Caldo e voglia di fresco. Ecco le 10 migliori cascate dove rinfrescarsi

Caldo e voglia di fresco. Ecco le 10 migliori cascate dove rinfrescarsi

Il caldo è sempre più intenso e talvolta nemmeno le fresche acque del mare ci bastano. Oppure, per chi il mare proprio non lo ama trovare refrigerio altrove diventa più difficile.
Ecco allora per affrontare alla meglio la settimana più calda dell’anno il nostro consiglio di viaggio.
Immergersi sotto le acque fresche di una cascata e immergersi nella sua cascatella è esperienza fantastica sia dal punto di vista naturalistico che per il senso di freschezza che ci rimetterà in pace col mondo.


Cascate del Serio (Lombardia)

Situate nella Valbondione, sono le cascate più alte d’Italia dato che sono situate a 1750 metri di altitudine (testa delle cascate). Spettacolare l’imponente cascata d’acqua formata dall’omonimo fiume pochi chilometri dopo la sua nascita. Siamo nelle Alpi Orobiche in provincia di Bergamo e qui è possibile fare il bagno nelle piscine naturali sottostanti.
Attenzione però a quando dato che anche se cascate naturali dal 1931 con la costruzione della diga di Barbellino il normale scorrere delle acque è interrotto per alimentare la diga e produrre energia per cui ogni anno il comune di Valbondione e Enel che gestisce la diga si accordano sugli orari d’apertura turistica delle cascate.


Cascate delle Marmore (Umbria)

Situate a pochi chilometri da Terni e nei pressi della Valnerina Terni, sono senza ombra di dubbio tra le cascate più famose d’Europa che offrono diversi percorsi di vista fra cascate e laghetti dove è possibile fare anche il bagno durante specifici orari prestabiliti.
Formate dal fiume Velino che, in prossimità della frazione di Marmore, immissario del lago di Piediluco defluendo da questo si tuffa con impeto, attraverso tre salti, nella sottostante gola del Nera.
Il nome oltre che dal caratteristico centro medievale, deriva dai sali di carbonato di calcio che si sedimentano sulle rocce della montagna, il cui riflesso della luce del sole li fa assomigliare a cristalli di marmo bianco.
Il dislivello totale, dato dai letti dei due fiumi, è di circa 165 metri, che rende le cascate anche tra le più alte del Vecchio Continente.
Avrete solo il problema di trovarle molto affollate ma voi defilatevi e cercate il “terrazzino degli innamorati” che si trova in
castonato nella roccia di travertino a pochi centimetri dalla cascata.


Cascate del Monte Gelato (Lazio)

Situate nei pressi di Roma regalano un ambiente naturale suggestivo e la possibilità di fare il bagno nelle acque fresche dei fiumi Treja e Mignone.
Sono parte di un complesso naturalistico e storico che comprende la torre medievale, l’antico mulino ad acqua e le cascate che costituisce un polo di attrazione turistica per tutto il territorio circostante. Frequentato dall’uomo fin dall’età preistorica, il sito conserva tracce dei molti insediamenti succedutisi nel tempo.
Oggi il sito è particolarmente amato dagli sceneggiatori di cinema e pubblicità che usano spesso queste cascate come set.


Cascate del Cittiglio (Lombardia)

Siamo ancora in Lombardia all’interno del Parco del Campo dei Fiori in provincia di Varese dove il fiume disegna tre cascate maestose e la possibilità di fare il bagno nelle piscine naturali circostanti.
Le tre cascate sono raggiungibili da un facile sentiero che parte dalla parte antica del borgo di Cittiglio, sono formate dal torrente San Giulio e si trovano tra i 324 e i 474 metri d’altezza in un ambiente naturale boschivo di suggestiva bellezza.
Sono l’ideale per rinfrescarsi dalla calura estiva. Il percorso del torrente, prima di raggiungere il paese, si snoda attraverso linee tortuose, che invitano l’acqua a salti improvvisi.
Per raggiungere la prima cascata come detto il percorso e semplice e breve ma non fatevi ingannare….perché per raggiungere le altre cascate bisogna essere escursionisti esperti…


Cascate del Rutor (Valle d’Aosta)

Situate nella Valgrisenche a La Thuile e generate dall’omonimo torrente che scende dal Ghiacciaio del Rutor sono fra le più vaste e spettacolari della valle d’Aosta.
Geograficamente si tratta di tre cascate facilmente raggiungibili da un sentiero ad anello percorribile in circa due ore e mezzo e offrono una spettacolare cascata immersa in un ambiente alpino incantevole.
Per arrivarvi si percorre per buona parte del tempo un percorso dentro il bosco e questo rende gradevole anche la camminata in andata e ritorno.


