Lug 26, 2024 | Enogastronomia, Territori
Lo dice la storia, che vede il Grechetto, vitigno autoctono per eccellenza, menzionato già da Plinio il Vecchio nelle pagine della Historia Naturalis (“Peculiaris est tudernis”, ovvero, è tipico di Todi).
Lo dicono i documenti d’archivio, tra i quali figura un atto notarile del 1333 nel quale compare una compravendita di mosto di Greco di Todi.
Lo dice l’economia locale, che ha visto nascere l’associazione “Todi Terra di Vini”, soggetto nel quale si riconoscono pressoché la totalità delle aziende viti-vinicole Doc del territorio.
Quattrocento ettari di vigneti, oltre un milione e mezzo di bottiglie prodotte, un centinaio di occupati: sono queste le dimensioni del comparto enologico tuderte, che ha una ricaduta importante anche sotto l’aspetto turistico.
Il Grechetto, figlio di Todi
“L’associazione si è data come principale missione di promuovere la cultura della qualità delle produzioni – racconta Lorenzo De Monaco, Presidente dell’Associazione Todi Terra di Vini – valorizzando in particolare quella del Grechetto di Todi, cultivar che pur ricompresa nella grande famiglia delle “uve greche” è diversa rispetto alle altre tipologie coltivate nel centro Italia e al suo omonimo orvietano”.
Il Grechetto di Todi è infatti caratterizzato ed associato dal clone G5, differente dal clone G109 della varietà comune più diffusa, con recenti indagini sul patrimonio genetico che hanno riscontrato somiglianze con il Pignoletto e hanno marcato la distanza dal Greco di Tufo e dal Grecanico.
“Dall’annata 2010 la produzione enologica ha ottenuto la denominazione Todi Doc – spiega Antonio Ruggiano, Sindaco di Todi – un eccellente risultato ottenuto agli albori di questa nostra amministrazione, di cui andiamo fieri e che sosteniamo con forza”.
Todi: la sfida dell’enoturismo e dell’oleoturismo
La Todi DOC comprende anche i comuni di Collazzone, Massa Martana, Monte Castello di Vibio e Todi; il disciplinare del Grechetto prevede la percentuale minima dell’85%, eventualmente integrata con un 15% di altri vitigni locali a bacca bianca.
Qui, infatti, non si coltiva solo il Grechetto, ma anche Sangiovese, Merlot, Cabernet Sauvignon, Pinot. Nelle diverse aziende gli ettari investiti a Grechetto oscillano dal 35 al 50%, un rapporto che si riverbera in maniera quasi proporzionale sulla quantità di bottiglie etichettate. Interessante il dato riferito all’export, che va dal 20% di alcune cantine al 90% di altre, con una media che si attesta intorno al 35% e che vede un apprezzamento crescente nel mercato statunitense, giapponese e cinese.
“Altro elemento distintivo è che si tratta per lo più di aziende vinicole giovani, nate negli ultimi decenni – ha concluso De Monaco – giovani spesso anche nell’età degli imprenditori che le guidano, a testimonianza della vitalità del settore e della crescente attenzione non solo alla produzione, ma anche all’enoturismo”.
Sull’enoturismo, ma anche sull’oleoturismo, forte e di importanza cruciale è il supporto del Comune di Todi a tutti i produttori del territorio, in particolare con iniziative di promozione integrata che trasversalmente valorizzano i beni culturali, i prodotti dell’enogastronomia, le bellezze paesaggistiche che fanno di Todi, confermato anche questo anno come comune “Spiga Verde” per il patrimonio rurale, uno dei centri più attrattivi del centro Italia, tanto da essere ormai non solo meta di viaggi, ma luogo scelto in particolare da cittadini stranieri, per vivere, ma anche in cui fare investimenti produttivi.
Todi: un debutto prestigioso con “Calici di stelle”
“Anche quest’anno Todi continua nel percorso di crescita e valorizzazione del vino e del territorio di produzione, con un evento di eccellenza che si terrà nell’ambito di Calici di Stelle 2024, il prossimo 10 agosto – spiega Claudio Ranchicchio, Vice Sindaco di Todi – Per noi è davvero importante essere protagonisti e collaborare con i principali attori nazionali del settore recitando un ruolo da protagonisti sia in Città del Vino che con il Movimento Turismo del Vino oltre che all’interno della locale Strada dei Vini del Cantico.
Cerchiamo di offrire ai visitatori esperienze uniche, proponendo iniziative di alto livello, come quella che ci apprestiamo a vivere il prossimo 10 agosto, che coinvolgono le aree più belle e scenografiche della nostra città, i nostri prodotti migliori, chef di eccellenza, partnership e collaborazioni sempre più qualificate”.
