Gen 21, 2017 | Enogastronomia, Firenze
[:it]di redazione – Il Capodanno cinese si festeggia al Fulin, il ristorante cinese che a Firenze si è fatto carico di promuovere la cultura più alta che muove il popolo cinese.
Il 27 gennaio cade il “capodanno cinese” ovvero il capodanno lunare o Festa di primavera. L’evento è una delle più importati festività del calendario cinese e celebra l’inizio del nuovo anno.
La festività, legata ad antiche leggende, viene ricordata con canti, strepitii, fuochi d’artificio e con l’uso preponderante del colore rosso.
La narrazione recita che in epoche remote in Cina un mostro chiamato Nian (年) ogni 12 mesi usciva dalla sua tana per saziarsi con esseri umani. Il mostro però era molto sensibile ai rumori forti ed era terrorizzato dal colore rosso. Ancora oggi una maschera di leone, rappresentante il mostro, sfila per le strade delle città della Cina durante la festa.
Per festeggiare il nuovo anno cinese il Fulin preparerà un menù speciale nel rispetto della tradizione come sempre con le migliori materie prime e regalerà ai suoi clienti un intrattenimento sempre volto alla conoscenza e alla condivisione culturale.
L’interpretazione di uno dei personaggi più importanti all’interno dell’opera di Pechino: qīngyī 青衣青衣 , donna modesta e gentile, che canta con un tono alto e indossa abiti semplici ma raffinati che offrirà un piccolo spaccato della cultura cinese.
L’Opera Cinese, nata nel XVIII secolo, è tra le forme teatrali più conosciute al mondo per la ricchezza dei costumi, delle scenografie per l’accostamento di musica, dramma, pantomima, danza e canto.
Movimenti delicati, eleganti ma anche estremamente difficoltosi che richiedono una grande preparazione agli attori che salgono sulla scena. Una forma d’arte che fa parte di quel patrimonio culturale della Cina spesso poco conosciuto in Italia ma che “racconta” un intero popolo. L’Opera di Pechino, infatti, conta oltre 1400 opere su storia e folklore e anche sulla vita e la storia contemporanea.
Fulin, luxury chinese experience, nasce dalla volontà di due giovani ristoratori cinesi di terza generazione come Francesco e Stefano Dai, già con lunghe esperienze nella ristorazione cinese a Prato, e l’incontro con il fotografo di moda Gianni Ugolini.
Proprietario del bell’immobile di via Gianpaolo Orsini ben posizionato tra il vicino centro cittadino e la parte sud della città, Ugolini, ha portato nel Fulin tutta la sua arte, quella che oggi si ritrova non solo nell’arredamento elegante fatto di oggetti cinesi di grande manifattura ma anche nell’offerta culturale. Un grande popolo che possiamo iniziare a conoscere al Fulin attraverso i migliori piatti della cucina pechinese ma anche nelle occasioni d’arte che accompagnano gli eventi del Fulin.[:en]di redazione – Il Capodanno cinese si festeggia al Fulin, il ristorante cinese che a Firenze si è fatto carico di promuovere la cultura più alta che muove il popolo cinese.
Il 27 gennaio cade il “capodanno cinese” ovvero il capodanno lunare o Festa di primavera. L’evento è una delle più importati festività del calendario cinese e celebra l’inizio del nuovo anno.
La festività, legata ad antiche leggende, viene ricordata con canti, strepitii, fuochi d’artificio e con l’uso preponderante del colore rosso.
La narrazione recita che in epoche remote in Cina un mostro chiamato Nian (年) ogni 12 mesi usciva dalla sua tana per saziarsi con esseri umani. Il mostro però era molto sensibile ai rumori forti ed era terrorizzato dal colore rosso. Ancora oggi una maschera di leone, rappresentante il mostro, sfila per le strade delle città della Cina durante la festa.
Per festeggiare il nuovo anno cinese il Fulin preparerà un menù speciale nel rispetto della tradizione come sempre con le migliori materie prime e regalerà ai suoi clienti un intrattenimento sempre volto alla conoscenza e alla condivisione culturale.
