Firenze: Il Mediterraneo protagonista della conferenza annuale del FUA

[:it]story1di redazione –  Si apre venerdì 4 dicembre nelle prestigiose sale del Gabinetto Vieusseux e prosegue nella giornata di sabato 5 dicembre la settimana conferenza annuale della Florence University of The Art (Fua). Il Mediterraneo sarà il protagonista assoluto.

Smentendo la banalità di uno dei luoghi comuni più consunti si può senz’altro dire che non conosce la crisi del settimo anno l’annuale conferenza della Florence Universiry of the Art, entità accademica della Fondazione Palazzi.

Una conferenza internazionale che rappresenta l’evento culturale più significativo dei percorsi accademici di questa speciale scuola internazionale, conosciuta e apprezzata a tutte le latitudini e che ha al centro del suo successo il particolare taglio accademico di stampo americano.
Una conferenza quest’anno che, mettendo al centro il Mediterraneo, fa idealmente da ponte fra passato e futuro, fra culture e religioni diverse ed attualizza forte, oggi più che mai, che il mare Nostrum da sempre unisce e non divide.
Titolo: De Re Mediterranea e patrocinio di numerose autorevoli istituzioni tra cui il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e l’Unione delle Università del Mediterraneo, l’Università degli Studi di Firenze, la Regione Toscana, il Comune di Firenze a testimoniare l’importanza di questa scuola internazionale fondata e voluta dalla fiorentinissima Gabriella Ganugi.

Studiosi di livello internazionale si confronteranno su temi di carattere storico-politico, socio-antropologico, letterario e artistico, religioso.

La conferenza si articolerà su due giornate: venerdì 4 dicembre e sabato 5 dicembre 2015 con inaugurazione venerdì 4 alle 9,30 nella prestigiosa cornice del Gabinetto Vieusseux, in Palazzo Strozzi alla presenza del Presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani e della Presidente della Commissione Cultura del Comune di Firenze Federica Giuliani. I lavori proseguiranno poi alla sede di Fua, Palazzo Bombicci Guicciardini Strozzi, Corso dei Tintori, 21.

In calendario sono previsti anche due eventi collaterali: giovedì 3 dicembre dalle 16:45, nella biblioteca di Corso Tintori 21 si svolgerà la presentazione del volume della dottoressa Simonetta Ferrini, docente di Contemporary Italian Literature dal titolo Making them visible – An Interdisciplinary Approach to Italo Calvino’s Invisible Cities, risultato del progetto di ricerca interdisciplinare realizzato nel 2010 e sviluppato nei semestri successivi in collaborazione con David Weiss e il suo corso di Digital Photography.

Venerdì 4 dicembre alle 18.00, al termine dei lavori della prima giornata presso il Corridoio Fiorentino di Palazzo Doni si inaugurerà la mostra De Re Mediterranea, allestita da docenti e studenti di DIVA, IDEAS e School of Fine Arts. La mostra presenterà dei lavori, interpretazioni degli studenti in forma di fotografie, video, dipinti, disegni, coreografie e altri media sul tema del Mediterraneo.[:en]story1di redazione –  Si apre venerdì 4 dicembre nelle prestigiose sale del Gabinetto Vieusseux e prosegue nella giornata di sabato 5 dicembre la settimana conferenza annuale della Florence University of The Art (Fua). Il Mediterraneo sarà il protagonista assoluto.

Smentendo la banalità di uno dei luoghi comuni più consunti si può senz’altro dire che non conosce la crisi del settimo anno l’annuale conferenza della Florence Universiry of the Art, entità accademica della Fondazione Palazzi.

Una conferenza internazionale che rappresenta l’evento culturale più significativo dei percorsi accademici di questa speciale scuola internazionale, conosciuta e apprezzata a tutte le latitudini e che ha al centro del suo successo il particolare taglio accademico di stampo americano.
Una conferenza quest’anno che, mettendo al centro il Mediterraneo, fa idealmente da ponte fra passato e futuro, fra culture e religioni diverse ed attualizza forte, oggi più che mai, che il mare Nostrum da sempre unisce e non divide.
Titolo: De Re Mediterranea e patrocinio di numerose autorevoli istituzioni tra cui il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e l’Unione delle Università del Mediterraneo, l’Università degli Studi di Firenze, la Regione Toscana, il Comune di Firenze a testimoniare l’importanza di questa scuola internazionale fondata e voluta dalla fiorentinissima Gabriella Ganugi.

Studiosi di livello internazionale si confronteranno su temi di carattere storico-politico, socio-antropologico, letterario e artistico, religioso.