Sabato 10 agosto 2024 sarà quindi una delle occasioni pensate per permettere ai visitatori di incontrare i produttori, degustare i vini in abbinamento a piatti realizzati con prodotti di stagione e di eccellenza locale. Si terrà infatti a Todi l’evento “I Firmamenti del vino, dell’arte contemporanea e delle stelle” che si inserisce nell’ambito dell’edizione nazionale di “Calici di Stelle” 2024 e che oltre a proporre passeggiate a piedi con visita alla cantina Terramante e in e-bike con visita alla cantina Roccafiore, proporrà un percorso guidato, fruibile anche in lingua inglese, con assaggi di vino, alla scoperta dei luoghi dell’arte contemporanea di Todi, città candidata a “Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2026” e si concluderà presso il Nido dell’Aquila con un banco di assaggio dei vini della DOC Todi a cura di AIS Umbria e una cena a cura dello chef Giulio Gigli. Gigli che di recente ha ricevuto l’importante riconoscimento della stella Michelin, proporrà un menù studiato per richiamare nell’estetica dei piatti le opere di arte contemporanea disseminate a Todi e nel gusto, i sapori della tradizione locale, con prodotti di stagione e a Km 0 che serviranno ad esaltare i vini autoctoni della DOC tuderte. Durante tutta la giornata le cantine che fanno parte dell’Ass. Todi Terra di Vini saranno aperte al pubblico e visitabili, in particolare saranno aperte al pubblico tutta la giornata le cantine Baldassarri, Todini, Roccafiore e Tudernum; mentre saranno visitabili su prenotazione le cantine Agrisegretum, Concinnate, Fattoria di Monticello, I Fenicotteri, Peppucci, Sobrano, Terramante e Zazzera.
Set 19, 2023 | Enogastronomia, Territori
Si avvicina ad Amelia (Terni) l’atteso appuntamento con la prima edizione di “Amerino Tipico Festival”, che nel fine settimana di sabato 23 e domenica 24 settembre 2023 condurrà i partecipanti alla scoperta del paesaggio rurale e dei prodotti agroalimentari tipici del territorio dell’Amerino, comprendente 11 comuni della provincia di Terni nell’Umbria sud-occidentale.
Veduta di Amelia
La festa dei prodotti dell’Amerino
Dopo l’inaugurazione del festival con la presentazione del Patto del cibo dell’Amerino e del Distretto del cibo “Amerino Tipico e il convegno scientifico sul tema “Olio, Vino, Paesaggio, Frutti Antichi”, il cartellone di eventi proseguirà con una serie di appuntamenti focalizzati sulle esperienze del cibo e sull’approfondimento conoscitivo dei prodotti tipici dell’Amerino, che traggono la loro unicità dalle caratteristiche peculiari di questa zona appartata dell’Umbria meridionale.
Si comincerà alle ore 15 nella Pinacoteca di Amelia con la degustazione guidata di salumi a cura di Onas (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Salumi), seguita alle ore 16 presso il Museo Civico Archeologico di Amelia, sala del Germanico, dall’esperienza di degustazione di Olio e.v.o. condotta da Federica Battaglini, sommelier dell’AISO (Associazione Italiana Sommelier dell’Olio), focalizzata sulla Dop Colli Amerini, che contrassegna un olio di qualità superiore, con profilo aromatico intenso, ricavato dalle varietà Frantoio, Leccino, Moraiolo, Dolce Agogia e Dolce Raggia, coltivate su pendii soleggiati e terreni argillosi, capaci di favore una maturazione lenta e completa dell’oliva, e sulla monocultivar Rajo, olio e.v.o. rientrante nella Dop Colli Amerini prodotti dalla rara varietà denominata Rajo, di cui si trovano nel territorio amerino parecchi esemplari plurisecolari, con età variabile tra i 400 e i 600 anni.
Amelia
Sempre alle ore 16.00, presso la Pinacoteca, sarà protagonista di un incontro di degustazione la Fava Cottòra, Presidio Slow Food dell’Umbria, un ecotipo di legume, molto resistente, ancora coltivato su una superficie di 8 ettari nei comuni di Amelia e Guardea, mentre alle ore 17, nella Sala del Germanico, si avrà modo di partecipare a un percorso di degustazione del tartufo a cura di Brina Tartufi. Il pomeriggio all’insegna dei prodotti tipici si concluderà alle ore 18 in Pinacoteca con l’esperienza di degustazione dei formaggi guidata dal Maestro Assaggiatore Claudio Spallaccia a cura di ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi).
Olio evo, salumi, tartufi e formaggi: un quartetto di successo per quattro tour da provare
La giornata di domenica 24 settembre sarà scandita dai tre tour guidati alla scoperta del vino, dell’olio e dei sapori che costituiscono l’essenza del territorio dell’Amerino, oltre a un quarto tour incentrato sulla conoscenza del paesaggio e del cibo attraverso l’arte e la teatralità, tutti effettuati tramite servizio di bus navetta e con punto di ritrovo dei partecipanti alle ore 9 presso il Chiostro di San Francesco, dove si terrà la presentazione della mostra dei produttori, allestita nel chiostro dalle ore 10 alle 19 in entrambe le giornate del festival, e degli itinerari, la cui partenza è prevista alle ore 10.
