Ott 26, 2023 | Territori
Alle pendici del Monte Amiata, ad Arcidosso, tra antiche abbazie e castagneti, ad Arezzo, alle origini della tradizionale Giostra del Saracino, a Castelnuovo Garfagnana tra la Rocca Ariostesca e una sorprendente street art, ad Asciano lungo la Via dei Mulini, passando per la monumentale pineta di Cecina, i murales di Certaldo, le rocce “ferite” di Pitigliano, le Balze di Volterra, gli affreschi del Perugino a Firenze, le mura e i canali di Lucca, il Museo della Miniera di Massa Marittima e i presidii Slow Food da gustare con vista sull’Elba.
E’ una Toscana insolita, sostenibile e a ritmo lento, quella protagonista della XX Giornata Nazionale del Trekking Urbano.
L’iniziativa, ideata nel 2002 dal Comune di Siena, che ne è capofila, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Guide Turistiche, torna il 31 ottobre con decine di iniziative in tutta la regione. Un ideale itinerario green e ricco di curiosità e storie in grado di connettere colori e paesaggi di 24 comuni toscani.
Volterra vista dall’alto
Dalla A di Arcidosso alla V di Volterra
Per la prima volta quest’anno la Giornata Nazionale del Trekking Urbano supera quota 100 e tocca quasi tutte le regioni.
In Toscana quasi tutte le province: Arezzo, Firenze (Certaldo, Empoli, Vinci, oltre al capoluogo), Grosseto (Arcidosso, Massa Marittima, Pitigliano e il capoluogo), Livorno (Cecina), Lucca (Castelnuovo Garfagnana e il capoluogo), Prato, Pisa (Pomarance, Volterra e la città della torre pendente), Siena (Asciano, Castellina in Chianti, Murlo, Poggibonsi, San Gimignano oltre al comune capoluogo, capofila del progetto).
Acquedotto di Pitigliano. Foto comune di Pitigliano
Nel segno della sostenibilità
“Trekking a colori: pratiche di sostenibilità attraverso i secoli” è il titolo della nuova edizione, che vedrà ogni città proporre percorsi insoliti per far conoscere storie antiche e moderne, attività ed esercizi di sostenibilità declinata in tutte le sue accezioni: ambientale, economica e sociale. Gli itinerari, della lunghezza media inferiore ai 10 km e facilmente accessibili da tutti, toccheranno monumenti storici, punti panoramici, botteghe artigiane, osterie di cucina tipica, luoghi dove è possibile entrare in contatto con gli aspetti più veri della vita locale.
Siena la capofila
A Siena, Comune capofila del progetto e recentemente insignito della certificazione “Global Sustainable Tourism Council” che ne fa la prima città d’arte italiana riconosciuta a livello internazionale come sostenibile in ambito turistico, sarà proposto il percorso “Ricicli, riusi e rispetto dell’ambiente. La sostenibilità a Siena nella storia”.
L’itinerario porterà a scoprire come i senesi riuscivano ad essere sostenibili già nell’antichità partendo dal riutilizzo dell’acqua e dal riciclo dei rifiuti e dei materiali in genere.
Il percorso toccherà spazi solitamente non accessibili al pubblico e luoghi simbolo della città, a partire piazza del Campo, passando per il Duomo in stile romanico-gotico e l’antico ospedale di Santa Maria della Scala, fino a Fontebranda, la più celebre tra le fonti d’acqua cittadine e alla valle di Follonica, una vallata verde urbana che fa parte della Contrada del Leocorno, inclusa nelle mura cittadine nel tardo Medioevo, quando l’acqua era un bene prezioso quanto carente per la città di Siena.
Saranno raccontate storie legate alle missioni di accoglienza e aiuto per bambini abbandonati e pellegrini, o alle funzioni degli orti urbani che furono lasciati all’interno della cinta muraria per garantire un approvvigionamento di beni di prima necessità. Non mancheranno, infine, incontri con personaggi del passato, che narreranno alcune di queste storie, come il pellegriniere dell’ospedale, la moglie di un tintore di Fontebranda o una donna di un’importante famiglia senese del Duecento.
