Sempre più Bandiere blu sulle spiagge italiane

Sempre più Bandiere blu sulle spiagge italiane

Sono 226 le località rivierasche e 84 gli approdi turistici che in Italia potranno fregiarsi del riconoscimento Bandiera Blu 2023.
226 comuni italiani, per complessive 458 spiagge che corrispondono a un quarto delle spiagge italiane, anche lacuali oltre che marine, e a circa l’11% delle spiagge premiate a livello mondiale.
Sono 16 le Bandiere Blu in più rispetto allo scorso anno.
In testa la Liguria, quindi la Puglia.
Ad assegnare le Bandiere Blu è la Foundation for Environmental Education (FEE), con una cerimonia di premiazione alla presenza dei sindaci interessati svoltasi a Roma questa mattina presso la sede del CNR, con intervento del ministro del Turismo, Daniela Santanchè.

Termoli


Le new entry

Le new entry, ovvero le 16 località che la conquiatano per la prima volta per questa stagione estiva sono Catanzaro e Rocca Imperiale (Calabria); San Mauro Cilento (Campania); Gatteo (Emilia Romagna);  Laigueglia e Sori (Liguria); Sirmione e Toscano Maderno (Lombardia); Porto San Giorgio (Marche); Termoli (Molise); San Maurizio D’Opaglio e Verbania (Piemonte); Gallipoli, Isole Tremiti, Leporano e Vieste (Puglia); Orbetello (Toscana).
Tra le premiate nel 2022 non è stata invece riconfermata Cattolica, in Emilia Romagna.

Gallipoli


La classifica per regioni

Nel dettaglio per regioni, la Liguria segna 2 nuovi ingressi e raggiunge quota 34 località, la Puglia sale a 22 riconoscimenti con 4 nuovi Comuni.
Seguono con 19 Bandiere la Campania e la Toscana, entrambe con un nuovo ingresso; la Calabria con due nuove Bandiere Blu.
Le Marche salgono a 18, con un nuovo ingresso. La Sardegna conferma le sue 15 località, l’Abruzzo resta a 14, la Sicilia a 11, il Lazio a 10. Rimangono invariate anche le 10 bandiere del Trentino Alto Adige. L’Emilia Romagna vede premiate 9 località con un’uscita e un nuovo ingresso; sono riconfermate le 9 Bandiere del Veneto. La Basilicata conferma le sue 5 località; si registrano 2 nuovi ingressi in Piemonte che così ottiene 5 Bandiere; il Friuli Venezia Giulia conferma le 2 dell’anno precedente. La Lombardia sale a 3 Comuni Bandiera Blu, con due nuovi ingressi, il Molise conquista 2 Bandiere con un nuovo Comune.

Isole Tremiti

I criteri di valutazione

I 32 criteri del Programma sono aggiornati periodicamente in modo tale da spingere le amministrazioni locali partecipanti ad impegnarsi per risolvere, e migliorare nel tempo, le problematiche relative alla gestione del territorio al fine di una attenta salvaguardia dell’ambiente.
Grande rilievo viene dato alla gestione del territorio messa in atto dalle Amministrazioni comunali.
Sono diversi gli indicatori considerati, tra cui l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la percentuale di allacci fognari nel territorio; la gestione dei rifiuti; l’accessibilità; la sicurezza dei bagnanti; la cura dell’arredo urbano e delle spiagge; la mobilità sostenibile; l’educazione ambientale; la valorizzazione delle aree naturalistiche; le iniziative promosse dalle Amministrazioni per una migliore vivibilità nel periodo estivo.
Soddisfazione viene espressa da Claudio Mazza, presidente della Fondazione Fee Italia: “Anche quest’anno registriamo un notevole incremento dei Comuni che hanno ottenuto il riconoscimento della Bandiera Blu, ben 226 con 17 nuovi ingressi. Una progressione che cresce di anno in anno: basti pensare che nel 1987 – primo anno dell’assegnazione del riconoscimento – i Comuni Bandiera Blu in Italia sono 37, nel 1997 arrivano a 48, nel 2007 a 97, nel 2017 diventano 164, fino ad arrivare a oggi, con sempre più località che si avvicinano al percorso facendo una chiara scelta di campo per la sostenibilità”.

