Nov 30, 2022 | Enogastronomia, Territori, Val d'Elsa | Empolese
E’ nata a novembre a Montespertoli una nuova associazione di viticoltori in Toscana. L’ennesima verrebbe voglia di dire in un mondo che, escluso gli esperti e gli appassionati, fatica a identificarsi costringendo il neofita a districarsi fra una moltitudine non sempre ben variegata di consorzi e associazioni
In controtendenza in un mondo globalizzato dove gli esperti del markerting consigliano di vendersi sul mercato internazionale sfruttando le potenzialità di nomi evocativi come “Toscana” e “Chianti” noti in tutto il mondo presso il Museo della Vite e del Vino di Montespertoli e alla presenza del Sindaco Alessio Mugnaini e di un ristretto gruppo di giornalisti e operatori di settore è stata presentata ufficialmente l’Associazione dei Viticoltori di Montespertoli.
L’Associazione all’atto della costituzione dello scorso maggio contava già 17 aziende del territorio che hanno aderito al “Patto del Viticoltore di Montespertoli”, con l’obiettivo comune di promuovere e formare una nuova figura di viticoltore: un artigiano che coltivi e trasformi le proprie uve all’interno del comune di Montespertoli e, così facendo, tuteli non soltanto il proprio vino e il vigneto dal quale lo produce ma, allo stesso tempo, anche il paesaggio, il territorio, la cultura.
E’ vero che Montespertoli è uno dei comuni più vitati della Toscana con una tradizione millenaria in ambito vitivinicolo legato al nome Chianti che va oltre le mode e la bordolese, ma è altrettanto vero che Montespertoli intende con questa mossa “smarcarsi” e fare “repubblica vinicola” a se.
Una grande ambizione per un comune di poco più di 13.000 abitanti che evidentemente non si riconosce nel consorzio Chianti fino in fondo anche perché l’obiettivo di riportare (come si legge in comunicato stampa “di riportare l’attenzione di tutti, soprattutto, sugli aspetti qualitativi legati a questi luoghi, caratterizzati come sono da quella straordinaria biodiversità – vigneti, seminativi, oliveti, bosco – che concorre alla bellezza della campagna toscana.” è formato di tante belle parole che nel concreto non si differenziano dagli obiettivi di tante altre associazioni e consorzi.
Questa volontà di recuperare tipicità e autenticità (quello che i francesi chiamano terroir) pare però la scoperta dell’acqua calda e troviamo che sia davvero poco di rivoluzionario ma anzi un atto dovuto condito di concretezza e lungimiranza ambientale pensare a un vino che si rinnova nel recupero della tradizione.
Giulio Tinacci, Presidente dell’Associazione, durante la conferenza di presentazione ha affermato che: “oggi è un giorno importante per il vino a Montespertoli e diamo dignità e importanza al lavoro di tutti noi così come al territorio che, ogni giorno, abbiamo l’orgoglio e l’onere di custodire. Esattamente un anno fa, proprio in questa sala, una manciata di produttori ha iniziato a parlarsi e confrontarsi. Ed è proprio dal confronto che nascono le cose più belle come quello che è stato il nostro percorso”.
Una netta presa di posizione che conferma che da oggi in poi Montespertoli nel vino farà repubblica a se.
Le aziende aderenti all’associazione: Podere all’Anselmo, Tenuta Barbadoro, Casa di Monte, Tenuta Coeli Aula, Le Fonti a San Giorgio, Podere Ghisone, Podere Guiducci, Fattoria La Leccia, La Lupinella, Marzocco di Poppiano, Montalbino, Tenuta Moriano, Fattorie Parri, La Querce Seconda, Tenuta Ripalta, Castello Sonnino e Valleprima.
Nov 5, 2016 | Eventi, Val d'Elsa | Empolese
[:it]di redazione – Le eccellenze agroalimentari di Montespertoli saranno in mostra in occasione della grande festa “Pane, olio, vino novello e tartufo” che si terrà nel borgo toscano tra il 6 e il 13 novembre.