Prato, balle di stracci
Santi, natura e accessibilità
Il tema di quest’anno è stato declinato sul territorio in modi diversi, dalla sostenibilità ambientale a quella economica e sociale.
Così, ad esempio, alcuni comuni hanno pensato a percorsi accessibili ai diversamente abili: è il caso di Castellina in Chianti (Siena), che mette a disposizione carrozzine speciali per completare il circuito tra antiche chiese e bellezze naturali.
A Empoli, invece, si scoprirà la sostenibile leggerezza del vetro, in un percorso per conoscere il ciclo del recupero di questo materiale. A Murlo (Siena), attraverso una passeggiata tra gli oliveti, si esplorerà la biodiversità, così come a Pomarance (Pisa), attraverso una passeggiata tra campi coltivati, boschi e terreni terrazzati dalle ampie vedute.
Acquedotto di Pitigliano. Foto archivio del comune di Pitigliano
Tra Medioevo e Bella Epoque
Se a Pisa sarà possibile immergersi nell’atmosfera della Belle Epoque, a Poggibonsi si va a spasso nel tempo tra la ricostruzione di un villaggio del IX-X secolo, la Fonte delle Fate, risalente al XIII secolo, che ospita un’opera di Mimmo Palladino, la Basilica di San Lucchese, patrono della città, la Fortezza Medicea e il Cassero cinquecentesco.
Grosseto metterà a confronto immagini storiche e recenti opere d’arte urbana, mentre Prato valorizza la moda sostenibile, con un imperdibile tour delle aziende del distretto tessile, da concludere con un assaggio del Pan di Stracci, dolce dall’alto contenuto simbolico.
A San Gimignano saranno i produttori di vino a indicare la via, mentre a Vinci sarà possibile ripercorrere la Strada Verde, detta via Botanica ai tempi di Leonardo.
Il programma completo è disponibile online sul sito www.trekkingurbano.info.
Per maggiori informazioni sulla Giornata Nazionale del Trekking Urbano è possibile contattare la segreteria organizzativa, e-mail: trekkingurbano@comune.siena.it, tel.: 0577 891908.
Ott 22, 2023 | Territori
“Nihil sub sole novum” recita una frase contenuta nel libro dell’Ecclesiaste. Ed è interessante scoprire come anche nel vasto settore del welfare possa valere lo stesso principio.
“Nulla di nuovo sotto il sole” se si pensa che già Giovenale parlava di “Panem et Circenses”, ossia delle elargizioni fatte da chi governava per avere il consenso del popolo, ma anche per offrire una migliore qualità della vita ai propri lavoratori: erano circa 200mila i romani che avevano diritto alla distribuzione di grano e ad assistere agli spettacoli organizzati per farli rilassare, riposare e divertire.
Una sorta di antico welfare che, allora come oggi, aveva la finalità di garantire benessere.
Dalle colonie al welfare
Le iniziative che hanno anticipato l’odierno welfare, oggigiorno sempre più spesso affidate alle aziende, sono state moltissime nel corso dei secoli. Ma il momento di vero sviluppo, in senso più moderno, è quello del periodo post-bellico con le figure di alcuni iconici imprenditori illuminati che hanno costruito un sistema di assistenza per le famiglie degli operai: dagli asili alle scuole, dalle biblioteche ai locali per il tempo libero, fino, appunto, alle colonie dove mandare i figli degli operai in vacanza.
Oggi, si sta registrando un nuovo trend nel mondo del welfare ed è rappresentato dalla crescita esponenziale delle esperienze legate al turismo messe a disposizione delle aziende, utilizzate sempre più spesso dai lavoratori in tempo di crisi economica per donare a se stessi e alla propria famiglia un periodo di riposo.
