Nov 2, 2024 | Enogastronomia
Cosa c’è di più romantico di una passeggiata al lago in autunno?
Quando le sue sponde si incendiano con le tinte calde del foliage e nell’aria frizzante senti solo il cinguettio degli uccelli e il fruscio delle foglie secche che si stendono come un tappeto colorato di giallo, rosso e arancio. Paesaggi meravigliosi, per momenti da ricordare.
In Trentino ci sono quasi 300 laghi, ma ne abbiamo scelti 5, facili da raggiungere, che in autunno diventano la destinazione ideale per una fuga romantica.
1 – Lago di Toblino
Quando, la mattina, il Castello di Toblino emerge come un sogno dalle nebbie del lago, si comprende perché secondo la leggenda qui ci vivessero le fate, rispettate e onorate dagli abitanti del luogo. A loro era dedicato perfino un piccolo tempio, come ricorda una lapide posta nel portico del castello.
Il lago di Toblino, nella Valle dei Laghi, è la meta romantica per antonomasia. Fra aromi di olive e rosmarino, lo specchio d’acqua è particolarmente incantevole: la barriera dei monti e l´influsso mite del lago di Garda favoriscono una vegetazione mediterranea. Il lago, bordato da un canneto, è il rifugio di uccelli migratori e molte specie ittiche. Il paesaggio è rilassante e adatto a passeggiate, e pedalate nel verde.
Su uno sperone di roccia a picco sull’acqua si trova Castel Toblino, magnifica rocca cinquecentesca, al centro di tante leggende. Per ammirare da una magnifica prospettiva lago e castello si può prendere la passerella di legno che costeggia le sponde.
Il lago di Toblino è un’area sottoposta a tutela ambientale e non è balneabile o navigabile. Esistono delle deroghe di legge ma riguardano solo motivi di ricerca e studio (con apposito permesso).
2 – Lago di Levico
Il Lago di Levico sorge a pochi minuti da Levico Terme. Circondato da piccole spiagge, prati ombreggiati e canneti, le sue acque hanno ricevuto il riconoscimento di Bandiera Blu, così come la spiaggia e la gestione ecosostenibile da parte del Comune di Levico Terme. Qui si trova una vera oasi di quiete con due stabilimenti balneari e un’ampia spiaggia libera e attrezzata.
Le possibilità sono molte, durante tutto l’anno. D’inverno è d’obbligo una visita ai meravigliosi mercatini di Natale allestiti nel Parco degli Asburgo di Levico Terme, oltre agli sport praticabili sulla neve.
D’estate si può scegliere tra canoa, nuoto, vela, windsurf, stand-up paddle e kayak, oppure noleggiare le barche elettriche all’Hotel Du Lac. Ci si può dedicare alla pesca, oppure camminare sulle numerose passeggiate sulle sponde del lago. Consigliamo specie nel periodo del foliage la Strada dei Pescatori, che aggira tutto il lago (8,5 km), su un sentiero naturalistico. Gli amanti delle due ruote potranno invece percorrere la ciclabile della Valsugana.
3 – Lago di Tovel
Ancora oggi, nonostante non accada più, il lago di Tovel è ricordato per il fenomeno unico al mondo dell’arrossamento.
Fino alla metà degli anni ’60, in estate, una certa alga affiorava in superficie e lo specchio d’acqua appariva di un rosso acceso.
Per spiegare questo fatto straordinario, nacquero misteriose storie e leggende, come quella della regina Tresenga.
Oggi il lago di Tovel è uno dei gioielli naturalistici del Parco Naturale Adamello Brenta. Visitarlo significa godere appieno del contatto con la natura.
Per il giro del lago occorre circa un’ora e mezza, ma sono molti i percorsi nei dintorni. La strada di accesso al lago è normalmente chiusa nel periodo invernale (novembre – marzo).
4 – Lago di Tenno
Ci troviamo a nord del Lago di Garda, precisamente a 14 km da Riva del Garda. Siamo a 570 metri sul livello del mare e vicino allo splendido lago di Tenno, si trova anche il borgo medievale di Canale di Tenno, uno dei borghi più belli d’Italia.
