Ott 29, 2023 | Territori
Il Ponte di Ognissanti è una delle occasioni più gettonate per staccare dalla routine quotidiana e visitare nuovi o vecchi posti per un fine settimana lungo: ma quali sono le località europee più gettonate?
Un noto portale di prenotazione di case e appartamenti vacanza tra i più noti d’Europa, ha realizzato la classifica delle top 30 destinazioni più amate.

Lucca. Foto Mikalu86 by Pixabay
Gli italiani preferiscono l’Italia
Molte conferme e qualche sorpresa. In testa alla classifica c’è Roma che precede Lucca (trainata dal Lucca Comics), Parigi terza Firenze e Milano a completare la top 5.
Tra le regioni italiane prevale la Lombardia con ben 6 località in classifica che precede la Toscana con 5, segue il Veneto con 3, mentre Sicilia, Lazio ed Emilia-Romagna ne piazzano 2 ognuna. Predilette le località italiane:su 30 destinazioni solo 6 sono estere.
Gli italiani prediligono le località italiane, ma alcuni non rinunciano all’estero! Come in altri periodi dell’anno, si conferma la tendenza dei vacanzieri nostri connazionali a preferire le località nostrane rispetto a quelle oltre confine: ben 24 destinazioni su 30 sono italiane (una in meno rispetto ad un anno fa) e solo 6 estere; oltre a Parigi, prima delle straniere in terza posizione, anche le tre principali città spagnole Barcellona, Valencia e Madrid, rispettivamente sesta, 15ma e 28ma, Londra nona, Dublino 11ma.

Dublino. Foto Claire Tardy da Pixabay
Roma è la località più gettonata. Lucca e Parigi a completare il podio
Oltre alle grandi città estere appena menzionate, anche tra quelle nostrane prevalgono i grandi centri, come dimostrato da Roma che vince questa classifica grazie al suo irresistibile fascino da città eterna che è in grado di emanare in qualsiasi periodo dell’anno.
È invece un piccolo centro la città seconda classificata ossia Lucca, forte dell’evento dedicato al mondo dei fumetti che l’ha resa nota ed amata negli anni dagli appassionati del genere e non solo.
Sul terzo gradino del podio c’è la prima località estera ossia Parigi che precede Firenze, Milano e Barcellona. Napoli si piazza settima davanti a Livigno e Londra rispettivamente ottava e nona. Bergamo chiude la top 10.

Livigno. Foto di Claire Tardy da Pixabay
Cosa è cambiato rispetto a un anno fa?
Nelle primissime posizioni i cambiamenti sono pochi. Il primo è l’inversione delle prime due posizioni con Lucca che era prima un anno fa e che cede il primato a Roma cui era davanti l’anno scorso.
Parigi fa un balzo di 4 posizioni e passa dalla settima alla medaglia di bronzo, mentre Firenze perde il podio e si piazza quarta. Milano sale di 3 posizioni e rientra in top 5.
La più alta nuova entrata risulta essere Dublino in 11ma posizione.
Regioni più rappresentate?
Lombardia, Toscana e Veneto spiccano sulle altre. La regione con più località in questa speciale classifica è la Lombardia che di mete ne ha ben 6 di cui Milano, Livigno e Bergamo in top 10, rispettivamente
quinta e ottava e 10ma. Le altre sono Como, Brescia e Lecco rispettivamente 14ma e 20ma e 29ma.
La Toscana piazza 5 località nella classifica di cui 2 in top 5 (Lucca seconda, Firenze quarta). Più in basso troviamo Empoli 19ma, Prato 26ma e Pisa 30ma.
Con 3 località c’è invece il Veneto. Venezia 17ma, Bardolino 21ma con Peschiera del Garda 25ma.
Sono 2 le località ciascuna per Lazio, Sicilia ed Emilia-Romagna. La prima con la Capitale capolista e Latina 22ma, l’Emilia con Bologna 18ma e Ferrara 23ma, infine la Sicilia con Palermo 16ma e Catania 24ma. Tutte le altre regioni presenti hanno solo una località in classifica. Tra di loro segnaliamo la Puglia che piazza Alberobello 13ma, a prova del fatto che una vacanza nei trulli pugliesi sia cosa sempre più gradita col passare del tempo.