Secondo i dati dell’Osservatorio di Tantosvago rispetto agli anni precedenti, infatti, le aziende che propongono iniziative di welfare avanzate come quelle turistiche sono in continuo aumento.
I dati più recenti confermano che la quota di imprese con livello elevato di welfare è massima (70,7% nel 2022 contro il 64,1% nel 2017) tra quelle con oltre 250 addetti e molto rilevante (66,8% contro il 59,8% nel 2017) nelle PMI che hanno tra 101 e 250 addetti.
Il numero di imprese che registra un livello alto o molto alto di welfare è raddoppiato, passando dal 10,3% del 2016 al 24,7% del 2022. E le proiezioni per il 2024 confermano il trend.
Parigi. Foto di timmz da Pixabay
Il fenomeno delle colonie 4.0
Un fenomeno in netta espansione è quello delle Colonie 4.0. La stagione estiva appena passata è stata speciale per migliaia di lavoratori italiani e per le loro famiglie che hanno avuto la possibilità di utilizzare i crediti welfare anche per le vacanze.
Lo studio dell’Osservatorio ha analizzato i sempre più numerosi pacchetti vacanza messi a disposizione dalle aziende e scelti da ben 65mila dipendenti in tutto lo Stivale, raddoppiati rispetto all’anno precedente. Soggiorni sempre più spesso resi possibili in tempi di crisi e rincari dal welfare aziendale, scelto da un numero in crescita di aziende per mettere a disposizione dei propri dipendenti ulteriori risorse sotto forma di benefit.
Roma. Foto di Rainhard Wiesinger da Pixabay
L’identikit del turista aziendale
Ma quali sono le ragioni alla base di questo trend? Le famiglie sono state messe alla prova in questi anni di continuo aumento dei prezzi e del caro vita e le vacanze, sempre più spesso, sono diventate una chimera: secondo un sondaggio condotto negli Stati Uniti dalla CNBC su oltre 4.400 adulti, le vacanze sono tra le categorie che hanno subito un taglio maggiore alle spese (53%), insieme ad abbigliamento (63%), ristoranti e bar (62%) e intrattenimento fuori casa (56%).
In Italia la situazione è molto simile: secondo il recente dato di Federalberghi, infatti, ben il 41% degli italiani non ha fatto le vacanze durante l’estate appena finita.
Questi dati sono confermati anche dal nuovo report redatto dall’Osservatorio Tantosvago sulle proiezioni per il 2024 delle preferenze turistiche dei dipendenti italiani.
I dati delle aziende che promuovono queste iniziative welfare sono in crescita dal 2017 e si prevede che anche per tutto il 2024 cresceranno. Così come i dipendenti che, sempre più spesso, acquisteranno i servizi per le vacanze: i pacchetti turistici erogati dalle aziende sono infatti aumentati del 100% in un solo anno.
Grazie ai dati a disposizione, è possibile ricostruire in modo preciso le preferenze dei dipendenti nella scelta dell’utilizzo dei benefit welfare in ambito turistico.
Partendo dal presupposto che le piattaforme, spesso, welfare richiedono portali con servizi singoli, il 78% dei dipendenti tende ad acquistare solo hotel, mentre il 15% utilizza i benefit welfare per l’acquisto dei voli verso le mete preferite e solo il 2% acquista pacchetti volo + hotel.
I periodi preferiti, a conferma delle difficoltà degli italiani nel potersi permettere le vacanze estive, riguardano i mesi da luglio a settembre per il 57%, seguono i mesi tra aprile e giugno per il 25%, il 10% sceglie di andare in vacanza nei mesi di gennaio, febbraio e marzo, e solo l’8% utilizza i buoni welfare nei mesi di ottobre, novembre e dicembre.
La percentuale più alta di dipendenti che acquistano le vacanze riguarda le coppie (59%), seguita a pari percentuale da famiglie (18%) e single (18%).
Un altro dato molto significativo riguarda la durata delle vacanze acquistate: la media più alta va da 1 a 4 giorni e la percentuale è dell’85%, si scende al 12% per chi si può permettere vacanze dai 5 ai 10 giorni. Solo il 3% prenota pacchetti che superano i 10 giorni.
