4 luoghi curiosi che incantano in Lombardia

4 luoghi curiosi che incantano in Lombardia

Ogni angolo d’Italia è un mondo di sorprese affascinanti e spesso inattese. Chi viaggi in Lombardia ad esempio, rimane sorpreso da scoprire che anche qui, oltre la metropoli e le montagne esistono tanti luoghi insoliti e particolari.
Almeno una volta nella vita, sarà capitato a tutti di intraprendere qualche avventura o approfittare di weekend lunghi alla ricerca di questi luoghi originali.
Abbiamo deciso di proporvi allora quattro affascinanti mete che spesso i turisti non conoscono.

1- Il Giardino del merlo (Como)

Al confine fra i paesi di Dongo e Musso, nel territorio dell’Alto Lario (Como) si trova un giardino speciale che dista circa un’ ora di auto da Lecco e due ore d’auto da Milano.
Il giardino del Merlo è così chiamato perché qui in passato andavano a nidificare i merli.
È stato realizzato sulle pendici del Sasso di Musso dove un tempo sorgeva l’antico Castello di Gian Giacomo Medici, detto il Medeghino di cui oggi si possono ammirare solo le rovine.
Siamo al cospetto di uno splendido giardino botanico ricco di sorprese.
Tanti sono gli angoli da scoprire: grotte scavate nella roccia, sentieri con splendidi scorci a picco sul Lago di Como, scalinate e terrazze panoramiche circondate da un ambiente selvaggio e particolarmente suggestivo. Costituito da due versanti: uno a nord, ricco di vegetazione alpina, e uno sud, caratterizzato invece dalla presenza maggiore di piante esotiche (fichi d’india, palme, eucalipti). In cima, domina la Chiesa di Sant’Eufemia.

L’ingresso al Giardino del Merlo è gratuito e libero, visitabile tutti i giorni dell’anno. Non ci sono dei parcheggi dedicati, ma si può trovare posto con sosta gratuita lungo la strada costeggiante il Lago di Como.
Il Giardino nasce nel 1858 da un’idea di Giovanni Manzi, nobile di Dongo, che volle creare un parco che si ispirasse ai giardini della Riviera Ligure; ideò un luogo visionario dove ancora oggi dominano i contrasti, dal verde rigoglioso e dalle varietà mediterranee tipiche delle Alpi, in un susseguirsi di passerelle, ponti, grotte, gole e piccole cascate.
Ma non finisce qui. Il Giardino del Merlo riserva un’altra sorpresa che lo rende a tutti gli effetti un giardino segreto. In una grotta. mimetizzato tra pietre e vegetazione. si nasconde un passaggio segreto che porta alla vecchia Casa del Guardiano.
Questa caccia al tesoro è tanto divertente ed avventurosa per i bambini quanto per gli adulti! Una volta scovato il punto esatto, ci si ritrova in un angolo incantato con balconcini ricoperti da glicine e viste incredibili su lago e montagne.

2 – Miniere di Dossena (Bergamo)

Un tuffo nell’Italia che fu è la visita delle miniere di Dossena, in località Paglio (Bergamo).
In queste antiche miniere si estraeva  lafluorite. Oggi, cessate le attività, rappresentano una testimonianza storica e naturale unica.
Recentemente è stato inaugurato il Parco speleologico unico in Europa: un mix tra ferrata semplice e parco avventura. Attraverso teleferiche, ponti e passaggi sospesi fra grotte naturali e cunicoli artificiali si potrà fare un altro salto nella storia.
Terminata la visita alle miniere si prosegue, sempre a Dossena, con altra adrenalina affrontando il ponte tibetano più lungo al mondo: il Ponte nel Sole.
Con i suoi 505 metri di lunghezza, presenta un’altezza massima di 120 metri dal suolo e si percorre con 1.200 pedate discontinue senza tiranti laterali, si può provare l’ebbrezza di essere sospesi nel vuoto in tutta sicurezza, grazie ad un’imbracatura ancorati con due moschettoni.
3,5 km di funi di acciaio alle quali vi terrete agganciati con il fiato “sospeso”, in una avventura che dura circa 40 min di attraversamento. L’esperienza è molto emozionante ed irripetibile cosi come impagabile è la vista mozzafiato che si gode sui paesaggi suggestivi delle Prealpi Orobiche.
Sono suggeriti abbigliamento e calzature sportive. L’accesso è consentito anche ai bambini, a partire dai 12 anni di età.