Per prima cosa, vi consigliamo una visita al borgo medievale di Canale di Tenno. Qui potete visitare la Casa degli Artisti, dedicata a Giacomo Vittone, pittore adottivo di Canale, e partecipare a Rustico Medioevo, festival di arti varie che riporta in scena alcuni momenti di vita medievale del borgo, e che si tiene le prime due settimane di agosto.
Dopo le visite culturali, è il momento del relax: chi viene al Lago di Tenno, infatti, cerca proprio questo. Una gita al lago è l’occasione per immergersi nelle sue acque d’estate, oppure nel periodo de foiage per regalandosi un momento di profondo contatto con la natura.
Infine, dall’unico emissario del lago si forma la Cascata del Varone e il parco Grotta Cascata Varone è una delle attrazioni più suggestive di questa zona: qui potrete seguire un percorso tra ponti, scale, sentieri e tunnel scavati nella montagna.
5 – Lago di Garda
Il più grande e più famoso d’Italia che si trova tra Trentino, Lombardia e Veneto. Un lago che ricopre una superficie di 370 km quadrati totali per 350 metri di profondità.
A nord si restringe a imbuto, a sud si allarga; la sua sponda trentina, a nord, si trova in provincia di Trento e vi si affacciano i comuni di Nago -Torbole, Riva del Garda e Arco.
Grazie al clima mediterraneo del lago che solo su questa sponda si coniuga perfettamente con quello alpino, la zona trentina è per molti la più bella e suggestiva di questo grande specchio d’acqua, grazie anche all’evidente contrasto paesaggistico tra i monti e la vegetazione. Siamo, infatti, già circondati da montagne alte oltre 2.000 metri, ma, in riva al lago fioriscono ulivi e limoni.
Chi sogna di trascorrere qui una vacanza può scegliere tra numerose opportunità. Tra gli sport praticabili i più diffusi sono senza dubbio la vela, il windsurf, la mountain bike, l’arrampicata sportiva, la canoa e le immersioni subacquee, grazie ai tanti circoli sportivi presenti, che organizzano corsi ed eventi sportivi internazionali.
Gli amanti della vela e del windsurf fanno affidamento sull’Ora, il vento che soffia ogni giorno con grande regolarità, mentre chi preferisce il brivido e la vertigine dell’arrampicata trova spettacolari falesie sospese a picco sull’acqua, vere e proprie palestre naturali di roccia. Le spiagge bianche sono invece il regno del relax, per chi dal lago si aspetta giornate di riposo, sole e quiete.
Chi non vuole per forza oziare né fare sport, può prendere il traghetto a Riva del Garda o a Torbole per fare un’escursione sull’acqua, comodamente seduto ad osservare il paesaggio meraviglioso d’autunno e le altre zone del lago.
Nov 1, 2024 | Territori
Con l’arrivo dell’autunno, le colline e i boschi d’Italia si trasformano in quadri viventi, esplodendo in mille sfumature di arancione, giallo e rosso.
Quale modo migliore di vivere al meglio questa magia autunnale se non con un viaggio in treno?
Per chi cerca un’esperienza comoda, sostenibile e allo stesso tempo spettacolare ecco cinque mete perfette per ammirare il foliage, tutte facilmente raggiungibili in treno.
1 – Parco Nazionale del Gran Paradiso (Piemonte/Valle d’Aosta)
Se cercate un’esperienza più alpina, il Parco Nazionale del Gran Paradiso è la destinazione ideale. In autunno, le valli di Cogne e Orco si tingono di oro e rosso, creando scenari da sogno.
Raggiungete Aosta o Ivrea in treno alla scoperta di sentieri incorniciati da larici dorati e panorami maestosi delle Alpi. Da Torino ad Ivrea basta un’oretta per cambiare totalmente scenario e immergersi nella tranquillità della natura alpina.
