Ott 30, 2024 | Territori
Gli irlandesi sono famosi per creare nel periodo di Halloween un mix unico al mondo di mistero e allegria. Non c’è da stupirsi: l’Irlanda è il luogo in cui tutto è cominciato.
Risalendo alle origini di Halloween (dall’inglese antico All Hallows’ Eve, “la notte di tutti i santi”), si arriva alle nebbioline autunnali dell’Ireland’s Ancient East e alla festa celtica di Samhain, una grande celebrazione caratterizzata dal fuoco e da ricchi banchetti che segnava la fine della stagione della luce e l’inizio dei giorni bui dell’inverno.

Travestirsi per confondere le creature dell’aldilà
In questo momento di transizione i Celti credevano che ci fosse un’interazione tra il mondo dei vivi e quello dei morti e che gli spiriti potessero passare facilmente da uno all’altro. Temendo di poter essere trascinati nell’aldilà dalle creature ultraterrene, i Celti si travestivano per confonderle e spaventare a loro volta fantasmi, fate, folletti e demoni che avevano passato il confine tra i due mondi.
L’usanza di travestirsi ad Halloween è, quindi, saldamente radicata nell’antica ritualità celtica precristiana, così come la tradizione di accendere falò, nata in Irlanda sulle cime delle colline con clan e comunità che si riunivano per accendere enormi fuochi cerimoniali in occasione di Samhain.

Il primo falò che dava il via a tutti gli altri
Una delle più grandi feste celtiche del fuoco si svolgeva sulla cima di Tlachtga, o la Collina di Ward, nell’attuale contea di Meath. Recenti scavi archeologici suggeriscono che oltre 2000 anni fa questa collina fosse usata per banchetti e festeggiamenti e antichi manoscritti rivelano che proprio in questo luogo i Celti accendessero il primo falò seguito da tutti gli altri nelle diverse zone dell’isola.
Ancora oggi l’area dove si trovano la Hill of Ward e la Hill of Tara, dove regnavano gli Alti Re d’Irlanda, è uno dei centri più importanti per le tradizioni irlandesi legate ad Halloween.
È qui infatti che va in scena il suggestivo Púca Festival, ispirato alle antiche celebrazioni di Samhain. Viene organizzata ogni anno nella contea di Meath e nella vicina contea di Louth, attualizzando in modo creativo e coinvolgente gli elementi caratteristici della festa celtica: il fuoco, la musica e la danza, i prodotti dell’artigianato e del raccolto. Per celebrare l’Irlanda come luogo di nascita di Halloween, gli eventi di Púca includono una spettacolare rievocazione dell’accensione simbolica del fuoco di Samhain, musica dal vivo e performance, installazioni luminose, un mercato agricolo, tour tematici e laboratori.
Un altro importantissimo evento dedicato ad Halloween si svolge a Derry-Londonderry: il Derry Halloween, definito dagli organizzatori il più grande festival dedicato ad Halloween d’Europa, rievocherà ancora una volta gli antichi spiriti celtici per festeggiare con un pizzico di mistero che strizza l’occhio alle atmosfere un po’ dark questa ricorrenza.
L’appuntamento è dal 28 al 31 ottobre 2023 nelle strade e nelle piazze di Derry~Londonderry.
Il festival, che quest’anno si svolgerà interamente all’interno delle mura storiche della città, avrà un programma di eventi inquietantemente divertente che rianimerà le storie e i personaggi dell’antica festa di Samhain, celebrata in Irlanda migliaia di anni fa per segnare l’inizio dell’inverno.

La zucca era originariamente una rapa
Un altro elemento immancabile ad Halloween sono le zucche scavate e illuminate per farle sembrare volti spaventosi: l’usanza di intagliarle è nata in Irlanda, anche se inizialmente i vegetali utilizzati erano rape o patate di grandi dimensioni, usate per creare le lanterne da Jack-o’-Lantern originali.
Il nome della decorazione simbolo di Halloween deriva infatti da un racconto popolare irlandese che narra di un uomo di nome Stingy Jack che provò a prendersi gioco del Diavolo: indispettito dalla sua furbizia, come punizione, lo condannò a vagare per l’eternità con solo un tizzone ardente proveniente dalle fiamme eterne dell’Inferno e inserito all’interno di una rapa scavata per non farlo spegnere e per illuminare l’oscurità.
Le migliaia di immigrati irlandesi che dovettero lasciare l’isola soprattutto nel periodo della Grande carestia, a metà del 1800, portarono questa tradizione in America, patria della zucca, e quella invernale sostituì la rapa per rievocare la leggenda di Stingy Jack.