Cascate di Barbiano (Trentino Alto Adige)

Siamo in Alto Adige nella Valle Isarc in queste spettacolari cascate circondate da una splendida vegetazione e dov’è possibile fare il bagno nelle acque fresche.
Le cascate di Barbiano sono una serie di cascate che si trovano sopra a Ponte Gardena.
Prendono forma dal Rio Ganda, che nasce ad una quota di 2000 metri sul corno del Renon per poi precipitare verso valle, con ben otto cascate da un gradone di roccia alto 200 metri.
La cascata inferiore, di 85 metri, è la più alto e la piú spettacolare. Lungo un romantico sentiero è possibile salire a piedi fino alla cascata superiore.


Cascate di Sa Spendula (Sardegna)

Facciamo un salto in Sardegna dove in provincia di Nuoro è questa cascata famosissima per la sua spettacolarità e per le sue acque cristalline perfette per il bagno.
Praticamente è una lama d’acqua che fende la roccia e trapassa una foresta rigogliosa che la natura ha dipinto a meno di un chilometro da Villacidro, nel Medio Campidano.
Trattasi di una delle rare cascate sarde che impressionò anche il vate D’Annunzio al punto da fargliela decantare in un sonetto composto durante una sua visita nell’Isola.
Sa Spendula significa proprio ‘la cascata’: è generata dal rio Coxinas, che prende origine dalle punte di Santu Miali, nell’area protetta di Monti Mannu, e compie, a partire dall’altura omonima, tre salti consecutivi per un’altezza complessiva di 60 metri di dislivello.
L’ultimo balzo, di circa 30 metri, s’infrange fragoroso su rocce granitiche per poi precipitare dentro una gola dominata da una guglia detta Campanas de Sisinni Conti dove si può fre un bellissimo bagno rinfrescante.


Cascate di Bivongi (Calabria)

Situate nel Parco Nazionale dell’Aspromonte, queste cascate sono immerse in un paesaggio incantevole e offrono la possibilità di fare il bagno nelle acque pulite dei fiumi.
Note anche come cascate del Marmarico con un salto di 114 metri, sono le più alte non solo tra le cascate in Calabria, ma di tutto l’Appennino meridionale.
Il fiume Stilaro dà origine al corso d’acqua che, con tre grandi salti, affronta il vallone Folea; la corsa termina in un laghetto davvero invitante!
Forse la temperatura non sarà molto tiepida, ma vale la pena di affrontarla per godere la bellezza di uno specchio circondato dal verde dei boschi, specie con questo caldo…


Cascate del Verde (Abruzzo)

Situate nella Riserva Naturale Regionale Cascate del Verde si trovano in una Zona Speciale di Conservazione nel Comune di Borrello in provincia di Chieti.
In un’area suggestiva di particolare bellezza si trovano le più alte cascate dell’Appennino che dominano la media valle del Sangro, scorrendo fra bastioni di roccia, torrioni e pinnacoli calcare.
Sono raggiungibili attraverso un sentiero panoramico e offrono piscine naturali dove poter fare bagni rinfrescanti.

 

Il dolce autunno di Chiusa

Il dolce autunno di Chiusa

A Chiusa (Alto Adige), a settembre, è tempo di Törggelen, castagne, vino novello e lunghe passeggiate circondati da un foliage senza pari. Benvenuta quinta stagione.

Il rito autunnale del Törggelen

Chi ha provato il Törggelen, il tradizionale appuntamento enogastronomico autunnale dell’Alto Adige, poi non lo abbandona.
Taglieri di speck bagnati col vino nuovo, zuppe di castagne e zucca, frittelle e crauti, selvaggina e Krapfen.

