25 Ottobre 2024

25 ottobre Champagne Day: le 5 migliori cantine per celebrarlo

Con 247,9 milioni di fatturato e 10 milioni di bottiglie (+11,5%), l’Italia nel 2022 è stato il 5° mercato globale per le prestigiose bollicine francesi.
Ma è tutto il mondo ad apprezzare sempre di più l’iconico vino d’oltralpe, che ha saputo far innamorare intere generazioni e riprendersi brillantemente dopo lo stop della pandemia.

Boom champagne

Le previsioni per il futuro sono decisamente positive con il business che, secondo le stime di GlobeNewswire, toccherà quota 12,5 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni.
“Da sempre è protagonista dei momenti più gioiosi delle nostre vite, un simbolo di riuscita e condivisione, emblema di soddisfazione e contentezza privata, sigillo del tempo sociale più meritevole ed eccitante   –  A confermarlo sono i numeri che hanno accompagnato di pari passo l’euforico trend di vendita dello Champagne e la crescita di Anthology, che nell’ultimo anno ha registrato un aumento a tripla cifra nel fatturato, contando un +205,4% nelle vendite.” spiega Stefano Ceccarel, Head of Sales di Anthology by Mavolo..


Champagne day

Dalla Francia all’Italia, fino agli USA e non solo, il 25 ottobre si celebra lo Champagne Day.
La ricorrenza, lanciata nel 2009 dal wine expert californiano Chris Oggenfuss, è stata poi riconosciuta e promossa dal Comité Champagne, l’interprofessione con sede a Epernay che riunisce oltre 16mila Vigneron della celeberrima regione vitivinicola transalpina.
Per tutti gli appassionati, il quarto venerdì di ottobre è il momento tanto atteso per celebrare le bollicine più famose del mondo.
La storia dello Champagne è un’epopea di oltre 300 anni, che affonda le sue radici nel Medioevo francese, quando, nei pressi della piccola cittadina di Reims, si inizia a produrre un vino raffinato ed esclusivo, riservato alle celebrazioni religiose e ai banchetti delle famiglie nobili.
Attraverso i secoli, da Napoleone a Marylin Monroe, dalla Regina Elisabetta fino a Brad Pitt, in tantissimi lo hanno amato, e altrettanti continuano a farlo.
Dopotutto, che festa sarebbe senza un calice di ottimo spumante?
Sì, perché da che mondo è mondo, lo Champagne è il grande vino dei festeggiamenti. 

Cantiina. Foto Visualhunt.com

Il 10% di chi beve bollicine al mondo beve champagne

Lo Champagne si conferma anche dunque quest’anno re delle icone francesi, dal forte respiro internazionale.
Secondo gli ultimi dati forniti dal Comité Champagne, le bollicine più amate del mondo rappresentano oggi il 10% del consumo mondiale di vini spumanti in volume e il 21% in valore.
Con oltre 300 milioni di bottiglie raccolte, la vendemmia 2023 lascia ben sperare che si possa tornare a un trend che risponda con sempre più efficacia alle richieste degli appassionati.
L’obiettivo è quello di tenere sotto controllo i prezzi, cavalcando l’onda di un paio di annate estremamente positive: il 2021, stagione di riaperture post-Covid di bar e ristoranti e il 2022, quando lo Champagne, con oltre 325 milioni di unità commerciate, ha registrato le più alte vendite degli ultimi 15 anni.
I volumi dello Champagne promettono così di passare dai 253,5 milioni di litri del 2023 ai 311,1 milioni di litri entro il 2028. Il fatturato dello Champagne ha raggiunto un valore globale di circa 7,3 miliardi di dollari nel 2022 e si prevede che voli, secondo le stime di GlobeNewswire, a quota 12,5 miliardi nel 2032. Anche l’Italia ama lo Champagne. Il Belpaese è infatti il 5° mercato al mondo per la spumeggiante eccellenza d’oltralpe, con oltre 10 milioni di bottiglie vendute lo scorso anno e un business da 247,9 milioni di euro, posizionandosi davanti a Germania e Australia, con una crescita del 19% rispetto al 2021 secondo quanto riportato dal Comité Champagne. Già, perché gli italiani si confermano grandi conoscitori delle bollicine francesi: dalle bottiglie più classiche a quelle più esclusive, nel 2023 è stata registrata una crescita del 25% in fatturato e del 16% in quantità di bottiglie commerciate.