Tante iniziative per promuovere i prodotti della terra che rappresentano il principale motore dell’economia montespertolese. Due gli appuntamenti principali, domenica 6 e domenica 13 novembre, con gli stand e il mercato in piazza del Popolo, durante i quali presso i tanti stand allestiti sarà possibile degustare e acquistare i prodotti a filiera corta delle aziende: olio nuovo, pane, vino novello, vin santo, tartufo, formaggi, salumi, miele, marmellate, caldarroste e molto altro.
L’iniziativa è nata dalla collaborazione tra Comune, Consorzio turistico, associazione Grani Antichi di Montespertoli e associazione Produttori delle Colline del Chianti, e vede la partecipazione di circa 20 aziende del territorio. “Da quest’anno abbiamo deciso di ripartire da zero, dal basso, coinvolgendo direttamente i produttori e concentrandoci sulle produzioni che caratterizzano maggiormente il nostro territorio per qualità ed eccellenza – afferma il sindaco di Montespertoli, Giulio Mangani – Per esempio il grano antico, in assoluta crescita in termini di fatturato e di numero di aziende. O come il tartufo, presente nelle nostre aree con produzioni tra le migliori in termini di qualità, ma in realtà poco conosciute.
Questa manifestazione vuole dunque dare maggiore visibilità a tutto ciò che produce ricchezza nel territorio”. Si inizia la mattina alle 9.30 e si chiude alle 20 di sera, per due giorni no stop all’insegna del buon cibo, durante i quali sarà possibile sedersi nelle aree attrezzate per pranzare con i prodotti a chilometro zero di Montespertoli. Ci sarà anche uno stand dedicato ai grani antichi autoctoni, riscoperti negli ultimi anni nel territorio montespertolese grazie anche al contributo dell’Università di Firenze. Un mercato che sta prendendo sempre più piede nel territorio e che è diventato una delle produzioni d’eccellenza per Montespertoli, frutto del felice connubio tra innovazione e tradizione.
Per l’occasione, l’associazione Grani Antichi di Montespertoli illustrerà agli interessati il progetto ideato e portato avanti in questi anni. Oltre ai prodotti derivati dai grani antichi, ci saranno anche gli stand dei produttori di pane, grazie al coinvolgimento dei forni presenti a Montespertoli. “Presenteremo nelle due domeniche – aggiunge Diego Tomasulo, presidente dell’Associazione Produttori delle Colline del Chianti – i prodotti di eccellenza dell’autunno, tra cui il tartufo bianco pregiato e il vino novello, le cui produzioni quest’anno hanno riscontrato proprietà organolettiche di qualità assoluta. Dal 2017 i nostri prodotti saranno certificati dal nostro marchio con la certificazione di un prodotto buono e genuino fatto sul nostro territorio”. Durante le due domeniche sono previsti anche momenti dedicati ai bambini con l’intrattenimento a cura dell’associazione “La lepre pazza”, il 6 novembre dalle ore 16, e con la bottega di Geppetto dell’associazione “Fantulin”, il 13 novembre dalle ore 15.
Inoltre, per l’intera giornata del 6 e del 13 novembre i negozi del centro resteranno aperti. Tra le iniziative collaterali alla festa, di particolare rilievo il progetto “OlioNostro”, giunto alla terza edizione, che vede il coinvolgimento degli studenti dell’Istituto comprensivo “Don Milani”. “È un progetto che punta sullo sviluppo della cultura dei buoni prodotti locali, per questo sono coinvolti i bambini – spiega Graziano Giotti, rappresentante della Croce d’Oro che partecipa al progetto – È un modo per riappropriarsi di esperienze e conoscenze perdute o che rischiano di perdersi. Intorno all’olio, prodotto identitario, si ricostruisce la nostra cultura e si rinsalda la nostra tradizione”. Dopo aver effettuato nei giorni scorsi la raccolta delle olive sui circa mille ulivi presenti nei parchi urbani e di proprietà del Comune, i “giovanissimi contadini” assisteranno alle fasi di lavorazione nel frantoio il 7 novembre e in seguito realizzeranno l’etichetta delle bottiglie di OlioNostro che saranno vendute il 12 novembre alle ore 16.30 presso il Palazzo comunale in Piazza del Popolo 1, in occasione dell’inaugurazione della mostra dei disegni fatti dagli studenti “Il filo…dell’olio”, e durante la fiera di domenica 13. L’incasso dell’iniziativa verrà devoluto alla Repubblica del Saharawi, mentre la mostra rimarrà visitabile fino al 18 novembre.[:en]di redazione – Le eccellenze agroalimentari di Montespertoli saranno in mostra in occasione della grande festa “Pane, olio, vino novello e tartufo” che si terrà nel borgo toscano tra il 6 e il 13 novembre.
