Ott 10, 2014 | Arcipelago | Costa degli Etruschi, Enogastronomia, Livorno
di redazione – Cambio di passo per “La Vedetta”, che ha voluto ampliare il proprio target e punta con decisione a diventare un interprete “alto” della cucina livornese
C’è una terrazza, affacciata sul santuario della Madonna delle Grazie a Montenero, dove lo sguardo può cogliere la Gorgona, le Alpi Apuane, la Corsica e la torre di Pisa.
E’ l’hotel La Vedetta, il cui ristorante ha deciso di affiancare alla bellezza del panorama un’analoga soddisfazione dei sensi anche a tavola. E così, al termine della stagione estiva, complice l’arrivo di una nuova gestione, ha scelto di lanciare a se stesso una sfida ambiziosa: affiancare alla tradizionale vocazione di ristorante al servizio del turismo religioso – vista la prossimità con il santuario della Madonna delle Grazie, distante appena cinque minuti a piedi – un nuovo impulso per diventare un interprete più “alto” della cucina livornese.
L’influenza labronica resta costante nella scelta dei piatti e nella ricerca della preparazioni, così come la vicinanza del mare continua a garantire materie prime freschissime. Ma lo chef Domenico Russo e i giovani titolari Spadoni e Luigi Napoli hanno deciso che era il momento di un cambio di passo.
Il ristorante ha così voluto ricostruire il suo nuovo menù, fatto di rivisitazioni e reinterpretazioni di alcuni classici della cucina costiera toscana.
E’ il caso dei ravioli di cernia agli scampi, delle cozze “al tramonto” – dove il sapore delle cozze è esaltato dall’uovo e il colore del tramonto è rifinito dal pomodoro – o delle seppioline cacciuccate, una variante (light, ma non meno saporita) del tradizionale piatto forte livornese.
La filosofia della cucina della “Vedetta” sta proprio in questo: seguendo lo stile di Domenico, provare a “ingentilire” i grandi classici labronici fatti di sapori forti, decisi, talvolta persino rudi come il carattere di chi vive la città.
Ma non è tutto: l’obiettivo per la stagione 2015 è coinvolgere sempre più gli ospiti nella scoperta della Livorno più autentica, con cooking lessons che partiranno dal mercato centrale della città, proseguiranno nella cucina del ristorante e non termineranno con il pasto, visto che lo chef resterà disponibile per un servizio di “assistenza culinaria” anche dopo la fine del soggiorno.
Via della Lecceta, 5 – Montenero
Tel. 0586 579957 – www.hotellavedetta.com
Gen 14, 2013 | Arte e cultura
di Nadia Fondelli – Questo mese vi guideremo in un itinerario di misticismo fra abbazie,pievi monasteri ed eremi che offrono in molti casi anche un’ospitalità fatta di semplicità. Luoghi che affondano l’origine in tempi lontano e spesso situati in ambienti solitari perfetti per vacanze speciali, ma anche ottimi punti di partenza per vivere la Toscana da un angolazione diversa. Impossibile visitarli tutti e allora abbiamo deciso di proporvi un gran tour sulle orme del sacro.
Partiamo da Cortona dove in località Le Celle sono delle grotte sul costone del Monte Sant’Egidio dov’erano soliti rifugiarsi i poveri quando San Francesco vi si ritirò in preghiera. Qui nel 1231 venne eretto un Eremo che dal 1922 accoglie tutti coloro che vogliono fermarsi in questo luogo a cavallo fra Umbria e Toscana. Tel. 0575 603362.