La conferenza si articolerà su due giornate: venerdì 4 dicembre e sabato 5 dicembre 2015 con inaugurazione venerdì 4 alle 9,30 nella prestigiosa cornice del Gabinetto Vieusseux, in Palazzo Strozzi alla presenza del Presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani e della Presidente della Commissione Cultura del Comune di Firenze Federica Giuliani. I lavori proseguiranno poi alla sede di Fua, Palazzo Bombicci Guicciardini Strozzi, Corso dei Tintori, 21.

In calendario sono previsti anche due eventi collaterali: giovedì 3 dicembre dalle 16:45, nella biblioteca di Corso Tintori 21 si svolgerà la presentazione del volume della dottoressa Simonetta Ferrini, docente di Contemporary Italian Literature dal titolo Making them visible – An Interdisciplinary Approach to Italo Calvino’s Invisible Cities, risultato del progetto di ricerca interdisciplinare realizzato nel 2010 e sviluppato nei semestri successivi in collaborazione con David Weiss e il suo corso di Digital Photography.

Venerdì 4 dicembre alle 18.00, al termine dei lavori della prima giornata presso il Corridoio Fiorentino di Palazzo Doni si inaugurerà la mostra De Re Mediterranea, allestita da docenti e studenti di DIVA, IDEAS e School of Fine Arts. La mostra presenterà dei lavori, interpretazioni degli studenti in forma di fotografie, video, dipinti, disegni, coreografie e altri media sul tema del Mediterraneo.[:]

L’uomo che sfida l’azzurroThe man who defies the blue

di Nadia Fondelli – Alessandro Bossini, trentenne gigliese, occhi azzurri come le spiagge della sua isola e ricciolo ribelle è veramente un personaggio fuori da ogni canone quando cerca di convincerti che le sue non sono imprese straordinarie, ma “cosette” quasi normali come se lui non fosse un pluricampione di Triathlon e un uomo dai record estremi!

Ha voluto solo dice “scoprire il mondo e se stesso viaggiando in solitario ed incontrando tanta umanità”. Non un divo strombazzato, ma una persona spontanea che cerca solo di far capire che le barriere, le distanze e le difficoltà sono un grande arricchimento.

Ha iniziato così, quasi per caso, un giorno, inforcando la sua bicicletta a Firenze e ritrovandosi poi, pedalata dopo pedalata a Valencia!
Da lì non ha più smesso e dal 2005 viaggia per il mondo in bici in solitaria. Periplo dell’India e del Nepal, il Giro del Mediterraneo, periplo dell’Australia e giro dell’Italia i suoi viaggi in cui si è impegnato a promuovere valori sociali al tal punto che, la regione Toscana, la provincia di Grosseto e il comune di Isola del Giglio l’hanno battezzato “ambasciatore di pace”.

Alessandro Bossini in silenzio, senza la gran cassa a far risuonare la sua musica ha continuato poi a portare avanti questi valori anche in acqua ricordandosi di essere uomo di mare ed ha così frantumato tutti i record anche in questo settore compiendo imprese ineguagliate di traversate a nuoto in solitaria nei seguenti tratti: Isola di Giannutri – Isola del Giglio, Isola d’Elba – Isola del Giglio, Isola di Montecristo – Isola del Giglio e poi, recentemente la Prima Traversata dell’Arcipelago Toscano a nuoto in cui ha coniuugato le finalità della promozione del territorio, dello sport e dell’impegno sociale.
65 ore di nuotata in cui Alessandro non potrà aver alcun contatto con le barche di supporto pena l’invalidazione del record alla cui regolarità è preposta la FIN.

Ma perché lo fa?
Perché amo il mare ed è normale per un ragazzo che come me, nato su un’isola, provare a sfidare il blu. Cominci fin da ragazzino con gli amici sfidandogli a raggiungere, giorno dopo giorno, lo scoglio più lontano e fu così che un giorno sono arrivato a Giannutri…

Cosa si prova in queste lunghe nuotate in solitario?

Gioia, senso di libertà e contatto vero con i rumori e gli odori della natura incontaminata delle nostre isole che voglio mettere in risalto. 7 isole fra le più belle del Mediterraneo, 7 perle di cultura e di storia ancora poco valorizzate nella loro unicità.

Si fa promotore dell’Arcipelago dunque?
Sì, voglio porre l’accento sul calore speciale delle genti isolane, sulle loro tipicità gastronomiche e sugli scenari selvaggi del mare. 7 isole così vicine, ma così diverse e lontane.
Vorrei che questo mare che divide le isole, simbolicamente con la mia traversata non fosse più un ostacolo, ma un ponte sfatando il mito degli isolani “reclusi del blu” e confinati dalle onde. Il mare non è una prigione, ma una via d’incontro, basta leggersi la storia.

Sappiamo che ci tiene a valorizzare anche le acque costiere e le sue biodiversità?