Foto di Ilona Ilyés da Pixabay
2 – Parco Regionale dell’Alto Garda Bresciano (Lombardia)
Se amate i contrasti tra lago e montagna, il Parco dell’Alto Garda Bresciano è la destinazione ideale.
Raggiungete Desenzano del Garda o Brescia in treno e lasciatevi incantare dai colori autunnali del Monte Baldo, con vedute spettacolari che si riflettono nelle acque cristalline del Lago di Garda.
Un panorama da cartolina, perfetto per una fuga romantica o una giornata di relax. Questo splendido parco è accessibile da molte stazioni, sia lungo la linea ferroviaria Brennero – Verona – Bologna (Trento, Rovereto e Verona), sia Milano – Venezia (Verona, Peschiera d/G., Desenzano d/G., Brescia).
In particolare, chi parte da Milano e accede al parco dalla parte di Brescia, può pensare a una perfetta fuga di un giorno.
3 – Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi (Toscana/Emilia-Romagna)
Scoprite uno dei boschi più antichi e affascinanti d’Italia di cui vi abbiamo già ampiamente parlato. Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi offre un’immersione totale nei colori autunnali, con faggi e querce che trasformano i sentieri in un vero paradiso naturale.
Raggiungete Arezzo o Forlì in treno e proseguite con un breve tragitto in autobus: vi aspetta un’esperienza rigenerante per anima e corpo.
In poco più di un’ora, da Firenze ad Arezzo si passa dal frastuono urbano alla quiete della natura.
4 – Riserva Naturale Monte Rufeno (Lazio)
Immergersi nei colori autunnali della Riserva Naturale Monte Rufeno significa vivere un’esplosione di tonalità tra boschi di querce e faggi.
I sentieri panoramici offrono viste mozzafiato sul paesaggio collinare umbro, ideale per escursioni o relax nella natura.
È un’occasione imperdibile per connettersi con l’ambiente e ammirare la trasformazione stagionale in un contesto incontaminato. Da Roma può essere comodamente raggiunta in treno arrivando a Orvieto in meno di un’ora.
5 – Parco Nazionale della Sila (Calabria)
Chi ha detto che il foliage è solo al nord?
Tra faggi, querce e pini che si tingono di rosso e giallo, il Parco Nazionale della Sila offre uno spettacolo unico. Il treno porta a Cosenza, vicino a questo paradiso naturale dove il foliage si specchia nei suggestivi laghi Arvo e Ampollino, creando un contrasto mozzafiato tra i colori caldi delle foglie e il blu intenso delle acque.
Un viaggio di circa 3 ore da Napoli a Cosenza permetterà di scoprire un’anima inedita del Sud, lontana dal turismo di massa, dove la natura regna sovrana.
Ott 27, 2024 | Territori
Per chi ama emozionarsi con la natura fra metà ottobre e metà novembre è il periodo migliore dell’anno per andar per boschi. Quello che gli americani chiamano “fall foliage”; ovvero quando è visibile lo spettacolo unico in cui le foreste, con effetti cromatici intensi si trasformano in mille sfumature di rossi, gialli, verdi e arancioni.
Oltreoceano questo fenomeno naturale è un appuntamento imperdibile per fotografi, pittori, scrittori e semplici amanti della natura, mentre da noi ammirare la caduta delle foglie è passatempo abbastanza recente.
Gli itinerari classici nel mondo dove contemplare i colori d’autunno comprendono quattro aree principali: il Canada meridionale e gli Stati Uniti nord-orientali, le Alpi ed il nord Europa, il Caucaso e l’Asia nord-orientale con grandi aree della Cina ed il Giappone.
Anche da noi aceri, pioppi, faggi e castani si colorano di giallo, arancio, rosso, marrone e mille altre tonalità disegnando una tavolozza colorata che incanta.
In Italia le aree migliori sono in Appennino
In Toscana da non perdere la strada che conduce da San Marcello Pistoiese all’Abetone che attraversa un bosco che assume tonalità fantastiche.