Il Törggelen, che attira curiosi e buongustai pronti a scoprire  (e assaporare) questa tradizione sudtirolese, è un rito e va in scena tutto l’autunno a Chiusa (Klausen), in Valle Isarco.
Il culmine: dal 20 al 22 settembre 2024 con una festa dedicata al Törggelen.
Passeggiare tra i pini e i larici lungo sentieri solitari. Godersi il tepore di una sauna e la cena in una stube. Ma anche una gita in montagna, a piedi o in bici: dopo la folla agostana, da settembre in poi, Chiusa, borgo medievale tra i “Borghi più Belli d’Italia, insieme ai suoi dintorni, è la destinazione ideale per una vacanza in pieno relax, all’insegna del buon cibo, della tradizione, del folklore e della natura più bella quando la stagione ci invita a rallentare.

L’inizio della quinta stagione

In Alto Adige, il Törggelen è paragonabile a una Festa del Ringraziamento e ha radici lontane. A metà settembre si celebrano infatti la vendemmia (la parola deriva dal latino torquere, torchiare, e si riferisce alle uve appena pressate), le castagne e le specialità che ogni maso propone.
Il luogo simbolo del Törggelen è proprio la Valle Isarco: Chiusa, a pochi chilometri da Bolzano, dedica un lungo fine settimana a questa tradizione, trasformandosi in una sorta di grande osteria open air.
Dal 20 al 22 settembre 2024, lungo i vicoli e le piazze della “Città degli artisti” si respira un clima di allegria dove poter vivere l’esperienza da veri local: diversi stand gastronomici offrono infatti le specialità altoatesine più succulente e famose (dai canederli agli Schlutzkrapfen, dalle Kaminwurzen ai Krapfen, dagli Strauben alle caldarroste) nella tradizionale “Gassltörggelen”, arrivata alla sua diciannovesima edizione.
Tavolate, forni e bracieri, costumi tradizionali, profumo di castagne animano il centro storico. Il tutto accompagnato da musica e canti, risate e chiacchierate fino a tarda notte e dal Suser (il “vino novello” ovvero il succo d’uva poco alcolico che non è ancora diventato vino), le varie grappe e i grandi bianchi che hanno reso famosa questa valle: il Sylvaner, il Kerner, il Müller Thurgau, il Gewürztraminer, il Riesling, il Veltliner e l’elegante Pinot Grigio.
I momenti culminanti della “Festa del Törggelen” sono il corteo per i vicoli di Chiusa e l’incoronamento della “Regina del Törggelen”.

Il “Sentiero del Castagno” e le “Settimane delle Castagne della Valle Isarco”

Mentre le fronde nei boschi che circondano la città si tingono di giallo, da non perdere è anche una delle piacevoli passeggiate lungo un tratto del celebre “Sentiero del Castagno”, circa quattro ore di camminata con sosta pranzo tra boschi di latifoglie colorate e castagneti secolari. Il “Keschtnweg” inizia all’Abbazia di Novacella, a nord di Bressanone, attraversa il paese di Velturno e suoi boschi di castagni, e arriva fino al Castel Roncolo a Renon, sopra Bolzano.
Proprio a Velturno, a pochi minuti da Chiusa, va in scena dal 19 ottobre al 10 novembre 2024 la ventisettesima edizione delle “Settimane delle Castagne della Valle Isarco”, il Keschtnigl, una tradizione nata nel 1997 che si celebra ogni anno. 


Escursione sull’Alpe di Villandro, uno degli alpeggi più belli d’Europa

Per una lunga e spensierata camminata in mezzo alla natura, per ammirare il foliage autunnale, nelle immediate vicinanze di Chiusa, c’è l’Alpe di Villandro (Villanderer Alm), uno degli alpeggi più grandi e più belli d’Europa, che delimita con il Corno del Renon il paradiso escursionistico su uno dei versanti della valle: si estende ai piedi del Monte Villandro, la cima più meridionale della cresta orientale delle Alpi Sarentine.
Questo verde altopiano è una delle zone più ricche di sentieri, tutti ben segnalati e situati tra i 1.700 e i 2.500 metri d’altezza, con vista panoramica sulle Dolomiti occidentali: si vede lo Sciliar, il Gruppo delle Odle, il Gruppo del Sella, l’Alpe di Siusi, le Alpi della Zillertal.
Una delle escursioni più suggestive nelle vicinanze di Barbiano è quella a Bad Dreikirchen: tre graziose cappelle gotiche (Santa Gertrude, San Nicola e Santa Maddalena) poste una accanto all’altra, diventate una meta alternativa per una passeggiata semplice ma ricca di suggestioni, che porta a 1.142 m s.l.m.
Chi desidera assistere a un emozionante spettacolo della natura può invece ammirare le splendide Cascate di Barbiano, che scendono dal Corno del Renon, formate dal Rio Ganda che precipita a valle con otto salti, di cui uno di ben 85 metri. 

