Firenze: al “Museo del Vino” un decanter romano

Firenze: al “Museo del Vino” un decanter romano

di redazione – Un dencanter romano, un “kantharos” (coppa) etrusco, un’anfora del I secolo a.C. e una brocca medievale: sono quattro degli elementi più preziosi custoditi a “Winex”, l’esposizione permanente dedicata al ciclo di lavorazione della vite e del vino, con oltre 500 oggetti storici. I quattro reperti etruschi e romani sono stati concessi dal Museo Archeologico Nazionale di Firenze a “Winex”, il “museo del Vino” della città di Firenze, la prima realtà del genere rappresentativa dell’intera Italia vinicola e del forte retaggio dei saperi del territorio. Nelle sue due sale “Winex” (sintesi di Wine Exposure) intende mostrare tutti gli elementi che dal tralcio di vite portano fino alla bottiglia di vino. Un’occasione unica per imparare qualcosa di più sul mondo della vigna e della cantina. Antenato degli odierni decanter, questo “Lagynos” di acroma risale al II secolo a.C.: presenta un collo alto e stretto, corpo largo con un’ampia spalla e un’ansa verticale tra la spalle e il limite inferiore dell’orlo. Veniva usato durante i simposi, e la sua presenza lascia intendere che i Romani si intendessero di vino e che lo gustassero con ricercatezza, rivelando particolari che vanno al di là dell’uso funzionale del decanter stesso. Il Kantharos è una coppa per bere, diffusa sia presso i popoli greci che tra gli Etruschi, caratterizzata da due alte anse verticali che si estendono in altezza oltre l’orlo incurvandosi verso di esso, un invaso profondo e un diametro che in genere misura tra i 10 e i 15 centimetri. Arriva da Poggio Buco (scavi Vaselli 1959, tomba A camera 2) e risale alla fine del VII secolo a.C. L’anfora è un tipo di manufatto in acroma con impasto più fine del normale, il che può far pensare che venisse utilizzata per contenere un vino più pregiato di quello consumato usualmente. Facendo un paragone con le botti moderne, quest’anfora vinaria è una sorta di “caratello” come quello usato per il vinsanto. Risale al I secolo a.C. Il boccale trilobato da mescere in acroma depurata è stato scoperto nell’autunno del 1985 in piazza della Signoria, durante alcune operazioni di scavo, nel pozzo della Torre degli Umberti. Risale alla seconda metà del XIII secolo. A ottenere dal museo Archeologico di Firenze i tre pezzi che arricchiscono il museo è stato Giuseppe Iuppa, appassionato di archeologia, di mondo etrusco e di vino, nonché titolare del ristorante Little David al cui interno sorge il museo: “Per molto tempo ho raccolto questo materiale in giro per l’Italia per piacere personale – spiega, con soddisfazione – e l’anno scorso finalmente mi sono deciso a selezionare gli esemplari più interessanti e ordinarlo secondo un criterio didascalico, in modo da dare un valore aggiunto per fiorentini e turisti. Vorrei che potesse diventare un’attrazione per far vedere ai visitatori di Firenze una parte importante del made in Italy enologico”. Il “museo del Vino” è aperto tutti i giorni, dalle 10 a mezzanotte (in concomitanza con gli orari del Little David), ingresso libero per i clienti del wine-bar.

Firenze: concerto di beneficenza per promuovere la donazione di staminaliFlorence: concerto di beneficenza per promuovere la donazione di staminali

di Nadia Fondelli – Sabato 14 dicembre 2013 si terrà il Concerto di Beneficenza di Luca Lastilla presso il Teatro Sancat in via del Mezzetta, 1 a Firenze, a sostegno dell’Associazione Daniele Mariano, in collaborazione con il Nucleo Operativo di Protezione Civile e con il Patrocinio del Comune di Firenze.

Luca Lastilla vi invita a partecipare al suo Concerto pensato per sostenere una causa molto importante e un argomento particolarmente sentito in questi giorni come quello delle preziose cellule staminali, contenute nel midollo osseo e nel cordone ombelicale, una speranza di cura per molte gravissime malattie come leucemie e tumori.