L’interpretazione di uno dei personaggi più importanti all’interno dell’opera di Pechino: qīngyī 青衣青衣 , donna modesta e gentile, che canta con un tono alto e indossa abiti semplici ma raffinati che offrirà un piccolo spaccato della cultura cinese.
L’Opera Cinese, nata nel XVIII secolo, è tra le forme teatrali più conosciute al mondo per la ricchezza dei costumi, delle scenografie per l’accostamento di musica, dramma, pantomima, danza e canto.
Movimenti delicati, eleganti ma anche estremamente difficoltosi che richiedono una grande preparazione agli attori che salgono sulla scena. Una forma d’arte che fa parte di quel patrimonio culturale della Cina spesso poco conosciuto in Italia ma che “racconta” un intero popolo. L’Opera di Pechino, infatti, conta oltre 1400 opere su storia e folklore e anche sulla vita e la storia contemporanea.
Fulin, luxury chinese experience, nasce dalla volontà di due giovani ristoratori cinesi di terza generazione come Francesco e Stefano Dai, già con lunghe esperienze nella ristorazione cinese a Prato, e l’incontro con il fotografo di moda Gianni Ugolini.
Proprietario del bell’immobile di via Gianpaolo Orsini ben posizionato tra il vicino centro cittadino e la parte sud della città, Ugolini, ha portato nel Fulin tutta la sua arte, quella che oggi si ritrova non solo nell’arredamento elegante fatto di oggetti cinesi di grande manifattura ma anche nell’offerta culturale. Un grande popolo che possiamo iniziare a conoscere al Fulin attraverso i migliori piatti della cucina pechinese ma anche nelle occasioni d’arte che accompagnano gli eventi del Fulin.[:]
Dic 31, 2016 | Eventi
[:it]la redazione – Fra frizzi lazzi, feste, festicciole, botti, petardi, cenoni e serate danzanti noi di The Tuscany abbiamo deciso di chiudere l’anno non facendovi elenchi di veglioni ma segnalando solo due cose da fare a Firenze per vivere un San Silvestro e un Capodanno speciali.
Iniziamo nel pomeriggio di San Silvestro con “Una Fiaccolata per Amatrice a passo di corsa”. La società sportiva Le Torri sempre in prima fila quando c’è da pensare al prossimo organizza, con partenza alle 15.30 dal circolo Le Torri in via Lunga 157 una corsa simbolica nel centro di Firenze con arrivo previsto, non a caso, in via dei Georgofili.
Dieci chilometri attraverso la città per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto e ribadire: noi ci siamo.
Del resto proprio loro avevano deciso di organizzare per i primi di novembre una staffetta che da Firenze sarebbe arrivata dritta ad Amatrice per raccogliere fondi da destinare a un progetto o una società sportiva colpita dal sisma. Le nuove violente scosse che avevano colpito il Centro Italia hanno però costretto il gruppo sportivo a rinviare al 2017 il progetto.
Contributo minimo di 5 euro (con bottiglia di vino) e l’occasione di chiudere l’anno con un bel gesto.
Il tempo di farsi la doccia e poi una cena speciale in un luogo speciale via dai pazzi clamori e dal superaffolato centro.
Fulin il luxury chinese experience di Firenze di via Giampaolo Orsini festeggia il suo primo Capodanno con un viaggio emozionale fatto non so
lo di sapori ma anche di suoni e percezioni.
Non solo l’occasione di scoprire una cucina tradizionale che affonda le radici in una cultura millenaria, ma anche un viaggio ad Oriente che incontra e incrocia arti e tradizioni.
Una cena di San Silvestro davvero speciale con un menù di pesce che incontra tradizione e sapori inediti.
Tortino di orto cinese con gamberone e involtino, gnocchi di riso con frutti di mare, astice saltato con zenzero e cipollotti su letto di fagiolini Fulin, filetto di branzino dorato e anatra alla pechinese alcuni dei sapori che delizieranno il palato.
La cena sarà accompagnata dalla musica dal vivo del guzheng (古箏) strumento della tradizione cinese simile alla cetra utilizzato anche alla corte imperiale che con il suo pizzico leggiadro e ammaliatore conquista con eleganza anche gli orecchi più esigenti.
