Fulin compie due anni nel segno della vera Cina culinaria

[:it]

Compie due anni il Fulin, il ristorante cinese dedicato alla cucina di lusso. In questo tempo il Fulin, vera Luxury Chinese Experience, ha portato a Firenze il concetto di cucina cinese di alto livello allontanando dalla mente di molte persone l’idea di una cucina cinese non reale.

Abbandonati rosso, oro e draghi, il Fulin ha portato la Cina del nuovo Millennio a Firenze con una cucina dove tradizione e materie prime di qualità si incontrano.
Il 24 maggio il Fulin festeggerà i due anni dall’apertura, un periodo che ha portato il ristorante a far conoscere la cucina cinese moderna nel nome di cotture tradizionali e prodotti tipici.

Fuori dagli stereotipi dei ristoranti cinesi dell’immaginario collettivo Fulin si è distinto da subito per l’eleganza degli arredi, la raffinata proposta di piatti e la voglia di far conoscere la cultura cinese a quella italiana.

Per questo nel locale si è parlato di arte della scrittura, ascoltato e visto un musicista all’opera con il guzheng tipico strumento a corde cinese, si è assistito ad esibizioni tratte dall’Opera di Pechino, si è festeggiato il Capodanno cinese 2018 con l’esibizione di una tipica danza dell’etnia Uygur e molto altro.

I festeggiamenti per l’anniversario 2018 si apriranno nel tardo pomeriggio con un aperitivo cinese che si svolgerà al piano inferiore con i Fulin cocktails serviti all’uso cinese con sfiziosi stuzzichini dove non mancherà una bella varietà di involtini serviti al tavolo.
La festa proseguirà nelle sale del piano superiore con una cena alla carta che riserverà alcune piacevoli sorprese anche nel conto finale e conclusione con l’after dinner con Gutyerrezz Shancez Dj vocalist che proporrà la musica più amata dai cinesi mentre ai tavoli sarà possibile assaggiare alette di pollo fritte e manzo piccante.

Per l’occasione la proprietà del Fulin Stefano Dai e Francesco Han ha deciso di dividere la serata in tre momenti distinti per dare a tutti la possibilità di partecipare alla festa nel modo più gradito e secondo le proprie possibilità.

Aperitivo dalle 18.00 alle 20
Cena alla carta dalle 20.30
DjSet per tutta la serata fino alle 2.00[:en]

Compie due anni il Fulin, il ristorante cinese dedicato alla cucina di lusso. In questo tempo il Fulin, vera Luxury Chinese Experience, ha portato a Firenze il concetto di cucina cinese di alto livello allontanando dalla mente di molte persone l’idea di una cucina cinese non reale.

Abbandonati rosso, oro e draghi, il Fulin ha portato la Cina del nuovo Millennio a Firenze con una cucina dove tradizione e materie prime di qualità si incontrano.
Il 24 maggio il Fulin festeggerà i due anni dall’apertura, un periodo che ha portato il ristorante a far conoscere la cucina cinese moderna nel nome di cotture tradizionali e prodotti tipici.

Fuori dagli stereotipi dei ristoranti cinesi dell’immaginario collettivo Fulin si è distinto da subito per l’eleganza degli arredi, la raffinata proposta di piatti e la voglia di far conoscere la cultura cinese a quella italiana.

Per questo nel locale si è parlato di arte della scrittura, ascoltato e visto un musicista all’opera con il guzheng tipico strumento a corde cinese, si è assistito ad esibizioni tratte dall’Opera di Pechino, si è festeggiato il Capodanno cinese 2018 con l’esibizione di una tipica danza dell’etnia Uygur e molto altro.

I festeggiamenti per l’anniversario 2018 si apriranno nel tardo pomeriggio con un aperitivo cinese che si svolgerà al piano inferiore con i Fulin cocktails serviti all’uso cinese con sfiziosi stuzzichini dove non mancherà una bella varietà di involtini serviti al tavolo.
La festa proseguirà nelle sale del piano superiore con una cena alla carta che riserverà alcune piacevoli sorprese anche nel conto finale e conclusione con l’after dinner con Gutyerrezz Shancez Dj vocalist che proporrà la musica più amata dai cinesi mentre ai tavoli sarà possibile assaggiare alette di pollo fritte e manzo piccante.

Per l’occasione la proprietà del Fulin Stefano Dai e Francesco Han ha deciso di dividere la serata in tre momenti distinti per dare a tutti la possibilità di partecipare alla festa nel modo più gradito e secondo le proprie possibilità.

Aperitivo dalle 18.00 alle 20
Cena alla carta dalle 20.30
DjSet per tutta la serata fino alle 2.00[:]

Alcune idee per un San Valentino speciale a Firenze e in Toscana

Alcune idee per un San Valentino speciale a Firenze e in Toscana

[:it]SAN-VALENTINOdi redazione – Indimenticabile lo è se sei con la persona che ami. Un San Valentino speciale? E’ possibile
Abbiamo selezionato per voi alcune idee.

Firenze

Avreste mai pensato di potervi romanticamente baciare sulla Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio? Ora è possibile.
In occasione di San Valentino potrete stupite il vostro partner con una romantica visita sulla vetta di Palazzo Vecchio grazie ai Musei Civici Fiorentini e all’Associazione MUS.E.
Al costo di 15 € sarà possibile visitare il camminamento di ronda e la torre di Palazzo Vecchio e, una volta saliti fino alla cima, brindare col proprio innamorato. Le visite sono previste dalle 19.00 alle 21.00 (ultimo accesso alle 20.30). I posti sono limitati e la prenotazione è obbligatoria (055-2768224 / 055-2768558).

