Escursioni: marzo alla scoperta del borgo delle Camelie e non solo…Excursions: in march discovering the small village of the Camellias and more …

di Michele Colombini – Un itinerario che permetterà di raggiungere Sant’Andrea di Compito per visitare la mostra delle antiche camelie della lucchesia parte dall’ottocentesco Acquedotto del Nottolini alle pendici dei Monti di Vorno.

L’acquedotto rappresenta una grandiosa opera monumentale progettata per portare entro le mura di Lucca, mediante due percorsi separati, acqua di maggiore e minore qualità. L’acqua di maggiore qualità proveniva dalle polle mentre l’altra dalla Serra Vespaiata (costruzione che riuniva le acque del Rio San Quirico e del Rio di Valle).
Il luogo dove si trova la Serra Vespaiata viene chiamato “Alle parole d’oro” perché la gente del posto aveva scambiato per oro le lettere d’ottone lucente che ricoprivano un’iscrizione scolpita sulla pietra di un piccolo ponte.
Attraversando quest’area ci porteremo inoltrandoci nel bosco, fino a San Giusto di Compito per poi raggiungere, su di un breve tratto di strada asfaltata il Borgo delle Camelie.

I piccoli cortili, gli antichi portali, il verde tra le case, le ville, gli alberi di camelie: questi, e molti altri, i motivi per scoprire Sant’Andrea di Compito, durante i fine settimana della mostra Antiche Camelie della Lucchesia.
Alcuni tornanti conducono fra le terrazze di olivi e una antica torre si staglia alta fra monti e cielo. Una torre misteriosa. Dalla sua sommità sporge un cestello di ferro battuto. Ne pendevano, si dice, le teste dei condannati. Il mistero della torre persiste tutt’oggi. I più sostengono che si tratta di una torre di segnalazione fatta costruire dal terribile Castruccio Castracani, signore di Lucca agli inizi del secolo XIV.
La chiesa del paese sorge su un alto sperone, semplice ed imponente. Sotto di essa, al lato del campanile, una fitta siepe di centenarie camelie fa da cornice alla coltivazione di Camellia sinensis L., la pianta del tè, creata da Guido Cattolica.
Un esperimento questo che ha dato risultati molto incoraggianti portando il tè prodotto a Sant’Andrea di Compito a concorrere in degustazioni a carattere internazionale. Non tutto è rustico nel borgo. Alti muri un po’ sbrecciati racchiudono antiche ville nobiliari: Villa Borrini e più decentrate, a Pieve, Villa Giovannetti, Villa Orsi, Villa Di Vecchio. Tutte con una caratteristica comune: i secolari alberi di camelia.

Infine sulla strada per il Monte Serra, in un luogo molto suggestivo, visiteremo il Camellietum, parco naturale che raccoglie più di 700 esemplari diversi di camelie, nato dalla volontà di offrire ai visitatori un’occasione di conoscere questa pianta dal punto di vista botanico, della sua propagazione, della sua storia assicurando nel contempo la tutela e la conservazione nel tempo delle antiche cultivar impiantate.
Escursione di un giorno che si effettuerà nel mese di marzo. Itinerario escursionistico senza difficoltà tecniche per un totale di tre ore di cammino (escluse le soste).

Per informazioni e prenotazioni visita il sito www.vadoevedo.it cercando dal calendario l’escursioni, compila il modulo specificano nome, email, numero di telefono e numero di posti riservati ed invialo per mail.
Per prenotazioni entro le 24 ore dalla partenza telefonare al 347 5870026

by Michael Colombini – A route that will reach St. Andrew’s task to visit the exhibition of ancient camellias part of Lucca dall’ottocentesco Aqueduct Nottolini on a mountain slope of Vorno.

The aqueduct is a great monumental work designed to bring within the walls of Lucca, through two separate paths, major and minor water quality. The water came from higher quality springs and the other by the Serra Vespaiata (construction bringing together the waters of the Rio San Quirico and Rio di Valle).
The place where the Serra Vespaiata is called “The words of gold” because the locals had mistaken for the letters of gold gleaming brass inscription carved on the stone that covered a small bridge.

Crossing this we will take inoltrandoci in the woods, to San Giusto task and then reach over a short stretch of paved road the village of the Camellias.
The small courtyards, ancient portals, between the green houses, villas, camellia trees: these, and many others, to discover the reasons of Sant’Andrea task, during the weekend of the exhibition Ancient Camellias of Lucca.

Some hairpin bends lead between the terraces of olive trees and an ancient tower stands high among the mountains and sky. A mysterious tower. From its top protrudes a basket of wrought iron. It hung, it is said, the heads of the condemned. The mystery of the tower still prevails today. Most argue that it is a watchtower built by Castruccio Castracani terrible, lord of Lucca in the early fourteenth century. The in the village church stands on a high ridge, simple and impressive. Below it, to the side of the tower, a thick hedge of centuries-old camellias framed by the cultivation of Camellia sinensis L., the tea plant, created by Guido Cattolica.
An experiment that has yielded very encouraging results bringing the tea produced in St. Andrew’s task to compete in an international tastings. Not everything is in the rustic village. High walls a little ‘crumbling contain old noble villas: Villa Borrini and more decentralized in Pieve, Giovannetti Villa, Villa Orsi, Villa Di Vecchio. All have a common characteristic: the age-old camellia trees.

Finally on the road to Monte Serra, in a fascinating area, visit the Camellietum, natural park that brings together more than 700 specimens of camellias, born from the desire to offer visitors an opportunity to learn about this plant from the botanical point of view, its propagation, its history while ensuring the protection and conservation in the time of old cultivars planted.