A completare il viaggio sensoriale sarà un artista calligrafo che regalerà agli ospiti il fascino della shūfǎ (書法) forma d’espressione anche spirituale fra le più antiche forme d’arte dell’Oriente.
Cena su prenotazione. Tel . 055 684931
E per chi preferisce godere l’atmosfera magica del Capodanno, mentre la città dorme e smaltisce i bagordi cosa di meglio che godersi Firenze con una passeggiata sui lungarni al solo rumore del silenzio ovattato del primo giorno dell’anno.
Sarà un po’ freddino ma il sole bacerà i coraggiosi in cerca di emozioni nuove e desiderosi di smaltire le calorie di troppo delle feste.
Magari chi lo vorrà potrà fare anche una sosta nei pressi del Ponte Vecchio dove un gruppo di impavidi coraggiosi come sempre, battezzeranno l’anno nuovo con un tuffo in Arno.
per Fulin: foto di Gianni Ugolini[:en]la redazione – Fra frizzi lazzi, feste, festicciole, botti, petardi, cenoni e serate danzanti noi di The Tuscany abbiamo deciso di chiudere l’anno non facendovi elenchi di veglioni ma segnalando solo due cose da fare a Firenze per vivere un San Silvestro e un Capodanno speciali.
Iniziamo nel pomeriggio di San Silvestro con “Una Fiaccolata per Amatrice a passo di corsa”. La società sportiva Le Torri sempre in prima fila quando c’è da pensare al prossimo organizza, con partenza alle 15.30 dal circolo Le Torri in via Lunga 157 una corsa simbolica nel centro di Firenze con arrivo previsto, non a caso, in via dei Georgofili.
Dieci chilometri attraverso la città per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto e ribadire: noi ci siamo.
Del resto proprio loro avevano deciso di organizzare per i primi di novembre una staffetta che da Firenze sarebbe arrivata dritta ad Amatrice per raccogliere fondi da destinare a un progetto o una società sportiva colpita dal sisma. Le nuove violente scosse che avevano colpito il Centro Italia hanno però costretto il gruppo sportivo a rinviare al 2017 il progetto.
Contributo minimo di 5 euro (con bottiglia di vino) e l’occasione di chiudere l’anno con un bel gesto.
Il tempo di farsi la doccia e poi una cena speciale in un luogo speciale via dai pazzi clamori e dal superaffolato centro.
Fulin il luxury chinese experience di Firenze di via Giampaolo Orsini festeggia il suo primo Capodanno con un viaggio emozionale fatto non so
lo di sapori ma anche di suoni e percezioni.
Non solo l’occasione di scoprire una cucina tradizionale che affonda le radici in una cultura millenaria, ma anche un viaggio ad Oriente che incontra e incrocia arti e tradizioni.
Una cena di San Silvestro davvero speciale con un menù di pesce che incontra tradizione e sapori inediti.
Tortino di orto cinese con gamberone e involtino, gnocchi di riso con frutti di mare, astice saltato con zenzero e cipollotti su letto di fagiolini Fulin, filetto di branzino dorato e anatra alla pechinese alcuni dei sapori che delizieranno il palato.
La cena sarà accompagnata dalla musica dal vivo del guzheng (古箏) strumento della tradizione cinese simile alla cetra utilizzato anche alla corte imperiale che con il suo pizzico leggiadro e ammaliatore conquista con eleganza anche gli orecchi più esigenti.
A completare il viaggio sensoriale sarà un artista calligrafo che regalerà agli ospiti il fascino della shūfǎ (書法) forma d’espressione anche spirituale fra le più antiche forme d’arte dell’Oriente.
Cena su prenotazione. Tel . 055 684931
E per chi preferisce godere l’atmosfera magica del Capodanno, mentre la città dorme e smaltisce i bagordi cosa di meglio che godersi Firenze con una passeggiata sui lungarni al solo rumore del silenzio ovattato del primo giorno dell’anno.