3 – Castello del Gaudì di Grosio (Sondrio)

Sicuramente da non perdere, in provincia di Sondrio, Grosio.
Qui il territorio è noto per la presenza del Parco delle incisioni rupestri, ma non solo. La zona nasconde un gioiello architettonico che sembra uscito da uno schizzo di un artista.
Qui la magia ha preso vita grazie ad un uomo, Nicola Di Cesare, che non è un artista ma che lavora da più di 40 anni al sogno di una vita.
Nicola ha creato un giardino roccioso degno di una fiaba, ha scavato nella roccia, ha creato ben 207 scale, archi e muretti, li ha decorati con mosaici realizzati con materiale di scarto.
Questa struttura è anche conosciuta come il
Gaudí di Grosio, che ricorda per forme, colori e lineamenti l’iconica Casa Batlló di Barcellona realizzata dal famoso architetto catalano Antonio Gaudì.
Un’opera d’
arte maestosa, visibile anche a centinaia di metri di distanza, in grado di richiamare centinaia di visitatori ogni giorno.
La struttura è proprietà privata di Nicola, che gentilmente ne consente le visite su richiesta.

4 – Scala nel cielo (Varese)

Chi è alla ricerca di punti panoramici non può farsi sfuggire un luogo suggestivo e facilmente raggiungibile a 5 min di auto da Varese: è la Scala nel Cielo del Campo dei Fiori.
Per arrivarci bisogna percorrere la strada dietro la stazione, dopo qualche centinaio di metri inizia la scalinata tutta scavata completamente nella roccia che porta poi in vetta.
Da un lato il cielo, dall’altro il Sacro Monte e la pianura Padana: una vista unica che spazia dalle montagne della Svizzera, della Valtellina, fino al Monviso e agli Appennini Emiliani.
Scorci e spazi immensi di una montagna che non ci si aspetta a circa 1.100 metri di altezza. Nel cielo terso e blu durante le belle giornate di sole, fluttuano nell’aria fresca delle giornate primaverili i 5 colori delle bandierine di preghiera tibetane poste sulla ringhiera di protezione.
Sono meno di 500 i metri di dislivello, il percorso è adatto chi ha un minimo di preparazione fisica e ama immergersi in posti in solitaria o poco conosciuti.

Di per sé non pericoloso, ma occorre usare il buon senso e valutare bene prima di intraprenderla nel caso si cammini con bambini piccoli. Ci sono altri modi per raggiungerla, ad esempio, salire in macchina fino all’ Osservatorio Astronomico e proseguire per un breve tratto a piedi o sopraggiungere dal Brinzio, altra salita impegnativa. 

Qualunque sia la via utilizzata, il finale ne varrà sempre la pena!

Camminare a fine estate nei luoghi abbandonati dal turismo di massa

Camminare a fine estate nei luoghi abbandonati dal turismo di massa

Sardegna, Liguria, Calabria, Sicilia, Molise e Venezia fuori stagione. Itinerari splendidi solo per camminatori “controcorrente” di settembre.
Mentre tutti tornano a lavoro e, pian piano, le città riprendono i loro ritmi incessanti, c’è chi pensa di proseguire con ancora un po’ d’estate per godere della bella luce settembrina, prima del lungo inverno.
E’ il popolo dei viaggiatori di settembre, quelli che non amano tuffarsi nelle calche agostane, nel traffico da bollino nero ma pazienti, spesso anche soffrendo in città, aspettano il rientro di tutti per concedersi il momento più giusto per viaggiare, quello meno affollato.
Anche nel popolo dei camminatori sono tanti gli amanti di settembre che cercano nella fine della bella stagione il silenzio dei propri passi e la quiete per ricominciare al meglio un nuovo anno.

Con la Compagnia dei Cammini settembre è un mese ricco di viaggi tra i boschi quasi deserti, le spiagge ormai vuote in cui rubare gli ultimi tuffi della stagione estiva e i piccoli borghi del nostro Paese, abbandonati dai turisti.

