Set 11, 2024 | Enogastronomia, Territori
Mar i muntanya (mare e montagna) ma anche città, fiume e vulcani: un viaggio nei paesaggi della gastronomia catalana, tra le più ricche del mondo.
Prima in Europa a ricevere il prestigioso riconoscimento grazie all’incredibile qualità, sostenibilità, tradizione e innovazione in campo gastronomico, per tutto il 2025 la Catalogna sarà Regió Mundial de la Gastronomia (Regione Mondiale della Gastronomia).
Aspettando un anno ricco di eventi, spunti e curiosità, per i gourmand provenienti da ogni angolo del globo, ecco qui apparecchiato un giro della Catalunya in cinque tappe – dal mare alla montagna, dalla città al fiume fino alla terra vulcanica – per scoprire e assaggiare alcune delle eccellenze culinarie della più “foodie” delle regioni spagnole.
I Pirenei
1 – Mare e monti fra i Pirenei
La montagna mette fame Si sa. Soprattutto se passeggiando lungo il fiume Garonna a Les, in Val d’Aran, si scopre che ci sono realtà come Caviar Nacarii, un’attività (con un elegante shop di degustazione e vendita nel centro storico di Vielha) che alleva gli storioni per ricavare un ottimo caviale da abbinare a un calice di Cava, lo spumante spagnolo per antonomasia.
Ma i Pirenei sono soprattutto carne, l’ingrediente che spunta un po’ ovunque nelle ricette tipiche della montagna, come la botifarra amb mongetes, la salsiccia abbinata ai fagioli (meglio se delle Dop Santa Pau e Mongeta del Ganxet) o il fricandó, il piatto tradizionale a base di vitello, rigorosamente della razza Igp transfrontaliera chiamata Rosée des Pyrénées Catalanes, e di funghi primaverili selvatici conosciuti localmente come moixernons.
Che dire infine del trinxat? Quando in alta quota il meteo della Catalunya comincia a raffreddarsi, questa delizia, fatta di cavolo, patate, pancetta affumicata e aglio, è un toccasana per corpo e spirito.
La Garroxta
2 – Invito a cena sul vulcano
Un patto tra la terra di La Garroxta, l’area vulcanica più grande e meglio conservata della penisola iberica, i suoi prodotti autoctoni, chi li coltiva e chi li cucina. Questo è il gruppo Cuina Volcànica, nato nel 1994 per valorizzare gli ingredienti che provengono dal fertile suolo della regione catalana.
Sono 8 i ristoratori, sparsi tra le cittadine di Olot, Sant Esteve d’en Bas e Sant Feliu de Pallerols, che hanno accettato la sfida di reinterpretare in modo creativo le ricette tradizionali a base di agnello, manzo, pomodoro di Montserrat, ricotta di capra, piumoc (salsiccia secca di maiale), patate della Vall d’en Bas, ravanelli neri, formaggio di pecora, farro, funghi selvatici, fagioli di Santa Pau e degli altri “tesori” gastronomici locali.
Se i circa coni 40 vulcanici del Parc Natural de la Zona Volcànica de la Garrotxa sono inattivi da secoli non si può certo dire lo stesso dei fornelli del Restaurant La Deu di Olot: oggi la famiglia Reixach è arrivata alla quinta generazione!
Il mercato del pesce
3 – Nel mare del gusto
Uhm, i gamberi di Palamós! Questo paese della Costa Brava è il principale porto di gamberi rossi di tutto il Mediterraneo.
Ogni giorno dalle 16.30 alle 19.30 al mercato ittico Llotja si acquistano freschi, pescati nel tratto di mare che va dal capo Begur alla foce del fiume Ridaura, dai pescatori della Confraria de Pescadors de Palamós oppure si gustano nei ristoranti locali, semplicemente a crudo o scottati due minuti alla griglia con un filo d’Oli de l’Empordà Dop.
Mare sì ma anche con un “pizzico” di montagna.