Tante iniziative per promuovere i prodotti della terra che rappresentano il principale motore dell’economia montespertolese. Due gli appuntamenti principali, domenica 6 e domenica 13 novembre, con gli stand e il mercato in piazza del Popolo, durante i quali presso i tanti stand allestiti sarà possibile degustare e acquistare i prodotti a filiera corta delle aziende: olio nuovo, pane, vino novello, vin santo, tartufo, formaggi, salumi, miele, marmellate, caldarroste e molto altro.
L’iniziativa è nata dalla collaborazione tra Comune, Consorzio turistico, associazione Grani Antichi di Montespertoli e associazione Produttori delle Colline del Chianti, e vede la partecipazione di circa 20 aziende del territorio. “Da quest’anno abbiamo deciso di ripartire da zero, dal basso, coinvolgendo direttamente i produttori e concentrandoci sulle produzioni che caratterizzano maggiormente il nostro territorio per qualità ed eccellenza – afferma il sindaco di Montespertoli, Giulio Mangani – Per esempio il grano antico, in assoluta crescita in termini di fatturato e di numero di aziende. O come il tartufo, presente nelle nostre aree con produzioni tra le migliori in termini di qualità, ma in realtà poco conosciute.
Questa manifestazione vuole dunque dare maggiore visibilità a tutto ciò che produce ricchezza nel territorio”. Si inizia la mattina alle 9.30 e si chiude alle 20 di sera, per due giorni no stop all’insegna del buon cibo, durante i quali sarà possibile sedersi nelle aree attrezzate per pranzare con i prodotti a chilometro zero di Montespertoli. Ci sarà anche uno stand dedicato ai grani antichi autoctoni, riscoperti negli ultimi anni nel territorio montespertolese grazie anche al contributo dell’Università di Firenze. Un mercato che sta prendendo sempre più piede nel territorio e che è diventato una delle produzioni d’eccellenza per Montespertoli, frutto del felice connubio tra innovazione e tradizione.
Per l’occasione, l’associazione Grani Antichi di Montespertoli illustrerà agli interessati il progetto ideato e portato avanti in questi anni. Oltre ai prodotti derivati dai grani antichi, ci saranno anche gli stand dei produttori di pane, grazie al coinvolgimento dei forni presenti a Montespertoli. “Presenteremo nelle due domeniche – aggiunge Diego Tomasulo, presidente dell’Associazione Produttori delle Colline del Chianti – i prodotti di eccellenza dell’autunno, tra cui il tartufo bianco pregiato e il vino novello, le cui produzioni quest’anno hanno riscontrato proprietà organolettiche di qualità assoluta. Dal 2017 i nostri prodotti saranno certificati dal nostro marchio con la certificazione di un prodotto buono e genuino fatto sul nostro territorio”. Durante le due domeniche sono previsti anche momenti dedicati ai bambini con l’intrattenimento a cura dell’associazione “La lepre pazza”, il 6 novembre dalle ore 16, e con la bottega di Geppetto dell’associazione “Fantulin”, il 13 novembre dalle ore 15.
