Mag 26, 2013 | Da non perdere, Firenze
Scrissi questo su “Chianti News” 19 anni anni fa nel primo anniversario della strage quando da giovane giornalista mi trovai davanti ad un evento enorme con la penna scossa dall’emozione. oggi venti anni dopo ve lo ripropongo così com’era, per non dimenticare.
di Nadia Fondelli – Ricordo ancora, con la memoria scossa e turbata dall’emozione quella calda nottata di primavera; quando un boato improvviso squarciò l’anima di Firenze.
Due delle piò antiche strada di Firenze, Via dei Georgofili e Via Lambertesca squarciate. La Galleria degli Uffizi ferita nella sua storia. Cinque creature perse per sempre.
Un danno al patrimonio, alla storia e alla cultura dell’umanità danneggiato da qualche bieco ed idiota sicario assoldato in nome di ideali contorti per ledere all’Arte.
Ma il tempo passa e la vita riprende con la determinazione del popolo fiorentino a cercare di curare le ferite aperte nel cuore e nelle cose.
L”Antico Fattore” stenta a risorgere dalle sue macerie, ma le botteghe fiorentine hanno ripreso la loro attività nonostante l’angoscia che scava ancora le sofferenze che tanto male ha causato a Firenze.
“L’Albero della Pace”; il piccolo ulivo che ha resistito alla polvere della ricostruzione ancora là; nella stretta Via Lambertesca per ricordare al passante distratto che niente Firenze vuole sia dimenticato, che deve ancora una volta, come insegnamento, prevalere l’amore e la tolleranza sull’odio.
Tutti nel nostro piccolo possiamo aiutare quest’angolo della Firenze medievale a resuscitare definitivamente: visitarlo significa appropriarsi della storia di Firenze senza dimenticare il tritolo; favorire le botteghe artigianali della zona rappresenta una silenziosa testimonianza dell’amore che l’umanità riconosce nella sua preziosa gemma che Firenze.
Non dimentichiamo!
On “Chianti News” 19 years years ago, when I’m a young journalist with the heart shaken by the event and the pen embarrassed in front a this big event I wrote this. Twenty years later, do not forget to vigrx plus discount propose again.
by Nadia Fondelli –Our hearts are still sore and our memories disturbed, when we remember that warm spring evening when an unexpected explosion rent the heart of Florence asunder.
Two of the oldest streets in Florence, Via dei Georgofili and Via Lambertesca were in utter ruins. The entire history of the Uffizi Gallery wounded almost to death. Five human beings lost forever.
This terrible damage to the patrimony, history and culture of all humanity was destroyed by some cruel and idiotic killer who, in the name of some distorted ideal, had been paid to wreak harm on the Art that belongs to us all.
However time passes, life goes on and the Florentines, with their usual determination, have done what they can to repair the open wounds to the city’s heart and property. Although the “Antico Fattore” is taking a long time to rise from the ruins, the shops in the area have opened their doors again, in spite of the anguish and suffering that has been caused in Florence by such a wicked act.
“The Tree of Peace”, the little olive tree that has managed to survive in spite of all the builders’ dust, is still standing in narrow Via Lambertesca to remind absent-minded passersby that Florence has no intention of forgetting and its lesson in humanity is that once more love and tollerance must prevail over hatred. What we can do, each in our own small way, is to try and help this small corner of mediaeval Florence to rise again: visiting it means coming close to a part of Florence’s history and helps remember the TNT of two one year ago; shopping in the artisans’ shops in the area means making a silent statement about the love of the human race for the precious jewel that is Florence.
Don’t forget!
Mag 24, 2013 | Da non perdere, Firenze
di Nadia Fondelli – Esistono a Firenze tanti luoghi poco noti e quasi “segreti” anche per i nativi e sicuramente, il giardino tropicale dell’Istituto agronomico Oltremare è uno di questi.
Pochi lo conoscono, tanti non sanno neanche dove si trova e quasi nessuno lo ha visitato, ma noi di The Tuscany lo abbiamo fatto per voi.
In zona stadio, sulla strada che conduce a Fiesole, a soli 15 minuti dal centro storico c’è questa collezione di oltre 200 specie botaniche rappresentative della flora dei paesi della fascia intertropicale, coltivate in serra e all’aperto.
Una collezione speciale cresciuta anno dopo anno in una realtà, l’Istituto Agronomico dell’Oltremare, nato all’inizio del Novecento sull’onda lunga delle colonizzazioni e che si trova nella sede odierna dal 1940.
L’Italia aveva un impero, la voglia e spirito di conoscenza per specie botaniche diverse da quelle note alle nostre latitudini era fortissimo anche per poter indirizzare l’immigrazione verso paesi “d’appartenenza” anziché verso le Americhe: servivano giardinieri, agronomi e forestali specializzati.
Una storia lunga, per certi versi pionieristica, sognatrice e ricca d’entusiasmo quella nata e cresciuta al di là di quell’edificio imponente in perfetto stile razionalista la cui facciata si apre maestosa sull’angolo fra via Fibonacci e via Antonio Cocchi.
Oggi l’Istituto Agronomico Oltremare ha una storia e un indirizzo diverso ovviamente, le colonie non esistono più, ma la cooperazione internazionale e la salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali sono e devono essere sempre più un volano dell’economia internazionale in anni di crisi.
Oggi l’Istituto, la cui sede si affaccia su Via Cocchi (oggi vi si accede dal centro didattico in Via Baldesi 14) è aperta per questo motivo a studiosi di ogni dove, a studenti di corsi post laurea e a quanti altri che, in tempi di spending review che ha colpito a mannaia anche la laurea in scienze forestali tropicali, si avvicinano a questa disciplina da cui può dipendere parte del futuro del nostro pianeta.
