Dic 29, 2022 | Enogastronomia
di BABARA TEDDE – Il periodo delle Feste è quello in cui neofiti e appassionati stappano bottiglie su bottiglie e non solo per festeggiare ma per conoscere e scoprire alla ricerca della bottiglia perfetta per dare il saluto al nuovo anno.
Per non perdersi in questo mondo affascinante e complesso dell’enologia e per non sbagliare la bottiglia del Capodanno ci siamo rivolti a Barbara Tedde.
Lo abbiamo fatto perché non solo è sommelier e quindi fonte di conoscenza professionale ma lo abbiamo fatto perché – come molti wine lovers sanno – è figura di riferimento per chi è curioso è vuole andare oltre ai grandi classici che danno sì sicurezza ma talvolta pochi spunti di novità.
Ecco quindi le proposte esclusive per voi selezionate da Barbara
Cosa fai per Capodanno?
Quante volte ci sentiamo dire questa frase solo Dio lo sa, ma davvero è d’obbligo fare sempre qualcosa per il benvenuto al nuovo anno?
Per chi va controcorrente e non si fa scalfire dagli usi comuni di grandi cenoni e affollati eventi fantozziani, ecco qualche suggerimento per brindare sia in solitaria che in compagnia.
Parliamo di vino con etichette non troppo conosciute ma affascinanti ed originali, che sapranno ben comportarsi anche con gli amici enoici più esigenti.
Per chi ama giocare, sarebbe interessante proporre le bottiglie coperte, così da celarne l’etichetta e giocare ad un indovinello tra amici, chissà cosa ne salterebbe fuori…
Ma intanto giochiamo a carte scoperte e vediamo quali potrebbero essere gli stappi per un Capodanno diverso dalla solita routine.
Iniziamo con le bollicine
Ma si, perché non iniziare con un Moscato d’Asti di Criolin, un vino considerato un alleato ai panettoni e pandori e che nessuno ha mai considerato essere un ottimo aperitivo.
Da Castagnole delle Lanze in provincia di Asti, questo vino è prodotto da uve moscato provenienti da vigneti curati solo con zolfo e rame, tecniche di sovescio ed inerbimento in vigna. Un vino che regala emozioni a tutto pasto, perché la sua dolcezza si sposa benissimo anche con i tomini alla griglia, con i paté e con i bolliti.
Profuma di frutta esotica e di pompelmo rosa, di salvia ed erbe aromatiche ed in bocca rilascia un giusto solletico alla lingua per la sua leggiadra effervescenza.
Un gusto che rimarca la dolcezza dei frutti tropicali e che man mano rilascia una gradevole sapidità rendendolo ottimo inizio ed ottimo finale di pasto. Una buona fine ed un miglior principio come da tradizione.
Costo 15 Euro
Colle Santa Mustiola – Fabio Cenni – Aldonem vino spumante rosato. Qui la questione si fa seria perché parliamo di uno spumante prodotto con metodo Scacchi.
Non è un metodo classico, non è un metodo charmat o Martinotti e non è neanche un ancestrale, bensì un antico sistema di produrre bollicine con una rifermentazione in bottiglia senza aggiunta di zuccheri.
Un sistema, lo Scacchi, nato 400 anni fa, ancor prima del metodo classico, quello di Don Perignon per intendersi.
Aldonem è un sangiovese riferimentato in bottiglia con il solo uso di zuccheri provenienti dall’uva, una bollicina cremosa ed elegante dal gusto fresco e complesso: profumo di
fragoline e di mela cotogna che si riconfermano in bocca lasciando una freschezza cosmetica e
piacevole.
Un tutto pasto delizioso ed originale, una produzione di sole 500 bottiglie da acquistare solo in cantina. Dove?
In un luogo affascinante e non del tutto conosciuto. Colle Santa Mustiola si trova a pochi passi da Chiusi, in quel confine tra Toscana ed Umbria reso ancor più affascinante dal lago sottostante che porta il nome del paese. Una cantina scavata in una tomba femminile etrusca, rara e assolutamete da visitare.
Costo 30 Euro
I mai provati da scoprire a Capodanno
Borgogno – No Name è il barolo contro corrente prodotto da Giacomo Borgogno & Figli e di proprietà Oscar Farinetti.
Un’etichetta di protesta che vide la prima uscita nel 2005, quando la commissione del Barolo bocciò una partita di vino prodotto e proveniente da un’unica botte, declassandolo a Langhe DOC. Fu inviata successivamente alla commissione una seconda partita di vino proveniente dalla stessa botte che già al primo step ricevette il titolo di Barolo DOCG, lo stesso vino bocciato in prima battuta.
Da allora il No Name è diventato iconico, un barolo a tutti gli effetti e con un prezzo più basso, a rimarcare le assurdità burocratiche italiane. Il vino è perciò prodotto da nebbiolo al 100%
prodotto a Barolo in Piemonte su un terreno calcareo argilloso e matura in botti di rovere di slavonia per due anni dopo la sua fermetazione in vasche di
cemento.
