Non tutti amano l’atmosfera natalizia: luci, canti, pranzi in famiglia e frenesia dei regali possono diventare un peso per chi desidera solo pace e silenzio.
Se sognate per i giorni delle feste di avere una bacchetta magica e poter fuggire lontano, lontanissimo, ecco una selezione dei luoghi più remoti e isolati del pianeta dove il Natale è solo un’eco lontana.
Tristan da Cunha (oceano Atlantico meridionale)
La comunità locale è composta da poche centinaia di persone (circa 250) discendenti di un piccolo gruppo di coloni originari di Gran Bretagna, Stati Uniti e Paesi Bassi che vivono a un ritmo di vita lento e tranquillo. Senza aeroporti e con poche navi all’anno che fanno scalo sull’isola dopo un viaggio di circa 6 giorni da Città del Capo, Sudafrica attraccando al porto di Calshot Harbour, se le condizioni meteorologiche lo consentono. La nave postale ad esempio arriva una sola volta all’anno, trasformando ogni consegna in un evento memorabile per l’intera comunità.
La comunità è incredibilmente unita: la maggior parte delle famiglie porta uno dei pochi cognomi originari: Repetto (di origini genovesi), Swain, Green, Glass, etc.. Sono proprio loro, gli stessi abitanti, ad occuparsi di tutto ciò che serve, dalla manutenzione delle case all’insegnamento e le decisioni importanti vengono prese collettivamente, in stile democratico.
In un’epoca dove tutto è istantaneo e connesso, Tristan da Cunha rimane un piccolo universo a parte, dove la pazienza non è una scelta ma uno stile di vita. Un luogo che ci ricorda come, a volte, le cose più preziose meritino davvero l’attesa.
Per chi desidera un’esperienza ancora più estrema, l’Isola di Bouvet è un’opzione suggestiva.
Conosciuta come “il luogo più remoto del mondo”. L’isola detiene il titolo di isola più lontana da qualsiasi altra terra abitata ed è un territorio norvegese di soli 50 km². Vulcanica disabitata coperta quasi interamente dai ghiacci e situata nell’Oceano Atlantico Meridionale, a 2.600 km dal Sudafrica e oltre 1.600 km dall’Antartide.
Si distingue per la sua inaccessibilità dato che è priva di piste di atterraggio né altre vie di accesso. Le alte scogliere, l’assenza di porti naturali e un clima estremamente severo, con venti violenti e mari tempestosi che rendono l’approdo quasi impossibile. Solo navi specializzate riescono a raggiungerla e per farlo devono attraccare su piattaforme di ghiaccio oppure per raggiungerla, quando è possibile, si devono utilizzare gommoni.
Nonostante sia priva di popolazione o infrastrutture, l’isola è una riserva naturale di grande importanza per gli studi climatici ed ecologici. Il suo ecosistema ospita licheni, muschi, uccelli marini, pinguini e foche.
Nel 1964, una spedizione sudafricana trovò una scialuppa abbandonata sull’isola, senza segni di naufraghi o indizi su come fosse arrivata da chissà dove. Questo fatto rimane un mistero.
L’isola non è stata mai raggiunta nemmeno dall’esploratore che per prima la individuò nel 1739 e che le ha dato il nome ma la sua fama è grande tra gli appassionati di geografia estrema e nei circoli scientifici.
È stata protagonista di racconti immaginari, come nel film di fantascienza “Alien vs Predator” del 2004, dove l’isola viene scelta come luogo di ambientazione per un’antica battaglia tra specie aliene (benché le scene siano state girate altrove).
L’Isola di Bouvet rappresenta quindi l’idea di isolamento assoluto: un luogo dove la natura domina incontrastata, offrendo solitudine e pace. Un richiamo per avventurieri, scienziati e chiunque desideri avvicinarsi al confine del mondo conosciuto.
L’Antartide è sinonimo di isolamento, ma la Valle di Barrow, priva di neve a causa della sua estrema aridità, è uno dei luoghi più particolari del continente.
Questo luogo remoto, della regione nota come Dry Valleys (Valli Secche) situate nella Terra della Regina Vittoria, vicino alla costa del Mare di Ross si distingue per le sue caratteristiche uniche, che lo rendono un ambiente affascinante per gli scienziati e un rifugio estremo per chi cerca isolamento assoluto.
Queste valli sono un sistema di depressioni prive di ghiaccio, tra i pochi luoghi in Antartide dove non c’è una copertura permanente di neve o ghiaccio, nonostante le temperature polari che possono scendere fino a -50 gradi. Questo fenomeno è dovuto a venti catabatici estremamente secchi e veloci che possono raggiungere i 320 km/h, evaporando qualsiasi accumulo di neve o ghiaccio. Inoltre l’area è considerata uno dei deserti più aridi del mondo. Alcune sue aree non ricevono precipitazioni da milioni di anni!
Caratteristiche straordinarie e uniche fanno si che la Valle di Barrow sia spesso studiata come analogo terrestre di Marte.
Nelle Dry Valleys si trovano inoltre, altra caratteristica unica, alcuni laghi ipersalini, come il lake Bonney e il lake Vanda, che rimangono liquidi sotto una crosta di ghiaccio permanente grazie alla loro alta concentrazione di sali.
Questo luogo offre un silenzio ineguagliabile. Senza vento il rumore più forte potrebbe essere il proprio battito cardiaco. La Valle di Barrow non è solo un simbolo di isolamento ma anche una testimonianza della resilienza della natura, anche nei luoghi più ostili del pianeta.
Meglio conosciuta come Isola di Pasqua, Rapa Nui è uno dei luoghi più isolati del pianeta situata com’è nell’Oceano Pacifico meridionale a circa 3.700 km dale coste del Cile a cui politcamente appartiene e a 2000 km. dall’isola abitata più vicina che è Pitcaim.
Pur essendo una destinazione turistica, è possibile trovare pace e solitudine lontano dai villaggi principali, dalla città principale di Hanga Roa e dai suoi circa 7500 abitanti, circondati dalle enigmatiche statue moai e da panorami mozzafiato.
Luogo leggendario colonizzato da navigatori polinesiani nel 1200 che svilupparono una società avanzata, con una complessa organizzazione sociale e una ricca tradizione orale fra cui le iconiche statue, ce ne sono circa 900, alcune alte fino a 10 metri e pesanti oltre 80 tonnellate che si ritiene che rappresentino gli antenati deificati, eretti per vegliare sulle tribù. L’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali e i conflitti interni portarono a un collasso sociale della civiltà intorno al 1600.
L’isola con la sua cultura, le sue statue e i suoi misteri la si raggiunge in aereo da Santiago del Cile o da Tahiti e si può alloggiare in pochi resort e ostelli prenotando con largo anticipo dato che i numero dei visitatori è limitato per proteggere il fragile ecosistema e il patrimonio culturale.
Rapa Nui è un luogo che combina mistero, bellezza e cultura. Una destinazione unica, capace di affascinare chiunque. Perfetta per chi cerca di immergersi in una cultura antica e in uno scenario naturale mozzafiato lontano da panettoni e pandori.
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