Catania. Foto di Taras Lazer da Pixabay
Qual è la città più costosa?
Le prime quattro città più costose sono estere: ben 339 euro a notte in media per soggiornare a Parigi, 300 invece a Londra, 281 Dublino e 261 Barcellona.
Seguono le 7 città italiane più care tra cui 5 sopra il muro dei 200 euro a notte: Venezia con 238, Milano con 228 euro, Firenze con 224 e ancora Roma 216, e Como con 212. Tutte le altre località sono comprese tra 100 e 200 euro a notte, tutte tranne una: Catania, con i suoi 97 euro a notte, si afferma come la località più economica per il Ponte di Ognissanti.
Ott 8, 2023 | Enogastronomia, Territori
I formaggi saranno i grandi protagonisti della settimana che ci accompagnerà fino al 15 ottobre in la Valle Intelvi.
Prende il via “Intelvi Caseus” una rassegna gastronomica dedicata alla interessante produzione casearia della Valle. Oltre 30 i ristoranti nei quali per tutta la settimana si potranno degustare piatti a base di zincarlin, casoretta, semigrasso.
La settimana terminerà con un “concorso”: esperti assaggiatori Onaf avranno il compito di valutare la vasta produzione e domenica 15 ottobre il pubblico sarà invitato a partecipare a una degustazione sensoriale davvero unica.

la Valle d’Intelvi
La ricca settimana dei formaggi
Una straordinaria rassegna gastronomica dedicata all’arte dei formaggi. Durante questa settimana, il pubblico avrà l’occasione di scoprire i tesori caseari del territorio.
Più di 30 ristoranti locali come accennato apriranno le porte a chi vorrà degustare una cena a base di pietanze preparate con formaggi tipici della Valle Intelvi, dal famoso “Zincarlin” al “semigrasso” “Casoretta”.
I cuochi locali proporranno nei loro menù uno o più piatti a base di formaggio dando vita a un’esperienza culinaria senza paragoni.

Argegno, uno dei paesi della Valle d’Intelvi
Quale sarà il miglior formaggio?
La settimana della rassegna gastronomica terminerà con un concorso, sabato 14 ottobre: esperti assaggiatori dell’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggi (Onaf) avranno il compito di degustare e valutare una vasta gamma di formaggi, suddivisi in differenti categorie e scegliere i formaggi migliori e di più alta qualità.