“Trick or Treat”: i dolci dell’anima
“Dolcetto o scherzetto” è un’altra tradizione originaria dell’Irlanda: i bambini e i poveri andavano di porta in porta per chiedere cibo, legna o denaro. In cambio di ciò che ricevevano cantavano canzoni o recitavano preghiere per l’anima dei defunti. In particolare, “i dolcetti” sono legati alla caratteristica “soul cake” (torta dell’anima), un tipo pane dalla forma circolare e appiattita, arricchito con frutta secca. Questa tradizione era nota, infatti, con il nome di “souling”, ovvero elemosina delle anime.
Dall’Irlanda tutte queste tradizioni, in gran parte legate all’antica ritualità celtica, si sono sparse per il mondo e sono diventate, per adulti e bambini, un’occasione di far festa e di rendere allegro l’autunno.
Giu 25, 2024 | Territori
La bellezza della Wild Atlantic Way non è solo sulla costa, ma anche al largo, con 26 isole abitate e
centinaia di isole non abitate, caratterizzate da un fascino selvaggio unico, che in alcuni casi può essere
respirato avvicinandosi dall’acqua o con un’escursione di qualche ora.
Immancabili nella Top 10 del decimo compleanno della strada segnalata turistica più lunga del mondo (2.500 chilometri), naturalmente, le note Aran.
È interessante però anche scoprire qualche gioiello poco conosciuto, e immerso nella magia dell’oceano, che in Irlanda parla di infinito, ma anche di tradizioni, di storie leggendarie e di un raro senso di ospitalità.
Idealmente, da sud verso nord, l’island hopping, per usare un termine caro agli irlandesi, deve tener presenti queste isole.
Garnish Island, Contea di Cork
La contea di Cork, la parte più a sud della Wild Atlantic Way, conta ben 3 isole tra le 10 top.
La prima perla che si incontra procedendo in senso orario è un’isola idilliaca riparata dal vento, nella baia di Bantry, che ospita un prezioso spettacolo di bellezza naturale: un giardino ricco di piante e fiori che cambiano con le stagioni.
Al suo interno anche una dimora storica e fiabeschi edifici da giardino, come il tempio greco, la torre dell’orologio, la casita e un’originale torre martello. C’è anche un piacevole caffè.
Consiglio: cercare di avvistare le foche durante il breve tragitto in traghetto!

Dursey Island, Cork, Ireland. Picture; David Creedon / Anzenberger
Dursey Island, Contea di Cork
Questa remota isola al largo della costa di West Cork, abitata da una manciata di persone, è famosa per avere l’unica funivia d’Irlanda, nonché l’unica in tutta l’Europa che attraversa un braccio di mare aperto!
Si viaggia a circa 250 metri di altezza sopra il livello del mare e la traversata è un’esperienza da non perdere.
Alla Dursey Schoolhouse, ex scuola locale, si possono fare ritiri di meditazione e vista la posizione panoramica Dursey Island è anche un posto ideale per avvistare i numerosi cetacei che abitano le acque irlandesi.

Bull Rock Island, Contea di Cork
È una piramide di roccia quasi invisibile sulle mappe e sembra uscita da un film di pirati.
Si trova a circa 4 chilometri dall’estremità est di Dursey Island e oltre a qualche ciuffo verde, ospita centinaia di gabbiani, un faro e gli ex edifici dei guardiani, abbarbicati a una delle sue pareti.
Pare che fosse anche una base per gli schiavi vichinghi.
La si può raggiungere con un’escursione in barca e – tempo permettendo – anche per passare sotto il suo l’arco marino naturale, che un tempo si credeva essere un accesso agli inferi.

Skellig Michael, Contea di Kerry
Con Bull Rock Island, Skellig Michael, anche se si cambia contea, ha in comune l’aspra forma a piramide che spunta dal blu intenso dell’oceano.
Dista 17 chilometri dalla costa della contea di Kerry ed è diventata famosa con “Guerre Stellari” a cui ha prestato il suo straordinario quanto (quasi) inaccessibile sito monastico paleocristiano, costruito nel 588 e a cui si arriva salendo 618 gradini di pietra.
Dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, il monastero può essere visitato con alcune escursioni organizzate per piccoli gruppi da realtà autorizzate.
Blasket Islands, Contea di Kerry
Un altro tesoro della contea di Kerry è questo arcipelago, un tempo abitato e davvero fuori dalla rete dei sentieri battuti che conta centinaia di ettari di bellezza incontaminata, con bianche spiagge sabbiose e verdi campi, in cui vivono indisturbate diverse specie di fauna selvatica.
Importante centro per la cultura e l’eredita gaelica (che possono essere approfondite, sulla costa, a The Blasket Centre), si raggiunge da Dingle con barche autorizzate ed è possibile sbarcare anche per ammirare il candore della piccola baia White Strand.