Bisogna migliorare la gestione e conservare le biodiversità terrestri e marine delle nostre isole. Il mio nuotare senza ausilio di mezzi meccanici significa proprio rivalutare la dimensione umana e porsi di fronte alla natura non come tiranno, ma come fruitore rispettoso del suo equilibrio.

Poi c’è da promuovere il nuoto di fondo?

Sì perché è questa una disciplina che ha scarso appeal mediatico eppure la bellezza e la libertà che si riesce ad esprimere in questa attività raramente si ritrovano altrove.
Questa Traversata strizza l’occhio a tutti gli amanti del mare. Un invito a non temere l’azzurro perché, se rispettato, offre molto: la libertà di un’onda, il sorriso dei delfini, il colore dei tramonti e molto altro ancora…
Infine e non ultimo per importanza il suo impegno forte e deciso nel sociale…
L’impresa che mi prefiggo ha una valenza sociale oltrechè sportiva. Tentare di abbattere una barriera così vasta e apparentemente incolmabile per le forze dell’ uomo, vuole essere di esempio a tutti per superare tutte quelle incertezze che ci immobilizzano nelle nostre paure.
Sono al fianco degli splendidi ragazzi del Gruppo Elba perché vivere insieme a loro dona gioia. Vorrei che nella “Run x you” di fine giugno abbiano voglia di abbattere anche loro alcune barriere buttandosi in mare con me, anche solo per pochi metri, anche solo per provare il brivido di un istante nell’azzurro. Vorrei che tutti possano abbattere le barriere delle diversità e delle difficoltà quotidiane.di Nadia Fondelli – Alessandro Bossini, the Giglio-born 30-year-old with eyes as blue as the waters of his island live sex video chat and curly-haired rebel, is truly an out-of-the-ordinary character when he tries to convince you that his are not extraordinary ventures, but almost normal little things as if he weren’t a many times triathlon champion and a man with extreme records!

He just wanted to say, “discovering the world and oneself travelling alone and meeting lots of humanity.” He isn’t a boastful diva, but a spontaneous person who just tries to get the message across that barriers, distances and difficulties are a real embellishment.
He began one day as if by accident by getting on his bike in Florence and ending up, pedal after pedal in Valencia!
From then on he’s never stopped and he’s been cycling alone around the world since 2005. Cycling around India and Nepal, the Mediterranean, Australia and Italy, his travels whereby he has undertaken to promote social values to such a point that the Tuscan regional government, Grosseto provincial government and the Giglio Island council have conferred upon him the title of “ambassador of peace”.

Alessandro Bossini in silence, without the loud speaker to blast out his music, he has also continued to promote these values in the water, having remembered that he’s a man of the sea, also smashing all the records in this field, fulfilling unparalleled undertakings of lone swimming crossing in the following stretches: Giannutri island – Giglio island, Elba island – Giglio island, Montecristo island – Giglio island and the recently First Tuscan Archipelago Swim Crossing, which will bring together the aims of promoting the area, sport and social commitment.
65 hours of swimming when Alessandro cannot have any contact with the support boats, else the record will be rendered invalid according to FIN, which is in charge of the regulations.

Why are you doing it?
Because I love the sea and it’s normal for a lad who, like me, born on an island, wants to take on the waves. I started when I was a boy with my mates, challenging one another to reach, day after day, the furthest rock and so one day I reached Giannutri…

What goes through your mind during these long lone swims?

Joy, a sense of freedom and real contact with the sounds and smells of the unpolluted nature of our islands, which I want to bring into the spotlight. Seven of the most beautiful islands in the Mediterranean, seven pearls of culture and history still underdeveloped in their uniqueness.

Are you promoting the archipelago then?
Yes, I’d like to emphasise the special warmth of the islanders, their typical cuisine and the wild scenery of the sea. Seven islands so near and yet so different and distant. With my crossing, symbolically, I’d like this sea, which divides the islands, to no longer be seen as an obstacle, but a bridge exploding the myth of the islanders as hermits of the sea and confided by the waves. The sea is not a prison, but a meeting point; just read the history books. 
We also know that you care about promoting the coastal waters and their biodiversity.
We need to improve the management and preserve the land and marine biodiversities of our islands. My swim, without the help of mechanical means, means reassessing the human dimension and offering ourselves to nature not as a tyrant but as a respectful user of its equilibrium.

Are you also promoting open sea swimming?

Yes, because this is a discipline that has little media appeal despite the beauty and freedom that this activity offers, which is rarely found elsewhere. This crossing attracts all sea lovers; an invitation to not fear the sea since, if respected, it offers so much: the freedom of the waves, the smile of dolphins, the colours of the sunset and much more…

Last but not least, what do you have to say about your strong and decisive commitment to society?

