Brescia e Vigneto Pusterla: vendemmiata la vigna urbano più grande d’Europa

Brescia e Vigneto Pusterla: vendemmiata la vigna urbano più grande d’Europa

Concluso nel Vigneto Pusterla il magico rituale della vendemmia. Nel vigneto urbano più grande d’Europa è andata in scena la raccolta dell’uva Invernenga, uva a bacca bianca coltivata “a pergola” nota anche con i nomi di Ua ‘mbrunesca, Invernesca, Brunesta e Bernestia proprio per la sua caratteristica maturazione che avviene tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre.

Il castello di Brescia e il suo vigneto visti dall’alto

Il vino del castello di Brescia

Tempo, esperienza e passione questi i tre ingredienti fondamentali nell’arte di fare vino a detta di Emanuele Rabotti, proprietario del Vigneto Pusterla e patron di Monte Rossa, cantina storica della Franciacorta.
La giusta maturazione per l’autunno 2023 è giunta in questo ultimo venerdì di ottobre: Rabotti e il suo team di tecnici a seguito della valutazione di tutti i parametri hanno dato il via alla vendemmia nei quattro ettari vitati alle pendici del Castello di Brescia.
Protagoniste della raccolta anche piante di vite che vantano un ceppo originale di quasi un secolo, custodite con la massima cura all’interno dell’area vitata urbana più grande d’Europa.
Con l’uva raccolta verrà prodotto il vino bianco Pusterla, il vino di Brescia e dei bresciani; si prevede una produzione di circa 5/6.000 bottiglie da 0,75 lt.


Il vigneto Pusterla

La storia del Vigneto Pusterla ha origini antiche: era il 1037 e il monastero regio di Santa Giulia coltivava uva sulle pendici del Cidneo.
Una
posizione geografica unica che garantisce un’esposizione al sole per tutto l’arco della giornata e condizioni particolarmente favorevoli per la coltivazione della vite.
Il Vigneto Pusterla è un raro esempio di agricoltura produttiva urbana con una coltivazione estesa di sola uva Invernenga e un terroir inimitabile.
Il medolo, dove dimora il vigneto, è
caratterizzato da una stratificazione calcarea, con marne e noduli di selce. La composizione e la pendenza del suolo assicurano il drenaggio, mentre le correnti pomeridiane purificano l’aria e l’esposizione permette all’uva di essere baciata dal sole perfettamente.

 


Consorzizo Garda Doc. Ecco la prima carta dei suoli dell’arenale gardesano

Consorzizo Garda Doc. Ecco la prima carta dei suoli dell’arenale gardesano

Il Consorzio Garda DOC, lo scorso giovedì nell’Auditorium de il Vittoriale degli Italiani, ha presentato alla stampa la prima Carta dei Suoli della denominazione DOC Garda.
Siamo veramente felici ed orgogliosi di presentare al pubblico questo straordinario lavoro che vede finalmente la luce” dichiara il Presidente del Consorzio Garda Doc Paolo Fiorini “Questo documento rappresenta un punto di arrivo di diversi studi promossi dal Consorzio, condotti negli ultimi anni, a testimonianza del continuo impegno ed investimento di Garda DOC nel campo scientifico. A nome mio e del Consorzio ringraziamo tutti coloro che hanno preso parte con impegno e dedizione a questo importante opera scientifica che sarà sicuramente risorsa preziosa per tutta la comunità”.


La carta dei suoli del Garda Doc

Lavorando a questo progetto” spiega il Dottor Giuseppe Benciolini Pedologo specialista in rilevamento ed elaborazione delle carte dei suoli “ho coniato un nuovo termine per esprimere al meglio ciò che costituisce l’aspetto più caratterizzante della denominazione Garda DOC, ovvero la sua sorprendente varietà di suoli: pedodiversità. Questo territorio, infatti, racchiude al suo interno diversi tipi di suolo che sono a loro volta derivati dalla grande varietà di processi geologici e di modellamento geomorfologico che hanno interessato il continente negli ultimi 200 milioni di anni.


Un Consorzio giovane e contemporaneo 

Lavorando a questo progetto” spiega il Dottor Giuseppe Benciolini Pedologo specialista in rilevamento ed elaIl Consorzio Garda DOC opera, infatti, in un territorio estremamente vario ed eterogeneo, non solo dal punto di vista fisico ma anche politico.
La regione vitivinicola comprende infatti tre comuni italiani, Brescia, Mantova e Verona, facenti parte di due regioni Italiane differenti, che si affacciano entrambe sul Lago di Garda.
Una denominazione giovane e contemporanea, animata da valori di cooperazione e rinnovo, tangibili anche nella comunicazione del Consorzio.

La diffusione di questa Carta dei Suoli avviene in modo unico e innovativo: non attraverso una pubblicazione, ma attraverso un filmato video che cerca di unire un linguaggio scientifico con un taglio divulgativo e accessibile a tutti” commenta Benciolini “L’intento è stato quello di realizzare uno strumento che non rischiasse di restare archiviato in qualche libreria, ma che invece rappresenta una vera risorsa per la comunità.”
La realizzazione di questo progetto rappresenta per il Consorzio Garda DOC un ulteriore passo avanti ne percorso di crescita e promozione della denominazione, che mira a rinnovare l’immagine di un areale vitivinicolo estremamente ricco e dalla storia millenaria.