Palazzo Borghese in via Ghibellina 110a Firenze l’evento Valentine’s Day for ANT, organizzato da Fondazione ANT Italia Onlus per raccogliere fondi da destinare al servizio di assistenza socio-sanitaria domiciliare gratuita ai malati di tumore e ai progetti di prevenzione oncologica offre l’opportunità di festeggiare in maniera solidale.
La serata verrà presentata dalla coppia Veronica Maffei, Miss Simpatia 2012 e Stefano Baragli, presentatore e showman.
Aperitivo nella Sala degli Specchi a partire dalle 19.30 e cena nella sala Galleria Monumentale. A conclusione danze con la musica DJ set di Margherita Cecchi. Si potrà partecipare all’evento con un’offerta minima di 50 euro.
Tutti i fondi raccolti saranno devoluti a sostegno delle attività che ANT svolge a Firenze, Prato e Pistoia.
Tel. 055-5000210
.

fulin-san-valentino-2-e1486313326363-1900x700_cIl ristorante Fulin, luxury chinese experience ha studiato un menù adatto alla cena più romantica dell’anno.
Il ristorante cinese diretto da Stefano e Francesco Dai, cinesi di terza generazione, è una delle realtà più innovative del panorama della ristorazione fiorentina. Eleganza e cultura si ritrovano in questo spazio pensato per dare intimità e riservatezza creato per creare benessere e raccontare attraverso il cibo la storia di una grande cucina. Una cucina che pur adattando i piatti al palato Occidentale ha mantenuto intatta la sua peculiarità fatta di sapori intensi ma ben calibrati, di spezie profumate. Un cibo per l’anima che aiuta il corpo e le emozioni. L’inconfondibile qualità delle materie prime e le lunghe lavorazioni tradizionali sono la sfida che ogni giorno la nutrita brigata di cucina del Fulin mette in campo per dare sempre il meglio alla clientela.
La deliziosa palazzina sorta negli anni di Firenze Capitale che oggi ospita il Fulin, offre un “porto” sicuro per tutti gli innamorati che in questa serata vogliono dichiararsi o rinnovare il loro impegno quotidiano.
Da provare i ravioli cristalli di mare e girandoline dell’orto, il riso Fulin con verdure d’Oriente, uova, maiale e capesante, il pesce Fulin e l’immancabile anatra alla pechinese, ricetta che richiede una lunga preparazione ed è una specialità del ristorante. via

Per informazioni e prenotazioni
Tel. 055 684931 –  info@fulin.it

Viareggio

Insolito è pensare di restare intrappolati il giorno di San Valentino. Nessun incubo è solo la proposta di Intrappola.to, format di successo a metà tra una caccia al tesoro e un gioco di ruolo dal vivo, che il 14 febbraio si terrà a Viareggio.
La squadra – composta da un minimo di due fino a un massimo di sei giocatori – verrà chiusa in una stanza e avrà a disposizione un’ora di tempo per scoprire indizi, identificare codici, risolvere combinazioni e aprire un lucchetto dopo l’altro per riconquistare la libertà. Mettete alla prova le vostre capacità di logica e osservazione, con una festa degli innamorati all’insegna dell’avventura, naturalmente in coppia.
Per info e prenotazioni consulare il sito ufficiale http://www.intrappola.to/.

Piombino

I parchi e i musei della Val di Cornia propongono un evento per festeggiare in modo per un inusuale San Valentino, alle 18.00 va in scena “Museum in Love”.
Il Museo archeologico di Piombino organizza una speciale visita dedicata agli amori mitici rappresentati sull’Anfora di Baratti, con aperitivo al Bar In Cittadella al termine della visita.
Per maggiori informazioni sulle modalità di visita: tel. 0565 226445 – prenotazioni@parchivaldicornia.it

Siena

Una notte speciale in quello che gli utenti di Tripadvisor hanno insignito l’hotel più romantico d’Italia.
Un primato che vale ancora di più se si considera che l’Aia Mattonata Relais, di Doglia, poco a sud di Siena ha conquistato anche il terzo posto nella Top 10 d’Europa (primo posto in Grecia e secondo in Inghilterra) e il quarto posto al mondo, sempre nella categoria ‘hotel più romantici’.

Per chi invece preferisce farsi coccolare dalle sorgenti termali la meta è Terme Antica Querciolaia a Rapolano Terme, Relax e benessere in cinque piscine con temperature fra i 30 e i 40 gradi, due coperte e tre esterne inserite in un magnifico parco verde affacciato sulle Crete Senesi.
Da provare i massaggi di coppia total body, la biosauna e l’hamman con paertura straordinaria fino alle 1.00 di notte.[:en]di redazione – Indimenticabile lo è se sei con la persona che ami. Un San Valentino speciale? E’ possibile
Abbiamo selezionato per voi alcune idee.