La cucina catalana, infatti, si distingue per il suo tipico mix (amato anche dagli chef stellati) “mar i muntanya”: così è per la classica paella, qui preparata sia con la carne sia con il pesce, e per alcune varianti del suquet de peix, la densa zuppa di pesce di scoglio tipica della tradizione marinara catalana che può contemplare l’aggiunta, ad esempio, di salsiccia o di lumache. Il suquet più mediterraneo?
Quello di Tossa de Mar, con cipolle e salsa allioli (aglio e olio).
Parc Natural del Delta de l’Ebre
4 – Acquolina in bocca lungo il fiume
Bastano poche parole: Dop Arròs del Delta de l’Ebre. Il riso abbonda nel Parc Natural del Delta de l’Ebre dove da sempre viene coltivato e raccolto con metodi artigianali e sostenibili, ad esempio, da Molí de Rafelet, storici arrossers fin dal 1910, per poi essere cucinato asciutto o in brodo.
L’altra protagonista indiscussa della cucina tipica della più grande zona umida della Catalunya è senz’altro l’anatra.
Dal 1996, alla Granja Luisiana si allevano i polli e le anatre del Delta dell’Ebro all’aperto e senza trattamenti antibiotici producendo una carne di primissima qualità che impreziosisce molti piatti locali.
Ancora le alici, le anguille, le cozze e le ostriche nate dall’incontro tra fiume e mare, i gamberi, le vongole, le canocchie, i cannolicchi e persino il prezioso tonno rosso: il Delta de l’Ebre dà ovunque i suoi “frutti”. E anche qualche verdura, come i cavolfiori e gli squisiti carciofi che accompagnano la famosa baldana d’arròs, il calorico sanguinaccio di riso tradizionale.
Casa Alfonso, cuore della tradizione catalana
5 – Due pasti in città
Meta gourmand, attuale sede della coppa velica più importante del mondo di richiamo internazionale con un numero record di ben 28 ristoranti stellati Michelin di cui 4 tre stelle, 3 due stelle e 21 una stella, contemporaneamente Barcellona continua a mantenere vivace la tradizione delle sue vecchie taverne.
Ci vuole fiuto per scovarle ma una volta provate non le si lascia più!
Due pasti in città? Per rivivere l’atmosfera del tipico quartiere marinaro di Barcellona, la Barceloneta, non c’è niente di meglio degli abbinamenti tapas e cava (lo spumante spagnolo) di Can Paixano, fondato nel 1969.
Se invece si è in cerca di un indirizzo famigliare per eccellenza, la quarta e la quinta generazione di Casa Alfonso, il locale che ha aperto le sue porte in zona Plaça de Catalunya nel 1934 (prima come salumeria e drogheria per la vendita di prodotti iberici e poi come ristorante), è pronto ad assecondare ogni sfizio, dalle svariate tipologie di croquetas (crocchette fritte), flautas e bocadillos (panini farciti), sopitas (zuppe), tapas e tante insalate.
Info www.canpaixano.com | www.casaalfonso.com
Lug 25, 2024 | Territori
Si fa presto a dire mare. Da Portbou, al confine con la Francia, fino a La Ràpita, scendendo verso la provincia di Valencia, la costa della Catalogna è lunga ben 600 km.
Di spiagge, qui, ce n’è per tutti i tipi: famiglie, patiti della movida, del naturismo, della cultura, dello sport o degli scorci “acchiappa like”, non siamo tutti uguali davanti al Mediterraneo!
A ciascuno la sua scelta…
Sa Tuna Begur. Foto Josep Lluis
Le playe più Instagrammabili
Si chiama Platja de l’Almadrava, 500 metri di sabbia fine riparati dalla tramontana a pochi km da Roses, nell’omonimo Golfo.
Si dice che da questa spiaggia i tramonti siano stupendi ma aspettare l’alba praticando mindfullness sulla Punta Falconera con Edgar Tarrés Falcó non è male!
Secondo il New York Times, la spiaggia urbana di Sitges nella regione del Garraf è la più bella del mondo, specialmente – questo tip lo aggiungiamo noi – se si viaggia tra il 19 e il 26 agosto durante la Festa Major, con le sfilate e i fuochi d’artificio in onore del patrono Sant Bartomeu.