Viole e liquirizia! I profumi sono inebrianti e sorseggiarlo è davvero un ottimo motivo per godersi momenti in solitaria. Ottimo compagno di viaggi culinari della cucina piemontese e non solo.
Costo 34 Euro
Clio Cicogni – Temperanza. Parliamo di astrologia con Clio Cicogni, attenta produttrice biodinamica che ama le stelle, i pianeti e l’Universo – almeno, quello conosciuto -.
I tarocchi sono la sua passione ed i suoi vini hanno etichette con vari riferimenti alle carte.
Tolleranza è un petit verdot 100% prodotto a Montevarchi nel Valdarno di Sopra, vinificato naturalmente e non filtato, sosta 12 mesi in barrique sui lieviti con costante batonnage. Esprime fascino al naso fin da subito, il colore è un profondo rosso, le note varietali sono preponderanti con i frutti scuri ed il pepe nero. In bocca è fresco ed il tannino è preponderante ma non aggressivo.
Temperanza, nei tarocchi, è una carta che invita a raggiungere il proprio equilibrio interiore, imparando a fluire con la vita e con gli eventi che non possono essere controllati. Perciò l’invito è di farsi trasportare da questo bel vino naturale per trovare un attimo di raccoglimento e di riflessione.
Euro 20 Euro
Fabrizio Doveri – L’Usciòlo. Avete voglia di farvi un viaggio in Francia?
Ecco un syrah cortonese con tutte le caratteristiche di un vitigno d’oltralpe. Non ci sono da spendere troppe parole, come chi lo produce va assaggiato e basta.
Le note maschie e piccanti al naso lo rendono accattivante. In bocca è polposo, ricco,
materico e soprattutto di estrema bevibilità con i suoi 15 gradi alcolici.
Non vi è attimo non adatto a stapparne una bottiglia, molto rara e preziosa.
La produzione è davvero limitata perché Fabrizio Doveri ha pochi ettari di terra e soprattutto produce solo questa etichetta.
Potrebbe essere un’occasione per andare a Cortona, paese dal fascino incommensurabile, ed andare a trovare Fabrizio nella sua cantina: vi ospiterà senza indugio con specialità toscane e non esiterà a stappare le sue bottiglie. Ma prenotatevi, mi raccomando!
Euro 30 Euro
Dic 28, 2022 | Territori
Dove andare a Capodanno 2023? Eccoci al dilemma di ogni anno. Noi vogliamo quest’anno proporvi delle mete toscane alternative per festeggiare un Capodanno indimenticabile con le persone che amate.
Ecco la nostra selezione.
Nelle acque calde delle terme libere a Saturnia
La Toscana è zona termale per eccellenza e in molte aree del suo territorio è quindi possibile passare una nottata di Capodanno diversa dal salito senza doversi svenare in cenoni lunghi e costosi (e spesso anche noiosi) potete scegliere di immergervi nelle acque di una delle aree termali libere.
Molte quelle che potreste scegliere nel sud della Toscana fra le province di Siena e Grosseto ma voi vi consigliamo un grande classico anche se vi garantiamo che non sarete i soli ad avere avuto questa idea.
Puntate su Saturnia nel cuore della Maremma toscana d’entroterra dove nei pressi del grande complesso alberghiero termale sono le note e teoricamente proibite Cascate del Mulino frequentate in ogni periodo dell’anno da molti appassionati.
Lo scenario è affascinante e sotto la luce delle stelle lo è ancora di più anche se è necessario fare molta attenzione perché l’illuminazione è scarsa.
Immergersi in una delle vasche delle cascatelle con un calice di buon spumante italiano in mano attendendo la mezzanotte al solo suono della natura della campagna toscana sarà un’esperienza indimenticabile soprattutto se saprete gestire alla perfezione l’escursione termina fra il caldo dell’acqua e il freddo che vi aspetta uscendo dall’acqua.
In cima al Monte Amiata nel silenzio
In Toscana non mancano nemmeno le alte vette delle montagne. Dalle Alpi Apuane con le sue cime spigolose e brulle alle vette rigogliose degli Appennini.
C’è n’è davvero per tutti i gusti per gli amanti della montagna in Toscana da non far rimpiangere il fascino di Alpi e Dolomiti.
Per un Capodanno fra il gelo e la neve senza fare troppi chilometri verso nord suggeriamo, nel cuore della Toscana, fra i paesaggi suggestivi della Val d’Orcia e del Chianti la vetta del Monte Amiata facilmente riconoscibile per la sua maestosa croce in ferro.
Nelle vicinanze dei borghi più belli d’Italia fra cui Pienza e Bagno Vignoni che potrete visitare il giorno dopo un Capodanno ai 1738 metri della cima di origine vulcanica fra Maremma e Val d’Orcia è davvero esperienza unica.
