Nov 5, 2021 | In Toscana
Se l’olio è buono, i piatti “volano”. Ce lo dimostrano tre chef toscani che donano al pubblico una loro ricetta “filmata” e firmata in cui è presente l’indispensabile ingrediente, messer olio d’oliva DOP e IGP.
Dalla zuppa lombarda alla melanzana dell’orto, dalla panzanella moderna alla battuta di capriolo, passando per un piatto chiamato “Tutto fumo e niente arrosto” fino al cremoso al cioccolato: sono le sei videoricette realizzate con altrettanti oli della “Selezione degli oli extravergine di oliva DOP e IGP della Toscana 2021” che saranno diffuse grazie alla sinergia tra il progetto regionale della “Selezione” stessa e “Vetrina Toscana”, con la realizzazione di Fondazione Sistema Toscana.
I sei oli utilizzati per le video ricette sono stati individuati tra i 71 della Selezione, privilegiando i tre che hanno ottenuto il riconoscimento come migliori delle rispettive DOP e IGP e altri tre oli scelti tra quelli che hanno conseguito Menzioni speciali.
“Abbiamo dato vita a questa iniziativa – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – per promuovere gli oli della Selezione innanzitutto, e per sviluppare i collegamenti tra il mondo dell’olio, quello della ristorazione regionale, quindi quello del turismo. Non solo, l’obiettivo a cui teniamo maggiormente è diffondere la cultura e l’impiego degli oli extravergini di oliva di qualità certificata in abbinamento con cibi che possano valorizzarne le caratteristiche peculiari: mangiare bene è sinonimo di salute, oltre che un elemento culturale e gli oli toscani, quando sono di qualità certificata e usati con sapienza, consentono di vivere un’esperienza di gusto, di salute, di bellezza. Le sei videoricette celebrano questi concetti al meglio e sono suggerimenti utili per la nostra cucina”.
I ristoranti presso i quali sono state realizzate le riprese sono stati individuati tra quelli aderenti al progetto regionale “Vetrina Toscana”, in base ai criteri di attenzione per gli oli di elevata qualità e di prossimità ai territori di produzione degli oli.
Gli chef dei ristoranti individuati, dopo aver assaggiato gli oli, hanno scelto gli abbinamenti con cibi in grado di valorizzare al massimo le diverse caratteristiche organolettiche di ciascun olio. Le ricette sono state realizzate da Salvatore Cristofaro del ristorante Particolare di Siena, Andrea Perini di Al 588 di Bagno a Ripoli, Renato Bernardeschi de La Baracchina di Sant’Andrea in Percussina.
Alle riprese delle video ricette hanno partecipato, oltre agli chef, anche i rappresentanti delle aziende produttrici degli oli illustrando le caratteristiche dell’azienda e dell’olio.
Le video ricette saranno diffuse sui social e attraverso i canali di Intoscana, Vetrina Toscana e Buy Food.
Per maggiori informazioni sui ristoranti e chef coinvolti, sugli oli utilizzati e sulle aziende produttrici, si rimanda al prospetto riepilogativo delle videoricette.
Giu 7, 2018 | Enogastronomia
[:it]Negli ultimi dieci anni i fatturati nazionali delle produzioni agroalimentari che coniugano qualità e territorio (marchi Dop e Igp) sono cresciuti del 70%, l’export, addirittura del 143%.
E la Toscana ha fatto la sua parte con le sue 89 indicazioni geografiche su 818 (31 del comparto cibo, 58 legate al vino).
Sono questi alcuni dei dati più significativi emersi nel corso del workshop dedicato a “Indicazioni geografiche e sviluppo del territorio”, promosso dalla rete rurale di Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), con la collaborazione della Regione Toscana.
Un appuntamento, quello che si è svolto a Palazzo Strozzi Sacrati, che ha permesso da una parte una analisi su tutto il percorso delle indicazioni geografiche che, avviato da tempo, sta dando risultati importanti, e dall’altra un confronto a tutto campo tra istituzioni, tecnici, esperti, presidenti di Consorzi. Obiettivo: accompagnare e sostenere lo sviluppo conquistando nuove fette di mercato e connettendo in misura sempre maggiore i marchi con i gli enti pubblici e le collettività che vi operano.
“La sfida delle indicazioni geografiche è esattamente la nostra: cioè quella di tenere insieme la qualità dei prodotti e dei processi, certificata da un disciplinare di produzione con la storia, la cultura, la tradizione del territorio che lo esprime” ha evidenziato l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi.
