La Regione Sicilia -con Assessorato dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea in occasione della “VIII Settimana della Cucina Italiana nel mondo”, ha fatto tappa negli Emirati
Arabi con un importante evento che ha voluto celebrare, a livello internazionale, le eccellenze agroalimentari dell’isola, oltre che evidenziarne l’enorme potenziale e l’inestimabile valore attrattivo.
La cucina siciliana e mediterranea conquista i palati arabi
Durante l’evento si è svolto un esclusivo “show cooking”, tenuto dagli Chef Ambasciatori del gusto
Siciliano, Giacomino Drago (Il Pastaio), Tanino Drago (Drago Restaurant Group Los Angeles) e
Alessandro Miceli (Amunì Restaurant).
Lo spettacolo che si è svolto presso l’Amuni Restaurant&Lounge del Trade Centre di Dubai, ha fatto da perfetta vetrina per omaggiare la tradizione culinaria siciliana, oltre che per gustare i sapori dei prodotti e dei piatti tipici.
In questa occasione si è tenuta una conferenza stampa con la presenza del console italiano a Dubai, Giuseppe Finocchiaro, l’Ambasciatore italiano negli Emirati Arabi, Lorenzo Fanara e Luca Sammartino, Assessore dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea e Vice Presidente della Regione Sicilia, che ha dichiarato: “La storia della cucina siciliana affonda le radici nella tradizione araba, una contaminazione che ha reso i nostri prodotti delle vere e proprie eccellenze. È questo il suo punto di forza: essere crocevia di culture e popoli. La sfida che abbiamo davanti è sostenere le aziende siciliane nella conquista di nuovi mercati e nella promozione dei nostri prodotti. La grande attenzione che ho riscontato negli Emirati Arabi dimostra che l’obiettivo è a portata di mano».
Sicilia candidata come Regione Europea della Gastronomia 2025
Oltre alla presentazione del dossier di candidatura per la nomina della Sicilia a Regione Europea
della Gastronomia 2025, si è parlato anche del valore della biodiversità che caratterizza la
produzione agricola dell’isola, e del coinvolgimento dei giovani nel settore dell’agricoltura siciliana.
Le iniziative presentate a Dubai sono state finalizzate alla promozione dei prodotti gastronomici
siciliani e alla valorizzazione della Dieta Mediterranea, con l’obbiettivo di segnalare il pregio delle
tradizioni culinarie e il loro rapporto con il benessere individuale, sociale e ambientale.
Cucina siciliana, fra valori e ambiente
La cucina italiana, la Dieta Mediterranea e le relative modalità di coltivazione tradizionali, unite
alle innovazioni del settore agroalimentare italiano e del Sud del Mediterraneo, sono in linea non
solo con il benessere dell’individuo, ma anche con quello ecologico: come dimostrato dai recenti
studi, l’impatto sull’ambiente risulta sostenibile, sia a livello di emissioni di CO2 che come
influenza sui comportamenti e sulle abitudini dei cittadini.
Non a caso, sempre più spesso il tema del recupero delle tradizioni culinarie richiama il valore di antiche modalità di produzione e lavorazione.
Entrando a far parte della Piattaforma delle Regioni Europee della Gastronomia e collaborando
con l’IGCAT (Istituto Internazionale di Gastronomia, Cultura, Arti e Turismo), la Sicilia intende, da un lato, tutelare, recuperare e valorizzare le tradizioni culinarie storiche e l’identità del marchio
della regione; dall’altro, si propone di rafforzare la collaborazione internazionale, implementare la
visibilità e facilitare l’integrazione di numerose attività e disponibilità in un progetto di
valorizzazione dell’enogastronomia e della produzione agroalimentare sostenibile.
Questi aspetti, oltre a garantire ricette ed esperienze culinarie di alta qualità, permettono di
valorizzare soluzioni che possono essere e, se opportunamente progettate, capaci di
essere promotrici di un sistema di Resilienza Climatica (tema che sarà trattato nella successiva
settimana dedicata alla COP28 di Dubai).
L’obiettivo dell’evento a Dubai è stato quindi quello di promuovere la cucina siciliana, oltre alle
sue tradizioni, come esempio di produzione attenta al benessere individuale (Dieta Mediterranea),
ma anche al benessere dell’intero sistema sociale e produttivo.
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