24 Aprile 2024

Esperienze indimenticabili sull’Isola d’Elba: tutto ciò che devi sapere per un viaggio perfetto

L’Isola d’Elba, situata nell’Arcipelago Toscano è un gioiello che offre un perfetto connubio di bellezza naturale, ricca storia e una varietà di attività per tutte le età e interessi.
Con le sue acque cristalline, le spiagge sabbiose e i paesaggi lussureggianti, l’Elba è una destinazione ideale per chi cerca una vacanza rilassante e memorabile.
In questo articolo per voi alcuni suggerimenti su tutto ciò che c’è da sapere per pianificare un viaggio all’Isola d’Elba.

Foto di Pitsch da Pixabay


Il miglior periodo per visitarla

Il miglior periodo per visitare l’Isola d’Elba è sicuramente tra maggio e settembre, quando il clima è caldo e soleggiato e il mare è perfetto per nuotare e praticare sport acquatici.
Durante questo periodo, è possibile godersi una varietà di attività all’aperto come escursioni, ciclismo e gite in barca.
Tuttavia, se preferite un’esperienza più tranquilla e meno affollata, considerate di visitare nella stagione intermedia di aprile o ottobre. Ma il mese migliore è decisamente maggio per i suoi profumi e le sue fioriture.

Foto di Pitsch da Pixabay

Come arrivare

Il modo più facile per raggiungere l’isola Elba è in traghetto. Ci sono diverse compagnie di traghetti che operano servizi giornalieri da Piombino (centro-sud della costa toscana) a Portoferraio, il principale porto dell’isola di Elba. Il viaggio dura circa 60 minuti.
In alternativa, è possibile volare ai vicini aeroporti di Pisa o Firenze e poi prendere un volo di collegamento o guidare fino a Piombino per prendere il traghetto.
È disponibile anche l’aeroporto di Marina di Campo che effettua durante tutto l’anno collegamenti aerei per Pisa e Firenze e durante il periodo estivo vengono aggiunte le rotte per l’aeroporto di Milano Linate e Lugano in Svizzera.


Le spiagge

‘Sull’isola d’Elba ci sono oltre 150 spiagge dov’è possibile rilassarsi. Ognuna con il proprio carattere e fascino unico.
Impresa impossibile citarle tutte, noi ci limiteremo a suggerirvi alcune delle più iconiche.
Ce n’è davvero per tutti i gusti. Accanto a lunghi arenili sabbiosi è possibile trovare spiagge a ciottoli, mentre percorrendo la costa non dovete sorprendervi nell’imbattervi in piccole calette, spesso nascoste.
Stilare una classifica è certamente complicato, sebbene ve ne siano alcune che hanno conquistato una notorietà maggiore proprio in virtù della loro eccezionale bellezza.
Partendo dalle spiagge di sabbia fine e sottile fra le più conosciute e frequentate sono certamente La Biodola e Cavoli.

spiaggia di Cavoli

La spiaggia di Cavoli si trova nella parte sud dell’isola, a pochi chilometri di distanza da Marina di Campo; si tratta di una spiaggia lunga e sabbiosa, bagnata da un mare pulitissimo e contraddistinto da un fondale molto basso, cosa che la rende particolarmente indicata per chi si reca in vacanza con bambini anche molto piccoli.
La spiaggia di La Biodola, presenta le stesse caratteristiche di quella di Cavoli; si tratta di un arenile lungo (più di 600 metri), ottimamente attrezzato con una serie di servizi e da molti considerata come il luogo ideale non solo per godersi il sole e rilassarsi, ma anche per praticare immersioni e snorkeling.
Davvero splendide sono anche molte spiagge di ghiaia o a ciottoli; le più belle si trovano nei pressi del capoluogo di Portoferraio. Fra le più belle la spiaggia la Padulella lunga circa 150 metri; situata alla destra di Capo Bianco, la spiaggia di Sansone, un luogo tranquillo situato a circa 5 chilometri da Portoferraio non proprio semplicissimo da trovare, e la spiaggia de L’Enfola, situata nella parte settentrionale dell’isola e conosciuta per essere l’unica spiaggia dell’isola formata da un istmo.
Impossibile sarebbe poi non citare le baie rocciose, che all’Elba sono abbastanza diffuse.
Stiamo parlando di tratti di costa davvero selvaggi, ideali per chi non ama la confusione e la folla. Tra le più belle che vi consigliamo di non perdere ci sono certamente 
ChiessiPatresi e Capo Sant’Andrea, tutte e tre situate sulla costa occidentale dell’isola dopo il comune di Marciana. Queste spiagge sono un pò più difficili da raggiungere, ma che vi ripagheranno della fatica fatta con la loro bellezza.
Poi ci sono le spiagge “rosse”:
Ferrato si trova sulla costa orientale e il suo nome la dice lunga dato che si riferisce all’intensa attività di lavorazione del ferro in epoca etrusca che ha lasciato abbondanti frammenti di minerale in spiaggia.

