Trekking di primavera in Italia: Percorsi imperdibili tra natura, storia e mare cristallino

Trekking di primavera in Italia: Percorsi imperdibili tra natura, storia e mare cristallino

Dalla Liguria alla Sardegna, passando per Veneto, Toscana e Puglia, il portale suggerisce 6 itinerari suggestivi dedicati alla natura, alla storia e all’arte per ammirare tutte le sfumature dell’Italia e della bella stagione.
Aria frizzante e natura in trasformazione: è tempo di primavera ed escursioni, attraverso territori che si risvegliano, cambiando colori e profumi sotto i caldi raggi del sole.
Con l’arrivo della bella stagione, cresce la voglia di brevi fughe rigeneranti, per contemplare la bellezza della natura e il nostro Paese è ricco  di itinerari, da percorrere a piedi o in bici, dei quali innamorarsi.
Per l’occasione, Campeggi.com, il portale leader in Italia per campeggi e villaggi vacanze, ha selezionato 6 percorsi di trekking, da Nord a Sud, per immergersi nella bellezza della primavera: dal Sentiero Verdeazzurro in Liguria, al trekking per raggiungere la Grotta Su Marmuri, in Sardegna. Ecco i cammini per escursionisti, più o meno esperti, che uniscono meraviglie naturali, pause rilassanti, visite a siti culturali e sport all’aria aperta.

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Il sentiero verdeazzurro, Liguria

Un percorso panoramico che si snoda nel Parco Nazionale delle Cinque Terre, in Liguria, è il Sentiero Verdeazzurro, che deve il suo nome ai boschi di macchia mediterranea e alla vista mozzafiato sul mare.
Il tratto da Levanto a Monterosso al Mare, vanta un panorama fatto di spiagge, case color pastello e scalini che si inerpicano tra le scogliere toccando aree pittoresche, dai vigneti terrazzati che portano a Vernazza, al promontorio sul quale si erge Corniglia.
Da qui, il cammino prosegue verso Riomaggiore (un tratto per escursionisti più esperti), toccando anche Campiglia e Portovenere, e, tra pinete e pareti di roccia bianca, scivola poi verso la parte finale del Parco.

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La lungolago da Lazise a Bardolino, Veneto

Sul Lago di Garda, un tratto di costa che incanta per la sua bellezza è il percorso Lungolago da Lazise a Bardolino, in provincia di Verona. Questa passeggiata, alla portata di tutti, permette di raggiungere la destinazione finale in poco più di un’ora di cammino.
Il terreno è pianeggiante, ricco di spiagge e aree verdi in cui sostare, ma anche bar e ristoranti in cui fermarsi per assaggiare le delizie locali e contemplare le tranquille acque del lago. Il percorso permette inoltre di visitare i centri storici di Lazise, Garda e Bardolino, quest’ultimo celebre per   il suo borgo e i suoi vigneti, punto di forza del turismo locale.

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Parco Naturalistico di Lio Piccolo, Veneto

Un itinerario naturalistico per immergersi nella laguna di Venezia: il Parco Naturalistico di Lio Piccolo, a due passi da Cavallino-Treporti, è uno spettacolo di barene, valli da pesca e casoni di pescatori.
Pochi chilometri di percorso su asfalto, adatti a ogni tipo di camminatore, portano alla lingua di terra che ospita il borgo di Lio Piccolo, un luogo immerso nella natura, dove, in alcuni periodi dell’anno, si possono ammirare anche i fenicotteri rosa.


Parco della Maremma, Toscana

Il Parco della Maremma, in provincia di Grosseto, è un’area naturale protetta con itinerari alla portata di tutti.
Tra questi spicca  il percorso Le Torri, perfetto per esplorare il parco godendo di viste panoramiche eccezionali sulla pianura dell’Ombrone, la catena dell’Uccellina, il mare e le isole dell’arcipelago toscano.
Gli escursionisti più esigenti ameranno invece il percorso di Poggio Raso che, tra i magnifici panorami della costa e dell’entroterra, raggiunge un punto ricco di grotte e di una fitta vegetazione che in passato hanno fatto da sfondo alla latitanza di leggendari e pericolosi briganti.