 

Chiusa / Klausen. In autunno tutto il bello è qui

Chiusa / Klausen. In autunno tutto il bello è qui

Temperature autunnali straordinariamente miti, mille appuntamenti ed eventi golosi in uno scenario in cui la natura offre il suo spettacolo migliore tingendo di colori meravigliosi la vallata per uno dei fenomeni cromatici più fotografati al mondo: il foliage.
 Una vacanza autunnale a Chiusa / Klausen nel cuore dell’Alto Adige è una vera immersione nel piacere tra natura, cultura e buon cibo, alla scoperta dei boschi di castagni più rinomati e dei vini bianchi della Cantina Valle Isarco, la più giovane cooperativa vitivinicola dell’Alto Adige.

Filari di vite in val d’Isarco

L’Alto Adige d’autunno: natura, cultura e buon cibo

Un laboratorio di sostenibilità contemporanea per accogliere un turismo meditativo e consapevole, alla ricerca dei piaceri della tavola, benessere ai massimi livelli e luoghi dal fascino intramontabile. Chiusa e i suoi dintorni sono un condensatore di bellezza senza tempo.
La meta ideale per un soggiorno in stretta connessione con la natura da vivere circondati da spazi immensi e silenziosi.
Chiusa, Barbiano, Velturno e Villandro, borghi arroccati sulle colline altoatesine e poi il Monastero di Sabiona, le cascate di Barbiano e tanti filari coltivati a vigneti si alternano a vaste aree verdi che si estendono a perdita d’occhio.
Qui inizia il sogno, qui parte la vacanza più autentica e “gustosa” dell’Alto Adige tra escursioni, attività outdoor, eventi enogastronomici e giri nelle cantine.
Un soggiorno immersivo, fatto di trekking, di buon cibo, di ottimo vino, ma, soprattutto, di cultura.
L’autunno in montagna è infatti per molti sinonimo di libertà, un momento per immergersi nella vita del posto, per scoprire come si vive nei borghi rurali, a contatto con i personaggi ineguagliabili che trascorrono le giornate a raccontare la loro storia. In questi contesti non mancano i risvolti gourmet.

Il Törggelen

Arriva la festa dei Törggelen

Dopo aver celebrato nella prima metà del mese la prugna di Barbiano (dal 2 al 17 settembre) dove le prugne diventano parte integrante della cucina e iristoranti propongono piatti con nuove interpretazioni del frutto blu, così come i negozi di prodotti tipici propongono pane alle prugne, marmellata alle prugne e prugne secche. Non mancano poi le escursioni guidate con visita alle fattorie ecco arrivare il vero clou dell’autunno: la festa del Törggelen dal 15 al 17 settembre.
Un invito a passare una giornata intorno a un tavolo bevendo vino novello e mangiando castagne appena arrostite, oltre a degustare piatti tipici della tradizione come speck, schlachtplatte e lo sußer – il mosto d’uva con meno dell’1% di alcol.
Il “Törggelen” è una consuetudine altoatesina tipica del periodo autunnale quando arrivano a maturazione frutti come l’uva e la castagna, che consiste nel ritrovarsi la sera con gli amici nelle cantine o sotto le pergole dei giardini, nei ristoranti o nei masi a gustare vino novello, specialità locali, speck e castagne.

castagneto

Arriva la castagna!

