Il Consorzio del Vino Chianti alla conquista del Brasile

Il Consorzio del Vino Chianti alla conquista del Brasile

Tornare in Brasile per continuare a sviluppare l’ambizione, duplice e concreta, di creare inediti abbinamenti tra il vino e l’enogastronomia locale, al contempo estendendo la rete di ambasciatori internazionali della Denominazione.
È questo il fulcro del Chianti Lovers Latam Tour 2023, promosso dal Consorzio Vino Chianti e pronto a toccare il paese carioca nei primissimi giorni di agosto.

il Presidente Giovanni Bausi


Alla conquista del Sudamerica

Dopo le tappe di luglio in Venezuela e in Messico, infatti, il Chianti approderà in Brasile per due Masterclass speciali.
Il 1 agosto, a Rio de Janeiro, ecco «Wine&Cinema Experience», evento di degustazione orizzontale con sette vini del Chianti e la proiezione di una serie di clip cinematografiche che raccontano il forte legame che intercorre tra il marchio e la cultura popolare.
Il 3 agosto, invece, a San Paolo debutterà il format «Nossa nove!», che offrirà l’opportunità di degustare tre categorie di prodotto per tre diverse annate.
I seminari saranno condotti rispettivamente dal noto sommelier Manoel Beato ed il giornalista Jorge Lucki, coordinati dal WineAmbassador Luca Alves.


La cultura chiantigiana sposa il Churrasco e la Feijoada

«L’obiettivo di fondo – commenta Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti resta quello di continuare a diffondere e fortificare la cultura del Chianti, insieme alla nostra Denominazione, in territori che presentano caratteristiche adatte a recepirla. Noi puntiamo a sostenere questa dinamica tramite il contributo di una serie di ambasciatori ogni anno più competenti».

Gli abbinamenti del Chianti con la cucina brasiliana sono infatti da sempre seducenti. Basti pensare a quello con il Churrasco e a quello con la Feijoada, in un abbinamento a contrapposizione in cui il Chianti smorza l’untuosità del piatto.
È anche così che il Consorzio Vino Chianti divulga una autentica cultura del vino in un contesto internazionale ed effervescente, che offre una cucina variegata e ricca, somma di molteplici espressioni regionali.

Le ville-fattorie del Chianti Classico verso il riconoscimento Unesco

Le ville-fattorie del Chianti Classico verso il riconoscimento Unesco

L’unicità del paesaggio culturale delle colline tra Firenze e Siena è ufficialmente tra i siti candidati a divenire patrimonio Unesco.
Presentato a Firenze un Comitato scientifico internazionale di altissima levatura accademica


Il paesaggio del Chianti Classico sotto studio

“Il Sistema delle Ville-fattoria nel Chianti Classico” è stato ufficialmente inserito nell’elenco della Lista propositiva italiana dei siti candidati a Patrimonio dell’Umanità: un primo importante passo per un progetto condiviso dall’intero territorio coinvolto.
La proposta è stata ideata e curata dalla Fondazione per la Tutela del Territorio del Chianti Classico E.T.S. con unanime condivisione di tutte le amministrazioni comunali del territorio interessato e con il fondamentale supporto della Regione Toscana in qualità di soggetto proponente.


