I 10 luoghi più romantici d’Europa

I 10 luoghi più romantici d’Europa

Alla ricerca di una fuga romantica?
Sia che vogliate trascorrere i momenti magici a San Valentino, in luna di miele o semplicemente scappare in una fiaba romantica con la persona amata senza una ragione specifica, l’Europa è piena di luoghi straordinari che indubbiamente aumentano il romanticismo.
E mentre tutti sappiamo che città come Parigi e Roma continuano a tenere il titolo di destinazioni più romantiche, abbiamo deciso di presentarvi luoghi meno turistici e più autentici.

Provenza, Francia

Crediamo che abbiate immediatamente immaginato gli infiniti campi di lavanda bagnati dalla luce del sole – una scena davvero romantica, giusto?
La Provenza è una grande via di fuga dai centri turistici che offrono una vera atmosfera mediterranea in molte piccole città come Aix-en-Provence, Roussillon, Avignone, Gordes, Venasque e anche Marsiglia.
L’incantevole architettura medievale, i bellissimi paesaggi e le affascinanti strade di questi luoghi storici renderanno il vostro soggiorno indimenticabile. Inoltre, la posizione della regione rende il cielo chiaro con la luce più incredibile, specialmente al tramonto e all’alba, il che non può essere visto ovunque e non c’è da stupirsi perché sia stato dipinto da artisti famosi come Van Gogh.
Alla fine gustate anche la straordinaria cucina locale.

Verona. Italia

C’è qualcosa di più romantico che visitare una città dove accadde la tragedia più famosa di Romeo e Giulietta?
Anche se la famosa destinazione romantica di Venezia è a solo un’ora di distanza, c’è qualcosa di Verona che persino Shakespeare aveva riconosciuto.
Il grande vantaggio è probabilmente che sulla cittadina che sorge sulle rive dell’Adige potete sfuggire alla grande folla di Venezia e godersi una vacanza più intima.
Il suo centro antico e la maestosa arena vi conquisterà. Così come sarà piacevole esplorare le sue strade e godersi una lunga pausa caffè in Piazza delle Erbe degustando un buon bicchiere di amarone.

Bled, Slovenia

Il lago magico e pittoresco con il suo iconico isolotto in mezzo al lago. Un gioiello delle Alpi e un’attrazione riconosciuta a livello mondiale.
Se avete visto per una volta anche una sola foto di Bled, sapete di cosa stiamo parlando.
Le coppie adorano questa destinazione per la sua incredibile bellezza e le tante leggende e storie di quest’angolo di Slovenia.
Una gita in barca a remi sull’isolotto è un’esperienza romantica perfetta e una volta raggiunta l’isola inevitabile la visita alla Chiesa di Maria Assunta che leggenda narra che ascoltando il suono delle sue campane tutti i vostri sogni si avvereranno!
Oltre a questo, potete godervi anche un giro lago in carrozza, oppure rilassarvi nelle piscine termali e scoprire favolosi racconti su questo posto.

La Valletta, Malta

Il suo cuore mediterraneo unito all’eleganza british sono le caratteristiche che rendono questa città una meta romantica con i suoi affascinanti luoghi barocchi, tanto sole,una bellissima costa e cibo incredibile.
Anche se piccola vale davvero la pena scoprite La Valletta perché ogni singola parte nasconde il cuore di una città vibrante e moderna dietro a tutta la sua splendida architettura storica.
Passeggiate per i giardini Barrakka e godetevi le romantiche vedute del tramonto sulla baia di St. George dato che Malta insieme a Gozo e Comino (le altre due isole dell’arcipelago maltese) nasconde il romanticismo in ogni angolo e alcuni dei luoghi che dovreste assolutamente visitare come le Tre città, la Blue Lagoon, Mdina e Marsaxlokk.

Corfù, Grecia

Visitare un’isola greca suona come visitare un paradiso romantico, ma abbiamo scelto Corfù perché è un vero smeraldo che sale dal mare preservandone la bellezza naturale.
Forse avete sentito parlare della famosa vita notturna di Kavos, ma l’isola offre molto più relax e fuga romantica di una semplice festa.
La sua bella e lunga costa nasconde splendide spiagge con viste incredibili di cui il più attraente è Paleokastritsa. La pittoresca città di Corfù vi farà innamorare dei suoi meravigliosi posti dove mangiare, affascinanti strade e un’architettura bella e ricca di storia.

Siviglia, Spagna

Molte persone pensano che Siviglia sia la città più romantica della Spagna, se non nel mondo intero. Questa affascinante capitale andalusa offre infatti romanticismo in ogni angolo.
Tutti i simboli spagnoli per eccellenza come il flamenco, la corrida, le tapas si possono trovare a Siviglia!
Esplorate le stradine della romantica Santa Cruz, godetevi il bellissimo tramonto e le incredibili viste da Las Setas, scoprite l’Aire de Seville e rilassatevi nei bagni arabi e guardate un autentico spettacolo di flamenco. 

Zara, Croazia

Zara è forse una piccola città all’ombra di quelli più grandi croate come Dubrovnik, ma il romanticismo che nasconde è qualcosa che dovete sentire.
Prima di tutto, Zara è meno affollata di altri posti turistici in Croazia quindi potete esplorare in pace e senza fretta il suo affascinante centro storico.
Quando il sole inizia a scendere, dirigitevi verso il luogo più romantico della città, l’Organo Marino. Da qui potete vedere i tramonti più spettacolari sull’Adriatico che sono sempre diversi, a seconda del tempo e della stagione.
Da provare nel centro storico i migliori piatti della cucina mediterranea.

Bruges, Belgio

Bruges è anche chiamata Venezia del Belgio, che già spiega molto. Questa affascinante città è ricca di chiese e musei che conservano perfettamente il suo aspetto e l’atmosfera medievale.
Il centro è nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco, quindi c’è molto da vedere, ma ci vuole anche un po’ di coraggio a salire i 366 gradini del Belfry per una vista mozzafiato.
Ma la natura straordinaria, i canali e l’architettura non sono tutto, ricordatevi che siete in Belgio, il che significa tanto cioccolato delizioso da provare.
La sera, Bruges non è una città affollata, quindi potrebbe sembrare incredibilmente tranquilla e ideale per godere le passeggiate romantiche, sentendosi come se foste soli in città.

