Al buffet con bon ton!At buffet with bon ton
Maestro di cerimonie Alberto Presutti – L’aperitivo, detto anche, oggi, “Happy Hour”, costituisce un piacevole momento d’incontro e di nuove conoscenze tanto che il buffet è divenuto, sempre più, punto di attrazione mondano e sociale, a principiare dai business networking fino ai vernissage nelle gallerie d’arte, il cocktail citato in calce ai cartoncini di invito, è ragione in più, spesso, per presenziare.
Il problema è che una volta che si apre il buffet, gli invitati all’evento, come uno sciame impazzito, si producono in un assalto inverecondo alle tartine, ai bignè, alle fette delle torte salate e dei dolci e, bevendo, anzi, taluni sbevazzando, senza ritegno alcuno, come nessuno di loro mai farebbe a casa propria o già di semplici conoscenti, danno spettacolo di Mal Ton!
L’educazione di ognuno degli invitati diviene pallido ricordo, così che taluni si piazzano davanti al tavolo del buffet, ancorandovisi e ingollandosi senza freno, altri sgomitano con forza per giungere nelle vicinanze di qualcosa di commestibile, magari infilando, a mò di serpente guizzante, il proprio braccio tra gomiti e ulne altrui.
La mancanza di Bon Ton si evidenzia dal fatto che dall’apertura del buffet, tutti ignorino tutti, non esiste più amico o collega, solamente una fame che pare atavica, sotto lo sguardo rassegnato dei camerieri che disperatamente tentano di metter ordine a far fronte a tanta voracità.
Abbuffarsi, invece di mangiare. Rispettare gli altri, invece di prevaricarli. Riempirsi il piatto con poco, per dare a tutti la possibilità di scegliere e non doversi contentare del poco che resta nei vassoi. Bere con misura e non credersi all’osteria.
Il buffet, come un afrodisiaco eccita un desiderio compulsivo che si traduce nella morte delle Buone maniere e del buon senso, e soprattutto, è irriverente un tale abbuffarsi per i tanti che muoiono davvero fame!
by Alberto Presutti – The price of cialis drink, also called today “Happy Hour” is a pleasant meeting point and new knowledge so that the buffet has become more and more worldly point of attraction and social principiare to the business networking to the vernissage art galleries, cocktail mentioned at the bottom of the cards of invitation is all the more reason, often to attend.
The problem is that once you open the buffet, the guests at the event, like a swarm crazy, are produced in a shameful assault on canapés, to puff, to slices of pies and cakes and drinking, indeed, some sbevazzando, without any restraint, as none of them ever would at home or of mere acquaintances, put on a show of Mal Ton!
The education of each of the guests becomes dim memory, so that some are placed in front of the buffet table, and ancorandovisi ingollandosi without brake, others jostle with force to get close to something edible, maybe threading, a kind of snake wriggling, his arm between elbow and ulne others.
The lack of Bon Ton is highlighted by the fact that the opening of the buffet, ignore all, there is no longer a friend or colleague, just a hunger that seems atavistic, under the resigned look of the waiters who desperately try to put order to cope with such voracity.
Binge, instead of eating. Respect others, instead of prevaricarli. Fill the pot with little, to give everyone the possibility to choose and not have to satisfy the little that remains in the trays. Drink with moderation and do not believe the tavern.
The buffet, as an aphrodisiac excites a craving that results in the death of good manners and common sense, and above all, is irreverent such a binge for the many who die really hungry!