Ott 25, 2023 | Territori
Giro d’Italia nei castelli da brivido
Passare Halloween in luoghi “da brivido?
Un opzione interessante per chi ama vivere Halloween alla grande. Luoghi magici, intrisi di storie, tradizioni e leggende.
Luoghi su cui aleggiano leggende fra il mistero e il paranormale dove passare, se avete coraggio, una notte davvero speciale.
Curon
Siamo in Alto Adige e nel lago di Resia emerge un campanile dal mezzo delle acque.
Un’immagine iconica di un luogo che merita di essere visitato. Quel campanile che emerge dal lago è quello che resta del borgo di Curon antico paese che fu sommerso dalla costruzione di una diga negli anni’50 del Novecento.
La campana di quel campanile, secondo quanto narra la leggenda suonano ancora anche dal fondo del lago.
Curon. Pixabay
Oleggio Castello
In provincia di Novara, non lontano da lago Maggiore si trova questo borgo ben conservato famoso per il suo carattere medievale fatto di strade strette, edifici in pietra e un’atmosfera speciale che porta a fare un viaggio indietro nel tempo. Il castello in stile neo-gotico secondo un’antica leggenda è infestato dal fantasma della bella Barbara, una giovane donna che nel 1400 morì nella torre del Castello di mal d’amore.
Landriano
Landriano è un piccolo borgo della provincia di Pavia la cui storia risale all’epoca romana. E’ famoso per una battaglia avvenuta nel 1529 tra le truppe francesi e spagnole.
Secondo un’antica leggenda, il castello di Landriano è abitato dal fantasma di Janet una nobildonna che nel XVI secolo era proprietaria del castello e conosceva il potere delle erbe medicinali. Accusata di essere una strega fu condannata al rogo e da allora il suo spirito vaga per le stanze del castello.
Triora. Foto di Rangoni-Gianluca da Pixabay
Triora
Triora è un’antico borgo ligure ben conservato noto per le sue antiche strade acciottolate, le case di pietra e l’atmosfera che sembra catapultare i visitatori indietro nel tempo.
Nel corso del 1587 una terribile carestia e il maltempo convinsero gli abitanti del paese che le streghe fossero la causa della sventura. Il paese divenne così teatro di una importante caccia alle streghe.ma è famoso soprattutto per essere stata il luogo di processi alle streghe nel XVI secolo.
Ricordato per questa oscura parte della storia europea conserva oggi nel suo centro un museo dedicato alla stregoneria e alla caccia alle streghe.
Calcata
Siamo in provincia di Viterbo e Calcata bell’esempio di borgo medievale ben conservato con edifici in pietra e stradine strette è celebre per essere stata negli anni ’60 e ’70 una meta preferita tra gli artisti e i bohémien tant’è che ancora oggi ospita molte gallerie d’arte, studi di artisti e eventi culturali.
Conosciuta come il borgo delle streghe Calcata, secondo una antica tradizione quando il vento soffia forte, fa risuonare per le stradine del paese il canto delle streghe.
Saint Marcel
Pittoresca località della Valle d’Aosta, Saint-Marcel, circondata da paesaggi alpini mozzafiato è un paese arricchito da un patrimonio culturale notevole, con antiche chiese, castelli e architetture tradizionali che riflettono la storia e la cultura della Valle d’Aosta, ma è soprattutto famosa perché il suo castello si narra sia abitato dal fantasma dell’armigero che aleggia per le stanze del maniero vestito in abiti seicenteschi tenendo in mano una spada insanguinata.
Borgo a Mozzano. Photo credit: Irma Testa on Visualhunt.com
Borgo a Mozzano
Siamo in Garfagnana, in provincia di Lucca in un borgo di mezza costa famoso per il suo Ponte del Diavolo. Un antico ponte di pietra, capolavoro di ingegneria medievale e famoso per la leggenda che aleggia sulla sua costruzione.
Si narra che il capo muratore impegnato nella sua costruzione era molto preoccupato del ritardo accumulato nella stessa opera a causa delle continue ed impetuose piene del fiume. Una sera preso dalla disperazione invocò Satana. Il diavolo si offrì di completare l’opera in una sola notte in cambio della prima anima che avesse attraversato il ponte. Il capomastro però lo incastrò, fece attraversare il ponte ad un cane.
Rosazza
Torniamo in Piemonte dove in provincia di Biella c’è un borgo considerato il più misterioso d’Italia. E’ Rosazza che secondo la leggenda fu costruito dagli spiriti.
Il paese era abitato da Federico Rosazza, membro del Senato del Regno d’Italia e soprattutto dell’associazione Giovane Italia di Giuseppe Mazzini. Secondo quanto si narra era la persona di riferimento della massoneria della zona ed è per questo che la città è ricca di simboli esoterici e misteriosi.
Sermoneta
Incantevole comune laziale con un borgo medievale ben conservato su cui spicca il castello del paese noto anche col nome di castello Caetani.