L’Amiata fra profumi di castagne e ruscelli è il luogo ideale della Toscana centro meridionale, da non perdere poi la zona boscosissima di Vallombrosa, Secchieta e Pratomagno fra Firenze e Arezzo.
Ma il luogo di elezione sono le foreste sacre, quel vastissimo parco fra Toscana e Romagna che al fall foliage dedica addirittura un festival.
Ma ovunque scegliete di andare sappiate che la visita è riservata solo a coloro che sanno rallentare la vita moderna, ascoltare i passi dei propri piedi affondare nel sottobosco, vivere i silenzi della foresta.
Quando vedere i magici colori
Fra le ultime due settimane di ottobre e le prime due di novembre gli alberi che favoriscono il fenomeno sono il faggio che domina la fascia montana, insieme all’abete bianco, l’acero montano, il riccio, l’opalo, l’olmo, i tigli (nostrano e selvatico), e i frassini (maggiore e orniello). Nella fascia collinare invece i colori delle querce e dei carpini, meno spettacolari della fascia montana, raggiungono l’apice nelle prime due di novembre anche se l’acero opalo e campestre, il ciliegio e l’orniello si colorano già nelle ultime di ottobre.
Nel parco delle Foreste Casentinesi, il luogo più noto dove vivere l’esperienza emozionale è la cima del Monte Penna sopra la Foresta della Lama. Si raggiunge dal Passo dei Fangacci nella strada che collega Badia Prataglia all’Eremo di Camaldoli.
Sempre nella Foresta della Lama, e abbinata alla salita al Monte Penna, consigliamo l’escursione che porta al pianoro della Lama per il sentiero degli Scalandrini.
La stessa emozione si può vivere nella Foresta di Campigna, risalendo dall’abitato al Passo della Calla per la mulattiera Granducale e scendendo per il sentiero della Fonte del Raggio, fino (se si ha la gamba giusta) a Villaneta.
Nel versante fiorentino da Castagno d’Andrea per il Borbotto, seguendo il percorso che porta alla Gorga nera, Passo Crocicchie, Monte Falterona e Monte Falco (preferibile a metà ottobre). Infine da non perdere il bosco monumentale di faggi, aceri e abeti che circonda il Santuario della Verna.
A novembre a quote più basse per ammirare le colorazioni delle querce (cerro e roverella) suggeriamo la spettacolare Valle di Pietrapazza, il sentiero delle Ripe Toscane nella solitaria Valle delle Celle, la Salita al Monte Tiravento da Premilcuore, e la Valle dell’Acquacheta da San Benedetto.
Nel versante casentinese il sentiero del Tramignone, che collega Serravalle con Badia Prataglia.
Ott 12, 2023 | Enogastronomia, Territori
Nonostante il clima più fresco e le giornate più corte, l’autunno è una stagione meravigliosa per visitare l’Estonia. Il foliage è l’attrazione principale per una vacanza autunnale: una gita a Tallinn vi darà la possibilità di respirare l’aria fresca e frizzante della stagione, di staccare dalla routine quotidiana e di ricaricarvi nella natura.
Un paese piccolo e sei parchi nazionali
Nella capitale, infatti, circa un terzo della città è costituito da spazi verdi e parchi. Questi sono i luoghi migliori per osservare alberi e piante colorate.
Quando le foglie iniziano a cambiare colore, non può mancare una visita a Kadriorg Park e Kalamaja Park due dei luoghi più colorati di Tallinn nella stagione autunnale.
Sebbene non copra un territorio molto esteso, l’Estonia può contare su sei parchi nazionali ricchi di foreste incontaminate, laghi nascosti, torbiere, prati costieri e boscosi che in autunno offrono il massimo dello splendore.
Il Sooma National Park
Uno dei più popolari e affascinanti parchi del paese è il Sooma National Park, situato nell’Estonia centrale.
Prima che arrivi il freddo e i fiumi si ricoprano di ghiaccio, è possibile godere dei colori e della tranquillità dell’autunno attraverso un giro in canoa: le acque poco profonde offrono uno scenario straordinario per ammirare l’alba o il tramonto in questa stagione. Durante la navigazione, per i più fortunati, sarà possibile anche vedere alci, caprioli, cinghiali, linci e molte specie di uccelli.