Secondo gli esperti di Tantosvago questi dati, nel 2024, non dovrebbero subire particolari variazioni poiché l’utilizzo del welfare aziendale e l’erogazione dei benefit restano strettamente legati al contesto sociale e non ci sono, al momento, in previsione provvedimenti del Governo in merito.
Amsterdam. Foto: Foto di 1919021 da Pixabay
Le 10 mete internazionali preferite per le prossime vacanze
Ecco quindi le10 mete internazionali preferite dagli italiani per le prossime vacanze secondo i dati dell’Osservatorio Tantosvago:
1) Parigi
2) Londra
3) Barcellona
4) Amsterdam
5) Lisbona
6) Madrid
7) New York
8) Vienna
9) Valencia
10) Praga
Venezia. Foto: Foto di Ingeborg Gärtner-Grein da Pixabay
Le 10 mete nazionali preferite per le prossime vacanze
Infine di seguito la top 10 delle mete del Bel Paese più desiderate dagli italiani emerse sempre dai dati dell’Osservatorio Tantosvago:
1) Roma
2) Napoli
3) Riccione
4) Milano
5) Firenze
6) Venezia
7) Rimini
8) Garda
9) Isola d’Elba
10) Jesolo
Ott 1, 2023 | Enogastronomia
Torna a Firenze il “Sake Days”, oramai giunto alla sua terza edizione, l’evento che porta in Italia tutta la storia e la cultura del bere giapponese.
Degustare il bere giapponese
Il viaggio tra cantine e distillerie della Terra del Sol Levante Organizzato dalla Scuola Italiana Sake, un’esperienza aperta ad appassionati e professionisti.
Oltre agli stand dei migliori importatori, dove potrete assaggiare ed acquistare le più importanti selezioni di Sake, Shochu, Awamori, Whisky e tutte le bevande giapponesi, la giornata sarà ricca di tasting, masterclass e talk con relatori del calibro di come Daniele Cancellara (Bar Manager di Rasputin, Firenze, e autore e conduttore di Whisky for Breakfast), Gaetano Cataldo (premiato Sommelier dell’anno 2022 al Merano Wine Festival), Giovanni Baldini (Sake Scouting e fondatore Scuola Italiana Sake), Luca Rendina (importatore di distillati con Bere Giapponese) e molti altri.
Nasce la scuola italiana Sake
La Scuola Italiana Sake si pone l’obbiettivo di far conoscere in Italia tutta la cultura legata ai fermentati e ai distillati nipponici, con corsi ed eventi aperti a tutti, appassionati, addetti al settore ma anche semplicemente curiosi.
Questa edizione del Sake Days sarà la prima dopo la fondazione della scuola, e all’evento ci saranno ospiti produttori di Awamori direttamente da Okinawa, e distributori di prodotti mai importati in Europa.
Tra gli eventi speciali di questa seconda edizione immancabili saranno la prima degustazione di Vino Giapponese e di Umeshu mai realizzate in Italia!
Cos’è il Sake?
Il sake è una bevanda alcolica prodotta principalmente da riso, acqua, lievito e koji (un fungo che aiuta nella fermentazione).
Viene spesso chiamato “vino di riso”, ma la sua produzione e il suo sapore sono molto diversi da quelli del vino poichè il sake ha una gamma di sapori che possono essere da dolci e morbidi a secchi e complessi.
La sua produzione è un processo complesso che coinvolge diverse fasi. Il riso viene prima pulito, ammorbidito e poi fermentato con il lievito per produrre alcol e aromi; questo processo di fermentazione è diverso da quello del vino, perché avviene contemporaneamente alla conversione degli amidi del riso in zuccheri.
La fermentazione avviene in vasche di acciaio o botti di legno, e il prodotto finale viene filtrato e talvolta diluito con acqua prima dell’imbottigliamento.