L’Associazione alla quale verrà destinata la raccolta fondi è la Onlus Daniele Mariano, promotrice di campagne di sensibilizzazione per la donazione di sangue, midollo osseo e cordone ombelicale, con l’obiettivo anche di favorire assistenza domiciliare e cure palliative ai bimbi affetti da gravi malattie onco-ematologiche e ai loro familiari.

L’Evento si avvale anche della preziosa collaborazione e testimonianza del Nucleo Operativo di Protezione Civile, associazione leader a livello mondiale nelle attività di logistica dei trapianti, ovvero la parte organizzativa ed operativa di tutti gli spostamenti necessari perché un trapianto possa avvenire. L’associazione che celebra quest’anno i suoi venti anni di attività ha contribuito con i suoi interventi a salvare oltre 8000 vite in ogni angolo del mondo e si avvale della collaborazione di circa settanta volontari sparsi in varie località del centro-nord Italia.

Non è la prima volta che Luca Lastilla ha messo la sua musica al servizio degli altri, investendo in prima persona sull’organizzazione di iniziative benefiche e facendosi portavoce con la sua stessa musica di messaggi positivi e incoraggianti.

Ma è con l’entusiasmo de “La prima volta” (dal titolo dell’ omonimo e nuovissimo lavoro discografico di Luca) che il cantautore torna a raccontare di sé, le proprie evoluzioni e a mettersi in gioco. E come in un bel gioco pieno di imprevisti, vi invita a vivere la vita con dignità ed impegno, ma soprattutto amore.

L’evento è ad ingresso gratuito e per ogni offerta libera a sostegno dell’Associazione, Luca vi omaggerà del suo nuovo e bellissimo CD.
Con il Patrocinio del Comune di Firenze

Info: www.lucalastilla.com – www.danielemariano.org – www.nopc.it
di Nadia Fondelli – Sabato 14 dicembre 2013 si terrà il Concerto di Beneficenza di Luca Lastilla presso il Teatro Sancat in via del Mezzetta, 1 a Firenze, a sostegno dell’Associazione Daniele Mariano, in collaborazione con il Nucleo Operativo di Protezione Civile e con il Patrocinio del Comune di Firenze.

Luca Lastilla vi invita a partecipare al suo Concerto pensato per sostenere una causa molto importante e un argomento particolarmente sentito in questi giorni come quello delle preziose cellule staminali, contenute nel midollo osseo e nel cordone ombelicale, una speranza di cura per molte gravissime malattie come leucemie e tumori.

L’Associazione alla quale verrà destinata la raccolta fondi è la Onlus Daniele Mariano, promotrice di campagne di sensibilizzazione per la donazione di sangue, midollo osseo e cordone ombelicale, con l’obiettivo anche di favorire assistenza domiciliare e cure palliative ai bimbi affetti da gravi malattie onco-ematologiche e ai loro familiari.

L’Evento si avvale anche della preziosa collaborazione e testimonianza del Nucleo Operativo di Protezione Civile, associazione leader a livello mondiale nelle attività di logistica dei trapianti, ovvero la parte organizzativa ed operativa di tutti gli spostamenti necessari perché un trapianto possa avvenire. L’associazione che celebra quest’anno i suoi venti anni di attività ha contribuito con i suoi interventi a salvare oltre 8000 vite in ogni angolo del mondo e si avvale della collaborazione di circa settanta volontari sparsi in varie località del centro-nord Italia.

Non è la prima volta che Luca Lastilla ha messo la sua musica al servizio degli altri, investendo in prima persona sull’organizzazione di iniziative benefiche e facendosi portavoce con la sua stessa musica di messaggi positivi e incoraggianti.