A dominare le scene dell’autunno, c’è anche la castagna nelle sue declinazioni culturali, turistiche ed enogastronomiche, con una serie di appuntamenti e di itinerari che ne narrano la loro storia.
A Velturno si parla infatti di oltre 3mila castagni censiti che danno vita all’avventuroso Sentiero del castagno (Keschtnweg) che parte dall’Abazia di Novacella e raggiunge il paese delle castagne, Velturno e si snoda attraverso i bellissimi vigneti fino alla Valle d’Adige, a Terlano.
Il sentiero, lungo più di 90 km, può essere suddiviso in tratti più brevi, per singole escursioni giornaliere.

Dal 1997 l’evento più interessante è il Keschtnigl, un insieme di escursioni e di visite guidate, degustazioni, concerti che culminano con il “Niglsunntig”, una grande festa nel centro di Velturno dove le associazioni locali offrono specialità a base di castagne.

I sapori dell’Alto Adige

A passeggio per Chiusa

A Chiusa e il suo borgo tra passeggiate e degustazioni di piatti tipici. Oltre a una delle cittadine più interessanti dell’Alto Adige per le sue peculiarità, è stato inserito anche tra i “Borghi più Belli d’Italia”. Protagonisti indiscussi della vacanza: i piatti della tradizione, i vini del territorio e la natura da assaporare a piccole dosi con tutti i sensi tra passeggiate e visite nei luoghi della cultura.
Proprio Chiusa ha ancorato la tradizione del vino a un’enologia eroica in quanto i molti fattori ambientali combinati hanno decretato queste produzioni delle ottime etichette a prezzi competitivi, bottiglie che sono un tripudio all’enologia moderna unita ai vecchi insegnamenti, quelli più tradizionali.
Chiusa e i suoi dintorni, sono costituiti dai paesi di Barbiano, Velturno e Villandro, luoghi dal fascino senza tempo.
Borghi che rappresentano il vero cuore dell’Alto Adige – Südtirol: un vero e proprio concentrato di piaceri e di sapori, in grado di sorprendere e far tornare in equilibrio corpo e spirito prendendo tutti per la gola, tra piatti a base di erbe aromatiche e buonissimi vini.
Il programma degli eventi autunnali propone le passeggiate nelle malghe, aperte fino ai primi di novembre.
I rifugi e gli alpeggi offrono prelibatezze da degustare come i canederli allo Speck, il Kaiserschmarren – la classica frittata dell’imperatore o gli Schlutzkrapfen, – traducibili in italiano come mezzelune, nella loro ricetta più tipica, ripiene di spinaci e ricotta.

Alpe di Villandro


Nell’alpeggio più grande d’Europa

AImperdibile in autunno e nelle immediate vicinanze di Chiusa l’ (Villanderer Alm), uno degli alpeggi più grandi e più belli d’Europa.
Questo verde altopiano è una delle zone più ricche di sentieri, tutti ben segnalati e situati tra i 1.700 e i 2.500 metri d’altezza, con vista panoramica sulle Dolomiti occidentali, da qui si può ammirare lo Sciliar, il Gruppo delle Odle, il Gruppo del Sella, l’Alpe di Siusi, le Alpi della Zillertal.
Un percorso composto da un fitto reticolo di cammini e di rifugi adatti alla famiglia, che si snoda tra prati alpini, pascoli, laghetti, ruscelli e acquitrini, costellato da baite e chiesette.
Immersiva è l’escursione a Bad Dreikirchen, tre graziose cappelle gotiche (Santa Gertrude, San Nicola e Santa Maddalena), poste una accanto all’altra, diventate una meta alternativa per una passeggiata semplice, ricca di suggestioni.
Chi desidera assistere a un emozionante spettacolo della natura le Cascate di Barbiano, che scendono dal Corno del Renon, formate dal Rio Gonda che precipita a valle con otto salti, di cui uno di 85 metri.
Molto apprezzato il Sentiero Pino Mugo con la sua distilleria dove testare e acquistare le essenze dall’aroma intenso e dagli effetti benefici.