Cinque Terre, Italia

Le Cinque Terre sono sicuramente una delle destinazioni romantiche più famose e popolari d’Europa. Stiamo parlando del complesso di cinque villaggi sulla riviera ligure che sono sia un parco nazionale che una parte del patrimonio mondiale dell’Unesco.
Se volete per la vostra fuga romantica un autentico scenario italiano e mediterraneo, lo troverete qui. Case colorate, mare cristallino e montagne verdi alle spalle che vi permettono di avere tutto durante la tua visita, dalle giornate di relax al mare all’arrampicata nella natura.

Cappadocia, Turchia

Gli splendidi paesaggi sono solo alcune delle cose che rendono la Cappadocia una destinazione romantica unica.
Per il massimo relax da non perdere ma da prenotare in anticipo i bagni turchi o l’hammam, un modo tradizionale di purificare e coccolarsi. Ricordate però che gli hammamm sono separati da uomini e donne.

Sulla strada italiana della lavanda

Sulla strada italiana della lavanda

Non solo Provenza. Anche in Italia si può ammirare lo spettacolo della fioritura della lavanda. 
Non una strada ma una scelta infinita di località da nord a sud dove ammirare i campi viola da giugno ad agosto. 
Dal Piemonte alla Toscana, dalla Liguria all’Emilia Romagna, dal Friuli Venezia Giulia all’Umbria e dalla Calabria alla Sicilia. Serve solo scegliere tra le tante feste di luglio e agosto.
Il periodo è perfetto. Da metà giugno ai primi di agosto è possibile ammirare paesaggi incredibili di fiori blu. Non solo paesaggi però. Eventi, feste e musei dedicati per una full immersion nel mondo della lavanda.


Dove cresce la lavanda in Italia

I paesaggi tinti dal viola inebriano l’occhio e non solo il naso. Donano serenità e calma interiore. In Italia la lavanda cresce spontanea da sempre fra i 300 e i 1000 metri d’altitudine. Sia sui crinali delle Alpi che su quelli degli Appennini. Se siete quindi appassionati da questa fioritura unica e non volete andare in Provenza ecco una vasta scelta di luoghi nazionali da visitare


Lavanda in Piemonte

Partiamo dal Piemonte e precisamente dalle Alpi cuneesi. A Demonte, nel cuore della Valle Stura le lavande fioriscono da sempre spontanee e selvagge nei campi.. Fra l’Ottocento e il Novecento la lavanda fece la fortuna economica dei valligiani.

’izòp del cuneese e l’alambicco di Giuseppe Rocchia

I raccoglitori di lavanda sono detti “izòp” nella lingua occitana che si parla in questa vallata. Oggi i tempi sono cambiati ma a Demonte è tutt’oggi attiva l’antica distilleria Rocchia dove operano gli eredi dell’illuminato Giuseppe.
Fu lui che, due secoli fa, affinò processi di distillazione innovativi. Capì che sfruttando il vapore poteva mantenere integre le proprietà organolettiche dell’olio essenziale di questa straordinaria pianta. Sempre nel cuneese, ma spostandoci però fra Alpi Marittime e Val di Gesso troviamo il piccolo borgo di Andonno di Valdieri. Qui a fine luglio (sabato 29 e domenica 30 luglio) alla lavanda si dedica un’intera festa. Sarà possibile fare trekking raccogliendo dal vivo le spighe, assistere alla distillazione e vivere esperienze enogastronomiche sul sentiero della lavanda.

Nel Monferrato a scoprire il menù alla carta di cuscini

Sulle morbide e sinuose colline del Monferrato, sempre in Piemonte è un’altra tappa d’obbligo per chi ama la lavanda. A Ponti, pochi passi da Acqui Terme c’è una cascina specializzata nella coltivazione e lavorazione di questa amata pianta officinale. La Cascina Blengio è un posto dove è doveroso fermarsi per conoscere vizi, virtù e magie sia della lavanda versione officinale che di quella ibrida. Tanti prodotti da veder lavorare, assaggiare e acquistare. C’è davvero l’imbarazzo della scelta fra prodotti officinali, cosmetici e alimentari. E se poi volete fare una full immersion, la cascina ospita anche in modalità B&B per cui affrettatevi a prenotare e rimarrete sorpresi dal menù alla carta di…cuscini.

Per chiudere il tour della lavanda piemontese vale la pena soffermarsi per una visita anche a Grugliasco appena fuori Torino. Sembra quasi incredibile che in questo paesone oggi appartenente all’hinterland della capitale dell’automobile esista un po’ di “verde” e una cascina del XVII secolo dove la lavanda condivide 20 ettari con foraggio e cereali per regalarci poi dei fantastici agnolotti alla lavanda.


Viaggio in Liguria fra sacro e profano a tutto viola

In Liguria la lavanda è radicata nella storia, nelle leggende e nella tradizione sacra e profana. Iniziamo il percorso dai borghi delle Alpi Mistiche dell’entroterra di ponente. Qui sopravvivono ampie coltivazioni di una “variante” speciale. Coltivazioni molto ridimensionate rispetto a un tempo, quando erano intensive. Tante le feste e sagre che animano i mesi estivi della zona. Noi consigliamo di provare quella di Colle di Nava patria dell’omonima variante (Coldinava) la più ricercata dalle distillerie per le sue presunte superiori qualità. 
Taggia la tradizione della lavanda si fa sacra con la festa che si celebra la terza settimana di luglio. Una devozione speciale gli abitanti di questo borgo lo riservano a Santa Maria Maddalena, simbolo di purificazione e rinascita.
L’antica tradizione ligure racconta infatti che la Santa si sia rifugiata sulla via della Provenza nei boschi taggesi e specialmente nella “grotta miracolosa”.

Nell’entroterra della Liguria

Sempre nell’entroterra ligure, troviamo anche un bel museo dedicato alla regina delle piante aromatiche. Il Museo della Lavanda di Carpasio è il primo del genere in Italia. Tutti da ammirare gli storici alambicchi, il “giardino dei profumi” dove insieme alla lavanda ammaliano i nostri nasi altre 70 essenze. Nella corte del museo un viaggio intenso nel mondo di questa pianta lo si può fare attraverso il Giardino dei Profumi. Sono ben 30 le diverse sfumature della pianta viola, tutte da annusare.


