Impruneta: edizione 90 per la Festa dell’Uva

[:it]festa-uva-2011-304E’ una delle feste popolari più antiche d’Italia e sicuramente lo è di Toscana. A Impruneta si rinnova la tradizione domenica 25 settembre con la Festa dell’Uva, singolar tenzone al miglior carro fra i quattro rioni.

Un mese e passa di cantiere aperto, lavori continui consumati di notte dopo il lavoro. Tutti ci mettono del proprio: cucire, tagliare, allestire, ballare, sfilare, etc… Non è facile raccontare da fuori una festa speciale che è cultura, tradizione, passione e senso di appartenenza.

È dal 1926 che la cittadina sopra Firenze celebra questa ricorrenza interrotta solo per cause belliche e ripresa poi dal 1950.
Per tutto il mese di settembre Impruneta brulica di attività e la fresca aria collinare non fa che aggiungere quel tocco in più di piacere ad un’atmosfera quasi bucolica; in tutto questo periodo si svolgono varie iniziative e degustazione di uva e vino; vengono esposti anche prodotti dell’artigianato locale.

Ma i grandi protagonisti sono i quattro rioni d’Impruneta: Fornace, Sante Marie, Pallò e Sant’Antonio e i suoi cittadini che si dedicano alla realizzazione dei carri allegorici accompagnati da allegre cene preparate dalle donne del rione.

Tutto dovrà essere pronto per l’ultima domenica del mese (quest’anno il 25 settembre), giorno della sfilata dei carri in Piazza Buondelmonti.
“Il Rione delle Fornaci” (colore rosso) deve il proprio nome ai luoghi in cui viene effettuata la lavorazione del cotto, “Il Rione delle Sante Marie” (colore celeste) prende il nome dall’omonimo monte situato al centro del territorio del rione stesso, “Il Rione del Pallò” (colore verde), fa derivare il suo nome dall’esistenza, nell’antichità, di un luogo pianeggiante usato per il gioco delle bocce: il pallaio (è per questa ragione che sullo stemma del rione appaiono tre bocce rosse sopra ad un pampano argentato), ed infine “Il Rione del Sant’Antonio” (colore bianco) si rifà al Monte S. Antonio, collinetta boscosa che scende quasi a sfiorare la bella piazza dell’Impruneta e dove si trova una cappellina dedicata all’omonimo Santo.

Ogni rione preparerà almeno tre carri, supportati da centinaia di figuranti, balletti e bellissimi spettacoli di accompagnamento.
Da non perdere per scoprire il  cuore vero e pulsante  di Toscana[:en]festa-uva-2011-304E’ una delle feste popolari più antiche d’Italia e sicuramente lo è di Toscana. A Impruneta si rinnova la tradizione domenica 25 settembre con la Festa dell’Uva, singolar tenzone al miglior carro fra i quattro rioni.

Un mese e passa di cantiere aperto, lavori continui consumati di notte dopo il lavoro. Tutti ci mettono del proprio: cucire, tagliare, allestire, ballare, sfilare, etc… Non è facile raccontare da fuori una festa speciale che è cultura, tradizione, passione e senso di appartenenza.

È dal 1926 che la cittadina sopra Firenze celebra questa ricorrenza interrotta solo per cause belliche e ripresa poi dal 1950.
Per tutto il mese di settembre Impruneta brulica di attività e la fresca aria collinare non fa che aggiungere quel tocco in più di piacere ad un’atmosfera quasi bucolica; in tutto questo periodo si svolgono varie iniziative e degustazione di uva e vino; vengono esposti anche prodotti dell’artigianato locale.

Ma i grandi protagonisti sono i quattro rioni d’Impruneta: Fornace, Sante Marie, Pallò e Sant’Antonio e i suoi cittadini che si dedicano alla realizzazione dei carri allegorici accompagnati da allegre cene preparate dalle donne del rione.

Tutto dovrà essere pronto per l’ultima domenica del mese (quest’anno il 25 settembre), giorno della sfilata dei carri in Piazza Buondelmonti.
“Il Rione delle Fornaci” (colore rosso) deve il proprio nome ai luoghi in cui viene effettuata la lavorazione del cotto, “Il Rione delle Sante Marie” (colore celeste) prende il nome dall’omonimo monte situato al centro del territorio del rione stesso, “Il Rione del Pallò” (colore verde), fa derivare il suo nome dall’esistenza, nell’antichità, di un luogo pianeggiante usato per il gioco delle bocce: il pallaio (è per questa ragione che sullo stemma del rione appaiono tre bocce rosse sopra ad un pampano argentato), ed infine “Il Rione del Sant’Antonio” (colore bianco) si rifà al Monte S. Antonio, collinetta boscosa che scende quasi a sfiorare la bella piazza dell’Impruneta e dove si trova una cappellina dedicata all’omonimo Santo.