La visita del giardino tropicale lascia letteralmente a bocca aperta.
Le piante allevate in tre serre calde e una fredda e in piccola parte nel giardino (quelle arbustive e della fascia mediterranea che servono anche d’estate come ombrario) hanno tutte finalità educative e sono raggruppate per una facile lettura in base alla loro utilizzazione: piante da frutto, da fibra, forestali, ornamentali, da spezie, stimolanti, medicinali, da essenza e profumo, da gomma e resina, coloranti, alimentari, pesticide, da olio e saccarifere.
Entrare nella serra respirando l’aria umida filtrata dal sole e sentendo il rumore del vento che sibila fra le finestre e smuove nell’area mille aromi diversi emoziona tutti i sensi così come la vista di arbusti e foglie dalle forme strane e bizzarre e dai colori intensi e insoliti che ci donano frutti che utilizziamo anche quotidianamente, ma di cui ignoravamo il “nido”.
Non capita altrimenti, senza prendere un aereo e fare almeno sei ore di viaggio, poter toccare con mano il rosso frutto tondo da cui si estrae il caffè o la mandorla bislunga che genera il cacao tanto per fare due esempi.
Vi conquisterà anche la pianta del cotone, il papiro col suo fascino millenario, l’intenso aroma della pianta della canfora e tanto altro ancora….
Per ognuno il suo odore, il suo gusto e la sua emozione.
Il giardino è visitabile ogni giorno dal lunedì al venerdì gratuitamente su prenotazione. Per prenotare una visita (anche guidata) chiamate al 055 5061 / 701, ma meglio inviate una mail di richiesta a: giardino@iao.florence.it. Potete consultare il sito www.iao.florence.itdi xenical hgh phentermine quit smoking detox Nadia Fondelli –
Esistono a Firenze tanti luoghi poco noti e quasi “segreti” anche per i nativi e sicuramente, il giardino tropicale dell’Istituto agronomico Oltremare è uno di questi.
Pochi lo conoscono, tanti non sanno neanche dove si trova e quasi nessuno lo ha visitato, ma noi di The Tuscany lo abbiamo fatto per voi.
In zona stadio, sulla strada che conduce a Fiesole, a soli 15 minuti dal centro storico c’è questa collezione di oltre 200 specie botaniche rappresentative della flora dei paesi della fascia intertropicale, coltivate in serra e all’aperto.
Una collezione speciale cresciuta anno dopo anno in una realtà, l’Istituto Agronomico dell’Oltremare, nato all’inizio del Novecento sull’onda lunga delle colonizzazioni e che si trova nella sede odierna dal 1940.
L’Italia aveva un impero, la voglia e spirito di conoscenza per specie botaniche diverse da quelle note alle nostre latitudini era fortissimo anche per poter indirizzare l’immigrazione verso paesi “d’appartenenza” anziché verso le Americhe: servivano giardinieri, agronomi e forestali specializzati.
Una storia lunga, per certi versi pionieristica, sognatrice e ricca d’entusiasmo quella nata e cresciuta al di là di quell’edificio imponente in perfetto stile razionalista la cui facciata si apre maestosa sull’angolo fra via Fibonacci e via Antonio Cocchi.
Oggi l’Istituto Agronomico Oltremare ha una storia e un indirizzo diverso ovviamente, le colonie non esistono più, ma la cooperazione internazionale e la salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali sono e devono essere sempre più un volano dell’economia internazionale in anni di crisi.
Oggi l’Istituto, la cui sede si affaccia su Via Cocchi (oggi vi si accede dal centro didattico in Via Baldesi 14) è aperta per questo motivo a studiosi di ogni dove, a studenti di corsi post laurea e a quanti altri che, in tempi di spending review che ha colpito a mannaia anche la laurea in scienze forestali tropicali, si avvicinano a questa disciplina da cui può dipendere parte del futuro del nostro pianeta.
La visita del giardino tropicale lascia letteralmente a bocca aperta.
Le piante allevate in tre serre calde e una fredda e in piccola parte nel giardino (quelle arbustive e della fascia mediterranea che servono anche d’estate come ombrario) hanno tutte finalità educative e sono raggruppate per una facile lettura in base alla loro utilizzazione: piante da frutto, da fibra, forestali, ornamentali, da spezie, stimolanti, medicinali, da essenza e profumo, da gomma e resina, coloranti, alimentari, pesticide, da olio e saccarifere.
Entrare nella serra respirando l’aria umida filtrata dal sole e sentendo il rumore del vento che sibila fra le finestre e smuove nell’area mille aromi diversi emoziona tutti i sensi così come la vista di arbusti e foglie dalle forme strane e bizzarre e dai colori intensi e insoliti che ci donano frutti che utilizziamo anche quotidianamente, ma di cui ignoravamo il “nido”.
Non capita altrimenti, senza prendere un aereo e fare almeno sei ore di viaggio, poter toccare con mano il rosso frutto tondo da cui si estrae il caffè o la mandorla bislunga che genera il cacao tanto per fare due esempi.
Vi conquisterà anche la pianta del cotone, il papiro col suo fascino millenario, l’intenso aroma della pianta della canfora e tanto altro ancora….
Per ognuno il suo odore, il suo gusto e la sua emozione.
Il giardino è visitabile ogni giorno dal lunedì al venerdì gratuitamente su prenotazione. Per prenotare una visita (anche guidata) chiamate al 055 5061 / 701, ma meglio inviate una mail di richiesta a: giardino@iao.florence.it. Potete consultare il sito www.iao.florence.it