Ott 10, 2023 | Enogastronomia, Territori
Laboratori del gusto, visite guidate, escursioni nella natura d’autunno, street band e tante attività tutte da vivere per la 6° Festa della Mela di Castel del Giudice (Isernia), una nuova, sorprendente, Edizione Esperienziale, che sabato 14 e domenica 15 ottobre 2023 dipingerà di profumi e sapori il borgo dell’Alto Molise al confine con l’Abruzzo, di cui la mela è simbolo.

Castel del Giudice, Festa della Mela 2022 – Credit Adelina Zarlenga
Castel del Giudice: capitale della mela d’Appennino
Pittoresco borgo montano molisano situato al confine con l’Abruzzo Castel del Giudice si trova in una zona paesaggisticamente davvero mozzafiato.
Il borgo è una piccola bomboniera fatta di stradine lastricate, case in pietra e antiche chiesette di montagna tra cui la chiesa di San Marco, la chiesa di San Pietro e la chiesa di Santa Maria delle Grazie.
Luogo di antica tradizione rurale Castel del Giudice fra i suoi prodotti tradizionali fra cui salumi e formaggi spicca per essere noto come il “paese della mela” dell’Appennino molisano.
Fra i bellissimi boschi dei dintorni infatti questa piccola comunità è famosa per i suoi meleti e per la produzione di mele di alta qualità, in particolare le mele annurche.

Le mele annurca
Scopriamo la mela che cura
Le mele annurche sono una varietà di mela che cresce in modo particolarmente abbondante nella zona circostante Castel del Giudice.
Forma tondeggiante e leggermente appiattita, con buccia liscia e cerosa, polpa succosa e profumata. Il picciolo corto e debole rende questa varietà di mele caduche particolarmente pregiate e apprezzate.
Vengono coltivate lungo degli appositi melai esposti al sole, dove vengono girate più volte per agevolarne la maturazione, ovvero fino a quando non si evidenzia il tipico colore rosso.
Questa procedura rende la mela annurca particolarmente pregiata, un vero e proprio elisir di salute grazie a proprietà nutritive e organolettiche uniche.
Una tipologia di mele molto apprezzate per il loro sapore dolce e il loro aroma caratteristico. Spesso utilizzate per produrre succhi e dolci regionali, tra cui le famose “sfogliatelle di mele,” una prelibatezza tipica della zona.
La annurca come accennato è la mela della salute per eccellenza che risponde alla perfezione al detto “una mela al giorno toglie il medico di torno”. La annurca ha una dosi altissime di vitamina A e di vitamina C che contribuiscono a rafforzare il sistema immunitario, la vista e la salute della pelle, nonché una quantità oltre la media rispetto alle altre mele di polifenoli utili nel mantenere in salute organi e tessuti, a contrastare efficacemente l’invecchiamento cellulare e nel proteggere l’apparato cardiovascolare. Infine la annurca è ricchissima di procianidine, una tipologia di polifenoli che la rende particolarmente efficace nel combattere livelli alti di colesterolo..

Castel del Giudice, Raccolta delle mele – Credit Emanuele Scocchera
La festa
Nell’abbraccio del paesaggio colorato dal foliage autunnale e dai filari delle mele nate dove un tempo i campi erano in stato di abbandono, il cuore del paese vedrà i migliori produttori biologici e artigianali del territorio proporre nei loro stand e food truck prelibatezze a chilometro zero, ricette e prodotti tipici molisani e abruzzesi, mentre gli artisti di strada del Castel del Giudice Buskers Festival riempiranno di magia e di musica le vie e le piazze, fino all’albergo diffuso Borgotufi.
Da non perdere i tour nel Giardino delle Mele Antiche, dove sono state recuperate circa 60 tipologie di questi frutti autoctoni, nel birrificio agricolo Malto Lento, la cui birra è prodotta con l’orzo coltivato a Castel del Giudice, e all’Apiario di Comunità con il miele espressione della ricca biodiversità locale. Ma tantissime saranno le sorprese, tra giochi di una volta, passeggiate, degustazioni e musica.

