Fungo; il re del bosco

Fungo; il re del bosco

Il re del bosco, specie in questo periodo autunnale è indubbiamente il fungo. E’ indubbiamente un organismo affascinante che peraltro svolge una funzione fondamentale nell’equilibrio degli ecosistemi naturali.
Un prodotto della natura straordinario che affascina col suo mistero dato che non è nè una pianta nè un animale ma un organismo biologico a parte definito 
eucarioto ovvero che le sue cellule hanno un nucleo ben definito. I funghi possono essere unicellulari (come i lieviti) o pluricellulari. Gli organismi eucrarioti includono oltre ai funghi (sia commestibili che velenosi anche lieviti, muffe e le specie parassite.
Non essendo piante, i funghi quindi non fotosintetizzano ma si nutrono assorbendo sostanze dall’ambiente esterno.
Sono creature eterotrofe, ovvero ottengono energia dalla decomposizione della materia organica ecco perché abbiamo accennato che sono elementi chiave negli ecosistemi naturali, poiché aiutano a decomporre materiali organici come foglie, legno e altri resti vegetali e animali, restituendo nutrienti essenziali al suolo.

Foto di Jürgen da Pixabay

Visti da vicino

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Buoni si, ma è necessario fare sempre attenzione

Per secoli, l’uomo ha cercato di distinguere i funghi commestibili da quelli velenosi osservando il comportamento degli animali.
Nel Medioevo i gatti venivano usati come cavie per capire se un fungo fosse sicuro; in seguito, si osservava se il fungo venisse mangiato da insetti, lumache o altri piccoli animali selvatici.
Si credeva persino che i funghi con anelli sul gambo fossero sempre commestibili. Tuttavia, queste credenze si sono dimostrate pericolose: l’Amanita phalloides, uno dei funghi più velenosi al mondo, è spesso consumata dalle chiocciole e presenta un vistoso anello, smentendo così l’affidabilità di tali metodi.
Nemmeno il profumo è un indicatore di sicurezza: alcuni funghi tossici possono avere infatti un aroma gradevole.
L’unico modo sicuro per raccogliere funghi è limitarsi a varietà conosciute e sottoporli al controllo di esperti micologi prima del consumo.

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Alcune curiosità

Il fungo più grande mai scoperto è un esemplare di “fungo del miele” ovvero l’Armillaria ostoyae, che si estende per circa 9 km quadrati in un bosco dell’Oregon (USA). È considerato uno degli organismi viventi più grandi al mondo.
Alcuni funghi sono bioluminescenti ovvero emettono una luce naturale al buio. Caratteristica questa che era nota anche nell’antichità e che ha dato origine a leggende su funghi incantati che brillano nella notte.
Nota a parte per il tartufo, uno dei funghi più pregiati al mondo, che era già apprezzato dai Romani per le sue qualità afrodisiache.
Il suo aroma particolare e inconfondibile ha reso il tartufo uno dei prodotti gastronomici più lussuosi e ricercati.

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La passione per la raccolta fai da te

In molte culture, i funghi sono considerati un ingrediente prezioso, grazie al loro sapore intenso e alla loro versatilità in cucina.
Ogni regione ha la sua tradizione legata alla raccolta e alla preparazione dei funghi. In Italia, ad esempio, la raccolta dei funghi è una vera e propria passione ed adesso sono in molti ad andare per boschi.
La raccolta dei funghi è un’attività antica che unisce passione per la natura e cultura gastronomica. In molte regioni italiane, ci sono regolamentazioni severe sulla raccolta, sia per proteggere l’ecosistema che per la sicurezza dei cercatori; questo perché, come abbiamo visto, molti funghi commestibili possono essere confusi con specie velenose, a volte mortali.
La tradizione della raccolta si tramanda spesso di generazione in generazione e in tantissimi nel periodo propizio, specie nei piccoli borghi si alzano all’alba ma anche in piena notte per cercare i funghi nei boschi.
Il Porcino (Boletus edulis) è tra i più amati, apprezzato per il suo gusto e la consistenza carnosa.