Ma è con l’entusiasmo de “La prima volta” (dal titolo dell’ omonimo e nuovissimo lavoro discografico di Luca) che il cantautore torna a raccontare di sé, le proprie evoluzioni e a mettersi in gioco. E come in un bel gioco pieno di imprevisti, vi invita a vivere la vita con dignità ed impegno, ma soprattutto amore.

L’evento è ad ingresso gratuito e per ogni offerta libera a sostegno dell’Associazione, Luca vi omaggerà del suo nuovo e bellissimo CD.
Con il Patrocinio del Comune di Firenze

Info: www.lucalastilla.com – www.danielemariano.org – www.nopc.it

Firenze: novembre di festa con Florence Wine EventFlorence: November party with Florence Wine Event

di Simone Focardi – Tutto pronto per l’annuale manifestazione dell’Oltrarno fiorentino, una tra le più storiche e tradizionali di Firenze. E come ormai da tradizione sarà il Florence Wine Event a far conoscere quuesto storico quartiere fiorentino.

Il Florence Wine Event che si terrà il 9 e 10 novembre è un’ormai consolidato appuntamento, giunto alla sua ottava edizione, dedicato ai vini di eccellenza da tutta Italia. Una promozione enologica che prevede la partecipazione di grandi che di più piccole aziende contraddistinte, entrambe, dall’ottima qualità dei loro prodotti.
Da questa ottava edizione porteranno in degustazione i loro prodotti anche alcune aziende di olio extravergine di oliva, che presenteranno le nuove annate, di grappa, di pane e di salumi toscani con un’attenzione particolare alla cinta senese, razza autoctona della regione.

Alle postazioni, come da tradizione del Florence Wine Event, saranno presenti gli stessi produttori che racconteranno al pubblico i loro vini, la loro storia ed i loro territori per far conoscere e apprezzare al meglio ciò che si gusta nel bicchiere. Ai banchi sarà possibile acquistare tutti i prodotti presenti.

Una manifestazione consolidata, ormai fissa nel calendario fiorentino che ha solo un neo: la generosità di voler dare tanto, forse troppo e per le strade di una città, con un fruiitore non sempre attento questo può essere un neo.
Il Florence Wine Event avrà i seguenti orari: sabato 9 novembre  dalle 11 alle 22. Domenica 10 dalle 11 alle 20
by Simone Focardi – Getting ready for the annual event Oltrarno , one of the most historic and traditional Florence. And as has become tradition will be the Florence Wine Event to raise awareness quuesto historic district of Florence .

The Florence Wine Event to be held on 9 and 10 November is a now consolidated event, now in its eighth edition , dedicated to excellent wines from all over Italy . A wine promotion that involves the participation of large and smaller companies identified , both , by the quality of their products.
From this eighth edition will bring their products for tasting some companies of extra virgin olive oil , which will present the new vintages , brandy , bread and Tuscan salami with particular attention to the Cinta Senese breed native to the region.

To the workstations , as is traditional at the Florence Wine Event , there will be the same producers tell the public that their wines , their history and their territories to know and appreciate what you taste in the glass. The benches you can buy all products .

A demonstration consolidated , now fixed in the Florentine calendar that has only one drawback: the generosity of wanting to give so much , perhaps too much and on the streets of a city, with a fruiitore not always careful this can be a mole .
The Florence Wine Event will have the following times: Saturday, November 9th from 11 to 22. Sunday 10th from 11 am to 20

Firenze: il solstizio in cattedraleFlorence: solstice in the Cathedral

di Nadia Fondelli –  Ancora due appuntamenti da non perdere, di cui uno proprio nel giorno del solstizio d’estate con lo gnomone della Cattedrale di Firenze che con i suoi 90 metri è anche il più alto del mondo.
Fra le ore 12.30 e le 13.30 di venerdì 21 e 28 giugno, sarà possibile assistere ad un fenomeno di grande suggestione all’interno della cattedrale fiorentina: i raggi del sole scenderanno attraverso la Cupola del Brunelleschi, formando l’immagine del disco solare che andrà a sovrapporsi perfettamente a quella di marmo posta sul pavimento della cappella della Croce, a sinistra dell’Altare Maggiore.

