Ponte di Ognissanti: ecco dove andranno gli italiani

Ponte di Ognissanti: ecco dove andranno gli italiani

Il Ponte di Ognissanti è una delle occasioni più gettonate per staccare dalla routine quotidiana e visitare nuovi o vecchi posti per un fine settimana lungo: ma quali sono le località europee più gettonate?
Un noto portale di prenotazione di case e appartamenti
vacanza tra i più noti d’Europa, ha realizzato la classifica delle top 30 destinazioni più amate.

Lucca. Foto Mikalu86 by Pixabay

Gli italiani preferiscono l’Italia

Molte conferme e qualche sorpresa.  In testa alla classifica c’è Roma che precede Lucca (trainata dal Lucca Comics), Parigi terza Firenze e Milano a completare la top 5.
Tra le regioni italiane prevale la Lombardia con ben 6 località in classifica che precede la Toscana con 5, segue il Veneto con 3, mentre Sicilia, Lazio ed Emilia-Romagna ne piazzano 2 ognuna. Predilette le località italiane:su 30 destinazioni solo 6 sono estere.
Gli italiani prediligono le località italiane, ma alcuni non rinunciano all’estero! Come in altri periodi dell’anno, si conferma la tendenza dei vacanzieri nostri connazionali a preferire le località nostrane rispetto a quelle oltre confine: ben 24 destinazioni su 30 sono italiane (una in meno rispetto ad un anno fa) e solo 6 estere; oltre a Parigi, prima delle straniere in terza posizione, anche le tre principali città spagnole Barcellona, Valencia e Madrid, rispettivamente sesta, 15ma e 28ma, Londra nona, Dublino 11ma.

Dublino. Foto Claire Tardy da Pixabay

Roma è la località più gettonata. Lucca e Parigi a completare il podio

Oltre alle grandi città estere appena menzionate, anche tra quelle nostrane prevalgono i grandi centri, come dimostrato da Roma che vince questa classifica grazie al suo irresistibile fascino da città eterna che è in grado di emanare in qualsiasi periodo dell’anno.
È invece un piccolo centro la città seconda classificata ossia
Lucca, forte dell’evento dedicato al mondo dei fumetti che l’ha resa nota ed amata negli anni dagli appassionati del genere e non solo.
Sul terzo gradino del podio c’è la prima località estera ossia Parigi che precede Firenze, Milano e Barcellona. Napoli si piazza settima davanti a Livigno e Londra rispettivamente ottava e nona. Bergamo chiude la top 10.

Livigno. Foto di Claire Tardy da Pixabay

Cosa è cambiato rispetto a un anno fa?

Nelle primissime posizioni i cambiamenti sono pochi. Il primo è l’inversione delle prime due posizioni con Lucca che era prima un anno fa e che cede il primato a Roma cui era davanti l’anno scorso.
Parigi fa un balzo di 4 posizioni e passa dalla
settima alla medaglia di bronzo, mentre Firenze perde il podio e si piazza quarta. Milano sale di 3 posizioni e rientra in top 5.
La più alta nuova entrata risulta essere
Dublino in 11ma posizione.
Regioni più rappresentate?
Lombardia, Toscana e Veneto spiccano sulle altre.
La regione con più località in questa speciale classifica è la Lombardia che di mete ne ha ben 6 di cui Milano, Livigno e Bergamo in top 10, rispettivamente
quinta e ottava e 10ma. Le altre sono Como, Brescia e Lecco rispettivamente 14ma e 20ma e 29ma.
La Toscana piazza 5 località nella classifica di cui 2 in top 5 (Lucca seconda, Firenze quarta). Più in basso troviamo Empoli 19ma, Prato 26ma e Pisa 30ma.
Con 3 località c’è invece il Veneto. Venezia 17ma, Bardolino 21ma con Peschiera del Garda 25ma.
Sono 2 le località ciascuna per Lazio, Sicilia ed Emilia-Romagna. La prima con la Capitale capolista e Latina 22ma, l’Emilia con Bologna 18ma e Ferrara 23ma, infine la Sicilia con Palermo 16ma e Catania 24ma. Tutte le altre regioni presenti hanno solo una località in classifica. Tra di loro segnaliamo la Puglia che piazza Alberobello 13ma, a prova del fatto che una vacanza nei trulli pugliesi sia cosa sempre più gradita col passare del tempo.

Catania. Foto di Taras Lazer da Pixabay

Qual è la città più costosa?

Le prime quattro città più costose sono estere: ben 339 euro a notte in media per soggiornare a Parigi, 300 invece a Londra, 281 Dublino e 261 Barcellona.
Seguono le 7 città italiane più care tra cui 5 sopra il muro dei 200 euro a notte: Venezia con 238, Milano con 228 euro, Firenze con 224 e ancora Roma 216, e Como con 212. Tutte le altre località sono comprese tra 100 e 200 euro a notte, tutte tranne una: Catania, con i suoi 97 euro a notte, si afferma come la località più economica per il Ponte di Ognissanti.

 

Casoncelli alla bergamasca. Armonia di sapori

Casoncelli alla bergamasca. Armonia di sapori

Bergamo a tavola non è solo polenta ma è soprattutto Casoncelli alla bergamasca. Volete scoprire con noi il tutto il bello e il buono della vera cucina bergamasca? Casoncello e Bergamo sono un binomio perfetto. Una storia lunga 630 anni!