Lasciate l’auto nei pressi del rifugio, indossate le ciaspole e salite nel silenzio della neve alla grande croce per stappare la bottiglia di saluto al 2023.
Un tuffo nel mare della Versilia
Se il tuffo di Capodanno è un esperienza rituale per pochi coraggiosi è altrettanto vero che l’alba del 2023 che si annuncia climaticamente parlando particolarmente mite potrebbe essere perfetta per osare un tuffo nel mare anche se non siamo sulle coste coralline australiane a brindare al nuovo anno fra le onde dei surf e i trenta gradi d’ordinanza
Un bagno fuori stagione quest’anno è davvero possibile anche sulle lunghe e ampie spiagge della ruggente Versilia in inverno.
Magari la sera prima festeggiamo San Silvestro in uno dei locali che hanno reso celebre questa parte di costa toscana. Quella dove dagli anni sessanta in poi spopolavano divi immortali delle sette note. Un bel bagno fuori stagione è perfetto per ossigenarsi a modino all’inizio del nuovo anno.
Una notte (e non solo) di meditazione a San Casciano
La new age e una visione olistica e alternativa del mondo anche nella notte più folle dell’anno ha i suoi proseliti. E anche in Toscana non mancano le opportunità per vivere una notte di San Silvestro di meditazione.
Basta scegliere fra una delle tante proposte che non mancano ma su tutte segnaliamo a San Casciano, nei pressi di Firenze il ritiro dal 30 dicembre al 1° gennaio a Villa Vrindavana in uno splendido ashram per un’esperienza davvero unica. Un ritiro che si snoda fra pratiche di yoga e meditazioni che si avvalgono dell’uso degli Yantra, gli antichi strumenti del Tantra dotati del potere di riorganizzare i percorsi neuronali e le sinapsi aprendo la strada alla fisiologia del benessere e del cambiamento interiore. Un ottimo viatico per iniziare al meglio l’anno nuovo.
Festeggiare l’alba del nuovo anno in Val d’Orcia
Un alternativa vera alla notte di San Silvestro è andare a letto presto per godersi anziché la lunga notte l’alba del nuovo anno. Dove farlo?
Sono molti in Toscana il luoghi magici per ammirare albe mozzafiato; dal piazzale Michelangelo a Firenze alla vetta del Pratomagno.
Ma se la prima potrebbe essere ancora invasa dai tiratardi del Capodanno e la seconda troppo fredda per il 1° gennaio vi consigliamo una terza variante decisamente perfetta.
Puntate a sud nel cuore della provincia di Siena per immergervi in quell’immagine perfetta che sicuramente vi avrà strizzato l’occhio da molte cartoline.
Puntate il vostro navigatore verso la Val d’Orcia e percorrete la strada provinciale 146 ove fra morbide colline sinuose in Sali e scendi che attraversa la vallata l’aurora vi deve cogliere nei pressi di San Quirico dove l’orizzonte si apre in ogni direzione e l’alba si accende nelle sfumature del rosa e dell’arancio addolcite dalla morbida foschia invernale.
Al posto delle bollicine, data l’ora tenete a portata di mano un bel termos caldo di caffè per brindare al 2023.
A Cortona è colazione di Capodanno al Museo
Da quattordici anni a Cortona il primo giorno dell’anno inizia al museo e, dopo due anni di stop
forzato dovuto al covid, si rinnova l’appuntamento.
Quest’anno il Museo dell’Accademia Etrusca di Cortona festeggia l’eccezionale
iniziativa di successo ideata ed organizzata da Terretrusche con il prezioso sostegno di
oltre 60 operatori del territorio e grazie all’associazione Cuochi Arezzo, di ospiti speciali della Valdichiana Aretina e Senese per la prima volta, vedrà la partecipazione di chef nazionali.
Tra gli chef ospiti Chef Shady, la chef della passione Catia Ciofo, lo chef Fabio Simpatia del ristornate Vista Mare di Rosignano, lo chef Simone Pane di Milano e il Marchigiano Paolo Paciaroni.
Negli anni la Colazione al Museo è divenuto ormai un appuntamento atteso dagli amanti del
buon gusto e del buon vivere: l’occasione per degustare in un ambiente unico e raffinato le
eccellenze del territorio, per far colazione con prodotti rinomati, per scambiarsi gli
auguri nelle sale del magnifico palazzo Casali di Cortona: di fatto uno dei musei archeologici più importanti della Toscana che custodisce tesori unici.
La colazione si svolgerà all’intero museo attraverso un percorso enogastronomico che valorizzerà i reperti archeologici abbinando le eccellenze del territorio.
Il tema sarà: Una colazione d’altri tempi, per rivivere insieme i sapori e i ricordi della colazione della nostra infanzia con un comfort food che possa trasmettere ancora le emozioni, i profumi e i ricordi provenienti dalle nostre famiglie.