Ogni rione preparerà almeno tre carri, supportati da centinaia di figuranti, balletti e bellissimi spettacoli di accompagnamento.
Da non perdere per scoprire il  cuore vero e pulsante  di Toscana[:]

Eccellenze di Toscana: la ceramicaThe excellence of Tuscany: ceramics

di Margherita Nieri – La lunga tradizione della ceramica in Toscana affonda le sue radici in tempi molto antichi, ancor prima delle invasioni barbariche in Italia, ma fu solo tra il Tre e il Quattrocento che si formarono i centri di produzione ceramica che ancora oggi fanno scuola in tutto il mondo.

Se desiderate scoprire la Toscana in modo nuovo e inusitato, vale davvero la pena rivisitare i luoghi della ceramica, della terracotta, della porcellana e della maiolica diffusi in tutta la Regione.

Da alcuni anni 11 Comuni –  vere e proprie “capitali” della ceramica toscana – cioè Anghiari, Asciano, Borgo San Lorenzo, Carmignano, Impruneta, Montelupo Fiorentino, Montepulciano, Montopoli in Val d’Arno, Sesto Fiorentino, Trequanda e Vicopisano, si sono riuniti nell’associazione “Terre di Toscana”, con lo scopo di rivalorizzare queste antiche e preziose manifatture.

Lungo gli itinerari delle “Strade della Ceramica e della Terracotta”, non si può che rimanere incantati dalle tante meraviglie di creatività e di raffinatezza cui hanno dato vita i maestri ceramisti della Toscana.

Nel nuovo Museo della Ceramica di Montelupo, ad esempio, si può ammirare il favoloso vassoio “Rosso di Montelupo”, dipinto con colori sanguigni e considerato uno dei gradi capolavori rinascimentali della maiolica.
Al Museo di Doccia di Sesto Fiorentino si ripercorre l’epoca d’oro della Ginori, con le sue porcellane in stile Art Nouveau o decorate con l’inconfondibile design di Giò Ponti.
Interessanti anche la bella Villa Pecori Giraldi (Borgo S.Lorenzo), che raccoglie i vasi in gres e i preziosi affreschi della manifattura Chini, e infine la produzione aretina dei famosi “vasi corallini”, caratterizzati da un intenso colore rosso brillante.

Web: www.ceramicatoscana.it
E-mail:  info@ceramicatoscana.itdi Margherita Nieri – The long tradition of ceramics in Tuscany has its roots in ancient times, even prior to the barbaric invasions in Italy, but it was only during the 14th and 15th centuries that ceramic production centres were founded, which still provide training around the world today.

If you’d like to discover a new and unusual side of Tuscany, it’s well worth revisiting the ceramic, terracotta, porcelain and majolica areas dotted across the region.

Eleven municipalities, true capitals of Tuscan ceramics, namely Anghiari, Asciano, Borgo San Lorenzo, Carmignano, Impruneta, Montelupo Fiorentino, Montepulciano, Montopoli in Val d’Arno, Sesto Fiorentino, Trequanda and Vicopisano, which came together in the Terre di Toscana association a few years ago, with the aim of redeveloping these valuable, old manufacturing practices.

Along the roads of ceramics and terracotta, you can’t help being enchanted by the many creative and elegant wonders created by the Tuscan master potters.

In the new ceramics museum in Montelupo, for example, you can admire the superb “Rosso di Montelupo” tray, painted with sanguine colours and regarded as one of the greatest Renaissance majolica masterpieces.
At the Museo di Doccia in Sesto Fiorentino you can relive the golden age of Ginori, with his porcelain in Art Nouveau style or decorated with the unmistakable design of Giò Ponti.
The stunning Villa Pecori Giraldi (Borgo San Lorenzo) is also interesting, which contains gres vases and valuable Chini manufacture frescoes, as well as the famous Arezzo-produced “vasi corallini”, characterised by a deep, bright red colour.

Web: www.ceramicatoscana.it
E-mail:   info@ceramicatoscana.it

I CavallacciI Cavallacci

A 6 Km dall’uscita Firenze-Certosa della A1 sulle bellissime colline di Impruneta, è situato il ristorante pizzeria “I Cavallacci”.

L’ampia struttura del ristorante (300 coperti e parcheggio privato) è l’ideale anche per cerimonie e banchetti personalizzati.

In un parco proprio, ampio parcheggio interno, con le sue strutture esterne, il ristorante si propone come la soluzione per una fresca serata a contatto con la natura.A 6 Km dall’uscita Firenze-Certosa della A1 sulle bellissime colline di Impruneta, è situato il ristorante pizzeria “I Cavallacci”.

L’ampia struttura del ristorante (300 coperti e parcheggio privato) è l’ideale anche per cerimonie e banchetti personalizzati.

In un parco proprio, ampio parcheggio interno, con le sue strutture esterne, il ristorante si propone come la soluzione per una fresca serata a contatto con la natura.