La via dei Banditi

In Sardegna sul cammino dei banditi

E’ il caso della Sardegna dove a settembre si può fare il cammino dei Banditi, dall’Ogliastra alla Barbagia dedicato solo a chi è ben allenato.
Un percorso avventuroso e selvatico che unisce alcuni dei luoghi legati alle vicende del banditismo sardo a cavallo tra Ottocento e Novecento.
Da Ulassai a Oliena sulle tracce di Samuele Stocchino, detto la Tigre d’Ogliastra, Giovanni Salis, detto Corbeddu e tanti altri.
Tra storia e leggenda, si camminerà sui sentieri che percorrevano, si visiteranno le grotte dove si rifugiavano, si dormirà nei boschi secolari sotto gli stessi alberi testimoni di tante vicende legate a questa pagina di storia.
Si parte dall’Ogliastra per inerpicarsi giorno dopo giorno fino al Gennargentu sulle cime più alte dell’isola ed entrare così in Barbagia.
Un viaggio fuori dalla Sardegna più conosciuta, un viaggio autentico: sul cammino non mancheranno gli incontri con i pastori che ancora vivono secondo il “codice barbaricino”.
Chi si dava “alla macchia” in questi luoghi remoti partiva con una scorta di provviste di prodotti tradizionali (pane carasau, formaggio), si integrava con quanto veniva offerto o si riusciva a ottenere lungo la strada: questa sarà anche la provocazione di questo cammino veramente wild. Ovili, grotte, ripari sotto la roccia saranno i nostri punti tappa. Si dorme sempre all’aperto, grazie a ripari naturali o al semplice telo tarp che potrà diventare un rifugio.

La via del sale

La via del sale fra Liguria e Lombardia

Tra la Liguria e la Lombardia, invece, prima della stagione delle piogge, si può percorrere la Via del Sale  con un itinerario solo per camminatori esperti identificato a partire da quel fascio di percorsi che, già da tempi antichi, collegavano l’Oltrepò Pavese alla costa ligure di Camogli e Portofino per consentire ai mercanti il trasporto del sale con le loro carovane di muli.
La partenza è da Varzi, importante borgo commerciale nel XIII secolo, di cui oggi rimangono ancora le antiche torri della cinta muraria; si passa poi in Piemonte, per attraversare l’Appennino ligure e raggiungere infine il mare.
Il percorso si snoda fra rigogliosi boschi e ampi crinali, prevalentemente su sentieri e mulattiere, in strette e affascinanti valli e con la vista che spesso si spinge fino alle lontane Alpi.
Si passa per diversi insediamenti rurali per capire come in questi luoghi si vivesse nei secoli passati: Varzi, Castellaro, Torriglia, Uscio e giù fino a Portofino con con un tuffo nel mare di San Fruttuoso; antichi borghi ricchi di fascino, panorami emozionanti e una grande accoglienza, compresa l’ottima cucina locale, renderanno speciale questo cammino.

La costa jonica

Nella Calabria meno conosciuta

E ancora si può tornare a vivere una Calabria diversa da quella che solitamente visitiamo l’estate per un cammino adatto a tutti lungo la costa ionica calabrese, nella punta estrema della penisola italiana, con le montagne dell’Aspromonte a fare da cornice tra l’azzurro del mare e del cielo e il bianco delle rocce.
Camminando si potranno ascoltare il frangersi delle onde del mare, i suoni del vento e degli uccelli e con la possibilità di rigenerarsi con un bagno nelle splendide acque del mare Ionio.
La luce del sole che tramonta sull’Etna si trasforma in una scenografia da immortalare in foto e che sicuramente rimarrà a lungo impressa nella mente di ognuno di noi.
Ospitalità, mare limpido, spiagge infinite e deserte, camminate tra i profumi della macchia mediterranea e degli agrumi, le fiumare, i borghi arroccati in lontananza, cibo genuino e tradizionale saranno i punti forti di questo viaggio in una terra poco conosciuta e lontana dal “tradizionale” turismo di massa legato al mare… che sarà tutto per noi e per le tartarughe Caretta Caretta.
Questo tratto di costa infatti rappresenta l’area di nidificazione più importante d’Italia per questa specie, come accertato dai più recenti studi eseguiti dall’Università della Calabria di Cosenza.