Nel cuore di Firenze è invece l’Abbazia di Santa Trinita dove nel complesso di via del Parione sono dall’XI secolo i Vallombrosiani che oggi posseggono quello che una volta era il noviziato. L’Abbazia, una miscela di gotico e romanico frequentata anche da Michelangelo comprendeva altri locali ora adibiti ad uso pubblico e la parrocchia nominata in una Bolla di Papa Lucio III nel 1183. Pregevoli le opere conservate fra cui un’Adorazione dei Pastori di Domenico Ghirlandaio. Si può dormire su prenotazione e degustare i prodotti medicinali che i frati fin dal 1780 producono fra cui l’ Elisir stomatico per digestione e i liquori giallo verde a base di timo ed erbe aromatiche. Tel 055216912
Per chi si trova in Maremma impossibile non salire sulle pendici del Monte Argentario dove, nel 1728 San Paolo della Croce fondò il Romitorio di Sant’Antonio creando il primo nucleo dell’Ordine completato più tardi con la chiesa, il convento e l’edificio del noviziato oggi adibito a casa di preghiera. La posizione splendida che domina dall’alto la costa, la frescura e il silenzio dei boschi circostanti fanno di questa casa dei Padri Passionisti un luogo ideale per fermarsi qualche giorno, mentre per chi è solo di passaggio da provare è il liquore “argentarium”. Tel. 0564 812641.
Salendo la costa, poco fuori Livorno è inevitabile fermarsi al Santuario di Montenero il più antico e famoso della regione che la leggenda narra sia stato dedicato alla Madonna delle Grazie a seguito de ritrovamento sulla spiaggia dell’Ardenza di una tavola con la sua immagine. In stile barocco il Santuario, oggi è dei Benedettini Vallombrosani che ne hanno fatto la sede della “Santa Lega Mariana, per promuovere il culto della Madonna ed ospitano in moderne camere. Tel. 0586 57771.
Sulle Alpi Apuane, a Vergemoli è l’Eremo di Calomini a strapiombo su un costone roccioso con una chiesina dell’XI secolo ed un romitorio per la vita ascetica e meditativa dove gli eremiti sono rimasti fino al 1868. Dal 1966 con decreto vescovile il luogo è divenuto Santuario Diocesano. Splendide le celle e parte della chiesa scavate nella roccia con la veneratissima statua lignea della Madonna della Penna. Non si può dormire, ma degna di una visita è l’erboristeria. Tel. 0583 767003.
Spostandoci nel territorio di Massa Carrara l’invito è di fermarsi a Mulazzo dov’è un santuario dedicato alla Madonna del Monte eretto in seguito ad un fatto miracoloso il cui culto risale al XII secolo epoca in cui i benedettini dell’Abbazia di Borzone fondarono questo priorato isolato sulla vetta di un monte ad oltre 900 metri di quota. Si può anche soggiornare in apposite case per villeggiatura.
Tornando a sud chiudiamo idealmente il nostro tour in un luogo famoso di grande fascino appena fuori Montalcino: Sant’Antimo fondato – fra leggenda e realtà – da Carlo Magno che nel 781 tornando da Roma vide in questa vallata morire molti suoi soldati colpiti dalla peste e per porre fine all’epidemia giurò di far costruire un’Abbazia. Di quell’abbazia rimangono solo la Cripta e la Cappella carolingia. Dal 1992 il luogo è affidato ai Canonici Regolari di Sant’Agostino. Qui tutte le funzioni sono cantate in gregoriano e l’ospitalità è composta da dieci camere e quattro dormitori per gruppi autogestiti. Tel. 0577 835659-by Nadia Fondelli – This month, we’ll take you on a mystic tour around the monasteries, churches, abbeys and hermitages that also often offer simple hospitality.
These are places that originated in the distant buy cheap cialis site espharmacycom past and are often located in solitary environments, perfect for special holidays, as well as being great starting points to experience Tuscany from a different perspective. It’s just not possible to visit them all, so we’ve decided to offer you a religious grand tour.
Let’s start in Cortona, where you’ll encounter some grottos around Le Celle on the ridge of Monte Sant’Egidio, where the poor often sought refuge when Saint Francis retired here in prayer. A hermitage was erected here in 1231, which welcomed all those who wished to stay here between Umbria and Tuscany from 1922 onwards. Tel. 0575 603362
In the heart of Tuscany, there’s the monastery of Santa Trinita, where the Vallombrosan monks have stayed in the buildings along Via del Parione since the eleventh century, who now own what was once the novitiate. A mixture of Gothic and Romanesque, also frequented by Michelangelo, the monastery included other premises, now used by the public, and the parish named in a papal bull by Lucius III in 1183. It is home to valuable works, including Domenico Ghirlandaio’s Adoration of the Shepherds. You can sleep here if booked in advance and enjoy the medicinal products that the monks have been producing here since 1780, including the elixir for stomachs for digestion and the green-yellow liqueurs based on thyme and herbs. Tel 055216912.