“I marchi Dop e Igp – ha proseguito – sono un traino importante per tutta l’economia locale che può fruirne direttamente, con i produttori locali, o investendo in attività connesse al turismo o ai servizi. La giornata di oggi è quindi estremamente utile per dare indicazioni preziose e aumentare anche l’efficacia delle politiche pubbliche orientate verso il settore. I dati che ci sono stati mostrati sono incoraggianti: questa scelta va quindi sostenuta e rafforzata. Il tutto tenendo sullo sfondo, ma ben presente, anche una preoccupazione, legata alle prime indicazioni che ci vengono da Bruxelles sulla Pac post 2020. I tagli ipotizzati (intorno al 17%) potrebbero incidere pesantemente sulle politiche regionali future anche in quest’ambito. E’ necessario che tutti gli attori coinvolti si facciano sentire per modificare questa impostazione”.
Dop e Igp: i dati nazionale e regionali
In Italia le Dop (Denominazione di orgine protetta) e Igp (Indicazione geografica protetta) sono 818: di queste 295 riguardano l’area “cibo” mentre la maggioranza (523) è dei marchi connessi al vino. Negli ultimi dieci anni queste indicazioni geografiche sono aumentate del 40% (erano 584 nel 2007).
Notevole anche il giro di affari: il fatturato di Dop e Igp è stimato da Ismea in 14,8 miliardi di euro così distribuiti: 6,6 per l’area cibo e 8,2 per quella vino. Numeri che hanno permesso di allargare il peso complessivo del fatturato di queste produzioni su quello generale: ora è pari all’11%. Una cifra che si raddoppia (22%) se si prende in considerazione il solo export: è oltre frontiera che vengono destinate quote molto significative delle produzioni provenienti da indicazioni geografiche: 8,4 miliardi sui 14,8 complessivi (3,4 per i marchi “Food”, 5 per quelli “Wine”).
La Toscana è molto ben rappresentata: 31 sono le Dop e Igp del comparto cibo (16 Dop e 15 Igp) , 58 di quello vino. Dentro ci sono tanti sapori e profumi di Toscana: salumi e farine, formaggi e castagne, carni e vari tipi di olio, ma anche cantuccini e panforti.
Il significato di Dop e Igp
La differenza fra prodotti Dop (Denominazione origine protetta) e prodotti Igp (Indicazione geografica protetta) sta nel fatto che, nel caso dei prodotti Dop tutto ciò che concerne l’elaborazione e la commercializzazione del prodotto ha origine nel territorio dichiarato; mentre nel caso del prodotto Igp il territorio dichiarato conferisce al prodotto, attraverso alcune fasi o componenti della elaborazione, le sue caratteristiche peculiari, ma non tutti i fattori che concorrono all’ottenimento del prodotto provengono dal territorio dichiarato. Entrambe le etichette consentono ai consumatori di conoscere con esattezza le origini e le caratteristiche dei beni che intendono acquistare. Sono una garanzia non solo per il cliente finale, ma anche per il produttore che può tutelare il suo lavoro dalle imitazioni.[:en]Negli ultimi dieci anni i fatturati nazionali delle produzioni agroalimentari che coniugano qualità e territorio (marchi Dop e Igp) sono cresciuti del 70%, l’export, addirittura del 143%.
E la Toscana ha fatto la sua parte con le sue 89 indicazioni geografiche su 818 (31 del comparto cibo, 58 legate al vino).
Sono questi alcuni dei dati più significativi emersi nel corso del workshop dedicato a “Indicazioni geografiche e sviluppo del territorio”, promosso dalla rete rurale di Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), con la collaborazione della Regione Toscana.
Un appuntamento, quello che si è svolto a Palazzo Strozzi Sacrati, che ha permesso da una parte una analisi su tutto il percorso delle indicazioni geografiche che, avviato da tempo, sta dando risultati importanti, e dall’altra un confronto a tutto campo tra istituzioni, tecnici, esperti, presidenti di Consorzi. Obiettivo: accompagnare e sostenere lo sviluppo conquistando nuove fette di mercato e connettendo in misura sempre maggiore i marchi con i gli enti pubblici e le collettività che vi operano.
“La sfida delle indicazioni geografiche è esattamente la nostra: cioè quella di tenere insieme la qualità dei prodotti e dei processi, certificata da un disciplinare di produzione con la storia, la cultura, la tradizione del territorio che lo esprime” ha evidenziato l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi.