E’ dal 1475 che questo fenomeno si ripete nel Duomo di Firenze ogni anno, grazie ad uno strumento astronomico, il più antico e diffuso, detto gnomone, dal greco “indicatore”, progettato per misurare la posizione del Sole in cielo  e determinare la durata dell’anno solare.

L’iniziativa che si svolgerà anche in caso di cielo coperto è ad ingresso gratuito con accesso dalla porta dei Canonici (davanti a via della Canonica) ed è promossa dall’Opera di Santa Maria del Fiore con il Comitato per la Divulgazione dell’Astronomia.

Fatto installare nella Cattedrale presumibilmente dal matematico fiorentino Paolo Dal Pozzo Toscanelli, come indicherebbero alcuni documenti conservati nell’Archivio dell’Opera di Santa Maria del Fiore, utilizzato a vicende alterne per oltre 300 anni, lo 
gnomone del Duomo di Firenze, come accennato, con i suoi 90 metri di altezza, è il più grande al mondo.
Uno gnomone e’ di solito un palo, una colonna o un obelisco la cui ombra permette di misurare la posizione del Sole in cielo, ma può essere, come nel caso del Duomo di Firenze, un foro sulla parete di un ambiente oscurato che produce, all’interno, l’immagine del disco solare. L’immagine si muove da ovest verso est, a causa del moto apparente del sole da ovest verso est.  La sua posizione, rispetto a opportuni riferimenti posti sul pavimento, consente di eseguire accurate misurazioni astronomiche e di determinarne l’esatta durata di un anno solare.

La conoscenza della durata esatta dell’anno e la conseguente formulazione del calendario sono stati, infatti, un problema per moltissimi secoli, fin dal mondo classico, e lo strumento astronomico dello gnomone fu un valido aiuto fino al XVIII secolo, quando fu sostituito  con i telescopi. Il momento scelto per il confronto delle immagini è quello del solstizio estivo, perché è il più opportuno per la misura.

Nella Cattedrale di Firenze il foro gnomonico e’ stato realizzato con una tavoletta di bronzo (la bronzina) recante un’apertura centrale di un paio di centimetri di diametro e posta orizzontalmente all’interno della finestra meridionale del tamburo della Cupola, a 90 metri di altezza dal pavimento.

L’altezza dello gnomone e’ tale che i raggi del Sole, passanti per il foro, colpiscono il pavimento della chiesa solo dalla fine di maggio alla fine di luglio e per pochi minuti prima e dopo mezzogiorno.
In questo periodo l’immagine solare si forma sul pavimento della Cappella della Croce, a sinistra dell’Altare maggiore, dove si trovano, sotto la protezione di lastre di ottone, una linea meridiana finemente graduata e due marmi circolari, uno dentro l’altro, che funzionano da contrassegni solstiziali. Il maggiore, con un diametro di circa 90 centimetri, ha le stesse dimensioni dell’immagine solare al solstizio d’estate.

Già a partire dal XVI secolo si registrano solo sporadiche osservazioni astronomiche nel Duomo di Firenze, talvolta neppure basate su chiari obiettivi scientifici; anzi, prevale la preoccupazione per eventuali cedimenti della Cupola e per quasi 250 anni, ipotizzando la costanza dell’altezza del Sole al solstizio, verrà fatto un uso improprio dello gnomone, e cioè di monitorare la stabilità della chiesa verificando, anno dopo anno, il ritorno dell’immagine solare negli stessi punti sul cerchio di marmo solstiziale.

È solo nel 1754 che si torna a parlare di astronomia in Cattedrale, quando Leonardo Ximenes, matematico granducale e gesuita, ottenne i finanziamenti per calibrare lo gnomone e per corredarlo di un’adeguata linea meridiana. Durante il meticoloso rilievo, ricordato anche nella grande lapide posta presso la cappella della Croce, lo studioso si accorse che il pavimento non era perfettamente orizzontale: così una striscia dovette essere livellata per collocarvi la linea meridiana in bronzo nella posizione in cui la vediamo ancora oggi. Attraverso una serie di misurazioni condotte dal 1755 al 1782, confrontate con le precedenti del 1510, Ximenes riuscì a ottenere un valore della variazione secolare dell’obliquità dell’eclittica vicino a quello attualmente noto.