Il cammino dei Sanniti

In Molise sul cammino dei sanniti

A settembre si può anche approfittare del bel tempo per visitare luoghi sconosciuti e inediti come il Cammino dei Sanniti in Molise solo per camminatori esperti.
Un percorso lungo le tracce di un popolo scomparso attraverso una storia fantastica, di coraggio e lotta per la libertà.
Sulle orme di un romanzo, Viteliù, che significa Italia, nel linguaggio antico dei popoli italici, perché l’Italia nacque proprio lì e nacque per difendere libertà e autodeterminazione di ben dodici popoli appenninici sotto la guida di Sanniti e Marsi.
Questo viaggio sulle tante tracce rimaste di un popolo antico è destinato a chi ama la storia e le sue suggestioni.
Così le mura ciclopiche su un monte diventano un accampamento, le basi di un tempio riprendono vita e ogni sasso squadrato saprà raccontare storie antiche come il Santuario della Nazione, la città del Toro Sacro, la Pietra-che-viene-avanti, l’antro di Kerres. Senza dimenticare il presente: incontri con persone vere, natura e cultura. Nella prima parte del viaggio, l’ambiente sarà più montano e si saliranno alcuni monti panoramici, tra cui il Monte Kaprum e il Monte Campo, entrambi di circa 1.750 metri. Si cammina, poi, sul tratturo Celano – Foggia, uno dei tratturi principali che collegavano Abruzzo, Molise e Puglia per il trasferimento stagionale delle greggi.

La Magna Francigena

In Sicilia sulla Magna via Francigena

E infine la Sicilia, a fine settembre già più tranquilla da scoprire a passo lento lungo la Magna Via Francigena, un percorso da fare solo con un buon livello di esperienza.
Questa è una delle più importanti vie storiche siciliane, un tempo strada romana fino a diventare il fulcro del sistema viario normanno.
È anche la testimonianza che anche la Sicilia nel Medioevo partecipò attivamente al fenomeno del pellegrinaggio.
Da questa strada che collega la costa nord a quella sud e che attraversa il cuore dell’isola, è passata la storia della Sicilia e dell’Europa intera, pellegrini, soldati, viaggiatori, arabi, greci, normanni: qui si è incontrato il Mediterraneo e qui si è formata l’Europa.
La Magna Via è lunga quasi 140 km da farsi in sei tappe, le più belle e selvagge, tralasciando quelle con più asfalto e paesaggi eccessivamente antropizzati.
Si parte da Piana degli Albanesi alle porte di Palermo, patria del miglior cannolo siciliano, attraverseremo paesi e borghi evocativi come Corleone, Prizzi, Sutera, e concluderemo alle porte di Agrigento, a Racalmuto, il paese che diede i natali al grandissimo Leonardo Sciascia. Percorrere oggi la Magna Via significa tante cose, ma soprattutto dare opportunità di lavoro e di sviluppo di un turismo sostenibile a chi vive nella Sicilia interna. Significa anche sostenere concretamente le strutture ricettive che hanno avviato la loro attività e supportare il lavoro dell’Associazione Amici dei Cammini Francigeni di Sicilia, che attraverso il recupero dei sentieri e coinvolgendo attivamente le realtà locali, hanno avviato questo grande progetto.

Camminare e far rinascere le antiche Vie è come accarezzare dolcemente l’anima di un territorio e la Sicilia, con tutta la sua bellezza e ricchezza di storia, arte e natura, ha bisogno di tante carezze, e tante sa restituirne.

Il festival Franciacorta sbarca su quel ramo del lago di Como

Il festival Franciacorta sbarca su quel ramo del lago di Como

Settembre mese di ritorni, di fatica di riprendere i ritmi ma anche di cose bellissime come il Festival Franciacorta.
Un’occasione unica per scoprire e riscoprire il magnifico territorio in cui nasce il grande vino Franciacorta.
La Franciacorta è un luogo di storia antica e coinvolgente, un territorio unico e dalle molteplici anime, un’eccellenza italiana, un luogo in cui il vino è da sempre il grande protagonista


La collina delle grandi bollicine

La Franciacorta è un’area collinare e verdeggiante compresa tra Brescia e la sponda meridionale del lago d’Iseo, ideale per trascorrere le proprie vacanze tra natura, percorsi ciclabili, borghi storici e vini rinomati.
Franciacorta è sinonimo di bollicine, conosciute e apprezzate in tutto il mondo; perché non andare ad assaggiarle direttamente nella loro patria?
Approfitta così l’esplorazione della zona seguendo il percorso della
Strada del Vino che ti condurrà da una cantina all’altra, attraverso paesaggi spettacolari oppure immergendoti nel Festival della Franciacorta di settembre.
Il territorio della Franciacorta è costellato di decine di fortezze medievali quali l’Abbazia Olivetana di San Nicola, uno dei più grandi complessi monastici italiani; un luogo assolutamente particolare è poi la Riserva naturale delle Torbiere del Sebino: composta prevalentemente da canneti e specchi d’acqua circondati da campi coltivati. Gli amanti della natura e del birdwatching ne saranno entusiasti.