Inoltre, per l’intera giornata del 6 e del 13 novembre i negozi del centro resteranno aperti. Tra le iniziative collaterali alla festa, di particolare rilievo il progetto “OlioNostro”, giunto alla terza edizione, che vede il coinvolgimento degli studenti dell’Istituto comprensivo “Don Milani”. “È un progetto che punta sullo sviluppo della cultura dei buoni prodotti locali, per questo sono coinvolti i bambini – spiega Graziano Giotti, rappresentante della Croce d’Oro che partecipa al progetto – È un modo per riappropriarsi di esperienze e conoscenze perdute o che rischiano di perdersi. Intorno all’olio, prodotto identitario, si ricostruisce la nostra cultura e si rinsalda la nostra tradizione”. Dopo aver effettuato nei giorni scorsi la raccolta delle olive sui circa mille ulivi presenti nei parchi urbani e di proprietà del Comune, i “giovanissimi contadini” assisteranno alle fasi di lavorazione nel frantoio il 7 novembre e in seguito realizzeranno l’etichetta delle bottiglie di OlioNostro che saranno vendute il 12 novembre alle ore 16.30 presso il Palazzo comunale in Piazza del Popolo 1, in occasione dell’inaugurazione della mostra dei disegni fatti dagli studenti “Il filo…dell’olio”, e durante la fiera di domenica 13. L’incasso dell’iniziativa verrà devoluto alla Repubblica del Saharawi, mentre la mostra rimarrà visitabile fino al 18 novembre.
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Set 4, 2012 | Ospitalità
Francesca e Claudia sono due fiorentine che in questo luogo speciale sono cresciute alla vita.
La loro famiglia ha acquistato questo podere nei primi anni ’70 del Novecento e con un paziente, amorevole e certosino lavoro di recupero ha ridato vita a quello che ai tempi era solo un rudere abbandonato da anni e aggredito dalla natura.
Qui hanno vissuto momenti speciali, estati indimenticabili ed oggi hanno deciso di mettere anche a disposizione degli altri tutte le emozioni che la leggera brezza che smuove i capelli su questo colle dona in ogni stagione: d’inverno con il suo clima mai troppo pungente, in primavera con la sua esplosione di profumi, d’estate con la gioia della stagione e d’autunno con colori indimenticabili.
Vi accoglierà il loro sorriso, il loro entusiasmo, la loro voglia di vivere con condivisione genuina e tipicamente toscana, una proposta di cose semplici, ma uniche.
Insieme ai mariti Alberto e Giuseppe e i figli Madeleine, Nzuzi e Henock che scorrazzano gioiosi fra i prati in compagnia del cane Camilla sotto gli occhi amorevoli di nonno Angelo vogliono essere per voi, se lo vorrete, le persone giuste anche per suggerirvi gite, degustazioni, visite, escursioni e quant’altro vorrete.
Loro vogliono solo che, durante la vostra vacanza abbiate potuto esaudire ogni vostro desiderio perché sarà proprio quello, insieme alla genuinità toscana del luogo, a farvi ricordare di questa vacanza toscana nel cuore del Chianti.
La nostra struttura è composta di 4 appartamenti dislocati nella proprietà tutti con accesso Wi-Fi gratuito. Uno di essi si trova nel vecchio fienile mentre gli altri sono ricavati nell’antica casa padronale.
Casa Vacanze il Tramonto sul Chianti
Via Volterrana Sud 65
50025 Montespertoli (FI)
Tel 3293973411
www.chiantisunset.comFrancesca and Claudia are two Florentine women born and bred in this special place.
Our family bought this farm in the early Seventies and, through patient, loving and painstaking restoration, brought back to life what had been an abandoned ruin for years, over run by nature.
Here we have enjoyed some special moments and unforgettable summers and we have now decided to make this available to others: the loveliness of a slight breeze that rustles your hair on this hill all year round; in the winter, when it is never too cold, in the spring, with its intoxicating perfumes, in the summer, with its joys, and in the autumn, with its unforgettable colours.
You will be welcomed by our smiles and enthusiasm, our joie de vivre and genuinely Tuscan happiness to share, offering simple yet unique things.
Arm in arm with our husbands, Alberto and Giuseppe, and our children, Madeleine, Nzuzi and Henock, who happily run around the garden with our dog Camilla beneath the loving gaze of Grandfather Angelo, we take pride in suggesting trips, tasting sessions, places to visit, walks and anything else that you might need.
Our wish is to make your all dreams come true during your stay with us, so that you’ll always remember your Tuscan holiday in the heart of the Chianti region, as well as the absolute Tuscan flavour of the place.
Casa Vacanze il Tramonto sul Chianti
Via Volterrana Sud 65
50025 Montespertoli (FI)
Tel 3293973411
www.chiantisunset.com
Apr 3, 2012 | Eventi, Val d'Elsa | Empolese
Il Sistema Museale della Valdelsa si presenta e si svela per l’inizio della stagione 2012.