Mela caramellata_Credit Adelina Zarlenga
Sfogliatelle di mela
Ingredienti:
Pasta Sfoglia rettangolare
320 g mele
2 cucchiai di confettura di pesche
70 g di tuorli
Acqua 30 g
Preparazione:
Per preparare le sfogliatine alle mele, potete sbucciare le mele o lavarle per usarle con la buccia Tagliatele a metà, privatele del torsolo, creando un foro profondo con un coltello e scavando con l’aiuto di un cucchiaino.
Poi tagliate a fettine molto sottili dello spessore di 4 mm. Per evitare che le mele anneriscano, ponetele in una ciotola contenente acqua fredda e il succo di mezzo limone.
Mettete la confettura di pesche in un pentolino, versate l’acqua e portate a bollore a fuoco dolce, mescolando con una spatola da cucina per 2 minuti..
Spegnete il fuoco e filtrate il composto che avete ottenuto con l’aiuto di un colino a maglie strette in modo da rendere la confettura più cremosa. Stendete la pasta sfoglia sul piano di lavoro e tagliatela in 4 rettangoli della misura di 10×15 cm
Disponete su ciascuna sfoglia 6-7 fettine di mele, sovrapponendole leggermente, lasciando tutto intorno 1-1,5 cm dal bordo. Una volta terminato spennellate le mele con metà dose di confettura di pesche
In una ciotolina a parte sbattete il tuorlo con poca acqua (13-14) e spennellate il bordo della sfoglia
Ponete le sfogliatine pronte su una leccarda foderata con un foglio di carta da forno e fate cuocere in forno statico preriscaldato a 180°-190° per 10-12 minuti (o a 160°-180° per 7-8 minuti se in forno ventilato).
Quando saranno cotte, estraetele dal forno, cospargetele con l’altra parte di confettura alle pesche restante e lasciate raffreddare. Infine potete servire e gustare le vostre sfogliatine alle mele.
Lug 6, 2023 | Territori
“Monteriggion di torri si corona”. Imponente e maestoso il castello è apparso così agli occhi di Dante che, nel XXXI canto dell’Inferno, lo usò per definire l’aspetto di smisurati giganti – Nembrotto, Fialte e Anteo – incatenati nell’ottavo cerchio dei “malebolge”, dove erano condannati i falsari.

Il castello fiero e spavaldo sentinella di Siena
Dalla sommità del Monte Ala, il Castello di Monteriggioni domina fiero e spavaldo il territorio senese come una sentinella a difesa dell’antica Repubblica.
Con la sua cerchia muraria di forma ellittica e le sue 15 torri, resti testimoni di un’epoca lontana, la fortezza mantiene ancora oggi il contatto con la storia e la cultura contadina, come se il tempo si fosse fermato.
Fu costruito dai senesi tra il 1213 e il 1219 per ordinanza del podestà Guelfo da Porcari, al fine di assicurarsi una posizione strategica e mantenere un controllo della via Cassia, delle valli dell’Elsa e dello Staggia in direzione di Firenze.
Da sempre conteso tra senesi e fiorentini nelle interminabili guerre tra le due città, Monteriggioni rimase a lungo inespugnato; questo perché le “carbonaie” scavate lungo la cinta e incendiate durante gli attacchi nemici, lo rendevano un baluardo di difesa impenetrabile.

Espugnato solo per opera di un traditore
Così imponente e maestoso il castello è apparso anche agli occhi di Dante che, nel XXXI canto dell’Inferno, lo usò per definire l’aspetto di smisurati giganti – Nembrotto, Fialte e Anteo – incatenati nell’ottavo cerchio dei “malebolge”, dove erano condannati i falsari. Scambiandoli per alcune torri di una città fortificata, nel verso “però che come su la cerchia tonda Montereggion di torri si corona, così la proda che ‘l pozzo circonda”, è evidente quanto li abbia paragonati ai bastioni disposti sulla cerchia di mura di Monteriggioni.

Ma questo non è l’unico riferimento al castello che il poeta riporta nella sua Divina Commedia.
Nel XIII canto del Purgatorio lo ricorda, infatti, nella battaglia del Colle del 1269, in cui i senesi, sconfitti, si rifugiarono nella rocca, assediata ma ancora una volta non conquistata dai nemici fiorentini.
Pentita di aver voluto la sconfitta dei propri concittadini, Sapia Salvani, zia del generale senese si confessò nelle parole “eran li cittadin miei presso a Colle in campo giunti co’ loro avversari,e io pregava Iddio di quel ch’e’ volle”.
Questo a dimostrazione che l’esercito fiorentino, non riuscì mai ad invadere la fortezza, se non nel 1554 con il tradimento del capitano Zeti che portò alla definitiva resa di Siena.
Il gesto fu talmente clamoroso che ancora oggi si dice che l’anima dell’uomo non riesca a riposare in pace. Non a caso, allora, Dante ha saputo vedere questo luogo come “città infernale”, perché fra le mura del castello aleggia l’anima maledetta del capitano, condannato al rimpianto e a una prigionia eterna.