Foto di Guido Reimann da Pixabay

Due o tre cose da dire su questo grande vino

Siamo al cospetto di uno dei migliori spumanti italiani che nasce da uve principalmente Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco, varietà selezionate con cura per ottenere vini equilibrati e complessi.
Il Franciacorta è un vino spumante prodotto secondo il “Metodo Classico,” lo stesso metodo utilizzato per lo Champagne in Francia.
Questo significa che subisce una seconda fermentazione in bottiglia, creando bollicine naturali e una complessità aromatica distintiva.
La Franciacorta può essere prodotta in vari stili, dal Brut al Satèn, vino spumante leggermente più morbido e cremoso. La regione è anche nota per la produzione di “Riserva,” vini invecchiati più a lungo e caratterizzati da maggiore complessità e profondità.
I Franciacorta sono apprezzati per la loro freschezza, eleganza e complessità aromatica.
Si caratterizzano per sentori di frutta matura, agrumi, lievito e note minerali. Sono vini versatili che possono essere apprezzati come aperitivo o abbinati a una varietà di piatti.

Lago di Como, Cernobbio. Foto inlombardia.it

Il festival sulle rive del lago di Como

Tappa sul Lago di Como per il festival della Franciacorta. Presenti 31 cantine in un grande banco d’assaggio e due seminari di degustazione.
Sarà la magica cornice di Villa Erba a Cernobbio ad accogliere le aziende franciacortine, che anche in questo appuntamento racconteranno la propria passione facendo conoscere al pubblico una selezione ad hoc dei loro prodotti.
La giornata sarà suddivisa in due momenti: dalle 16.00 alle 18.00 l’evento sarà dedicato agli operatori e alla stampa.
L’ingresso per gli addetti al settore è gratuito; è comunque necessario accreditarsi al seguente link: https://franciacorta.eventbrite.it

Dalle ore 18.00 alle ore 21.00 il Festival Franciacorta aprirà le porte al grande pubblico: continueranno le degustazioni nei diversi banchi d’assaggio.
Il Festival sarà un’occasione per dialogare con i produttori e per conoscere più da vicino Franciacorta. 


Da provare: polenta e misultin

Siccome siamo sulle rive del lago di Como e abbiamo in mano un buon bicchiere di bollicine di Franciacorta per non restare a stomaco vuoto vi consigliamo un ottimo piatto locale, come la polenta con le sardine essiccate (presidio Slow Food), tipico pesce lacustre che ben si abbina al Franciacorta.
La polenta e misultin è in realtà la ricetta simbolo del lago di Como. Insieme alla polenta 
ben abbrustolita ecco i missolitini (misultin in dialetto) salati da saltare sulla piastra. Un pesce localmente chiamato sardina, ma che in realtà è un agone, che si pesca nelle acque dei laghi lombardi e viene lavorato in più fasi per poterlo conservare a lungo.
Il procedimento dura circa sei mesi e richiede l’eviscerazione e la salatura subito dopo la cattura. I pesci vengono poi essiccati all’aria aperta esposti al sole su particolari rastrelliere per alcuni giorni. Alla fine sono pressati dentro a contenitori di latta o legno assieme a foglie di alloro e ricoperti d’olio.
La ricetta dice che per gustarli al meglio dovete innanzitutto scottarli per pochi minuti e poi condirli con prezzemolo e aglio.
La stagione della pesca è regolamentata fin dal medioevo, ed è proibita nel periodo della riproduzione, a maggio. Da giugno le rive si riempiono di pescatori e di spaghi pronti per l’essicazione delle prede già all’alba.

 

Lombardia, 5 piccoli laghi da scoprire

Lombardia, 5 piccoli laghi da scoprire

Per una gita fuori porta o semplicemente per scappare dalla frenesia della città anche per qualche ora di relax la Lombardia offre, oltre a quelli più noti, cinque piccoli laghi tra natura e meraviglie da vedere e conoscere. 

