Ott 24, 2023 | Enogastronomia, Grosseto, Territori
Cinque giorni per assaggiare tutto il buono della Maremma: dal 28 ottobre al 1° novembre torna Gustatus, la più grande manifestazione gastronomica della Laguna di Orbetello, pronta a conquistare le vie e le piazze con streetfood, showcooking, degustazioni, incontri con chef e produttori del territorio, musica ed eventi per tutta la famiglia. Gustatus spegne quest’anno 18 candeline.
Il granchio blu
Ricco programma fra novità e conferme
Dal Maremma-burger alla zuppa di lumache, dall’anguilla al tanto discusso granchio blu, il menu del long weekend in Laguna è variegato e passa attraverso prodotti pluripremiati, ma anche concerti, eventi per tutta la famiglia, artigianato, nell’ottica di valorizzare il territorio. Si conferma anche quest’anno la collaborazione con Orto Giusto, associazione onlus che opera con ragazzi diversamente abili producendo verdure e ortaggi ad alto valore etico oltre che nutrizionale.
Oltre 90mila le presenze attese per un festival che ogni anno attrae pubblico da tutta Italia. Confermata la formula con piazze tematiche per una manifestazione diffusa sul territorio. Piazza della Repubblica si trasformerà per il lungo Ponte di Ognissanti in Piazza delle Filiere, con una Cucina Teatro destinata a ospitare le narrazioni dei prodotti, dei produttori e degli chef del territorio.
Il Duomo di Orbetello e il villaggio di Gustitus sullo sfondo
Oltre 40 gli appuntamenti in programma in cinque giorni, tra showcooking con gli chef e degustazioni guidate dai sommelier. I vini maremmani saranno protagonisti dell’area Enoteca. Non mancheranno i produttori di birre artigianali locali.
La piazza ospiterà inoltre gli stand delle principali aziende della filiera maremmana, per assaggiare le eccellenze del territorio.
Pronti a scendere in Piazza delle Filiere anche i ristoratori locali, con 15 stand diversi dove gustare oltre 50 piatti tipici o rivisitati per l’occasione: dai celebri ravioli maremmani al Maremma-burger (con salsiccia locale), dalle pappardelle al cinghiale all’anguilla. Ma c’è anche chi ha pensato al crostino di coccodrillo – tutt’altro che local – e a come proporre il granchio blu, diventato a malincuore familiare.
stand nella piazza dei sapori
Piazza del Popolo sarà invece rinominata Piazza dei Sapori per l’occasione e diventerà scenario dell’area mercato, tappa obbligata per chi desidera portarsi a casa un po’ dell’atmosfera della Toscana del sud. Piazza del Plebiscito, invece, si trasformerà in Piazza della Ciccia, la Mecca dei carnivori, dedicata a produzioni e piatti a base di carne per cui viene celebrata la Maremma. Via degli Artisti invece ospiterà un mercatino variopinto con curiosità, prodotti di artigianato e opere realizzate da artisti locali, che si snoderà fino al Museo Archeologico Guzman, dove si terranno alcuni eventi del festival. I più piccoli, invece, potranno divertirsi con i giochi antichi nell’area bambini, dentro ai giardini chiusi.
Durante il festival sarà inoltre consegnato il Premio Graziani, intitolato all’avvocato Ennio Graziani, uomo di grande cultura e autore di numerosi libri dedicati alla cucina tradizionale. Il vincitore sarà individuato attraverso un contest culinario che si svolgerà proprio durante i giorni della manifestazione.
Lug 27, 2023 | Territori
72 località rurali per 14 regioni potranno fregiarsi, nell’ottava edizione, del riconoscimento Spighe Verdi 2023, rispetto alle 63 dello scorso anno: 12 sono i nuovi ingressi, 3 i Comuni non confermati.
Spighe Verdi è un programma nazionale della Fee – Foundation for Environmental Education, (l’organizzazione che rilascia nel mondo il riconoscimento Bandiera Blu per le località costiere) che premia i Comuni rurali che gestiscono il territorio in modo virtuoso.