Dulcis in fundo, la piccola cala di Sa Tuna a Begur con le colorate case dei pescatori e la suggestiva Cova de Sant Pau, la grotta dove d’estate si può assistere ai concerti di Havanera, un genere musicale d’origine cubana, popolare nella Costa Brava, che da 57 anni si celebra ogni luglio nel festival Cantada d’havaneres di Calella de Palafrugell.
Cala Fonda
Come mamma ci ha fatto
Un paradiso naturalistico per naturisti: questa è Platja del Torn, una spiaggia di sabbia bagnata da un’acqua cristallina ricca di Posidonia, a due passi da Hospitalet de l’Infant, sul litorale di Tarragona.
I pini marittimi digradano verso il mare, offrendo riparo dal sole e al tramonto è bello passeggiare in libertà con il vento caldo che accarezza la pelle.
Ancora più intima, circondata da rocce e verde e raggiungibile solo a piedi dalla spiaggia di Pals, la Platja de l’Illa Roja è lo spot preferito di Begur per fare il bagno come mamma ci ha fatto.
Con il suo iconico isolotto roccioso di colore rosso che esce dall’acqua è una delle cartoline della Costa Brava più selvaggia. Il nome è tutto un programma, poi, per la spiaggia di Cala Fonda, detta anche Waikiki – come quella più famosa delle Hawaii – che a 6 km da Tarragona mette d’accordo tutti, naturisti e non. Per raggiungere questo angolo selvaggio circondato dal Bosc de la Marquesa si cammina 15 minuti dalle spiagge di Móra o Llarga.
Portlligat
Per un tuffo nel passato
Era il 1930 quando Salvador Dalí, innamorato del paesaggio, della luce e della solitudine del luogo, si stabilì a Portlligat, il piccolo villaggio di pescatori della Costa Brava dove il genio visse fino al 1982 con la moglie e musa Gala.
Oggi, a due passi dalla casa-museo, si può fare un bagno nella cala con di fronte l’isolotto che fa da sfondo a molti suoi dipinti.
Famose perché uniche, le casetes della Platja de Garraf, invece, fanno bella mostra di sé tutte allineate lungo la spiaggia di sabbia fine di Garraf, a mezz’ora di treno da Barcellona.
Fin dai primi decenni del Novecento, i marinai locali hanno utilizzato queste caratteristiche casette di legno tinte di bianco e verde per riporre i loro attrezzi e ripararsi dal sole: ora 33 casetes, restaurate con il sostegno dell’Associació de les casetes de Garraf, sono ancora visibili.
Non solo sono un’ottima location per stendere il telo mare ma anche per girare film, serie tv e pubblicità.
In fondo al mar
Immersioni, snorkeling, gite in barca a vela ed escursioni in paddle surf o kayak: in Catalogna, non c’è spot migliore delle Illes Medes, l’arcipelago di 7 isole situato a meno di 2 km dalla costa di fronte alla spiaggia di L’Estartit, per partire alla scoperta della ricca biodiversità del Parc Natural del Montgrí, les Illes Medes i el Baix Ter – parco marino dal 1983 – con gli esperti del Diving Center La Sirena e del Club Nàutic Estartit. Se in Costa Brava, le località di Portbou, dove le montagne dei Pirenei incontrano il mare e Llançà, la base di partenza per scoprire il Parc Natural de Cap de Creus, rappresentano una destinazione imperdibile dei patiti del kayak, la baia di Els Alfacs a La Ràpita è invece il paradiso dei kitesurfer grazie alle acque molto sicure, poco profonde e con venti costanti.
Le spiagge migliori dove “volare” con il kitesurf sono Delícies, Garbí, Hortets, la Senieta e Trabucador.
Lloret de Mar. Foto Alex Tremps
Movida on the beach
Con una “fama” che la precede ormai da tempo, c’è da scommetterci che la Platja de Lloret de Mar – in realtà sono molto spiagge! – anche quest’anno non deluderà le aspettative di chi vuole divertirsi, soprattutto a due passi dal mare.