Firenze

Avreste mai pensato di potervi romanticamente baciare sulla Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio? Ora è possibile.
In occasione di San Valentino potrete stupite il vostro partner con una romantica visita sulla vetta di Palazzo Vecchio grazie ai Musei Civici Fiorentini e all’Associazione MUS.E.
Al costo di 15 € sarà possibile visitare il camminamento di ronda e la torre di Palazzo Vecchio e, una volta saliti fino alla cima, brindare col proprio innamorato. Le visite sono previste dalle 19.00 alle 21.00 (ultimo accesso alle 20.30). I posti sono limitati e la prenotazione è obbligatoria (055-2768224 / 055-2768558).
Palazzo Borghese in via Ghibellina 110a Firenze l’evento Valentine’s Day for ANT, organizzato da Fondazione ANT Italia Onlus per raccogliere fondi da destinare al servizio di assistenza socio-sanitaria domiciliare gratuita ai malati di tumore e ai progetti di prevenzione oncologica offre l’opportunità di festeggiare in maniera solidale.
La serata verrà presentata dalla coppia Veronica Maffei, Miss Simpatia 2012 e Stefano Baragli, presentatore e showman.
Aperitivo nella Sala degli Specchi a partire dalle 19.30 e cena nella sala Galleria Monumentale. A conclusione danze con la musica DJ set di Margherita Cecchi. Si potrà partecipare all’evento con un’offerta minima di 50 euro.
Tutti i fondi raccolti saranno devoluti a sostegno delle attività che ANT svolge a Firenze, Prato e Pistoia.
Tel. 055-5000210
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Il ristorante Fulin, luxury chinese experience ha studiato un menù adatto alla cena più romantica dell’anno.
Il ristorante cinese diretto da Stefano e Francesco Dai, cinesi di terza generazione, è una delle realtà più innovative del panorama della ristorazione fiorentina. Eleganza e cultura si ritrovano in questo spazio pensato per dare intimità e riservatezza creato per creare benessere e raccontare attraverso il cibo la storia di una grande cucina. Una cucina che pur adattando i piatti al palato Occidentale ha mantenuto intatta la sua peculiarità fatta di sapori intensi ma ben calibrati, di spezie profumate. Un cibo per l’anima che aiuta il corpo e le emozioni. L’inconfondibile qualità delle materie prime e le lunghe lavorazioni tradizionali sono la sfida che ogni giorno la nutrita brigata di cucina del Fulin mette in campo per dare sempre il meglio alla clientela.
La deliziosa palazzina sorta negli anni di Firenze Capitale che oggi ospita il Fulin, offre un “porto” sicuro per tutti gli innamorati che in questa serata vogliono dichiararsi o rinnovare il loro impegno quotidiano.
Da provare i ravioli cristalli di mare e girandoline dell’orto, il riso Fulin con verdure d’Oriente, uova, maiale e capesante, il pesce Fulin e l’immancabile anatra alla pechinese, ricetta che richiede una lunga preparazione ed è una specialità del ristorante. via

Per informazioni e prenotazioni
Tel. 055 684931 –  info@fulin.it

Viareggio

Insolito è pensare di restare intrappolati il giorno di San Valentino. Nessun incubo è solo la proposta di Intrappola.to, format di successo a metà tra una caccia al tesoro e un gioco di ruolo dal vivo, che il 14 febbraio si terrà a Viareggio.
La squadra – composta da un minimo di due fino a un massimo di sei giocatori – verrà chiusa in una stanza e avrà a disposizione un’ora di tempo per scoprire indizi, identificare codici, risolvere combinazioni e aprire un lucchetto dopo l’altro per riconquistare la libertà. Mettete alla prova le vostre capacità di logica e osservazione, con una festa degli innamorati all’insegna dell’avventura, naturalmente in coppia.
Per info e prenotazioni consulare il sito ufficiale http://www.intrappola.to/.

Piombino

I parchi e i musei della Val di Cornia propongono un evento per festeggiare in modo per un inusuale San Valentino, alle 18.00 va in scena “Museum in Love”.
Il Museo archeologico di Piombino organizza una speciale visita dedicata agli amori mitici rappresentati sull’Anfora di Baratti, con aperitivo al Bar In Cittadella al termine della visita.
Per maggiori informazioni sulle modalità di visita: tel. 0565 226445 – prenotazioni@parchivaldicornia.it

Siena

Una notte speciale in quello che gli utenti di Tripadvisor hanno insignito l’hotel più romantico d’Italia.
Un primato che vale ancora di più se si considera che l’Aia Mattonata Relais, di Doglia, poco a sud di Siena ha conquistato anche il terzo posto nella Top 10 d’Europa (primo posto in Grecia e secondo in Inghilterra) e il quarto posto al mondo, sempre nella categoria ‘hotel più romantici’.

Per chi invece preferisce farsi coccolare dalle sorgenti termali la meta è Terme Antica Querciolaia a Rapolano Terme, Relax e benessere in cinque piscine con temperature fra i 30 e i 40 gradi, due coperte e tre esterne inserite in un magnifico parco verde affacciato sulle Crete Senesi.
Da provare i massaggi di coppia total body, la biosauna e l’hamman con paertura straordinaria fino alle 1.00 di notte.[:]

Firenze: viaggio culinario nel Capodanno cinese al Fulin

[:it]16142298_324438164616704_3667432187834108714_ndi redazione –  Il Capodanno cinese si festeggia al Fulin, il ristorante cinese che a Firenze si è fatto carico di promuovere la cultura più alta che muove il popolo cinese.

Il 27 gennaio cade il “capodanno cinese” ovvero il capodanno lunare o Festa di primavera. L’evento è una delle più importati festività del calendario cinese e celebra l’inizio del nuovo anno.
La festività, legata ad antiche leggende, viene ricordata con canti, strepitii, fuochi d’artificio e con l’uso preponderante del colore rosso.

La narrazione recita che in epoche remote in Cina un mostro chiamato Nian (年) ogni 12 mesi usciva dalla sua tana per saziarsi con esseri umani. Il mostro però era molto sensibile ai rumori forti ed era terrorizzato dal colore rosso. Ancora oggi una maschera di leone, rappresentante il mostro, sfila per le strade delle città della Cina durante la festa.