Friuli Venezia Giulia

Dall’altra parte del Nord Italia, esattamente nel cuore del Friuli Venezia Giulia esiste una patria della lavanda. Venzone è uno splendido borgo medievale fortificato ricostruito sapientemente dopo il terremoto del 1976.
Siamo alle porte della Carnia e qui la produzione della lavanda è radicata nei secoli. La varietà utilizzata è la angustifolia riconoscibile per le foglie argentee e il profumo molto intenso.
Passeggiando sul selciato delle deliziose vie del borgo è inevitabile fermarsi al Palazzo della Lavanda dove potrete trovare tutto ciò che vi viene in mente dedicato fiore viola. 

Agosto a Venzone

Il nostro suggerimento è di prenotare una visita a Venzone in agosto. Nella prima settimana del mese si festeggia insieme al Santo Patrono la lavanda che a queste latitudini fiorisce più tardi. E a proposito di santi e misteri molti non sanno che Venzone è celebre anche per le misteriose mummie che riposano nella Cappella di San Michele. La mummificazione qui è facilitata da un fungo particolare. É il Hipa Bombicina Pers, una muffa che vegeta nelle tombe del Duomo di Venzone che disidrata il corpo in un solo anno e rende la pelle simile a pergamena.


Romagna color lavanda

Scendendo lungo la penisola tappa d’obbligo in Romagna dove, nell’entroterra del ravennate c’è un autentico Eden della lavanda a Casola Valsenio. Negli anni Settanta del Novecento questo fu il regno del professor Augusto Rinaldi Ceroni che, pianta dopo pianta, ha creato uno straordinario Giardino delle Erbe. Notevole lo spazio dedicato alla lavanda con ben 20 varietà diverse fra cui la Hidcote e la Nonable.

Lavanda di Toscana

La strada della lavanda italiana fa tappa d’obbligo poi in Toscana dove fra Chianti Classico e Maremma Toscana esistono sempre più paesaggi tinti di viola. Da fotografare i campi di Fonterutoli vicino a Castellina in Chianti a 600 metri d’altitudine e quelli di Civitella Paganica che lasciano davvero senza fiato per profumo ed estensione.


Lavanda del Lazio e dell’Umbria

Scendendo poi dalla Maremma Toscana al Lazio per fare tappa a Tuscania, autentica città della lavanda. La Tuscia è infatti una delle più grandi zone di produzione italiana per quello che riguarda la produzione biologica. Qui la fioritura da il meglio di se fino all’inizio di agosto. Suggeriamo di ammirare lo spettacolo dei campi in fiore dall’alto dell’ Museo della Lavanda di Carpasio

Il giardino del Professor Ceroni e il miele del Santo di Assisi

A proposito di sacro forse pochi sanno che parlare di lavanda e associarla alla bellissima Assisi non è scontato. Eppure anche nella terra di San Francesco questa pianta viene coltivata e utilizzata soprattutto per la produzione di pregiati mieli.


La lavanda del sud fra specie autoctone e grani antichi

A Campotenese, a due passi da Morano Calabra nel cuore del Parco del Pollino esiste una Provenza Calabrese tutta da ammirare. Qui siamo al Sud e la fioritura è precoce: da fine maggio ai primi di luglio. Il parco della Lavanda è una creazione di Franco Rocco e di sua figlia Selene. Hanno iniziato non più di dieci anni anni fa coltivando la specie autoctona “loricanda”. Una varietà in via di estinzione che rischiava di scomparire per sempre col rimboschimento del Pollino. E pensare che la specie era nata solo negli anni Cinquanta del Novecento dalla duplicazione in vitro della lavanda “angusifolia”. Una specie che veniva raccolta e poi venduta all’epoca alla ditta Carlo Erba di Genova, prima industria farmaceutica italiana.

Lavanda in 60 varietà

Oggi in questa eccellenza del Sud sono ben 60 le diverse varietà che Selene ha recuperato in giro per l’Europa. Chiedete di assistere all’arte antica della distillazione e alla creazione delle candele, saponette e quant’altro la creatività di questi due amanti della lavanda sapranno proporvi. 


Sicilia: lavanda, grano tumminia e mandorleti centenari

Finiamo il nostro giro d’Italia in Sicilia e precisamente a Santa Caterina Villarmosa in provincia di Caltanisetta. Qui a piedi del monte Fagarìa la famiglia D’Anca produce lavanda alternandola con il grano Tumminia e i mandorleti centenari. 
Le varietà piantate in Sicilia sono quelle autentiche della Provenza: “grosso” e “lavandino” e i campi siculi sono davvero un must perché è insolito per il turista distratto trovare un angolo di Provenza nel cuore della Sicilia.


Come si fotografa la lavanda?

La lavanda è uno dei soggetti preferiti da appassionati e professionisti del click. Sembra facile realizzare una foto straordinaria dei filari di lavanda ma in realtà non è così facile come sembra.
Le inquadrature preferite sono due: il paesaggio e la macro. Cerchiamo di dare alcuni piccoli suggerimenti su come realizzare uno scatto perfetto. 
Il paesaggio è coinvolgente con le sue lunghe distese che sfidano la prospettiva e l’orizzonte. Per una foto perfetta serve però un obiettivo a grandangolo per esaltare le linee e la profondità. 
La lavanda si presta molto anche all’obiettivo degli amanti della macro. In questo caso l’inquadratura si deve concentrare sul fiore dov’è possibile cogliere anche lo svolazzio delle api in cerca di polline fra i filari di lavanda.


Come si coltiva la lavanda in terra e in vaso

Facile che a questo punto che vi sia venuta voglia di coltivare la lavanda. Il suo tocco di colore e il suo profumo possono essere perfetti anche in un terrazzo di città.
L’arbusto è robusto e quindi, anche se si esalta in campo aperto è possibile coltivarla anche in vaso. Per quanto riguarda il clima si adatta facilmente anche a climi difficile anche se la sua condizione perfetta è l’area del Mediterraneo. (l’articolo segue dopo il video)

Questa pianta si può coltivare con facilità anche in vaso purché si scelga di posizionarla in una zona soleggiata. Se a casa vostra il clima invernale tende a diventare rigido il consiglio è spostare in inverno il vaso di lavanda in un luogo chiuso ma sempre vicino a una fonte di luce. La specie che più si adatta fra tutti i tipi di lavanda ad essere coltivata in caso è la lavandula angustifolia. L’annaffiatura è necessaria quando la terra è asciutta e l’acqua deve sempre essere indirizzata alla base della pianta. 
Se ben mantenuta la lavanda anche in vaso cresce molto velocemente. In un anno può arrivare facilmente al mezzo metro di altezza e a questo punto è obbligatorio travasarla scegliendo sempre di volta in volta contenitore dal diametro maggiore. 