Trattasi di un imponente fortezza medievale situata sulla cima della collina che rappresenta uno dei migliori esempi di architettura medievale in Italia e offre una vista panoramica spettacolare sulla campagna circostante. Si narra che al suo interno aleggi il fantasma di un bambino morto violentemente nel sotterraneo del castello: potrebbe trattarsi proprio del piccolo principe raffigurato in un quadro della sala del Cardinale.
Poveglia. Photo credit: Irma Testa on Visualhunt.com
Poveglia
Poveglia è un’isola disabitata situata nella Laguna di Venezia. Nota per una storia oscura è considerata un luogo di grande fascino e mistero.
Circondata da un superbo paesaggio lagunare divenne luogo di quarantena durante la peste ed ospitò oltre 160.000 persone infette che vennero lasciate qui a morire. Fu poi dal 1922 sede di un ospedale psichiatrico e con questo passato è giocoforza circondata da molte leggende e storie di fantasmi.
Secondo voci di popolo il 50% del suolo di quest’isola è costituito da resti umani, molti dei quali sono stati rinvenuti per caso sotto i vigneti.
Poppi
Siamo in Casentino, nel cuore della Toscana in provincia di Arezzo. Poppi e dominata dall’imponente figura del castello dei conti Guidi dove aleggia ancora oggi la presenza di Metelda, la vedova nera dei Guidi.
Metelda sposata a un uomo molto più grande di lei e sempre fuori Poppi impegnato in campagne militari si sentiva sola e così concupiva i migliori giovani del paese che però dopo aver passato una notte con lei non uscivano vivi dal castello, Il pubblico quando se ne accorse assaltò il castello è murò la donna viva in cima a una torre, La stessa da cui ancora oggi si sentono le sue grida.
Montebello
Nel castello di Montebello in provincia di Rimini aleggia quello che è il fantasma più famoso d’Italia.
Il fantasma è quello della piccola Azzurrini che intorno al 1300 abitava il castello in quanto figlia del feudatario Ugolinuccio o Uguccione. La piccola era albina, e i genitori, per evitare che venisse accusata di stregoneria a causa del suo aspetto, la tenevano rinchiusa nel castello e provarono a tingerle i capelli, ottenendo però solo dei riflessi azzurri, da cui deriverebbe appunto il soprannome Azzurrina.
Un giorno però la bambina scomparse misteriosamente senza essere mai ritrovata, ma il suo spirito pare non abbia mai lasciato il castello. Tanti dicono di averla vista e altri di aver sentito i suoi lamenti di cui pare esistano addirittura delle registrazioni.
Giu 20, 2013 | Arte e cultura, Firenze, Montagna Pistoiese, Monte Amiata
di Donella Zanoboni – Il 24 giugno,quando il sole raggiunge la sua massima declinazione, é considerato il giorno del solstizio d’estate, della Festa di S Giovanni e di tanti miti e leggende che accompagnano quuesto giorno.
Non é facile orientarsi nelle congerie di credenze e usanze che ruotano intorno al 24 giugno perché sono frutto di varie stratificazioni che raccolgono frammenti di tradizioni diverse sia pagane che cristiane.
Rimane da chiarire quale sia stato il motivo per cui fu scelto lo stesso giorno sia per le popolarità pagane che cristiane (quindi la nascita del Battista).
La notte fra il 23 e 24 giugno é ritenuta quindi magica e in quanto a credenze e superstizioni c’erano e ce ne sono tutt’oggi in ogni parte del mondo.
Senza addentrarsi troppo in considerazioni per le quali non abbiamo una particolare preparazione, ci limiteremo a raccontare alcuni dei più curiosi episodi che accadeva e accadono tutt’oggi nella magica notte di S Giovanni.
Iniziamo c’é con la storia dell’acqua che sgorga il 23 giugno e solo quella notte. Un acqua speciale che guarisce tutti i mali, ma però bisogna trovare la sorgente magica…anche se chiaro è il riferimento al Battista che battezzava con l’acqua del Giordano.
É in quella notte che si devono raccogliere le erbe magiche; iperico, ruta, artemisia, agnocasto, lavanda, ginestra, verbena, felce e ribes. Sono le 9 erbe di San Giovanni.
Si raccolgono in mazzetti e si tengono in casa per protezione.
Se poi le poniamo sotto il cuscino in quella notte, si dice che “quel che si sogna si realizzi”.
Alcune delle benefiche erbe, oltre che a scacciare i demoni e le streghe proteggano dal “malocchio”. L’artemisia ad esempio, consacrata anticamente alla sorella lunare del solare Apollo (secondo Apuleio), la verbena simbolo di pace e prosperità e il ribes i cui frutti rossi sono detti “bacche di San Giovanni”.
Molto diffusa anche l’usanza di accendere grandi falò nella notte dedicata al Battista. In questi falò si gettano legni ed erbe secche. Saltare poi su questi fuochi significa che si riuscirà a “saltare” ogni pericolo che si presenti durante l’anno.
Bruciando poi nel fuoco alcune erbe (di quelle raccolte quella notte) e conservandone le ceneri, queste salvaguarderanno anche contro i fulmini durante i temporali.