PortoTolle – Photo credit Luigi Prearo on VisualHunt.com
Gli indicatori che assegnano le “spighe”
Per individuarli, Fee Italia ha definito con Confagricoltura un set di indicatori che comprendono tutti i settori della cultura, dell’ambiente, del terroir e della promozione..
Tra gli indicatori per assegnare le Spighe Verdi ci sono: la partecipazione pubblica; l’educazione allo sviluppo sostenibile; il corretto uso del suolo; la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura; la qualità dell’offerta turistica; l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata; la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio; la cura dell’arredo urbano; l’accessibilità per tutti senza limitazioni.
Fiesole, Photo credit Bruco Luna
Il Piemonte ottiene il maggior numero di “spighe”, ben 12
Matelica
Il Piemonte sempre più lanciato nella promozione turistica (leggi qui) fa da pigliatutto con ben 12 località che si sono viste assegnare le spighe verdi 2023 che vanno ad Alba, Bra, Canelli, Centallo, Castiglione Falletto, Cherasco, Gamalero, Guarene, Monforte d’Alba, Pralormo, Santo Stefano Belbo e Volpedo.
Alle sue spalle segue la Toscana che ottiene 9 riconoscimenti (Bibbona, Castellina in Chianti, Castiglione della Pescaia, Castagneto Carducci, Fiesole, Greve in Chianti, Grosseto, Massa Marittima, Orbetello) seguono con 8 località le Marche con Esanatoglia, Grottammare, Matelica, Mondolfo, Montecassiano, Montelupone, Numana, Sirolo e la Calabria con Belcastro, Crosia, Miglierina, Montegiordano, Roseto Capo Spulico, Santa Maria del Cedro, Sellia, Trebisacce.
Gaeta, Photo credit Stefano Avoli
La Puglia ottiene 7 comuni Spighe Verdi (Andria, Bisceglie, Castellaneta, Carovigno, Maruggio, Ostuni, Troia).così come l’Umbria che vede premiate Acquasparta, Deruta, Montecastrilli, Montefalco, Norcia, Scheggino, Todi.
La Campania ottiene 6 riconoscimenti con Agropoli, Ascea, Capaccio-Paestum, Foiano di Val Fortore, Massa Lubrense, Positano. Sono 5 invece le località del Lazio premiate: Canale Monterano, Gaeta, Pontinia, Rivodutri, Sabaudia.
Veneto (Montagnana e Porto Tolle), Liguria (Lavagna e Sanremo), Abruzzo (Gioia dei Marsi e Tortoreto) e Lombardia (Ome e Sant’Alessio con Vialone).vantano 2 località ciascuna.
Infine uno è il comune in Emilia-Romagna ovvero Parma ed entra per la prima volta in graduatoria la Basilicata con il comune di Nova Siri.
Giu 10, 2013 | Eventi, Firenze, Grosseto, Maremma, Val d'Orcia | Val di Chiana
di Nicoletta Curradi – Un festival nuovo di zecca, ma forse qualcosa di più: cinema, musica ma anche ogni altra forma d’arte, esperienze del Made in Italy ed ospiti eccellenti sono protagonisti di “Trasparenze in Tuscany”, il nuovo concetto di festival che sarà presentato dal 14 al 16 giugno nei comuni di Firenze, San Casciano dei Bagni ed Orbetello.
Una formula innovativa di festival, diretta e ideata da Deborah Young, International Film Editor di The Hollywood Reporter, che si svolgerà in un’atmosfera rilassata nel rispetto dell’ambiente e della natura.
“Dopo aver seguito i festival di tutto il mondo come critico cinematografico, sono convinta che sia arrivato il momento per evolvere il concetto stesso di festival in una formula nuova, ha spiegato Deborah Young alla presentazione dell’evento, dove la gente non deve correre da un evento all’altro ma può fermarsi e gustare uno spettacolo e chiacchierare con i suoi protagonisti. La manifestazione non a caso trova in Toscana, una delle regioni più rinomate e prestigiose nel mondo, il luogo del suo sviluppo ideale”.