San Mauro Cilento

Progetto Bandiera Blu

C’è poi il progetto Bandiera Blu – Pesca e Ambiente, sviluppato in questi anni con la collaborazione della Direzione Generale della Pesca del il Ministero dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e delle Foreste, che è riuscito con ottimi risultati a sensibilizzare il mondo della pesca alle tematiche ambientali ed alla valorizzazione delle tradizioni locali ad esso legate.
Quanto agli 84 approdi turistici premiati, questi dimostrano che la portualità turistica ha consolidato le scelte di sostenibilità intraprese, rispondendo ai requisiti previsti per l’assegnazione internazionale, garantendo la qualità e la quantità dei servizi erogati nella piena compatibilità ambientale.

 

 

La costa e il pesce toscano in passarella a Bruxelles

La costa e il pesce toscano in passarella a Bruxelles

[:it]Coste meravigliose ricche di insenature stupende e spiagge leggendarie. Storia, borghi, natura, parchi e tradizione. Non solo.
Un’intero arcipelago che niente a da invidiare alle mete esotiche – non a caso santuario dei cetacei – e tante tipicità anche a tavola.
La filiera ittica toscana sbarca a Bruxelles al più grande evento mondiale dedicato a tutto ciò che c’è sotto il pelo dell’acqua e lo fa all’intern dello stand del Ministero delle Politiche Agricole insieme ad altre regioni (Sicilia, Campania, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Puglia, Calabria) per promuovere l’eccellenze di un settore dove tracciabilità, salubrità e sostenibilità sono concetti chiave.
In passarella le specie delle nostre coste: vongola, acciuga, tonno rosso, scampo, calamaro, nasello, cozza, gambero rosso, spigola e altre varietà.

“La nostra presenza alla più grande esposizione mondiale del commercio di frutti di mare vuol sottolineare quanto la Toscana punti anche su un settore chiave dell’economia primaria come la pesca”. Lo ha affermato l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi in vista del Seafood Expo Global che si terrà a Bruxelles dal 24 al 26 aprile prossimi. Alla manifestazione parteciperanno quest’anno più di 1.850 aziende provenienti da 79 paesi.

“La costa della Toscana – ha proseguito Remaschi, che visiterà la fiera di Bruxelles – è una risorsa che non va dimenticata soprattutto quando si parla di “crescita blu” ovvero di una crescita sostenibile nei settori marino e marittimo”. “Il mare – ha ancora aggiunto – rappresenta un motore per l’economia Ue, con enormi potenzialità per l’innovazione, la crescita e l’occupazione”.[:en]Coste meravigliose ricche di insenature stupende e spiagge leggendarie. Storia, borghi, natura, parchi e tradizione. Non solo.
Un’intero arcipelago che niente a da invidiare alle mete esotiche – non a caso santuario dei cetacei – e tante tipicità anche a tavola.
La filiera ittica toscana sbarca a Bruxelles al più grande evento mondiale dedicato a tutto ciò che c’è sotto il pelo dell’acqua e lo fa all’intern dello stand del Ministero delle Politiche Agricole insieme ad altre regioni (Sicilia, Campania, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Puglia, Calabria) per promuovere l’eccellenze di un settore dove tracciabilità, salubrità e sostenibilità sono concetti chiave.
In passarella le specie delle nostre coste: vongola, acciuga, tonno rosso, scampo, calamaro, nasello, cozza, gambero rosso, spigola e altre varietà.

“La nostra presenza alla più grande esposizione mondiale del commercio di frutti di mare vuol sottolineare quanto la Toscana punti anche su un settore chiave dell’economia primaria come la pesca”. Lo ha affermato l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi in vista del Seafood Expo Global che si terrà a Bruxelles dal 24 al 26 aprile prossimi. Alla manifestazione parteciperanno quest’anno più di 1.850 aziende provenienti da 79 paesi.

“La costa della Toscana – ha proseguito Remaschi, che visiterà la fiera di Bruxelles – è una risorsa che non va dimenticata soprattutto quando si parla di “crescita blu” ovvero di una crescita sostenibile nei settori marino e marittimo”. “Il mare – ha ancora aggiunto – rappresenta un motore per l’economia Ue, con enormi potenzialità per l’innovazione, la crescita e l’occupazione”.