Il sake è un’icona della cultura giapponese. Le regioni centrali del Giappone, come Niigata, Hiroshima, e Kyoto, sono famose per la produzione di sake di alta qualità ma ogni regione può produrre sake con caratteristiche di sapore uniche a causa delle differenze nella varietà di riso utilizzata, nelle fonti d’acqua e nei metodi di produzione; un terroir e non solo che determina il gusto.
Profondamente radicato nella tradizione nipponica è spesso associato a celebrazioni religiose e culturali e viene consumato in una varietà di occasioni, dall’accompagnamento a pasti tradizionali giapponesi a cerimonie speciali come matrimoni e rituali religiosi.
Bevanda versatile che può essere gustata in modi diversi, a temperatura ambiente, freddo o riscaldato, a seconda della preferenza personale e del tipo di sake.
Parte integrante della cultura orientale il sake continua a guadagnare popolarità in tutto il mondo grazie alla sua varietà di sapori e al suo legame con la tradizionee il Sake Days di Firenze ne è un esempio.
Sushi. Foto drawsandcooks
I
Con cosa abbinare il sake a tavola? Alcuni consigli
Il sake è una bevanda molto versatile anche quando si tratta di abbinamenti culinari. Può essere esaltato con una vasta gamma di piatti giapponesi e internazionali.
Di seguito ci permettiamo di darvi alcune idee su quali cibi possono essere abbinati al meglio.
Ovviamente non possiamo che iniziare dalla cucina giapponese. Abbinamento perfetto per sushi e sashimi grazie alla leggera acidità e freschezza che completano bene il pesce crudo e i sapori delicati del sushi. Perfetto compagno a tavola anche per la tempura dato che la sua croccantezza e la pastella leggero si sposa benissimo con il sake che bilancia anche l’olio della frittura e migliora il sapore dei gamberetti o delle verdure immerse nell’impasto.
Ottimo da bersi anche con l’yakitori un piatto giapponese meno noto in occidente. Trattasi di spiedini di carne alla griglia (solitamente pollo) perfetti con il sake poiché il suo sapore leggermente affumicato e il dolce della salsa teriyaki si armonizzano bene con il gusto complessivo del sake.
Perfetto anche con piatti a base di frutti di mare, come zuppe di vongole o piatti di pesce alla griglia. Il sapore pulito e fresco del sake può esaltare i sapori dei frutti di mare.
Tutto da provare e sicuramente sorprendente l’abbinamento con formaggi cremosi, come il formaggio di capra o il formaggio brie. L’acidità della bevanda può contrastare il grasso del formaggio. Ottimo compagno anche per piatti piccanti come quelli della cucina thailandese o messicana dato che la sua freschezza può lenire il calore dei cibi piccanti. Perfetto ovviamente con tutta la gamma di dolci nipponici fra cui il mochi (pasta di riso glutinoso) o i dorayaki (pancake ripieni).
Ago 16, 2023 | Territori
L’Italia è piena di luoghi meravigliosi che raccontano storie e leggende interessanti sul loro passato. Dai siti archeologici che ricordano la grande storia antica degli Etruschi, dei Greci e dei Romani passando per i tesori naturali, le gallerie d’arte e i musei più famosi del mondo, e molto altro ancora.
Ogni angolo d’Italia è degno di una foto quando le parole non bastano ad esprimere quanto sia affascinante questo Paese e oggi grazie ai social le foto di ogni luogo girano velocemente per il mondo e così non sorprende che la nostra sia una delle nazioni più popolari per le vacanze e uno dei luoghi più instagrammati del mondo.
Venezia
Come nasce questa classifica
La classifica che segue, eseguita da un noto tour operator, non nasce prendendo in riferimento le località ma i siti specifici.
Per definire le località più popolari, sono state utilizzate le recensioni di Google considerando però solo le attrazioni con più di 5.000 recensioni per avere una visione più realistica delle destinazioni più popolari. Ne è nato un elenco di 219 località a cui poi è stato aggiunto il numero di menzioni di Instagram sia in lingua italiana che inglese. Alla fine sono stati ordinati i luoghi per ottenere la lista finale dei 50 luoghi più instagrammati e quindi più popolari nella rete d’Italia.