Come a Ibiza ma con un budget decisamente più accessibile, qui i giovani della Generazione Z – e resiste anche qualche Millenials! – ballano 24 h su 24 sulla sabbia tra beach bar, club, party e discoteche.
Chi non ha limiti di età, invece, è la leggendaria Platja de la Barceloneta, la “spiaggia” di Barcellona che pullula di vita a ogni ora del giorno e della notte.
Un mojito a piedi nudi in uno dei tanti xiringuitos (baretti), un drink, una raffinata cena a base di pesce fresco o uno scatenato after party nei locali più alla moda del quartiere come CDLC Club, Opium, Shoko e Pacha, alla Barceloneta il segreto è non guardare le lancette dell’orologio fino all’alba. Da salutare con churros e cioccolata.
Vengo anch’io? Sì tu sì!
La costa della Catalogna non è solo divertimento per i “grandi” ma anche per i più “piccoli”! Dove?
Nei lidi attrezzati per la famiglia. Blanes, ad esempio, è una delle località della regione spagnola – in Costa Brava – ad avere ottenuto la Certificazione di Turismo Familiare per l’ampia platja dorata perfetta per costruire castelli e creare formine, dalle acque pulite e poco profonde, che corre dal promontorio roccioso di Sa Palomera fino alla marina e al porto.
Stessa certificazione per la spiaggia Bandiera Blu di Calafell, questa volta sulla Costa Daurada, meglio conosciuta come la “Platja del Biberó” proprio per quel suo particolare “feeling” con i bambini, le famiglie e le loro esigenze.
Come quella di fare due passi, ancora meglio se in bici o in monopattino, sul lungomare lungo 5 km del Passeig Marítim de Sant Joan de Déu, dove tra l’ombra delle palme e l’infilata di bar e negozi, magari mamma e papà cedono alla voglia di un gelato.
Apr 17, 2024 | Territori
La festa del 25 Aprile è l’occasione perfetta per un breve viaggio primaverile fuori porta. Con due giorni a disposizione, puoi esplorare alcune delle destinazioni più affascinanti d’Italia ed Europa, immergendoti nella storia, nella cultura e nella bellezza naturale che queste terre hanno da offrire.
Ecco alcune suggestioni per una fuga indimenticabile.
Firenze, foto di Heidi Kaden su Unspalsh
Firenze
Per un fine settimana culturale e romantico, poche città possono competere con Firenze.
Ammirare i capolavori rinascimentali della Galleria degli Uffizi, passeggiare per le strade acciottolate del centro storico, visitare il Duomo di Santa Maria del Fiore e il bellissimo Ponte Vecchio per concedersi poi una deliziosa cena toscana in uno dei numerosi ristoranti tradizionali della città.
Venezia. Foto: Foto di Ingeborg Gärtner-Grein da Pixabay
Venezia
Per un’esperienza unica al mondo, trascorri due giorni a Venezia, la città unica al mondo che vive sull’acqua.
Un’esperienza unica è perdersi tra i vicoli e i canali, visitare piazza San Marco, il Palazzo Ducale, il ponte di Rialto e il Canal Grande.
Magari prendendo una gondola per un romantico e indimenticabile giro attraverso i canali e godersi infine la cucina tradizionale veneziana in uno dei tanti ristoranti sulle rive.
Parigi. Foto di timmz da Pixabay
Parigi
Per una fuga romantica europea piena di fascino e romanticismo, Parigi è indubbiamente la scelta perfetta. Ammirare la città dalla vista unica dalla cima della Torre Eiffel, passeggiare lungo la Senna al tramonto e visitare il Louvre per ammirare le opere d’arte più celebri del mondo.
Poi l’esperienza a tavola è perfetta in un tradizionale bistrot.