Il gran finale con degustazione sensoriale unica
Domenica 15 ottobre, il gran finale si svolgerà al Palalanzo, in Alta Valle Intelvi. Alle ore 10 prenderà il via una conferenza dedicata alla ricca tradizione casearia della Valle Intelvi: gli esperti condivideranno le loro conoscenze sul mondo del formaggio locale, offrendo l’opportunità di approfondire la comprensione di questo patrimonio gastronomico.
Subito dopo l’incontro, il pubblico sarà invitato a partecipare a una degustazione sensoriale unica. Saranno presentate sei diverse tipologie di formaggi e gli ospiti – per un massimo di 60 persone – avranno l’opportunità di assaporarle e scoprire i segreti dei loro aromi e sapori unici. Questa degustazione gratuita permetterà di immergersi completamente nel mondo affascinante dei formaggi della Valle Intelvi.
“Intelvi Caseus” è un evento straordinario che celebra la passione e la dedizione della comunità locale nei confronti del formaggio. Un’occasione unica per scoprire tesori caseari nascosti e per degustare i sapori autentici che la Valle Intelvi ha da offrire!
La Valle Intelvi, situata tra i monti comaschi, unisce il Lago di Como con quello di Lugano, lungo un territorio che si estende tra i paesi di Argegno e Lanzo, in prossimità della Svizzera.
E’ composta da 15 comuni: Argegno, Blessagno, Casasco d’Intelvi, Castiglione d’Intelvi, Cerano d’Intelvi, Claino con Osteno, Dizzasco, Laino, Lanzo d’Intelvi, Pellio Intelvi, Pigra, Ponna, Ramponio Verna, San Fedele Intelvi e Schignano.
Nel 2017 viene istituito il comune di Alta Valle Intelvi dalla fusione di Lanzo, Pellio e Ramponio Verna; l’anno successivo nascerà Centro Valle Intelvi di cui fanno parte Casasco,Castiglione e San Fedele.
Formaggio semigrasso, fresco, semiduro, pressato, a pasta semicotta, prodotto con latte vaccino ed eventualmente con max 10% di latte caprino, crudo, parzialmente scremato per affioramento.
Il Comasco è terra di formaggi di alpeggio, in particolare nella Valle d’Intelvi, dove nascono capolavori dell’arte casearia come il Casoretta.
In passato come oggi, in questo territorio si usava scremare il latte per fare il burro: dal latte che rimaneva dalla scrematura e con l’aggiunta di una munta intera (talvolta anche con eventuale aggiunta del 10% di latte caprino), si produce questo formaggio.
Ha forma cilindrica, a facce piane di diametro medio ̴ 30 cm (da 20 a 50 cm), scalzo diritto di 5÷8 cm (che può “spanciare”), peso di ̴ 6 kg; crosta abbastanza elastica, rugosa, di colore avorio o paglierino; pasta piuttosto elastica, di colore avorio (paglierino in estate), con occhiatura abbastanza rada, di piccole dimensioni, regolarmente distribuita.
Piuttosto saporito, il Casoretta è un formaggio utilizzato per insaporire le paste (risotti soprattutto) e la polenta calda. Si abbina preferibilmente con vini bianchi giovani, morbidi (es. Terre Lariane IGT in cui i vitigni di un tempo, non sempre validi per vini di qualità, sono stati sostituiti da quelli che meglio si adattano al territorio: in particolare nei vini bianchi, troviamo il Verdese (uno dei pochi vitigni locali ancora utilizzati), lo Chardonnay, il Trebbiano.
Lo zincarlìn è un formaggio “transfrontaliero”; la sua tradizione, infatti, è legata ai massicci di confine tra il lago di Lugano e il lago di Como, tra il Canton Ticino e la Lombardia.
Sul versante italiano, esiste un’esigua produzione, sia in provincia di Como sia in provincia di Varese, ma anche se il nome del formaggio è lo stesso, le modalità di produzione sono diverse.
Lo zincarlìn è un formaggio a pasta cruda, la forma ricorda quella di una tazza capovolta. Quando è fresco, pesa approssimativamente tra i duecento e quattrocento grammi, a seconda della quantità di pasta disponibile.
Si produce di norma con latte vaccino, ma è tradizione aggiungere piccole quantità di latte di capra quando è stagione. Il latte utilizzato, naturalmente, è crudo.
La cagliata, ottenuta con una coagulazione lattico-presamica è lasciata coagulare per 24 ore e usualmente non viene mai rotta. In certi casi la fuoriuscita del siero è facilitata praticando, dopo dodici ore dall’aggiunta del caglio, un taglio a croce. Quindi viene fatta scolare in un telo per almeno ventiquattro ore fino a raggiungere la giusta consistenza. Il tempo dipende dalle condizioni climatiche. Se la consistenza della pasta non soddisfa essa può essere persino pressata per alcune ore.
In seguito la massa, chiamata dai produttori “pasta”, è mischiata con una quantità adeguata di pepe e sale, dopodiché si procede a modellare le forme a mano.
Lo zincarlìn si consuma tradizionalmente dopo una stagionatura minima di due mesi.
La maturazione avviene in cantine semi-interrate, che si trovano sui versanti del massiccio del Monte Generoso. Per evitare lo sviluppo di muffe non desiderate l’esterno è trattato con vino bianco e sale quasi quotidianamente.
Durante il periodo di stagionatura, lo zincarlìn si trasforma: si forma una pelle di colore giallo-rossiccia, la pasta si fa morbida e pastosa, le note olfattive e organolettiche si arricchiscono in complessità e persistenza.
Set 10, 2023 | Territori
Disegnati dalla mano dell’uomo, parchi e giardini, veri e propri monumenti verdi, esaltano la bellezza delle ville “dimora di delizia”, residenze di campagna in cui i nobili si ritiravano nei periodi di villeggiatura: un fascino antico da rivivere oggi.
Con l’edizione autunnale di Ville Aperte in Brianza, dal 16 Settembre al 1° Ottobre 2023, oltre all’opportunità eccezionale di visitare dimore storiche normalmente inaccessibili, si potranno ammirare anche i loro giardini che diventeranno anche location d’eccezione per eventi e spettacoli.

