Il suo capoluogo, Pinerolo, luogo d’incontro tra storia e leggenda, a ridosso delle Alpi e del confine francese, racconta di un sorprendente passato glorioso che la lega a vicende di cavalli e cavalieri in un’atmosfera elegante da Belle Époque.
Insieme alle tre valli, Pellice, Germanasca e Chisone, con le loro differenti vocazioni tra natura, sport, storia religiosa, industriale e cultura, abbraccia una pianura di nobili origini ma che conserva vivaci tradizioni agricole, da sempre orgoglio di quest’area.
Una zona che è regina anche nel turismo accessibile e che oggi propone due nuovi percorsi.
La val Chisone
È una valle industriosa, quella del Chisone, dove ebbero origine le fortune di una famiglia che ha segnato la storia d’Italia: gli Agnelli, che da Villar Perosa – ancora oggi amata e frequentata – avviarono l’epopea dell’automobile in Italia.
È una valle di lunga tradizione agricola, che produce il plaisentif: un formaggio tanto peculiare da essere prenotato di anno in anno, per il suo gusto impreziosito dal latte primaverile prodotto delle vacche al pascolo nei prati cosparsi di viole e per la sua antica storia, che lo vide oggetto del dono da parte dei valligiani alle autorità benevole.
È una valle di grandi bellezze, dai borghi di Usseaux, dove il tempo si è fermato, alla sterrata dell’Assietta, che conduce a oltre duemila metri ciclisti, motociclisti ed escursionisti.
È una valle di spettacolari piste da sci, teatro di straordinarie sfide di livello mondiale (1997) e olimpico (2006), ma sempre a disposizione di chi ama lanciarsi lungo pendii mozzafiato o respirare in boschi incontaminati.
La val Pellice
Pur senza mai essere collegata alla Francia da una strada, la Val Pellice ha sempre avuto una vocazione internazionale.
Terra d’idee e di coraggio, nota fin dall’epoca trobadorica, da quasi mille anni è il luogo d’elezione dei Valdesi, custodi sin dal Medioevo dei valori del Cristianesimo delle origini.
Con l’adesione alla Riforma protestante (1532), intensificarono i rapporti con la Francia, la Svizzera e il Nord Europa. Persecuzioni, discriminazioni ed esilio non riuscirono a fiaccarne lo spirito.
La necessità di un rapporto diretto con Dio e la sua Parola favorirono, con largo anticipo, il processo di alfabetizzazione. Sin dall’Ottocento, in Val Pellice e nell’attigua Val d’Angrogna, si è sviluppato un movimento turistico dall’estero, alla ricerca dei luoghi dell’epopea valdese.
Non secondarie le peculiarità gastronomiche tutelate da Slow Food (il sarass dël fèn, una ricotta stagionata d’alpeggio, e la mustardela, un delizioso insaccato). In grande crescita la vocazione al turismo dolce, che offre opportunità di escursioni a piedi o in bicicletta, con una fitta rete di ricarica per i mezzi a pedalata assistita e itinerari che spaziano dal fondovalle frutticolo alla collina panoramica fino alla montagna più pura.
La val Germanesca
Valle laterale rispetto alla Val Chisone, stretta, aspra e poco popolata, è ben descritta da un aggettivo in particolare: eroica.
È eroica la viticoltura, praticata a Pomaretto su pareti terrazzate quasi verticali, che custodisce l’antica tradizione del ramìe.
È eroica la vocazione all’estrazione del talco più puro del mondo, ideale per l’utilizzo in cosmetica e in farmacia: un’attività che non si è mai interrotta e che offre, nelle gallerie dismesse, la possibilità di un viaggio mozzafiato al centro della terra, sui vagoni dei minatori, adatto a tutte le età (Scopriminiera e Scoprialpi).
Sono eroiche le piste da sci di Prali, amate per il loro tasso di difficoltà da sciatori provetti di tutta Europa e oltre. In fondovalle, inoltre, si può provare l’ebbrezza di lanciarsi nel vuoto, assicurati da un’imbragatura, con l’adrenalinico Volo del dahu, un’esperienza con pochi eguali.