Dumhach Beach, Inishbofin, Conne
Inis Oírr, Isole Aran, Contea di Galway
Le Aran rappresentano un unicum e vale la pena dedicare loro qualche giornata per esplorarle senza fretta, soggiornando in uno dei pochi bed & breakfast o piccoli cottage che affittano qualche camera.
Inis Oírr è il nome gaelico irlandese della più piccola delle tre, la più vicina alla costa, da vivere a piedi – le auto sono vietate per i visitatori – per mescolarsi agli abitanti del luogo magari al pub Tigh Neg, dove bere una Guinness spillata come si deve e ascoltare musica trad.
Inis Meáin, Isole Aran, Contea di Galway
Inis Meáin è la seconda delle Aran, sia per grandezza sia per distanza dalla costa: un mix affascinante di campi verdi e di muretti a secco che visti dall’alto sembrano disegnare un intricato merletto.
Pochissime la attività turistiche o commerciali presenti: non si può non fare almeno un acquisto in un raffinato ed eroico tempio dell’artigianato come Inis Meáin Knitting Co. (aperto da marzo a settembre) in cui si possono trovare pezzi di maglieria prodotti esclusivamente sull’isola.
Per la sua tranquillità è stata anche un rifugio per il grande drammaturgo irlandese JM Synge.

Inis Mór, Isole Aran, Contea di Galway
Inis Mór è la più grande e popolata (circa 800 persone) delle tre Aran e la più lontana dalla costa. Come le altre due è formata quasi esclusivamente da materiale calcareo e per esplorarla è consigliabile prendere in affitto una bicicletta.
Oltre a vivere ritmi e riti locali, tra passeggiate e soste in uno dei suoi pub o caffè, non si può non dedicare tempo alla scoperta di splendidi siti archeologici come Dún Aonghasa, un forte in pietra, formato da semi-
cerchi paralleli, risalente all’età del bronzo e arroccato sul bordo di scogliera, alta cento metri, a
picco sulle onde dell’Atlantico.
Curiosità: in uno dei punti più selvaggi con Earth & Sky Yoga si possono fare ritiri e lezioni di yoga all’aperto e ispirati alla natura.

Walkers, Inishbofin Harbour, Ini
Inishbofin, contea di Galway
La bellezza atlantica del Connemara si estende fino a questa piccola isola al largo, abitata da poche persone, ma che offre qualche alloggio semplice e suggestivo come The Beach – Days Bar & B B, affacciato sul mare, con quattro camere e un buon ristorante, interessante esempio di progetto di turismo sostenibile sia dal punto di vista sociale sia da quello ambientale.
L’isola è vero un paradiso per escursionisti, birdwatcher e subacquei.

Veduta aerea delle Tory Island
Tory Island, Contea di Donegal
Se si vuole vivere davvero lo spirito del selvaggio nord dell’Irlanda, esplorando il Donegal, Tory Island è il luogo ideale, a ben 14 km al largo della costa.
Considerata l’isola abitata più remota d’Irlanda è un mondo a parte di aspra bellezza, per passeggiate sulla scogliera e vedute epiche sull’oceano. Punto particolarmente poetico, il capo all’estremo ovest su cui svetta il faro risalente al 1832.
Che sia soltanto per un’escursione di qualche ora o per una vacanza di più giorni in cui astrarsi dai ritmi serrati della quotidianità e dedicarsi senza fretta all’incanto della natura, le isole della Wild Atlantic Way sono il luogo giusto in cui capire ancora una volta perché l’Irlanda è unica.
Lá breithe shona do Shlí an Atlantaigh Fhiáin! (Buon compleanno Wild Atlantic Way)
Mag 5, 2024 | Enogastronomia, Territori
Cibo (ritenuto) afrodisiaco, associato alla voluttà e al piacere, anche per la sua capacità di creare perle, le ostriche sono anche alleate dell’ambiente e tra i motivi legati alla decisione di dedicare loro, il 5 maggio, una giornata internazionale, c’è proprio questa caratteristica: sono preziose per la biodiversità e con il loro guscio “catturano” anidride carbonica.

