Scoprire la Basilicata in 7 tappe

Scoprire la Basilicata in 7 tappe

La Basilicata, nota anche come Lucania, è una regione che sfugge spesso alle mete più battute dai turisti, ma proprio per questo conserva un fascino incontaminato e selvaggio.
Situata tra la Puglia, la Calabria e la Campania, è una terra di contrasti fatta di montagne imponenti, colline dolci, mari limpidi, borghi medievali e paesaggi che sembrano usciti da una fiaba.
Se siete in cerca di un’esperienza autentica e volete scoprire luoghi nascosti e affascinanti, la Basilicata è il posto giusto per voi.

Giulia Gasperini su Unspash

1. Matera: la capitale della cultura e dei sassi

Quando si parla di Basilicata, non si può non menzionare Matera, la città dei Sassi. Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e Capitale Europea della Cultura 2019, Matera è unica al mondo per i suoi antichi rioni scavati nella roccia calcarea.
Da vedere innanzitutto i famosissimi sassi di Matera, le abitazioni rupestri dove la gente ha vissuto fino agli anni ’50 che sono indubbiamente la principale attrazione della città. Esplorate il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano, visitando le chiese rupestri come Santa Maria de Idris o la Chiesa di San Pietro Caveoso.
La straordinaria bellezza e unicità di Matera fa si che sia stata scelta come location per numerosi film, tra cui “La passione di Cristo” di Mel Gibson e il più recente remake di “Ben-Hur”.
In autunno ricordate infine che Matera ospita numerosi festival culturali e artistici. Non perdere infine una visita al Museo Nazionale di Matera, che raccoglie reperti archeologici della civiltà lucana.

Pietrapertosa

2. Castelmezzano e: le Dolomiti lucane e il volo dell’angelo

Nel cuore della Basilicata si trovano le suggestive Dolomiti Lucane, montagne appuntite che sembrano uscire da un dipinto e portate lì per caso dal vento o da un dio delle montagne.
Nel cuore di queste Dolomiti del sud si trovano due dei borghi più affascinanti e particolari non solo dell’intera regione ma d’Italia: Castelmezzano e Pietrapertosa, incastonati tra le rocce.
Affascinante in queste giornate d’autunno passeggiare tra i vicoli stretti di questi borghi che è come fare un tuffo nel passato. Le case di pietra sembrano fondersi con la montagna, creando un’atmosfera magica.
Un’esperienza insolita e davvero adrenalinica è il Volo dell’Angelo, un’attrazione in cui si letteralmente si vola appesi a un cavo di acciaio tra i due borghi a oltre 120 km/h e ad alcune centinaia di metri d’altezza godendo di panorami mozzafiato
Si racconta che Pietrapertosa sia stato un antico insediamento dei Saraceni e ancora oggi si possono visitare i resti del Castello Normanno-Svevo che domina il paese.

Craco

3. Craco: il paese fantasma più famoso d’Italia

Per gli amanti del mistero e delle atmosfere surreali e dei borghi abbandonanti che affascinano sempre più visitatori Craco è una tappa obbligata. Nel nostro speciale articolo non a caso lo abbiamo inserito al primo posto di quelli da visitare assolutamente (articolo qui).
Questo borgo medievale  è stato abbandonato negli anni ’60 a causa di frane, ma il suo fascino decadente ha attratto artisti e registi.
Le strade e le case abbandonate di Craco e il suo silenzio raccontano di un passato perduto, creando un’atmosfera quasi spettrale. Craco è diventato una star famoso anche ad Hollywood e dintorni come location per film come “La Passione di Cristo” e “Quantum of Solace”.
D’obbligo una visita guidata tra le rovine per scoprire la storia del paese, oppure partecipa a uno dei tanti eventi artistici e culturali che nonostante tutto animano questo borgo.

Parco Nazionale del Pollino. Foto di nodichotomy su Unspash

4. Il Parco Nazionale del Pollino

Per gli amanti della natura e le escursioni, il Parco Nazionale del Pollino, al confine tra Basilicata e Calabria, è uno dei luoghi più spettacolari e selvaggi del Sud Italia e quindi una tappa d’obbligo nel vostro viaggio. Con le sue vette che superano i 2.000 metri, è il parco naturale più grande d’Italia.
Qui puoi ammirare il maestoso pino loricato, un albero raro e antico simbolo stesso  del parco e incontrare animali maestosi come l’aquila reale e il lupo appenninico.
I paesaggi sono davvero mozzafiato con le gole, le valli e le foreste incontaminate. Qui potrete dedicarvi a svariate e
scursioni, fare rafting nelle gole del fiume Lao oppure più semplicemente rilassarvi in uno dei numerosi rifugi immersi nella natura.
Infine una curiosità: visitate assolutamente anche alcune grotte preistoriche presenti nel parco come la Grotta del Romito dove sono state scoperte incisioni rupestri risalenti addirittura a 11.000 anni fa.

