Cibiana (Veneto)
Preziose opere di artisti molto noti, inizialmente dell’area veneta, successivamente anche di chiara fama mondiale. Le loro opere sono oggi inserite con cura nell’architettura rustica dell’antico paese e raccontano la storia delle case dove sono stati dipinti: la casa del fabbro, del casaro, del mugnaio, del carbonaio.
Tutto nacque dall’idea dell’allora presidente della Proloco Osvaldo Da Col che ha regalato al paese il lusso di essere un paese-museo con un’iniziativa che è andata ben oltre gli aspetti folcloristici e turistici, realizzando un unicum che con cura ed espressione crea una stretta simbiosi tra arte, assetto urbanistico e architettonico. Il tema maggiormente trattato dai murales come accennato riguarda le attività lavorative tradizionali.
Dozza (Emilia Romagna)
Passeggiando per le stradine del borgo medievale vi si apriranno viste meravigliose ed improvvise sui murales che colorano il piccolo paese. Ce ne sono oltre 100 in tutto il paese.
Si tratta di un vero e proprio museo a cielo aperto di opere realizzate da nomi prestigiosi dell’arte contemporanea. Da non perdere all’interno della Rocca la vista agli affreschi e ai bozzetti preparatori delle opere su muro esposti nel Centro Studi e Documentazione del Muro Dipinto.
Orgosolo (Sardegna)
Il paese rivela un profondo legame con le sue radici barbaricine e con usi e costumi di un tempo dato che oltre ai murales è la patria del canto a Tenore, patrimonio dell’Umanità Unesco.
Quattromila e 500 abitanti e muri unici che narrano di politica e cultura, d’intimo dissenso e di lotte popolari; di malessere e giustizia sociale, di vita quotidiana e tradizioni pastorali.
Alla fine del XIX secolo come accennato il paese assurse alla ribalta per il banditismo: il regista Vittorio De Seta, in ‘Banditi a Orgosolo’ (1961), ne descrive la lotta in difesa delle terre espropriate dallo Stato e durante il Novecento si sviluppò il fermento culturale, tuttora attivo, del muralismo, in origine strumento di protesta.
I muri che raccontano di Orgosolo si soffermano anche sulla rivoluzione di Pratobello, quando i pastori locali si opposero alle istituzioni nazionali contro la costruzione di una base militare sui loro campi.
Aielli (Abruzzo)
Aielli, terrazza sulla Marsica situato in provincia de L’Aquila, è un piccolo gioiello medievale adagiato su uno sperone roccioso che rivive grazie alla street art.
Qui ogni anno dal 2019 si tiene Borgo Universo, un festival di street art, musica, performance e astronomia che ha trasformato in pochi anni Aielli nel borgo dei murales d’Abruzzo. Un progetto miracoloso che ha trasformato le sue strade devastate dai terremoti in un museo a cielo aperto. Strade variopinte che anno dopo anno regalano al borgo un’inaspettata notorietà.
26 in tutto ad oggi i murales presenti; 26 opere di giovani artisti che hanno portato il proprio stile e la propria tavolozza di colori ed emozioni. Tra di loro lo spagnolo Okuda che dà il benvenuto ai turisti in visita ad Aielli con il suo portale dalle raggianti sfumature geometriche; l’italiano Millo e il suo universo nascosto da scoprire; Zamoc e il suo murales ispirato al Mito di Fetonte in stretta connessione con il brutale terremoto della Marsica del 1915. O ancora, lo spazio immaginato da Matlakos denso di immagini legate al quotidiano abruzzese; la riproduzione del romanzo di Ignazio Silone, Fontamara, opera di Alleg o la trascrizione del testo della Costituzione Italiana per mano di Angie Mazzulli.
Diamante (Calabria)
In Calabria, lungo la riviera dei Cedri, Diamante è la città dei murales che vale una sosta.
Se ne contano oltre 200 dipinti in tutto il centro storico che hanno valso il titolo di “città più dipinta d’Italia”.
Nel borgo marinaro di Diamante tutto è incominciato nel 1981 da un’idea del pittore Nani Razzetti, milanese di nascita, ma diamantese di adozione che propose al sindaco del tempo, Ing. Evasio Pascale, il progetto di rivitalizzare il centro storico.
L’Operazione Murales, portò a Diamante, dall’Italia e dall’estero, ottantatre pittori, che in giugno iniziarono a dipingere i muri del centro storico facendo rinascere nella gente che vi abita il gusto della conservazione del proprio passato, per un’idea viva, che proietti nel futuro. Dal 1986 al 1997 altri murales si sono aggiunti agli ottantacinque precedenti.
Stigliano (Basilicata)
Nel cuore della Basilicata, in provincia di Matera è Stigliano è un borgo dell’Appennino che rivive grazie alla Street Art.
Per contrastare lo spopolamento del borgo è nato qui, sulla falsa riga di altre esperienze nazionali un festival internazionale di Arte Pubblica dal titolo “appARTEngo” che porta l’arte per le strade e nei vicoli della città. Stigliano diventa così anno dopo anno una galleria d’arte all’aperto, con le opere che entrano a far parte del tessuto sociale e urbano.
L’idea del Festival nasce nel 2015 da alcuni giovani residenti che hanno immaginato un’arte creativa itinerante tra le strade del proprio paese. Una delle esperienza più recenti che ha coinvolto artisti come Nicola Alessandrini, Bifido, Alessandra Carloni, Andrea Gandini, Daniele Geniale, Gods in love, Hitnes, Ironmould, Leticia Mandragora, NemO’s, Piskv. A ognuno di loro era assegnata una propria missione: trasmettere sensazioni, emozioni, ricordi, nelle prospettive delle loro opere.
Usseaux (Piemonte)
In Alta val Chisone, a 1416 metri d’altezza, Usseax è un piccolo borgo di montagna all’interno del Parco naturale Orsiera Rocciavrè in provincia di Torino ma con un piede già in Valle d’Aosta.
Passeggiando per le sue stradine lastricate potrete ammirare i 40 murales che raccontano la vita contadina del paese, la natura, gli abitanti e i personaggi delle fiabe.
Tutto ciò per i 180 abitanti hanno deciso di restare a vivere e per tutti coloroche vorranno ammairare questo luogo a pieno titolo inserito nella lista de I borghi più belli d’Italia.
Il comune che comprende anche quattro micro frazioni attualmente ancora abitate, Balboutet, Fraisse, Laux e Pourrieres è un borgo rimasto ancora ai vecchi tempi, con le case in pietra e legno, le stalle, i fienili e i lavatoi. Camminando per esso però vi accorgerete sicuramente della presenza dei molti murales sulle pareti delle abitazioni. Sono circa 40 murales e raffigurano scene dell’antica tradizione contadine e raccontano favole e fiabe tipiche.