Quel 15% della popolazione mondiale che viaggia
Il Consorzio Turistico Pinerolese e Valli ha progettato due nuovissimi itinerari nel segno dell’accessibilità per permettere a tutti di scoprire un territorio vasto e ancora poco conosciuto.
Uno è “Val Germanasca. La valle che unisce”, una proposta dedicata alla montagna e all’outdoor.
L’altro è l’itinerario “Nobili dimore” che va alla scoperta dei luoghi della cultura: il Castello di Miradolo, il Museo della Cavalleria di Pinerolo e Casa Lajolo, dimora storica settecentesca, con un’esperienza sensoriale nel giardino.
I due itinerari hanno la caratteristica di essere accessibili a tutti, comprese le persone con disabilità motoria, sensoriale o cognitiva.
«Turismo accessibile non vuol dire solo strutture prive di barriere architettoniche ma anche un territorio culturalmente aperto che consideri prioritaria la fruibilità da parte di tutti delle proprie risorse come elemento cardine della qualità dell’offerta turistica» dice la presidente del Consorzio Turistico Pinerolese e Valli, Rossana Turina.
L’accesso al turismo è, peraltro, un diritto garantito dall’articolo 30 della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità.
Secondo la World Health Organization, si stima che il 15 % della popolazione mondiale, corrispondente a circa 1 miliardo di persone, abbia una disabilità: di qui la necessità di un cambio culturale, con il superamento delle barriere architettoniche, sensoriali, ma soprattutto culturali, per valorizzare la fruizione del patrimonio pinerolese.
“Valgermanesca. La valle che unisce” in jolette
La proposta “Val Germanasca. La valle che unisce” prevede, in primis, una passeggiata in natura per godere dei profumi del bosco e dello scrosciare del torrente, in una cornice sovrastata da montagne e cime mozzafiato.
A condurla sarà una guida escursionistica qualificata. A disposizione ci sarà, inoltre, una jolette, la speciale carrozzina mono-ruota che permette di trasportare in sicurezza persone impossibilitate a camminare lungo i sentieri.
La guida presenterà il territorio costruendo una visita «su misura» dei partecipanti attraverso racconti, immagini e supporti tattili, privilegiando le esperienze sensoriali: si annuseranno fiori, si toccheranno piante e rocce, si cercheranno impronte e si ascolterà il verso della fauna locale.
Sarà anche l’occasione per conoscere un po’ della storia locale valdese e della vita dei valligiani di un tempo su queste montagne.
La proposta in Val Germanasca porta anche a conoscere i Tumpi, le piscine naturali delle valli pinerolesi che si formano lungo il corso di un torrente, ideali per una pausa ristoro nelle giornate estive, dove i più coraggiosi potranno immergersi. Completa l’itinerario la visita al Museo Storico dell’Arma di Cavalleria, un luogo iconico per Pinerolo, la città che ha dato i natali a questo speciale corpo dell’esercito.
“Nobili giardini”, un esperienza sensoriale unica
“Nobili giardini” prevede invece, in primis, un’esperienza sensoriale nel giardino di Casa Lajolo.
L’obiettivo di questa prima tappa è scoprire e vivere un giardino storico settecentesco “con altri occhi” e risvegliare i cinque sensi tra suoni, piante e alberi secolari da scoprire in punta di dita, profumi e sapori del giardino e dell’orto. Un momento per riappropriarsi del piacere di un’esplorazione ricca, lenta e paziente. L’itinerario prosegue con la visita del Castello di Miradolo, del suo parco storico (vanta oltre 70 specie botaniche e più 130 esemplari di camelie tra le varietà più antiche e rare d’Italia) e di Pinerolo, con la visita al Museo Storico dell’Arma di Cavalleria, con le sue 33 sale in grado di far rivivere gli ultimi tre secoli della storia d’Italia.
L’idea è declinare la sostenibilità in tutte le forme, dunque con un occhio attento anche all’ambiente, alle tradizioni e al territorio: nella proposta, il soggiorno è organizzato in hotel accessibile, dove il miele artigianale, i prosciutti e formaggi locali compongono la colazione a chilometro zero e la cena è servita in agriturismo, sulla collina di Pinerolo, con i prodotti dell’azienda agricola collegata.
I due nuovi percorsi, che si possono prenotare scrivendo a prenotazioni@turismopinerolese.it
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