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Le perle del mare
Ma cosa sono le ostriche? Sono molluschi bivalvi appartenenti alla famiglia degli Ostreidae e hanno un guscio duro composto da due valve, spesso irregolare e dalla forma appiattita o arrotondata.
Sono eccellenti filtratori, il che significa che si nutrono filtrando piccoli organismi, come il plancton, dall’acqua circostante.
Diverse sono le specie di ostriche presenti sul pianeta, ognuna con le proprie caratteristiche distintive. Alcune delle più comuni includono: ostriche Pacifiche (Crassostrea gigas), ostriche Atlantiche (Crassostrea virginica), ostriche Kumamoto (Crassostrea sikamea) e ostriche Belon (Ostrea edulis).
Conosciute e amate per il sapore unico e complesso, che può variare a seconda della specie e dell’ambiente in cui sono cresciute, vengono spesso sommariamente descritte come sapide e dolci, con una consistenza carnosa e succosa, ma le sfumature al gusto sono davvero molte.
Sono infine grandi alleate della salute e fonte eccellente di proteine, vitamine del gruppo B, zinco e altri nutrienti essenziali.

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Tesori di gusto alleati dell’ambiente
Alcuni studi parlano di oltre due milioni di tonnellate all’anno di anidride carbonica sottratte all’ambiente dalle ostriche allevate in circa 40 paesi.
E come sottolinea una recente ricerca del Trinity College: “L’allevamento di ostriche e altri molluschi è quanto di più sostenibile si possa immaginare e in molti luoghi è effettivamente rigenerante dal punto di vista ambientale. Si prospetta inoltre come una preziosa potenziale risorsa per alleviare la pressione sulle fonti proteiche terrestri ed è un ottimo esempio di come ottenere più cibo dall’oceano”.
Tutto ciò perché una singola ostrica può filtrare fino a 190 litri di acqua al giorno, rimuovendo particelle e sostanze inquinanti e contribuendo così alla qualità dell’acqua.
Le barriere di ostriche e le formazioni di barriere artificiali possono inoltre creare habitat vitali per molte specie marine, inclusi pesci, granchi e altri organismi contribuendo così alla biodiversità marina.
In sintesi, le ostriche possono svolgere un ruolo importante nella sostenibilità ambientale quando coltivate e consumate in modo responsabile.

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Le migliori ostriche del mondo
Le ostriche vengono coltivate in molte parti del mondo, ma alcune regioni sono particolarmente famose per la loro produzione.
L’area di più antico allevamento, almeno secondo i documenti è l’Irlanda dove vengono allevate in prevalenza lungo la Wild Atlantic Way; la Francia con la regione di Charente-Maritime in Francia, nota per le ostriche Belon, le ostriche Marennes-Oléron e quelle coltivate nella baia di Arcachon; gli Stati Uniti con le famose ostriche pacifiche della baia di Tomales in California e infine il Giappone con le famose ostriche Kumamoto.
Andiamo nel dettaglio partendo dall’Irlanda che si mette in evidenza per tradizione (ci sono documenti del 1461 che parlano della loro importanza economica), dove ricca e evidente è la qualità e la salute delle acque in cui vengono allevate in prevalenza lungo la Wild Atlantic Way, l’area della fascia costiera ad ovest del paese, bagnata da un Atlantico particolarmente incontaminato anche per l’attenzione che l’Irlanda pone alla salvaguardia del suo prezioso habitat marino.
La produzione di ostriche è eccellente anche in Irlanda del Nord, dove vengono allevate soprattutto nella zona di Coney Island, vicino a Killough.
Passando alla Francia, che forse ha contribuito a rendere celebre nel mondo questo mollesco le principali regioni produttrici sono concentrate lungo la costa atlantica, dove le condizioni ambientali sono ideali per la loro coltivazione. Alcune delle regioni più importanti includono Charente-Maritime regione famosa per le ostriche Belon originarie della Bretagna e della zona intorno alla foce del fiume Belon conosciute per il loro sapore salato e metallico e quelle Marennes-Oléron particolarmente rinomate per il loro sapore distintivo, dovuto alla presenza di alghe verdi nelle acque dove vengono coltivate e quelle della baia di Arcachon apprezzate per la loro carne succosa e saporita.
Passando negli Stati Uniti il luogo delle ostriche è la California dove le ostriche pacifiche (le più coltivate ala mondo) vengono coltivate nella zona nord lungo la baia di Tomales e la baia di Humboldt.
Quelle della baia di Tomales che si trova nella contea di Marin sono conosciute per la loro carne succosa e il loro sapore salato; quelle della contea di Humboldt invece sono apprezzate per la loro dolcezza e il loro sapore cremoso.
Infine sosta d’obbligo nel paese del Sol Levante famoso per la produzione di ostriche della regione di Miyagi che si trova nella parte settentrionale di Honshu, la più grande isola del Giappone con le sue ostriche di alta qualità, conosciute come “Miyagi oysters” dalla carne tenera e saporita, con note di nocciola e una finitura dolce. La prefettura di Hiroshima, situata nella parte occidentale di Honshu, è un’altra importante area di produzione di ostriche giapponesi; quelle di Hiroshima sono apprezzate per il sapore dolce e la loro consistenza succosa. Infine una nota di merito per le ostriche di Kumamoto (Crassostrea sikamea) varietà originaria dell’omonima regione che si trova nella parte meridionale del Giappone e che si differenziano per il guscio piccolo e appuntito e per la carne dolce e succosa.