1 – Lago d’Idro dove il vento non manca mai

Ideale per prendersi un giorno di fuga dalla quotidianità si torva questo piccolo lago vicinissimo al Garda e a rinomate località turistiche quali Sirmione, Saló e Desenzano.
Il Lago d’Idro è una piacevole scoperta per i turisti attenti, un l
ocation consigliata non solo per chi ama il camminare sulle rive verdi o ama la pesca spinning, ma anche per il windsurf soprattutto perché da queste parti il vento non manca mai. 
Per chi vuole invece godersi il panorama del lago dall’alto è consigliabile una visita alla Rocca d’Anfo, un vero gioiello incastonato sulle sponde del Lago d’Idro.
Qui un sistema di fortificazioni militari, tra le quali caserme, polveriere, batterie militari e torri, tutte collegate tra loro da sentieri e scalinate, portano il visitatore a ripercorrere i principali eventi della storia italica dalla Repubblica di Venezia fino ai giorni nostri. 

Lago di Sartirana. Photo credit: pietroz on VisualHunt.comC

2 – Lago Sartirana con il suo panorama selvaggio

Meta per una gita fuori porta anche insieme alla famiglia si trova a Merate, nel cuore verde della Brianza, tra il Parco Adda Nord ed il Parco di Montevecchia e Valle del Curone.
E’ un luogo di grande pace immerso in una natura selvaggia.
Poco conosciuto da più e dalle dimensioni ridotte è perfetto per chi adora passeggiare nel verde e nel silenzio. Un sentiero ben segnalato di circa 2 chilometri permette di fare il periplo del lago lasciando aprire lo sguardo su ninfee, canneti, alberi secolari e una fauna ricca e diversificata.
È un lago da prendere in considerazione anche per una gita con i bambini perché qui avranno tanto da vedere e imparare su alberi ed animali grazie a numerosi pannelli informativi dislocati lungo tutto il sentiero.

Lago di Prusiano. Photo credit: Zona Rebelde! on Visualhunt.com

3 – Laghi di Pusiano e di Annone e le piste ciclabili che li attraversano

Nel Parco della Valle del Lambro, tra Como e Lecco, si trovano due piccoli specchi d’acqua: il Lago di Pusiano e di Annone. 
Una particolarità del Lago di Pusiano è “l’isola dei cipressi” che deve il suo nome alla presenza di circa 130 cipressi alcuni dei quali secolari.
L’isola ospita una villa privata circondata da una curata vegetazione e da una fauna di tutto rispetto: scoiattoli, cigni, germani e canguri. E’ visitabile previa prenotazione e si può raggiungere col battello in partenza dal molo di Bosisio.

Numerosi punti panoramici si possono incontrare seguendo la ciclopedonale in riva al Lago di Annone, una piacevole passeggiata con tratti pianeggianti in riva al lago e dolci salite all’interno dei boschi. Questi itinerari coprono tutto il perimetro del lago e sono percorribili tutto l’anno, sia a piedi che in bicicletta.

Lago d’Endine. Photo credit: mariocutroneo on Visualhunt.com

4 – Lago d’Endine e la sua fauna

In provincia di Bergamo, nella Val Cavallina, in una cornice panoramica fatta di boschi e canneti, valli e montagne è il Lago d’Endine una delle mete più gettonate per le gite fuori porta di chi abita a Bergamo e dintorni.
Relax, escursioni, ma anche picnic in riva al lago con la famiglia sulle sue piccole e graziose spiagge. Interamente balneabile, in estate è un ottimo rifugio dal caldo.

Sulle colline circostanti si possono praticare trekking, escursioni, parapendio, percorsi in mountain bike e tanto altro ancora. 

Lago di Garlate. Photo credit: L’hò on VisualHuntCo

5 – Lago di Garlate e la Lucia dei Promessi Sposi

Incastonato tra il ramo lecchese del Lago di Como e il Lago di Olginate, il Lago di Garlate è molto conosciuto per il famoso passo de I Promessi Sposi che ha come protagonista Lucia e il suo “Addio ai monti”.
Grazie alla ciclopedonale, una delle più amate e frequentate dal cicloturismo lombardo, è possibile fare il giro del lago per scoprire il meraviglioso paesaggio e la natura circostante.
Non perdetevi, sulle sponde del lago, il Museo della Seta Abegg che espone scoperte, invenzioni e una ricca collezione di macchinari che permettono di osservare le principali fasi della produzione e della lavorazione della seta. 