L’osservazione del 1756 si può considerare come l’inizio delle operazioni astronomiche di Ximenes e a questa data si fa convenzionalmente risalire la fondazione dell’Osservatorio Ximeniano all’interno del complesso di San Giovannino degli Scolopi, all’epoca sede del collegio e dell’università fiorentina dei Gesuiti. Tuttavia dopo la morte di Ximenes (1786) le misurazioni furono scarse e discontinue, e lo strumento cadde nell’oblio. In particolare, durante un restauro, fu rimossa la bronzina. Quando l’allora direttore della Specola, Giovanni Battista Donati ottenne che la bronzina fosse rimontata (1865), fu posta in una posizione leggermente diversa dall’originaria, interrompendo così ogni continuità con le misurazioni di Ximenes. Nel 1927-1928 padre Guido Alfani eseguì altre misurazioni, dimostrando che la Cupola è soggetta a piccole oscillazioni, stagionali e quotidiane, di natura termica. Ma ormai anche l’uso ingegneristico dello gnomone era inadeguato, e lo stesso Alfani impiegò reali sismografi per sorvegliare, in modo diretto e continuo, ogni più piccola oscillazione della costruzione.

Per info: www.operaduomo.fi.it

by Nadia Fondelli – Two more events not to be missed, including one on the day of the summer solstice with the gnomon of the Cathedral of Florence, with its 90 meters is the highest in the world.

Between 12.30 and 13.30 on Friday 21 and 28 June, you can attend a phenomenon of great HGH beauty in the cathedral of Florence: the sun’s rays fall through Brunelleschi’s dome, forming the image of the solar disk that will to overlap perfectly with that of marble placed on the floor of the Chapel of the Cross, to the left of the High Altar.

And ‘since 1475 that this phenomenon is repeated in the Duomo of Florence every year, thanks to an astronomical instrument, the most ancient and widespread, said gnomon, from the greek “indicator”, designed to measure the position of the Sun in the sky and determine the duration the calendar year.

The initiative to be held even if the sky is covered with free entrance with access from the door of the Canons (in front of the rectory away) and is sponsored by the Santa Maria del Fiore with the Committee for the Popularization of Astronomy.

Had installed in the Cathedral presumably by the Florentine mathematician Paolo Dal Pozzo Toscanelli, as suggested some documents kept in the Opera di Santa Maria del Fiore, which is used to ups and downs for over 300 years, the gnomon of the Duomo in Florence, as mentioned, with its 90 meters high, is the largest in the world.
A gnomon and ‘usually a pole, column, or an obelisk whose shadow is used to measure the position of the Sun in the sky, but can be, as in the case of the Duomo of Florence, a hole on the wall of a darkened environment that produces, inside, the image of the solar disk. The image moves from west to east, due to the apparent motion of the sun from west to east. Its position with respect to appropriate references placed on the floor, it allows you to perform precise astronomical measurements and to determine the exact length of a solar year.

Knowledge of the exact duration of the year and the subsequent formulation of the calendar were, in fact, a problem for many centuries, from the classical world, and the instrument astronomical gnomon was a valuable aid until the eighteenth century, when it was replaced with the telescopes. The moment chosen for the comparison of images is that of the summer solstice, because it is the most appropriate for the measurement.

In the Cathedral of Florence and the gnomonic hole ‘was produced by a bronze tablet (the bush) containing a central opening of a few centimeters in diameter and placed horizontally in the south window of the drum of the dome, 90 meters of height from the floor.