The enterprise that I’ve set for myself has a social and sporting value. Attempting to break down such a vast and seemingly overwhelming barrier for man’s strengths means being an example for everyone to overcome all the uncertainties that paralyse us with fear. 
I’m right by the side of the wonderful youth of Gruppo Elba because being with them gives me joy. I’d also like some of them to break down their own barriers at Run x you at the end of June by diving into the sea with me, if only just for a few metres, just to feel the excitement of a moment in the sea. I’d like everyone to be able to break down the barriers of diversity and everyday problems.

La bottarga di OrbetelloThe Orbetello “Bottarga”

Orbetello è unica con il suo centro storico allungato sulla striscia di terra che divide la laguna dal mare.

Il paese è terra di pescatori che sono uniti in un’unica cooperativa che governa la pesca nella laguna, 2500 ettari d’acqua divisi a metà dalla diga Leopoldina che collegato Orbetello con Monte Argentario.

E’ un’attività antichissima per la gente di Orbetello la pesca in laguna; attività oggi valorizzata da una vera golosità gastronomica: la bottarga di cefalo (o muggine).

Le sacche ovariche delle femmine di muggine, dopo essere state asportate, lavate, trattate con sale marino ed essicate hanno qui una stagionatura più breve che altrove e questo fa sì che, la bottarga di Orbetello, sia più morbida e meno punente nel sapore rispetto alle altre del Mediterraneo.

Va ricordato che nel mare nostrum, la bottarga (dall’arabo battarikh: uova di pesce salate) è diffusa un po’ ovunque è quella di Orbetello ha origini che ci riportano a quasi 600 anni fa!

Ma la laguna di Orbetello offre, agli amanti dei prodotti ittici altre specialità. I granchi, le orate, i cefali, le spigole e soprattutto, la classicissima anguilla, che qui è un vero simbolo.

La preparazione classica dell’anguilla orbetellese è lo sciabecco, termine che deriva da scabeche, che in spagnolo vuol dire marinata. Retaggio questo della lunga dominazione spagnola.

Ma la laguna di Orbetello è anche uno degli “stagni” europei più ricchi di selvaggina di passo. Sono stati osservati infatti qui, oltre 140 specie di uccelli diversi!Orbetello is unique with its historic centre on the stripe of land that divides the lagoon from the sea.

It’s a village of fishermen who are all members of the one and only cooperative responsible for the fishing activity in the 2500 hectare lagoon divided in half by the Leopoldina dam connecting Orbetello with the Monte Argentario.
The people in Orbetello have been fishing in the lagoon since ancient times and today the activity is valorised by the gastronomic delicatessen: the mullet “bottarga”.
When the ovaries from the female mullets have been removed, washed, treated with marine salt and dried, the ageing process starts, a process that is shorter here compared to the bottarga of other areas in the Mediterranean and for this reason the taste of the Orbetello Bottarga is more tender and delicate.
In the Mediterranean area the bottarga (from the Arabic word battarikh meaning salted hard roe) is very common and in Orbetello its origins goes back to more than 600 years!
But the Orbetello lagoon offers many other specialties as well. Crab and sea bream, mullet, bass and above all the classic eel that has become a real symbol in this area.
The classical recipe of Orbetello eel is the so called sciabecco, a term that comes from the Spanish word scabeche meaning marinade, deriving from the long Spanish domination of the area.
The Orbetello lagoon is also known for its rich wildlife, in fact more than 140 different species of birds have been observed here. The Orbetello “Bottarga”
Orbetello is unique with its historic centre on the stripe of land that divides the lagoon from the sea. It’s a village of fishermen who are all members of the one and only cooperative responsible for the fishing activity in the 2500 hectare lagoon divided in half by the Leopoldina dam connecting Orbetello with the Monte Argentario.
The people in Orbetello have been fishing in the lagoon since ancient times and today the activity is valorised by the gastronomic delicatessen: the mullet “bottarga”.
When the ovaries from the female mullets have been removed, washed, treated with marine salt and dried, the ageing process starts, a process that is shorter here compared to the bottarga of other areas in the Mediterranean and for this reason the taste of the Orbetello Bottarga is more tender and delicate.
In the Mediterranean area the bottarga (from the Arabic word battarikh meaning salted hard roe) is very common and in Orbetello its origins goes back to more than 600 years!
But the Orbetello lagoon offers many other specialties as well. Crab and sea bream, mullet, bass and above all the classic eel that has become a real symbol in this area.
The classical recipe of Orbetello eel is the so called sciabecco, a term that comes from the Spanish word scabeche meaning marinade, deriving from the long Spanish domination of the area.
The Orbetello lagoon is also known for its rich wildlife, in fact more than 140 different species of birds have been observed here.