Casa Pelagos, allestimento museale interattivo, apre il 4 agosto nello storico Casale Spagnolo della Giannella, nell’Oasi WWF e Riserva Naturale di Orbetello (Grosseto), una delle aree più ricche di biodiversità della costa tirrenica e punto più ad est dell’intero Santuario dei Cetacei.
Sarà il punto di riferimento per chi vorrà conoscere sempre meglio il Santuario Pelagos, nato per proteggere il braccio di mare che dalla costa toscana (fosso Chiarone, Capalbio) si spinge su fino alle coste sarde e quelle corso-liguri-provenzali, frequentato soprattutto nei mesi estivi da tutte le specie di cetacei che abitano stabilmente in Mediterraneo.
Alla scoperta del santuario del cetacei nel museo virtuale
“Come WWF crediamo da sempre, fermamente, che l’obiettivo di un pianeta in cui l’uomo viva in armonia con la natura non possa essere disgiunto dalla conoscenza, dalla corretta informazione e dall’educazione ambientale rivolta ai più giovani ma non solo. Siamo orgogliosi di presentare oggi questa realtà museale dedicata a Pelagos e ai suoi abitanti, in uno scenario splendido come quello del Casale Giannella, Oasi WWF di Orbetello. Un grazie di cuore a chi ha reso possibile tutto questo: Deutsche Bank, Regione Toscana, SPACE che ne ha curato gli allestimenti” ha detto Alessandra Prampolini, Direttrice Generale WWF Italia.
Il Santuario Pelagos
Il WWF segue attivamente le sorti del Santuario Pelagos fin dalla sua nascita, nel 1999 quando a Roma fu apposta la firma dell’accordo dai governi d’Italia, Francia e Principato di Monaco, e da sempre si impegna per assicurare il rafforzamento delle misure di protezione dei cetacei nel Santuario che ricordiamo è l’unica area marina internazionale dedicata alla protezione dei mammiferi marini e dei loro habitat nel Mar Mediterraneo
Oggi partecipa alla governance del Santuario Pelagos come Osservatore, attraverso la Mediterranean Marine Initiative e in coordinamento con gli uffici del WWF Italia e WWF Francia.
Lo scorso 4 luglio è stato raggiunto un importante traguardo, anche grazie all’intenso lavoro e coordinamento degli uffici WWF di Italia, Francia e Spagna: la designazione di una Area Marina Particolarmente Sensibile” (“Particularly Sensitive Sea Area” PSSA) da parte dell’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) che comprende tutto il Santuario, buona parte del Mediterraneo francese fino al Corridoio delle Baleari per la migrazione dei cetacei (designato ASPIM, Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo, nel 2019), assicurando la connettività tra queste due importanti aree.
Le imbarcazioni che transitano in questa grande PSSA sono incoraggiate a ridurre la velocità di navigazione tra i 10 e 13 nodi, per ridurre al minimo il rischio di collisioni con i cetacei (prima causa di mortalità) e mantenere un’adeguata distanza di sicurezza da qualsiasi cetaceo osservato.
WWF continuerà la sua attività di advocacy affinché queste misure vengano rafforzate diventando obbligatorie. Supporterà inoltre la raccolta dati sulla megafauna nelle aree meno consciute di Pelagos attraverso progetti di citizen science e metterà a disposizione Casa Pelagos per le iniziative dei Comuni e della rete delle Aree Marine Protette del Santuario, in modo da garantire un valore aggiunto tanto al Santuario quanto alle comunità locali.
L’allestimento museale
Fulcro emozionale del nuovo percorso di visita è una multiproiezione a soffitto, interattiva e immersiva, sulle specie marine del Santuario: scegliendo uno tra i diversi modelli tridimensionali esposti, che riproducono altrettante specie marine, e posizionandolo su un apposito supporto, i visitatori attivano una vista nella volta realizzata con riprese originali subacquee o di superficie, che racconta la specie rappresentandola nel suo meraviglioso habitat. Il punto di vista dal basso porta l’osservatore stesso a sentirsi immerso nell’acqua e condividere con gli abitanti del mare caratteristiche e rischi del loro ambiente di vita.
Un approfondimento sulle politiche di tutela e salvaguardia degli habitat è trattato mediante un tavolo tattile: elementi plastici, cassetti esplorabili, grafiche e infografiche spiegano la storia del Santuario e gli strumenti per il monitoraggio, lo studio e la tutela degli ecosistemi, anche grazie agli innumerevoli progetti di conservazione condotti da WWF.
L’allestimento è completato da pannelli e grafiche a parete sul tema delle minacce alla biodiversità e delle strategie da mettere in atto per la sua tutela: realizzati su una linea grafica che abbiamo appositamente realizzato, caratterizzano e arredano l’ambiente fornendo un livello informativo di base, spunti di approfondimento e curiosità.
Gli allestimenti si arricchiranno poi anno dopo anno per garantire una visita sempre nuova e sempre più dinamica.
Le ricerche nel Santuario Pelagos
Il Santuario Pelagos è stato oggetto di recenti ricerche scientifiche condotte dal WWF Italia in collaborazione con i cittadini. Attraverso le crociere di ricerca a bordo de le “Vele del Panda”, i ricercatori e guide whale watching del WWF hanno indagato diverse aree chiave all’interno del Santuario, rivelando risultati cruciali per la conservazione della biodiversità marina.
Le spedizioni di citizen science hanno avuto luogo in particolare nella porzione settentrionale del canyon di Caprera (a sud dell’isola del Giglio) e in quello di Castel Sardo (a nord-ovest della Sardegna) situati ai due estremi a sud del Santuario Pelagos. Grazie alla partecipazione attiva dei cittadini e all’impegno delle guide del WWF, sono stati ottenuti dati preziosi sull’ecosistema marino della regione e sulla presenza delle diverse specie di cetacei che la popolano
Le acque del canyon di Caprera hanno svelato affascinanti scoperte riguardanti la presenza e le abitudini delle specie pelagiche che popolano la zona. L’analisi dei dati ha evidenziato un ricco ecosistema, vitale per la riproduzione e l’alimentazione di numerose specie marine tra cui cetacei, squali, tartarughe, mobule, pesci spada e tonni. In particolare, è risultata un’area molto importante per lo zifio, il campione mondiale di immersioni, il più elusivo tra I cetacei. Si tratta quindi di un habitat cruciale per diverse specie a rischio, rendendo ancor più urgente la necessità di proteggerla e preservarla. Allo stesso tempo, il canyon di Castel Sardo ha rivelato dettagli fondamentali sull’ecologia e il comportamento delle specie pelagiche presenti in quest’area del Santuario Pelagos.
Il progetto “Sardegna, i giganti dimenticati”, sviluppato in collaborazione WWF – R!SE, ha investigato la presenza di cetacei nelle acque pelagiche della Sardegna, lontano dalla costa sarda e all’esterno di AMP e Parchi naturali, una tematica ancora avvolta dal mistero a causa dell’assenza di un monitoraggio completo dal lontano 1984, con lo scopo di colmare questa lacuna e fornire informazioni fondamentali sulla popolazione di cetacei nell’isola. Durante la spedizione di giugno 2023, la prima dopo quasi quarant’anni, I ricercatori del WWF hanno documentato in soli 4 giorni di monitoraggio la presenza di numerose specie di pesci, cetacei (tra cui 3 delle 8 specie residenti del mediterraneo: il tursiope, la stenella e il capodoglio) e uccelli marini, testimonianza della ricchezza di biodiversità di questo ecosistema.
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