Il Medioevo c’è per un giorno.
Per quattro giorni si torna al Medioevo. La festa di Monteriggioni che quest’anno è alla sua trentesima edizione è la più antica rievocazione d’Italia.
Quattro giorni di full immersion nel periodo più buio della storia. Quattro giorni di colori, sapori, cibo e spettacoli che ci riportano al 1200 e dintorni.
Una suggestione unica da vivere almeno una volta nella vita. La festa quest’anno prende il via il 6 luglio con il suggestivo banchetto medievale al Castello, dove si intrecciano sapori e intrattenimento, ripercorrendo la storia attraverso antiche pietanze.
Una serata spensierata e in armonia durante la quale non mancheranno le sorprese.

Non mancherà poi il tradizionale mercatino medievale, gli artisti di strada e la grande attenzione al pubblico delle famiglie, con la creazione di un luogo ideale per il loro divertimento e con spazi dedicati proprio ai bambini con giochi e narrazioni specifici.
È inoltre possibile partecipare alla grande festa vestendosi con abiti medievali e dal pomeriggio fino a tarda sera lasciatevi trascinare nei continui spettacoli di piazza e di strada, sfilate in abiti medievali, rievocazioni storiche e di antichi mestieri. Non mancheranno taverne dove gustare piatti di ispirazione medievale.
Il 9 Luglio la manifestazione si chiuderà con fuochi artificiali e il concerto finale.
L’ingresso sarà gratuito per i residenti nel comune di Monteriggioni previa esibizione di un documento di identità (€ 5 per tutti gli altri a partire da 11 anni).
Lug 7, 2012 | Arte e cultura, Eventi, Val d'Elsa | Val di Merse
La XXII edizione della Festa Medievale torna a illuminare il centro storico di Monteriggioni, splendido borgo a nord della città di Siena, attraversato dalla Via Francigena e famoso al mondo per la citazione dantesca che ne esalta la tonda cerchia muraria e la preziosa corona di torri.
I primi due weekend di luglio – dal 6 all’8 e dal 13 al 15 luglio – decine di eventi scalderanno il cuore del borgo fortificata tra performance dal vivo, musica, danza, teatro e antichi sapori. Sulle note del tema “Inferno e Paradiso”, nelle piazze e nei giardini del borgo andrà in scena un ricco programma di spettacoli selezionati dal direttore artistico Gabriele Tozzi di Jobel Teatro con l’obiettivo di ricreare l’atmosfera e l’ambientazione di un villaggio medievale con le sue guarnigioni militari, gli artigiani, i nobili e i popolani.
Come ogni anno, la formula articolata su due week-end con temi diversi ma collegati è stata pensata per offrire una duplice occasione per raggiungere le Terre di Siena e vivere la Festa: una sorta di percorso a tappe in cui rimane stabile il tema dello scontro tra bene e male, luce e ombra, angeli e demoni, sempre in continua lotta tra loro.
The XXII edition 50-one electronic cigarette of the Medieval Festival returns to illuminate the historical centre of Monteriggioni, a splendid village north of the city of Siena, crossed by the Via Francigena and internationally famous for being quoted by Dante, who praises the ring of walls and precious crown of towers.
The first two weekends in July – from 6 to 8 and from 13 to 15 July – dozens of events will warm the heart of the fortified town, with live performances, music, dance and theatre and antique flavours. Based on the theme “Inferno and Paradise”, the village’s squares and gardens will provide the setting for a rich programme of performances selected by the artistic director Gabriele Tozzi of Jobel Teatro, with the aim of recreating the atmosphere and ambience of a medieval village with its military garrisons, tradesmen, gentry and townspeople.
Like every year, the formula arranged over two weekends with different, but connected, themes, has been conceived to offer a double opportunity to come to the “Terre di Siena” [Lands of Siena] and experience the Festival: a sort of journey in separate legs, linked by the theme of the battle between good and evil, light and shade, angels and demons, constantly fighting one another.