 

I 30 piccoli paesi più amati nell’estate 2023

I 30 piccoli paesi più amati nell’estate 2023

L’Italia come sappiamo è un concentrato di bellezza. Per chi cerca una vacanza alternativa a sdraio e ombrellone o scarponi e passeggiate e al mare e alla montagna preferisce la scoperta di angoli d’Italia ecco la classifica delle 30 piccole località più amata per l’estate 2023.
Sarebbe ingrato però dire che in questa classifica dei piccoli paesi non svolga un ruolo fondamentale la presenza di mare cristallino e montagne mozzafiato, anzi.
Come scorrerete la classifica, anche nella sua parte apicale vi renderete conto che al di là delle bellezze storico architettoniche tanto può il fascino della  natura,
Come sempre vogliamo proporvi classifiche in cui non cerchiamo di darvi la nostra opinione ma ci basiamo esclusivamente sulle ricerche della rete incrociando i dati di google con i maggiori click su instagram e tik tok.

Positano, foto Jordi Vich Navarro

Sul podio tre grandi classici

La pria “small cities” italiana del 2023 è Positano straordinaria perla campana che si lascia alle spalle la siciliana San Vito Lo Capo al secondo posto e la ligure Portofino al terzo.
Positano è una magia incastonata nel golfo della costiera amalfitana famosa e celebrata nel mondo che non conosce decllino per le sue case colorate a picco sul mare,,, per la sua spiaggia di ciottoli, per la chiesa di Santa Maria Assunta, i pittoreschi borghi e l’ottima cucina locale.
Alle sue spalle sorprende per certi versi il piazzamento di San Vito Lo Capo e non perché la splendida località balneare siciliana non meriti ma perché è davvero difficile capire come il mare cristallino e incontaminato di quest’angolo di Sicilia abbia potuto strappare il secondo gradino del polo al fascino anch’esso immortale di Portofino che si deve accontentare del terzo posto.

Andalo

La Lombardia piazza 4 località nei primi 30

Analizzando la classifica nella top 10 si spartiscono il primato di due località ciascuno il Piemonte e la Campania quasi i una sfida ideale fra il mare della Campania (Positano 1 posto, e Amalfi 5 posto) e le colline e montagne del Piemonte con Stresa 9 posto e Gavi 10 posto.
Piemonte che piazza anche Momo al 14 gradino del podio.
Le località di mare battono sul filo di lana quelle di montagna, ma colpisce, forse perché siamo in piena estate la debacle delle località note per le bellezze artistiche (Sperlonga del Lazio al 2 posto, Pienza in Toscana al 15 posto, Pitigliano sempre il Toscana al 22 posto e Norcia in Umbria al 30 posto.
Da segnalare che la regione che piazza più località nella top 30, a sorpresa è la Lombardia che vince con le sue montagne e i suoi laghi. (Bormio al 6 posto, Limone sul Garda al 17 posto, Ponte di Legno al 23 posto e San Pellegrino Terme al 28 posto.

Limone sul Garda, foto credit Hag

La  graduatoria

1 – Positano, Campania
2 – Sa Vito Lo Capo, Sicilia
3 – Portofino, Liguria
4 – Maratea, Basilicata
5 – Amalfi, Campania
6 – Bormio, Lombardia
7 – Courmayer, Valle d’Aosta
8 – Roccaraso, Abruzzo
9 – Stresa, Piemonte
10 – Gavi, Piemonte
11 – Ponza, Lazio
12 – Sperlonga – Lazio
13 – Carlino, Friuli Venezia Giulia
14 – Momo, Piemonte
15 – Pienza, Toscana
16 – Canazei, Trentino Alto Adige
17 – Limone sul Garda, Lombardia
18 – Castel del Monte, Abruzzo
19 – Peschici, Puglia
20 – Sirolo, Marche
21 – Numana, Marche
22 – Pitigliano, Toscana
23 – Ponte di Legno, Lombardia
24 – Castel Sant’Angelo, Lazio
25 – Andalo, Trentino Alto Adige
26 – San Teodoro, Sardegna
27 – Gradara, Marche
28 – San Pellegrino Terme, Lombardia
29 – Scilla, Calabriia
30 – Norcia, Umbria