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Sua maestà il porcino

Conosciuto scientificamente come Boletus edulis, il porcino è spesso considerato il “re dei funghi” per via delle sue dimensioni, del sapore prelibato e dell’importanza che riveste nella cucina e nelle tradizioni italiane e mondiali.
La sua fama è tale che in autunno, stagione di raccolta, viene celebrato in numerose sagre e feste popolari in tutta Italia. Scopriamo insieme la storia, le curiosità e le leggende legate a questo fungo così speciale.
Già i Romani avevano una grande passione per i funghi, e il porcino era tra i più ricercati. Lo storico latino Plinio il Vecchio, nel suo “Naturalis Historia”, descriveva i funghi come cibo prelibato, sebbene ci fosse già consapevolezza dei pericoli di alcuni funghi velenosi. Il nome “porcino” sembra derivare dal latino “suillus”, che significa “di maiale”, poiché si riteneva che i cinghiali fossero particolarmente golosi di questi funghi.
Ancora oggi sono cercati non solo dagli appassionati umani, ma anche da cinghiali e animali selvatici che ne apprezzano il gusto ricco e nutriente.
Esistono diverse specie di porcini, ma la più famosa e prelibata è la Boletus edulis. Un fungo questo che cresce principalmente nei boschi di latifoglie e conifere, soprattutto in zone collinari e montane, in Europa, Asia e Nord America.
In Italia, è diffuso in quasi tutte le regioni, ma è particolarmente abbondante nelle zone montuose e boscose di Piemonte, Toscana, Emilia-Romagna e Trentino-Alto Adige.
Può raggiungere dimensioni notevoli, con cappelli che arrivano a un diametro di 25-30 cm e un peso di oltre 1 kg; la sua carne è carnosa e bianca e rimane compatta anche dopo la cottura, il che lo rende ideale per numerose preparazioni culinarie.
Una delle peculiarità del porcino è che non può essere coltivato come gli champignon o i pleurotus. Cresce solo spontaneamente grazie a una simbiosi con le radici degli alberi (una relazione chiamata micorriza), il che lo rende un fungo selvatico per eccellenza e quindi ancora più prezioso e difficile da reperire.
Oltre al suo sapore inconfondibile, il porcino è anche nutriente essendo ricco di fibre, vitamine del gruppo B, potassio; contiene anche una buona quantità di proteine che lo rendono un alimento apprezzato nelle diete vegetariane e vegane; inoltre ha un basso contenuto calorico.
In alcune leggende antiche, i porcini venivano considerati un dono delle divinità.
Si credeva che crescessero nei boschi dove gli dei avevano camminato o lasciato segni della loro presenza; questo spiegherebbe la loro apparizione improvvisa e misteriosa, soprattutto dopo una pioggia estiva, evento che per secoli ha affascinato i raccoglitori.
Secondo alcune credenze popolari, specialmente nei villaggi di montagna in Italia, raccogliere porcini in determinati giorni o in certi periodi del calendario lunare portava fortuna. Al contrario, raccogliere funghi in giorni considerati “sfortunati” o sotto una luna crescente poteva compromettere il raccolto dell’anno successivo.
Il porcino era considerato un fungo nobile e veniva riservato a re, imperatori e nobili durante i banchetti medievali e rinascimentali. Ancora oggi, viene considerato un fungo “di lusso” in molte culture, anche se più accessibile rispetto al tartufo.


Ricette tradizionali: pappardelle ai funghi

I funghi, protagonisti di tantissime ricette italiane, possono essere usati come ingredienti principali o come condimenti. Uno dei piatti “classici” sono le pappardelle ai funghi possono essere servite con una varietà di funghi selvatici, come i finferli o gli champignon o con i soli porcini.
Ingredienti principali: pappardelle fresche, funghi misti, aglio, olio d’oliva, prezzemolo, vino bianco.