Un’esperienza davvero unica.
Gen 21, 2017 | Enogastronomia, Firenze
[:it]
di redazione – Il Capodanno cinese si festeggia al Fulin, il ristorante cinese che a Firenze si è fatto carico di promuovere la cultura più alta che muove il popolo cinese.
Il 27 gennaio cade il “capodanno cinese” ovvero il capodanno lunare o Festa di primavera. L’evento è una delle più importati festività del calendario cinese e celebra l’inizio del nuovo anno.
La festività, legata ad antiche leggende, viene ricordata con canti, strepitii, fuochi d’artificio e con l’uso preponderante del colore rosso.
La narrazione recita che in epoche remote in Cina un mostro chiamato Nian (年) ogni 12 mesi usciva dalla sua tana per saziarsi con esseri umani. Il mostro però era molto sensibile ai rumori forti ed era terrorizzato dal colore rosso. Ancora oggi una maschera di leone, rappresentante il mostro, sfila per le strade delle città della Cina durante la festa.
Per festeggiare il nuovo anno cinese il Fulin preparerà un menù speciale nel rispetto della tradizione come sempre con le migliori materie prime e regalerà ai suoi clienti un intrattenimento sempre volto alla conoscenza e alla condivisione culturale.
L’interpretazione di uno dei personaggi più importanti all’interno dell’opera di Pechino: qīngyī 青衣青衣 , donna modesta e gentile, che canta con un tono alto e indossa abiti semplici ma raffinati che offrirà un piccolo spaccato della cultura cinese.
L’Opera Cinese, nata nel XVIII secolo, è tra le forme teatrali più conosciute al mondo per la ricchezza dei costumi, delle scenografie per l’accostamento di musica, dramma, pantomima, danza e canto.
Movimenti delicati, eleganti ma anche estremamente difficoltosi che richiedono una grande preparazione agli attori che salgono sulla scena. Una forma d’arte che fa parte di quel patrimonio culturale della Cina spesso poco conosciuto in Italia ma che “racconta” un intero popolo. L’Opera di Pechino, infatti, conta oltre 1400 opere su storia e folklore e anche sulla vita e la storia contemporanea.
Fulin, luxury chinese experience, nasce dalla volontà di due giovani ristoratori cinesi di terza generazione come Francesco e Stefano Dai, già con lunghe esperienze nella ristorazione cinese a Prato, e l’incontro con il fotografo di moda Gianni Ugolini.
Proprietario del bell’immobile di via Gianpaolo Orsini ben posizionato tra il vicino centro cittadino e la parte sud della città, Ugolini, ha portato nel Fulin tutta la sua arte, quella che oggi si ritrova non solo nell’arredamento elegante fatto di oggetti cinesi di grande manifattura ma anche nell’offerta culturale. Un grande popolo che possiamo iniziare a conoscere al Fulin attraverso i migliori piatti della cucina pechinese ma anche nelle occasioni d’arte che accompagnano gli eventi del Fulin.[:en]
di redazione – Il Capodanno cinese si festeggia al Fulin, il ristorante cinese che a Firenze si è fatto carico di promuovere la cultura più alta che muove il popolo cinese.
Il 27 gennaio cade il “capodanno cinese” ovvero il capodanno lunare o Festa di primavera. L’evento è una delle più importati festività del calendario cinese e celebra l’inizio del nuovo anno.
La festività, legata ad antiche leggende, viene ricordata con canti, strepitii, fuochi d’artificio e con l’uso preponderante del colore rosso.
La narrazione recita che in epoche remote in Cina un mostro chiamato Nian (年) ogni 12 mesi usciva dalla sua tana per saziarsi con esseri umani. Il mostro però era molto sensibile ai rumori forti ed era terrorizzato dal colore rosso. Ancora oggi una maschera di leone, rappresentante il mostro, sfila per le strade delle città della Cina durante la festa.
Per festeggiare il nuovo anno cinese il Fulin preparerà un menù speciale nel rispetto della tradizione come sempre con le migliori materie prime e regalerà ai suoi clienti un intrattenimento sempre volto alla conoscenza e alla condivisione culturale.
L’interpretazione di uno dei personaggi più importanti all’interno dell’opera di Pechino: qīngyī 青衣青衣 , donna modesta e gentile, che canta con un tono alto e indossa abiti semplici ma raffinati che offrirà un piccolo spaccato della cultura cinese.
L’Opera Cinese, nata nel XVIII secolo, è tra le forme teatrali più conosciute al mondo per la ricchezza dei costumi, delle scenografie per l’accostamento di musica, dramma, pantomima, danza e canto.