If you’re in the Maremma area, climbing up the slopes of Monte Argentario is a must, where Saint Paul of the Cross founded the Romitorio di Sant’Antonio in 1728, creating the first centre of the order, which was completed later with the church, monastery and the novitiate building, now used as a prayer house. The wonderful position that dominates the coast from on high, the coolness and silence of the surrounding woods make this house of the Passionists a perfect place to stop for a few days. If you’re just passing through, make sure you try the argentarium liqueur. Tel. 0564 812641.
Heading up the coast, just outside Livorno, stopping in the sanctuary of Montenero is a must, the oldest and most famous one in the region. The legend goes that it was named after Our Lady of Graces following the unearthing of a painting with her image on the Ardenza beach. In Baroque style, the sanctuary now belongs to the Vallombrosan Benedictines, who have created the headquarters of the Santa Lega Mariana to promote the worship of the Virgin Mary and provide hospitality in modern rooms. Tel. 0586 57771.
In the Apuan Alps, in Vergemoli, you come across the Eremo di Calomini, perched on a rocky ridge with an eleventh-century chapel and a hermitage for the ascetic and meditative life, where hermits remained until 1868. The place became a Diocesan sanctuary with the bishop’s decree in 1966. The cells are wonderful, as well as part of the church carved into the rock with the much worshipped wooden statue of Madonna della Penna. You can’t sleep here, but the herbalist’s shop is well worth a visit. Tel. 0583 767003.
Moving into the Massa Carrara area, you’re invited to stop in Mulazzo, where a sanctuary dedicated to Madonna del Monte, erected after a miracle, whose worship dates back to the twelfth century, when the Benedictines of the Abbazia di Borzone founded this isolated priory on the top of a mountain more than 3,000 feet above sea level. You can also stay here in holiday homes.
Heading back down to the south, we finish off our tour in a famous place that’s full of charm just outside Montalcino. Cloaked in myth and fact, Sant’Antimo was founded by Charlemagne, who saw many of his soldiers die in this valley, struck by the plague, in 781 on his way back from Rome and he swore that he would build a monastery to put an end to the epidemic. Only the crypt and Carolingian chapel remain of that monastery. The place is entrusted to the Canons Regular of Sant’Agostino in 1992. Here all the functions are sung in Gregorian and hospitality consists of ten rooms and four dormitories for self-managed groups. Tel. 0577 835659.
Apr 6, 2012 | Livorno
La “Coppa Montenero” storica corsa automobilistica in circuito, si disputava a Livorno fino agli anni’20 del novecento a metà estate, e divenne famosa negli anni’30 tra i Prix Internazionali rappresentando per due volte ufficialmente il “Gran Premio d’Italia”.
Il circuito con partenza dalla rotonda di Ardenza traversava il centro e saliva per il colle di Montenero scalando il Castellaccio, e tra la macchia scendeva sul Romito immettendosi nell’Aurelia a Castel Sonnino e lungocosta in saliscendi passava da Calafuria e Castel Boccale, poi percorreva il rettifilo a sud di Antignano e quello dell’omonimo viale sul lungomare in zona balneare, quindi tornava alla rotonda di Ardenza dove era situato l’arrivo dopo aver compiuto un multiforme itinerario per una lunghezza totale di circa 20 Km.
Il tortuoso percorso ripetuto per vari giri era estenuante; tormentato da oltre 100 curve, in salita misto veloci e lente a tornanti, ed in discesa velocissime, in rapida sequenza, a slaloom, a raggio variabile e prive di protezioni da alberi e precipizi, taluni a picco sul mare.