Ingredienti per 4 persone

 

400 g di pappardelle fresche (o secche)
400 g di funghi porcini freschi (o misti: champignon, finferli, porcini secchi reidratati)
2 spicchi di aglio
1 rametto di prezzemolo fresco
1 peperoncino (opzionale)
50 ml di vino bianco secco
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
1 noce di burro (facoltativo)
Parmigiano Reggiano grattugiato (opzionale)
Sale e pepe q.b.

Preparazione

Se usi funghi freschi, inizia pulendoli con attenzione. Rimuovi la terra dalla base del gambo con un coltellino e passa un panno umido per pulire delicatamente la superficie del cappello e del gambo. Evita di lavarli sotto l’acqua corrente, poiché i funghi tendono ad assorbirla. Se utilizzi funghi secchi (come i porcini secchi), mettili in ammollo in acqua tiepida per circa 30 minuti, poi scolali e strizzali leggermente.
In una padella capiente, scalda l’olio extravergine d’oliva insieme agli spicchi d’aglio schiacciati e al peperoncino (se ti piace il piccante).
Quando l’aglio è dorato, rimuovilo e aggiungi i funghi tagliati a fettine o a pezzetti. Lascia rosolare per qualche minuto a fuoco vivace.
Aggiungi il vino bianco e lascialo sfumare, continuando a cuocere i funghi a fuoco medio per circa 10-15 minuti, fino a quando saranno teneri. Aggiungi sale e pepe a piacere. Alla fine della cottura, spegni il fuoco e aggiungi una noce di burro per rendere il condimento più cremoso (facoltativo).
Porta a ebollizione una pentola d’acqua salata e cuoci le pappardelle secondo il tempo di cottura indicato (se sono fresche, basteranno pochi minuti). Scola le pappardelle al dente, tenendo da parte un mestolo di acqua di cottura.
Aggiungi le pappardelle nella padella con i funghi e mescola delicatamente a fuoco basso, aggiungendo un po’ dell’acqua di cottura tenuta da parte per amalgamare meglio il tutto. Spolvera con prezzemolo fresco tritato e, se lo desideri, una grattugiata di Parmigiano Reggiano.
Servi le pappardelle ben calde, magari con un filo di olio extravergine d’oliva a crudo e un’ulteriore spolverata di prezzemolo fresco per dare un tocco di freschezza al piatto.
Se non trovi porcini freschi, puoi optare per un mix di funghi freschi e secchi. I funghi secchi, soprattutto i porcini, arricchiscono molto il sapore del piatto. Se utilizzi porcini secchi, non buttare l’acqua di ammollo: filtrala per rimuovere eventuali residui di terra e usala al posto dell’acqua di cottura della pasta per dare più sapore al piatto.

 

Il fungo porcino protagonista ad Albareto

Il fungo porcino protagonista ad Albareto

Saporito, carnoso, ma soprattutto buono e mangereccio.
Il fungo è protagonista del debutto di ogni autunno nel Belpaese, ma sull’Appennino Parmense ha anche il regno incontrastato, perché qui il porcino è storia.


Fra i pendii della Francigena fra Emilia Romagna, Liguria e Toscana è la storia del porcino

È qui, ai piedi del monte Gottero, fra i pendii della via Francigena e al crocevia fra Emilia Romagna, Liguria e Toscana che cresce il prezioso Fungo IGP di Borgotaro ed è ad Albareto che al fungo è dedicato non solo un museo, inaugurato lo scorso anno – ultimo nato nella rete dei Musei del Cibo -, ma anche un appuntamento tradizionale, appetitoso ed attesissimo.
L’edizione 2023 sarà la 26sima della Fiera nazionale del fungo Porcino di Albareto (Parma) e promette di portare in città appassionati, buongustai e intenditori.
Appuntamento dal 4 al 6 ottobre per un fine settimana “a tutto fungo”, fra stand enogastronomici, menu per esaltarne il sapore, musica, mostre ed eventi legati alla micologia, show cooking in collaborazione con l’Associazione Gastronomi Professionisti di Parma e laboratori per bambini.