Sarà un po’ freddino ma il sole bacerà i coraggiosi in cerca di emozioni nuove e desiderosi di smaltire le calorie di troppo delle feste.
Magari chi lo vorrà potrà fare anche una sosta nei pressi del Ponte Vecchio dove un gruppo di impavidi coraggiosi come sempre, battezzeranno l’anno nuovo con un tuffo in Arno.
per Fulin: foto di Gianni Ugolini[:]
Dic 24, 2016 | Arcipelago | Costa degli Etruschi, Arezzo, Argentario, Casentino, Chianti Classico, Città del Tufo | Colline Metallifere, Crete Senesi, Da non perdere, Eventi, Firenze, Garfagnana, Grosseto, Lucca, Lunigiana, Maremma, Massa Carrara, Montagna Pistoiese, Montalbano, Monte Amiata, Monti Pisani, Mugello | Val di Sieve, Pisa, Pistoia, Prato, Siena, Val Bisenzio, Val d'Elsa | Empolese, Val d'Elsa | Val di Merse, Val d'Orcia | Val di Chiana, Val di Cecina, Val di Cornia, Val Tiberina, Valdarno, Valdarno | Valdera | Colline Pisane, Valdinievole, Valle del Serchio | Piana Lucchese, Versilia
di Nadia Fondelli – Dove andare e cosa fare di interessante in Toscana durante le feste di Natale e fine anno? Tanti ce lo chiedono e districarsi fra occasioni vere e falsità commerciali non è facile.
Ecco allora una selezione speciale per voi fra tradizione, folklore, storia e valori veri.
La tradizione a tavola
Iniziamo dalla vigilia, 24 dicembre che sarà speciale a Londa, cuore dell’Appennino toscano a solo mezz’ora di auto da Firenze, dove andrà in scena una tradizione unica che non ha uguali: la festa del Fusigno.
S’inizia alle 21 con la settima edizione del presepe vivente – uno dei più suggestivi di Toscana – che si snoda sul greto del fiume Rincine, nel parco fluviale con oltre 100 figuranti.
Poi dopo la Messa di Natale, alle 23 penderà il via la festa del Fusigno vera e propria.
Due grandi falò illumineranno e riscalderanno gli astanti mentre si arrostisce di “Bardiccio”, la tipica salsiccia londese di cui molti (troppi) in questi anni se ne sono assunti la progenitura in tutta la Valdisieve.
Ma la festa del Fusigno – il termine deriva da “smangiucchiare” insieme nel dopocena davanti al focolare – che si svolge da oltre 50 anni rimette la cose a posto e con la sua storicità conferma che il Bardiccio è nato a Londa nel dopoguerra quando la produzione e l’allevamento dei maiali reggeva l’economia locale e vedeva affluire nel paese durante le due feste (fiera calda e fiera fredda) migliaia di maiali e che venivano acquistati dai tanti che arrivavano dalla Toscana e dalla vicina Emilia Romagna.
Del resto Londa è l’unico paese che al bardiccio dedica una festa!
Presepi artistici
Tantissimi. Di ogni fatta e storicità. Dalla Lunigiana alla Maremma passando per Garfagnana, pistoiese, fiorentino, pisano, senese e aretino. ecco una selezione.
Col presepe si scopre non solo la religiosità del Natale ma anche i luoghi, l’arte e la storia di tante comunità.
Castelfiorentino (Fi) si caratterizza per un grande presepe in bicicletta che si illumin pedalando e che affianca quello meteorologico molto tecnologico. Aperta fino all’8 gennaio sabato, domenica e festivi dalle 15 alle 19,30.
A Cerreto Guidi (Fi) è la più grande rappresentazione italiana realizzata all’uncinetto che si affianca alle altre cento rappresentazioni visibili nel centro storico tra i quali un presepe all’interno del campanile. Fino all’8 gennaio con orario 9-20.
Coreglia Antelminelli (Lu) microscopico paese montano della Garfagnana famoso come terra delle figure di gesso ospita presepi in sughero e terracotta provenienti dalla Sicilia che incontrano la produzione locale di gesso e cartapesta. Visibile il 26 dicembre e 5-6 gennaio, ore 10-18.