Sopra Chiusa il monastero benedettino che risale al XVII secolo, arroccato su di una rupe, abitato dalle monache di clausura fino a poco tempo fa. Il complesso, circondato dalle mura, in buona parte non è visitabile, ma percorribile nel sentiero ad anello di tre chilometri che parte dal borgo di Chiusa e raggiunge il monastero percorrendo i campi coltivati ad alberi da frutto, vigneti e castagni.
Il romantico centro storico di Chiusa è un concentrato di piccoli negozi dove è possibile acquistare i prodotti tipici: succo di mela, speck altoatesino, Schüttelbrot e dolci tipici del territorio. Un calendario degli eventi in continuo addivenire da seguire quotidianamente per non perdersi le novità.

 

In Sud Tirolo l’autunno inizia a settembre

In Sud Tirolo l’autunno inizia a settembre

Temperature autunnali straordinariamente miti, mille appuntamenti ed eventi golosi in uno scenario in cui la natura offre il suo spettacolo migliore attingendo di colori meravigliosi la vallata per uno dei fenomeni cromatici più fotografati al mondo: il foliage.

Chiusa / Klausen

Quel borgo sulle colline altoatesine

Una vacanza autunnale a Chiusa / Klausen nel cuore dell’Alto Adige è una vera immersione nel piacere tra natura, cultura e buon cibo, alla scoperta dei boschi di castagni più rinomati e dei vini bianchi della Cantina Valle Isarco, la più giovane cooperativa vitivinicola dell’Alto Adige di cui abbiamo degustato il Riesling.
Un laboratorio di sostenibilità contemporanea per accogliere un turismo meditativo e consapevole, alla ricerca dei piaceri della tavola, benessere ai massimi livelli e luoghi dal fascino intramontabile.
Chiusa e i suoi dintorni
sono un condensatore di bellezza senza tempo. La meta ideale per un soggiorno in stretta connessione con la natura da vivere circondati da spazi immensi e silenziosi.  Chiusa, Barbiano, Velturno e Villandro, borghi arroccati sulle colline altoatesine e poi il Monastero di Sabiona, le cascate di Barbiano e tanti filari coltivati a vigneti si alternano a vaste aree verdi che si estendono a perdita d’occhio.


Settembre e la settimana del frutto blu

L’autunno in montagna è infatti per molti sinonimo di libertà, un momento per immergersi nella vita del posto, per scoprire come si vive nei borghi rurali, a contatto con i personaggi ineguagliabili che trascorrono le giornate a raccontare la loro storia. In questi contesti non mancano i risvolti gourmet.
A settembre il primo degli appuntamenti è con le settimane della Prugna di Barbiano (dal 2 al 17 settembre) dove le prugne diventano parte integrante della cucina.
I ristoranti propongono piatti con nuove interpretazioni del frutto blu, così come i negozi di prodotti tipici propongono pane alle prugne, marmellata alle prugne e prugne secche. Non mancano poi le escursioni guidate con visita alle fattorie.


Törggelen vivere la festa dell’autunno altoatesino

Il vero clou dell’autunno è la festa del Törggelen dal 15 al 17 settembre, un invito a passare una giornata intorno a un tavolo bevendo vino novello e mangiando castagne appena arrostite, oltre a degustare piatti tipici della tradizione come Speck, Schlachtplatte e lo Sußer – il mosto d’uva con meno dell’1% di alcol.
Per chi non lo conoscesse, il “Törggelen” è una consuetudine altoatesina tipica del periodo autunnale
 quando arrivano a maturazione frutti come l’uva e la castagna, che consiste nel ritrovarsi la sera con gli amici nelle cantine o sotto le pergole dei giardini, nei ristoranti o nei masi a gustare vino novello, specialità locali, speck e castagne.


Farina di pere e castagna: fra cultura e tavola

Ancora più curiosa la rassegna della farina di pere declinata nei sapori della tavola, è infatti molto vivo il rito del Birmehlherbst di Verdignes, dal 18 al 24 settembre 2023.
A dominare le scene dell’autunno, c’è anche la castagna nelle sue declinazioni culturali, turistiche ed enogastronomiche, con una serie di appuntamenti e di itinerari che ne narrano la loro storia.
A Velturno si parla infatti di oltre 3mila castagni censiti che danno vita all’avventuroso Sentiero del castagno(Keschtnweg) che parte dall’Abazia di Novacella e raggiunge il paese delle castagne, Velturno e si snoda attraverso i bellissimi vigneti fino alla Valle d’Adige, a Terlano. Il sentiero, lungo più di 90 km, può essere suddiviso in tratti più brevi, per singole escursioni giornaliere.