The height of the gnomon and ‘that the Sun’s rays, passing through the hole, hit the floor of the church only from late May to late July and for a few minutes before and after noon.
In this period the solar image is formed on the floor of the Chapel of the Cross, to the left of the high altar, where they are, under the protection of brass plates, a meridian line finely graded circular and two marbles, one inside the other , which work by solstice marks. The major, with a diameter of about 90 centimeters, has the same size of the solar image on the summer solstice.

As early as the sixteenth century there has been only sporadic astronomical observations in the Duomo of Florence, sometimes even based on clear scientific objectives, and indeed, the predominant concern for any failure of the dome and for nearly 250 years, assuming the constancy of the height of the Sun to solstice, will be made improper use of the gnomon, and that is to monitor the stability of the church and found, year after year, the return of the solar image at the same points on the rim of marble solstice.

It is only in 1754 that returns to talk about astronomy in the Cathedral, when Leonardo Ximenes, grand-ducal mathematician and Jesuit, he obtained funding to calibrate the gnomon and wrap it with an appropriate meridian line. During the meticulous relief, also mentioned in the large plaque placed in the Chapel of the Cross, the researcher noticed that the floor was not perfectly horizontal so a strip had to be leveled in order to put the meridian line in bronze in the position where we still see it today . Through a series of measurements carried out from 1755 to 1782, compared with earlier in 1510, Ximenes was able to obtain a value of the secular variation of the obliquity of the ecliptic close to the one currently known.

The observation of 1756 can be considered as the beginning of astronomical operations of Ximenes and this date is conventionally traced the founding of the Observatory Ximenian within the complex of St. John Scolopi home at the time of the college and of ‘ Florentine Jesuit universities. However, after the death of Ximenes (1786) measurements were sparse and discontinuous, and the instrument fell into oblivion. In particular, during a restoration, was removed the bushing. When the then director of the Observatory, Giovanni Battista Donati obtained that the bush was reassembled (1865), was placed in a slightly different position from the original, thus interrupting any continuity with the measurements of Ximenes. In 1927-1928 Father Guido Alfani performed other measurements, demonstrating that the Dome is subject to minor fluctuations, seasonal and daily thermal nature. But now even the use of the gnomon was inadequate engineering, and the same Alfani took real seismographs to monitor, in a direct and continuous, even the smallest fluctuation of the building.

For info: www.operaduomo.fi.it

Firenze: torna il calcio storico Florence: Calcio storico is back

di redazione – A giugno Firenze celebra la tradizione con una tra le più simboliche e sentite manifestazioni “il calcio storico”  o “calcio in costume”.

Detto anche “calcio in livrea”, questo gioco veniva praticato frequentemente già nella seconda metà del quattrocento dai giovani fiorentini.
Il Calcio in costume trae origini dall’antico gioco romano dell’Harpastum, il cui significato letterale è “strappare con forza” ed esprime perfettamente il carattere virile della competizione che veniva praticata tra due squadre di legionari su terreni sabbiosi.

Nel cinquecento il calcio in costume assunse importanza rilevante per alcune partite, giocate nelle piazze più importanti della città dai nobili fiorentini che vestivano le sfarzose livree dell’epoca.

Dal 1930, salvo rare interruzioni, ogni anno si svolgono sfide fra i calcianti dei quattro quartieri storici di Firenze, ognuno dei quali, contraddistinto da un colore ed un simbolo, prende il nome dalla chiesa principale situata nella propria zona: i Bianchi di Santo Spirito, gli Azzurri di Santa Croce, i Rossi di Santa Maria Novella, e i Verdi di San Giovanni. Attualmente le partite sono tre, due eliminatorie e la finale, e si svolgono in Piazza Santa Croce. Sabato 15 giugno Bianchi contro Rossi e domenica 16 giugno Verdi contro azzurri; segue la finalissima il 24 giugno. Tutte le partite si giocano alle ore 18.00.

L’affascinante cornice di Piazza Santa Croce fin dalla sua origine fu scenario di feste e cerimonie cittadine, fra le più celebri nel 1469 il festeggiamento del fidanzamento di  Lorenzo de’ Medici e nel 1530 la partita del calcio storico durante l’ assedio della città.