Movimenti delicati, eleganti ma anche estremamente difficoltosi che richiedono una grande preparazione agli attori che salgono sulla scena. Una forma d’arte che fa parte di quel patrimonio culturale della Cina spesso poco conosciuto in Italia ma che “racconta” un intero popolo. L’Opera di Pechino, infatti, conta oltre 1400 opere su storia e folklore e anche sulla vita e la storia contemporanea.
Fulin, luxury chinese experience, nasce dalla volontà di due giovani ristoratori cinesi di terza generazione come Francesco e Stefano Dai, già con lunghe esperienze nella ristorazione cinese a Prato, e l’incontro con il fotografo di moda Gianni Ugolini.
Proprietario del bell’immobile di via Gianpaolo Orsini ben posizionato tra il vicino centro cittadino e la parte sud della città, Ugolini, ha portato nel Fulin tutta la sua arte, quella che oggi si ritrova non solo nell’arredamento elegante fatto di oggetti cinesi di grande manifattura ma anche nell’offerta culturale. Un grande popolo che possiamo iniziare a conoscere al Fulin attraverso i migliori piatti della cucina pechinese ma anche nelle occasioni d’arte che accompagnano gli eventi del Fulin.[:]
Dic 31, 2016 | Eventi
[:it]la redazione – Fra frizzi lazzi, feste, festicciole, botti, petardi, cenoni e serate danzanti noi di The Tuscany abbiamo deciso di chiudere l’anno non facendovi elenchi di veglioni ma segnalando solo due cose da fare a Firenze per vivere un San Silvestro e un Capodanno speciali.

Iniziamo nel pomeriggio di San Silvestro con “Una Fiaccolata per Amatrice a passo di corsa”. La società sportiva Le Torri sempre in prima fila quando c’è da pensare al prossimo organizza, con partenza alle 15.30 dal circolo Le Torri in via Lunga 157 una corsa simbolica nel centro di Firenze con arrivo previsto, non a caso, in via dei Georgofili.
Dieci chilometri attraverso la città per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto e ribadire: noi ci siamo.
Del resto proprio loro avevano deciso di organizzare per i primi di novembre una staffetta che da Firenze sarebbe arrivata dritta ad Amatrice per raccogliere fondi da destinare a un progetto o una società sportiva colpita dal sisma. Le nuove violente scosse che avevano colpito il Centro Italia hanno però costretto il gruppo sportivo a rinviare al 2017 il progetto.
Contributo minimo di 5 euro (con bottiglia di vino) e l’occasione di chiudere l’anno con un bel gesto.
Il tempo di farsi la doccia e poi una cena speciale in un luogo speciale via dai pazzi clamori e dal superaffolato centro.
Fulin il luxury chinese experience di Firenze di via Giampaolo Orsini festeggia il suo primo Capodanno con un viaggio emozionale fatto non so
lo di sapori ma anche di suoni e percezioni.
Non solo l’occasione di scoprire una cucina tradizionale che affonda le radici in una cultura millenaria, ma anche un viaggio ad Oriente che incontra e incrocia arti e tradizioni.
Una cena di San Silvestro davvero speciale con un menù di pesce che incontra tradizione e sapori inediti.
Tortino di orto cinese con gamberone e involtino, gnocchi di riso con frutti di mare, astice saltato con zenzero e cipollotti su letto di fagiolini Fulin, filetto di branzino dorato e anatra alla pechinese alcuni dei sapori che delizieranno il palato.
La cena sarà accompagnata dalla musica dal vivo del guzheng (古箏) strumento della tradizione cinese simile alla cetra utilizzato anche alla corte imperiale che con il suo pizzico leggiadro e ammaliatore conquista con eleganza anche gli orecchi più esigenti.
A completare il viaggio sensoriale sarà un artista calligrafo che regalerà agli ospiti il fascino della shūfǎ (書法) forma d’espressione anche spirituale fra le più antiche forme d’arte dell’Oriente.
Cena su prenotazione. Tel . 055 684931
E per chi preferisce godere l’atmosfera magica del Capodanno, mentre la città dorme e smaltisce i bagordi cosa di meglio che godersi Firenze con una passeggiata sui lungarni al solo rumore del silenzio ovattato del primo giorno dell’anno.
Sarà un po’ freddino ma il sole bacerà i coraggiosi in cerca di emozioni nuove e desiderosi di smaltire le calorie di troppo delle feste.
Magari chi lo vorrà potrà fare anche una sosta nei pressi del Ponte Vecchio dove un gruppo di impavidi coraggiosi come sempre, battezzeranno l’anno nuovo con un tuffo in Arno.
per Fulin: foto di Gianni Ugolini[:en]la redazione – Fra frizzi lazzi, feste, festicciole, botti, petardi, cenoni e serate danzanti noi di The Tuscany abbiamo deciso di chiudere l’anno non facendovi elenchi di veglioni ma segnalando solo due cose da fare a Firenze per vivere un San Silvestro e un Capodanno speciali.