Per festeggiare il nuovo anno cinese il Fulin preparerà un menù speciale nel rispetto della tradizione come sempre con le migliori materie prime e regalerà ai suoi clienti un intrattenimento sempre volto alla conoscenza e alla condivisione culturale.

L’interpretazione di uno dei personaggi più importanti all’interno dell’opera di Pechino: qīngyī 青衣青衣 , donna modesta e gentile, che canta con un tono alto e indossa abiti semplici ma raffinati che offrirà un piccolo spaccato della cultura cinese.
L’Opera Cinese, nata nel XVIII secolo, è tra le forme teatrali più conosciute al mondo per la ricchezza dei costumi, delle scenografie per l’accostamento di musica, dramma, pantomima, danza e canto.

Movimenti delicati, eleganti ma anche estremamente difficoltosi che richiedono una grande preparazione agli attori che salgono sulla scena. Una forma d’arte che fa parte di quel patrimonio culturale della Cina spesso poco conosciuto in Italia ma che “racconta” un intero popolo. L’Opera di Pechino, infatti, conta oltre 1400 opere su storia e folklore e anche sulla vita e la storia contemporanea.

Fulin, luxury chinese experience, nasce dalla volontà di due giovani ristoratori cinesi di terza generazione come Francesco e Stefano Dai, già con lunghe esperienze nella ristorazione cinese a Prato, e l’incontro con il fotografo di moda Gianni Ugolini.
Proprietario del bell’immobile di via Gianpaolo Orsini ben posizionato tra il vicino centro cittadino e la parte sud della città, Ugolini, ha portato nel Fulin tutta la sua arte, quella che oggi si ritrova non solo nell’arredamento elegante fatto di oggetti cinesi di grande manifattura ma anche nell’offerta culturale. Un grande popolo che possiamo iniziare a conoscere al Fulin attraverso i migliori piatti della cucina pechinese ma anche nelle occasioni d’arte che accompagnano gli eventi del Fulin.[:en]16142298_324438164616704_3667432187834108714_ndi redazione –  Il Capodanno cinese si festeggia al Fulin, il ristorante cinese che a Firenze si è fatto carico di promuovere la cultura più alta che muove il popolo cinese.

Il 27 gennaio cade il “capodanno cinese” ovvero il capodanno lunare o Festa di primavera. L’evento è una delle più importati festività del calendario cinese e celebra l’inizio del nuovo anno.
La festività, legata ad antiche leggende, viene ricordata con canti, strepitii, fuochi d’artificio e con l’uso preponderante del colore rosso.

La narrazione recita che in epoche remote in Cina un mostro chiamato Nian (年) ogni 12 mesi usciva dalla sua tana per saziarsi con esseri umani. Il mostro però era molto sensibile ai rumori forti ed era terrorizzato dal colore rosso. Ancora oggi una maschera di leone, rappresentante il mostro, sfila per le strade delle città della Cina durante la festa.

Per festeggiare il nuovo anno cinese il Fulin preparerà un menù speciale nel rispetto della tradizione come sempre con le migliori materie prime e regalerà ai suoi clienti un intrattenimento sempre volto alla conoscenza e alla condivisione culturale.

L’interpretazione di uno dei personaggi più importanti all’interno dell’opera di Pechino: qīngyī 青衣青衣 , donna modesta e gentile, che canta con un tono alto e indossa abiti semplici ma raffinati che offrirà un piccolo spaccato della cultura cinese.
L’Opera Cinese, nata nel XVIII secolo, è tra le forme teatrali più conosciute al mondo per la ricchezza dei costumi, delle scenografie per l’accostamento di musica, dramma, pantomima, danza e canto.

Movimenti delicati, eleganti ma anche estremamente difficoltosi che richiedono una grande preparazione agli attori che salgono sulla scena. Una forma d’arte che fa parte di quel patrimonio culturale della Cina spesso poco conosciuto in Italia ma che “racconta” un intero popolo. L’Opera di Pechino, infatti, conta oltre 1400 opere su storia e folklore e anche sulla vita e la storia contemporanea.

Fulin, luxury chinese experience, nasce dalla volontà di due giovani ristoratori cinesi di terza generazione come Francesco e Stefano Dai, già con lunghe esperienze nella ristorazione cinese a Prato, e l’incontro con il fotografo di moda Gianni Ugolini.
Proprietario del bell’immobile di via Gianpaolo Orsini ben posizionato tra il vicino centro cittadino e la parte sud della città, Ugolini, ha portato nel Fulin tutta la sua arte, quella che oggi si ritrova non solo nell’arredamento elegante fatto di oggetti cinesi di grande manifattura ma anche nell’offerta culturale. Un grande popolo che possiamo iniziare a conoscere al Fulin attraverso i migliori piatti della cucina pechinese ma anche nelle occasioni d’arte che accompagnano gli eventi del Fulin.[:]

Firenze: tre idee per un Capodanno diverso

[:it]la redazione – Fra frizzi lazzi, feste, festicciole, botti, petardi, cenoni e serate danzanti noi di The Tuscany abbiamo deciso di chiudere l’anno non facendovi elenchi di veglioni ma segnalando solo due cose da fare a Firenze per vivere un San Silvestro e un Capodanno speciali.

