Gen 16, 2024 | Enogastronomia
Sigep è l’appuntamento professionale più importante al mondo dedicato al Gelato Artigianale e all’Arte del Dolce. Un appuntamento imprescindibile per scoprire le ultimissime novità, innovazioni e tendenze del Foodservice Dolce: materie prime ed ingredienti, macchinari e attrezzature, ma anche arredamento, packaging e servizi. Sigep è l’ambasciatore italiano del Dolce
Cioccolato tra culto e cultura: molto più di una golosa tentazione
A Sigep il cioccolato si esprime in tutta la sua varietà, diventando ambasciatore di territori, sapori e cultura, con un focus sempre attento a storia e conoscenza del prodotto, filiere etiche, tostatura e tecniche di lavorazione.
Qui la materia prima incontra la tecnica dei grandi Maestri cioccolatieri, dando vita a creazioni uniche che prendono forma nella Choco Arena.
5 intense giornate che vedranno alternarsi sul palco seminari e tavole rotonde.
Un grande laboratorio dedicato alla versatilità e ricchezza del cioccolato, che vede protagonista l’intera filiera e i territori, tra innovazione e sostenibilità. Ed ancora formazione pensata per i giovani professionisti di domani.
Sigep
Finali Italiane della Coppa del Mondo del Panettone
Maestri pasticceri da tutta Italia si sfideranno per il titolo di Campione Italiano della Coppa del Mondo del Panettone. L’evento, che prevede due categorie di gara, panettone tradizionale e al cioccolato, decreterà i concorrenti che nel 2024 gareggeranno per il titolo mondiale!
Questa partnership tra Sigep e la Coppa del Mondo del Panettone inaugura un progetto internazionale congiunto, che vedrà entrambe le organizzazioni lavorare insieme per diffondere la conoscenza del panettone in tutto il mondo attraverso momenti di formazione, masterclass, eventi e selezioni nazionali.
La finale italiana determinerà i maestri pasticceri che avranno l’onore di partecipare alla prestigiosa finale mondiale, in programma a Milano dall’8 al 10 novembre 2024.
Foto di lavaligiainviaggio da Pixabay
Campionato a Squadre sulla Colomba Artigianale
15 concorrenti e 5 categorie a confronto: pasticceria, gelateria, bakery, ristorazione e scuola.
Nel concorso organizzato da Chocolate Culture i partecipanti saranno impegnati in una dolcissima sfida dal tema “Dolce di San Valentino”.
L’arena ospiterà due grandi competizioni:
Giovani Lievitisti a Confronto, lunedi 22 Gennaio. Organizzato dall’Accademia Maestri del Lievito Madre e del Panettone Italiano e da Goloasi srl, il Campionato a Squadre sulla Colomba Artigianale vedrà sfidarsi i membri under 30 nella prima edizione di “Giovani Lievitisti a Confronto”.
Si tratta di una importante occasione di promozione per riunire i giovani maestri pasticceri provenienti da tutta Italia, che possono far conoscere e apprezzare le loro creazioni a livello nazionale.
Verrà premiata la Colomba artigianale più buona dell’anno nelle tre categorie: “Miglior Colomba Artigianale Tradizionale”, “Miglior Colomba Artigianale al Cioccolato” e la “Miglior Colomba Innovativa”.
La giuria sarà composta dall’Accademia Maestri del Lievito Madre e del Panettone Italiano.
Nov 11, 2022 | il Fuori Toscana
Prima dell’assegnazione della Coppa del Mondo di calcio con i mondiali in Qatar alle porte è stato assegnato nei giorni scorsi a Milano il titolo mondiale del Panettone.
Un grande evento internazionale interamente dedicato al lievitato per eccellenza nato per celebrare storia e lavorazione di un prodotto in grado di valicare i confini d’origine per imporsi sulla scena dolciaria mondiale.
Oltre alla competizione l’evento ha promosso dimostrazioni, degustazioni, visite agli espositori, laboratori, workshop per celebrare la storia e la lavorazione di un prodotto che è riuscito a valicare i confini d’origine e la stagionalità per imporsi sulla scena dolciaria mondiale.
È stata una finale emozionante che ha visto sfilare i finalisti da tutto il mondo durante la cerimonia di Premiazione della Coppa del Mondo del Panettone 2022 che si è svolta a Milano a Palazzo delle Stelline dal 4 al 6 novembre.
A conquistare il titolo di miglior panettone del Mondo per la categoria Panettone
tradizionale è stato il maestro pasticcere Giuseppe Mascolo (Italia), al secondo posto
Claudio Colombo (Italia) e al terzo posto Luca Poncini (Svizzera).
Il lavoro della giuria internazionale del Panettone tradizionale in questi giorni è stato serrato sotto la severa sorveglianza del notaio per giudicare i panettoni per forma, profumo e sapore.
Podio tutto italiano per la categoria panettone al cioccolato. Primo classificato
Annibale Memmolo della Pasticceria Memmolo Mirabella Eclano, Avellino (Italia), secondo Bruno Andreoletti della Pasticceria Andreoletti Brescia (Italia), al terzo posto Marcio A. Orellana M. di Nima Srl di Gorle, Bergamo (Italia).
Durante la premiazione è stato assegnato anche il Premio del Maestro del Panettone 2022 ad Achille Zoia indiscusso maestro degli impasti (frolla, lievitata, sfoglia) e titolare della Boutique del Dolce. Il Pastry Chef vanta una trentennale esperienza nell’ambito della pasticceria e della didattica e ha contribuito a creare la storia del Panettone nel mondo, non a caso il suo è stato nominato Panettone Paradiso. Figlio d’arte, inizia ad approcciare il mestiere ancora ragazzino accanto al padre e allo zio con il quale approda alla famosa Pasticceria Biffi di Milano. Nel 1998- 1999 riceve il riconoscimento di Pasticcere dell’anno conferitogli dall’Accademia maestri pasticceri italiani.