Foto:_Remo Savisaar
Alutaguse National Park
Il più recente d’Estonia, è situato nella zona nord-orientale del Paese, in cui la natura incontaminata si alterna a piccoli villaggi, antichi siti di sepoltura ed ex aree minerarie.
Questo parco nazionale è noto per le sue bellissime foreste native e le profonde paludi, che a volte ricordano la taiga (foresta boreale), e per la popolazione di orsi bruni che abita queste foreste. In autunno è uno dei posti migliori per osservare gli orsi grazie al fogliame meno denso, rendendo così più facile l’avvistamento.
Matsalu National Park e Vilsandi National Park
Anche gli uccelli sono in movimento durante i mesi autunnali. Due dei migliori luoghi per il birdwatching sono il Matsalu National Park, nell’Estonia occidentale che si classifica come uno dei più famosi siti europei per tale attività e il Vilsandi National Park.
Quest’ultimo, situato a Saaremaa, l’isola più occidentale dell’Estonia, è stato istituito per proteggere gli habitat costieri e insulari sensibili.
È un punto eccezionale per le attività di birdwatching: nel 1910 divenne un santuario degli uccelli e nel 1957 divenne riserva naturale.
Ad oggi, rappresenta l’area di svernamento più importante dell’Unione Europea.
Foto: Kalle Pihelgas
Lahemaa National Park e Karuka
Il più grande e antico parco dell’Estonia, che ospita il meglio che la natura estone ha da offrire, è il Lahemaa National Park, che si trova sulla sponda meridionale del Golfo di Finlandia.
Il più piccolo parco del Paese è invece quello di Karula a sud dell’Estonia, luogo caratterizzato da piccoli laghi che punteggiano il paesaggio e offrono la possibilità di praticare attività come la pesca.
In autunno, i prati e gli alberi si colorano di giallo e i laghi di palude riflettono l’azzurro tenue del cielo. Sia Lahemaa che Karula ospitano diverse specie di animali selvatici, tra cui alci, caprioli, cinghiali, orsi e linci.
foto: Ardo Säks
Esperienze da non perdere
Grazie alla presenza di numerose zone verdi, l’Estonia offre molti spazi tranquilli per rifugiarsi dalla frenetica vita quotidiana e si afferma come il luogo perfetto per gli amanti della natura o per coloro che cercano un luogo in cui rilassarsi.
L’autunno è un ottimo periodo se si vuole provare una cena nella foresta, in fattoria o dal campo alla tavola.
La cucina estone utilizza un insieme di ingredienti freschi e locali. I prodotti di base come il pane di segale, il formaggio e le aringhe completano i prodotti di stagione.
In autunno, gli estoni si recano nella foresta per cercare funghi; la selvaggina, come l’alce, compare sulle tavole; le mele vengono colte dai frutteti e gli ortaggi vengono dissotterrati.
Ciò che non può essere servito fresco viene conservato e gustato per tutto l’inverno grazie a tecniche di conservazione, che sono popolari ancora oggi.
Infatti, verso metà novembre, sia a Tallinn che a Pärnu, si svolge la Restaurant Week. I ristoranti organizzano speciali menu di degustazione, offrendo ai partecipanti un’esperienza culinaria unica e la possibilità di provare nuovi ristoranti.
Pane di segale
Verso metà settembre si svolge la Estonian Bread Day and Autumn Fair, evento che celebra il cibo tradizionale estone e l’artigianato autentico.
Il protagonista dell’evento è il pane di segale fatto in casa. Durante la giornata viene illustrato il procedimento completo di produzione del pane.
L’autunno è ideale anche per i più sportivi. A fine settembre si svolge la Tartu Mountain Bike Marathon e i partecipanti possono pedalare ammirando il paesaggio dell’Estonia meridionale.