Full day excursion that will take place in March. Hiking itinerary without technical difficulties for a total of three hours of walking (not including stops).
For information and reservations visit www.vadoevedo.it looking for from the desk calendar, fill out the form specifying name, email, phone number and number of seats reserved and send it by mail.
For reservations within 24 hours of departure please call 347 5870026

L’acquedotto NottoliniThe acquedotto Nottolini

E’ uno dei simboli di Lucca e senz’altro uno di quelli più scenograficamente visibili, anche da lontano; basta transitare infatti sull’autostrada A11 fra Lucca e Capannoni per scorgere la spettacolare e scenografia fuga degli archi e dei pilastri che contraddistinguono questo grande acquedotto.

La necessità di dotare la città di un grande acquedotto per rifornirla d’acqua di buona qualità risolvendo così i problemi di carattere igienico, fu avvertita e affrontata dai ricchi e nobili lucchesi già agli inizi del Settecento epoca in cui, matematici e idraulici si confrontarono lungamente fra discussioni e progetti tant’è che, l’acquedotto fu realizzato soltanto nel secolo successivo dal regio architetto Lorenzo Nottolini, da cui prende il nome.
I lavori iniziati nel 1823 e più volte interrotti terminarono nel 1851.  L’acqua era ricavata da alcune sorgenti del versante settentrionale del Monte Pisano mediante due percorsi separati: acqua di maggiore e minore qualità e – scriveva Antonio Mazzarosa nella sua Guida di Lucca per gli ospiti convenuti in città per il V Congresso degli Scienziati Italiani – «passando per diversi strati di sassi e ghiaje, si depura prima e poi limpida si versa per sedici bocche in una galleria sotto un torrente».  Queste opere di presa, realizzate tra il 1825 e il 1840, sono ancora oggi in gran parte visibili nel verde dell’area di rispetto dell’Acquedotto Monumentale di Guamo dov’è il tempietto-cisterna di Guamo, costruito dal 1823 al 1825 in stile neoclassico che raccoglieva l’acqua dalle fonti e all’interno, attraverso una vasca divisa in due parti, incanalava l’acqua nel condotto passando sopra una fila di oltre 400 archi in mattoni e muratura per una lunghezza di circa 3.250 metri, la cui serie è oggi interrotta dall’autostrada A11, dalla quale tuttavia se ne coglie la spettacolare fuga prospettica che caratterizza tutta la scenografica opera.

L’acqua arrivava così nel tempietto-cisterna di San Concordio, un grazioso edificio a pianta circolare neoclassica da dove l’acqua entrava in città passando sotto il baluardo San Colombano; ai lati del tempietto erano due fontane che facevano sgorgare acqua da una bocca di leone e, nel progetto del Nottolini, era prevista anche una fontana in piazza San Michele, però poi non costruita.

Dal tempietto di San Concordio oggi, un suggestivo percorso pedonale consente di seguire il tragitto dell’acquedotto fin dentro il cuore della campagna lucchese.
Lucca, Da Guamo (Capannori) a Lucca (Via del Tempietto)
Visibile sempre dall’esternoE’ uno dei simboli di Lucca e senz’altro uno di quelli più scenograficamente visibili, anche da lontano; basta transitare infatti sull’autostrada A11 fra Lucca e Capannoni per scorgere la spettacolare e scenografia fuga degli archi e dei pilastri che contraddistinguono questo grande acquedotto.

La necessità di dotare la città di un grande acquedotto per rifornirla d’acqua di buona qualità risolvendo così i problemi di carattere igienico, fu avvertita e affrontata dai ricchi e nobili lucchesi già agli inizi del Settecento epoca in cui, matematici e idraulici si confrontarono lungamente fra discussioni e progetti tant’è che, l’acquedotto fu realizzato soltanto nel secolo successivo dal regio architetto Lorenzo Nottolini, da cui prende il nome.
I lavori iniziati nel 1823 e più volte interrotti terminarono nel 1851.  L’acqua era ricavata da alcune sorgenti del versante settentrionale del Monte Pisano mediante due percorsi separati: acqua di maggiore e minore qualità e – scriveva Antonio Mazzarosa nella sua Guida di Lucca per gli ospiti convenuti in città per il V Congresso degli Scienziati Italiani – «passando per diversi strati di sassi e ghiaje, si depura prima e poi limpida si versa per sedici bocche in una galleria sotto un torrente».  Queste opere di presa, realizzate tra il 1825 e il 1840, sono ancora oggi in gran parte visibili nel verde dell’area di rispetto dell’Acquedotto Monumentale di Guamo dov’è il tempietto-cisterna di Guamo, costruito dal 1823 al 1825 in stile neoclassico che raccoglieva l’acqua dalle fonti e all’interno, attraverso una vasca divisa in due parti, incanalava l’acqua nel condotto passando sopra una fila di oltre 400 archi in mattoni e muratura per una lunghezza di circa 3.250 metri, la cui serie è oggi interrotta dall’autostrada A11, dalla quale tuttavia se ne coglie la spettacolare fuga prospettica che caratterizza tutta la scenografica opera.

L’acqua arrivava così nel tempietto-cisterna di San Concordio, un grazioso edificio a pianta circolare neoclassica da dove l’acqua entrava in città passando sotto il baluardo San Colombano; ai lati del tempietto erano due fontane che facevano sgorgare acqua da una bocca di leone e, nel progetto del Nottolini, era prevista anche una fontana in piazza San Michele, però poi non costruita.

Dal tempietto di San Concordio oggi, un suggestivo percorso pedonale consente di seguire il tragitto dell’acquedotto fin dentro il cuore della campagna lucchese.
Lucca, Da Guamo (Capannori) a Lucca (Via del Tempietto)
Visibile sempre dall’esterno