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Il cammino delle torri costiere, Puglia

Storicamente, il Salento è sempre stato oggetto di attacchi da parte di diverse popolazioni del Mediterraneo. Per questa ragione, la sua costa è caratterizzata da numerose torri di avvistamento, come Torre Lapillo e Torre Colimena. Seguendo il Cammino delle Torri Costiere, a Porto Cesareo, è possibile perdersi tra queste “guardiane silenziose” che proteggevano le coste dalle possibili incursioni saracene, immergendosi inoltre nel Parco Naturale Regionale Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, un patrimonio storico e naturalistico tutto da esplorare.

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Trekking per la grotta Su Marmuri, Sardegna

La Grotta Su Marmuri è una delle meraviglie naturali della Sardegna e deve il suo nome al particolare aspetto della roccia calcarea di cui è composta, simile al marmo.
Il percorso panoramico che porta al suo interno attraversa l’altopiano di Ulassai, tra boschi spettacolari e viste sulle montagne dell’Ogliastra, snodandosi tra rilievi scoscesi e profonde gole. Da qui è poi possibile raggiungere le cascate di Lequarci e lo stesso borgo di Ulassai, noto per le opere dell’artista internazionale Maria Lai.

 

 

 

 

 

 

4 esperienze indimenticabili da fare sul Garda

4 esperienze indimenticabili da fare sul Garda

Da novembre a gennaio ritorna sul Garda il variegato programma di iniziative per grandi e piccini, per addentrarsi anche in questa stagione tra laghi, montagne, borghi e tradizioni enogastronomiche del territorio.
L’inverno nel Garda Trentino racconta di serenità e riservatezza. Il particolare clima temperato, che
caratterizza le sponde settentrionali del Lago di Garda, regala un piacevole abbraccio e concilia il
desiderio di rilassarsi e distendere la mente, alla voglia di esplorare il territorio. Anche in questa stagione, infatti, si possono fare escursioni a piedi, in bicicletta… o con le ciaspole ai piedi! E una volta calata la sera, tra i vicoli di borghi storici, piccole cittadine e deliziosi mercatini di Natale, bar e ristoranti invitano ad assaporare le specialità della cucina trentina, a cominciare dall’olio EVO con la produzione tradizionale più a nord del mondo.

Trekking nel Garda

Un inverno mite e tante esperienze da vivere

Fino a gennaio, questa stimolante diversità è racchiusa nelle Garda Trentino Winter Experience: iniziative differenti per tipologia, ambito e durata, che mescolano attività soft sulla neve, come la ciaspolata a Tremalzo, alle escursioni tra gli oliveti, con successiva degustazione; momenti dedicati alle specialità DOP, De.Co., IGD, Slow Food del Garda Trentino, come il Merry Picnic, ad entusiasmanti attività per i più piccoli, come la speciale colazione in compagnia degli animali della fattoria.


Trekking tra gli ulivi vista lago

Un’escursione alla scoperta della tradizione centenaria dell’olio del Garda, in compagnia di una guida esperta, partendo dall’Olivaia di Arco fino all’agritur Maso Bòtes, dove sarà possibile assaggiare l’autentico olio extravergine d’oliva del Garda e recuperare le energie con uno spuntino a base di prodotti tipici.
Un trekking adatto a tutti, che permette di apprezzare storia e sapore di quest’oro verde, tra le specialità più note e pregiate del Garda Trentino.


Con le ciaspole ai piedi, a Tremalzo

Gli ampi prati della conca di Tremalzo in inverno si vestono di bianco e diventano il teatro perfetto per chi ama le uscite con ciaspole e bastoncini, lasciandosi alle spalle il via vai del fondovalle e immergendosi nella quiete della natura.
L’escursione avviene con una guida alpina; è indicata in particolare a persone attive, che non temono l’aria frizzante dei mesi invernali.