A Baggio (Pt) cuore della montagna pistoiese la passione dei pochi abitanti del luogo offre più presepi che abitanti. Oltre cento rappresentazioni all’aperto allestite nelle viuzze del paese. Sempre visitabile fino all’8 gennaio.
Campi Bisenzio (Fi) ospita una riproduzione a grandezza naturale di una borgata di Betlemme situata su due piani all’aperto. Ricerca della fedeltà agli elementi storico-biblici le caratteristiche. Aperto fino al 2 febbraio: giorni feriali 15,30-19, giorni festivi anche 12-13.
Cigoli (Pi) vanta una delle più grandi rappresentazioni tecnologiche italiane con i suoi 100 metri quadri! Aperto fino all’8 gennaio, tutti i giorni con orario 9,30 -12,30 e 14,30 -19,30.
Fucecchio (Fi) uun grande elettromeccanico con 200 personaggi in oltre 60 metri quadri con un ciclo di 11 minuti giorno/notte e voce guida. Aperto fino al 6 gennaio. Prefestivi e festivi 9-12,30 e 15-19,30. Feriali 15-19. Chiuso il lunedì.
Convalle di Pescaglia (Lu) suggestivo presepe in grotta fra il freddo dell’inverno della Garfagnana. Orario festivi 10-19, feriale su appuntamento.
Castelnuovo Valdicecina (Pi) da non perdere il caratteristico presepe nel soffione costituito da statue di terracotta create da un artigiano locale che prendono forma in uno scenario unico. Sempre visitabile dall’esterno del percorso.
Presepi Viventi
Moltissime rappresentazioni da non perdere che mescolano storicità religiosa con quella locale. Scenari imperdibili e in alcuni casi unici e irripetibili altrove.
Le Ville di Monterchi (Ar)
E’ tra i più grandi presepi viventi italiani con oltre 300 figuranti, 57 scene e oltre un chilometro di percorso! Si svolge il 25 e 26 dicembre, il 1° e 6 gennaio 2017 dalle 17,15 alle 19,30
Castelfranco di Sotto (Pi)
Nel centro storico oltre cento figuranti danno vita a una suggestiva rappresentazione ambientata all’anno zero.
Si svolge in due parti il 23 dicembre alle ore 21 e il 24 dicembre a partire dalle ore 22,30.
Ruota, Capannori (LU) pendici Monte Serra
In un delizioso borgo si svolge una rappresentazione in costume ambientata ai tempi di Gesù. Si svolge il 26 dicembre dalle 13,30 alle 19. con navetta da Pieve di Compito e Colle di Compito.
San Miniato Basso (Pi)
Corteo con oltre 200 figuranti, dal centro del paese alla piazza della chiesa dove sono allestite, molte scene della Palestina al tempo di Gesù. Rappresentazioni: 26 dicembre e 6 gennaio ore 16,30
Fonte Vetriana, Sarteano (Si)
Il presepe vivente si svolge in vere e proprie grotte, già abitate nell’Età del Bronzo in un luogo che è presepe tutto l’anno immerso com’è nel magnifico scenario della Valdichiana. In ogni grotta vengono allestiti i mestieri sempre visitabili. Il 26 dicembre la rappresentazione con i 18 figuranti che abitano il paese e quelli dei dintorni.
Pescia (Pt)
Il fiume che porta il nome del paese fa da scena a una delle più suggestive rappresentazioni toscane ambientate al tempo di San Francesco con oltre 200 figuranti. Si svolge il 6 gennaio alle ore 15. Nel centro storico è allestita anche la via dei presepi con oltre 40 postazioni aperta fino al 6 gennaio.
Musei aperti e non solo….
Il meteo dice che il Natale e il Santo Stefano ci riservano bel tempo e temperature mite perfette per godersi le città e le gite fuori porta.
Firenze, che rimane una delle mete predilette renderà possibile la visita al museo di Palazzo Vecchio che sarà aperto in via straordinaria fino alle 23 quasi tutti i giorni nel periodo natalizio, ad eccezione del 24 e 31 dicembre, quando sarà aperto dalle 9 alle 19, e del primo gennaio, quando sarà aperto dalle 14 alle 19.