Reggia Reale di Monza
Le piccole Versailles italiane
Molte le Ville che fanno parte della rete “Grandi Giardini Italiani”. Una piccola Versailles viene descritta Villa Arconati a Bollate (Milano) che sorge nel Parco delle Groane e oggi si presenta come era stata completata sul finire del XVIII secolo, espressione della cura e dell’eleganza del barocchetto lombardo sull’impianto precedente cinquecentesco.
Anche Villa Ghirlanda Silva a Cinisello Balsamo (Milano) è abbracciata da un grande giardino storico attraversato da lunghi sentieri che conducono al Lodge Scozzese e allo Chalet
Svizzero.
Un polmone verde che rispecchia i mutamenti di gusto e l’evoluzione tra il XVII e il XIX secolo, espressi nel ripensamento del giardino all’italiana secondo i dettami della nuova moda importata dall’Inghilterra.

Villa Ghirlanda Silva
Lascia incantati per la varietà di mosaici, statue, affreschi, fontane e giochi d’acqua il parco storico di Villa Litta a Lainate (Milano), dove si può ammirare la “carpinata”, il grande del siepone che dà vita ad un lungo percorso a U, costituito da un doppio filare di carpini con i rami intrecciati e potati a volta. Mentre i cespugli di tassi formano il “Teatro di Verzura”, destinato, ieri come oggi, a rappresentazioni. Nel parco si incontrano anche esedre, gruppi scultorei, serre liberty, grandi alberi appartenenti a ben 56 specie differenti, come un raro Ginko Biloba e alcuni Cedri dell’Atlante.
A Villa Tittoni di Desio (Monza Brianza) rivive tutto il fascino romantico del giardino all’inglese, con la possibilità di passeggiare lungo i sentieri che si snodano in una macchia di oltre 700 esemplari arborei. L’ampio cannocchiale prospettico attraversa una fitta vegetazione da dove sbuca la fontana con la statua di Nettuno al centro del parterre con veduta della monumentale facciata della villa sullo sfondo.
Il giardino all’italiana è il cuore del grande parco che fa da sfondo a Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno.(Monza Brianza), con aiuole contornate da siepi di bosso, l’arredo architettonico di epoca barocca con sculture mitologiche e allegoriche. Al termine del cannocchiale prospettico, enfatizzato dal viale di carpini, si trova l’esedra con la scenografica fontana a gradoni mentre dal “lago ovale si prosegue verso il giardino all’inglese.
Tra architettura e botanica si svela Villa Monastero, a Varenna (Lecco), nata dalla trasformazione di un antico monastero femminile di fondazione cistercense.
Oggi si può ammirare nel suo aspetto di dimora eclettica di fine Ottocento ed è circondata da un Giardino Botanico che si estende per quasi 2 chilometri lungo il fronte lago, costellato da oltre 900 esemplari di rare specie arboree.
Con le sue geometrie segrete e il giardino esoterico, Il parco della Villa Reale di Monza accoglie visitatori alla scoperta di essenze di pregio, alberi monumentali, arredi storici, e fra le novità il Festival del Parco di Monza, evento artistico e culturale per far conoscere e promuovere il Parco nei suoi spazi verdi, nelle sue Ville e Cascine.
È una sorpresa anche il parco di Villa Fiorita a Brugherio (Monza Brianza) che conta più di 600 esemplari soprattutto bagolari e tassi, ma anche cedri, ippocastani.
Nella seconda metà dell’Ottocento venne trasformato in un classico giardino romantico: colline artificiali, percorsi sinuosi, l’impianto arboreo irregolare, le rocailles per delimitare aiuole e vialetti.