I piloti si stremavano in frenetici cambi di marcia, usurando freni e gomme, impegnando a fondo le monoposto da corsa, specie le pià pesanti e poderose, che nei lunghi rettilinei ai lati di Antignano lanciavano a velocità impressionanti tra i pali e la rete aerea dei filobus.
Il “Circuito di Montenero”duro banco di prova per uomini e macchine, ricordava la conformazione del Nurburing in Germania, ma aveva il fascino di essere incorniciato dal Mar Tirreno visibile da ogni parte del tracciato di gara, che saliva fino a 300 mt. di altezza al Valico del Castellaccio, che separa il versante nord con la splendida veduta panoramica di Livorno fino a Pisa, dal versante sud donde l’orizzonte si allunga all’Isola d’Elba ed oltremare ad intravedere la Corsica.
Apprezzato dagli squadroni tedeschi delle Mercedes 16 cilindri e delle strapotenti Auto Union a motore posteriore, era teatro di epici duelli con i ruggenti e agili bolidi rossi delle Alfa Romeo e delle Maserati, nei tempi in cui la Ferrari era ancora nei sogni dell’ingegner Enzo.
Erano sfide leggendarie di corridori del passato, tra i famosi rivali ed amici italiani Nuvolari e Varzi e gli assi germanici Caracciola e Rosemeyer, che a bordo di argentei e sibilanti “mostri” da 6 litri, con oltre 500 hp. raggiungevano velocità intorno ai 300 Kmh.
Titolato “Coppa Ciano” per il livornese medaglia d’oro con D’Annunzio, attirava migliaia di presenze, sportivi assiepati lungo il percorso, equipe di varie nazioni, staff di tecnici e meccanici, cronisti, ed i più amati piloti dell’epoca che simpatizzavano con il pubblico come il grande Tazio Nuvolari, amante di Livorno e vincitore di 5 coppe, ricordato dagli appassionati in un tornante del Castellaccio detto “curva Nuvolari”, primo pilota ad intraversare il bolide prima delle curve derappando su 4 ruote!
Livorno eil suo circuito erano di questi “eroi”, che affascinavano le folle e la “Montenero” era il grande evento, tecnico e sportivo eccezionale, irripetibile ai nostri tempi, su una fantastica pista ricavata tra mare e monti e che replicata nel tempo fu per due edizioni nel 1932 e nel 1934 il “Gran Premio d’Italia”.The “Montenero Trophy”, a historic car race, was held at Leghorn in the Twenties in the middle of summer, and payday loans direct in the Thirties became famous among the International Prix as it officially represented the “Italian Grand Prix”.
The circuit, starting from the Ardenza roundabout, crossed the centre, went up Montenero Hill to Castellaccio and then came down to Romito, went along the Aurelia to Castel Sonnino and up and down along the coast past Calafuria and Castel Boccale, then it went along the straight stretch south of Antignano and the avenue that takes its name along the seafront in the swimming area, then it returned to the Ardenza roundabout where the arrival was located after running a varied itinerary amounting to a total length of about 20 km.
The winding route was repeated for several laps and was exhausting; tormented by over 100 bends, with mixed fast and slow uphill stretches, hairpins, very fast downhill slopes, in rapid sequence, with variable bends and no protection from trees and precipices, some of which jut out over the sea.
The drivers soon became exhausted with frenetic gear changes, wearing out brakes and tyres, taking it out on the one-seater racing cars, especially the heaviest and most unwieldy ones that in the long straight stretches on either side of Antignano moved at amazing speeds between the posts and overhead cables of the trolley buses.
The “Montenero Circuit”, a hard testing ground for men and cars, was similar to the layout of Nurburing in Germany, but it had the added value of being surrounded by the Tyrrhenian Sea that could be seen from all parts of the circuit which climbed to a height of 300 metres at Valico del Castellaccio, on the northern side of which is a splendid panoramic view of Leghorn as far as Pisa, and on the southern side, the Isle of Elba and Corsica.
Appreciated by the German teams of the 16-cylinder Mercedes and the powerful Auto Union with the engines at the rear, it was the theatre of epic duels with the roaring and agile red rockets of Alfa Romeo and Maserati, at a time when Ferrari was just a dream in Enzo Ferrari’s head.