Il programma

Il Fungo Igp di Borgotaro è un prodotto di qualità superiore tutelato dal 1993.
Da oltre una decina di anni la manifestazione è gemellata con la Fiera del Tartufo Bianco di Alba (Cuneo), in calendario ad autunno più inoltrato.
Per questo ad Albareto, oltre alle delizie micologiche, arrivano anche le lusinghe del prezioso tubero e non mancano aziende delle Langhe a portare in esposizione le specialità di un altro territorio ricco di gusto e “cugino” per bontà. 

PROGRAMMA

giovedì 3 ottobre
20.30 Nicolò Oppicelli incontra il porcino IGP presso la sala consiliare del municipio di Albareto

venerdì 4 ottobre
17.30 Inaugurazione 27^ Fiera Nazionale del Fungo Porcino di Albareto con il Corpo Bandistico di Albareto ed Autorità presso il Palafungo
17.30 Apertura stand e piazzetta street food zona Fiera
19.30 Cena al Palafungo con menù a base di funghi porcini
22.00 Balliamo con la band “Gatti Matti” al Palafiera
24.00 La serata prosegue con Dj Savanta

sabato 5 ottobre
9.00-11.00 “Porcino e-Bike” semplice percorso con e-bike
9.30 Apertura mostra micologica con lezione introduttiva zona Fiera
9.30-23.00 Apertura Stand zona Fiera
9.30-20.00 Mostra trattori antichi e moderni zona Fiera
9.30-20.00 Mercato lungo la via Provinciale del paese
9.30-20.00 Banchi di artigianato presso la piazza del Comune
10.00  A Cavallo con Giulia  zona Fiera
10.00-18.00 Moto per tutti zona Fiera (Motari)
10.00-12:00 Incontriamo ì volontari del Soccorso Alpino
11.00-12:00 Spettacolo musicale con bolle di sapone, intrattenimento per i Bambini dai 0 ai 100 anni con Mago Bollicino
11.00-11.45  Casa Artusi presenta lo Show Cooking al Palafungo
12.00-14.30 Pranzo al Palafiera  con menù a base di funghi porcini
14.00-17.30 Fuori strada zona Fiera (jeep)
15.00-18.30 “Porcino e-Bike” Percorso competitivo
15.00-16.00 Chiaccherata col micologo: Oppicelli incontra il Porcino IGP nel bosco (Fontana del Faggio)
16.00-17.00 Chiaccherata col micologo: Oppicelli incontra il Porcino IGP nel bosco (Pianghierdi)
15.00-16:00 Spettacolo musicale con bolle di sapone, intrattenimento per i Bambini dai 0 ai 100 anni con Mago Bollicino
15.45-18.00 Esibizione Banda di Monterosso (SP) al Palafiera con la partecipazione del Corpo bandistico di Albareto e nell’ambito del progetto “Dagli Appennini alle Alpi migranti sulle note della musica” sarà presente una delegazione di Bellinzona
14.00-18:00 Soccorso Alpino prove pratiche ed esercitazioni aperte al pubblico
18.00 Premiazione del miglior Porcino presso la mostra micologica
18.45-21.00 Cena al Palafiera con menù a base di funghi porcini
22.00-24.00 Balliamo con Alterego Band
24.00-2.00  La serata prosegue con Dj Lasagna al Palafiera