Villa Monastero – Varenna
Un grande parco che si snoda fra spazi geometrici e forme più libere, ricco di numerose specie, circonda Villa Fossati a Besana Brianza (Monza Brianxa) mentre è tutto da scoprire come un grande museo a cielo aperto il Rossini Art Site a Briosco (Monza Brianza) all’interno del quale il suo fondatore, Alberto Rossini, ha scelto di collocare la sua collezione di sculture del secondo Novecento.
In provincia di Como, Cabiate svela Villa Padulli e il suo Parco monumentale. Di oltre 2 ettari, è disposto a piani sovrapposti uniti da sentieri che si aprono su un grande spazio pianeggiante dominato da uno maestoso carpino secolare.
Mentre l’immensa collezione di ortensie, di antiche e nuove magnolie e di rose è il tratto distintivo del parco di Villa Carcano ad Anzano (Como) in un tripudio di fiori, colori e profumi.
Nei dintorni di Lecco, Villa Bertarelli a Galbiate incanta per il suo giardino all’italiana ricco di essenze esotiche mentre le antiche serre, i ninfei, le fontane e centinaia di diversi tipi di
piante caratterizzano la parte rimasta del grande giardino affacciato sui laghi del parco.

Villa Monastero – Varenna
Fra le novità, la possibilità di visitare il parco secolare di Villa Greppi a
Monticello (Lecco) con 500 fra alberi (di cui 7 monumentali fra i più vecchi e grandi d’Italia) e arbusti appartenenti a più di 70 specie diverse, e dove il geometrico giardino all’italiana si intreccia al gusto del parco all’inglese, fino ad arrivare carpineto, con accesso diretto al salone principale della villa.
Mille specie di piante officinali e aromatiche da tutto il mondo, oltre a meravigliosi esemplari di
flora montana locale si incontrano nell’Orto Botanico di Valmadrera (Lecco) all’ombra dell’attuale Centro Culturale Fatebenefratelli: lì un tempo si trovava l’antico orto dove i Fatebenefratelli, presenti a Valmadrera dal XVIII secolo, coltivavano le erbe medicinali per la loro attività assistenziale.
Un parco di sculture è invece quello che affianca Villa Borletti a Origgio (Varese) che ospita
opere di scultori di fama internazionale, fra cui Louise Bourgeois (con l’unica opera monumentale pubblica in Europa), Giovanni Rizzoli, Tristano di Robilant, Aldo Mondino, Giuseppe Spagnulo.
Set 7, 2023 | Enogastronomia
Settembre mese di ritorni, di fatica di riprendere i ritmi ma anche di cose bellissime come il Festival Franciacorta.
Un’occasione unica per scoprire e riscoprire il magnifico territorio in cui nasce il grande vino Franciacorta.
La Franciacorta è un luogo di storia antica e coinvolgente, un territorio unico e dalle molteplici anime, un’eccellenza italiana, un luogo in cui il vino è da sempre il grande protagonista

La collina delle grandi bollicine
La Franciacorta è un’area collinare e verdeggiante compresa tra Brescia e la sponda meridionale del lago d’Iseo, ideale per trascorrere le proprie vacanze tra natura, percorsi ciclabili, borghi storici e vini rinomati.
Franciacorta è sinonimo di bollicine, conosciute e apprezzate in tutto il mondo; perché non andare ad assaggiarle direttamente nella loro patria?
Approfitta così l’esplorazione della zona seguendo il percorso della Strada del Vino che ti condurrà da una cantina all’altra, attraverso paesaggi spettacolari oppure immergendoti nel Festival della Franciacorta di settembre.
Il territorio della Franciacorta è costellato di decine di fortezze medievali quali l’Abbazia Olivetana di San Nicola, uno dei più grandi complessi monastici italiani; un luogo assolutamente particolare è poi la Riserva naturale delle Torbiere del Sebino: composta prevalentemente da canneti e specchi d’acqua circondati da campi coltivati. Gli amanti della natura e del birdwatching ne saranno entusiasti.

