Un tour fra i Castelli del ChiantiAn tour between Chianti castle

Il toponimo Chianti da sempre evoca il rosso nettare di Bacco più bevuto nel mondo e distese incontaminate tra Firenze e Siena note per bellezza e varietà di paesaggi di tipo collinare, agreste e boschivo. Radda, Gaiole, Castellina, Greve, San Casciano sono solo alcuni dei capoluoghi chiantigiani da cui il turismo del vino in terra italiana non può prescindere, un luogo ricco di vitigni sangiovese, di olivi secolari, di campagne ben curate.

Ecco perché l’edizione 2010 del Best of Wine Tourism ha premiato le migliori realtà vitivinicole per qualità di ricettività, innovazione e sostenibilità nelle pratiche enologiche, arte e cultura, architettura, parchi e giardini.

Spesso queste strutture sono veri e propri castelli, dotati di un ricco corredo di storia, tradizione, patrimonio artistico. Ecco perciò un breve, ma suggestivo itinerario che unisce i castelli premiati quest’anno.

Le radici del Castello di Vicchiomaggio, l’antico Vicchio dei Longobardi, affondano nel Medioevo, quando ebbe una posizione strategica nella difesa di Firenze nei conflitti contro Siena.
Raggiunse il massimo splendore nel Rinascimento come villa signorile, in cui hanno soggiornato Leonardo da Vinci, che forse vi dipinse la Monna Lisa e Francesco Redi, che qui compose il suo “Bacco in Toscana”.
La torre merlata, le abitazioni e le mura sono ancor oggi ben conservate. L’elegante agriturismo è circondato da 130 ettari di terre. La casa vinicola offre ottimi prodotti come Ripa delle Mandorle, Ripa delle More e Riserva La Prima.

Dall’alto di Vicchiomaggio si può ben vedere il Castello di Verrazzano, dimora storica seicentesca, con torre del X secolo, in cui nacque nel 1485 il grande navigatore Giovanni che scoprì la baia di New York (1524).
Dal 2002 un Centro Studi Storici  promuove iniziative legate alle sue imprese, come il “Verrazzano Day” il 17 aprile. Il giardino è ricco di varietà botaniche autoctone originali come il limone fiorentino. Come ha dichiarato Burton Anderson: “Sulle fondamenta di Verrazzano il Chianti ha rinnovato il suo prestigio”. La famiglia Cappellini vi produce oggi vini Chianti Classico, Riserva, Verrazzano Rosso e olio extravergine d’oliva.

Non molta strada separa Verrazzano dal Castello di Gabbiano, dalla suggestiva torre fortificata del XII secolo, oltre a quelle cilindriche di epoca più tarda. Sulla sommità del portone si leggono le iscrizioni nello stemma dei Sederini (XVI secolo).
La splendida terrazza davanti al castello si affaccia su un paesaggio incantevole di vigneti, oliveti e boschi. Gli ospiti possono vivere i diversi, confortevoli ambienti in un susseguirsi di stagioni e di sensazioni.
Le cantine di oggi risalgono al XIV secolo, ma la struttura a volte ne ricorda l’utilizzazione vinicola fin dal 1100, quando erano proprietà dei Bardi. Ogni anno nella stagione estiva il Castello ospita una mostra di arte contemporanea: quest’anno è la volta di Franco Fedeli.

I Ricasoli erano già baroni nell’XI secolo, quando si insediarono a Brolio, costruendovi un castello a difesa di Firenze contro Siena. Dall’aristocratico casato discendono vari personaggi che hanno dato lustro alla nostra storia.
Da maggio 2009 nel cassero è aperta la collezione Ricasoli che raccoglie pezzi unici  di questa famiglia guerriera, che ha combattuto a fianco dei Medici. Quattro sale in stile neogotico riuniscono armi del periodo 1300-1800, onorificenze del barone Bettino, protagonista del Risorgimento e fondatore della moderna storia del vino Chianti Classico, ricordi della visita a Brolio di Vittorio Emanuele II (1863 ed esperimenti scientifici in campo agricolo e vitivinicolo. (Orario: mar-dom 10.30-12.30; 14.30-18)

Ultima tappa del nostro tour il Chianti Rufina con il Castello del Trebbio, di proprietà dei Pazzi fin dal 1184: qui fu ordita la celebre Congiura dei Pazzi ai danni di Lorenzo e Giuliano dei Medici. Abitato dagli attuali proprietari dal 1968, esso conserva gran parte del suo aspetto originario:  la cappella privata, il cortile e le suggestive cantine, un tempo adibite a carcere. “La Sosta del Gusto” è il nuovo ristorante in cui si possono degustare  ottimi vini di produzione propria.