Simbolo di Bergamo da oltre 600 anni!

Al superficiale cultore della gastronomia da tubo catodico dire Bergamo e dintorni è dire polenta. Niente di più falso.
Quando si è iniziato a mangiar polenta, dopo il 1492 e la scoperta dell’America con conseguente sbarco in Europa del mais già da secoli dalle parti di Bergamo si mangiavano i casoncelli. Piatto simbolo della città orobica da oltre 630 anni.
Questa pasta comparve per la prima volta in un manoscritto vergato dal notaio Castello Castelli il 13 maggio 1386. Qui si narra di una gran festa che si tenne a Bergamo Alta quel giorno per oltre duemila convenuti. Fra musica, danze e cibarie si offrì anche taglieri ricolmi di casoncelli.


Casoncelli: antenati del raviolo

Scopriamo insieme questa pasta fresca che ho testato a Lallio, piccolo paesotto di eleganti villette bifamiliari e altrettanti centri commerciali stretta fra Orio al Serio e Dalmine a 35 km, da Milano.
La pasta ripiena, conosciuta soprattutto se si chiama tortellino o raviolo, ha nel casoncello, il suo più antico rappresentante tutto da scoprire, soprattutto in bocca.
Infinite le variabili dei Casoncelli alla bergamasca. Ogni casa e ogni massaia ha la sua personalissima versione. Nella versione standard è fatta per il ripieno da pane, grana padano, carne di manzo e suino, prezzemolo, uvetta, scorza di limone e amaretti mentre per l’impasto da sola farina, sale e acqua e condimento burro, salvia e pancetta.

Non solo casoncelli. Ecco il tagliere alla bergamasca

Prima del casoncello ho però approcciato i sapori della cucina bergamasca con un bel tagliere aromatico delle tante variabili di formaggi che la zona offre.
Del resto già nel 1200 i Visconti di Milano chiedevano che venissero portati sulle loro tavole formaggi delle valli bergamasche.Oggi ben otto sono quelli che hanno ottenuto la Dop: dal Branzi al Formai de mut della Val Brembana al celebre Taleggio dell’omonima valle per finire con lo Strachitunt quasi del tutto dimenticato e che un solo montanaro continuava a produrre in piccole quantità prima di essere riscoperto.


L’agrodolce che conquista

Ma torniamo al casoncello che ho degustato in un locale senza infamia e senza lode nell’aspetto. Un po’ freddino ma il gusto c’era.
Profumato, aromatico e con quel contrasto che conquista fra la pancetta del condimento e gli amaretti del ripieno che un po’ rimanda ai sapori dolci forti di montagna. In bocca per rimanere alle paste fresche fuori dal classico e ricche di contrasti mi ha riportato alla foresta del Tarvisiano e ai fantastici cjalsons.
Il casoncello c’è e conquista per far scoprire Bergamo e le sue valli a tavola. Ecco se volete provarli, la ricetta originale.

A Bergamo il primo wine bar italiano 3.0. Qualità, metaverso e realtà aumentata

A Bergamo il primo wine bar italiano 3.0. Qualità, metaverso e realtà aumentata

Aprirà a marzo a Bergamo il primo winebar “ibrido” del mondo. La BG3.0 winebank, questo è il suo nome, porterà il vino, e non solo quello italiano, nell’era del Web3.0.
Offrirà innanzitutto tutto, per rimanere alla tradizione, esclusive esperienze enogastronomiche dal vivo, nei suoi accoglienti ed eleganti locali nella storica piazzetta Santo Spirito.

Ma la novità rivoluzionaria è che la BG3.0 winebank avrà una dimensione senza precedenti nel web del futuro: al suo Privilege Club, per esempio, si accederà solo con NFT (non-fungibile tokens) e i suoi membri potranno contare tra l’altro su un loro AI Sommelier personale, che utilizza l’Intelligenza Artificiale per suggerire abbinamenti tra i piatti e i vini a seconda del gusto dei clienti.
Il locale avrà una sua piattaforma nel metaverso, anche questa un primato, dove offrirà
degustazioni, eventi e giochi in realtà virtuale.
La stessa realtà virtuale sarà inoltre protagonista di esclusivi tasting con occhiali VR nell’area dedicata del locale.
“La dimensione 3.0 è pensata per rendere l’esperienza reale dei nostri clienti ancora più unica e piacevole”, ha detto oggi Davide Di Sieno, responsabile del Progetto e imprenditore con un passato brillante come Restaurant Manager in Italia e all’estero, annunciando la partnership tecnica con Italian Wine Crypto Bank e CellarMetaverse.
“Essere parte di questo progetto, che parte da Bergamo ma che si allargherà a livello internazionale, è un’ulteriore maniera di adempiere alla nostra mission, che è quella creare nuovi modelli di consumo dei vini premium e da investimento italiani, con tecnologie innovative a partire dall’uso della blockchain”, aggiunge Davide Casalin, CTO dell’Italian Wine Crypto Bank e di CellarMetaverse

L’apertura è prevista a marzo in Piazzetta Santo Spirito, Bergamo