Foto di Guido Reimann da Pixabay
Due o tre cose da dire su questo grande vino
Siamo al cospetto di uno dei migliori spumanti italiani che nasce da uve principalmente Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco, varietà selezionate con cura per ottenere vini equilibrati e complessi.
Il Franciacorta è un vino spumante prodotto secondo il “Metodo Classico,” lo stesso metodo utilizzato per lo Champagne in Francia.
Questo significa che subisce una seconda fermentazione in bottiglia, creando bollicine naturali e una complessità aromatica distintiva.
La Franciacorta può essere prodotta in vari stili, dal Brut al Satèn, vino spumante leggermente più morbido e cremoso. La regione è anche nota per la produzione di “Riserva,” vini invecchiati più a lungo e caratterizzati da maggiore complessità e profondità.
I Franciacorta sono apprezzati per la loro freschezza, eleganza e complessità aromatica.
Si caratterizzano per sentori di frutta matura, agrumi, lievito e note minerali. Sono vini versatili che possono essere apprezzati come aperitivo o abbinati a una varietà di piatti.

Lago di Como, Cernobbio. Foto inlombardia.it
Il festival sulle rive del lago di Como
Tappa sul Lago di Como per il festival della Franciacorta. Presenti 31 cantine in un grande banco d’assaggio e due seminari di degustazione.
Sarà la magica cornice di Villa Erba a Cernobbio ad accogliere le aziende franciacortine, che anche in questo appuntamento racconteranno la propria passione facendo conoscere al pubblico una selezione ad hoc dei loro prodotti.
La giornata sarà suddivisa in due momenti: dalle 16.00 alle 18.00 l’evento sarà dedicato agli operatori e alla stampa.
L’ingresso per gli addetti al settore è gratuito; è comunque necessario accreditarsi al seguente link: https://franciacorta.eventbrite.it
Dalle ore 18.00 alle ore 21.00 il Festival Franciacorta aprirà le porte al grande pubblico: continueranno le degustazioni nei diversi banchi d’assaggio.
Il Festival sarà un’occasione per dialogare con i produttori e per conoscere più da vicino Franciacorta.

Da provare: polenta e misultin
Siccome siamo sulle rive del lago di Como e abbiamo in mano un buon bicchiere di bollicine di Franciacorta per non restare a stomaco vuoto vi consigliamo un ottimo piatto locale, come la polenta con le sardine essiccate (presidio Slow Food), tipico pesce lacustre che ben si abbina al Franciacorta.
La polenta e misultin è in realtà la ricetta simbolo del lago di Como. Insieme alla polenta ben abbrustolita ecco i missolitini (misultin in dialetto) salati da saltare sulla piastra. Un pesce localmente chiamato sardina, ma che in realtà è un agone, che si pesca nelle acque dei laghi lombardi e viene lavorato in più fasi per poterlo conservare a lungo.
Il procedimento dura circa sei mesi e richiede l’eviscerazione e la salatura subito dopo la cattura. I pesci vengono poi essiccati all’aria aperta esposti al sole su particolari rastrelliere per alcuni giorni. Alla fine sono pressati dentro a contenitori di latta o legno assieme a foglie di alloro e ricoperti d’olio.
La ricetta dice che per gustarli al meglio dovete innanzitutto scottarli per pochi minuti e poi condirli con prezzemolo e aglio.
La stagione della pesca è regolamentata fin dal medioevo, ed è proibita nel periodo della riproduzione, a maggio. Da giugno le rive si riempiono di pescatori e di spaghi pronti per l’essicazione delle prede già all’alba.