“I marchi Dop e Igp – ha proseguito – sono un traino importante per tutta l’economia locale che può fruirne direttamente, con i produttori locali, o investendo in attività connesse al turismo o ai servizi. La giornata di oggi è quindi estremamente utile per dare indicazioni preziose e aumentare anche l’efficacia delle politiche pubbliche orientate verso il settore. I dati che ci sono stati mostrati sono incoraggianti: questa scelta va quindi sostenuta e rafforzata. Il tutto tenendo sullo sfondo, ma ben presente, anche una preoccupazione, legata alle prime indicazioni che ci vengono da Bruxelles sulla Pac post 2020. I tagli ipotizzati (intorno al 17%) potrebbero incidere pesantemente sulle politiche regionali future anche in quest’ambito. E’ necessario che tutti gli attori coinvolti si facciano sentire per modificare questa impostazione”.
Dop e Igp: i dati nazionale e regionali
In Italia le Dop (Denominazione di orgine protetta) e Igp (Indicazione geografica protetta) sono 818: di queste 295 riguardano l’area “cibo” mentre la maggioranza (523) è dei marchi connessi al vino. Negli ultimi dieci anni queste indicazioni geografiche sono aumentate del 40% (erano 584 nel 2007).
Notevole anche il giro di affari: il fatturato di Dop e Igp è stimato da Ismea in 14,8 miliardi di euro così distribuiti: 6,6 per l’area cibo e 8,2 per quella vino. Numeri che hanno permesso di allargare il peso complessivo del fatturato di queste produzioni su quello generale: ora è pari all’11%. Una cifra che si raddoppia (22%) se si prende in considerazione il solo export: è oltre frontiera che vengono destinate quote molto significative delle produzioni provenienti da indicazioni geografiche: 8,4 miliardi sui 14,8 complessivi (3,4 per i marchi “Food”, 5 per quelli “Wine”).
La Toscana è molto ben rappresentata: 31 sono le Dop e Igp del comparto cibo (16 Dop e 15 Igp) , 58 di quello vino. Dentro ci sono tanti sapori e profumi di Toscana: salumi e farine, formaggi e castagne, carni e vari tipi di olio, ma anche cantuccini e panforti.
Il significato di Dop e Igp
La differenza fra prodotti Dop (Denominazione origine protetta) e prodotti Igp (Indicazione geografica protetta) sta nel fatto che, nel caso dei prodotti Dop tutto ciò che concerne l’elaborazione e la commercializzazione del prodotto ha origine nel territorio dichiarato; mentre nel caso del prodotto Igp il territorio dichiarato conferisce al prodotto, attraverso alcune fasi o componenti della elaborazione, le sue caratteristiche peculiari, ma non tutti i fattori che concorrono all’ottenimento del prodotto provengono dal territorio dichiarato. Entrambe le etichette consentono ai consumatori di conoscere con esattezza le origini e le caratteristiche dei beni che intendono acquistare. Sono una garanzia non solo per il cliente finale, ma anche per il produttore che può tutelare il suo lavoro dalle imitazioni.[:]
Dic 2, 2017 | Arte e cultura
[:it]a cura della redazione – Sabato 2 e domenica 3 dicembre dalle ore 10 alle ore 20 mostre mercato, convegni, laboratori per bambini, spettacoli, degustazioni
Prende vita a San Casciano il weekend verde del GirOlio d’Italia, tappa nazionale della manifestazione che promuove e valorizza l’olio extravergine di oliva, le produzioni agricole e i manufatti artigianali.
Ricco il programma messo a punto dalla giunta Pescini che rende omaggio alla qualità di uno dei prodotti principe della cultura gastronomica del Chianti organizzando per le vie del centro, in spazi al chiuso, mostre mercato, degustazioni, mini corsi di avvicinamento all’olio, convegni, rock contest, spettacoli al Teatro Niccolini e laboratori creativi.
I più piccoli sono attesi sabato 2 alla cupola del circolo Acli dove un’operatrice qualificata coinvolgerà il pubblico con il laboratorio “A macchia d’olio” mentre domenica 3 l’intrattenimento è assicurato nel segno della creatività che riutilizza e riusa presso il circolo Arci. E anche i ristoranti di San Casciano che aderiscono all’iniziativa faranno la loro parte facendo riaffiorare dalle loro cucine ricette e tradizioni del passato ispirate alla tradizione olivicola chiantigiana.
La prima giornata del GirOlio è animata dal concorso promosso dal Comune “RockOLio” con l’obiettivo di incentivare passioni e culture musicali tra i giovani.
Nella sala del Cinema Teatro Everest (piazza Cavour) il miglior brano originale sarà valutato da una giuria di primo livello costituita da musicisti, giornalisti, produttori, organizzatori di eventi, cantanti e appassionati di espressione sonora e musicale.