Festival unici al mondo
Sono sempre di più i gastronauti che si mettono in viaggio per visitare gli allevamenti di ostriche e gustarsi i prelibati molluschi.
Celeberrimo in Irlanda (nel 2024 è in calendario dal 27 al 29 settembre) il festival di Galway che celebra le ostriche indigene (la piatta di Galway) e che offre un programma ricco di appuntamenti per tutti con degustazioni e tour. Uno degli eventi più famosi di Francia è invece la Fête de l’Huître (Festa delle Ostriche) che si tiene ogni anno in varie città lungo la costa atlantica.
Anche negli Stati Uniti non mancano gli eventi dedicati a questo prezioso mollusco, tra i più noti c’è il Tomales Bay Oyster Festival, che si tiene ogni anno nella baia di Tomales e offre una vasta selezione di ostriche locali e piatti a base di frutti di mare.
Per finire anche il Giappone celebra le ostriche in vari eventi e festival gastronomici lungo le coste. Tra i più noti c’è il Miyagi Oyster Festival, che si tiene ogni anno nella prefettura di Miyagi e offre una vasta selezione di ostriche locali e piatti a base di frutti di mare.
Lug 9, 2023 | Territori
Estate voglia di frescura e allora cosa c’è di meglio che scegliere un viaggio in uno dei tanti parchi di cui è ricco il Vecchio Continente.
Giardini lussureggianti, parchi e aree verdi maestosi che ospitano una varietà incredibile di biodiversità che attirano ogni anno tantissimi appassionati della natura verde.
Vediamo quali sono i parchi più belli d’Europa, quelli imperdibili elencati per voi non in ordine di classifica perché sono tutti bellissimi.

Parco Nazionale Picos de Europa (Spagna)
Siamo nel nord della Spagna e precisamente nelle province di Asturie, Cantabria e Leon fra la catena montuosa dei Picos de Europa in un perfetto esempio di ecosistema atlantico.
Ricco di boschi di querce e faggeti, questo parco prende il nome dalle imponenti formazioni rocciose che si trovano solo in queste parti d’Europa ed ospita anche due degli animali più emblematici della Spagna: l’orso bruno e il lupo iberico, anche se in realtà è abitato anche da moltissimi altri animali quali il capriolo, il camoscio e il gallo cedrone.
Oltre trenta gli itinerari possibili al suo interni, diciassette i “belvedere” e tre i centri d’accoglienza per i visitatori Tra i mesi di luglio e settembre si può usufruire anche di itinerari guidati gratuiti nelle tre province che compongono il Parco.
Da non perdere a Cangas de Onís il Real Sitio de Covadonga.un complesso religioso dove spiccano la Santa Cueva e la Basilica, che commemorano la battaglia di Covadonga dell’anno 722.Qui venne creato il Regno delle Asturie, il primo passo per la Reconquista.
Parco Nazionale di Plitvice (Croazia)
Famoso per i suoi 16 laghi maggiori (e un’infinità di altri piccoli) disposti a cascate di acqua cristallina, è un’autentica meraviglia naturale esplorabile percorrendo sentieri e ponti di legno che attraversano boschi verdissimi che poi affacciano su laghi che cambiano colore e sorprendono passo dopo passo.
Quello dei Laghi di Plitvice (in croato Plitvička jezera) è il più antico e il maggior parco nazionale della giovane repubblica di Croazia; geograficamente stretto tra la catena montuosa della Mala Kapela a ovest e nord-ovest e la Lička Plješivica a sud-est è un territorio di rara bellezza che ha sempre attratto gli amanti della natura; anche negli anni bui della dissoluzione della Jugoslavia e della guerra civile.
Nato nel 1949 il parco deve il suo fascino al fenomeno della sedimentazione del calcare responsabile della formazione delle barriere tufacee dei laghi che rappresentano un’unicità che è valsa nel 1979, l’iscrizione nella lista dei Patrimoni dell’umanità dell’Unesco.
Aperto tutto l’anno il parco offre sette diversi programmi di visita dedicati al complesso lacustre e quattro escursionistici di montagna.
Parco Nazionale di Killamey (Irlanda)
Situato nella contea di Kerry è uno dei gioielli naturali dell’Irlanda famoso per i laghi incantevoli, le foreste rigogliose e le montagne imponenti. Oltre 10 mila ettari di querce, boschi e tanti animali istituito come parco nel 1932. Del 1981 è la promozione a Riserva della Biosfera Unesco.
Originariamente conosciuto come la tenuta rurale di Muckross Housee e dei suoi giardini meravigliosi (che compongono ancora il fulcro del parco e che meritano una visita). Da visitare l’abbazia, uno dei maggiori siti ecclesiastici del parco fondata da Donal McCarthy Mor, nel 1448, come convento francescano.
Splendide le cascate di Torc alimentate dalle acque del torrente che parte dal laghetto montano Devil’s Punch Bowl e finiscono nel lago Muckross. Poi ecco i laghi che si distinguono in Lough Leane (lago inferiore), Muckross Lake (il lago al centro) e l’Upper Lake (Lago Superiore) che nonostante siano interconnessi tra loro presentano ecosistemi autonomi. Il Lough Leane è lungo circa 19 chilometri ed il più grande dei tre; Muckross, inveceil più profondo dato che raggiunge i 73,5 metri.
Altro luogo da non perdere il Gap of Dunloe, conosciuto dai locali come Bearna an Choimín. Uno stretto passo di montagna ai cui lati partono tantissimi percorsi trekking. Basta scegliere! C’è la facile passeggiata di 6 Km dal Kate Kearney’s Cottage al Gap of Dunloe da percorre in circa due ore andata e ritorno; per i più esperti c’è l’arrampicata Ailladie (una scogliera di calcare esposta a ovest di 800 metri di lunghezza, che varia in altezza da 8 metri a 35 metri), oppure potrete visitare Fair Head o Dalkey Quarry dov’è la cava in disuso di granito del XIX secolo).