Dal Rinascimento a oggi un paesaggio intonso

Il sistema delle ville – fattoria nel Chianti Classico  è fra  le testimonianze più significative  dei processi  che  a partire dal Rinascimento hanno investito i territori  agricoli  compresi fra le città di Firenze e di Siena, contrassegnando l’evoluzione del loro assetto insediativo e produttivo.
Questi territori sono stati infatti interessati dalle costanti attenzioni da parte delle due città dominanti che ne hanno fatto luoghi elettivi  della loro politica di renovatio culturale,  sociale e produttiva , dopo  il  gravissimo declino  intervenuto con la peste nera  ed  il susseguirsi  di epidemie e carestie che hanno flagellato l’Europa  nella seconda metà del XIV secolo.
In questa politica di rilancio hanno trovato introduzione, accanto a  nuove forme insediative, anche nuovi modelli e di organizzazione fondiaria, espressi dal sistema  della villa -fattoria, superando le forme di epoca medievale con modelli aziendali mirati alla gestione  dell’intera filiera economica.
In questo quadro si è delineata una  riformulazione complessiva della struttura  territoriale medievale, che ha visto il riuso delle  preesistenze insediative in ville- fattoria  capaci  di assolvere le  funzioni strategiche  richieste dalla nuova economia territoriale rinascimentale.
Questa azione di  renovatio  del sistema  storico insediativo e produttivo delle ville-fattoria  ha interessato il territorio candidato soprattutto a partire  dalla seconda metà del XVI secolo, quando  con la fine delle  lunghe  guerre fra Firenze e Siena questo non è più luogo di frontiera e teatro di scontro e l’iniziativa di rilancio condotta dalle due città,  si  diffonde sull’intera area  chiantigiana determinandone i caratteri salienti, ancora oggi riconoscibili,  storici, strutturali ed identitari.


Chi sono i componenti del gruppo di studio

Questi caratteri sono quindi oggetto di studio da parte di un gruppo di  consulenti scientifici, diretti e coordinati dalla prof.ssa Paola Eugenia Falini, a cui si affianca un comitato scientifico internazionale di recentissima nomina composto da: Cristina Castel-Branco, Prof. Università di Lisbona (Portogallo); Monica Luengo, Architetto del paesaggio, Membro onorario del Comitato scientifico internazionale dei Paesaggi Culturali ICOMOS-IFLA ; Hidenobu Jinnai, Prof. Ing. Università Hosei di Tokyo (Giappone); Jukka Jokilehto, Prof. Arch. Università Nova Gorica (Slovenia); Alessandro Pacciani, Prof. Università degli Studi di Firenze, Accademico dei Georgofili (Italia); Luigi Zangheri, Prof. Arch. Università degli Studi Di Firenze e Presidente Emerito dell’Accademia delle Arti del Disegno (Italia).


Il ruolo fondamentale della Fondazione Tutela del Chianti Classico

“La Fondazione  – commenta la Presidente Tessa Capponi Borawska ha organizzato scrupolosamente tutta l’analisi preliminare alla presentazione della richiesta formale di inserimento nella lista propositiva italiana. Colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta la Regione Toscana, i Sindaci del territorio e tutti gli altri soggetti coinvolti, che con il loro sostegno hanno reso possibile il raggiungimento di questo primo ambito traguardo. È con grande entusiasmo, infine, che oggi presentiamo i membri di un comitato scientifico internazionale, che affiancherà i nostri illustri consulenti scientifici nella realizzazione del dossier finalizzato all’ottenimento del prestigioso riconoscimento a Patrimonio dell’Umanità”.

Anteprime Toscane: su il sipario con Chianti Lovers & Rosso Morellino

Anteprime Toscane: su il sipario con Chianti Lovers & Rosso Morellino

Su il sipario per l’Anteprima Chianti Lovers & Rosso Morellino. Domenica 12 febbraio oltre 120 aziende del territorio porteranno alla Fortezza da Basso di Firenze più di 400 etichette di Chianti e Morellino in degustazione per l’ottava edizione dell’evento dedicato ai Chianti Lovers.

Ad arricchire maggiormente l’evento ci penseranno gli Sbandieratori dei Borghi e Sestieri Fiorentini di Figline Valdarno che proporranno ai Chianti Lovers presenti alla Fortezza da Basso una sfilata e una performance esclusive. L’associazione, inoltre, consegnerà una targa di riconoscimento al Consorzio Vino Chianti per celebrare la lunga e proficua collaborazione portata avanti negli anni. 

Oltre duecento i giornalisti accreditati. 

Parte la settimana delle Anteprime del Granducato di Toscana mentre a Parigi….

Parte la settimana delle Anteprime del Granducato di Toscana mentre a Parigi….

