Montepulciano premia il cantiniere del 2019

Montepulciano premia il cantiniere del 2019

E’ Andrea Della Lena  di Icario il premiato per l’edizione numero diciotto del premio Cantiniere dell’anno del Conzorzio del Vino di Montepulciano. Un premio istituito per promuovere una delle figure più delicate e importanti nell’azienda vinicola.

Si chiama Andrea Della Lena, classe 1985, ed è il vincitore della diciottesima edizione del Premio Cantiniere dell’Anno promosso dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano.
La premiazione è avvenuta nella tradizionale cena di apertura della Fiera dell’Agricoltura delle Tre Berte di Acquaviva giunta quest’anno alla 38.a edizione.
Andrea Della Lena, giovane enotecnico poliziano “doc”, fin dal 2001 lavora nella cantina Icario di Montepulciano come assistente enologo e cantiniere. In azienda si occupa di tutto quello che ha a che fare con la lavorazione delle uve in cantina (dalla ricezione delle uve, fino all’imbottigliamento).
“Uno dei momenti più sentiti dalle nostre cantine questo – spiega il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Piero Di Betto – che conferma l’importanza di questa professione che negli anni è cresciuta di livello grazie anche alla preparazione dei professionisti che muove i principali istituti agrari d’Italia a istituire addirittura un sesto anno per perfezionare il ruolo di enotecnico e cantiniere». Icario è l’azienda in cui da ormai quasi venti anni lavora Della Lena e rappresenta nel panorama vinicolo una delle più importanti realtà.”

Sono oltre 250 i viticoltori a Montepulciano e oltre mille i dipendenti fissi impiegati dal settore vino, ai quali se ne aggiungono altrettanti stagionali.  Oltre il 37% delle cantine è condotto da un giovane (l’età media dei titolari di azienda è di 48 anni). Un dato ancora più significativo è che il 45% degli impiegati a tempo indeterminato nel vino sono sotto i 40 anni. Tra i ruoli maggiormente occupati dai giovani in cantina ci sono quelli di enotecnico e cantiniere per l’appunto, ma anche enologo, mentre l’81% delle imprese vitivinicole di Montepulciano ha un impiegato nel marketing sotto i 40 anni.

Il cantiniere dell’anno. Giunto con il 2019 alla diciottesima edizione, il Premio ha l’obiettivo di evidenziare il professionista che si è particolarmente distinto nell’attività di cantiniere, una professione antica che possiede un fascino tutto suo, legata per tradizione al territorio poliziano e al Vino Nobile e che resiste nonostante la meccanizzazione delle tecniche di cantina.

Il palmares. Il vincitore di quest’anno, Andrea Della Lena (Icario), fa parte dell’albo d’oro del premio in cui compaiono in ordine cronologico Paola Picchiotti (Bindella), Margherita Pellegrini (Fanetti), Moreno Barbetti (Fassati), Fabrizio Savino (Salcheto), Roberta Vannozzi (Boscarelli), i fratelli Carmine e Orazio Capoccia (Avignonesi), Stefano Rubechini (Fattoria di Palazzo Vecchio), Primo Marinelli (Casale Daviddi), Marco Papini (Vecchia Cantina) Urano Carpini (Tenuta Valdipiatta), Fabrizio Dottori (Fattoria del Cerro), Dino Magi (Cantina Fanetti), Daniele Giani (Vecchia Cantina), Bruna Casagrande (Cantina Gattavecchi), Giorgio Laurini (Fassati), Enzo Barbi (Fattoria della Talosa) fino ad arrivare al primo vincitore del Premio, Adamo Pallecchi, storico cantiniere della Cantina Contucci.

 

[:it]Le anteprime dei vini di Toscana[:]

[:it]Le anteprime dei vini di Toscana[:]

[:it]Sí ė appena conclusa una settimana davvero intensa. Una settimana di oltre 2000 diverse etichette che, suddiviso per le giornate di degustazione porta a 333 vini al giorno...

All’inizio in Toscana fu il Chianti Classico a presentarsi in città, al pari di una griffe di moda, con le sue anteprime. Una comoda soluzione per  presentare a giornalisti ed esperti del mondo in due giorni e centinaia di etichette.  Negli anni poi le Anteprime si sono moltiplicate a Montepulciano, San Gimignano ė Montalcino patria degli altri grandi nettari di Bacco di Toscana. Tutte a ruota, nella stessa settimana.

Solo in anni recenti, con la felice intuizione del prologo Buy Wine a Firenze voluto dalla regione Toscana dove s’incontrano faccia a faccia produttori ed importatori esteri, alle Anteprime si ė aggiunta la PrimAnteprima per dare risalto e dignità anche alle cosiddette “piccole denominazioni” che sarebbero poi 10 Consorzi: Carmignano, Colline Lucchesi, Maremma Toscana, Montecarlo di Lucca, Montecucco, Orcia, Pitigliano e Sovana, Terre di Pisa, Val di Cornia e Valdarno di Sopra per un totale di quasi 200 vini in degustazione.

È così la settimana delle Anteprime va dilatandosi sempre più e scopre il business delle aperture al pubblico.

Perché?

ýSi inizia al lunedì con la madre di tutte le Anteprime: quella del Chianti Classico. Il maestoso spazio della stazione Leopolda con le bordolesi perfettamente allineate fa sempre un certo effetto. 197 aziende per 721 etichette da spalmare in due giorni fra l’annata, la Riserva e la Gran Selezione che dalla sua istituzione non ci ha mai personalmente convinti. Nell’insieme un classico, sia perdonato il gioco di parole, che non delude mai ma dove la marcata impronta barricata si é fortunatamente  smoezata.

Ci siamo spostati poi in quel di San Gimignano sempre ricca di fascino ed orgoglio per la sua bianca denominazione. 40 produttori per oltre 100 etichette e due annate, la 2018 e la riserva 2017 con una Vernaccia in crescita che si  fa più aggraziata e profumata.

La transumanza vinicola ci ha condotto poi nella patria del Poliziano e di quel Nobile che si aggiudica il nostro personale Oscar. Un vino in crescita a cui stanno un po strette le 4 stelle assegnate.

Finale col Brunello in “scena” col 2014, la Riserva 2013, il Rosso di Montalcino 2016 e 2017. Quattro stelle doverose per il re Sangiovese anche se sono a nostro avviso generose per un millesimo difficile che all’assaggio ha dimostrato tutti i suoi limiti.

Cosa rimane a fine settimana? Tanti assaggi, alcune delusioni e alcune sorprese positive.

 

 

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