Accanto al nome di ogni località troverete oltre al numero delle menzioni anche la posizione della classifica 2022.
Duomo di Milano
La classifica dei primi 20
1 – Colosseo, Roma – Menzioni: 4.309.108 – Posizione classifica 2022 : uguale
2 – Parco Nazionale delle Cinque Terre – Menzioni: 2.779.151 – Posizione classifica 2022 : uguale
3 – Fontana di Trevi, Roma – Menzioni: 1.751.583 – Posizione classifica 2022 : uguale
4 – Duomo di Milano – Menzioni: 1.633.383 – Posizione classifica 2022 : uguale
5 – Piazza San Marco, Venezia – Menzioni: 1.395.199 – Posizione classifica 2022 : 9 posto (+4)
6 – Burano – Menzioni: 1.309.599 – Posizione classifica 2022 : 5 posto (-1)
7 – Pantheon, Roma – Menzioni: 1.205.462 – Posizione classifica 2022 : 6 posto (-1)
8 – Ponte Vecchio, Firenze – Menzioni: 1.051.949 – Posizione classifica 2022 : 7 posto (-1)
9 – Torre di Pisa – Menzioni: 906.983 – Posizione classifica 2022 : 8 posto (-1)
10 – Lago di Braies – Menzioni: 674.389 – Posizione classifica 2022 : uguale
11 – Duomo di Firenze – Menzioni: 596.571 – Posizione classifica 2022 : uguale
12 – Galleria degli Uffizi, Firenze – Menzioni: 568.861 – Posizione classifica 2022 : 13 posto (+1)
13 – Piazza Navona, Roma – Menzioni: 551.264 – Posizione classifica 2022 : 12 posto (-1)
14 – Arena di Verona – Menzioni: 520.159 – Posizione classifica 2022 : uguale
15 – Gardaland – Menzioni: 509.425 – Posizione classifica 2022 : uguale
16 – Galleria Vittorio Emanuele II, Milano – Menzioni: 452.015 – Posizione classifica 2022 : uguale
17 – Foro romano, Roma– Menzioni: 452.015 – Posizione classifica 2022 : uguale
18 – Villa Borghese, Roma– Menzioni: 391.684 – Posizione classifica 2022 : uguale
19 – Castel Sant’Angelo, Roma– Menzioni: 379.265 – Posizione classifica 2022 : uguale
20 – Castello Sforzesco, Milano– Menzioni: 361.321 – Posizione classifica 2022 : uguale
Burano
La classifica dal 21mo la 50mo posto
21 – Piazza del Popolo, Roma – Menzioni: 334.760 – Posizione classifica 2022 : uguale
22 – Palazzo Ducale, Venezia – Menzioni: 300.833 – Posizione classifica 2022 : nuovo nella lista
23 – Reggia di Caserta – Menzioni: 295.912 – Posizione classifica 2022 : 22 posto (-1)
24 – Scalinata di Trinità dei Monti, Roma – Menzioni: 294.623 – Posizione classifica 2022 : uguale
25 – Mole Antonelliana, Torino – Menzioni: 288.449 – Posizione classifica 2022 :23 posto (-2)
26 – Valle dei Templi, Agrigento – Menzioni: 287.439 – Posizione classifica 2022 : 25 posto (-1)
27 – Piazzale Michelangelo, Firenze – Menzioni: 246.706 – Posizione classifica 2022 : 28 posto (+1)
28 – Piazza del Campo, Siena – Menzioni: 238.795 – Posizione classifica 2022 : 26 posto (-2)
29 – Palazzo Vecchio, Firenze – Menzioni: 230.674 – Posizione classifica 2022 : 27 posto (-2)
30 – Ponte di Rialto, Venezia – Menzioni: 224.818 – Posizione classifica 2022 : 29 posto (-1)
31 – Parco Nazionale del Pollino – Menzioni: 216.834 – Posizione classifica 2022 : uguale