 

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La bottarga di OrbetelloThe Orbetello “Bottarga”

Orbetello è unica con il suo centro storico allungato sulla striscia di terra che divide la laguna dal mare.

Il paese è terra di pescatori che sono uniti in un’unica cooperativa che governa la pesca nella laguna, 2500 ettari d’acqua divisi a metà dalla diga Leopoldina che collegato Orbetello con Monte Argentario.

E’ un’attività antichissima per la gente di Orbetello la pesca in laguna; attività oggi valorizzata da una vera golosità gastronomica: la bottarga di cefalo (o muggine).

Le sacche ovariche delle femmine di muggine, dopo essere state asportate, lavate, trattate con sale marino ed essicate hanno qui una stagionatura più breve che altrove e questo fa sì che, la bottarga di Orbetello, sia più morbida e meno punente nel sapore rispetto alle altre del Mediterraneo.

Va ricordato che nel mare nostrum, la bottarga (dall’arabo battarikh: uova di pesce salate) è diffusa un po’ ovunque è quella di Orbetello ha origini che ci riportano a quasi 600 anni fa!

Ma la laguna di Orbetello offre, agli amanti dei prodotti ittici altre specialità. I granchi, le orate, i cefali, le spigole e soprattutto, la classicissima anguilla, che qui è un vero simbolo.

La preparazione classica dell’anguilla orbetellese è lo sciabecco, termine che deriva da scabeche, che in spagnolo vuol dire marinata. Retaggio questo della lunga dominazione spagnola.

Ma la laguna di Orbetello è anche uno degli “stagni” europei più ricchi di selvaggina di passo. Sono stati osservati infatti qui, oltre 140 specie di uccelli diversi!Orbetello is unique with its historic centre on the stripe of land that divides the lagoon from the sea.

It’s a village of fishermen who are all members of the one and only cooperative responsible for the fishing activity in the 2500 hectare lagoon divided in half by the Leopoldina dam connecting Orbetello with the Monte Argentario.
The people in Orbetello have been fishing in the lagoon since ancient times and today the activity is valorised by the gastronomic delicatessen: the mullet “bottarga”.
When the ovaries from the female mullets have been removed, washed, treated with marine salt and dried, the ageing process starts, a process that is shorter here compared to the bottarga of other areas in the Mediterranean and for this reason the taste of the Orbetello Bottarga is more tender and delicate.
In the Mediterranean area the bottarga (from the Arabic word battarikh meaning salted hard roe) is very common and in Orbetello its origins goes back to more than 600 years!
But the Orbetello lagoon offers many other specialties as well. Crab and sea bream, mullet, bass and above all the classic eel that has become a real symbol in this area.
The classical recipe of Orbetello eel is the so called sciabecco, a term that comes from the Spanish word scabeche meaning marinade, deriving from the long Spanish domination of the area.
The Orbetello lagoon is also known for its rich wildlife, in fact more than 140 different species of birds have been observed here. The Orbetello “Bottarga”
Orbetello is unique with its historic centre on the stripe of land that divides the lagoon from the sea. It’s a village of fishermen who are all members of the one and only cooperative responsible for the fishing activity in the 2500 hectare lagoon divided in half by the Leopoldina dam connecting Orbetello with the Monte Argentario.
The people in Orbetello have been fishing in the lagoon since ancient times and today the activity is valorised by the gastronomic delicatessen: the mullet “bottarga”.
When the ovaries from the female mullets have been removed, washed, treated with marine salt and dried, the ageing process starts, a process that is shorter here compared to the bottarga of other areas in the Mediterranean and for this reason the taste of the Orbetello Bottarga is more tender and delicate.
In the Mediterranean area the bottarga (from the Arabic word battarikh meaning salted hard roe) is very common and in Orbetello its origins goes back to more than 600 years!
But the Orbetello lagoon offers many other specialties as well. Crab and sea bream, mullet, bass and above all the classic eel that has become a real symbol in this area.
The classical recipe of Orbetello eel is the so called sciabecco, a term that comes from the Spanish word scabeche meaning marinade, deriving from the long Spanish domination of the area.
The Orbetello lagoon is also known for its rich wildlife, in fact more than 140 different species of birds have been observed here.