fiaccolata1-1
Iniziamo nel pomeriggio di San Silvestro con “Una Fiaccolata per Amatrice a passo di corsa”. La società sportiva Le Torri sempre in prima fila quando c’è da pensare al prossimo organizza, con partenza  alle 15.30 dal circolo Le Torri in via Lunga 157 una corsa simbolica nel centro di Firenze con arrivo previsto, non  a caso, in via dei Georgofili.
Dieci chilometri attraverso la città per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto e ribadire: noi ci siamo.
Del resto proprio loro avevano deciso di organizzare per i primi di novembre una staffetta  che da Firenze sarebbe arrivata dritta ad Amatrice per raccogliere fondi da destinare a un progetto o una società sportiva colpita dal sisma. Le nuove violente scosse che avevano colpito il Centro Italia hanno però costretto il gruppo sportivo a rinviare al 2017 il progetto.
Contributo minimo di 5 euro (con bottiglia di vino) e l’occasione di chiudere l’anno con un bel gesto.

alette-fulin-600x240Il tempo di farsi la doccia e poi una cena speciale in un luogo speciale via dai pazzi clamori e  dal superaffolato centro.
Fulin il luxury chinese experience di Firenze di via Giampaolo Orsini festeggia il suo primo Capodanno con un viaggio emozionale fatto non so
lo di sapori ma anche di suoni e percezioni.
Non solo l’occasione di scoprire una cucina tradizionale che affonda le radici in una cultura millenaria, ma anche un viaggio ad Oriente che incontra e incrocia arti e tradizioni.
Una cena di San Silvestro davvero speciale con un menù di pesce che incontra tradizione e sapori inediti.
Tortino di orto cinese con gamberone e involtino, gnocchi di riso con frutti di mare, astice saltato con zenzero e cipollotti su letto di fagiolini Fulin, filetto di branzino dorato e anatra alla pechinese alcuni dei sapori che delizieranno il palato.
La cena sarà accompagnata dalla musica dal vivo del guzheng (古箏) strumento della tradizione cinese simile alla cetra utilizzato anche alla corte imperiale che con il suo pizzico leggiadro e ammaliatore conquista con eleganza anche gli orecchi più esigenti.
A completare il viaggio sensoriale sarà  un artista calligrafo che regalerà agli ospiti il fascino della shūfǎ (書法) forma d’espressione anche spirituale fra le più antiche forme d’arte dell’Oriente.
Cena su prenotazione. Tel . 055 684931

giani_eugenio_tuffo_2016_01_01E per chi preferisce godere l’atmosfera magica del Capodanno, mentre la città dorme e smaltisce i bagordi cosa di meglio che godersi Firenze con una passeggiata sui lungarni al solo rumore del silenzio ovattato del primo giorno dell’anno.
Sarà un po’ freddino ma il sole bacerà i coraggiosi in cerca di emozioni nuove e desiderosi di smaltire le calorie di troppo delle feste.
Magari chi lo vorrà potrà fare anche una sosta nei pressi del Ponte Vecchio dove un gruppo di impavidi coraggiosi come sempre, battezzeranno l’anno nuovo con un tuffo in Arno.

per Fulin: foto di Gianni Ugolini[:en]la redazione – Fra frizzi lazzi, feste, festicciole, botti, petardi, cenoni e serate danzanti noi di The Tuscany abbiamo deciso di chiudere l’anno non facendovi elenchi di veglioni ma segnalando solo due cose da fare a Firenze per vivere un San Silvestro e un Capodanno speciali.

fiaccolata1-1
Iniziamo nel pomeriggio di San Silvestro con “Una Fiaccolata per Amatrice a passo di corsa”. La società sportiva Le Torri sempre in prima fila quando c’è da pensare al prossimo organizza, con partenza  alle 15.30 dal circolo Le Torri in via Lunga 157 una corsa simbolica nel centro di Firenze con arrivo previsto, non  a caso, in via dei Georgofili.
Dieci chilometri attraverso la città per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto e ribadire: noi ci siamo.
Del resto proprio loro avevano deciso di organizzare per i primi di novembre una staffetta  che da Firenze sarebbe arrivata dritta ad Amatrice per raccogliere fondi da destinare a un progetto o una società sportiva colpita dal sisma. Le nuove violente scosse che avevano colpito il Centro Italia hanno però costretto il gruppo sportivo a rinviare al 2017 il progetto.
Contributo minimo di 5 euro (con bottiglia di vino) e l’occasione di chiudere l’anno con un bel gesto.

alette-fulin-600x240 Il tempo di farsi la doccia e poi una cena speciale in un luogo speciale via dai pazzi clamori e  dal superaffolato centro.
Fulin il luxury chinese experience di Firenze di via Giampaolo Orsini festeggia il suo primo Capodanno con un viaggio emozionale fatto non so
lo di sapori ma anche di suoni e percezioni.
Non solo l’occasione di scoprire una cucina tradizionale che affonda le radici in una cultura millenaria, ma anche un viaggio ad Oriente che incontra e incrocia arti e tradizioni.
Una cena di San Silvestro davvero speciale con un menù di pesce che incontra tradizione e sapori inediti.
Tortino di orto cinese con gamberone e involtino, gnocchi di riso con frutti di mare, astice saltato con zenzero e cipollotti su letto di fagiolini Fulin, filetto di branzino dorato e anatra alla pechinese alcuni dei sapori che delizieranno il palato.
La cena sarà accompagnata dalla musica dal vivo del guzheng (古箏) strumento della tradizione cinese simile alla cetra utilizzato anche alla corte imperiale che con il suo pizzico leggiadro e ammaliatore conquista con eleganza anche gli orecchi più esigenti.
A completare il viaggio sensoriale sarà  un artista calligrafo che regalerà agli ospiti il fascino della shūfǎ (書法) forma d’espressione anche spirituale fra le più antiche forme d’arte dell’Oriente.
Cena su prenotazione. Tel . 055 684931

giani_eugenio_tuffo_2016_01_01E per chi preferisce godere l’atmosfera magica del Capodanno, mentre la città dorme e smaltisce i bagordi cosa di meglio che godersi Firenze con una passeggiata sui lungarni al solo rumore del silenzio ovattato del primo giorno dell’anno.
Sarà un po’ freddino ma il sole bacerà i coraggiosi in cerca di emozioni nuove e desiderosi di smaltire le calorie di troppo delle feste.
Magari chi lo vorrà potrà fare anche una sosta nei pressi del Ponte Vecchio dove un gruppo di impavidi coraggiosi come sempre, battezzeranno l’anno nuovo con un tuffo in Arno.