Aperture straordinarie il 26 dicembre il 2 gennaio anche per la Galleria dell’Accademia chiusa invece a Natale e Capodanno e con orario ridotto (fino alle 18) il 24 e 31 dicembre.
Per Bargello e Cappelle Medicee invece apertura straordinaria il 2 e l’8 gennaio, mentre il 26 dicembre sarà prolungato l’orario di apertura.
Per Santo Stefano sarà aperto anche Palazzo Davanzati e, grazie agli Amici dei musei, Orsanmichele, visitabile anche il 2 gennaio. Invece il museo di Casa Martelli resterà chiuso al pubblico dal 29 dicembre al 4 gennaio.
Aperture straordinarie anche per l’Accademia di Belle Arti di Carrara, le aree archeologiche di Vetulonia, nel comune di Castiglione della Pescaia (Grosseto),di Roselle e di quella del Sodo e Tomba di Camucia, a Cortona (Arezzo) il 26 dicembre e a Capodanno.
E per chi avrà tortellini, capponi e panettoni sullo stomaco e la voglia di smaltirli la parola d’ordine è movimento!
Eh sì perché mediamente un pranzo (o il Cenone) delle feste contiene circa 2000 calorie. In un solo pasto quello che è il fabbisogno giornaliero se siamo attenti!
Basti pensare che una fetta di panettone classico ad esempio, conta 330 calorie, una fetta di un panettone al cioccolato 401 e una di pandoro 430. La fregatura è la seconda fetta perché in un battibaleno si arriva a superare le 700 calorie…
Andando nei dettagli calorici del menù delle feste…
antipasti: salumi e affettati misti con pane: 300 calorie circa, tartine al salmone: 200 calorie a porzione;
primi piatti: tortellini in brodo: 480 calorie, tortellini alla panna: 590 calorie, lasagne: 680 calorie, cannelloni 900 calorie;
secondi piatti: bollito misto: 370 calorie, arrosto di vitello farcito: 560 calorie, cappone: 300 calorie per 100 gr, arrosto di arista: 330 calorie, capitone fritto: 450 calorie per 100 gr;
frutta secca: noci, nocciole, mandorle, etc…600 calorie per 100 grammi
dolci: già detto dei classici panettone e pandoro aggiungiamo il torrone con 460 calorie per 100 gr
vino: bianco o rosso da pasto 70 calorie per bicchiere, bollicine 95 calorie per bicchiere
Doveroso quindi muoversi, muoversi e muoversi ma che attività scegliere?
Fitwalking. Ovvero camminare, velocemente e a lungo. Per buttare giù una fetta di panettone serviranno un paio d’ore di camminata veloce indipendentemente dai chilometri che riuscite a percorrere. Se avete un buon passo alla fine delle due ore potreste avere fatti 12. E’ regola generale che si possa perdere mezza caloria moltiplicata per il proprio peso ad ogni chilometro.
Correre. Preferibilmente senza esagerare con la velocità. Qui le calorie consumate raddoppiano ad ogni chilometro. Quindi potrebbe bastare per ogni fetta di panettone un’oretta di corsa a 6-6,5 km orari.
Fare sesso. Sì ma ininterrottamente per almeno un’oretta. Non proprio facilissimo…
Andare in bicicletta. Un’ora di bicicletta a ritmo medio può farconsumare dalle 300 alle 600 calorie.
Ballare. Per esempio con la zumba e i suoi simili. In un’ora si consumano dalle 390 alle 550 calorie.
Dunque un’ora o due di attività fisica a vostra scelta per ogni fetta di panettone non ve la toglie nessuno.
Mar 24, 2013 | Eventi, Firenze
di Nadia Fondelli – Una tradizione speciale da una regione fortemente attaccata alle sue tradizioni. Il 25 marzo è Capodanno a Firenze e nella Toscana…Ebbene sì, può sembrare strano ma è così!