32 – Parco Nazionale dello Stelvio – Menzioni: 205.039 – Posizione classifica 2022 : 37 posto (+5)
33 – Villa d’Este, Tivoli – Menzioni: 204.094 – Posizione classifica 2022 : 30 posto (-3)
34 – Castel dell’Ovo, Napoli – Menzioni: 199.182 – Posizione classifica 2022 : 32 posto (-2)
Parco Nazionale Gran Paradiso
35 – Ponte dei Sospiri, Venezia – Menzioni: 193.942 – Posizione classifica 2022 : 33 posto (-2)
36 – Basilica di Santa Croce, Firenze – Menzioni: 185.777 – Posizione classifica 2022 : 34 posto (-2)
37 – Teatro alla Scala, Milano– Menzioni: 182.591 – Posizione classifica 2022 : 36 posto (-1)
38 – Parco Sempione, Milano– Menzioni: 177.960 – Posizione classifica 2022 : 35 posto (-3)
39 – Mirabilandia, Savio– Menzioni: 173.937 – Posizione classifica 2022 : uguale
40 – Acquario di Genova– Menzioni: 169.612 – Posizione classifica 2022 :38 posto (-2)
41 – Parco Nazionale Gran Paradiso – Menzioni: 168.643 – Posizione classifica 2022 : uguale
42 – Campo de’ Fiori, Roma – Menzioni: 167.125 – Posizione classifica 2022 : 40 posto (-2)
43 – Vulcano Vesuvio – Menzioni: 159.250 – Posizione classifica 2022 : nuovo nella lista
44 – Spiaggia la Pelosa, Sardegna – Menzioni: 156.070 – Posizione classifica 2022 : 45 posto (+1)
45 – Parco Giardino Sigurtà, Valleggio sul Mincio – Menzioni: 155.441 – Posizione classifica 2022 : nuovo nella lista
46 – Castello Aragonese, Ischia – Menzioni: 155.056 – Posizione classifica 2022 : 42 posto (-4)
47 – Circo Massimo, Roma– Menzioni: 153.413 – Posizione classifica 2022 : 44 posto (-3)
48 – Teatro Massimo, Palermo– Menzioni: 152.798 – Posizione classifica 2022 :43 posto (-5)
49 – Palazzo Pitti, Firenze– Menzioni: 147.276 – Posizione classifica 2022 : 46 posto (-3)
50 – Piazza della Signoria, Firenze– Menzioni: 144.243 – Posizione classifica 2022 : 47 posto (-3)
Il parvo Sigurtà di Valleggio del Mincio, new entry in classifica
Roma pigliatutto
Alcune osservazioni sulla classifica per dire che i primi 20 luoghi sono esattamente gli stessi dell’anno scorso, anche se con alcuni scambi in classifica.
Dalla 21ema alla 50ma posizione ci sono alcune modifiche e per la precisione tre 3 nuove località, il che significa anche che ci sono tre che erano fra le preferite dell’anno scorso che quest’anno sono fuori dall’elenco.
Vale la pensa però menzionarli. Esce l’altare della patria di Roma, la Pinacoteca Brera di Milano e il Misano World Circuit Marco Simoncelli che sono sostituiti da Palazzo Ducale di Venezia che entra in classifica al 22mo posto, il Vesuvio che entra al 43mo posto e infine il Parco Giardino Sigurtà, Valleggio sul Mincio che entra al 45mo posto.
Roma pigliatutto in popolarità piazzando ben 11 attrazioni nella classifica delle prime 50 con addirittura 3 località nelle prime dieci. Al secondo posto fra le città popolari è Firenze con 8 siti, segue Milano con 6 e Venezia con 5.
