Polonia alternativa, lungo gli itinerari del vino nella regione Malopolska

Polonia alternativa, lungo gli itinerari del vino nella regione Malopolska

Ecco per voi un invito a scoprire una Polonia alternativa, lungo gli itinerari del vino nella regione Malopolska. Per conoscere meglio una cultura vitivinicola in decisa affermazione, esplorarne le ricchezze paesaggistiche e culturali, conoscerne i produttori locali e la passione che li guida.
Una Polonia davvero inedita e che non ti aspetti fuori dai luoghi comuni e dal viaggio classico.


Dai monasteri medievali alla rinascita

La storia del vino polacco fonda le sue radici nel XII secolo, nei monasteri medievali della Malopolska. Ma è solo negli ultimi due decenni che il panorama vinicolo in Polonia sta vivendo una vera e propria rinascita, grazie a produttori appassionati che si stanno impegnando nella sperimentazione di diverse varietà di uve e metodi di vinificazione, cercando di valorizzare le caratteristiche uniche del loro territorio.
Le regioni vinicole polacche stanno guadagnando notorietà: la maggior parte dei vigneti si trovano lungo la Strada del Vino della Malopolskapercorso tematico del patrimonio culturale della zona, dagli splendidi paesaggi e una ricca tradizione enogastronomica, che oggi comprende circa 60 vigneti, ognuno con le sue caratteristiche.
Alcuni piccoli, concentrati sulla produzione di vini per uso proprio, e alcuni piuttosto importanti per la produzione di grandi quantità.
L’arte del viticoltore nella Malopolska ha incontrato condizioni climatiche favorevoli grazie ad un terreno vario, a pendii baciati dal sole e ad un suolo adatto alla coltivazione della vite. È, infatti, una delle regioni più dinamiche della Polonia dal punto di vista dell’enoturismo ed è qui che si registra il maggior numero di vigneti che, non solo producono vini di alta qualità, ma raccontano anche la storia di un territorio che ha visto l’alternarsi di saperi e tradizioni nel corso dei secoli, dove la natura si è fusa armoniosamente con la cultura locale –  non solo con quella enologica – dove il vino ha il sapore della terra in cui cresce, dei minerali e dei frutteti polacchi che gli conferiscono un carattere distintivo e affascinante.
La rinascita della viticoltura nella Malopolska sta riportando alla luce un patrimonio culturale dimenticato, tradizioni vinicole sviluppate nei monasteri medievali di questa zona e a lungo dimenticate. Riscoprendo antiche tecniche di produzione e valorizzando le peculiarità del suolo e del clima locali, per un’esperienza sensoriale completa che combina il gusto di un ottimo vino alla bellezza naturale del territorio.


Tarnow, la “Toscana polacca”

La produzione vinicola è particolarmente intensa nell’area di Tarnow, a circa 80 km da Cracovia.
Non a caso è anche chiamata la “Toscana polacca” perché si distingue per i suoi vigneti pittoreschi e le colline ondulate che, insieme al clima favorevole e al terreno variegato, creano un ambiente ideale per la produzione di vini di alta qualità, dai rossi intensi ai bianchi freschi e aromatici.
Nelle cantine di Enotarnowskie (ndr. nel 2019 ha ottenuto il prestigioso riconoscimento dal Certificato di Polish Tourism Organisation quale uno dei migliori prodotti turistici della Polonia) è possibile organizzare visite guidate ai vigneti, degustazioni, laboratori tematici, mercatini, partecipare ad annuali incontri enogastronomici, e vengono proposti veri e propri pacchetti turistici che permettono di assaporare un buon vino locale abbinato a specialità culinarie regionali come formaggi o salumi degli agricoltori locali, salumi affumicati e pane fresco, tipici della tradizione polacca, e mieli direttamente dall’apiario che arricchiscono il palato e si sposano magnificamente con i vini della zona.