E’ con la forza dei numeri che la Regione Toscana annuncia l’arrivo della settimana delle Anteprime dei Vini della regione che ha in Buy Wine, vetrina BtoB dedicata ai buyer internazionali la sua preview.

La Toscana dei numeri da i numeri e si fa grossa

Numeri importanti che parlano in termini enologici di circa 60mila ettari di superficie vitata, per oltre 2 milioni di ettolitri di produzione, di cui il 97% tra DOP e IGP:che rappresentano che il vino made in Tuscany è davvero un fattore importante dell’economia regionale.
Ecco perché allora BuyWine, iniziativa illuminante che si è un po’ spersa, modificata in pandemia e rilanciata quest’anno si pone l’obiettivo di fare cassa per i viticoltori che si dice siano da anni in lista d’attesa.
Nel padiglione Spadolini della Fortezza da Basso ben 47 denominazioni toscane e 230 aziende selezionate tramite bando regionale si “offriranno” a circa 160 compratori provenienti da 39 paesi diversi. Una maratona di due giorni che vedrà oltre 3000 strette di mano e più di 23mila degustazioni.

La full immersion settimanale nel vino

Sabato 11 febbraio si iniziano a stappare le bottiglie a Firenze al Cinema La Compagnia con PrimAnteprima, giornata evento dedicata alla stampa specializzata in cui si svelano i dati su trend ed export del settore vitivinicolo regionale oltre alle novità in tema di enoturismo.
Ospite d’onore sarà Dario Dainelli, ex calciatore di Fiorentina e Chievo Verona e adesso viticoltore.
Alla tavola rotonda non mancheranno i massimi rappresentanti regionali dell’amministrazione regionale, delle associazioni di categoria e dei consorzi di denominazione.
La lunga settimana prosegue domenica 12 febbraio Chianti Lovers & Rosso Morellino, lunedì 13 e martedì 14 febbraio Chianti Classico Collection, mercoledì 15 Anteprima Vino Nobile di Montepulciano, giovedì 16 febbraio Anteprima Vernaccia di San Gimignano, venerdì 17 febbraio Anteprima L’Altra Toscana.

“Anche quest’annata 2022 è andata bene, con oltre 2 milioni di ettolitiri di vino prodotti, con il 97% di produzioni Dop e Igp: un dato straordinario – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi Una settimana che presenterà al mondo sempre più interessato ai vini della nostra regione, la grande qualità dei vini della Toscana. Vini che credo reggano il confronto con i più grandi vini dell’Europa, con la Francia ce la stiamo giocando alla grande, e degli altri continenti”.

Ancora numeri per una visione toscanocentrica

La Regione Toscana nella sua autocelebrazione prosegue a dare numeri, non sempre però di lettura unidirezionale.
Su 10.600 aziende vitivinicole in Toscana, 2.191 si trovano in provincia di Siena, quasi altrettante in provincia di Grosseto, seguono Arezzo e Firenze con circa 2000 aziende a testa. Le cantine sociali sono 16.
Per quello che concerne la vendemmia 2022 l’annata ha prodotto oltre 2,3 milioni di ettolitri di vino: a farla da padrona sono i rossi (87% della produzione) e tra le denominazioni più prolifiche troviamo Chianti Classico (269mila ettolitri), Maremma Toscana (124mila), Brunello di Montalcino (91mila), Morellino di Scansano (72mila), Vino Nobile di Montepulciano (quasi 57mila), Bolgheri (47mila).
Il Chianti con le varie sottozone arriva a quota 769mila ettolitri. Tra i bianchi solo la Vernaccia di San Gimignano regge il confronto in termini di quantitativi prodotti, con 38mila ettolitri. Le DOCG superano di gran lunga le DOC (1,3 milioni di ettolitri contro 279mila circa). I vini IGP rappresentano una fetta di 655mila ettolitri circa e il 28% della produzione totale.
Tra i vitigni più coltivati in Toscana il re è il Sangiovese, che copre quasi il 60% delle colline vitate. Seguono a grande distanza gli internazionali Merlot (8,3%) e Cabernet Sauvignon (6,4%). Sotto al podio Trebbiano Toscano (3,8%) e Vermentino (3,3%), seguiti da Syrah, Cabernet Franc, Vernaccia di San Gimignano, Petit Verdot, Chardonnay, Canaiolo Nero e Ciliegiolo.
Numeri sorvolati sono però che c’è un 50% di rotazione dei buyers presenti a BuyWine “perché la rotazione è mirata ad eliminare chi non ha comprato vino” è un dato degno di un’analisi più approfondita sulla reale bontà a lungo termine per le aziende di questo BtoB e l’altro numero d’interessante lettura è che se la Toscana a livello nazionale è seconda in quanto a ettolitri di vino venduti al solo Veneto(per il suo fenomeno frizzante) ma produce ben il 50% di vino biologico qualcosa non quadra. O almeno io sono la solita maligna impenitente.