Tra gli altri il parlamentare l’onorevole Lorenzo Becattini, il chitarrista Lapo Consortini, i componenti del gruppo Quarto Podere, il produttore Matteo Frullano, il presidente della Festa del Volontariato sancascianese Francesco Guarducci, gli assessori dei Comuni di San Casciano, Tavarnelle e Barberino, Chiara Molducci, Roberto Ciappi, Tatiana Pistolesi e Silvano Bandinelli, il consigliere comunale Duccio Becattini, i direttori delle scuole di Musica di San Casciano e Tavarnelle Ilaria Favini e Fabio Bastianoni, la docente della scuola di canto moderno della Scuola di Musica di Greve in Chianti Veronica Fiorini, i giornalisti Edlira Mamutaj (ChiantiSette), Matteo Pucci (Il Gazzettino del Chianti) e Francesco Nidiaci (Tvr TeleItalia).
“Le formazioni – spiega l’assessore Consuelo Cavallini – avranno 20 minuti al massimo per esibirsi e potranno suonare per il tempo concesso i brani da loro scelti con l’unica condizione di presentare alla giuria almeno un brano originale. Il RockOlio vuole premiare e riconoscere il valore della creatività artistica e musicale. Sono due i premi messi in palio per il gruppo che si aggiudicherà la vittoria, l’incisione del brano in uno studio di registrazione professionale con l’esperienza formativa annessa e la diffusione live della canzone dai microfoni di una nota emittente radiofonica fiorentina, la storica Controradio”.
Un ringraziamento particolare all’Accademia musicale di San Casciano per l’utilizzo di alcuni strumenti musicali e e al Ciroclo Acli che mette a disposizione i locali dove si svolgerà il rock contest. L’adesione è gratuita. Info: 335 1601893 – uffstampaunionecomunalechianti@gmail.com.[:en] a cura della redazione – Sabato 2 e domenica 3 dicembre dalle ore 10 alle ore 20 mostre mercato, convegni, laboratori per bambini, spettacoli, degustazioni
Prende vita a San Casciano il weekend verde del GirOlio d’Italia, tappa nazionale della manifestazione che promuove e valorizza l’olio extravergine di oliva, le produzioni agricole e i manufatti artigianali.
Ricco il programma messo a punto dalla giunta Pescini che rende omaggio alla qualità di uno dei prodotti principe della cultura gastronomica del Chianti organizzando per le vie del centro, in spazi al chiuso, mostre mercato, degustazioni, mini corsi di avvicinamento all’olio, convegni, rock contest, spettacoli al Teatro Niccolini e laboratori creativi.
I più piccoli sono attesi sabato 2 alla cupola del circolo Acli dove un’operatrice qualificata coinvolgerà il pubblico con il laboratorio “A macchia d’olio” mentre domenica 3 l’intrattenimento è assicurato nel segno della creatività che riutilizza e riusa presso il circolo Arci. E anche i ristoranti di San Casciano che aderiscono all’iniziativa faranno la loro parte facendo riaffiorare dalle loro cucine ricette e tradizioni del passato ispirate alla tradizione olivicola chiantigiana.
La prima giornata del GirOlio è animata dal concorso promosso dal Comune “RockOLio” con l’obiettivo di incentivare passioni e culture musicali tra i giovani.
Nella sala del Cinema Teatro Everest (piazza Cavour) il miglior brano originale sarà valutato da una giuria di primo livello costituita da musicisti, giornalisti, produttori, organizzatori di eventi, cantanti e appassionati di espressione sonora e musicale.
Tra gli altri il parlamentare l’onorevole Lorenzo Becattini, il chitarrista Lapo Consortini, i componenti del gruppo Quarto Podere, il produttore Matteo Frullano, il presidente della Festa del Volontariato sancascianese Francesco Guarducci, gli assessori dei Comuni di San Casciano, Tavarnelle e Barberino, Chiara Molducci, Roberto Ciappi, Tatiana Pistolesi e Silvano Bandinelli, il consigliere comunale Duccio Becattini, i direttori delle scuole di Musica di San Casciano e Tavarnelle Ilaria Favini e Fabio Bastianoni, la docente della scuola di canto moderno della Scuola di Musica di Greve in Chianti Veronica Fiorini, i giornalisti Edlira Mamutaj (ChiantiSette), Matteo Pucci (Il Gazzettino del Chianti) e Francesco Nidiaci (Tvr TeleItalia).
“Le formazioni – spiega l’assessore Consuelo Cavallini – avranno 20 minuti al massimo per esibirsi e potranno suonare per il tempo concesso i brani da loro scelti con l’unica condizione di presentare alla giuria almeno un brano originale. Il RockOlio vuole premiare e riconoscere il valore della creatività artistica e musicale. Sono due i premi messi in palio per il gruppo che si aggiudicherà la vittoria, l’incisione del brano in uno studio di registrazione professionale con l’esperienza formativa annessa e la diffusione live della canzone dai microfoni di una nota emittente radiofonica fiorentina, la storica Controradio”.