domenica 6 ottobre
9.00-20.00 Apertura stand enogastronomici
9.30-19.00 Mercato presso la via Provinciale del paese
9.30-19.00 Banchi artigianato  presso la piazza del Comune
9.30-19.00 Mostra micologica zona Fiera
9.30-18.00 Mostra trattori antichi e moderni zona Fiera
10.00-11.00  Esecuzione sculture con motosega zona Fiera
10.00 A Cavallo con Giulia zona Fiera
10.00-17.00 Moto per tutti zona Fiera (Motari)
10.00-12:00 Incontriamo ì volontari del Soccorso Alpino
10.00-12.30 Jeep Fuori strada Zona Fiera
10.30 Parliamo dei funghi  al Museo del fungo (sessione di domande e risposte con micologo)
11.30-15.00 Pranzo al Palafiera menù a base di funghi porcini
14.00-18:00 Soccorso Alpino prove pratiche ed esercitazioni aperte al pubblico
14.30-18.00 Jeep Fuori strada Zona Fiera
15.30-18.00 Camminata nelle frazioni “Circuito dei remi”
15.30-17.00 Sculture con motosega zona Fiera
17.00 Chiaccherata con micologi ed esperti presso mostra micologica (Nicolò Oppicelli,Gaia Parizzi e Giorgio Guasti)
18.30-21.00 Cena Palafiera con menù a base di funghi Porcini Piano bar con Cri, Lele & Teo…
21.00-23.00 Ballo
23.00 Serata OnlyStaff


Il porcino di Borgotaro Igt

Borgotaro piccola cittadina di altura che si trova nel cuore dell’Appennino emiliano è conosciuta proprio per essere la “capitale del fungo porcino” grazie alla sua lunga tradizione nella raccolta e nella produzione di questi prelibati funghi.
Situato in un ambiente ideale per la crescita dei funghi porcini, grazie ai boschi circostanti e al clima fresco e umido. Borgotaro è profondamente legata all’agricoltura e alla tradizione della raccolta dei funghi porcini.
Quello locale è un porcino di alta qualità, noto per il suo sapore intenso e la sua consistenza carnosa unica che gli permette di fregiare del marchio di denominazione d’origine.
Autentica delizia culinaria rappresenta un patrimonio gastronomico prezioso per l’Emilia-Romagna. M
olto apprezzato nella cucina italiana e internazionale può essere utilizzato in molti piatti tra cui risotti, pasta, zuppe. Il suo sapore robusto e terroso lo rende un ingrediente molto versatile.

Photo credit: seanavigatorsson on Visualhunt

Tagliatelle ai funghi porcini Igt di Borgotaro

Ingredienti:
250g di tagliatelle fresche o secche
200g di funghi porcini di Borgotaro freschi
2 cucchiai di olio d’oliva extra vergine
2 spicchi d’aglio, tritati finemente
1/2 cipolla, tritata finemente
1/2 tazza di vino bianco secco
1/2 tazza di panna da cucina
Prezzemolo fresco, tritato (per guarnire)
Sale e pepe nero macinato fresco a piacere
Parmigiano Reggiano grattugiato (per servire)

Preparazione:
Pulisci i funghi porcini: Rimuovi la terra dai funghi porcini con un pennello o un panno umido. Taglia i funghi a fette sottili o a tocchetti, a seconda delle dimensioni.
In una pentola grande, porta a ebollizione dell’acqua salata e cuoci le tagliatelle fino a quando sono al dente. Scolale e mettile da parte.
Nel frattempo in una padella grande, scalda l’olio d’oliva a fuoco medio. Aggiungi l’aglio e la cipolla tritati e falli soffriggere per circa due minuti finché diventano dorati.
Aggiungi i funghi porcini tagliati alla padella e cuocili per circa 5-7 minuti fino a quando si ammorbidiscono e iniziano a dorarsi.
Versa il vino bianco nella padella con i funghi e cuoci per altri 5 minuti o finché il vino è ridotto della metà. Regola di sale e pepe a piacere. Aggiungi le tagliatelle cotte alla padella con la salsa di funghi. Mescola bene per coprire le tagliatelle con la salsa.
Trasferisci le tagliatelle ai funghi porcini in piatti individuali. Cospargi con prezzemolo fresco tritato e parmigiano reggiano grattugiato. Servi caldo.