Parco Nazionale delle Cinque Terre (Italia)
Stamo in Italia sulla costa della Liguria, Il Parco Nazionale di Cinque Terre è noto per i suoi pittoreschi villaggi costieri, i terrazzamenti agricoli e i sentieri panoramici che collegano le cinque cittadine. È un luogo perfetto per le escursioni e ammirare panorami mozzafiato sul mare.
Con i suoi soli 3.868 ettari è uno dei più piccoli parchi nazionali d’Italia ma è fra i primi d’Europa in bellezza. ed è anche il più popolato dato che al suo interno vivono circa 4000 persone suddivise fra Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso al Mare.
Qui l’uomo in più di mille anni ha “modificato” l’ambiente naturale sezionando gli scoscesi pendii delle colline a picco sul mare per ricavarne strisce di terra coltivabili, i cosidetti “ciàn” sorretti da chilometri di muretti a secco che gli sono valsi il titolo di Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Unico nel genere grazie alle caratteristiche geografiche ed antropiche sono uno degli ambienti più suggestivi dell’Europa costiera.

Hyde Park (Regno Unito)
Unico parco urbano selezionato per voi si trova nel cuore di Londra. Hyde Park è uno dei parchi più famosi d’Europa per i suoi ampi spazi verdi, i laghi, i giardini e gli alberi secolari.
Anche se si visita una città cosmopolita e caotica come Londra c’è l’occasione per ritagliarsi uno spazio verde di tranquillità per passeggiare, fare un picnic o noleggiare una barca sul lago Serpentine (visto in tantissimi film!).
Con più di 140 ettari d’estensione è uno dei più grandi parchi urbani del mondo e fu sede nel 1851 della Grande Esposizione in occasione della quale si costruì un palazzo di cristallo che, terminato l’evento, fu ritirato a causa della pressione esercitata dai cittadini.
Uno dei luoghi più curiosi e caratteristici e senz’altro, nell’angolo a nordest il celebre Speakers’ Corner, un luogo peculiare dove la domenica mattina si riuniscono vari personaggi eccentrici che tengono discorsi su vari temi, sia religiosi che politici. Un vero spettacolo a cui la gente partecipa, applaudendo o fischiando da non perdere!
Le sedute di dibattito dello Speakers’ Corner divennero famose durante la Seconda Guerra Mondiale, essendo l’unico luogo in cui la gente poteva difendere Hitler criticando Churchill senza subire ripercussioni.