Questo i quattro tour in programma:
Il tour dell’Olio condurrà i partecipanti, durante la mattinata, a scoprire gli ulivi secolari della varietà Rajo in località Montecampano, dove si potrà ammirare una distesa di oltre 300 esemplari, con chiome imponenti e una grande circonferenza del tronco, stimati tra i 400 e i 600 anni di età, per poi visitare l’antico frantoio, l’azienda agricolaL’Oliveto e il Frantoio Suatoni.
Al pomeriggio, dalle ore 15 alle 19, il percorso delle eccellenze olearie proseguirà con la sosta a Lugnano in Teverina dove ha sede la Collezione Mondiale di Ulivi “Olea Mundi”, un vero tempio naturalistico con oltre 1.200 ulivi provenienti da 23 diversi Paesi olivicoli del Mediterraneo, Medio Oriente e delle nuove aree di coltivazione. Il tour proseguirà alla volta di Montecchio, dove si visiterà il Frantoio Ricci, con la possibilità di degustare l’olio Dop Colli Orvietani Monocultivar Moraiolo e si concluderà tra Lugnano e Porchiano presso l’agriturismo San Valentino, base perfetta per le escursioni alla ricerca dei Patriarchi dell’Amerino di Rajo e Moraiolo.
Il tour del Vino sarà incentrato sulla scoperta dei luoghi di produzione dei vini rientranti nella DOC Amelia, creata nel 1989 per tutelare e valorizzare la produzione vinicola da vitigni autoctoni dell’Amerino e dell’Umbria meridionale, in particolare Ciliegiolo, Grechetto, Malvasia e Sangiovese, che hanno trovato in quest’area così peculiare, la collocazione ideale per esprimere al massimo la loro potenzialità. In mattinata il tour toccherà le cantine Zanchi di Amelia, importante realtà imprenditoriale che nel 2008, in collaborazione con la facoltà di Agraria di Perugia, ha impiantato un vigneto sperimentale per il recupero e la valorizzazione dei vitigni minori del territorio di Amelia come il Tostolello a bacca bianca, l’agriturismo Pizzogallo, ambientato in una storica Tenuta risalente al Seicento, affacciata sulle incantevoli colline dell’Amerino, e infine la cantina Sandonna, con sede nel comune di Giove, impegnata da anni nella promozione dei vini da vitigni autoctoni, in primis Grechetto e Ciliegiolo. Nel pomeriggio si visiterà la fattoria Le Poggette, che coltiva 18 ettari di vigneto tra i comuni di Montecastrilli e San Gemini.
Un momento di Andante
Il tour Andante, performance di teatro-canto in cammino nella natura, sarà condotto dai sei attori del Faber Teater – Verdecoprente Umbria Fest 2023, ideatori dello spettacolo itinerante Andante, progetto vincitore del bando ART-WAVES per la creatività, che accompagneranno i partecipanti in un vero e proprio viaggio di parole e di suoni, di passi e di pensieri, capace di immergere gli spettatori in un’esperienza di ascolto, di sguardi e di relazioni, e di coinvolgerli in un affascinante percorso di scoperta articolato tra campi, boschi e cortili, e segnato da un movimento continuo del corpo e dell’anima. Il percorso, che avrà come meta il convento della Santissima Annunziata, prevede nel pomeriggio, un itinerario delle eccellenze con la visita alle cantine Zanchi, che da cinquant’anni producono vini esclusivi da vitigni autoctoni nel pieno rispetto della biodiversità; e alla società agricola CasaRà.
La fava cottona, presidio Slow Food
L’ultimo dei quattro percorsi guidati è il tour dei sapori che nella mattinata, sempre dalle ore 10, porterà a conoscere le farine dell’Antico Granaio Poppi Gaudenzi ad Attigliano, dove si produce pasta artigianale utilizzando farine da grano Senatore Cappelli “non OGM” di produzione aziendale e servendosi per la macinazione di un piccolo mulino a pietra. Il pomeriggio prevede invece soste alla società agricola CasaRà e al Birrificio Amerino, entrambi con sede nel comune di Amelia, all’azienda agricola Tamburini, specializzata nell’allevamento suino e nella lavorazione delle carni di maiale, con produzione di salumi secondo una metodologia naturale, e alla fattoria Le Poggette.
Vitigno amerino
Fitto anche il calendario degli incontri pomeridiani, sempre all’insegna del territorio e dell’enogastronomia: alle ore 15, nella Sala del Germanico, ci sarà la degustazione di tartufo a cura di Brina Tartufi e alle ore 16, presso la Pinacoteca, la degustazione di formaggi guidata dal Maestro Assaggiatore Claudio Spallaccia a cura di Onaf. Si proseguirà alle ore 17 nella Sala del Germanico con l’incontro su Vini autoctoni e frutti antichi, con degustazione guidata da Giampaolo Gravina e Paolo Arice, e nello stesso orario, all’interno della Pinacoteca, con l’esperienza di assaggio della Fava Cottòra dell’Amerino, Presidio Slow Food Umbria.