Un convegno e sopratutto giornate nel territorio per svelare un territorio dove forte è il legame fra paesaggio, musei e valorizzazione.
Un territorio che, musealmente, abbraccia tutte le tipologie di musei, sia quelli di taglio demoetnoantropologico e archeologico che quelli di arte sacra e del paesaggio.
Nel concreto si tratta di un calendario di passeggiate guidate sul territorio della Valdelsa e di un convegno di archeologia distribuito su due giorni.
In Valdelsa, dove la bellezza insegue la bellezza, dove è la bellezza che si fa paesaggio ed il paesaggio diventa museo la direzione del sistema museale ha pensato di organizzare cinque giornate da passare dentro questo grande museo senza mura. Un museo di cui tutti indistintamente possono godere e di cui tutti siano portatori dei valori più profondi e identitari.
Uno degli obiettivi del pacchetto di passeggiate proposte è proprio cercare di rendere esplicito la variabilità di questo paesaggio valdelsano e per far questo saranno degli specialisti a guidare il viaggiatore in ogni singola passeggiata: geologi, archeologi, storici, esperti forestali.
La Valdelsa ha nella sua estrema variabilità la punta di diamante del suo paesaggio: una variabilità geomorfolgica e litologica, storico-insediativa e vegetazionale.
E poi, le vicende storiche che si sono susseguite in questa valle dal medioevo in avanti, hanno portato ad una contaminazione vicendevole felicissima di realizzazioni artistiche, di correnti architettoniche e decorative, di tendenze pittoriche. Tutto questo costituisce il Paesaggio.
La prima passeggiata si svolgerà nel territorio di Montespertoli, nella valle del Virginio, un territorio che si trasformò molto prima di altre aree del contado fiorentino, in un banco di prova per la creazione di proprietà fondiarie cittadine unitarie e la cui evoluzione storica portò al sistema della villa-fattoria, dei poderi sparsi, ad un disegno della campagna entrato ormai nel mito della Toscana odierna: i cipressi, la viabilità di crinale, la casa colonica, la villa, i vigneti.
La seconda si svolgerà nel territorio di Certaldo, sulla collina di Semifonte, il mito per antonomasia della Valdelsa: “Firenze fatti in là che Semifonte diventa città!”
La collina serba ancora oggi evidentissime tracce di questa storia svoltasi fra la fine del 1100 e l’inizio del 1200. Una storia che evidenzia lo sforzo estremo che Firenze intraprese in questa parte meridionale del suo contado per assoggettarlo, controllarlo, sfruttarlo economicamente, ma anche riversandoci immense quantità di capitali che costruirono lo scheletro di quel paesaggio che oggi ha reso la Toscana famosa nel mondo intero.
Un esempio per tutti lo mostra proprio la collina di Semifonte con la cupola di San Michele, costruita dal canonico Giovan Battista Capponi quasi quattro secoli dopo i fatti di Semifonte e proprio a ricordo di questi e per sancire la presenza del potere mediceo attraverso il simbolo per eccellenza della città: la cupola di Santa Maria del Fiore.
Con la terza passeggiata passeremo in riva sinistra dell’Elsa e più in alto, subito sotto il crinale che la divide dalla Valdera; saremo in un altro mondo.
Sembra incredibile come a pochissimi chilometri in linea d’aria (solo 14) da Semifonte e dalle dolci colline coltivate in riva destra si passi ad un paesaggio totalmente diverso, aspro, boscoso, roccioso, con le ofioliti cioè quelle rocce verdi usate dai magister lapidei nel medioevo per comporre le tessere verdi di quel suggestivo cromatismo tipico della tecnica di rifinitura muraria chiamata Incrostazione, mutuato dal Battistero di San Giovanni e da San Miniato a Monte.
Non la usò invece la verde ofiolite Johannes Bundivulus nella costruzione di Santa Maria a Chianti, il maestro lapideo che lavorò alla pieve che andremo a visitare alla fine della passeggiata che invece si svolgerà nella valle del rio Casciani, un autentico mondo diverso, dove ci sono soffioni, putizze e mofete tipiche della zona geotermica delle Colline Metallifere, presente con un’appendice anche in Valdelsa.