Parco Nazionale di Jofunheimen (Norvegia)
Siamo nel cuore delle Alpi Scandinave nella Norvegia orientale fra paesaggi montani mozzafiato di vette imponenti, ghiacciai, laghi alpini e sentieri panoramici. Perfetto per escursionisti e alpinisti amanti del freddo dato che nei suoi oltre 3000 chilometri quadrati i sentieri percorribili arrivano fino a 2000 metri di quota.
Al suo interno si trova anche la più alta montagna del paese il Galdhøpiggen con i suoi 2403 metri. Dei percorsi escursionistici ben 275 quelli che superano i 2 mila metri all’interno del parco, passando per cascate mozzafiato e ben 60 ghiacciai. Lo Jotunheimen è il parco perfetto per gli appassionati di sport soprattutto running, di sci alpino, di ciclismo, di arrampicata, di rafting, di equitazione e esplorazioni speleologiche.
Durante le escursioni con un po’ di fortuna, potrete ammirare renne, alci, cervi, caprioli, volpi, martore, visoni, ghiottoni e linci.
Nel parco oltre la vetta più alta è anche il lago più bello di Norvegia: il Gjende. Lungo e stretto, con ripide pareti che lo circondano ha un particolare colore che varia dal verde all’azzurro e che non può che affascinare.
Per arrivare sulle sue rive si consiglia il percorso di trekking del Besseggen, uno dei più popolari della Norvegia che richiede 5-7 ore per andare da Gjendesheim e Memurubu. Un percorso indimenticabile che segue una cresta sul lato settentrionale del lago e offre una vista mozzafiato dello specchio d’acqua e delle cime che lo circondano sfiorando i 2 mila metri di altitudine.
Parco Nazionale del Triglav (Slovenia)
Il parco nazionale più grande della Slovenia è dominato da sua maestà, il Monte Triglav, la montagna più alta del paese con i suoi 2864 metri e simbolo della nazione al punto da essere presente sulla bandiera.
Un paradiso di laghi alpini, gole mozzafiato scavate dall’Isonzo, cascate impetuose e boschi lussureggianti.
Il parco si estende all’interno delle Alpi Giulie orientali al confine fra Italia e Austria. Le opportunità pper esploralo e viverlo sono davvero tantissime.
Al suo interno è infatti l’iconico lago di Bled con la sua isola centrale, il misterioso lago di Bohinj visibile dall’alto anche a bordo mozzafiato funivia che sale al suo fianco sulla montagna. Immergetevi nella valle smeraldina dell’Isonzo che con le sue forre e le sue cascate disegna una vallata amata e ricercata dagli appassionati di kayak e canojing e salite sulle vette dello stesso Triglav e del Mangarat, che segna il confine con l’Italia. Infine per gli amanti della neve e degli sport invernali esplorate i tesori della natura anche d’inverrno vicino a uno dei più famosi centri sciistici della Slovenia: Kraniska Gora.
Una delle famose leggende slovene narra del camoscio alpino con le corna d’oro che regnava nella zona delle Alpi Giulie. Di sicuro, di leggenda in leggenda, potete farvi guidare anche dal folletto amato dai bambini Kakec che vive nel parco e che vede spesso da vicino gli orsi di cui il parco (man anche le tavole slovene) sono piene.

Parco Nazionale di Dumitor (Montenegro)
Il Montenegro è una terra tutta nuova per il turismo e tutta da scoprire. Questo parco è famoso per le sue montagne imponenti, gole profonde, laghi glaciali e paesaggi spettacolari. È anche patrimonio dell’Unesco e offre molte opportunità per l’escursionismo, l’arrampicata e l’esplorazione delle grotte.
Il più grande tra i cinque parchi nazionali del paese Dormitor si trova nella parte settentrionale del paese, con una parte del parco che si estende lungo il confine con la Bosnia-Erzegovina. Dal 2005 l’intero territorio è patrimonio mondiale dell’Unesco, ma prima questo titolo era ad appannaggio dal 1997 della gola del fiume Tara.
Al suo interno diciassette laghi glaciali, 40 cime di montagne sui 2000 metri fra cui spicca con i suoi 2522 il Bobotov kuk.
Tantissimi percorsi per ogni stagione ma l’attrattiva è senza ombra di dubbio la gola del fiume Tara con il suo canyon che è più profondo d’Europa con i suoi 1300 metri dove ogni appassionato di sport acquatici sogna di andare almeno una volta nella vita.
Lug 4, 2023 | Territori
Bianco, rosso, azzurro, arancia, blu, verde, oro e arcobaleno. Tutti i colori che rendono l‘Irlanda una destinazione bellissima in tutte le stagioni!

Bianco
Come lana morbida e pregiata delle pecore irlandesi che pascolano libere lungo morbidi pendii o scogliera a picco sul mare, lungo la Wild Atlantic Way, la strada segnalata più lunga del mondo: le greggi irlandesi sono più di 30.000 ei capi oltre 3.000.000, quasi quanti gli abitanti di tutta l’isola!
Statistiche a parte, la lavorazione della lana è una delle forme più antiche di artigianato irlandese ed è possibile visitare laboratori che, rigorosamente a mano, producono berretti, sciarpe, raffinate coperte e bellissimi capi di maglieria.