Origine e diffusione della pianta di lavanda

Finiamo con un escursus botanico per conoscere meglio questa pianta. Il suo nome scientifico è Lavandula officinalis e appartiene alla famiglia botanica delle Lamiaceae.
Fin dai tempi dell’antico Egitto era ricercata per le qualità detergenti e profumanti. La sua fortuna ha attraversato i secoli, Nel Medioevo era ingrediente principale per la cura delle patologie gastrointestinali. Nel XVI secolo la svolta con la nascita e diffusione dell’arte profumiera e l’usanza delle signore di portare con se una bustina di lavanda per profumarsi.


Le tante specie di lavanda in Italia

Come abbiamo visto anche nel nostro viaggio fra la strada della lavanda italiana tante sono le specie di lavanda. Vediamo quali le principali.
Limitandosi all’area dell’Europa Mediterranea le specie di lavanda sono ventidue. Limitandoci alle specie più diffuse in Italia parleremo di cinque specie.

  • La lavandula spica detta anche lavanda spigo conosciuta botanicamente come Lavandula latifolia è forse la più diffusa. Perenne ed alta fra i 30 e i 60 centimetri è una pianta perenne. Si trova sopratutto in collina.
  • La Lavandula stoechas più alta della precedente preferisce i terreni acidi e cresce spontanea in tutta la peisola ma soprattutto sulla costa tirrenica.
  • La Lavandula angustifolia è la lavanda “vera”. Le foglie rispetto alle precedenti specie hanno un verde più intenso, mentre i fiori hanno sfumature infinite che variano da lilla al rosso, al bianco e al blu. Cresce spontanea in tutta Italia ma soprattutto sulla costa tirrenica.
  • La Lavandula dentata è nota anche come spigonardo. Raramente cresce selvatica ed è la specie usata soprattutto in profumeria per realizzare oli essenziali. Si distingue per la base ramosa e la diffusione soprattutto al sud.
  • La Lavandula multifida ha stelo grigio e lanoso ed è a rischio estinzione. Tipica delle aree aride è nota anche come lavanda dell’Egitto
Gli otto parchi d’Europa da non perdere quest’estate

Gli otto parchi d’Europa da non perdere quest’estate

Estate voglia di frescura e allora cosa c’è di meglio che scegliere un viaggio in uno dei tanti parchi di cui è ricco il Vecchio Continente.
Giardini lussureggianti, parchi e aree verdi maestosi che ospitano una varietà incredibile di biodiversità che attirano ogni anno tantissimi appassionati della natura verde.
Vediamo quali sono i parchi più belli d’Europa, quelli imperdibili elencati per voi non in ordine di classifica perché sono tutti bellissimi.


Parco Nazionale Picos de Europa (Spagna)

Siamo nel nord della Spagna e precisamente nelle province di Asturie, Cantabria e Leon fra la catena montuosa dei Picos de Europa in un perfetto esempio di ecosistema atlantico.
Ricco di boschi di querce e faggeti, questo parco prende il nome dalle imponenti formazioni rocciose che si trovano solo in queste parti d’Europa ed ospita anche due degli animali più emblematici della Spagna: l’orso bruno e il lupo iberico, anche se in realtà è abitato anche da moltissimi altri animali quali il capriolo, il camoscio e il gallo cedrone.
Oltre trenta gli itinerari possibili al suo interni, diciassette i “belvedere” e tre i centri d’accoglienza per i visitatori Tra i mesi di luglio e settembre si può usufruire anche di itinerari guidati gratuiti nelle tre province che compongono il Parco.
Da non perdere a
Cangas de Onís il Real Sitio de Covadonga.un complesso religioso dove spiccano la Santa Cueva e la Basilica, che commemorano la battaglia di Covadonga dell’anno 722.Qui venne creato il Regno delle Asturie, il primo passo per la Reconquista.

Parco Nazionale di Plitvice (Croazia)

Famoso per i suoi 16 laghi maggiori (e un’infinità di altri piccoli) disposti a cascate di acqua cristallina, è un’autentica meraviglia naturale esplorabile percorrendo sentieri e ponti di legno che attraversano boschi verdissimi che poi affacciano su laghi che cambiano colore e sorprendono passo dopo passo.
Quello dei Laghi di Plitvice (in croato Plitvička jezera) è il più antico e il maggior parco nazionale della giovane repubblica di Croazia; geograficamente stretto tra la catena montuosa della Mala Kapela a ovest e nord-ovest e la Lička Plješivica a sud-est è un
territorio di rara bellezza che ha sempre attratto gli amanti della natura; anche negli anni bui della dissoluzione della Jugoslavia e della guerra civile.
Nato nel 1949 il parco deve il suo fascino al fenomeno della sedimentazione del calcare responsabile della formazione delle barriere tufacee dei laghi che rappresentano un’unicità che è valsa nel 1979, l’iscrizione nella lista dei Patrimoni dell’umanità dell’Unesco.
Aperto tutto l’anno il parco offre sette diversi programmi di visita 
dedicati al complesso lacustre e quattro escursionistici di montagna. 

