Inizia la grande stagione del Carnevale. Ma conosciamo davvero questa festa e le sue tradizioni che oggi sono legate al cristianesimo ma partono molto prima, ovvero dalle feste pagane?
La parola stessa Carnevale deriva dal latino carnem ovvero levare (togliere la carne) per celebrare l’ultimo giorno di banchetto prima della purificazione di 40 giorni in onore dell’arrivo della primavera.
La festa pagana della purificazione di Re Carnevale
Lucio Apuleio racconta nel suo Metamorfosi, di gruppi mascherati che giravano per le strade dell’ antica Roma su carri allegorici che rappresentavano il sole e la luna, sempre e comunque gli astri ai quali erano devoti.
Gruppi di giovani attraversavano l’Urbe e tutto era permesso perché si rappresentava il caos prima che l’ordine cosmico fosse costituito. Gli ordini sociali erano superati e gli istinti avevano libero sfogo.
Alla fine l’ordine è ristabilito. Un rituale di purificazione veniva messo in atto con un processo, una condanna, il testamento e il funerale del Re Carnevale, un fantoccio che veniva messo al rogo. Un’ usanza che ancora si ritrova in alcune città italiane.
Dal buio del Medioevo al Rinascimento
Nel mondo cristiano il carnevale prende avvio la domenica di Settuagesima, circa settanta giorni prima di Pasqua e segna l’inizio del Tempo di Settuagesima (cioè di Carnevale).
Il tempo di preparazione alla Quaresima, in cui si iniziava l’astinenza dalle carni nei giorni feriali. Questo per quanto riguarda la chiesa cattolica con qualche differenza nel rito ambrosiano osservato nella maggior parte delle chiese dell’arcidiocesi di Milano. In queste diocesi si fa iniziare la Quaresima con la prima domenica di Quaresima. L’ultimo giorno di Carnevale quindi è il sabato, 4 giorni dopo rispetto al martedì grasso in cui termina per chi osserva il rito romano.
Nella parte più buia del Medioevo i festeggiamenti si persero, ma con il Rinascimento tornarono mascherate, carri, banchetti, trionfi e canti ” carnascialeschi”, risse.
Gli innocui coriandoli di oggi erano sassate che le bande di ragazzi si tiravano. A Firenze si organizzavano grandi mascherate (i trionfi) sotto le invettive del Savonarola mentre a Roma c’erano corse dei cavalli e la gara “dei Moccoletti”.
Fu con gli splendori della Venezia dei Dogi più famosi, quella settecentesca che il carnevale scese nuovamente in strada. Lungo i canali, nei palazzi, la maschera serviva a nascondersi e a godere della vita.
Con i Lorena a Firenze si ristabiliscono grandi festeggiamenti. I Granduchi partecipano ad ogni avvenimento. A metà ottocento con Firenze Capitale del Regno d’Italia i festeggiamenti duravano anche tanto. Si ricorda il 1886 quando per un’intera settimana in città vennero organizzate sfilate e feste orientali con elefanti e tradizioni asiatiche.
Il Carneval e la Serenissima
Il Carnevale nella storia ci porta inevitabilmente a Venezia negli splendori settecenteschi, secolo nel quale la città raggiunse il suo massimo splendore.
Durante le feste i veneziani tralasciavano tutti gli affari e i commerci e si dedicavano a travestimenti, burle e spettacoli. Le strade si riempivano di giocolieri, attrazioni, acrobati.
L’apice veneziana si tramanda a noi contemporanei anche tramite i racconti riguardo al grande amatore Giacomo Casanova che racconta dell’uso quotidiano di travestirsi con una maschera per avere un’ identità diversa. Senza ceto di provenienza dove la sera lungo i canali si poteva essere chiunque si desiderasse.
Quelli più famosi d’Italia
Oggi il Carnevale è soprattutto folklore. Nel 1873 nasce il carnevale di Viareggio , il più conosciuto a livello internazionale, che esordì fin da subito con la tradizionale sfilata dei carri ironici dettati dall’ irreverente spiritaccio toscano.
Il carnevale di Venezia fu soppresso nel 1797 da Napoleone (rimasero solo i festeggiamenti a Burano e Murano) e riprese solo in tempi recenti, nel 1979.
Ma fra i festeggiamenti più famosi in tutta Italia da citare il Carnevale di Ivrea famoso per il momento culminante della Battaglia delle Arance e quello di Acireale che è uno dei più antichi della Sicilia e tanti altri di cui vi faremo un approfondimento a parte
Carnevale: una lunga tradizione dolciaria
Il Carnevale, con i suoi eccessi, si porta dietro anche tradizioni fatte di dolci. Ogni regione ha i suoi. Dalle Cioffe di Sulmona ai Cróstoli o gròstoi o grustal (diffusi a Ferrara, Imperia, Rovigo, Vicenza, Treviso, Trentino, Venezia Giulia). Dai Fiocchetti del Montefeltro e Rimini alle frappe romane, passando per le maraviglias sarde, etc….
Ma anche di questo vi parliamo a parte.
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