Glyphosate, questo nemico sconosciuto

[:it]f_15995a8c9cIn tempi in cui si parla del killeraggio del Corpo Forestale dello Stato noi vogliamo, tanto per mettere alcuni puntini sulle i e fare capire l’importanza di questo corpo di specializzazione, raccontarvi dei controlli partiti a maggio ed ancora in corso fino all’autunno sulla sicurezza agroalimentare.
E’ sta presenta alcuni giorni fa a Firenze, nell’indifferenza dei colleghi che si occupano di agroalimentare e che evidentemente intendono la specializzazione solo per andare a mangiare  e bere gratis nelle aziende, il rapporto sulle oltre 100 verifiche effettuate in Toscana sull’utilizzo del Glyphosate, sostanza potenzialmente cancerogena.

La sicurezza agroalimentare ed agroambientale è infatti una delle competenze specifiche di questo Corpo e, solo leggendo capirete che inglobarli nei Carabinieri e quindi depotenziandoli vuol dire dare indirettamente un aiuto alle agromafie e alle sofisticazioni che mettono a rischio la nostra salute e il domani dei nostri figli.

Fatta questa doverosa premessa perché chi scrive è e sarà sempre al fianco del Corpo Forestale passiamo a fatti.
Su 108 controlli effettuati ad oggi fra rivenditori e utilizzatori di fitosanitari per il rispetto delle normative nazionali e comunitarie ben 44 hanno avuto esito irregolare e sono state elevate 72 sanzioni amministrative e 5 penali.
Un dato incredibile che fa capire quando poco la stampa specializzata s’interessi dell’argomento se si pensa che siamo a circa il 50% di irregolarità!

I problemi riguardano soprattutto le etichettature carenti o irregolari, lo stoccaggio e conservazione e lo smaltimento. E’ infatti doveroso sottolineare che per utilizzare i fitofarmaci serve un’autorizzazione ad hoc rilasciata dal Ministero della Salute dopo un severo esame.
Altro grosso buco nero è il non rispetto delle distanze di sicurezza da parchi, giardini, abitazioni, scarpate stradali, impianti sportivi, laghi e fimi.

Il prodotto oggetto di attenzione è il Glyphosate, noto diserbante ad azione sistemica e non selettiva largamente utilizzato in ambiente extra agricolo per il diserbo.
L’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro in data 20/03/2015, in base a studi effettuati sull’esposizione al prodotto da parte della popolazione ha dichiarato la probabile cancerogenicità della sostanza e per questo, in virtù del principio europeo di prevenzione, la Toscana ha vietato l’utilizzo del Glyphosate a tutela della salute pubblica.

“Le attività svolte – afferma Giuseppe Vadalà, Comandante Regionale del Corpo Forestale dello Stato – non sono altro che la trasposizione concreta del principio di precauzione dell’Europa tradotto in legge con lungimiranza dalla Toscana. Mi piace sottolineare , in particolare, i controlli eseguiti nei giardini e nelle aree a verde pubblico a tutela della salubrità delle famiglie e dei bambini”.

Le zone maggiormente controllate sono state l’area pistoiese e quella del senese il che fa pensare che l’industria vivaistica e quella vitivinicola hanno tanta strada ancora da fare in questo settore.
Noi continueremo sempre a stare al fianco dei Forestali, perché la salute è spesso nelle loro mani. In quanto ai colleghi di settore crediamo che occuparsi meno di mirabolanti commenti a vini non sempre buoni e recensire come se fossero stellati ristoranti bettole di second’ordine solo perché pagano fa disinformazione specie se si ignora che quel vino o quel piatto possono aver subito contaminazioni da Glyphosate.[:en]f_15995a8c9cIn tempi in cui si parla del killeraggio del Corpo Forestale dello Stato noi vogliamo, tanto per mettere alcuni puntini sulle i e fare capire l’importanza di questo corpo di specializzazione, raccontarvi dei controlli partiti a maggio ed ancora in corso fino all’autunno sulla sicurezza agroalimentare.
E’ sta presenta alcuni giorni fa a Firenze, nell’indifferenza dei colleghi che si occupano di agroalimentare e che evidentemente intendono la specializzazione solo per andare a mangiare  e bere gratis nelle aziende, il rapporto sulle oltre 100 verifiche effettuate in Toscana sull’utilizzo del Glyphosate, sostanza potenzialmente cancerogena.

La sicurezza agroalimentare ed agroambientale è infatti una delle competenze specifiche di questo Corpo e, solo leggendo capirete che inglobarli nei Carabinieri e quindi depotenziandoli vuol dire dare indirettamente un aiuto alle agromafie e alle sofisticazioni che mettono a rischio la nostra salute e il domani dei nostri figli.

Fatta questa doverosa premessa perché chi scrive è e sarà sempre al fianco del Corpo Forestale passiamo a fatti.
Su 108 controlli effettuati ad oggi fra rivenditori e utilizzatori di fitosanitari per il rispetto delle normative nazionali e comunitarie ben 44 hanno avuto esito irregolare e sono state elevate 72 sanzioni amministrative e 5 penali.
Un dato incredibile che fa capire quando poco la stampa specializzata s’interessi dell’argomento se si pensa che siamo a circa il 50% di irregolarità!

I problemi riguardano soprattutto le etichettature carenti o irregolari, lo stoccaggio e conservazione e lo smaltimento. E’ infatti doveroso sottolineare che per utilizzare i fitofarmaci serve un’autorizzazione ad hoc rilasciata dal Ministero della Salute dopo un severo esame.
Altro grosso buco nero è il non rispetto delle distanze di sicurezza da parchi, giardini, abitazioni, scarpate stradali, impianti sportivi, laghi e fimi.

Il prodotto oggetto di attenzione è il Glyphosate, noto diserbante ad azione sistemica e non selettiva largamente utilizzato in ambiente extra agricolo per il diserbo.
L’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro in data 20/03/2015, in base a studi effettuati sull’esposizione al prodotto da parte della popolazione ha dichiarato la probabile cancerogenicità della sostanza e per questo, in virtù del principio europeo di prevenzione, la Toscana ha vietato l’utilizzo del Glyphosate a tutela della salute pubblica.

“Le attività svolte – afferma Giuseppe Vadalà, Comandante Regionale del Corpo Forestale dello Stato – non sono altro che la trasposizione concreta del principio di precauzione dell’Europa tradotto in legge con lungimiranza dalla Toscana. Mi piace sottolineare , in particolare, i controlli eseguiti nei giardini e nelle aree a verde pubblico a tutela della salubrità delle famiglie e dei bambini”.

Le zone maggiormente controllate sono state l’area pistoiese e quella del senese il che fa pensare che l’industria vivaistica e quella vitivinicola hanno tanta strada ancora da fare in questo settore.
Noi continueremo sempre a stare al fianco dei Forestali, perché la salute è spesso nelle loro mani. In quanto ai colleghi di settore crediamo che occuparsi meno di mirabolanti commenti a vini non sempre buoni e recensire come se fossero stellati ristoranti bettole di second’ordine solo perché pagano fa disinformazione specie se si ignora che quel vino o quel piatto possono aver subito contaminazioni da Glyphosate.[:]