Merry picnic, apericena con vista

Chi l’ha detto che il pic nic si può fare solo durante la primavera o l’estate? A Maso Maserac gli ospiti sono attesi in un angolino speciale, con un panorama senza pari e, soprattutto, un cestino colmo di delizie rigorosamente a km 0, come il fragrante pane di montagna, formaggi e salumi tipici, lamponada, miele millefiori e deliziose confetture, biscotti artigianali…


Colazione in fattoria: prima a tavola, poi in stalla!

Iniziare la giornata con una bella colazione genuina, tutta a base di prodotti della fattoria e del Garda Trentino, e poi l’incontro con gli animali che vivono nella stalla, nella porcilaia, nel pollaio…
Una proposta pensata per i più piccoli,
disponibile a partire dalle 8.00, mentre l’attività in fattoria comincia alle 10.30. Gli adulti possono scegliere se trasformare la colazione in un brunch o seguire i bambini alla scoperta della fattoria.

Il Vittoriale degli Italiani. Misteri, storia e suggestioni

Il Vittoriale degli Italiani. Misteri, storia e suggestioni

Alzi gli occhi e non puoi che notarlo il Vittoriale degli italiani. Imponente e austero sulla collina. Passeggi sull’elegante lungolago di Gardone Riviera, fra un elegante negozio e un bar alla moda e lo vedi.
É una delle attrazione della piccola cittadina, ma senza ombra di dubbio è uno dei luoghi che più merita una visita della zona del lago di Garda.
Sarà perché lasciandosi sfiorare i capelli dalla brezza, sempre presente sul Garda, pare di sentire riecheggiare le sue odi. Suggestione? Sicuramente, ma è indubbio che la figura ingombrante di Gabriele d’Annunzio lascia sempre sensazioni forti.


La villa dove suonava Liszt

Sull’onda di queste sensazioni saliamo a quello che è, senza ombra di dubbio, uno dei luoghi più interessanti del nostro paese il Vittoriale degli Italiani.
Difficile definire con poche parole questa casa-giardino-museo di uno dei personaggi più eclettici della storia italiana. E pensare che era solo una elegante villetta di campagna prima che il gusto istrionico del poeta non la trasformasse.
Gabriele D’Annunzio volle trascorrere in questo luogo i suoi ultimi anni di vita. Quasi un auto esilio quando capì che Mussolini lo aveva messo da parte.
Il Vittoriale degli italiani è un caleidoscopio di vie, piazze, giardini, corsi d’acqua e persino un teatro all’aperto dove niente è banale. Un paese nel paese vista lago.
Un sogno utopico diventato realtà grazie all’aiuto del fedele architetto Carlo Moroni. L’intento (riuscito) di celebrare ad eterna memoria la sua “vita inimitabile” di poeta-soldato e quella degli altri eroi italiani della Prima Guerra Mondiale.
Era il 1921 quando l’affittò per 600 lire al mese e per solo un anno da uno studioso d’arte dove ospitò anche un quasi sconosciuto allora Mussolini. Poco dopo però l’acquistò per 130.000 lire e altrettante ne spese per acquistarne anche il contenuto fra cui la biblioteca con 6000 libri, il pianoforte appartenuto a Liszt, i manoscritti di Wagner e altri importanti cimeli.


Quella caduta che ha cambiato la storia d’Italia

Un luogo ricco di ricordi e di storia perché essa da qui, banalmente è transitata quando si chiamava cronaca. 
Era ancora un uomo inquieto D’Annunzio quando abitò questo luogo. L’impresa di Fiume era appena dietro le spalle e il malumore della “vittoria mutilata” una ferita profonda nel suo animo.
E poi il mistero di quella rovinosa caduta dal primo piano dove si ferì alla testa che gli impedì di ospitare Mussolini e Nitti in un incontro a tre che se si fosse svolse forse avrebbe cambiato le sorti dell’Italia.
Non a caso pochi mesi dopo Mussolini con i suoi marciò su Roma informando il poeta solo a cose fatte.
All’Italia che profondamente amava e per cui aveva dato molto D’Annunzio, senza eredi e depresso, donò il suo buen ritiro.
Quasi come atto di rivalsa contro il nuovo Duce degli italiani da cui in cambio pretese e ottenne l’investitura ad eroe nazionale e molte risorse.