per Fulin: foto di Gianni Ugolini[:]

Firenze a tavola: da Fulin, l’altro Oriente

[:it]img_0115

di Nadia Fondelli – Parlando di cucina cinese è facile cadere nei luoghi comuni. Un paese enorme con un miliardo d abitanti e tradizioni è ovvio che si presti ad essere non compreso bene alle nostre latitudini e non può certo essere semplificato con un involtino primavera e un raviolo al vapore.
In Cina, in verità, si può mangiare benissimo (soprattutto nei grandi Resort internazionali) o malissimo (a dire il vero in tanti posti).
Nella provincia di Liaoning estremo nord fra Siberia e Mongolia per intendersi per esempio per Capodanno si mangia ne più ne meno di cosa mangiamo noi: ravioli fatti in casa e zampone. Chi l’avrebbe mai detto!
In tante zone rurali della Cina invece sedersi a tavola in un ristorante qualsiasi è da coraggiosi da sfida estrema: piatti insapori, gusti indefiniti e igiene zero.

dq2w7971Ma torniamo alle cineserie italiche dove il prototipo che ha dilagato negli anni ’80 e ’90 fra musichetta sincopata da Grande Muraglia e arredi kitch dagli oro e rossi accecanti ha fatto sedere alle proprie tavole migliaia di connazionali attratti dall’esotico (o presunto tale) con prezzi abbordabilissimi e menù fotocopia dove la stagionalità non esiste e i “grandi classici” sono gli involtini primavera, il riso alla cantonese, il pollo alle mandorle e il gelato fritto.
Un format oggi decadente che ha lasciato spazio ai falsi ristoranti giapponesi – falsi perché gestiti dagli stessi cinesi reinventantesi nella ristorazione – della formula “all you can eat!” dove a prezzi stabiliti mangi se vuoi fino a scoppiare.

Ecco Fulin tanto per iniziare  non è ne uno ne l’altro.
dq2w8090E questo per mettere i puntini sulla i, dato che già dalla elegante insegna si legge “chinese luxury experience”.
Sono capitata da Fulin sull’onda del sentito dire in un giorno peraltro un po’ speciale anche se credevo deserto perché in pieno agosto. Qixi è infatti il giorno degli innamorati cinesi, un po’ come il nostro San Valentino.
In sala infatti mi ha subito colpito la presenza di tanti orientali ben vestiti, silenziosi ed educati ben diversi dalle masse caciarone che s’incontrava nei locali di cui sopra.
Bastava anche quello per capire che Fulin era altro, ma aggiungo.

Siamo in via Giampaolo Orsini zona periferica ma abbastanza vicina al centro in un elegante palazzo inizio ‘900 illuminato con eleganza e già la ravioli-marinascelta della sede, fuori da classici circuiti ruffiani, colpisce.

E’ impossibile raccontare questo ristorante senza soffermarsi a parlare di Gianni Ugolini, il proprietario dell’immobile dove Fulin ha trovato casa.
Gianni fotografo è per Firenze (ma non solo) un grosso nome. E’ il creatore della moda-mito degli anni ’80. E’ colui che con la sua macchina fotografica ha cambiato con pochi altri visionari il settore e non solo perché ha fotografato Roberto Cavalli quando ancora aveva i capelli corvini o Naomi Campell adolescente, ma perché il suo obbiettivo ha saputo inventare emozioni forti: sia che si trattasse di cogliere un volto, che di valorizzare un vestito.

branzino-doroGianni che oggi è sempre saldamente sulla breccia e che anzi ha il plusvalore di lavorare tanto e bene anche per associazioni di volontariato ha nel palazzo di famiglia accolto il sogno di due giovani e intraprendenti cinesi ormai italiani di seconda generazione: Francesco Han e Stefano Dai che provengono dalla Prato della ristorazione orientale del nonno. Quella da mille coperti – raccontano sorridendo come se fosse la cosa più normale del mondo – usata per i banchetti popolari dalla comunità cinese toscana dove però, in qualche modo, il lavoro si gestisce bene perché il servizio non esiste.

Ovvio che a Fulin è tutto diverso. Non solo il servizio c’è. Ma deve essere all’occidentale: elegante, puntuale e discreto. Per loro una sfida accettata con entusiasmo.
img_0049Idee chiare: una cucina cinese che guarda più a Pechino e Hong Kong che non a Shangai (quindi di respiro più internazionale) e una brigata di grande spessore “strappata” al meglio di Pechino.

L’ambiente non banale è assolutamente privo di orpelli kitch ma anzi, è elegante nelle sue ampie sale dove dominano i colori tenui e un eccellente mix fra minimalismo di design all’occidentale e pezzi unici orientali di grande antiquariato.
Il salone al primo piano, pur ricalcando lo stesso stile “chiude” con discrezione le tavolate con agili bambù – una concessione alle abitudini orientali ci spiega Stefano – dato che i cinesi amano anche al ristorante essere riservati.
E salendo ancora, dopo aver attraversato una _w6j0355cantina d’autore dove brillano le migliori etichette italiche e qualche eccellenza d’oltralpe ecco lo straordinario terrazzo con affaccio mozzafiato sul piazzale e Forte Belvedere. Perfetto per un tete-a-tete indimenticabile.