Iniziamo nel pomeriggio di San Silvestro con “Una Fiaccolata per Amatrice a passo di corsa”. La società sportiva Le Torri sempre in prima fila quando c’è da pensare al prossimo organizza, con partenza alle 15.30 dal circolo Le Torri in via Lunga 157 una corsa simbolica nel centro di Firenze con arrivo previsto, non a caso, in via dei Georgofili.
Dieci chilometri attraverso la città per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto e ribadire: noi ci siamo.
Del resto proprio loro avevano deciso di organizzare per i primi di novembre una staffetta che da Firenze sarebbe arrivata dritta ad Amatrice per raccogliere fondi da destinare a un progetto o una società sportiva colpita dal sisma. Le nuove violente scosse che avevano colpito il Centro Italia hanno però costretto il gruppo sportivo a rinviare al 2017 il progetto.
Contributo minimo di 5 euro (con bottiglia di vino) e l’occasione di chiudere l’anno con un bel gesto.
Il tempo di farsi la doccia e poi una cena speciale in un luogo speciale via dai pazzi clamori e dal superaffolato centro.
Fulin il luxury chinese experience di Firenze di via Giampaolo Orsini festeggia il suo primo Capodanno con un viaggio emozionale fatto non so
lo di sapori ma anche di suoni e percezioni.
Non solo l’occasione di scoprire una cucina tradizionale che affonda le radici in una cultura millenaria, ma anche un viaggio ad Oriente che incontra e incrocia arti e tradizioni.
Una cena di San Silvestro davvero speciale con un menù di pesce che incontra tradizione e sapori inediti.
Tortino di orto cinese con gamberone e involtino, gnocchi di riso con frutti di mare, astice saltato con zenzero e cipollotti su letto di fagiolini Fulin, filetto di branzino dorato e anatra alla pechinese alcuni dei sapori che delizieranno il palato.
La cena sarà accompagnata dalla musica dal vivo del guzheng (古箏) strumento della tradizione cinese simile alla cetra utilizzato anche alla corte imperiale che con il suo pizzico leggiadro e ammaliatore conquista con eleganza anche gli orecchi più esigenti.
A completare il viaggio sensoriale sarà un artista calligrafo che regalerà agli ospiti il fascino della shūfǎ (書法) forma d’espressione anche spirituale fra le più antiche forme d’arte dell’Oriente.
Cena su prenotazione. Tel . 055 684931
E per chi preferisce godere l’atmosfera magica del Capodanno, mentre la città dorme e smaltisce i bagordi cosa di meglio che godersi Firenze con una passeggiata sui lungarni al solo rumore del silenzio ovattato del primo giorno dell’anno.
Sarà un po’ freddino ma il sole bacerà i coraggiosi in cerca di emozioni nuove e desiderosi di smaltire le calorie di troppo delle feste.
Magari chi lo vorrà potrà fare anche una sosta nei pressi del Ponte Vecchio dove un gruppo di impavidi coraggiosi come sempre, battezzeranno l’anno nuovo con un tuffo in Arno.
per Fulin: foto di Gianni Ugolini[:]
Dic 24, 2016 | Arcipelago | Costa degli Etruschi, Arezzo, Argentario, Casentino, Chianti Classico, Città del Tufo | Colline Metallifere, Crete Senesi, Da non perdere, Eventi, Firenze, Garfagnana, Grosseto, Lucca, Lunigiana, Maremma, Massa Carrara, Montagna Pistoiese, Montalbano, Monte Amiata, Monti Pisani, Mugello | Val di Sieve, Pisa, Pistoia, Prato, Siena, Val Bisenzio, Val d'Elsa | Empolese, Val d'Elsa | Val di Merse, Val d'Orcia | Val di Chiana, Val di Cecina, Val di Cornia, Val Tiberina, Valdarno, Valdarno | Valdera | Colline Pisane, Valdinievole, Valle del Serchio | Piana Lucchese, Versilia
di Nadia Fondelli – Dove andare e cosa fare di interessante in Toscana durante le feste di Natale e fine anno? Tanti ce lo chiedono e districarsi fra occasioni vere e falsità commerciali non è facile.
Ecco allora una selezione speciale per voi fra tradizione, folklore, storia e valori veri.
La tradizione a tavola
Iniziamo dalla vigilia, 24 dicembre che sarà speciale a Londa, cuore dell’Appennino toscano a solo mezz’ora di auto da Firenze, dove andrà in scena una tradizione unica che non ha uguali: la festa del Fusigno.
S’inizia alle 21 con la settima edizione del presepe vivente – uno dei più suggestivi di Toscana – che si snoda sul greto del fiume Rincine, nel parco fluviale con oltre 100 figuranti.
Poi dopo la Messa di Natale, alle 23 penderà il via la festa del Fusigno vera e propria.