They were legendary duels between racers of the past, between the famous Italian friends and rivals, Nuvolari and Varzi, and the German aces, Caracciola and Rosemeyer, who reached speeds of up to 300 Kmh on their silvery and hissing 6-litre “monsters” with over 500 hp.
Entitled “Coppa Ciano” after the gold-medal citizen of Leghorn with D’Annunzio, it attracted thousands of sports fans who crowded along the route, teams from several countries, engineers and mechanics, journalists, and the most popular drivers of the times who had good relations with the public, such as the great Tazio Nuvolari, a lover of Leghorn and winner of 5 trophies, commemorated by racing fans with a hairpin on Castellaccio called the “Nuvolari bend”, the first driver to put the car sideways before the bend and skid with all 4 wheels!
Leghorn and its circuit belonged to these crowd-enchanting “heroes” and the “Montenero” was a great technical and sports event, which could not be repeated today, on a fantastic circuit lying between the sea and the mountains and which, repeated over the years, was the “Italian Grand Prix” for two editions in 1932 and 1934.
Apr 4, 2012 | Eventi, Val di Cecina
L’ Unione Montana Alta Val di Cecina e la Provincia di Pisa, propongono in quest’alba della stagione turistica un ricco programma di iniziative per scoprire le splendide Aree Naturali Protette del territorio.
Un territorio quello dell’Alta Val di Cecina, dagli elevati valori naturalistici e storico-culturali e con un complesso sistema di Aree Protette: sono addirittura 3 le Riserve Naturali (“Foresta di Berignone”, “Foresta di Monterufoli-Caselli” e “Montenero”), classificate anche come Siti di Interesse Comunitario o Regionale ed in parte come Zone di Protezione Speciale e altri 4 siti di cui 1 Sito di Importanza Comunitaria e Zona di Protezione Speciale (“Fiume Cecina da Berignone a Ponteginori”)e 3 Siti di Interesse Regionale (“Campi di alterazione geotermica di M. Rotondo e Sasso Pisano”, “Valle del Pavone e Rocca Sillana”, “Balze di Volterra e crete circostanti”).
Aree, che insieme, vanno a costituire un sistema di circa 12145 ettari di grande valore naturalistico-ambientale.
Il progetto predisposto dai due Enti e dal Consorzio Turistico Volterra Valdicecina Valdera in collaborazione con cooperative ed associazioni locali , prevede per il viaggiatore attento un calendario annuale di escursioni ed eventi che partendo ad inizio aprile accompagnerà fino a novembre.
Tante e tutte di grande valore le occasioni per conoscere e apprezzare la natura, la storia, le tradizioni culturali e gastronomiche di questa fetta di Toscana centrale, attraverso visite guidate, escursioni notturne, incontri con esperti, esperienze di educazione ambientale, feste, concerti, laboratori artistico-sensoriali e molto altro all’interno delle nostre Aree Protette.
Il progetto è gestito dal Consorzio Turistico Volterra Valdicecina Valdera presso il quale si potranno reperire tutte le informazioni necessarie e scaricare il programma dettagliato (tel.0588/86099; www.volterratur.it ).
Prenotazione obbligatoria per tutte le escursioni.
Nel calendario segnaliamo, Camminavaldicecina 2012, promosso dall’Unità Funzionale Salute Mentale Adulti della USL 5, che con uno straordinario successo di pubblico ha compiuto il suo ottavo anno di attività.
Il primo appuntamento è per il lunedì di Pasqua con una escursione nella Foresta di Caselli alla scoperta dei fiori delle rocce e della fauna del fiume, sui sentieri natura attrezzati della Riserva.
Nel programma sono anche le due date della Festa Europea dei Parchi che si svolgerà il 20 maggio nella Riserva Naturale di Montenero ed il 27 maggio in quella di Monterufoli-Caselli con una giornata di esplorazione sensoriale, escursioni e gioco a contatto con la natura “per tutti”.