Ma i castelli toscani non si esauriscono qui…Il toponimo Chianti da sempre evoca il rosso nettare di Bacco più bevuto nel mondo e distese incontaminate tra Firenze e Siena note per bellezza e varietà di paesaggi di tipo collinare, agreste e boschivo. Radda, Gaiole, Castellina, Greve, San Casciano sono solo alcuni dei capoluoghi chiantigiani da cui il turismo del vino in terra italiana non può prescindere, un luogo ricco di vitigni sangiovese, di olivi secolari, di campagne ben curate.

Ecco perché l’edizione 2010 del Best of Wine Tourism ha premiato le migliori realtà vitivinicole per qualità di ricettività, innovazione e sostenibilità nelle pratiche enologiche, arte e cultura, architettura, parchi e giardini.

Spesso queste strutture sono veri e propri castelli, dotati di un ricco corredo di storia, tradizione, patrimonio artistico. Ecco perciò un breve, ma suggestivo itinerario che unisce i castelli premiati quest’anno.

Le radici del Castello di Vicchiomaggio, l’antico Vicchio dei Longobardi, affondano nel Medioevo, quando ebbe una posizione strategica nella difesa di Firenze nei conflitti contro Siena.
Raggiunse il massimo splendore nel Rinascimento come villa signorile, in cui hanno soggiornato Leonardo da Vinci, che forse vi dipinse la Monna Lisa e Francesco Redi, che qui compose il suo “Bacco in Toscana”.
La torre merlata, le abitazioni e le mura sono ancor oggi ben conservate. L’elegante agriturismo è circondato da 130 ettari di terre. La casa vinicola offre ottimi prodotti come Ripa delle Mandorle, Ripa delle More e Riserva La Prima.

Dall’alto di Vicchiomaggio si può ben vedere il Castello di Verrazzano, dimora storica seicentesca, con torre del X secolo, in cui nacque nel 1485 il grande navigatore Giovanni che scoprì la baia di New York (1524).
Dal 2002 un Centro Studi Storici  promuove iniziative legate alle sue imprese, come il “Verrazzano Day” il 17 aprile. Il giardino è ricco di varietà botaniche autoctone originali come il limone fiorentino. Come ha dichiarato Burton Anderson: “Sulle fondamenta di Verrazzano il Chianti ha rinnovato il suo prestigio”. La famiglia Cappellini vi produce oggi vini Chianti Classico, Riserva, Verrazzano Rosso e olio extravergine d’oliva.

Non molta strada separa Verrazzano dal Castello di Gabbiano, dalla suggestiva torre fortificata del XII secolo, oltre a quelle cilindriche di epoca più tarda. Sulla sommità del portone si leggono le iscrizioni nello stemma dei Sederini (XVI secolo).
La splendida terrazza davanti al castello si affaccia su un paesaggio incantevole di vigneti, oliveti e boschi. Gli ospiti possono vivere i diversi, confortevoli ambienti in un susseguirsi di stagioni e di sensazioni.
Le cantine di oggi risalgono al XIV secolo, ma la struttura a volte ne ricorda l’utilizzazione vinicola fin dal 1100, quando erano proprietà dei Bardi. Ogni anno nella stagione estiva il Castello ospita una mostra di arte contemporanea: quest’anno è la volta di Franco Fedeli.

I Ricasoli erano già baroni nell’XI secolo, quando si insediarono a Brolio, costruendovi un castello a difesa di Firenze contro Siena. Dall’aristocratico casato discendono vari personaggi che hanno dato lustro alla nostra storia.
Da maggio 2009 nel cassero è aperta la collezione Ricasoli che raccoglie pezzi unici  di questa famiglia guerriera, che ha combattuto a fianco dei Medici. Quattro sale in stile neogotico riuniscono armi del periodo 1300-1800, onorificenze del barone Bettino, protagonista del Risorgimento e fondatore della moderna storia del vino Chianti Classico, ricordi della visita a Brolio di Vittorio Emanuele II (1863 ed esperimenti scientifici in campo agricolo e vitivinicolo. (Orario: mar-dom 10.30-12.30; 14.30-18)

Ultima tappa del nostro tour il Chianti Rufina con il Castello del Trebbio, di proprietà dei Pazzi fin dal 1184: qui fu ordita la celebre Congiura dei Pazzi ai danni di Lorenzo e Giuliano dei Medici. Abitato dagli attuali proprietari dal 1968, esso conserva gran parte del suo aspetto originario:  la cappella privata, il cortile e le suggestive cantine, un tempo adibite a carcere. “La Sosta del Gusto” è il nuovo ristorante in cui si possono degustare  ottimi vini di produzione propria.