cala Seregola

Non lontano da Porto Azzurro è la spiaggia di Reale che si trova nel mezzo di due cantieri di escavazione mineraria. A ovest sul promontorio di Capo Bianco si estraeva soprattutto limonite; mentre a est, nella vicina spiaggia di Terranera venivano estratte pirite, ematite e magnetite da un piccolo bacino a cielo aperto a pochi metri dalla riva, che successivamente è diventato un piccolo lago di acqua dolce. Ultima della serie l’affascinante Cala Seregola che fa parte del distretto minerario di Rio Marina ed è composta da un meraviglioso fondale sabbioso ricco di minerali che luccicano al sole, La particolarità di Cala Seregola è che un tempo era uno dei siti di imbarco del ferro estratto dalla vicina miniera di Rio Albano, che era tra le più importanti d’Italia. Arrivando si ha ancora la sensazione di entrare in una miniera: appena lasciata la strada provinciale, è possibile scorgere numerosi cartelli delle miniere, i resti dei magazzini e sulla destra della spiaggia i resti architettonici delle miniere e un vecchio pontile di caricamento.
In ultimo non si possono non annoverare tra le spiagge più belle dell’Elba, la spiaggia di Secchetto, un bell’arenile di sabbia molto confortevole e ben attrezzato, e la spiaggia di Fetovaia, una delle più conosciute e frequentate di tutta l’Elba.

la schiaccia briaca

Una schiaccia briaca tutta da provare

L’Elba è conosciuta per la sua deliziosa cucina, che combina i sapori tradizionali toscani con frutti di mare freschi e prodotti locali, ma assolutamente da provare è il piatto caratteristico dell’isola, la “schiaccia briaca“ una focaccia dolce e salata fatta con uvetta, pinoli e frutta secca e Alchermes, un liquore per dolci.
Era tra i doni più frequenti che i riesi offrivano a chi andava per mare. La sua pasta quasi secca, con poco lievito e senza uova, costituiva una fonte di energia immediata e gustosa, adatta ad essere conservata a lungo nelle cambuse.
Le origini della schiaccia briaca risalgono al periodo delle invasioni dei pirati all’Elba. La ricetta di questa semplice focaccia non prevedeva l’utilizzo dell’alcool, per seguire i precetti dell’Islam, e raccoglieva insieme vari tipi di frutta secca, ingredienti tipici della cucina mediorientale.
Nell’Ottocento il miele fu sostituito al costoso zucchero e la schiaccia fu 
“imbriacata” con il vino aleatico e l’alchermes, che conferisce al dolce la tipica colorazione rossastra in superficie.
Non esistendo per secoli una ricetta scritta, la preparazione della schiaccia briaca è stata tramandata oralmente di generazione in generazione.
Curiosità: Non tutti sanno che esiste anche un’altra versione della ricetta: la Schiaccia Briaca di Capoliveri, che è bianca e ha il Moscato al posto dell’Aleatico.
Ingredienti:
1 kg. di farina bianca
500 gr. di zucchero
200 gr. di uva secca
300 gr.di frutta secca tritata (noci, mandorle, nocciole), pinoli
due bicchieri d’olio
aleatico a piacere
un bicchiere di alchermes
una noce di lievito di birra.
Preparazione:
La sera preparare un piccolo pane con il lievito di birra sciolto in un bicchiere d’acqua tiepida e con gr. 100 di farina e lasciarlo lievitare tutta la notte, coperto con un panno.
Mettere la farina sulla spianatoia, aggiungervi il pane lievitato, la frutta secca tritata, l’uva secca ammollata precedentemente in acqua tiepida, l’olio, l’aleatico, l’alchermes.
Impastare il tutto, lavorando lungamente: l’impasto deve risultare omogeneo e morbido. Ungere una teglia rotonda con olio, foderare il fondo con carta oleata, che copra anche il bordo, ungere anche la carta oleata e stendervi l’impasto.
Prima di mettere in forno, coprire l’impasto con i pinoli. Cuocere in forno caldo per 40/45 minuti. Sfornare, lasciar raffreddare e disporre la schiaccia su di un piatto, lasciando la carta sulla quale è stata cotta.

 

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