Cantina-Meteyer

Viva le bollicine, ma quante sono?

Nello champagne ci sono in media circa 49 milioni di bollicine per bottiglia!
Questo numero varia leggermente in base alla temperatura, alla qualità del vino, al bicchiere e alla pressione all’interno della bottiglia.
Ma perchè si formano? La fermentazione dello champagne avviene in bottiglia secondo il méthode champenoise, o metodo classico, che consiste nel far rifermentare il vino con l’aggiunta di lieviti e zucchero. Durante questa seconda fermentazione, i lieviti producono anidride carbonica, responsabile delle bollicine.
La pressione all’interno di una bottiglia di champagne è generalmente intorno alle 5-6 atmosfere (equivalente a circa tre volte quella di uno pneumatico per auto), permettendo la formazione e la persistenza delle bollicine.
Ma come devono essere le bollicine ideali?
Fini e numerose: le bollicine piccole e persistenti sono considerate un segno di qualità superiore. Continue: devono formare un “filo” continuo, risalendo dalla base del bicchiere. Delicate: non devono esplodere rapidamente, ma risalire con grazia, aggiungendo una texture cremosa al sorso.

La tradizione del sabrage

La pratica di sciabolare le bottiglie di champagne, o sabrage, ha origini leggendarie e una storia affascinante. Questo spettacolare metodo di apertura che prevede di usare una sciabola per stappare la bottiglia con un colpo netto, viene spesso associato a celebrazioni e vittorie.
La tradizione viene fatta risalire all’epoca napoleonica, ovvero agli inizi del XIX secolo. Secondo la leggenda, furono proprio i soldati dell’esercito di Napoleone Bonaparte a rendere popolare questa pratica.
Dopo una battaglia vinta i soldati francesi celebravano stappando le bottiglie di champagne con le sciabole, l’arma simbolo della cavalleria.
Si narra che Napoleone avesse dichiarato: “Nella vittoria meritiamo lo champagne, nella sconfitta ne abbiamo bisogno”.
La verità è che la pratica è nata perché montati a cavallo e spesso senza avere con loro un apribottiglie i soldati fecero di necessità virtù e scoprirono che con un colpo di sciabola ben assestato potevano stappare le bottiglie rapidamente e in modo spettacolare.
Molti ufficiali dell’esercito che provenivano dall’aristocrazia francese usavano il sabrage anche come segno di eleganza e potenza, soprattutto durante ricevimenti e banchetti.
Oggi il sabrage rimane un mito ed è utilizzato soprattutto durante eventi e celebrazioni prestigiose, come matrimoni, compleanni e feste di lusso per fare spettacolo.
Sciabolare lo champagne è diventato anche una forma d’arte dato che richiede pratica e precisione: l’obiettivo è colpire il collo della bottiglia esattamente sul punto di giunzione tra vetro e tappo, staccando il collo senza frantumare la bottiglia.
Ma come si fa il sabrage? Una bottiglia di champagne ha una pressione interna di circa 5-6 atmosfere, quasi tre volte quella di uno pneumatico! Ed è questa pressione che permette al collo della bottiglia di staccarsi in modo netto, grazie alla tensione interna che spinge il vetro verso l’esterno.
La sciabola scorre lungo il corpo della bottiglia verso il collo, colpendo la piccola cresta sotto il tappo, punto in cui la bottiglia è più debole. Il colpo netto fa sì che la forza della sciabola e la pressione interna spezzino il collo in un punto preciso. La pressione spinge fuori immediatamente qualsiasi scheggia, rendendo il contenuto della bottiglia sicuro da bere.
 Tra i professionisti del sabrage, alcuni utilizzano non solo sciabole, ma anche oggetti curiosi come coltelli da cucina, bicchieri, anelli, o persino telefoni cellulari, trasformando il sabrage in una sfida di creatività.

Le 5 migliori cantine di champagne

Ecco infine le migliori 5 cantine dove brindare in occasione dello Champagne Day secondo gli esperti di Anthology by Mavolo.