Aerei, navi e sommergibili in casa e in giardino

Così anno dopo anno il Vittoriale divenne quello che è oggi arricchendosi di quei cimeli che lo rendono speciale.
Lo Sva dell’eroico volo su Vienna, alcuni massi di guerra (Adamello, Sabotino, Pasubio, San Michele, Grappa) collocati nei giardini, i Mas (Motoscafo Anti Sommergibile, ma per d’Annunzio l’acronimo si scioglie in  Memento Audere Semper) con il quale aveva compiuto nel 1918 la “Beffa di Buccari”, una ventina di vagoni ferroviari, l’idrovolante S 16 e la prua della Nave Puglia rimontata e collocata sul promontorio “la Fida”.
Un luogo di fermento e fantasia plasmato ad immagine e somiglianza del proprietario dove il poeta e il suo architetto, giorno dopo giorno, creano, migliorano, restaurano e stravolgono ambienti e giardini.


A tutto fiato dalla Priora allo Schifamondo

Visitato ogni anno da oltre 180.000 persone il Vittoriale emoziona, incanta, travolge e stravolge.
D’Annunzio è tutto lì, appena oltre la coppia d’archi dell’ingresso monumentale su cui troneggia la scritta “cogli la rosa, ma evita le spine”. Incredibile l’anfiteatro. Quasi magico essere lì al centro immaginare Pompei che ha ispirato la sua costruzione e scorgere il Monte Baldo, Sirmione e la rocca di Manerba.
Ecco poi “la Priora” sua ultima dimora e bottino di guerra della Grande Guerra, il suo proprietario era tedesco, dove sono tantissimi dei suoi libri e gli oggetti d’arredo provenienti da ogni parte del mondo.

Entrando nella casa colpiscono le tende, i drappeggi, i vetri variopinti e quell’ambiente sempre in totale penombra e non puoi che pensare alla fotofobia che l’ossessionava dopo la ferita all’occhio rimediata in guerra. In quella penombra ti pare quasi di vederlo aggirarsi nella stanza. Sarà per i suoi occhiali appoggiati lì, quasi a caso sullo scrittoio accanto ai libri impilati e la tavola apparecchiata.
Poi ecco la Zambraccia, quello studiolo sul cui scrittoio si chinò e morì il 1 marzo 1938.
Un tourbillon di emozioni, stanza dopo stanza, simbolo dopo simbolo, fino a riuscire all’aria aperta dove fra ruscelli, boschi, prati e fontane spuntano i cimeli di guerra. Perfettamente inseriti, pur nella loro stranezza, nel contesto ambientale.

Il Vittoriale un aereo per lampadario

Prima di uscire e tornare nel mondo reale non possiamo che transitare per lo Schifamondo pensato e voluto come la riproduzione dell’interno di un transatlantico con tanto di oblò, stretti corridoi e ponte di comando.
Un luogo pensato per ospitare mostre, conferenze e concerti coperto da una cupola e su cui cala, a mo’ di lampadario, l’aereo da caccia con cui sorvolò Vienna beffando gli austro-ungarici.

Un luogo di fermento e fantasia plasmato ad immagine e somiglianza del proprietario dove il poeta e il suo architetto, giorno dopo giorno, plasmano, migliorano, restaurano e stravolgono ambienti e giardini.

Esci da il Vittoriale, guardi il lago e respiri. D’Annunzio è sempre lì, quasi presente accanto a noi.
“Sono avido di silenzio dopo tanto rumore, e di pace dopo tanta guerra.” dichiarava dopo l’impresa di Fiume, ma neanche sulle rive del lago di Garda a dire il vero ha mai trovato pace.

E pensare che fra i limoneti, le olivete e la collina degradante fin quasi a sfiorare le rive del lago doveva abitare solo per un breve soggiorno…