La quarta passeggiata la faremo nel territorio di Castelfiorentino che ha l’imprimatur della viabilità rappresentato dalla Francigena quale elemento prioritario e maggiormente influente – insieme alla caratteristiche naturali – nella genesi formativa del paesaggio della Valdelsa.
Una viabilità che ha pesantemente influenzato la presenza di correnti artistiche e decorative, culturali e architettoniche susseguitesi nella valle nel corso dei secoli.
Nel territorio di Castelfiorentino infatti seguiremo un tratto della via Francigena partendo da una delle tante pievi valdelsane – quella dei Santi Pietro e Paolo a Coiano – toccata da questa importantissima arteria e arriveremo alla Madonna della Tosse, per poi finire la giornata al BE.GO. in compagnia di Benozzo Bozzoli. Quel Benozzo a cui sarà toccato, durante le sue permanenze in Valdelsa, di camminare negli stessi luoghi in cui cammineremo noi quella domenica.
Il bosco domina anche l’ultima passeggiata, quella nel territorio di Montaione, nella valle del torrente Carfalo, e si tratterà della passeggiata dal taglio più prettamente naturalistico (ed infatti in quell’occasione sarà presente anche un esperto forestale) di tutto il pacchetto.
Anche qui, come per Gambassi Terme e forse anche più, vale lo stesso discorso dell’incredulità: da quel terrazzo sulla Valdelsa che è Montaione si vedono vicinissimi i campi riarsi del fondovalle dove domina l’argilla.
Eppure qui, a cento metri in linea d’aria dal paese, c’è un paesaggio contrassegnato da un’idrografia a carattere montagnoso – con tonfi di acqua perenne e piccole cascate – e da un bosco dove è presente il faggio, un albero come sappiamo di vera e propria montagna. Un bosco che ha ospitato nei secoli scorsi la comunità monastica di San Vivaldo e che andremo a visitare alla fine della giornata.
Info: http://cultura.empolese-valdelsa.itIl Sistema Museale della Valdelsa si presenta e si svela per l’inizio della stagione 2012.
Un convegno e sopratutto giornate nel territorio per svelare un territorio dove forte è il legame fra paesaggio, musei e valorizzazione.
Un territorio che, musealmente, abbraccia tutte le tipologie di musei, sia quelli di taglio demoetnoantropologico e archeologico che quelli di arte sacra e del paesaggio.
Nel concreto si tratta di un calendario di passeggiate guidate sul territorio della Valdelsa e di un convegno di archeologia distribuito su due giorni.
In Valdelsa, dove la bellezza insegue la bellezza, dove è la bellezza che si fa paesaggio ed il paesaggio diventa museo la direzione del sistema museale ha pensato di organizzare cinque giornate da passare dentro questo grande museo senza mura. Un museo di cui tutti indistintamente possono godere e di cui tutti siano portatori dei valori più profondi e identitari.
Uno degli obiettivi del pacchetto di passeggiate proposte è proprio cercare di rendere esplicito la variabilità di questo paesaggio valdelsano e per far questo saranno degli specialisti a guidare il viaggiatore in ogni singola passeggiata: geologi, archeologi, storici, esperti forestali.
La Valdelsa ha nella sua estrema variabilità la punta di diamante del suo paesaggio: una variabilità geomorfolgica e litologica, storico-insediativa e vegetazionale.
E poi, le vicende storiche che si sono susseguite in questa valle dal medioevo in avanti, hanno portato ad una contaminazione vicendevole felicissima di realizzazioni artistiche, di correnti architettoniche e decorative, di tendenze pittoriche. Tutto questo costituisce il Paesaggio.
La prima passeggiata si svolgerà nel territorio di Montespertoli, nella valle del Virginio, un territorio che si trasformò molto prima di altre aree del contado fiorentino, in un banco di prova per la creazione di proprietà fondiarie cittadine unitarie e la cui evoluzione storica portò al sistema della villa-fattoria, dei poderi sparsi, ad un disegno della campagna entrato ormai nel mito della Toscana odierna: i cipressi, la viabilità di crinale, la casa colonica, la villa, i vigneti.