Sedendosi a tavola ed aprendo il menù si capisce che le scelte sono ben delineate.
Un assaggio d’Oriente nel cuore di Firenze con piatti speciali fra tradizione e modernità si legge nella prima pagina e scorrendo e assaggiando capiremo perché.
Il menù per meglio orientare l’ospite divide le portate all’occidentale ed è veramente una sorpresa.
Si parte con una scelta di ravioli al vapore dai nomi affascinanti: cristalli di mare, lunette profumate, bocciolo, girandoline…del tutto inediti _w6j9703con farciture preziose di gamberi, capesante, maiale e zucchine, manzo, curry e erba cipollina. Si può anche optare per i sempreverdi involtini declinati però con ripieno di gamberi e castagna, maiale, funghi neri e tofu,…
Fra gli spaghetti (asciutti o in brodo) fatti con pasta all’uovo o di riso colpiscono dal mare quelli con gambero, calamaro e granchio, o quelli di terra da scegliere fra la pasta all’uovo con carote, peperoncini, funghi al profumo di melanzane e gli spaghetti al riso con filetti di manzo, germogli di soia e erba cipollina. Se preferite il brodo imperdibili quelli accompagnati da insalata di uovo e spinaci.

Fra i secondi spiccano i filetti di manzo, maiale e agnello tutti con cotture semplici e salutari che non coprono i sapori. Da non perdere la vera anatra alla dolce-rugiadapechinese; sempre presente in menù nonostante la lunga e complessa preparazione.

Un viaggio nel gusto ittico è il salmone con salsa di arancio e cocco, il branzino con ripieno di funghi xiang gu e asparagi, l’ astice con zuppa di ginseng, il granchietto morbido con salsa piccante e una perfetta tempura.
Vasta e selezionata anche la scelta dei piatti a base di verdura fra cui i fagiolini saltati con foglie di ulivo e mandorle croccanti e i rotolini dell’orto. Fulin è quindi gourmet anche per vegetariani e vegani. E questo nel panorama fiorentino è già un altro bel punto a favore.
Piccola la carta dei dolci ma bando assoluto a gelato e frutta fritta, ovviamente.

Il prezzo? Nella logica della Luxury Experience non si può certo aspettarsi prezzi da “all you can eat” o da ristoranti fotocopia  dato che ogni pietanza oscilla tra i 10 e i 20 euro. Il conto, vino incluso si assesta intorno ai 50/60 euro.

Cosa manca? Forse qualche grande vino cinese che sicuramente a breve i due giovani imprenditori sapranno tirare fuori dal cilindro magico e un menù degustazione che sono certa arriverà a breve.
Per il resto c’è solo da applaudire a questa nuova esperienza “fuori da ogni schema”.
Info:
Fulin – Luxury Chinese Experience
via Giampaolo Orsini 113, Firenze
Telefono 055 684931
www.fulin.it – info@fulin.it

 [:en]img_0115di Nadia Fondelli – Parlando di cucina cinese è facile cadere nei luoghi comuni. Un paese enorme con un miliardo d abitanti e tradizioni è ovvio che si presti ad essere non compreso bene alle nostre latitudini e non può certo essere semplificato con un involtino primavera e un raviolo al vapore.
In Cina, in verità, si può mangiare benissimo (soprattutto nei grandi Resort internazionali) o malissimo (a dire il vero in tanti posti).
Nella provincia di Liaoning estremo nord fra Siberia e Mongolia per intendersi per esempio per Capodanno si mangia ne più ne meno di cosa mangiamo noi: ravioli fatti in casa e zampone. Chi l’avrebbe mai detto!
In tante zone rurali della Cina invece sedersi a tavola in un ristorante qualsiasi è da coraggiosi da sfida estrema: piatti insapori, gusti indefiniti e igiene zero.

dq2w7971Ma torniamo alle cineserie italiche dove il prototipo che ha dilagato negli anni ’80 e ’90 fra musichetta sincopata da Grande Muraglia e arredi kitch dagli oro e rossi accecanti ha fatto sedere alle proprie tavole migliaia di connazionali attratti dall’esotico (o presunto tale) con prezzi abbordabilissimi e menù fotocopia dove la stagionalità non esiste e i “grandi classici” sono gli involtini primavera, il riso alla cantonese, il pollo alle mandorle e il gelato fritto.
Un format oggi decadente che ha lasciato spazio ai falsi ristoranti giapponesi – falsi perché gestiti dagli stessi cinesi reinventantesi nella ristorazione – della formula “all you can eat!” dove a prezzi stabiliti mangi se vuoi fino a scoppiare.

Ecco Fulin tanto per iniziare  non è ne uno ne l’altro.
dq2w8090E questo per mettere i puntini sulla i, dato che già dalla elegante insegna si legge “chinese luxury experience”.
Sono capitata da Fulin sull’onda del sentito dire in un giorno peraltro un po’ speciale anche se credevo deserto perché in pieno agosto. Qixi è infatti il giorno degli innamorati cinesi, un po’ come il nostro San Valentino.
In sala infatti mi ha subito colpito la presenza di tanti orientali ben vestiti, silenziosi ed educati ben diversi dalle masse caciarone che s’incontrava nei locali di cui sopra.
Bastava anche quello per capire che Fulin era altro, ma aggiungo.