Ma i cast

San Gusm

Un borgo fortificato sulla sommità di un colle, circondato da campi di olivi, vigne e boschi e dal quale si apre un panorama mozzafiato che ha come sfondo il Chianti e che arriva fino alla Torre del Mangia di Siena.

Non è un sogno ma è la realtà che si può vivere a San Gusmè, un paese dal sapore antico, situato nel cuore di Castelnuovo Berardenga, a pochi passi dal Castello di Brolio.

Due porte, risalenti al XII secolo circa, permettono di accedere nel piccolo centro storico, la cui forma circolare ospita dentro di sé edifici suggestivi, vicoli stretti, piazzette in pietra.

Tra i gioielli della frazione merita una citazione la chiesa della SS. Annunziata che, al suo interno, vanta la straordinaria Annunciazione del pittore senese Pietro Sorri.

Uno dei simboli di San Gusmè è la statuetta del “Luca Cava”, posta all’ingresso del paese e raffigurante il protagonista di una buffa leggenda.
Si narra che, alle fine dell’800, il proprietario di un’osteria, stanco di dover ripulire ogni giorno l’ingresso della sua bottega dalla sporcizia dei passanti, decise di costruire uno stanzino con la scritta “bagno pubblico”.
Purtroppo l’analfabetismo diffuso dell’epoca impediva alle persone di leggere quelle parole. Fu così che l’oste decise di costruire una statuina raffigurante un uomo accovacciato, dal significato inequivocabile.
La statua non passò inosservata. I paesani capirono subito, il luogo ritornò pulito e all’ometto fu messo il nome di “Luca Cava”. Ancora oggi a questo personaggio è dedicata, a inizio settembre, la Festa del Luca.

Come arrivare
Da Firenze, uscita Firenze Certosa, seguire le indicazioni per Siena. Da Siena raccordo autostradale Siena/Bettolle, uscita per Castelnuovo Berardenga (14 km circa da Siena). Proseguire in direzione Nord per 5 Km oltre il paese di Castelnuovo e seguire le indicazioni per San Gusmè.
Da Roma, uscita Valdichiana A1, seguire le indicazioni per Siena , raccordo autostradale Siena/Bettolle, uscita per Castelnuovo Berardenga (14 km circa da Siena). Proseguire in direzione Nord per  5 Km oltre il paese di Castelnuovo e seguire le indicazioni per San Gusmè.

Per informazioni
Associazione Pro San Gusmè
Piazza Matteotti 8 – 53010 SAN GUSME’
Tel. e Fax 0577 359345
Email: pro@sangusme.it
Web site: www.sangusme.itA walled village on the top of a Cialis 10mg hill, surrounded by fields of olives, vines and woods and with an incredible panoramic view of Chianti, ending at the Torre del Mangia in Siena.

This is not a dream, but rather the reality that may be lived at San Gusmè, a region with an ancient flare, located in the heart of Castelnuovo Berardenga just a few steps from the Castello di Brolio.

Two gates dating back to the XII Century allow access to the small historic center, circular in shape and with suggestive buildings, narrow alleys, small stone squares.

Among the jewels of the area is the Church of SS. Annunziata which inside holds an extraordinary Annunciation, work of artist Pietro Sorri from Siena.

One of the symbols of San Gusmè is the statuette of “Luca Cava”, placed at the entry of the town and representing the hero of a comical legend.
It is said that at the end of the ‘800s, the owner of an inn, tired of having to clean from his shop every day the dirt left by those passing by, decided to build a small closet with the sign “Public Bathroom”.
However the illiteracy which was common at the time prevented the people from reading the words.  He then decided to build a statue, representing a man squatting, impossible to misunderstand.
The statue did not pass unnoticed.  The people immediately understood, the place was clean once more and the little figure was given the name of “Luca Cava”.  The Festa del Luca is dedicated, at the beginning of September, to this personage.

Directions
From Florence, take the Firenze Certosa exit and follow the signs for Siena.  From Siena take the Siena/Bettolle highway; take the Castelnuovo Berardenga exit (14 km from Siena). Continue north for 5 km. to Castelnuovo and follow the signs for San Gusmè.
From Roma, Take the Valdichiana A1 exit, follow the signs for Siena.  Take the Siena/Bettolle highway, exit at Castelnuovo Berardenga (14 km from Siena). Continue north for 5 km. to Castelnuovo and follow the signs for San Gusmè.

For more information:
Associazione Pro San Gusmè
Piazza Matteotti 8 – 53010 SAN GUSME’
Tel. e Fax 0577 359345
Email: pro@sangusme.it
Web site: www.sangusme.it