Maratea. Foto Basilicata Turistica on Visualhunt.com

5. Maratea: la perla del Tirreno

Conosciuta con l’appellativo di “Perla del Tirreno”, Maratea in realtà è l’unico sbocco della Basilicata sul mar Tirreno e offre nei suoi pochi chilometri (il resto della regione è bagnata dallo Ionio) una delle coste più belle e selvagge d’Italia.
La città di Maratea s’identifica con il suo celebre Cristo Redentore che la protegge dall’alto della collina. Trattasi di una gigantesca statua in marmo bianco a braccia aperte che domina, quasi abbracciando l’intero il golfo, un po’ come quello di Rio de Janeiro. Le spiagge del paese sono tutte incantevoli, come la Spiaggia Nera e Cala Jannita e con l’autunno caldo, oltre a godervi una bella passeggiata nel centro storico di Maratea per ammirare le sue chiese, le sue piazzette e una viste panoramiche vi consigliamo un ultimo bagno di mare oltre che l’esplorazione delle grotte marine come la Grotta delle Meraviglie e quella di Dino.
Infine non perdetevi una delle ben 44 chiese, cappelle e monasteri sparsi per il territorio, un vero e proprio record per una cittadina così piccola.

I calanchi. foto: jsoqq on Visualhunt.com

6. I Calanchi di Aliano e Carlo Levi

I Calanchi, spettacolare paesaggio lunare fatto di argille bianche e grigie che formano gole e valli aspre e desolate caratterizzano il paesaggio della zona di Aliano, dove lo scrittore Carlo Levi fu confinato durante il fascismo.
Nel borgo da visitare
la casa di Carlo Levi, oggi un museo e ripercorrerei luoghi descritti nel suo celebre libro Cristo si è fermato a Eboli. Inevitabile visitare da vicino oltre che ammirarli da lontano i calanchi per scoprire le piccole comunità contadine che vi abitano.
Segnate in agenda di tornare qui a Carnevale dato che quello di Aliano noto come il “Carnevale dei Calanchi” è uno di quegli eventi tradizionali fatti di maschere di cartapesta e danze tradizionali da vedere almeno una volta nella vita.

I Laghi di Monticchio. Foto Parco del Vulture

7. Laghi di Monticchio e il monte Vulture

La Basilicata non è solo mare e montagne, ma anche tanti laghi vulcanici. I laghi di Monticchio ai piedi del Monte Vulture sono due laghi gemelli situati all’interno del cratere di un vulcano spento. Circondati da foreste, sono perfetti per una giornata rilassante nella natura dato che questi laghi gemelli ospitano anche una specie endemica di farfalla notturna, la Bramea, una rarità nel mondo degli insetti.
Da visitare l’Abbazia di San Michele Arcangelo, situata su una collina sopra i laghi, da cui si gode di una vista mozzafiato prima di dedicarsi ala un buon t
rekking intorno ai laghi o a un escursione al Monte Vulture. Da non perdere la degustazione del celebre Aglianico del Vulture, uno dei vini rossi più pregiati d’Italia.

 

 

Il pezzente della montagna materana. Eccellenza da assaporare

Il pezzente della montagna materana. Eccellenza da assaporare

Nelle foreste della Montagna Materana e del medio Basento, nel cuore della Basilicata, oggi in buona parte comprese nel Parco Naturale di Gallipoli Cognato e delle Piccole Dolomiti lucane, i maiali, in un passato neanche troppo remoto, pascolavano liberi nel sottobosco e si cibavano di tuberi, radici, castagne, ghiande, funghi.
La maggior parte apparteneva a una razza rustica autoctona, oggi quasi scomparsa: il Nero di Lucania.
La disponibilità di materia prima di qualità ha fortemente stimolato la produzione, antichissima, di salumi. E tra questi il più particolare è il pezzente.


La salsiccia che racconta la vera vita contadina del sud

Già nel 1931 la prima edizione della Guida del Touring Club, miniera di informazioni gastronomiche per quel tempo, oggi repertorio di buone cose spesso definitivamente scomparse, consigliava di soffermarsi nel materano per gustare il pezzente.
Il nome di questa salsiccia rimanda alle origini della vita contadina, alla necessità di conservare più a lungo possibile la carne e, soprattutto, di utilizzare al meglio ogni parte del maiale.
Mentre le parti “nobili”, erano usate dai contadini per la produzione di soppressate, pancette e guanciali, al pezzente erano riservati i tagli poveri.
Anche le parti della gola, invase dal sangue all’atto della macellazione, i nervetti, i muscoli più difficili da sminuzzare, lo stomaco, il grasso residuo delle lavorazioni precedenti: tutto quanto era tagliato a striscioline e poi tritato.
Alla miscela di carni si aggiungeva peperone dolce di Senise, o peperone piccante, ridotto in polvere, finocchio selvatico, aglio fresco tritato e sale marino.
Le stesse operazioni sono ancora compiute oggi in modo assolutamente manuale. La fase più delicata è quella dell’amalgama tra carne e concia, chiamata localmente arricciatura: occorre premere l’impasto energicamente con i pugni chiusi sino a quando non diventi perfettamente omogeneo.

A questo punto si usa prelevare una parte d’impasto e soffriggerla in un tegame (lo sartascnill) per verificare se il sale e gli altri ingredienti siano dosati al punto giusto o se occorra aggiungerne ancora prima dell’insaccatura.