Rosso
Come l’intensità dei tramonti che incendiano il cielo e incorniciano frammenti di storia viva quali l’imponente Rocca di Cashel, nella contea di Tipperary, chiamata anche la Rocca di San Patrizio, santo patrono dell’isola d’Irlanda che evangelizzo questo territorio nel V secolo.
La passeggiata per raggiungerla regala scorci spettacolari che cambiano poeticamente con il passare delle ore del giorno e delle stagioni. Meta da non perdere per la suggestione di fare magicamente un viaggio nel tempo, grazie a parti come la cappella del XII secolo.

Azzurro
Come il cielo alla Rocca di Cashel . L’aria intensamente tersa intensifica la forza del suo colore, lo rende vivo, brillante, e in certe giornate sembra quasi di poterlo sfiorare, sentendosi avvolgere dalla potenza della natura. Camminare o andare in bicicletta lungo tracciati quali la Beara Breifne Way, che con i suoi 500 chilometri percorre quasi due terzi dell’isola da sud a nord, è il modo migliore per farsi attraversare dall’enorme senso di libertà trasmesso dalla volta celeste irlandese.

Arancio
Fuoco come il riverbero del sole che con il suo disco di luce all’alba e al tramonto ridisegna il panorama in punti in cui fa l’effetto di uscire direttamente dalla roccia o di difendersi in modo netto la superficie del mare.
Punti come Valentia Island, isola dell’estremo ovest, collegata alla terra ferma da un ponte e che tra le sue attrattive custodisce orgogliosamente i giardini subtropicali visitabili di Glanleam House.
Creati a partire dal 1830, sono un piccolo miracolo reso possibile dal microclima più mite d’Irlanda.

Blu
Intenso come le acque dell’Atlantico in cui si tuffa la penisola di Dingle, lungo la Wild Atlantic Way .
È il punto più a occidente dell’Europa e merita di essere raggiunto ed esplorata per qualche giorno, immergendosi nella suggestione perfetta di un’atmosfera Irish 100%.
Incanta il suo mosaico di luoghi, monumenti naturalistici, antichi saperi e fierezza della cultura gaealica, qui, più viva che mai e desiderosa di raccontarsi a chi arriva.

Grigio
Perla come la pietra che ha preso forma nelle geometrie fatate delle antiche dimore presenti in tutta l’isola d’Irlanda.
Malahide Castle è una di queste: affacciato sulla costa di Dublino, è caratterizzato da un mix unico di arte, storia e natura, con un parco di oltre 100 ettari.
Una sosta nel suo speciale caffè ospitato da uno dei giardini rende la visita ancora più bella. Il castello è il luogo ideale per comprendere lo spirito più autentico dell’Ireland ‘s Ancient East.

Verde
Come il colore che rappresenta l’essenza dell’isola d’Irlanda, chiamata anche Isola di smeraldo per le sue infinite distese verdeggianti.
La loro meraviglia e il vigore spontaneo dell’erba che non richiedono particolari interventi per tenerla viva sono le migliori condizioni per la nascita di campi da golf quali The Royal County Down Golf Club : 18 buche nel cuore della Riserva naturalistica di Murlough, in riva al mare daGigante nell’anima dell’Irlanda del Nord .

Arcobaleno
Arcobaleno come l’insieme di colori che nelle vivaci cromie delle facciate disegna un caleidoscopio capace di mettere allegria al primo sguardo, comunicando meglio di mille parole il calore di borghi come Dingle.
Tra le sue vie ci si perde volentieri, rapiti dalla musica che arriva dalla finestra di un pub, dai profumi dei piatti preparati con le eccellenti materie prime della terra e del mare – i formaggi artigianali e il pesce freschissimo sono semplicemente divini – dagli echi seducenti del gaelico.
Dall’accoglienza generosa delle persone che arriva dritta al cuore.
Oro
Oro come il colore del manto che in alcuni momenti dell’anno sembra avvolgere le torbiere di Roundstone Bog, nel Connemara, monumento naturalistico di immenso valore e area tra le più selvagge del paese.
Protetta per la preziosa valenza ambientale (ospita piante presenti solo qui), merita una visita anche per l’aspetto quasi lunare del paesaggio nei mesi autunnali e invernali che la fa sembra un gioiello d’oro con schegge di lucenti pietre blu: i suoi piccoli specchi d’acqua.
È vero: l’Irlanda è bellissima in tutte le stagioni!