Un ringraziamento particolare all’Accademia musicale di San Casciano per l’utilizzo di alcuni strumenti musicali e e al Ciroclo Acli che mette a disposizione i locali dove si svolgerà il rock contest. L’adesione è gratuita. Info: 335 1601893 – uffstampaunionecomunalechianti@gmail.com.[:]
Ott 12, 2017 | Eventi, Grosseto, Livorno, Maremma
[:it]Tutto quasi pronto a Suvereto per la 50 esima edizione de la Sagra del Cinghiale. Non solo enogastronomia ma cultura, turismo e tradizione. Ritorna la kermesse più attesa della Costa degli Etruschi che si svolgerà dal 26 novembre al 10 dicembre con decine di eventi è quasi pronta
Riscoprire l’eccellenze dell’enogastronomia locale ma non solo. Cultura, turismo, artigianato, rievocazioni storiche e sport per la Sagra del Cinghiale di Suvereto in Val di Cornia (Livorno) in programma dal 26 novembre al 10 dicembre che quest’anno raggiunge il prestigioso traguardo della 50 esima edizione e che tutto è fuorché una sagra come nell’accezione odierna si pensa. Una manifestazione da così lunga tradizione non a caso non può che affondare le sue radici nella tradizione di questa parte costiera di Toscana, ma e al tempo stesso una vetrina prestigiosa proiettata nel futuro per la promozione turistica e produttiva di Suvereto e della Val di Cornia.
Organizzata dall’Ente Valorizzazione Suvereto grazie all’impegno delle associazioni e delle centinaia di volontari del paese , è una delle sagre più longeve e più note di tutta la Toscana e ogni anno attira migliaia di visitatori provenienti non solo dalla regione ma da tutta Italia “fuori stagione” per chi pensa che questa parte di Toscana sia fatta solo di mare e salmastro.
Per celebrare i suoi primi 50 anni è stato creato un programma ricco di eventi che per due settimane renderà questo paese della costa livornese un luogo ancora più speciale.
Suvereto del resto non ha certo bisogno di presentazioni, da anni è ormai inserito in pianta stabile tra i “Borghi più belli d’Italia” grazie al suo straordinario centro storico medievale e un territorio ricco di eccellenze dove boschi di sugheri, castagni, querce e macchia mediterranea si alternano a zone agricole dove nascono prodotti tipici di grande qualità come l’olio e i vini della Doc Val di Cornia.
La Sagra del Cinghiale vuole sintetizzare tutte queste realtà con un fitto calendario di eventi (programma in aggiornamento sul sito www.suvereto.net ).
Accanto agli stand espositivi, mostre d’arte e fotografiche, laboratori artigianali e antichi mestieri, saranno attivi punti ristoro e spazi dedicati all’enogastronomia come il “Banco delle zonzelle”, “L’Enoteca della sagra”, “La Cappa”, “Assaggia la sagra”, il “Banco dei dolci, castagne e vin brulè” e il “Banco dei ghiottoni”.
Il programma degli eventi inizia sabato 25 novembre alle ore 20 nello spazio “Il Ghibellino” con “L’Anteprima della 50° edizione della Sagra” con una cena e l’incontro: “Dieta e cinghiale in cerca di autore.
L’enigma dell’essere e dell’apparire”. Domenica 26 novembre nel centro storico alle ore 11 l’apertura ufficiale della Sagra con la sfila della Banda Musicale G. Puccini di Suvereto mentre al “Rocca Park”, accanto agli esercizi di equitazione a cura dell’Associazione Passioni di Maremma e laboratori dedicati ai ragazzi, prendono il via le rievocazioni storiche medievali con le prove di tiro con l’arco degli Arcieri Aquila Nera; eventi che culmineranno venerdì 8 dicembre alle ore 15.30 con la sfilata del Corteo Storico e la rievocazione della concessione della Charta Libertatis alla Comunità di Suvereto del 1201.
Tra i convegni venerdì 1 dicembre alle ore 16 presso il Museo di Arte Sacra una tavola rotonda dal titolo “La Toscana dei paesi”, sabato 2 dicembre alle ore 15 l’incontro :”Vino, territorio e turismo: la costruzione di una wine destination”.
Mercoledì 6 e giovedì 7 dicembre si svolgerà invece il convegno “Il paesaggio dell’olivo” a cura dell’Associazione culturale Centro Studi Città e Territorio e che vedrà la partecipazione di docenti universitari, storici dell’arte, ricercatori, geologi e architetti del paesaggio provenienti da tutta Italia.