A fine ottobre invece si svolgono la Friday Night Run che precede la Tartu City Marathon: la maratona, 42 km, viene corsa in un solo giro, il che significa che ogni chilometro del percorso è unico e offre nuove esperienze.
Imperdibili anche Black Nights Film Festival (PÖFF) – uno dei più grandi festival cinematografici del Nord Europa che ogni anno porta i più nuovi e affascinanti esempi della cinematografia mondiale insieme ai registi internazionali alle porte degli spettatori locali – e a fine settembre il Festival annuale delle luci ÖÖvalgel:
il più grande evento culturale di Pärnu dove vengono eseguiti spettacoli di luci nei vari angoli della città.
Per ulteriori informazioni, per scoprire di più sui parchi nazionali ed esperienze uniche da vivere nella natura estone, fare riferimento al seguente link visitestonia.com.
Conosciamo meglio l’Estonia
Natura, cultura, arte, storia, ma anche innovazione e modernità sono le innumerevoli esperienze racchiuse in un viaggio in Estonia, paese dalle mille sfaccettature, con una popolazione di 1.300.000 abitanti su una superfice di 45.300 kmq, che aspetta solo di essere scoperto.
Un arcobaleno di colori. Dal verde dei boschi, che occupano il 51% del paese, al blu del mare e degli innumerevoli corsi d’acqua e laghi, al rosso e viola dei tramonti infuocati, dal bianco candore delle immense distese di neve nei mesi invernali agli innumerevoli toni di giallo e marrone delle torbiere: un vero piacere per gli occhi e per la mente.
Dalle lunghe notti d’estate a una sorprendente “quinta stagione”, fino a una combinazione di profumi baltici, nordici e scandinavi, l’Estonia è un mistero che si svela ai viaggiatori curiosi, liberi di esplorare a modo proprio un luogo unico e senza tempo.
Qui la natura la fa da padrona, ma al contempo un rapido sviluppo tecnologico ha contribuito a rendere l’Estonia un paese digitale e uno dei più informatizzati al mondo, combinando con molta semplicità tradizione e innovazione, l’architettura del legno con gli ambienti tecnologici più innovativi. Qui tutto si può fare online, tranne sposarsi e divorziare!
Un viaggio in Estonia combina la voglia di perdersi nella natura con il desiderio di rivivere tradizioni storiche come una visita alla città di Tallinn, patrimonio mondiale dell’Unesco il cui centro medioevale è uno dei meglio conservati al mondo.
E non si può certo dimenticare Tartu nel sud del paese, la più antica città baltica, sede della prima università del nord Europa.
L’Estonia vi sorprenderà col calore dei suoi abitanti, i mille sapori della sua variegata cucina, i colori della natura, la sua storia e le sue tradizioni.
Set 29, 2023 | Territori
Se siete amanti della storia, della cultura e dell’architettura e vi piacciono castelli e leggende, non vi resta che organizzare un viaggio in Polonia, paese che vanta centinaia di fortezze disseminate su tutto il territorio, edifici antichi che celano un patrimonio storico incredibile.
Molti di questi castelli, spesso di epoca medievale, sono stati successivamente rinnovati, pur mantenendo il loro pregio architettonico e conservando collezioni di opere d’arte, mobili antichi, tappeti ed armi.
Foto di Lubos Houska da Pixabay
Per un viaggio indietro nel tempo
Siete pronti per un viaggio indietro nel tempo?
A vivere atmosfere fiabesche visitando bellissimi castelli in giro per la Polonia? Ognuno di questi ha una propria anima, una propria storia e una propria architettura. Rappresentano uno dei tesori più preziosi di questo sorprendete paese dell’Europa Centrale, ammaliando tutti, grandi e piccini, appassionati di storia, cultura e arte e… favole.
Sono centinaia i castelli che punteggiano i paesaggi della Polonia e visitarli è di gran lunga una splendida opportunità per scoprire il fascino di antichi edifici – risalenti ad un Medioevo lontano ed intrigante – ammirarne gli interni e godere delle magnifiche vedute che offrono, perché spesso circondati da parchi e giardini di grande bellezza.