Un proverbio istriano assicura anche che “San Giovanni col su ‘ fogo brusa le strighe el moro e l’ lovo “, ovvero “San Giovanni con il suo fuoco brucia le streghe, il moro e il lupo”.
In Normandia invece anticamente ci si bagnava nella rugiada la mattina di San Giovanni per far ringiovanire la pelle e preservarla dalle malattie. Rugiada che anche la virtù di proteggere i panni dalle tarme tant’è che, le nostre nonne durante la notte del 23 giugno stendevano alla rugiada i teli dove veniva messo il pane per avere una buona lievitazione!
Anche la preparazione del liquore del nocino veniva effettuata questa notte e l’usanza risale addirittura ai Celti della Bretagna.
Secondo la tradizione le donne devono staccare le noci quando la drupa é ancora verde con una lama di legno, mai di metallo. L’infusione, darà un liquore considerato un’autentica panacea.
Sempre per San Giovanni il giovane regalava alla sua ragazza un mazzetto di fiori e lei restituiva il regalo alla festa dei SS. Pietro e Paolo il 29 di giugno.
A Roma in età medievale c’era l’usanza di mangiare, danzare e cantare sui prati fra la basilica di San Giovanni in Laterano e Santa Croce in Gerusalemme.
Nella notte della vigilia si accendevano grandi fuochi, si beveva e danzava all’aperto o nelle osterie in attesa del sorgere del sole!
Accanto al fuoco che aveva una funzione liberatoria, vi era la rugiada dalle virtù fecondatrici! Le giovani spose che volevano ottenere figli, sollevavano le vesti sedendosi sull’erba umida sul monte Testaccio per un intimo lavacro propiziatorio.
La funzione del Santo come patrono anche dell’amicizia lo ricorda un detto toscano che dice “San Giovanni non vuole inganni ” spiegando che il Battista secondo la leggenda era inflessibile con chi tradiva la fiducia dell’amico!
by Donella Zanoboni – On June 24, when the sun reaches its maximum declination, is considered the day of the summer solstice, the Feast of semenax increase St Giovanni and many myths and legends that accompany quuesto day.
It’s not easy to navigate the patchwork of beliefs and customs that revolve around June 24 because they are the result of various layers that collect fragments of both pagan and Christian traditions.
It remains unclear what was the reason why he was chosen the same day for both the popularity pagan and Christian (thus the birth of Giovanni the Baptist).
On the night of June 23 and 24 is considered magical and then in terms of beliefs and superstitions were there and there are still all over the world.
Without going too much into consideration for which we do not have a particular preparation, we’ll just tell you about some of the most curious episodes that happened and still happen in the magical night of San Giovanni.
Let’s start there with the history of water that flows on June 23 and only that night. A special water that heals all wounds, but, however, we must find the magic spot … even if it is clear that the reference to John the Baptist baptized with water from the Jordan River.
It is on that night that you have to collect the magical herbs, St. John’s wort, rue, mugwort, chaste tree, lavender, broom, verbena, fern and currants. It’s 9 herbs of St. Giovanni. They gather in clusters and are held in the house for protection.
If then we put under the pillow that night, it is said that “what you dream to happen.”
Some of the beneficial herbs, as well as to cast out demons and witches protect against the “evil eye”. The mugwort for example, once consecrated to the sister of the solar lunar Apollo (according to Apuleius), the vervain symbol of peace and prosperity and red currant whose fruits are called “berries of St. John.”
Also the widespread custom of lighting bonfires in the night dedicated to John the Baptist. These bonfires are thrown wood and dried herbs. Then jump on these fires means that you will be able to “jump” any hazards that will come up during the year.
Then burning some herbs into the fire (of those collections that night) and keeping the ashes, these also safeguard it against lightning during thunderstorms.
A proverb Istrian also ensures that “with St. John on ‘fogo brusa the witches el el moro’ lovo”, or “Saint John with his fire burning witches, the dark and the Wolf”.
In Normandy instead once we bathed in the dew on the morning of St. John of Jerusalem to rejuvenate your skin and protect it from disease. Dew that the virtue of protecting the clothes from moths so much so that our grandmothers during the night of June 23, the dew lay the sheets where it was put the bread to get a good rise!
The preparation of the walnut liqueur was done tonight and the custom dates back to the Celts of Brittany.
According to tradition, women must remove the nuts when the drupe is still green with a wooden knife, never metal. The infusion will give a liquor considered a real panacea.
Also for the young St. John gave his girlfriend a bouquet of flowers and she returned the gift to the feast of SS. Peter and Paul on June 29.
In Rome in the Middle Ages it was customary to eat, dance and sing on the lawns between the Basilica of St. John Lateran and Santa Croce in Gerusalemme.
On the night of the eve bonfires were lit, they drank and danced outdoors or in taverns waiting for the sunrise!
Next to the fire that had a feature release, there was the dew from the virtues fertilizing! The young brides who wanted to get children, lifting their robes sitting on the wet grass on Mount Testaccio for an intimate washing propitiatory.
The function of the saint as the patron saint of friendship also remembers a Tuscan saying that says “St. John does not want to deceive” explaining that the Baptist according to legend was relentless with those who betrayed the trust of his friend!