Sergio Castellitto e Stefania Sandrelli sono tra i membri del comitato d’onore assieme ad Alessandro Benvenuti, Giovanni Veronesi e Maria Pia Ruspoli. L’evento nella sua valenza internazionale e multiculturale vanta partners d’eccezione come l’Abu Dhabi Environmental Film Fest, il Shanghai Film Festival e il Mumbai Film Festival.
“Da tempo sognavo di realizzare un festival completamente libero, dove invitare i protagonisti della Cultura del nostro tempo, ha aggiunto la Young, già direttrice del Taormina Film Fest dal 2007 al 2011, che ha arricchito di una necessaria identità mediterranea. Un progetto per promuovere e valorizzare il territorio, ma anche un’opportunità per scambiare idee in libertà, in assoluto relax”.
Trasparenze in Tuscany è patrocinato dalle Istituzioni e dagli Enti regionali e locali e si avvale della collaborazione della Fondazione Sistema Toscana e delle Associazioni di categoria.
Tra i films del festival proiettati a Firenze, “You never left” di Y. Nabil e “The congress” di A. Folman.
Info:www.tintuscany.it
by Nicoletta Curradi – A brand Semenax new festival, but perhaps something more: movies, music, but also any other form of art, experiences of Made in Italy and excellent guests are the stars of “Transparency in Tuscany”, the new concept of the festival which will be presented June 14 to 16 in the towns of Florence, San Casciano dei Bagni and Orbetello.
An innovative formula festival, directed and designed by Deborah Young, International Film Editor of The Hollywood Reporter, which will take place in a relaxed atmosphere while respecting the environment and nature.
“After following the festivals around the world as a film critic, I am convinced that the time has come to evolve the concept of the festival in a new formula, explained Deborah Young at the presentation of the event, where people do not have to run from one event to another but can stop and enjoy a show and chatting with his protagonists. The event is not randomly located in Tuscany, one of the most famous and prestigious in the world, the place of his ideal development. ”
Sergio Castellitto and Stefania Sandrelli are among the members of the honorary committee together with Alessandro Benvenuti, Giovanni Veronesi and Maria Pia Ruspoli. The event value in its international and multicultural boasts exceptional partners such as the Abu Dhabi Environmental Film Fest, the Shanghai Film Festival and the Mumbai Film Festival.
“For a long time dreamed to make a completely free festival where invite the protagonists of the Culture of our time, has added the Young, former director of the Taormina Film Fest 2007 to 2011, which added a required Mediterranean identity. A project for promoting and enhancing the area, but also an opportunity to exchange ideas freely, in absolute relaxation. ”
Transparency in Tuscany is sponsored by the institutions and the regional and local authorities and with the collaboration of the Fondazione Sistema Toscana and associations.
Among the films screened at the festival Florence, “You Never Left” by Y. Nabil and “The congress” by A. Folman.
Info: www.tintuscany.it
Set 4, 2012 | Arcipelago | Costa degli Etruschi, Maremma, Shopping
In una terra di gole rosse e possenti come la Toscana, l’ansonica rappresenta una delle voci bianche che con sempre maggiori ascolti sanno cantare fuori dal coro, svincolando la Maremma del vino dal suo interprete più celebrato, il Morellino.
Siamo lungo il tratto del grossetano che guarda verso il Monte Argentario, territorio ideale per quest’uva conosciuta ed apprezzata fin dall’antichità dove tener fede alla sua innata vocazione costiera.
L’ansonica si lega infatti per storia e caratteristiche alle zone di mare, con una simpatia tutta particolare per le isole: Isola d’Elba, Isola del Giglio, Sardegna e soprattutto Sicilia, dov’è conosciuta come inzolia, protagonista fra le più rappresentative della viticoltura locale.
Una tradizione che lungo la costa dell’Argentario è portata avanti con incoraggianti risultati da un numero crescente di piccoli produttori.