Castello di Czocha. Foto di Dariusz Sankowski da Pixabay
I tesori della bassa Slesia: il Castello di Czocha
Il Castello di Czocha è una fortezza del XIII secolo affacciato sul lago Lesnia nella regione della Bassa Slesia.
È famoso per la sua imponente architettura, dalla quale spiccano torri, campanili e facciate elaborate. Si estende su una superficie di circa quattro ettari ed è circondato da un bellissimo paesaggio collinare e, malgrado le numerose modifiche e ristrutturazioni subite nel corso dei secoli, è possibile oggi ammirare al suo interno molte sale e stanze decorate con mobili antichi, dipinti e oggetti d’arte originali.
Sono diverse le attività che si svolgono al suo interno: visite guidate e tour notturni per scoprire la storia del castello attraverso passaggi segreti, ma non solo.
Tanti i festival e gli eventi culturali ed educativi organizzati. Spesso scelto come location per le produzioni cinematografiche, grazie alla sua spettacolare e indubbia scenografia, il Castello di Czocha è anche uno dei più misteriosi. Agli inizi del XX secolo venne acquistato da un uomo di nome Ernst Gutschow che finanziò diverse ristrutturazioni, che inclusero la realizzazione di sottopassaggi, porte nascoste, nascondigli e stanze segrete che, ad oggi, nessuno è riuscito a capirne l’utilizzo.
Potreste essere voi a risolvere questo enigma, soggiornando nell’hotel che sorge sul terreno del castello; potreste trovare il nascondiglio segreto che vi porterà al tesoro di Ernst Gutschow.
E quale periodo migliore dell’anno, se non proprio l’autunno, per andare alla ricerca di tesori, scoprire segreti e leggende legate a re, regine, guerrieri e castelli risalenti ad epoche lontane? Seguiteci in questa visita fiabesca.
Castello di Ksiaz. Foto di Kami Zuto da Pixabay
Il Castello Ksiaz
Il Castello Ksiąz è il terzo castello più grande della Polonia in Europa.
Situato nella città di Walbrzych, nella Bassa Slesia, sud-ovest della Polonia, venne costruito nel XIII secolo e, nel corso dei secoli, subì molte modifiche e ristrutturazioni, in particolare durante il periodo barocco e neogotico. La sua imponente architettura affascina qualsiasi visitatore; il complesso è formato da diversi edifici e terrazzi, che si sviluppano su una superficie di circa trenta ettari e si trova all’interno dell’omonimo Parco Paesaggistico Ksiazanski.
Il castello è un posto unico che testimonia il ricco patrimonio culturale del sud della Polonia e proprio per questo faceva gola ai briganti della zona che, una notte, decisero di irrompere ma furono talmente silenziosi che non svegliarono né le guardie né gli abitanti portando via sacchi pieni di oggetti preziosi. Quando ormai pensavano di averla fatta franca, passando accanto al mulino per tornare al loro nascondiglio, sentirono all’improvviso uno strano rumore.
La diga sul torrente cedette e la rapida corrente trascinò via i ladri insieme ai sacchi pieni di ricchezze. Non sopravvisse nessuno dei briganti ma si racconta che i tesori del Castello Książ siano ancora nascosti sul fondale del torrente aspettando che qualcuno li scopra. Non è l’unica leggenda legata a questo maestoso edificio. Come in ogni castello che si rispetti, infatti, non mancano fantasmi che si aggirano tra le mura.
Oltre al mistero, non mancano fiaba e magia: nella stagione invernale, infatti, il Parco Paesaggistico si trasforma in uno scintillante spettacolo di luci! Tra ottobre e febbraio, viene infatti allestita una mostra – il Giardino delle Luci – durante la quale è possibile ammirare decorazioni luminose che rendono ancora più bella la già straordinaria architettura del maniero.