Le presentazioni di libri si svolgeranno nel “Salotto della Sagra. Incontri con gli autori” e parteciperanno scrittori come Elio Vernucci, Enrico Caracciolo, Debora Bertozzi, e Danilo Alessi.
Invece venerdì 1 dicembre alle ore 21 presso “Il Ghibellino” in occasione dell’incontro ”Le associazioni di Suvereto, mestieri e tradizioni”, presentazione del libro sui 25 anni della Compagnia Sbandieratori di Suvereto.
Per scoprire Suvereto e questa parte della Val di Cornia in programma escursioni trekking a cura del Centro Guide Costa Etrusca, info e prenotazioni: www.guidecostaetrusca.it, tel. 3278361651.
Domenica 3 dicembre ore 9 all’ingresso del Parco di Montioni parte la passeggiata “Montioni riaccende i sensi”, alla scoperta della storia mineraria ottocentesca, l’iniziativa sarà replicata sabato 9 dicembre solito orario.
Venerdì 8 dicembre alle ore 9 camminata “Il Belvedere di Suvereto” alla scoperta della storia e tradizioni di Suvereto e del borgo di Belvedere che domina il paese.
Domenica 10 dicembre ore 9 prende il via l’escursione dal titolo “Campiglia – Suvereto sull’antica strada medievale”.
Due gli appuntamenti dedicati allo sport: la corsa podistica Uisp di domenica 26 novembre, partenza alle ore 10 da Piazza Vittorio Veneto; poi il Torneo di Tennis delle città del vino con la finale prevista sempre domenica 26 novembre inizio alle ore 9.
Tra gli eventi speciali la giornata Unicef di martedì 5 dicembre contro il cyber bullismo mentre il 6 dicembre presso “Il Ghibellino” uno degli eventi più attesi, il ringraziamento a tutti gli abitanti di Suvereto che in questi 50 anni hanno partecipato attivamente all’organizzazione della sagra.
Inoltre la Sagra rientra nel programma della Festa della Toscana 30 del novembre.
Info: Ente Valorizzazione Pro Loco Suvereto; web: www.suvereto.net, email: entevalorizzazionesuvereto@live.it telefono: 3289008053[:en]Tutto quasi pronto a Suvereto per la 50 esima edizione de la Sagra del Cinghiale. Non solo enogastronomia ma cultura, turismo e tradizione. Ritorna la kermesse più attesa della Costa degli Etruschi che si svolgerà dal 26 novembre al 10 dicembre con decine di eventi è quasi pronta
Riscoprire l’eccellenze dell’enogastronomia locale ma non solo. Cultura, turismo, artigianato, rievocazioni storiche e sport per la Sagra del Cinghiale di Suvereto in Val di Cornia (Livorno) in programma dal 26 novembre al 10 dicembre che quest’anno raggiunge il prestigioso traguardo della 50 esima edizione e che tutto è fuorché una sagra come nell’accezione odierna si pensa. Una manifestazione da così lunga tradizione non a caso non può che affondare le sue radici nella tradizione di questa parte costiera di Toscana, ma e al tempo stesso una vetrina prestigiosa proiettata nel futuro per la promozione turistica e produttiva di Suvereto e della Val di Cornia.
Organizzata dall’Ente Valorizzazione Suvereto grazie all’impegno delle associazioni e delle centinaia di volontari del paese , è una delle sagre più longeve e più note di tutta la Toscana e ogni anno attira migliaia di visitatori provenienti non solo dalla regione ma da tutta Italia “fuori stagione” per chi pensa che questa parte di Toscana sia fatta solo di mare e salmastro.
Per celebrare i suoi primi 50 anni è stato creato un programma ricco di eventi che per due settimane renderà questo paese della costa livornese un luogo ancora più speciale.
Suvereto del resto non ha certo bisogno di presentazioni, da anni è ormai inserito in pianta stabile tra i “Borghi più belli d’Italia” grazie al suo straordinario centro storico medievale e un territorio ricco di eccellenze dove boschi di sugheri, castagni, querce e macchia mediterranea si alternano a zone agricole dove nascono prodotti tipici di grande qualità come l’olio e i vini della Doc Val di Cornia.
La Sagra del Cinghiale vuole sintetizzare tutte queste realtà con un fitto calendario di eventi (programma in aggiornamento sul sito www.suvereto.net ).
Accanto agli stand espositivi, mostre d’arte e fotografiche, laboratori artigianali e antichi mestieri, saranno attivi punti ristoro e spazi dedicati all’enogastronomia come il “Banco delle zonzelle”, “L’Enoteca della sagra”, “La Cappa”, “Assaggia la sagra”, il “Banco dei dolci, castagne e vin brulè” e il “Banco dei ghiottoni”.