Vera chicca è quella offerta dell’Isola del Giglio, uno delle più colorite espressioni di quella viticoltura cosiddetta eroica che vede l’uomo impegnato a strappare a Madre Natura lembi di terra coltivabili.
I filari di ansonaco, come viene localmente chiamata l’uva, sorgono su piccoli terrazzamenti a picco sul mare ancora puntellati di curiose costruzioni in muratura, i palmenti, realizzate dagli abitanti dell’isola fra il XVI ed il XVII e destinate alla pigiatura delle uve, che per problemi di trasporto avveniva direttamente sul campo.
Oltre a Giglio e Argentario la produzione interessa anche parte dei territori di Capalbio, Manciano e Orbetello.
Del 1995 è il disciplinare che, riconoscendo storia e tipicità di vino e vitigno, ha istituito la Doc “Ansonica Costa dell’Argentario”, imponendo in produzione l’utilizzo di uve Ansonica in misura non inferiore all’85%.
In tavola l’abbinamento resta legato alla tradizione costiera di quest’angolo di Maremma: vino fresco e dagli aromi delicati che ricordano fiori e agrumi, di corpo leggero, ben accompagna il pesce a tutto pasto, evitando però preparazioni troppo elaborate.
Più strutturata la versione prodotta sul Giglio, dove il clima caldo e soleggiato porta nel bicchiere vini dal corpo più robusto, con gradazione alcolica anche piuttosto sostenuta.
“Fior d’Ansonica” Ansonica Costa dell’Argentario Doc
Cantina Capalbio (Capalbio, GR)
Vino Ansonaco Isola del Giglio
Azienda agricola Altura (Isola del Giglio, GR)
Marco Ghelfi
In a land of mighty red gorges, like Tuscany the ansonica is one of the whites that, with increasing attention, knows how to stand on its own two feet, releasing the Maremma of its most celebrated star in the field of wine, the Morellino.
We are heading along the section of the road for Grosseto that looks towards Monte Argentario, the perfect land for this well-known grape that has been enjoyed since antiquity where it keeps faith in its innate coastal vocation.
The ansonica is in fact linked to seaside areas by its history and properties, with a special liking for the islands: Elba Island, Giglio Island, Sardinia and, especially, Sicily, where it’s known as inzolia, one of the most typical stars of the local wine-making culture.
It is a tradition that is promoted with encouraging results by a growing number of small-scale producers along the Argentario coast.
The real gem is offered by Giglio Island, one of the most colourful expressions of the so-called heroic vineyard cultivation, which sees man hard at work to rob Mother Nature of strips of land that can be cultivated.
The rows of ansonaco, as the grape is called locally, stand on small terraces with a sheer drop down to the sea, still dotted with curious stone wall buildings, the palmenti, built by the islanders between the sixteenth and seventeenth century and intended for grape pressing, which took place on site due to transport problems.
In addition to Giglio and the Argentario, production also involves part of the Capalbio, Manciano and Orbetello areas.
There has been a guideline in place since 1995, which, having recognised the history and uniqueness of the wine and vine, established the DOC Ansonica Costa dell’Argentario, enforcing the use of no less than 80% of Ansonica grapes in production.
It goes wonderfully with the coastal tradition of this corner of the Maremma; a crisp wine with delicate aromas that recall flowers and citrus fruit, with a light body, it is perfect with fish throughout the meal. However, elaborate recipes are best avoided. The version produced on Giglio is more structured, given the hot, sunny climate, providing us with more robust wines with a higher alcohol content.
“Fior d’Ansonica” Ansonica Costa dell’Argentario Doc
Cantina Capalbio (Capalbio, GR)
Vino Ansonaco Isola del Giglio
Azienda agricola Altura (Giglio Island, GR)
Marco Ghelfi
Apr 6, 2012 | Argentario
Orbetello è unica con il suo centro storico allungato sulla striscia di terra che divide la laguna dal mare.
