle pendici del Monte Argentario (LEGGI). Qui nel 1728 San Paolo della Croce fondò il Romitorio di Sant’Antonio creando il primo nucleo dell’Ordine completato più tardi con la chiesa, il convento e l’edificio del noviziato. La posizione splendida che domina la costa, la frescura e il silenzio dei boschi circostanti fanno di questa casa dei Padri Passionisti un luogo ideale per fermarsi qualche giorno. Per chi è solo di passaggio da provare è il liquore “argentarium”.
Salendo la costa, poco fuori Livorno è inevitabile fermarsi al Santuario di Montenero. E’ il più antico e famoso della regione che la leggenda narra sia stato dedicato alla Madonna delle Grazie a seguito de ritrovamento sulla spiaggia dell’Ardenza di una tavola con la sua immagine.
In stile barocco oggi è dei Benedettini Vallombrosani che ne hanno fatto la sede della “Santa Lega Mariana, per promuovere il culto della Madonna e ospitano in moderne camere.
Nel cuore delle Apuane
Sulle Alpi Apuane la Toscana Sacra si materializza a Vergemoli è l’Eremo di Calomini a strapiombo su un costone roccioso con una chiesina dell’XI secolo e un romitorio dove gli eremiti sono rimasti fino al 1868.
Dal 1966 con decreto vescovile il luogo è divenuto Santuario Diocesano. Splendide le celle e parte della chiesa scavate nella roccia con la veneratissima statua lignea della Madonna della Penna. Non si può dormire, ma degna di una visita è l’erboristeria.
Spostandoci nel territorio di Massa Carrara l’invito è di fermarsi a Mulazzo dov’è un santuario dedicato alla Madonna del Monte eretto in seguito ad un fatto miracoloso. Un culto che risale al XII secolo quando i benedettini dell’Abbazia di Borzone fondarono questo priorato isolato sulla vetta di un monte ad oltre 900 metri di quota. Si può anche soggiornare in apposite case per villeggiatura.
L’abbazia di Carlo Magno
Tornando a sud chiudiamo idealmente il nostro tour in un luogo celebre e di grande fascino appena fuori Montalcino. E’ Sant’Antimo fondato fra leggenda e realtà da Carlo Magno. Era il 781 quando tornando da Roma vide in questa vallata morire molti suoi soldati colpiti dalla peste. Per porre fine all’epidemia giurò di far costruire un’Abbazia. Di essa rimangono solo la cripta e la cappella carolingia. Qui tutte le funzioni sono cantate in gregoriano e l’ospitalità è composta da dieci camere e quattro dormitori per gruppi autogestiti.
I liquori sacri
La tradizione erboristica degli antichi monasteri nasce per porre rimedio ai problemi di salute attraverso estratti e decotti. Con la variante alcolica nascono poi gli amari, i liquori e i rosoli a scopo principalmente digestivo.
Nei monasteri di fatto è nata la farmacopea medievale. Poi con l’arrivo dell’alambicco dall’Oriente i religiosi hanno cominciato a produrre prodotti a base alcool macerando erbe, piante, frutta e cereali.
L’alcol per conservare i rimedi
L’utilizzo dell’alcool si è reso necessario per conservare nel tempo i principi curativi delle piante e per potenziarne l’efficacia poiché i decotti e le tisane non posso essere conservati a lungo.
Per secoli l’utilizzo officinale è stato l’unico scopo della preparazione di questi prodotti alcolici. Dall’Ottocento invece hanno conquistato i laici grazie alle proprietà digestive, toniche e balsamiche.
Fra i prodotti più celebri da “Monastero” degno di nota è la Lacrima d’Abete di Camaldoli, ma ottimi sono anche l’elisir stomatico e l’amaro giallo e quello verde di Santa Trinita e il liquore Argentarium del Romitorio di Sant’Antonio in Maremma.
Se poi volete cimentarvi con la distillazione casalinga non costa molto e vi divertirà tanto! Guardate!
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