Il programma degli eventi inizia sabato 25 novembre alle ore 20 nello spazio “Il Ghibellino” con “L’Anteprima della 50° edizione della Sagra” con una cena e l’incontro: “Dieta e cinghiale in cerca di autore.
L’enigma dell’essere e dell’apparire”. Domenica 26 novembre nel centro storico alle ore 11 l’apertura ufficiale della Sagra con la sfila della Banda Musicale G. Puccini di Suvereto mentre al “Rocca Park”, accanto agli esercizi di equitazione a cura dell’Associazione Passioni di Maremma e laboratori dedicati ai ragazzi, prendono il via le rievocazioni storiche medievali con le prove di tiro con l’arco degli Arcieri Aquila Nera; eventi che culmineranno venerdì 8 dicembre alle ore 15.30 con la sfilata del Corteo Storico e la rievocazione della concessione della Charta Libertatis alla Comunità di Suvereto del 1201.
Tra i convegni venerdì 1 dicembre alle ore 16 presso il Museo di Arte Sacra una tavola rotonda dal titolo “La Toscana dei paesi”, sabato 2 dicembre alle ore 15 l’incontro :”Vino, territorio e turismo: la costruzione di una wine destination”.
Mercoledì 6 e giovedì 7 dicembre si svolgerà invece il convegno “Il paesaggio dell’olivo” a cura dell’Associazione culturale Centro Studi Città e Territorio e che vedrà la partecipazione di docenti universitari, storici dell’arte, ricercatori, geologi e architetti del paesaggio provenienti da tutta Italia.
Le presentazioni di libri si svolgeranno nel “Salotto della Sagra. Incontri con gli autori” e parteciperanno scrittori come Elio Vernucci, Enrico Caracciolo, Debora Bertozzi, e Danilo Alessi.
Invece venerdì 1 dicembre alle ore 21 presso “Il Ghibellino” in occasione dell’incontro ”Le associazioni di Suvereto, mestieri e tradizioni”, presentazione del libro sui 25 anni della Compagnia Sbandieratori di Suvereto.
Per scoprire Suvereto e questa parte della Val di Cornia in programma escursioni trekking a cura del Centro Guide Costa Etrusca, info e prenotazioni: www.guidecostaetrusca.it, tel. 3278361651.
Domenica 3 dicembre ore 9 all’ingresso del Parco di Montioni parte la passeggiata “Montioni riaccende i sensi”, alla scoperta della storia mineraria ottocentesca, l’iniziativa sarà replicata sabato 9 dicembre solito orario.
Venerdì 8 dicembre alle ore 9 camminata “Il Belvedere di Suvereto” alla scoperta della storia e tradizioni di Suvereto e del borgo di Belvedere che domina il paese.
Domenica 10 dicembre ore 9 prende il via l’escursione dal titolo “Campiglia – Suvereto sull’antica strada medievale”.
Due gli appuntamenti dedicati allo sport: la corsa podistica Uisp di domenica 26 novembre, partenza alle ore 10 da Piazza Vittorio Veneto; poi il Torneo di Tennis delle città del vino con la finale prevista sempre domenica 26 novembre inizio alle ore 9.
Tra gli eventi speciali la giornata Unicef di martedì 5 dicembre contro il cyber bullismo mentre il 6 dicembre presso “Il Ghibellino” uno degli eventi più attesi, il ringraziamento a tutti gli abitanti di Suvereto che in questi 50 anni hanno partecipato attivamente all’organizzazione della sagra.
Inoltre la Sagra rientra nel programma della Festa della Toscana 30 del novembre.
Info: Ente Valorizzazione Pro Loco Suvereto; web: www.suvereto.net, email: entevalorizzazionesuvereto@live.it telefono: 3289008053[:]
Mag 9, 2017 | Arcipelago | Costa degli Etruschi, Arezzo, Argentario, Casentino, Chianti Classico, Città del Tufo | Colline Metallifere, Crete Senesi, Enogastronomia, Firenze, Garfagnana, Grosseto, Litorale pisano, Livorno, Lucca, Lunigiana, Maremma, Massa Carrara, Montagna Pistoiese, Montalbano, Monte Amiata, Monti Pisani, Mugello | Val di Sieve, Pisa, Pistoia, Prato, San Gimignano, Siena, Val Bisenzio, Val d'Elsa | Empolese, Val d'Elsa | Val di Merse, Val d'Orcia | Val di Chiana, Val di Cecina, Val di Cornia, Val Tiberina, Valdarno, Valdarno | Valdera | Colline Pisane, Valdinievole, Valle del Serchio | Piana Lucchese, Versilia
[:it]La selezione, bandita nel febbraio 2017 dalla Regione Toscana con Promo Firenze, azienda speciale della Camera di Commercio di Firenze, è stata presentata nel capoluogo toscano ed è il frutto del lavoro della commissione regionale di assaggio che ha scelto tra i campioni presentati dai produttori di oli extravergini certificati in una delle 5 Dop e Igp registrate per la Toscana.