Due grandi falò illumineranno e riscalderanno gli astanti mentre si arrostisce di “Bardiccio”, la tipica salsiccia londese di cui molti (troppi) in questi anni se ne sono assunti la progenitura in tutta la Valdisieve.
Ma la festa del Fusigno – il termine deriva da “smangiucchiare” insieme nel dopocena davanti al focolare – che si svolge da oltre 50 anni rimette la cose a posto e con la sua storicità conferma che il Bardiccio è nato a Londa nel dopoguerra quando la produzione e l’allevamento dei maiali reggeva l’economia locale e vedeva affluire nel paese durante le due feste (fiera calda e fiera fredda) migliaia di maiali e che venivano acquistati dai tanti che arrivavano dalla Toscana e dalla vicina Emilia Romagna.
Del resto Londa è l’unico paese che al bardiccio dedica una festa!
Presepi artistici
Tantissimi. Di ogni fatta e storicità. Dalla Lunigiana alla Maremma passando per Garfagnana, pistoiese, fiorentino, pisano, senese e aretino. ecco una selezione.
Col presepe si scopre non solo la religiosità del Natale ma anche i luoghi, l’arte e la storia di tante comunità.
Castelfiorentino (Fi) si caratterizza per un grande presepe in bicicletta che si illumin pedalando e che affianca quello meteorologico molto tecnologico. Aperta fino all’8 gennaio sabato, domenica e festivi dalle 15 alle 19,30.
A Cerreto Guidi (Fi) è la più grande rappresentazione italiana realizzata all’uncinetto che si affianca alle altre cento rappresentazioni visibili nel centro storico tra i quali un presepe all’interno del campanile. Fino all’8 gennaio con orario 9-20.
Coreglia Antelminelli (Lu) microscopico paese montano della Garfagnana famoso come terra delle figure di gesso ospita presepi in sughero e terracotta provenienti dalla Sicilia che incontrano la produzione locale di gesso e cartapesta. Visibile il 26 dicembre e 5-6 gennaio, ore 10-18.
A Baggio (Pt) cuore della montagna pistoiese la passione dei pochi abitanti del luogo offre più presepi che abitanti. Oltre cento rappresentazioni all’aperto allestite nelle viuzze del paese. Sempre visitabile fino all’8 gennaio.
Campi Bisenzio (Fi) ospita una riproduzione a grandezza naturale di una borgata di Betlemme situata su due piani all’aperto. Ricerca della fedeltà agli elementi storico-biblici le caratteristiche. Aperto fino al 2 febbraio: giorni feriali 15,30-19, giorni festivi anche 12-13.
Cigoli (Pi) vanta una delle più grandi rappresentazioni tecnologiche italiane con i suoi 100 metri quadri! Aperto fino all’8 gennaio, tutti i giorni con orario 9,30 -12,30 e 14,30 -19,30.
Fucecchio (Fi) uun grande elettromeccanico con 200 personaggi in oltre 60 metri quadri con un ciclo di 11 minuti giorno/notte e voce guida. Aperto fino al 6 gennaio. Prefestivi e festivi 9-12,30 e 15-19,30. Feriali 15-19. Chiuso il lunedì.
Convalle di Pescaglia (Lu) suggestivo presepe in grotta fra il freddo dell’inverno della Garfagnana. Orario festivi 10-19, feriale su appuntamento.
Castelnuovo Valdicecina (Pi) da non perdere il caratteristico presepe nel soffione costituito da statue di terracotta create da un artigiano locale che prendono forma in uno scenario unico. Sempre visitabile dall’esterno del percorso.
Presepi Viventi
Moltissime rappresentazioni da non perdere che mescolano storicità religiosa con quella locale. Scenari imperdibili e in alcuni casi unici e irripetibili altrove.
Le Ville di Monterchi (Ar)
E’ tra i più grandi presepi viventi italiani con oltre 300 figuranti, 57 scene e oltre un chilometro di percorso! Si svolge il 25 e 26 dicembre, il 1° e 6 gennaio 2017 dalle 17,15 alle 19,30
Castelfranco di Sotto (Pi)
Nel centro storico oltre cento figuranti danno vita a una suggestiva rappresentazione ambientata all’anno zero.
Si svolge in due parti il 23 dicembre alle ore 21 e il 24 dicembre a partire dalle ore 22,30.
Ruota, Capannori (LU) pendici Monte Serra
In un delizioso borgo si svolge una rappresentazione in costume ambientata ai tempi di Gesù. Si svolge il 26 dicembre dalle 13,30 alle 19. con navetta da Pieve di Compito e Colle di Compito.