Dal 1997 l’evento più interessante è il Keschtnigl, un insieme di escursioni e di visite guidate, degustazioni, concerti che culminano con il “Niglsunntig”, una grande festa nel centro di Velturno dove le associazioni locali offrono specialità a base di castagne.


Val d’Isarco, la viticultura di pregio d’altura

La Valle Isarco però è molto di più, è una chicca per l’Alto Adige, lo dimostra la vivacità dei borghi che offrono innumerevoli appuntamenti a cui si sommano le visite nelle piccole cantine. Da “tenere d’occhio” la Cantina Valle Isarco, sinonimo di vini bianchi d’eccellenza conosciuti in tutto il mondo. Si tratta della più giovane cooperativa vitivinicola dell’Alto Adige con una produzione di pregiate etichette di bianchi.
Gli ettari di terreno destinati alla realizzazione delle bottiglie più classiche hanno trovato in questa area dal clima mite, soleggiato e asciutto, le condizioni ideali per la crescita di uve di pregio, che prosperano su entrambi i versanti della valle.
Nel corso del tempo sono state selezionate specifiche varietà che oggi garantiscono ai vini un carattere unico e sorprendente. Per questo lo spirito di ogni famiglia di viticoltori è fortemente legato alla propria vigna.

foto Andreas-Mierswa

Uno dei borghi più belli d’Italia e una vacanza d’autunno

Chiusa e il suo borgo tra passeggiate e degustazioni di piatti tipici. Oltre a una delle cittadine più interessanti dell’Alto Adige per le sue peculiarità, è stato inserito anche tra i Borghi più Belli d’Italia. Protagonisti indiscussi della vacanza: i piatti della tradizione, i vini del territorio e la natura da assaporare a piccole dosi con tutti i sensi tra passeggiate e visite nei luoghi della cultura.
Il programma degli eventi autunnali propone le passeggiate nelle malghe, aperte fino ai primi di novembre.
I rifugi e gli alpeggi offrono prelibatezze da degustare come i canederli allo Speck, il Kaiserschmarren – la classica frittata dell’imperatore o gli Schlutzkrapfen, – traducibili in italiano come mezzelune, nella loro ricetta più tipica, ripiene di spinaci e ricotta.

Nell’alpeggio più grande d’Europa

Imperdibile in autunno e nelle immediate vicinanze di Chiusa l’Alpe di Villandro (Villanderer Alm), uno degli alpeggi più grandi e più belli d’Europa.
Questo verde altopiano è una delle zone più ricche di sentieri, tutti ben segnalati e situati tra i 1.700 e i 2.500 metri d’altezza, con vista panoramica sulle Dolomiti occidentali, da qui si può ammirare lo Sciliar, il Gruppo delle Odle, il Gruppo del Sella, l’Alpe di Siusi, le Alpi della Zillertal.
Un percorso composto da un fitto reticolo di cammini e di rifugi adatti alla famiglia, che si snoda tra prati alpini, pascoli, laghetti, ruscelli e acquitrini, costellato da baite e chiesette.
Immersiva è l’escursione a Bad Dreikirchen, tre graziose cappelle gotiche (Santa Gertrude, San Nicola e Santa Maddalena), poste una accanto all’altra, diventate una meta alternativa per una passeggiata semplice, ricca di suggestioni.
Chi desidera assistere a un emozionante spettacolo della natura le Cascate di Barbiano, che scendono dal Corno del Renon, formate dal Rio Gonda che precipita a valle con otto salti, di cui uno di 85 metri. Molto apprezzato il Sentiero Pino Mugo con la sua distilleria dove testare e acquistare le essenze dall’aroma intenso e dagli effetti benefici.

Sopra Chiusa il monastero benedettino che risale al XVII secolo, arroccato su di una rupe, abitato dalle monache di clausura fino a poco tempo fa. Il complesso, circondato dalle mura, in buona parte non è visitabile, ma percorribile nel sentiero ad anello di tre chilometri che parte dal borgo di Chiusa e raggiunge il monastero percorrendo i campi coltivati ad alberi da frutto, vigneti e castagni.