A partire da giugno fino a ottobre poi, tutti i martedi pomeriggio dalle ore 17 alle 20 “Un tuffo nel paesaggio medievale con una escursione alla Rocca Sillana e la Valle del Pavone” con possibilità anche di escursioni notturne; tutti i giovedì pomeriggio dalle ore 16 alle 19,30 “Il calore e l’energia della terra con visita al Museo di Larderello ed alle manifestazioni geotermiche di Sasso Pisano”.
Per informazioni
Consorzio Turistico Volterra Valdicecina Valdera
Via Franceschini 34 – 56048 Volterra
Tel. +39 058886099 – Fax +39 058886099
info@volterratur.it – www.volterratur.itL’ Unione Montana Alta Val di Cecina e la Provincia di Pisa, propongono in quest’alba della stagione turistica un ricco programma di iniziative per scoprire le splendide Aree Naturali Protette del territorio.
Un territorio quello dell’Alta Val di Cecina, dagli elevati valori naturalistici e storico-culturali e con un complesso sistema di Aree Protette: sono addirittura 3 le Riserve Naturali (“Foresta di Berignone”, “Foresta di Monterufoli-Caselli” e “Montenero”), classificate anche come Siti di Interesse Comunitario o Regionale ed in parte come Zone di Protezione Speciale e altri 4 siti di cui 1 Sito di Importanza Comunitaria e Zona di Protezione Speciale (“Fiume Cecina da Berignone a Ponteginori”)e 3 Siti di Interesse Regionale (“Campi di alterazione geotermica di M. Rotondo e Sasso Pisano”, “Valle del Pavone e Rocca Sillana”, “Balze di Volterra e crete circostanti”).
Aree, che insieme, vanno a costituire un sistema di circa 12145 ettari di grande valore naturalistico-ambientale.
Il progetto predisposto dai due Enti e dal Consorzio Turistico Volterra Valdicecina Valdera in collaborazione con cooperative ed associazioni locali , prevede per il viaggiatore attento un calendario annuale di escursioni ed eventi che partendo ad inizio aprile accompagnerà fino a novembre.
Tante e tutte di grande valore le occasioni per conoscere e apprezzare la natura, la storia, le tradizioni culturali e gastronomiche di questa fetta di Toscana centrale, attraverso visite guidate, escursioni notturne, incontri con esperti, esperienze di educazione ambientale, feste, concerti, laboratori artistico-sensoriali e molto altro all’interno delle nostre Aree Protette.
Il progetto è gestito dal Consorzio Turistico Volterra Valdicecina Valdera presso il quale si potranno reperire tutte le informazioni necessarie e scaricare il programma dettagliato (tel.0588/86099; www.volterratur.it ).
Prenotazione obbligatoria per tutte le escursioni.
Nel calendario segnaliamo, Camminavaldicecina 2012, promosso dall’Unità Funzionale Salute Mentale Adulti della USL 5, che con uno straordinario successo di pubblico ha compiuto il suo ottavo anno di attività.
Il primo appuntamento è per il lunedì di Pasqua con una escursione nella Foresta di Caselli alla scoperta dei fiori delle rocce e della fauna del fiume, sui sentieri natura attrezzati della Riserva.
Nel programma sono anche le due date della Festa Europea dei Parchi che si svolgerà il 20 maggio nella Riserva Naturale di Montenero ed il 27 maggio in quella di Monterufoli-Caselli con una giornata di esplorazione sensoriale, escursioni e gioco a contatto con la natura “per tutti”.
A partire da giugno fino a ottobre poi, tutti i martedi pomeriggio dalle ore 17 alle 20 “Un tuffo nel paesaggio medievale con una escursione alla Rocca Sillana e la Valle del Pavone” con possibilità anche di escursioni notturne; tutti i giovedì pomeriggio dalle ore 16 alle 19,30 “Il calore e l’energia della terra con visita al Museo di Larderello ed alle manifestazioni geotermiche di Sasso Pisano”.
Per informazioni
Consorzio Turistico Volterra Valdicecina Valdera
Via Franceschini 34 – 56048 Volterra
Tel. +39 058886099 – Fax +39 058886099
info@volterratur.it – www.volterratur.it