Barcellona. Foto di Jorge Fernández Salas su Unsplash
Barcellona
Per un fine settimana all’insegna del sole, del mare e della cultura, scegliete Barcellona. La popolare capitale della Catalogna vi accoglierà non solo per visitare l’iconica Sagrada Familia di Gaudì, ma anche per lunghe passeggiate lungo La Rambla, respirare l’aria di mare al porto vecchio, esplorare il quartiere gotico, rilassarsi sulla spiaggia di Barceloneta e gustarsi un’aperitivo con vista sul mare al tramonto.
Praga. Foto di William Zhang su Unsplash
Praga
Con la sua architettura fiabesca e il suo fascino medievale, Praga è una destinazione da sogno per un fine settimana europeo.
Visita il Castello di Praga, passeggia lungo il Ponte Carlo e ammira l’orologio astronomico nella Piazza della Città Vecchia.
Assapora infine la cucina tradizionale ceca in uno dei tanti ristoranti accoglienti della città.
Roma – Roma © Federico Di Dio by Unsplash
Roma
“La città eterna”, Roma è un mix affascinante di storia antica e vita contemporanea.
Dal Colosseo al Foro Romano al Pantheon per un viaggio nel tempo prima di godersi una passeggiata serale lungo le affollate piazze iconiche di Roma.
Non dimenticare a cena di fare un salto a Trastevere per assaggiare la cucina romana autentica.
scorcio di Lisbona
Lisbona
Per un fine settimana di sole e mare, Lisbona è la destinazione ideale.
Esplorate i vicoli tortuosi del quartiere di Alfama, ammirate le pittoresche piastrelle di azulejos e godetevi la vista panoramica dal Castello di San Giorgio.
Assapora il delizioso pesce fresco come il mitico bacalao e i dolci tradizionali portoghesi, come i pastéis de nata.
Dublino. Foto Claire Tardy da Pixabay
Dublino
Se sei in cerca di un’esperienza vivace e divertente, Dublino è la città perfetta.
a visitare assolutamente il famoso Trinity College per vedere il Libro di Kells, i vivaci pub del quartiere di Temple Bar e scoprire la ricca storia della città al Museo Nazionale d’Irlanda.
Infine non perdete l’opportunità di assaggiare una pinta di birra Guinness in un autentico pub irlandese.
Amsterdam. Foto: Foto di 1919021 da Pixabay
Amsterdam
Conosciuta per i suoi canali, i suoi musei e la sua vibrante scena culturale, Amsterdam è una destinazione affascinante per un fine settimana europeo.
Da visitare anche se abbiamo solo due giorni a disposizione il museo Van Gogh prima di passeggiare lungo i pittoreschi canali ammirando l’architettura unica della città.
Per un’esperienza particolare serve affittare una bicicletta per esplorare la città come un vero olandese e assapora i gustosi stroopwafel e il formaggio olandese.
Atene: Foto di Constantinos Kollias su UNsplash
Atene
Per un fine settimana tutto storia e cultura Atene è un’opzione eccellente.
D’ammirare l’Acropoli e il Partenone, prima di passeggiare attraverso le antiche rovine dell’Agorà e del Teatro di Dioniso; infine esplorate il vivace quartiere di Plaka per fare shopping e gustare la cucina greca tradizionale in una taverna locale.
Ott 29, 2023 | Territori
Il Ponte di Ognissanti è una delle occasioni più gettonate per staccare dalla routine quotidiana e visitare nuovi o vecchi posti per un fine settimana lungo: ma quali sono le località europee più gettonate?
Un noto portale di prenotazione di case e appartamenti vacanza tra i più noti d’Europa, ha realizzato la classifica delle top 30 destinazioni più amate.
Lucca. Foto Mikalu86 by Pixabay
Gli italiani preferiscono l’Italia
Molte conferme e qualche sorpresa. In testa alla classifica c’è Roma che precede Lucca (trainata dal Lucca Comics), Parigi terza Firenze e Milano a completare la top 5.
Tra le regioni italiane prevale la Lombardia con ben 6 località in classifica che precede la Toscana con 5, segue il Veneto con 3, mentre Sicilia, Lazio ed Emilia-Romagna ne piazzano 2 ognuna. Predilette le località italiane:su 30 destinazioni solo 6 sono estere.