Pezzente di nome e di fatto

La modalità di consumo più comune è a fette con un buon pane casereccio: in questo caso, la stagionatura deve prolungarsi almeno oltre i 20 giorni.
Ma il pezzente, in passato, era considerato anche un succedaneo della carne. Si utilizza quindi ancora oggi per preparare il “sugo rosso” con il quale si condisce la pasta fatta in casa, o si unisce a verdure come cicoria, bietole, scarola, e si cuoce, come un saporito secondo piatto, nelle pentole di coccio. Per gli utilizzi di cucina può bastare anche una stagionatura inferiore, di circa 15 giorni.

Scopri i borghi più belli della Basilicata: Tesori nascosti nel cuore del sud Italia

Scopri i borghi più belli della Basilicata: Tesori nascosti nel cuore del sud Italia

La Basilicata, detta anche Lucania è una regione ricca di storia e tradizione che si trova nel cuore del Sud Italia. Regione bellissima punteggiata da borghi incantevoli che sembrano essere rimasti intatti nel tempo immersi in paesaggi mozzafiato e circondati da una natura incontaminata,
Un viaggio in Basilicata è un viaggio affascinante nel passato e la Lucania è una finestra sulla vita autentica del 

sud. Ecco per voi una selezione dei borghi più belli della Basilicata che vale la pena visitare.

Matera

Matera

Matera, la “Città dei Sassi”, è forse il borgo più famoso della Basilicata e uno dei più suggestivi di tutta Italia.
I suoi antichi rioni, scavati nella roccia calcarea e disseminati di chiese rupestri e abitazioni tradizionali, creano un’atmosfera unica e affascinante.
Matera è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità Unesco nel 1993 e Capitale Europea della Cultura nel 2019, attirando visitatori da tutto il mondo.

Pietrapertosa

Castelmezzano e Pietrapertosa

Situati nel cuore del Parco Regionale delle Dolomiti Lucane, Castelmezzano e Pietrapertosa sono due borghi incantevoli incastonati tra le montagne.
Con le loro case di pietra, le strette stradine e le vedute panoramiche mozzafiato, questi borghi offrono un’esperienza autentica e indimenticabile nel cuore della natura.

Craco

Craco

Abbandonato negli anni ’60 a causa di frane e dissesti idrogeologici, Craco è un borgo fantasma fra i più famosi e visitati d’Italia che conserva ancora intatta la sua atmosfera misteriosa e suggestiva.
Situato su un’alta collina, offre una vista spettacolare sulla valle sottostante e sulle montagne circostanti.
Craco è stato utilizzato come set per numerosi film e produzioni cinematografiche, aggiungendo ulteriore fascino a questo luogo senza tempo.

Tursi

Tursi

Nel cuore della Val d’Agri, Tursi è un borgo medievale ricco di storia e cultura.
Con le sue stradine tortuose, i suoi antichi palazzi e le sue chiese storiche, offre una vista affascinante sulla campagna circostante e sull’omonimo fiume.
Non perdere la visita alla Sinagoga di Tursi, una delle più antiche sinagoghe della regione.

Aliano

Aliano è un borgo suggestivo situato sulle pendici del Monte Saraceno.
Con le sue case di pietra e le strette stradine, sembra essere rimasto immutato nel tempo.
Aliano è noto per essere stato il luogo di residenza del famoso scrittore Carlo Levi, autore del celebre libro “Cristo si è fermato a Eboli”, che ha immortalato la vita e le tradizioni del sud Italia.

Vaglio Basilicata

Vaglio Basilicata

Vaglio Basilicata è un borgo incantevole situato sulle colline circostanti la città di Potenza.
Con le sue antiche mura, le torri medievali e le vedute panoramiche spettacolari, offre un’esperienza autentica e suggestiva nel cuore della Basilicata.

Acerenza

Acerenza è un antico borgo medievale situato su una collina nella parte nord-occidentale della Basilicata.
Con la sua imponente Cattedrale romanica del XIII secolo e le sue strette stradine lastricate, offre una vista spettacolare sulla campagna circostante e sulle montagne della Lucania.

Rotondella

Rotondella

Rotondella è un borgo pittoresco situato tra le colline della parte meridionale della Basilicata.
Con le sue case colorate e i suoi vicoli acciottolati, offre un’atmosfera autentica e rilassata. Non perdere la visita alla Chiesa di San Nicola, con il suo maestoso campanile e i suoi affreschi medievali.

Montescaglioso

Montescaglioso è un borgo storico situato sulle rive del fiume Bradano.
Con il suo antico Castello medievale e la sua affascinante Abbazia benedettina di San Michele Arcangelo, offre una vista spettacolare sulla campagna circostante e sulle montagne della Basilicata.

Rapolla


Rapolla

Rapolla è un borgo incantevole situato tra le montagne del Vulture.
Con le sue case di pietra e i suoi vicoli stretti, offre un’atmosfera autentica e suggestiva. Non perdere la visita al Castello di Rapolla, con le sue torri medievali e le sue mura antiche.