La seconda si svolgerà nel territorio di Certaldo, sulla collina di Semifonte, il mito per antonomasia della Valdelsa: “Firenze fatti in là che Semifonte diventa città!”
La collina serba ancora oggi evidentissime tracce di questa storia svoltasi fra la fine del 1100 e l’inizio del 1200. Una storia che evidenzia lo sforzo estremo che Firenze intraprese in questa parte meridionale del suo contado per assoggettarlo, controllarlo, sfruttarlo economicamente, ma anche riversandoci immense quantità di capitali che costruirono lo scheletro di quel paesaggio che oggi ha reso la Toscana famosa nel mondo intero.
Un esempio per tutti lo mostra proprio la collina di Semifonte con la cupola di San Michele, costruita dal canonico Giovan Battista Capponi quasi quattro secoli dopo i fatti di Semifonte e proprio a ricordo di questi e per sancire la presenza del potere mediceo attraverso il simbolo per eccellenza della città: la cupola di Santa Maria del Fiore.
Con la terza passeggiata passeremo in riva sinistra dell’Elsa e più in alto, subito sotto il crinale che la divide dalla Valdera; saremo in un altro mondo.
Sembra incredibile come a pochissimi chilometri in linea d’aria (solo 14) da Semifonte e dalle dolci colline coltivate in riva destra si passi ad un paesaggio totalmente diverso, aspro, boscoso, roccioso, con le ofioliti cioè quelle rocce verdi usate dai magister lapidei nel medioevo per comporre le tessere verdi di quel suggestivo cromatismo tipico della tecnica di rifinitura muraria chiamata Incrostazione, mutuato dal Battistero di San Giovanni e da San Miniato a Monte.
Non la usò invece la verde ofiolite Johannes Bundivulus nella costruzione di Santa Maria a Chianti, il maestro lapideo che lavorò alla pieve che andremo a visitare alla fine della passeggiata che invece si svolgerà nella valle del rio Casciani, un autentico mondo diverso, dove ci sono soffioni, putizze e mofete tipiche della zona geotermica delle Colline Metallifere, presente con un’appendice anche in Valdelsa.
La quarta passeggiata la faremo nel territorio di Castelfiorentino che ha l’imprimatur della viabilità rappresentato dalla Francigena quale elemento prioritario e maggiormente influente – insieme alla caratteristiche naturali – nella genesi formativa del paesaggio della Valdelsa.
Una viabilità che ha pesantemente influenzato la presenza di correnti artistiche e decorative, culturali e architettoniche susseguitesi nella valle nel corso dei secoli.
Nel territorio di Castelfiorentino infatti seguiremo un tratto della via Francigena partendo da una delle tante pievi valdelsane – quella dei Santi Pietro e Paolo a Coiano – toccata da questa importantissima arteria e arriveremo alla Madonna della Tosse, per poi finire la giornata al BE.GO. in compagnia di Benozzo Bozzoli. Quel Benozzo a cui sarà toccato, durante le sue permanenze in Valdelsa, di camminare negli stessi luoghi in cui cammineremo noi quella domenica.
Il bosco domina anche l’ultima passeggiata, quella nel territorio di Montaione, nella valle del torrente Carfalo, e si tratterà della passeggiata dal taglio più prettamente naturalistico (ed infatti in quell’occasione sarà presente anche un esperto forestale) di tutto il pacchetto.
Anche qui, come per Gambassi Terme e forse anche più, vale lo stesso discorso dell’incredulità: da quel terrazzo sulla Valdelsa che è Montaione si vedono vicinissimi i campi riarsi del fondovalle dove domina l’argilla.
Eppure qui, a cento metri in linea d’aria dal paese, c’è un paesaggio contrassegnato da un’idrografia a carattere montagnoso – con tonfi di acqua perenne e piccole cascate – e da un bosco dove è presente il faggio, un albero come sappiamo di vera e propria montagna. Un bosco che ha ospitato nei secoli scorsi la comunità monastica di San Vivaldo e che andremo a visitare alla fine della giornata.
Info: http://cultura.empolese-valdelsa.it