Gli italiani prediligono le località italiane, ma alcuni non rinunciano all’estero! Come in altri periodi dell’anno, si conferma la tendenza dei vacanzieri nostri connazionali a preferire le località nostrane rispetto a quelle oltre confine: ben 24 destinazioni su 30 sono italiane (una in meno rispetto ad un anno fa) e solo 6 estere; oltre a Parigi, prima delle straniere in terza posizione, anche le tre principali città spagnole Barcellona, Valencia e Madrid, rispettivamente sesta, 15ma e 28ma, Londra nona, Dublino 11ma.
Dublino. Foto Claire Tardy da Pixabay
Roma è la località più gettonata. Lucca e Parigi a completare il podio
Oltre alle grandi città estere appena menzionate, anche tra quelle nostrane prevalgono i grandi centri, come dimostrato da Roma che vince questa classifica grazie al suo irresistibile fascino da città eterna che è in grado di emanare in qualsiasi periodo dell’anno.
È invece un piccolo centro la città seconda classificata ossia Lucca, forte dell’evento dedicato al mondo dei fumetti che l’ha resa nota ed amata negli anni dagli appassionati del genere e non solo.
Sul terzo gradino del podio c’è la prima località estera ossia Parigi che precede Firenze, Milano e Barcellona. Napoli si piazza settima davanti a Livigno e Londra rispettivamente ottava e nona. Bergamo chiude la top 10.
Livigno. Foto di Claire Tardy da Pixabay
Cosa è cambiato rispetto a un anno fa?
Nelle primissime posizioni i cambiamenti sono pochi. Il primo è l’inversione delle prime due posizioni con Lucca che era prima un anno fa e che cede il primato a Roma cui era davanti l’anno scorso.
Parigi fa un balzo di 4 posizioni e passa dalla settima alla medaglia di bronzo, mentre Firenze perde il podio e si piazza quarta. Milano sale di 3 posizioni e rientra in top 5.
La più alta nuova entrata risulta essere Dublino in 11ma posizione.
Regioni più rappresentate?
Lombardia, Toscana e Veneto spiccano sulle altre. La regione con più località in questa speciale classifica è la Lombardia che di mete ne ha ben 6 di cui Milano, Livigno e Bergamo in top 10, rispettivamente
quinta e ottava e 10ma. Le altre sono Como, Brescia e Lecco rispettivamente 14ma e 20ma e 29ma.
La Toscana piazza 5 località nella classifica di cui 2 in top 5 (Lucca seconda, Firenze quarta). Più in basso troviamo Empoli 19ma, Prato 26ma e Pisa 30ma.
Con 3 località c’è invece il Veneto. Venezia 17ma, Bardolino 21ma con Peschiera del Garda 25ma.
Sono 2 le località ciascuna per Lazio, Sicilia ed Emilia-Romagna. La prima con la Capitale capolista e Latina 22ma, l’Emilia con Bologna 18ma e Ferrara 23ma, infine la Sicilia con Palermo 16ma e Catania 24ma. Tutte le altre regioni presenti hanno solo una località in classifica. Tra di loro segnaliamo la Puglia che piazza Alberobello 13ma, a prova del fatto che una vacanza nei trulli pugliesi sia cosa sempre più gradita col passare del tempo.
Catania. Foto di Taras Lazer da Pixabay
Qual è la città più costosa?
Le prime quattro città più costose sono estere: ben 339 euro a notte in media per soggiornare a Parigi, 300 invece a Londra, 281 Dublino e 261 Barcellona.
Seguono le 7 città italiane più care tra cui 5 sopra il muro dei 200 euro a notte: Venezia con 238, Milano con 228 euro, Firenze con 224 e ancora Roma 216, e Como con 212. Tutte le altre località sono comprese tra 100 e 200 euro a notte, tutte tranne una: Catania, con i suoi 97 euro a notte, si afferma come la località più economica per il Ponte di Ognissanti.