E intanto a Parigi si ritrova il gotha del vino mondiale

Mentre la Toscana si autocelebra e brinda a se stessa con circa 30 giornalisti esteri e meno di 100 nazionali tutto il resto del mondo vtivinicolo negli stessi giorni (dal 13 al 15 febbraio) si ritrova a Parigi per il grande evento mondiale WineParis dove alla Porta di Versailles fra oltre 1000 degustazioni e 40 Masterclass di altissimo livello, l’elezione del miglior sommelier del mondo, incontri, convegni, dibattiti mentre espongono 3100 aziende vinicole in rappresentanza di 52 regioni del mondo in un’ampia area di due grandi padiglioni più uno dedicato interamente al mondo degli spirits.
Che la Toscana sia priva di un calendario degli eventi mondiali?

Il consorzio Chianti conquista il Giappone

Il consorzio Chianti conquista il Giappone

Grande ritorno in Asia per il Consorzio Vino Chianti: dopo la missione nelle Americhe, chiusa nei giorni scorsi con l’ultima tappa in Messico, il Consorzio non si ferma e fa rotta ad Est per il “Chianti Lovers Japan Tour 2022”.

Dal 28 novembre al primo dicembre il Consorzio propone ben tre eventi istituzionali di approfondimento sulla denominazione nella terra del Sol Levante: il 28 novembre a Fukuoka, il 29 a Osaka e infine il 1 dicembre, a Tokyo.

Il ricco programma delle tre tappe giapponesi è senza dubbio all’altezza dell’importanza che questo mercato rappresenta per il vino italiano e per l’amore dimostrato nei confronti del Chianti. Tre le masterclass che riaccenderanno i riflettori sulla denominazione: a Fukuoka si esploreranno e proveranno tutte le tipologie di prodotto e zone esistenti, a Osaka e Tokyo, si porrà, invece, l’accento sulla categoria

Riserva attraverso due degustazioni orizzontali delle annate 2018 e 2019, sempre molto apprezzate e didattiche per la loro capacità di comparare correttamente tutte le pregevoli sfumature del Chianti contemporaneo. A tenere gli incontri saranno il noto giornalista Isao Miyajima, specialista del vino e profondo conoscitore dell’Italia, ed il Wine ambassador del Consorzio, Luca Alves.

“Le tappe di Tokyo e di Osaka rappresentano per il Consorzio un ritorno su città già battute negli anni scorsi – commenta il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi – mentre per la città di Fukuoka si tratta di un primo importante debutto. L’arrivo del Consorzio in questa città del Giappone meridionale ha già fatto registrare un sold out di adesioni, chiaro sintomo di una forte voglia di ripartenza, in un paese che è stato tra gli ultimi a riaprire al turismo e ai visitatori stranieri, dopo quasi tre anni di pandemia e di frontiere chiuse. Questa tournée istituzionale – conclude Busi – rappresenta il preludio al ritorno in grande stile e con aziende al seguito del Consorzio in Giappone, previsto per la prossima primavera”.