Parco Nazionale di Killamey (Irlanda)

Situato nella contea di Kerry è uno dei gioielli naturali dell’Irlanda famoso per i laghi incantevoli, le foreste rigogliose e le montagne imponenti. Oltre 10 mila ettari di querce, boschi e tanti animali istituito come parco nel 1932. Del 1981 è la promozione a Riserva della Biosfera Unesco. 
Originariamente conosciuto come la tenuta rurale di
Muckross Housee e dei suoi giardini meravigliosi (che compongono ancora il fulcro del parco e che meritano una visita). Da visitare l’abbazia, uno dei maggiori siti ecclesiastici del parco fondata da Donal McCarthy Mor, nel 1448, come convento francescano.
Splendide l
e cascate di Torc alimentate dalle acque del torrente che  parte dal laghetto montano Devil’s Punch Bowl e finiscono nel lago Muckross.  Poi ecco i laghi che si distinguono in Lough Leane (lago inferiore), Muckross Lake (il lago al centro) e l’Upper Lake (Lago Superiore) che nonostante siano interconnessi tra loro presentano ecosistemi autonomi. Il Lough Leane è lungo circa 19 chilometri ed il più grande dei tre; Muckross, inveceil più profondo dato che raggiunge i 73,5 metri.
Altro luogo da non perdere i
l Gap of Dunloe, conosciuto dai locali come Bearna an Choimín. Uno stretto passo di montagna ai cui lati partono tantissimi percorsi trekking. Basta scegliere! C’è la facile passeggiata di 6 Km dal Kate Kearney’s Cottage al Gap of Dunloe da percorre in circa due ore andata e ritorno; per i più esperti c’è l’arrampicata Ailladie (una scogliera di calcare esposta a ovest di 800 metri di lunghezza, che varia in altezza da 8 metri a 35 metri), oppure potrete visitare Fair Head o Dalkey Quarry dov’è la cava in disuso di granito del XIX secolo).


Parco Nazionale delle Cinque Terre (Italia)

Stamo in Italia sulla costa della Liguria, Il Parco Nazionale di Cinque Terre è noto per i suoi pittoreschi villaggi costieri, i terrazzamenti agricoli e i sentieri panoramici che collegano le cinque cittadine. È un luogo perfetto per le escursioni e ammirare panorami mozzafiato sul mare.
Con i suoi soli 3.868 ettari è uno dei più piccoli parchi nazionali d’Italia ma è fra i primi d’Europa in bellezza. ed è anche il più popolato dato che al suo interno vivono circa 4000 persone suddivise fra RiomaggioreManarolaCornigliaVernazza e Monterosso al Mare.
Qui l’uomo in più di mille anni ha “modificato” l’ambiente naturale sezionando gli scoscesi pendii delle colline a picco sul mare per ricavarne strisce di terra coltivabili, i cosidetti “ciàn” sorretti da chilometri di muretti a secco che gli sono valsi il titolo di Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Unico nel genere grazie alle caratteristiche geografiche ed antropiche sono uno degli ambienti più suggestivi dell’Europa costiera.


Hyde Park (Regno Unito)

Unico parco urbano selezionato per voi si trova nel cuore di Londra. Hyde Park è uno dei parchi più famosi d’Europa per i suoi ampi spazi verdi, i laghi, i giardini e gli alberi secolari.
Anche se si visita una città cosmopolita e caotica come Londra c’è l’occasione per ritagliarsi uno spazio verde di tranquillità per passeggiare, fare un picnic o noleggiare una barca sul lago Serpentine (visto in tantissimi film!).
Con più di 140 ettari d’estensione è uno dei più grandi parchi urbani del mondo e fu sede nel  1851 della Grande Esposizione in occasione della quale si costruì un palazzo di cristallo che, terminato l’evento, fu ritirato a causa della pressione esercitata dai cittadini.
Uno dei luoghi più curiosi e caratteristici e senz’altro, nell’angolo a nordest il celebre Speakers’ Corner, un luogo peculiare dove la domenica mattina si riuniscono vari personaggi eccentrici che tengono discorsi su vari temi, sia religiosi che politici. Un vero spettacolo a cui la gente partecipa, applaudendo o fischiando da non perdere!
Le sedute di dibattito dello Speakers’ Corner divennero famose durante la Seconda Guerra Mondiale, essendo l’unico luogo in cui la gente poteva difendere Hitler criticando Churchill senza subire ripercussioni.


Parco Nazionale di Jofunheimen (Norvegia)

Siamo nel cuore delle Alpi Scandinave nella Norvegia orientale fra paesaggi montani mozzafiato di vette imponenti, ghiacciai, laghi alpini e sentieri panoramici. Perfetto per escursionisti e alpinisti amanti del freddo dato che nei suoi oltre 3000 chilometri quadrati i sentieri percorribili arrivano fino a 2000 metri di quota.
Al suo interno si trova anche la più alta montagna del paese il Galdhøpiggen con i suoi 2403 metri. Dei percorsi escursionistici ben 275 quelli che superano i 2 mila metri all’interno del parco, passando per cascate mozzafiato e ben 60 ghiacciai. Lo Jotunheimen è il parco perfetto per gli appassionati di sport soprattutto running, di sci alpino, di ciclismo, di arrampicata, di rafting, di equitazione e esplorazioni speleologiche.
Durante le escursioni con un po’ di fortuna, potrete ammirare renne, alci, cervi, caprioli, volpi, martore, visoni, ghiottoni e linci.
Nel parco oltre la vetta più alta è anche il lago più bello di Norvegia: il Gjende. Lungo e stretto, con ripide pareti che lo circondano ha un particolare colore che varia dal verde all’azzurro e che non può che affascinare.
Per arrivare sulle sue rive si consiglia il percorso di trekking del Besseggen, uno dei più popolari della Norvegia che richiede 5-7 ore per andare da Gjendesheim e Memurubu. Un percorso indimenticabile che segue una cresta sul lato settentrionale del lago e offre una vista mozzafiato dello specchio d’acqua e delle cime che lo circondano sfiorando i 2 mila metri di altitudine.

                                                                                      Parco Nazionale del Triglav (Slovenia)

Il parco nazionale più grande della Slovenia è dominato da sua maestà, il Monte Triglav, la montagna più alta del paese con i suoi 2864 metri e simbolo della nazione al punto da essere presente sulla bandiera.
Un paradiso di laghi alpini, gole mozzafiato scavate dall’Isonzo, cascate impetuose e boschi lussureggianti.
Il parco si estende all’interno delle Alpi Giulie orientali al confine fra Italia e Austria. Le opportunità pper esploralo e viverlo sono davvero tantissime.
Al suo interno è infatti l’iconico lago di Bled con la sua isola centrale, il misterioso lago di Bohinj visibile dall’alto anche a bordo mozzafiato funivia che sale al suo fianco sulla montagna. Immergetevi nella valle smeraldina dell’Isonzo che con le sue forre e le sue cascate disegna una vallata amata e ricercata dagli appassionati di kayak e canojing e salite sulle vette dello stesso Triglav e del Mangarat, che segna il confine con l’Italia. Infine per gli amanti della neve e degli sport invernali esplorate i tesori della natura anche d’inverrno vicino a uno dei più famosi centri sciistici della Slovenia: Kraniska Gora.
Una delle famose leggende slovene narra del camoscio alpino con le corna d’oro che regnava nella zona delle Alpi Giulie. Di sicuro, di leggenda in leggenda, potete farvi guidare anche dal folletto amato dai bambini Kakec che vive nel parco e che vede spesso da vicino gli orsi di cui il parco (man anche le tavole slovene) sono piene.