Ancor’oggi a Firenze si festeggia quello che fino al 1750, e in barba al calendario gregoriano già in uso fin dal 1582, era l’inizio dell’anno civile che cadeva in occasione di una data importante per la chiesa cattolica: il giorno in cui si festeggia l’annuncio dell’Incarnazione del Verbo dato a Maria Vergine da parte dell’Arcangelo Gabriele.
Firenze, da sempre attaccata al culto della Madonna, fin dai tempi antichi vedeva in occasione di questa festa una gran folla, sia cittadina sia del contado, accorrere alla Basilica della Santissima Annunziata per venerare l’immagine dell’Annunciazione, il cui volto, secondo un’antica leggenda, si dice sia stato dipinto dagli angeli.
Tutto questo avvenne fino al novembre del 1749 quando il granduca Francesco III di Lorena – primo granduca non Medici e quindi non toscano, che peraltro in realtà mai governò direttamente Firenze e mai ci abitò se non per tre mesi preferendo ad essa le brume viennesi e lasciando il governo del granducato a suoi rappresentanti – decretò che fissava anche per Firenze e la Toscana il 1º gennaio come data iniziale dell’anno civile.
Ma la regione, attaccata com’è alle proprie tradizioni va avanti per la propria strada e il 25 marzo “Capodanno fiorentino” è istituzionalizzato anche nel calendario annuale delle feste e tradizioni fiorentine.
Ancora oggi il 25 marzo molti fiorentini si recano alla Basilica della Santissima Annunziata per rendere omaggio alla sacra effige dell’Annunziata, alla quale rende omaggio anche una rappresentanza dell’Amministrazione Comunale, accompagnata dal Corteo Storico della Repubblica Fiorentina, per rinnovare un significativo momento storico e culturale.
L’appuntamento è alle ore 15,30 con il Corteo Storico della Repubblica Fiorentina che e muovendo da Palagio di Parte Guelfa attraversando il centro storico accompagna le Autorità Comunali alla Basilica SS. Annunziata. Alle ore 16,15 si svolgerà l’omaggio floreale alla Cappella della Sacra effige dell’Annunziata e inoltre, per fiorentini e turisti in occasione di questa festa speciale apertura prolungata di Palazzo Vecchio fino alle ore 24,00by Nadia Fondelli – A special tradition from one region strongly attached to its traditions. March xanax side effects in dogs 25 is the New Year in Florence and Tuscany … Yes, it may seem strange but it’s true!
Even today in Florence celebrates what until 1750, and in defiance of the Gregorian calendar in use since 1582, was the beginning of the calendar year falling at an important moment for the Catholic Church: the day which we celebrate the announcement of the Incarnation of the Word given to the Virgin Mary by the Archangel Gabriel.
Florence has always been attached to the cult of the Virgin, from ancient times saw at this festival a great multitude, and is the county town, rushing to the Basilica of the Annunciation to worship the image of the Annunciation, whose face, according to legend, is said to have been painted by the angels.
All this took place until November 1749 when the Grand Duke Francis III of Lorraine – the first Grand Duke Doctors do not and therefore do not Tuscan, which, however, never actually directly ruled Florence and never lived there for three months if you do not prefer it to the mists of Vienna and leaving the Government of the Grand Duchy to his representatives – decreed that fixed for Florence and Tuscany on 1 January as the start date of the calendar year.
But Florence and Tuscany are as attached to their traditions they go their own way and March 25 “Florentine New Year” is also institutionalized in the annual calendar of festivals and traditions of Florence.
Even today, March 25 many Florentines go to the Basilica of the Annunciation to pay homage to the sacred effigy of the Annunciation, which also pays tribute representation of the City, accompanied by historical pageant of the Florentine Republic, to renew a significant historical moment and cultural.
The appointment is at 15.30 with the Historical Procession of the Florentine Republic, and that moving from the Guelph palace through the old town to accompany the Municipal Authority of the Basilica SS. Annunziata. At 16.15 there will be the floral tribute to the Chapel of the Holy Annunciation effigy and also for tourists and Florentines during this special holiday extended opening hours of the Palazzo Vecchio until 24.00