Siamo in via Giampaolo Orsini zona periferica ma abbastanza vicina al centro in un elegante palazzo inizio ‘900 illuminato con eleganza e già la ravioli-marinascelta della sede, fuori da classici circuiti ruffiani, colpisce.

E’ impossibile raccontare questo ristorante senza soffermarsi a parlare di Gianni Ugolini, il proprietario dell’immobile dove Fulin ha trovato casa.
Gianni fotografo è per Firenze (ma non solo) un grosso nome. E’ il creatore della moda-mito degli anni ’80. E’ colui che con la sua macchina fotografica ha cambiato con pochi altri visionari il settore e non solo perché ha fotografato Roberto Cavalli quando ancora aveva i capelli corvini o Naomi Campell adolescente, ma perché il suo obbiettivo ha saputo inventare emozioni forti: sia che si trattasse di cogliere un volto, che di valorizzare un vestito.

branzino-doroGianni che oggi è sempre saldamente sulla breccia e che anzi ha il plusvalore di lavorare tanto e bene anche per associazioni di volontariato ha nel palazzo di famiglia accolto il sogno di due giovani e intraprendenti cinesi ormai italiani di seconda generazione: Francesco e Stefano Dai che provengono dalla Prato della ristorazione orientale del nonno. Quella da mille coperti – raccontano sorridendo come se fosse la cosa più normale del mondo – usata per i banchetti popolari dalla comunità cinese toscana dove però, in qualche modo, il lavoro si gestisce bene perché il servizio non esiste.

Ovvio che a Fulin è tutto diverso. Non solo il servizio c’è. Ma deve essere all’occidentale: elegante, puntuale e discreto. Per loro una sfida accettata con entusiasmo.
img_0049Idee chiare: una cucina cinese che guarda più a Pechino e Hong Kong che non a Shangai (quindi di respiro più internazionale) e una brigata di grande spessore “strappata” al meglio di Pechino.

L’ambiente non banale è assolutamente privo di orpelli kitch ma anzi, è elegante nelle sue ampie sale dove dominano i colori tenui e un eccellente mix fra minimalismo di design all’occidentale e pezzi unici orientali di grande antiquariato.
Il salone al primo piano, pur ricalcando lo stesso stile “chiude” con discrezione le tavolate con agili bambù – una concessione alle abitudini orientali ci spiega Stefano – dato che i cinesi amano anche al ristorante essere riservati.
E salendo ancora, dopo aver attraversato una _w6j0355cantina d’autore dove brillano le migliori etichette italiche e qualche eccellenza d’oltralpe ecco lo straordinario terrazzo con affaccio mozzafiato sul piazzale e Forte Belvedere. Perfetto per un tete-a-tete indimenticabile.

Sedendosi a tavola ed aprendo il menù si capisce che le scelte sono ben delineate.
Un assaggio d’Oriente nel cuore di Firenze con piatti speciali fra tradizione e modernità si legge nella prima pagina e scorrendo e assaggiando capiremo perché.
Il menù per meglio orientare l’ospite divide le portate all’occidentale ed è veramente una sorpresa.
Si parte con una scelta di ravioli al vapore dai nomi affascinanti: cristalli di mare, lunette profumate, bocciolo, girandoline…del tutto inediti _w6j9703con farciture preziose di gamberi, capesante, maiale e zucchine, manzo, curry e erba cipollina. Si può anche optare per i sempreverdi involtini declinati però con ripieno di gamberi e castagna, maiale, funghi neri e tofu,…
Fra gli spaghetti (asciutti o in brodo) fatti con pasta all’uovo o di riso colpiscono dal mare quelli con gambero, calamaro e granchio, o quelli di terra da scegliere fra la pasta all’uovo con carote, peperoncini, funghi al profumo di melanzane e gli spaghetti al riso con filetti di manzo, germogli di soia e erba cipollina. Se preferite il brodo imperdibili quelli accompagnati da insalata di uovo e spinaci.

Fra i secondi spiccano i filetti di manzo, maiale e agnello tutti con cotture semplici e salutari che non coprono i sapori. Da non perdere la vera anatra alla dolce-rugiadapechinese; sempre presente in menù nonostante la lunga e complessa preparazione.

Un viaggio nel gusto ittico è il salmone con salsa di arancio e cocco, il branzino con ripieno di funghi xiang gu e asparagi, l’ astice con zuppa di ginseng, il granchietto morbido con salsa piccante e una perfetta tempura.
Vasta e selezionata anche la scelta dei piatti a base di verdura fra cui i fagiolini saltati con foglie di ulivo e mandorle croccanti e i rotolini dell’orto. Fulin è quindi gourmet anche per vegetariani e vegani. E questo nel panorama fiorentino è già un altro bel punto a favore.
Piccola la carta dei dolci ma bando assoluto a gelato e frutta fritta, ovviamente.

Il prezzo? Nella logica della Luxury Experience non si può certo aspettarsi prezzi da “all you can eat” o da ristoranti fotocopia  dato che ogni pietanza oscilla tra i 10 e i 20 euro. Il conto, vino incluso si assesta intorno ai 50/60 euro.

Cosa manca? Forse qualche grande vino cinese che sicuramente a breve i due giovani imprenditori sapranno tirare fuori dal cilindro magico e un menù degustazione che sono certa arriverà a breve.
Per il resto c’è solo da applaudire a questa nuova esperienza “fuori da ogni schema”.
Info:
Fulin – Luxury Chinese Experience
via Giampaolo Orsini 113, Firenze
Telefono 055 684931
www.fulin.it – info@fulin.it

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