Parco Nazionale di Dumitor (Montenegro)

Il Montenegro è una terra tutta nuova per il turismo e tutta da scoprire. Questo parco è famoso per le sue montagne imponenti, gole profonde, laghi glaciali e paesaggi spettacolari. È anche patrimonio dell’Unesco e offre molte opportunità per l’escursionismo, l’arrampicata e l’esplorazione delle grotte.
Il più grande tra i cinque parchi nazionali del paese Dormitor si trova nella parte settentrionale del paese, con una parte del parco che si  estende lungo il confine con la Bosnia-Erzegovina. Dal 2005 l’intero territorio è patrimonio mondiale dell’Unesco, ma prima questo titolo era ad appannaggio dal 1997 della gola del fiume Tara.
Al suo interno diciassette laghi glaciali, 40 cime di montagne sui 2000 metri fra cui spicca con i suoi 2522 il 
Bobotov kuk.
Tantissimi percorsi per ogni stagione ma l’attrattiva è senza ombra di dubbio la gola del fiume Tara con il suo canyon che è più profondo d’Europa con i suoi 1300 metri dove ogni appassionato di sport acquatici sogna di andare almeno una volta nella vita.

 

 

 

Estate 2023. Le mete italiane più gettonate

Estate 2023. Le mete italiane più gettonate

L’Italia continua a risvegliare il desiderio di viaggio nei cuori dei turisti provenienti da tutta Europa e oltre. Un’indagine recente effettuata dal portale Vamonos Vacanze ha rivelato che nel 2023 un numero significativo di viaggiatori europei ha organizzato o pianifica di organizzare un viaggio nel Bel Paese, dimostrando un entusiasmo e un interesse palpabili.
In cima alla lista dei desideri si trovano i francesi, con un impressionante 78% che ha manifestato l’intenzione di varcare il confine italiano. Seguono i tedeschi, con il 73% dei loro connazionali pronti ad unirsi al coro dei viaggiatori in arrivo. Non da meno, gli inglesi mostrano un solido 66% che ha scelto l’Italia come meta per le proprie avventure. Ma l’attrattiva dell’Italia si estende anche oltre i confini europei, conquistando il cuore dei viaggiatori provenienti da paesi extra-europei.
Tra le nazionalità più rappresentate, i cittadini statunitensi si posizionano in testa, con un impressionante 60% che ha scelto di scoprire le bellezze europee. Seguono i brasiliani, con il 58% che ha deciso di varcare l’oceano per immergersi nell’atmosfera del continente. Anche i viaggiatori cinesi hanno dimostrato un forte interesse, con il 49% che ha incluso l’Europa nei propri piani di viaggio. 

Le città d’arte più amate

Tra le numerose e affascinanti città italiane, diverse spiccano per la loro popolarità tra i turisti stranieri.
Roma, con la sua ricca storia e le sue meraviglie architettoniche, guida la classifica con il 70% delle preferenze.
Subito dietro si colloca Firenze, la città dell’arte e dei capolavori rinascimentali, con un rispettabile 68% delle preferenze.
Venezia, nota per suoi canali romantici e il suo fascino unico, si conferma tra le prime tre preferenze, sebbene la posizione esatta non sia specificata nei dati. Infine, Napoli, con la sua vibrante cultura e le sue straordinarie tradizioni culinarie, si posiziona al quarto posto con il 62% delle preferenze.


Le mete scelte per le vacanze estive

Per quanto riguarda le vacanze estive, nello specifico, è previsto un aumento del turismo in Italia nell’estate 2023, segnando una ripresa dopo le difficoltà causate dalla pandemia di Covid-19.
Per coloro che, durante i mesi caldi, non vogliono consumare energia in aria condizionata, le mete costiere come la Sicilia, la Puglia e la Sardegna sono un ottima opzione, dando la possibilità ai visitatori di rinfrescarsi nel mare cristallino.
Queste località si posizionano al top delle preferenze dei turisti in cerca di spiagge mozzafiato.
Tuttavia, anche altre regioni costiere come la Toscana, la Liguria e la Campania meritano una visita, offrendo paesaggi spettacolari e una ricca offerta culturale.


Quali località preferiscono gli italiani?

Per le vacanze estive 2023, gli italiani hanno manifestato preferenze sia per località marine per rilassarsi e prendere il sole, sia per città d’arte per immergersi nella cultura e nella storia.
È emerso che i viaggiatori italiani sono alla ricerca di un mix perfetto tra momenti di relax sulla spiaggia e scoperta artistica nelle città italiane.
L’Italia non smette di incantare i visitatori sia stranieri che autoctoni con la sua storia affascinante, la  ricca cultura, la deliziosa gastronomia e i paesaggi mozzafiato.
Secondo le rivelazioni di Booking.com, le destinazioni più richieste dagli italiani per quest’estate sono state svelate, fornendo una guida preziosa per coloro che pianificano le proprie vacanze estive in Italia.
Tra le mete più prenotate, anche tra gli italiani, spicca Roma, che si posiziona al primo posto della classifica. La città eterna affascina i visitatori con il suo patrimonio storico, le opere d’arte rinomate e la sua cucina. Roma offre un’esperienza unica in cui storia, arte e gastronomia si fondono per creare un ambiente autentico e affascinante.


Rimini
si conferma come una delle mete estive preferite grazie alle sue splendide spiagge e ai servizi dedicati alle famiglie, motivazione che ha spinto molti italiani ad acquistare proprio qui una
 seconda casa, in cui trascorrere le vacanze.
Questa località marittima, con la sua vivacità e mondanità, offre un’ampia scelta di attività e intrattenimenti per tutti i gusti, rendendola una destinazione ideale per le famiglie in cerca di divertimento.