Ai lati della Piazza, nella facciata del Palazzo dell’ Antella e in quella del palazzo di fronte, furono murati nel 1565 due dischi di marmo che servivano a segnare la metà del campo di gioco. Particolarmente suggestivo il corteo cinquecentesco che precede le competizioni del calcio fiorentino.

Dal convento di Santa Maria Novella fino al campo di gioco, tra rulli di tamburi e squilli di trombe, sfilano circa 530 figuranti vestiti con le storiche divise dei nobili fiorentini e le livree dei calcianti.

Il 24 giugno, festa di San Giovanni, Patrono di Firenze, si gioca la finale. Alla squadra vincitrice, quella che avrà realizzato il maggior numero di cacce, il “Maestro di Campo” consegnerà in premio una vitella di razza Chianina.

Info:
15 giugno semifinale Bianchi – Rossi, ore 18.00
16 giugno semifinale Verdi – Azzurri, ore 18.00
24 giugno finalissima, ore 18.00
Biglietti: tribuna d’onore centrale 45 euro + 7 euro di prevendita; tribuna d’onore laterale 35 euro (+ 7); tribuna numerata 20 euro (+7); tribune popolari 15 euro (+6).
I tagliandi sono disponibili presso Box Office, via delle Vecchie Carceri 1 (prevendita telefonica 055 210804, on line www.boxol.it – www.boxofficetoscana.it).

 

 by redaction online tramadol pharmacy – In June Florence celebrates tradition with one of its most symbolic and heartfelt events: calcio storico or calcio in costume. Also called calcio in livrea,this sport was often played back in the late 15th century by Florentine youths.

Calcio in costume takes its origin from the ancient Roman game of Harpastum,which literally means “forcibly rip” and perfectly expresses the virile nature of the competition, which takes place between two teams of legionaries on sandy soils.

In the 16th century, calcio in costumetook on considerable importance for some games played in the city’s most important piazzas by Florentine nobles, who wore the opulent liveries of the time.

Since 1930, with the exception of rare interruptions, challenges take place between the footballers of the four historic districts of Florence every year, each of which is distinguished by a colour and symbol, taking their names from the main church situated in their area: the whites of Santo Spirito, the light blues of Santa Croce, the reds of Santa Maria Novella, and the greens of San Giovanni. Saturday June 15 Bianchi vs Rossi and Sunday June 16 against Blu vs Verdi, followed by the finals on June 24. All matches will be played at 18:00.

There are currently three games: two heats and the final, which take place in Piazza Santa Croce.Since its origin, the lovely backdrop of Piazza Santa Croce was the scene of the city’s festivals and ceremonies, including the celebration of the engagement of Lorenzo de’ Medici in 1469 and the calcio storicogame during the city’s siege in 1530.

At the sides of the Piazza, two marble disks were walled in on the facade of Palazzo dell’Antella and the building opposite in 1565, which marked the halfway point of the playing field.

Particularly striking is the 16th-century parade that precedes the Florentine football games: from the monastery of Santa Maria Novella to the playing field, amongst drum rolls and the blowing of trumpets, about 530 players parade dressed in the historic strips of the Florentine nobles and the footballers’ liveries.

The final is played on 24 June, the feast day of San Giovanni, patron saint ofFlorence. The Field Master will hand over a Chianina breed calf as a prize to the winning team, the one that has scored the most goals.

Info:
June 15 semifinal Bianchi – Rossi, hours 6:00 pm
June 16 semifinal Verdi – Blu, 6.00 pm
June 24 final, 6.00 pm
Tickets: Central grandstand 45 + € 7 to € presale; grandstand side 35 euro (+ 7); grandstand numbered 20 € (+7); popular forums € 15 (+6).
Tickets are available at the Box Office, via delle Carceri Vecchie 1 (advance telephone 055 210804, online www.boxol.it – www.boxofficetoscana.it).