In ambito regionale ancora dominio per il Lazio col 24%, seguito dalla Toscana con 20%, Veneto 16%, Lombardia 10%, Campania 8%, Liguria, Piemonte, Sicilia, Trentino Alto Adige 4%, Sardegna, Valle d’Aosta, Emilia Romagna, Calabria e Basilicata 2%.
Castelli e palazzi le attrazioni preferite
Per quello che riguarda le attrazioni domina la storia e la tradizione dato che castelli e palazzi sono preferiti al 16% e le piazze al 14%.
Seguono a ruota le bellezze naturalistiche con i parchi che raggiungono l’8% insieme all’arte sacra delle chiese sempre all’8%.
Arene, parchi, monumenti, ponti e parchi si fermano al 6% mentre teatri dell’opera musei e parchi tematici sono al 4%
Giu 9, 2023 | Enogastronomia
Metti un locale storico di un quartiere popoloso di Firenze, aggiungici alcuni anni di declino, metti poi una nuova gestione giovane e brillante ed ecco che, al di là del buio del periodo covid la rinascita c’è. Eccome se c’è!
Lorenzo, uno dei due gestori, allievo di “The Maestro”
Lorenzo e Paola: al timone due assi che fanno la differenza
Paola e il figlio Lorenzo sono due gestori che fanno la differenza. Moglie e figlio d’arte (la famiglia da anni nella figura del padre è al timone di uno dei ristoranti del centro più famosi) che hanno voluto cercarsi il loro spazio altrove.
Incredibile, seppur la giovane età la carriera che ha alle spalle Lorenzo, allievo a Chelsea nienteopodimenochè di “The Maestro” Salvatore Calabrese simbolo di quell’Italia laboriosa che conquista il mondo con il talento.
Per chi non frequentasse il mondo della miscelazione magari è un nome che dice poco ma siamo davanti a un un personaggio dalla fama planetaria davanti al cui bancone si sono sedute teste coronate e potenti del mondo. Celebre, lui la racconta spesso di quando Robert De Niro le chiese: “mi spieghi perché tutti i miei amici mi parlano di te?” la risposta di Salvatore fu nel cocktail che gli mise davanti, e da quel giorno sono buoni amici.
Nella sua esperienza londinese Lorenzo ha acquisito tanto e anche se forse del suo Maestro può invidiare l’aver creato il cocktail più caro del mondo di certo non può invidiare quel senso di ospitalità e accoglienza che ha acquisto per sangue e per formazione.
La nuova vita
Il Ristorante La Forca rappresenta oggi uno degli esempi, per fortuna sempre più numerosi, di buona ristorazione fuori dai grandi flussi del centro storico.
Siamo a Firenze in realtà a pochi chilometri dal centro storico. Siamo in piazza Alberti, zona Campo di Marte in un quartiere dov’è anche possibile ancora parcheggiare e non siamo lontani nemmeno dallo stadio Franchi di Firenze e dal centro tecnico di Coverciano.
Oggi La Forca vuole raccontare una sua filosofia che va oltre la fisicità degli spazi e delle strutture. Vuole (riuscendoci) offrire un’esperienza, un’emozione, un comodo piacere per il palato.
Vuole offrire in poche parole gusto: parola semplice e breve; ma non sempre semplice e breve é riuscirci poiché negli ultimi anni la ristorazione ha scelto strade alternative alla ricerca del voler stupire per forza.
Per tutti i gusti
Il menù de La Forca varia periodicamente così di offrire sempre cibi di stagione ed assaporarne appieno il loro gusto secondo i tempi che la natura detta, andando a ripescare di continuo tra i piatti della tradizione.
Difficile senza sapienza mettere in tavola la tradizione vera e qui ci riescono!
Sfogliando il menù si parte con grandi classici come crostini, taglieri e coccoli davvero sontuosi. Le pizze, ce ne sono per tutti i gusti e in tutte le variante sono ottime e digeribili; i primi piatti mixano benissimo tradizione e innovazione e poi fra la tanta “ciccia” tutta buonissima domina lei: regina bistecca tutta da provare!