Gallipoli, la regina dell’estate pugliese, affascina i visitatori con le sue spiagge incantevoli, il centro storico romantico e la ricca gastronomia a base di pesce e carne.
Questa meta offre un mix unico di bellezza naturale e storia, creando un’esperienza completa per gli amanti del mare e della cultura.

Napoli, oltre alla sua affascinante bellezza, offre un’esperienza enogastronomica unica.
Famosa per la sua pizza e i negozi locali, la città partenopea incanta i visitatori con la sua cucina tradizionale e autentica.
Napoli è il luogo perfetto per esplorare la storia, gustare piatti prelibati e immergersi nell’atmosfera vibrante della città.


C’è chi sceglie montagna e collina

Non solo le mete marine, ma anche le regioni montane e collinari, come il Trentino-Alto Adige, il Veneto e il Piemonte, attireranno un notevole afflusso di turisti durante l’estate.
Mete favorite da chi preferisce il riscaldamento all’aria condizionata, Le Dolomiti, il Lago di Garda, le Langhe e il Monferrato sono solo alcune delle attrazioni che incanteranno i visitatori in queste incantevoli regioni.

Infine, i centri storici e le città d’arte nel Lazio, in Lombardia e nell’Emilia-Romagna rappresentano un tesoro da scoprire. Roma, Milano, Bologna, Firenze, Napoli e Venezia saranno tra le mete preferite per gli amanti della storia, dell’arte e della cultura italiana, offrendo un patrimonio straordinario da esplorare.

L’estate 2023 promette una varietà di esperienze tra mare, arte e cultura, con diverse offerte di destinazioni italiane che soddisferanno i desideri di ogni viaggiatore.

Fonte: https://www.prestoenergia.it/news/irresistibile-italia/

I 10 luoghi più belli dove ammirare le camelie

I 10 luoghi più belli dove ammirare le camelie

Arriva la primavera e si annuncia con la profumatissima fioritura delle camelie, pianta la cui coltivazione ha iniziato a diffondersi in Italia attorno al Settecento.
La fioritura delle camelie è legata alla Lucchesia dove ogni anno da trentasei primavere va in scena la mostra primaverile delle antiche camelie che in questo territorio trovano uno dei suoi luoghi d’elezione complici le famose ville. A Sant’Andrea in Compito, vicino a Capannori sono da ammirare nei loro splendori di colori e profumi ancora per due week end quello di sabato 18 e domenica 19 marzo e sabato 25 e domenica 26 marzo. Ma non è questo il solo luogo dove farsi ammaliare della fioritura delle camelie in Italia ed ecco allora per voi i migliori luoghi dove ammirare la loro fioritura.


Sant’Andrea in Compito; il “borgo delle camelie” della Lucchesia

Per il nostro viaggio partiamo proprio da Sant’ Andrea e Pieve di Compito che in tre fine settimana di marzo si trasforma in una grande mostra a cielo aperto in cui i visitatori potranno vivere al massimo il contatto con la natura.
Strabilianti le fioriture oltrechè del borgo di Villa Borrini, Villa Giovannetti, Villa Torregrossa, Villa Orsi ed ancora l’antica Chiusa Borrini ed  il Camelietum Campitese sono i luoghi principali in cui si articola la visita del Borgo delle Camelie.

Sul lago di Como a Villa Carlotta

Non c’è stagione in cui il Parco di Villa Carlotta di Tremezzina, la perla del Lario, non offra scorci ricchi di fascino, di colori e di profumi. I suoi otto ettari affacciati sul lago di Como sono infatti una sorta di campionario dell’arte dei giardini – all’italiana, all’inglese, giardino botanico – che hanno preso forma intorno all’aristocratica dimora a partire dal Seicento.
Il Parco impreziosito da una collezione di cento piante di agrumi coltivati in terra (pratica rara e singolare specie al Nord Italia) e da un bambuseto di 25 specie diverse di questa pianta e da una “valle delle felci” con tante varietà di questa pianta e da un oliveto esplode in questo periodo dell’anno con con la fioritura delle camelie.
Il nucleo più imponente del camelieto è quello che decora la parte a monte verso il ninfeo della villa, e molti esemplari presenti nel parco sono cultivar che gli ibridatori hanno dedicato ‘Conte di Cavour’, ‘Garibaldi’, ‘Giuseppe Mazzini’ e ‘Vittorio Emanuele II’.


Nel Lazio le camelie “vulcaniche” di Velletri

A Velletri, nei Castelli Romani, le particolari condizioni climatiche e ambientali, caratterizzate da un’intensa umidità e da un terreno vulcanico ricco di minerali e di sostanza organica proveniente dall’Artemisio, il monte sopra il paese, hanno favorito la coltivazione di camelie.
La camelia a Velletri è molto diffusa nei giardini fuori dall’abitato, ma la si trova spesso anche lungo le strade, dove viene piantata per segnare confini con sequenze di arbusti dal fogliame lucido e perenne.
Ogni anno in questo momento della fioritura si svolge anche qui una festa dedicata a questo fiore dove si esplorarono le collezioni sparse nel territorio a bordo di un minibus.

In Piemonte nel bosco delle Camelie sul lago Maggiore

A partire dagli anni Sessanta la città di Cannero Riviera, Bandiera Blu sulla sponda piemontese del lago Maggiore, è diventata uno dei poli più vivaci del movimento di riscoperta della camelia.
P
roprio a Cannero Riviera ogni anno a marzo si svolge la mostra della Camelia che, fra i vari eventi collaterali, prevede sempre un’escursione con visita guidata in un luogo magico: il Bosco delle Camelie di Cheggio, una frazione raggiungibile solo a piedi e con uno spettacolare affaccio sul lago, che accoglie una collezione di camelie rare, con circa 200 varietà.
A Cheggio le camelie non si inseriscono, come avviene di solito, in un parco o in un giardino ma in un ampio terreno agricolo incastonato a mezza costa fra boschi e antiche abitazioni in pietra; da non perdere.