Il paese è terra di pescatori che sono uniti in un’unica cooperativa che governa la pesca nella laguna, 2500 ettari d’acqua divisi a metà dalla diga Leopoldina che collegato Orbetello con Monte Argentario.
E’ un’attività antichissima per la gente di Orbetello la pesca in laguna; attività oggi valorizzata da una vera golosità gastronomica: la bottarga di cefalo (o muggine).
Le sacche ovariche delle femmine di muggine, dopo essere state asportate, lavate, trattate con sale marino ed essicate hanno qui una stagionatura più breve che altrove e questo fa sì che, la bottarga di Orbetello, sia più morbida e meno punente nel sapore rispetto alle altre del Mediterraneo.
Va ricordato che nel mare nostrum, la bottarga (dall’arabo battarikh: uova di pesce salate) è diffusa un po’ ovunque è quella di Orbetello ha origini che ci riportano a quasi 600 anni fa!
Ma la laguna di Orbetello offre, agli amanti dei prodotti ittici altre specialità. I granchi, le orate, i cefali, le spigole e soprattutto, la classicissima anguilla, che qui è un vero simbolo.
La preparazione classica dell’anguilla orbetellese è lo sciabecco, termine che deriva da scabeche, che in spagnolo vuol dire marinata. Retaggio questo della lunga dominazione spagnola.
Ma la laguna di Orbetello è anche uno degli “stagni” europei più ricchi di selvaggina di passo. Sono stati osservati infatti qui, oltre 140 specie di uccelli diversi!Orbetello is unique with its historic centre on the stripe of land that divides the lagoon from the sea.
It’s a village of fishermen who are all members of the one and only cooperative responsible for the fishing activity in the 2500 hectare lagoon divided in half by the Leopoldina dam connecting Orbetello with the Monte Argentario.
The people in Orbetello have been fishing in the lagoon since ancient times and today the activity is valorised by the gastronomic delicatessen: the mullet “bottarga”.
When the ovaries from the female mullets have been removed, washed, treated with marine salt and dried, the ageing process starts, a process that is shorter here compared to the bottarga of other areas in the Mediterranean and for this reason the taste of the Orbetello Bottarga is more tender and delicate.
In the Mediterranean area the bottarga (from the Arabic word battarikh meaning salted hard roe) is very common and in Orbetello its origins goes back to more than 600 years!
But the Orbetello lagoon offers many other specialties as well. Crab and sea bream, mullet, bass and above all the classic eel that has become a real symbol in this area.
The classical recipe of Orbetello eel is the so called sciabecco, a term that comes from the Spanish word scabeche meaning marinade, deriving from the long Spanish domination of the area.
The Orbetello lagoon is also known for its rich wildlife, in fact more than 140 different species of birds have been observed here. The Orbetello “Bottarga”
Orbetello is unique with its historic centre on the stripe of land that divides the lagoon from the sea. It’s a village of fishermen who are all members of the one and only cooperative responsible for the fishing activity in the 2500 hectare lagoon divided in half by the Leopoldina dam connecting Orbetello with the Monte Argentario.
The people in Orbetello have been fishing in the lagoon since ancient times and today the activity is valorised by the gastronomic delicatessen: the mullet “bottarga”.
When the ovaries from the female mullets have been removed, washed, treated with marine salt and dried, the ageing process starts, a process that is shorter here compared to the bottarga of other areas in the Mediterranean and for this reason the taste of the Orbetello Bottarga is more tender and delicate.
In the Mediterranean area the bottarga (from the Arabic word battarikh meaning salted hard roe) is very common and in Orbetello its origins goes back to more than 600 years!
But the Orbetello lagoon offers many other specialties as well. Crab and sea bream, mullet, bass and above all the classic eel that has become a real symbol in this area.
The classical recipe of Orbetello eel is the so called sciabecco, a term that comes from the Spanish word scabeche meaning marinade, deriving from the long Spanish domination of the area.
The Orbetello lagoon is also known for its rich wildlife, in fact more than 140 different species of birds have been observed here.