San Miniato Basso (Pi)
Corteo con oltre 200 figuranti, dal centro del paese alla piazza della chiesa dove sono allestite, molte scene della Palestina al tempo di Gesù. Rappresentazioni: 26 dicembre e 6 gennaio ore 16,30
Fonte Vetriana, Sarteano (Si)
Il presepe vivente si svolge in vere e proprie grotte, già abitate nell’Età del Bronzo in un luogo che è presepe tutto l’anno immerso com’è nel magnifico scenario della Valdichiana. In ogni grotta vengono allestiti i mestieri sempre visitabili. Il 26 dicembre la rappresentazione con i 18 figuranti che abitano il paese e quelli dei dintorni.
Pescia (Pt)
Il fiume che porta il nome del paese fa da scena a una delle più suggestive rappresentazioni toscane ambientate al tempo di San Francesco con oltre 200 figuranti. Si svolge il 6 gennaio alle ore 15. Nel centro storico è allestita anche la via dei presepi con oltre 40 postazioni aperta fino al 6 gennaio.
Musei aperti e non solo….
Il meteo dice che il Natale e il Santo Stefano ci riservano bel tempo e temperature mite perfette per godersi le città e le gite fuori porta.
Firenze, che rimane una delle mete predilette renderà possibile la visita al museo di Palazzo Vecchio che sarà aperto in via straordinaria fino alle 23 quasi tutti i giorni nel periodo natalizio, ad eccezione del 24 e 31 dicembre, quando sarà aperto dalle 9 alle 19, e del primo gennaio, quando sarà aperto dalle 14 alle 19.
Aperture straordinarie il 26 dicembre il 2 gennaio anche per la Galleria dell’Accademia chiusa invece a Natale e Capodanno e con orario ridotto (fino alle 18) il 24 e 31 dicembre.
Per Bargello e Cappelle Medicee invece apertura straordinaria il 2 e l’8 gennaio, mentre il 26 dicembre sarà prolungato l’orario di apertura.
Per Santo Stefano sarà aperto anche Palazzo Davanzati e, grazie agli Amici dei musei, Orsanmichele, visitabile anche il 2 gennaio. Invece il museo di Casa Martelli resterà chiuso al pubblico dal 29 dicembre al 4 gennaio.
Aperture straordinarie anche per l’Accademia di Belle Arti di Carrara, le aree archeologiche di Vetulonia, nel comune di Castiglione della Pescaia (Grosseto),di Roselle e di quella del Sodo e Tomba di Camucia, a Cortona (Arezzo) il 26 dicembre e a Capodanno.
E per chi avrà tortellini, capponi e panettoni sullo stomaco e la voglia di smaltirli la parola d’ordine è movimento!
Eh sì perché mediamente un pranzo (o il Cenone) delle feste contiene circa 2000 calorie. In un solo pasto quello che è il fabbisogno giornaliero se siamo attenti!
Basti pensare che una fetta di panettone classico ad esempio, conta 330 calorie, una fetta di un panettone al cioccolato 401 e una di pandoro 430. La fregatura è la seconda fetta perché in un battibaleno si arriva a superare le 700 calorie…
Andando nei dettagli calorici del menù delle feste…
antipasti: salumi e affettati misti con pane: 300 calorie circa, tartine al salmone: 200 calorie a porzione;
primi piatti: tortellini in brodo: 480 calorie, tortellini alla panna: 590 calorie, lasagne: 680 calorie, cannelloni 900 calorie;
secondi piatti: bollito misto: 370 calorie, arrosto di vitello farcito: 560 calorie, cappone: 300 calorie per 100 gr, arrosto di arista: 330 calorie, capitone fritto: 450 calorie per 100 gr;
frutta secca: noci, nocciole, mandorle, etc…600 calorie per 100 grammi
dolci: già detto dei classici panettone e pandoro aggiungiamo il torrone con 460 calorie per 100 gr
vino: bianco o rosso da pasto 70 calorie per bicchiere, bollicine 95 calorie per bicchiere
Doveroso quindi muoversi, muoversi e muoversi ma che attività scegliere?
Fitwalking. Ovvero camminare, velocemente e a lungo. Per buttare giù una fetta di panettone serviranno un paio d’ore di camminata veloce indipendentemente dai chilometri che riuscite a percorrere. Se avete un buon passo alla fine delle due ore potreste avere fatti 12. E’ regola generale che si possa perdere mezza caloria moltiplicata per il proprio peso ad ogni chilometro.
Correre. Preferibilmente senza esagerare con la velocità. Qui le calorie consumate raddoppiano ad ogni chilometro. Quindi potrebbe bastare per ogni fetta di panettone un’oretta di corsa a 6-6,5 km orari.
Fare sesso. Sì ma ininterrottamente per almeno un’oretta. Non proprio facilissimo…
Andare in bicicletta. Un’ora di bicicletta a ritmo medio può farconsumare dalle 300 alle 600 calorie.
Ballare. Per esempio con la zumba e i suoi simili. In un’ora si consumano dalle 390 alle 550 calorie.
Dunque un’ora o due di attività fisica a vostra scelta per ogni fetta di panettone non ve la toglie nessuno.