Toscana: non solo Lucchesia. Viaggio nel Giardino Incantato di Massa

Il Giardino Incantato è stato creato nel 1965 a Massa per volontà di Anna Maria Micheli Lorenzetti, grande appassionata di natura e di fiori. Racchiude piante ornamentali, alberi ad alto fusto come querce, faggi, lecci, betulle e una raffinata collezione di oltre 350 esemplari di camelie, in particolare le japoniche, tutte accuratamente catalogate e con fioriture sia invernali che primaverili.
A partire dal 1991, la raccolta di camelie si è ampliata arricchendosi di varietà e specie diverse, che comprendono per esempio la sinensis (la pianta del tè), le chrysanta (dai particolarissimi fiori gialli), la oleifera (da cui si estrae un olio per uso cosmetico dalle notevoli proprietà antiossidanti), e alcune rarità come la changii (una camelia rifiorente) e l’amplexicaulis, originaria del Vietnam. Ora affidato alle cure di Luca Lorenzetti, figlio di Anna Maria, e della moglie Patrizia, il Giardino Incantato (che fa parte del circuito della Società Italiana della Camelia) può essere visitato su appuntamento.

Ancora in Piemonte a Fiorlago sulle rive del lago di Mergozzo

Ancora un salto in Piemonte in un’ambiente d’elezione per la crescita delle acidofile come tutta l’area Verbanese, il lago di Mergozzo – un romantico specchio d’acqua non distante dal lago Maggiore – che ospita sulle alture di Bracchio dove un azienda vivaistica tra boschi e ruscelli sul versante esterno della Val Grande ha messo a dimora una sontuosa collezione di camelie, rododendri e azalee.


In Emilia Romagna ai Giardino di Giuliani di Lugo di Ravenna

Spostandosi in Emilia Romagna ecco la conferma che certi giardini nascono per passione, altri per scommessa e talvolta più semplicemente il caso che ci mette lo zampino.
Ed è così che è nato il Giardino di Giuliani di Gianpaolo Giuliani a Lugo di Ravenna.
Giuliani confessa di essersi innamorato delle camelie dopo averne acquistata una e da lì aver deciso di studiarle e collezionarle. Da appassionato botanico e ibridatore e riuscito negli anni a piantare oltre 50 varietà
di camelie differenti, grandi e piccole, provenienti da tutte le latitudini. I suoi fiori all’occhiello, però, sono soprattutto le camelie asiatiche, d’origine cinese e giapponese, tuttora piuttosto rare in Italia.

Liguria: Villa Durazzo Pallavicini a Genova

Il Parco di Villa Durazzo Pallavicino a Genova-Pegli, nel Ponente ligure, nominato Parco più bello d’Italia nel 2017, è un unicum nell’ambito della tradizione del giardino storico-romantico europeo. Fu realizzato tra il 1840 e il 1846, su progetto dell’architetto Michele Canzio, su commissione del marchese Ignazio Alessandro Pallavicini, che desiderava dare forma a un luogo ricco di paesaggi simbolici, riferimenti classici e rarità botaniche.
Il percorso tracciato all’interno dei giardini, che si sviluppano su 8 ettari di collina, è articolato come una narrazione teatrale scandita con prologo, antefatto e tre atti, ognuno composto da quattro scene caratterizzate da laghi, ruscelli, cascate, edifici da giardino, piante rare, scorci visivi e inganni scenografici, che si completano con un esodo finale.
In questo periodo dell’anno da non perdere il tour del camelieto storico dove si può scegliere la visita fra altri due itinerari guidati a tema: il percorso scenografico-teatrale, che svela la storia degli edifici e degli allestimenti architettonici che spaziano dall’ambientazione alpestre, all’esotico al mediterraneo, e la visita alla scoperta dei significati esoterici-massonici del Parco, condotta dalla direttrice – l’architetto Silvana Ghigino – solo due volte al mese: una in diurna e una in notturna, al chiaro di luna.


Ancora Piemonte: Villa Anelli a Oggebbio

A inoltrarsi fra i vialetti di Villa Anelli a Oggebbio nella stagione delle fioriture (ma non solo), c’è davvero da perdere la testa: perché, oltre a una straordinaria raccolta di camelie, il giardino in stile romantico inglese – creato nella seconda metà dell’Ottocento dal notaio milanese Carlo Berzio, letteralmente sedotto dal verde e dal silenzio del piccolo borgo dell’Alto Verbano – ospita, insieme ai fiori, esemplari secolari di faggi, carpini, canfore, un cipresso del Kashmir, palme, banani e bambù.
Alle prime camelie ottocentesche si aggiunsero, negli anni Cinquanta del secolo scorso, le piante selezionate da Alessandra Anelli, che con l’aiuto dell’ingegner Antonio Sevesi – fondatore della Società Italiana della Camelia e fra gli autori dell’International Camellia Register (camellia.iflora.cn) – si sono moltiplicate fino a superare le 500 unità che compongono l’attuale camelieto, per un totale di 300 cultivar di japonica (a fioritura primaverile), una quarantina di sasanqua (a fioritura invernale) e una trentina di specie botaniche che provengono da tutto il mondo.
Nel 2010 il luogo è stato nominato “Camellia Garden of Excellence” dalla International Camellia Society, è conservatore Andrea Corneo, agronomo specializzato in architettura del paesaggio e presidente della Società Italiana della Camelia. È lui che accompagna gli appassionati alla scoperta del camelieto, e non soltanto durante la stagione della fioritura: su prenotazione Villa Anelli.

Villa Motta sul lago d’Orta

E’ davvero un momento speciale sul lago d’Orta l’inizio della primavera, quando marzo il sole tramonta sull’acqua e i giardini di Villa Motta proiettano sulle acque nuvole di colori cangianti, che si stemperano intorno alla sagoma lontana di San Giulio: l’isola del Barone Lamberto, personaggio rodariano che non muore finché qualcuno ne ripeterà il nome.
Sono, quei rosa mescolati ai rossi e ai bianchi, le sfumature delle camelie primaverili (japonica, reticulata, cuspidata) che sbocciano per prime e che poi, a poco a poco – in una sorta di minuetto cromatico – passano il testimone ai rododendri (fra i quali spicca un ibrido arboreo alto ben 15 metri), alle rose, anche le sarmentose, presenti in abbondanza lungo la balconata a lago, e a centinaia di azalee antiche di oltre mezzo secolo.