“Questa iniziativa – ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi in un messaggio ai premiati – ha lo scopo da una parte di individuare quegli oli che per le loro caratteristiche possono rappresentare al massimo livello tutta la nostra produzione e dall’altra, di stimolare lo sforzo delle imprese olivicole al continuo miglioramento della qualità del prodotto.” “Inoltre – ha aggiunto – la selezione, che è riservata agli oli certificati DOP e IGP, vuol incentivare l’uso di questi strumenti di valorizzazione che garantiscono il consumatore quanto a qualità e legame col territorio”.
Gli oli selezionati sono la punta di diamante di un settore che conta 50mila aziende in tutta la regione e che da 15 milioni di piante ricava in media 180mila quintali di olio per un fatturato di 132 milioni di euro.
Nello specifico, alla selezione hanno potuto partecipare tutti i produttori toscani di oli extravergini di oliva presentando campioni di olio appartenenti a un lotto unico ed omogeneo di almeno 10 quintali.
Ogni impresa aveva la possibilità di partecipare con un massimo di 3 oli. Il tutto, tra l’altro, a fronte di un’annata piuttosto scarsa per la produzione di olio.
Guardando ai numeri, il patrimonio olivicolo regionale è formato da oltre 15 milioni di piante, delle quali più del 90% è costituito da poche varietà: Frantoio, Moraiolo, Leccino, Maurino, e Pendolino. Negli oliveti toscani sono comunque presenti anche numerose altre varietà minori che sono state censite e studiate attraverso approfondite indagini. Si tratta di un immenso patrimonio genetico, selezionato e riprodotto localmente nel corso dei secoli, che forma con l’ambiente naturale un insieme inscindibile.
Ora il compito di portare alto il nome della Toscana spetta alla selezione dei 23 oli extravergine, descritti anche in un catalogo predisposto in due lingue.[:en]La selezione, bandita nel febbraio 2017 dalla Regione Toscana con Promo Firenze, azienda speciale della Camera di Commercio di Firenze, è stata presentata nel capoluogo toscano ed è il frutto del lavoro della commissione regionale di assaggio che ha scelto tra i campioni presentati dai produttori di oli extravergini certificati in una delle 5 Dop e Igp registrate per la Toscana.
“Questa iniziativa – ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi in un messaggio ai premiati – ha lo scopo da una parte di individuare quegli oli che per le loro caratteristiche possono rappresentare al massimo livello tutta la nostra produzione e dall’altra, di stimolare lo sforzo delle imprese olivicole al continuo miglioramento della qualità del prodotto.” “Inoltre – ha aggiunto – la selezione, che è riservata agli oli certificati DOP e IGP, vuol incentivare l’uso di questi strumenti di valorizzazione che garantiscono il consumatore quanto a qualità e legame col territorio”.
Gli oli selezionati sono la punta di diamante di un settore che conta 50mila aziende in tutta la regione e che da 15 milioni di piante ricava in media 180mila quintali di olio per un fatturato di 132 milioni di euro.
Nello specifico, alla selezione hanno potuto partecipare tutti i produttori toscani di oli extravergini di oliva presentando campioni di olio appartenenti a un lotto unico ed omogeneo di almeno 10 quintali.
Ogni impresa aveva la possibilità di partecipare con un massimo di 3 oli. Il tutto, tra l’altro, a fronte di un’annata piuttosto scarsa per la produzione di olio.
Guardando ai numeri, il patrimonio olivicolo regionale è formato da oltre 15 milioni di piante, delle quali più del 90% è costituito da poche varietà: Frantoio, Moraiolo, Leccino, Maurino, e Pendolino. Negli oliveti toscani sono comunque presenti anche numerose altre varietà minori che sono state censite e studiate attraverso approfondite indagini. Si tratta di un immenso patrimonio genetico, selezionato e riprodotto localmente nel corso dei secoli, che forma con l’ambiente naturale un insieme inscindibile.
Ora il compito di portare alto il nome della Toscana spetta alla selezione dei 23 oli extravergine, descritti anche in un catalogo predisposto in due lingue.[:]