Maison Météyer , Trelou-Sur-Marne 
L’azienda ha conservato dopo ben sei generazioni i valori di autenticità appassionata dei viticoltori indipendenti, specializzandosi nella coltivazione delle tre varietà di uva della Champagne, Pinot Meunier, Pinot Noir e Chardonnay, delle quali è possibile organizzare delle degustazioni esperienziali ad hoc. Il cavallo di battaglia della cantina è il Météyer Expression Noir, un Pinot Nero adatto ad ogni occasione: aperitivo, antipasti, carni bianche, piatti gourmet.

Cantina-Diligent

Maison Saint Réol, Ambonnay
Erede ideale delle grandi famiglie dello Champagne, di cui perpetuano con estro, sapienza ed esperienza l’inclinazione all’eccellenza. La volontà feroce di perseguire la qualità più alta e la benedizione di poterlo fare con le uve dei migliori terroir della Champagne fanno dell’ampia e ricca gamma di Saint-Réol un magnifico racconto di scoperte e incontri decisamente deliziosi.
La famiglia presenta, come compagno perfetto di questo Champagne Day, un bicchiere di Saint-Réol Brut, che deriva dall’assemblaggio di due vitigni chiave di questa regione vitivinicola, il Pinot Noir e Chardonnay, entrambi provenienti dalle montagne de Reims. Il vino ideale per gli aperitivi più esclusivi.

Maison Diligent, Buxeuil 
È nel sud della regione dello Champagne, nel cuore della Côte des Bar, che si trovano i vigneti della famiglia Diligent, per l’80% di Pinot Noir, per il 17% di Chardonnay e per il 3% di Pinot Blanc.
I viticoltori della maison perpetuano il lavoro delle molte generazioni che li hanno preceduti e si impegnano a tramandare tutte le loro conoscenze ai loro figli.
Continuità e miglioramento restano il loro proposito quotidiano e il loro obiettivo per il futuro. L’eccellenza di famiglia è l’André Diligent Véhémence Brut, che al naso sprigiona aromi di frutta matura, mentre all’assaggio si presenta fruttato e fresco con intense note agrumate.

Cantina-Jeeper

Maison Jeeper, Faverolles et Coëmy
Jeeper è un nome piuttosto insolito per uno champagne e sebbene Armand Goutorbe lo abbia scelto per distinguersi dai numerosi viticoltori della regione con il suo stesso cognome, jeeper resta insolito e unico. La scelta è un omaggio alla Jeep Willys abbandonata da quelle parti dall’esercito degli Stati Uniti alla fine della guerra e dimostratasi utilissima per risalire i vigneti.
Le cantine di Champagne Jeeper sono vicino a Reims, nel nord-ovest della Regione dello Champagne, e agli appassionati è offerta l’opportunità di scoprire i segreti del metodo di produzione dello Champagne, visitando i vigneti e scoprendo i segreti della coltura delle viti.
Una bottiglia di Jeeper Cuvée Grand Assemblage o di Cuvée Grand Rosé è la proposta della cantina per questo giorno di festa. Si tratta di vini fruttati, corposi ed equilibrati, ideali per l’aperitivo.

Maison Loriot Pagel, Festigny 
I Loriot sono una delle famiglie storiche di Festigny. Le generazioni si sono infatti susseguite tra questi vigneti, tramandandosi grappoli e sapere, fino ai giorni nostri.
Gli champagne di Jean-Philippe sono rotondi e pieni di gusto, caratterizzati da un Pinot Meunier, espressione più tipica del terroir di Festigny, lavorato in maniera magistrale.
La cantina apre al pubblico solo in via ufficiale, con un tour organizzato da un operatore del settore. Non può mancare per il brindisi un calice di Loriot Pagel Spécial Club Vintage 2015.
Questo champagne millesimato, creato in esclusiva per il Club Trésors de Champagne, è una rapsodia della freschezza dolce e fruttata del Meunier, la firma del vitigno del vigneto di Festigny.
Lo Spécial Club deve essere degustato con piatti raffinati e delicati, come il salmone marinato nel succo di pompelmo o il filetto di maiale dolcemente speziato.

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