Dalle fontane zampillano gocce di luce, il Terrazzo delle Rose (Taras Rozany) è addobbato con fiori sfavillanti e il Terrazzo Occidentale (Taras Zachodni) si è trasformato in una fiabesca sala da ballo. Nel giardino incantato del Palmeto, tra il rumore dell’acqua e il canto degli uccelli, sarà possibile trovare splendide farfalle, fiori incantevoli e onde magiche piene di pesci colorati.
Castello di Pieskowa Skala. Foto di Pixabay
Malopolska: custode di un tesoro sorprendente. Il Castello di Pieskowa Skala
Il Castello di Pieskowa Skala fu costruito nel XIV secolo per volere del re Casimiro il Grande come parte della rete difensiva destinata a proteggere i confini dello stato e la capitale di allora (ndr. Cracovia) e sorge nel Parco Nazionale di Ojcow, nei pressi di Cracovia, luogo che vale la pena visitare perché si possono ammirare numerose grotte e gole formatesi dall’azione dei processi carsici, alcune dalle forme fantastiche, tra cui la più celebre è la Clava di Ercole.
Il castello, eretto in stile gotico, è stato oggetto di diversi interventi di ristrutturazione nel corso dei secoli, in particolare durante il periodo rinascimentale e rappresenta oggi uno dei più celebri esempi di architettura difensiva del Rinascimento Polacco.
E come ogni castello che si rispetti, anche qui narra la leggenda che …
C’era una volta una nobile ragazza chiamata Dorotka che si innamorò di uno scudiero. Il suo amore era corrisposto ma non approvato dal padre della giovane che le fece sposare il vecchio proprietario della residenza, oggi chiamata Pieskowa Skala.
La ragazza, non riuscendo a vivere senza amore, scappò insieme al suo amante, ma furono presi e puniti severamente: lui squarciato dai cavalli, lei rinchiusa in una torre sopra la roccia, condannata a morire di fame. Per un po’ di tempo venne aiutata dal suo cagnolino che con fatica si arrampicava sulla roccia.
La ragazza alla fine morì e si dice che ancora oggi nel castello riecheggiano i suoi lamenti. Il nome della residenza – letteralmente traducibile come “la roccia del cagnolino” – pare proprio faccia riferimento al fedele cane della povera Dorotka.
Sarà vero? Scopritelo voi stessi durante una visita al Castello di Pieskowa Skala, una delle tappe del Sentiero dei Nidi d’Aquila, itinerario che abbraccia due regioni, Slesia e Malopolska, forse una delle zone più belle della Polonia.
Castello di Ogrodzieniec. Foto Pax Mex per Pixabay
Castello di Ogrodzieniec
Il Castello Ogrodzieniec di Podzamcze, eretto ai tempi del re Casimiro il Grande sul punto più alto della Jura Krakowsko-Czestochowska, è il più imponente e caratteristico castello dell’Itinerario dei Nidi d’Aquila.
Grandioso nella sua antica struttura, costituisce un ottimo esempio della bravura degli antichi costruttori che nei secoli lo hanno reso una maestosa sede aristocratica.
Dopo una lunga ristrutturazione, avvenuta a metà del XVI secolo in stile rinascimentale, agli inizi del XVIII secolo subì ulteriori modifiche, fino a farne un castello in stile barocco.
Grazie al suo fascino, qui sono state girate alcune puntate della celebre serie The Witcher, basata sulla saga dello scrittore polacco Andrzej Sapkowski.
Dal 2021 è possibile ammirare in inverno il castello in una nuova magnifica veste luminosa!
Nell’area infatti sono state installate illuminazioni – personaggi legati alla storia e alle leggende della fortificazione.
Alabardieri che proteggono le porte del cortile principale, cavalieri e una dama bianca strettamente legati al castello, un enorme cane nero e una carrozza con cavalli e specchi nelle stanze del castello.
Gli autori del progetto hanno utilizzato colori chiari e uniformi, prediligendo la luce calda e fredda per il castello, mentre solo per alcune figure sono state usate luci colorate. La Fortezza della Luce è illuminata da un milione di luci che esaltano la bellezza del magnifico edificio, creando un effetto sorprendente, che affascina e incanta i visitatori.