Dic 18, 2015 | Firenze, Shopping
[:it]di Nadia Fondelli – Si avvicina il Natale e le feste di Capodanno. Inevitabile è farsi travolgere dalle tentazioni dei dolci delle feste.
Panettone, pandori, ricciarelli, torrone. Ma anche cioccolatini e altre leccornie che stuzzicano l’acquolina in bocca e fanno alzare glicemia e girovita.
Nessun pericolo. Ve lo abbiamo detto già lo scorso anno. Lasciatevi tentare basta che poi indossiate le scarpe da running e via! A smaltire…
Una fetta di panettone vale 5 chilometri di corsa e allora se proprio non siete uno sportivo pensateci bene. Che panettone sia, ma buono!
Le vetrine ad alto tasso glicemico traggono in inganno. Non vi fate affascinare da confezioni scintillanti, packaging trendy e men che mai dai prodotti industriali impilati all’inverosimile nei supermercati.
Se volete un dolce di Natale dovete solo andare da un artigiano del gusto.
Il calore delle feste infatti non è fatto solo di baci, abbracci, sorrisi, nonne e tortellini. Il panettone è un classico, ma troppo spesso si tralascia l’ultima portata e così come (quasi sempre) un pessimo caffè rovina un buon pasto un panettone sbagliato toglie la poesia delle feste.
L’ultimo sapore è quello che si stampa nella memoria, quello che si chiude per sempre nei cassettini della memoria. E questo tanti lo scordano….
Ecco che allora, girando e cercando, ho trovato non un panettone ma il panettone. Notoriamente mi lascio affascinare dai nomi di moda che piacciono ad alcuni colleghi ma vado a scovare ed ho scovato il meglio a Firenze, paradossalmente, a due passi da casa.
In via Gioberti alla Pasticceria Serafini ho trovato il top. Non solo panettone, da provare anche il pandolce: gustoso panetto bagnato di rum oppure di rum e cioccolato con glassatura.
Un vero panettone (tre varianti: classico, con solo uvetta e al cioccolato) che nasce da un lievito madre di oltre 70 anni che si sveglia coccolato e viziato da mani sapienti ed abili a fine novembre. Mani che lo plasmano con farine selezionate, lo impastano con materie di primissima qualità e canditi senza anidride solforosa. Solo mani sapienti, pazienza e attesa. Nessun macchinario, nessun mixer al servizio di una procedura artigiana che fa partorire un panettone in tre giorni e tre notti.
Il risultato è stupefacente. L’emozione di sapori antichi, un gusto elegante che persiste avvolgendo senza aggredire.
Poco altro da aggiungere. Una tradizione del gusto che si rinnova da oltre 70 anni grazie a custodi sapienti e voglia di dare ancora oggi il meglio, nonostante altre scelte siano più facili e ruffiane.[:en] di Nadia Fondelli – Si avvicina il Natale e le feste di Capodanno. Inevitabile è farsi travolgere dalle tentazioni dei dolci delle feste.
Panettone, pandori, ricciarelli, torrone. Ma anche cioccolatini e altre leccornie che stuzzicano l’acquolina in bocca e fanno alzare glicemia e girovita.
Nessun pericolo. Ve lo abbiamo detto già lo scorso anno. Lasciatevi tentare basta che poi indossiate le scarpe da running e via! A smaltire…
Una fetta di panettone vale 5 chilometri di corsa e allora se proprio non siete uno sportivo pensateci bene. Che panettone sia, ma buono!
Le vetrine ad alto tasso glicemico traggono in inganno. Non vi fate affascinare da confezioni scintillanti, packaging trendy e men che mai dai prodotti industriali impilati all’inverosimile nei supermercati.
Se volete un dolce di Natale dovete solo andare da un artigiano del gusto.
Il calore delle feste infatti non è fatto solo di baci, abbracci, sorrisi, nonne e tortellini. Il panettone è un classico, ma troppo spesso si tralascia l’ultima portata e così come (quasi sempre) un pessimo caffè rovina un buon pasto un panettone sbagliato toglie la poesia delle feste.
L’ultimo sapore è quello che si stampa nella memoria, quello che si chiude per sempre nei cassettini della memoria. E questo tanti lo scordano….
Ecco che allora, girando e cercando, ho trovato non un panettone ma il panettone. Notoriamente mi lascio affascinare dai nomi di moda che piacciono ad alcuni colleghi ma vado a scovare ed ho scovato il meglio a Firenze, paradossalmente, a due passi da casa.
In via Gioberti alla Pasticceria Serafini ho trovato il top. Non solo panettone, da provare anche il pandolce: gustoso panetto bagnato di rum oppure di rum e cioccolato con glassatura.
Un vero panettone ( tre varianti: classico, che nasce da un lievito madre di oltre 70 anni che si sveglia coccolato e viziato da mani sapienti ed abili a fine novembre. Mani che lo plasmano con farine selezionate, lo impastano con materie di primissima qualità e canditi senza anidride solforosa. Solo mani sapienti, pazienza e attesa. Nessun macchinario, nessun mixer al servizio di una procedura artigiana che fa partorire un panettone in tre giorni e tre notti.
Il risultato è stupefacente. L’emozione di sapori antichi, un gusto elegante che persiste avvolgendo senza aggredire.
Poco altro da aggiungere. Una tradizione del gusto che si rinnova da oltre 70 anni grazie a custodi sapienti e voglia di dare ancora oggi il meglio, nonostante altre scelte siano più facili e ruffiane.[:]