I vigneti di Enotarnowskie

La zona di Enotarnowskie, che comprende i distretti di TarnowBrzesc e Dabrowa, oggi accoglie vigneti più o meno grandi, alcuni dei quali risalgono al Rinascimento e spesso sono il risultato di iniziative che coinvolgono intere famiglie, dalla cura delle piante alla raccolta fino alla produzione e alla vendita dei vini.
Di seguito alcuni dei vigneti posti lungo dove è possibile organizzare visite e degustazioni.
Il vigneto Dabrowka si trova a soli cinque chilometri da Tarnow ed è stato realizzato su un pendio a Dabrowka Szczepanowska esposto a sud, il che significa che i visitatori possono godere di una splendida e pittoresca vista sui Monti Tatra, quando il tempo lo permette. Il percorso vitivinicolo dei proprietari è iniziato nel 2010, quando hanno deciso di impiantare qui un vigneto per passione, con grande coinvolgimento di amici e parenti.
Il primo impianto ha avuto luogo nella primavera del 2011, con uve da vino bianco, rosato e rosso piantate su una superficie totale di 0,8 ettari. Le varietà principali sono Solaris, Johanniter, Rondo, Regent e Monarch. Il loro duro lavoro ha dato vita a un vino eccezionale, che ha ottenuto le prime medaglie nel 2013.
Il vigneto Janowice è stato fondato nel 2013 dalla famiglia Chlipala e sorge a Janowice vicino a Tarnow, su un’alta collina che domina il fiume Dunajec, circondata da viste pittoresche e catene montuose in lontananza. I proprietari del vigneto sono chimici di formazione, che avevano come hobby il giardinaggio.
Questo, unito alla loro passione per il vino, li ha spinti ad acquistare un ettaro di terra e iniziare a lavorare con uva e viti. Il terreno ripido e roccioso era un ostacolo difficile da superare, ma nella primavera del 2013 sono finalmente riusciti a piantare 4800 viti, tra cui vitis vinifera (pinot nero, chardonnay e siegerrebe), nonché varietà ibride (regent e rondo) per la produzione di vino rosso, insieme a seyval, solaris e johanniter utilizzate per i vini bianchi.
Il piccolo vigneto Uroczysko vicino a Zakliczyn, nella valle del fiume Dunajec, coltiva diverse varietà di uve, tra cui seyval blanc, jutrzenka, hibernal, regent, rondo, monarch e cabernet cortis. Il proprietario e fondatore del vigneto – Andrzej Haus – ha deciso di coltivare le viti con metodi tradizionali e manuali anziché meccanici, a causa dell’elevato rischio di erosione del terreno in questa zona. La piantagione, fondata nel 2011, copre una superficie di 0,8 ettari.
Il vigneto Zadora, che appartiene a Zofia Michalowska, è uno dei tanti vigneti nelle vicinanze di Tarnow, che offre le condizioni perfette per coltivare i vini. La piantagione è stata fondata nel 2007 su un terreno argilloso-sabbioso ed è uno dei vigneti commerciali registrati più piccoli in Polonia. I vini in bottiglia più noti prodotti dalla cantina locale includono vini bianchi realizzati con uve johanniter, solaris e Phoenix, così come vini rossi realizzati con varietà regent e rondo.
Il vigneto Manru, di proprietà di Marek Zwolenik, è stato fondato nel 2010 a Kasna Dolna, nel comune di Ciezkowice, e copre una superficie di 0,5 ettari. Il vigneto coltiva uve da vino bianco – Seyval Blanc, Muskat, Solaris – e da vino rosso – Rondo, Regent, Salome, Marechal Foch e Leon Millot – oltre a diverse varietà da dessert.
Il vigneto Nowizny si trova sulla pittoresca collina della zona di Pogorze Roznowskie nel villaggio di Polom Maly nel comune di Iwkowa. L’azienda agricola si concentra sulla coltivazione di viti e sulla loro lavorazione. Il vigneto coltiva un insieme piuttosto vario di viti, tra cui le varietà aurora, bianca, hibernal, muscaris, muscat, seyval blanc, solaris e swenson red per i vini bianchi e maréchal foch e regent per i vini rossi. Una grande attrazione è una cantina in pietra con volta a botte situata accanto al vigneto, situata sulla collina, dove si svolgono le degustazioni.

Polonia, alla scoperta di una gastronomia pluristellata

Polonia, alla scoperta di una gastronomia pluristellata

Torniamo a vistare la Polonia, questa bella nazione di cui vi abbiamo già raccontato qualcosa andando ad esplorare i suo castelli e le sue fortezze (leggi qui).
Oggi vediamo un altro lato del paese quello del panorama gastronomico che si arricchisce sempre più, portando a 6 la rosa dei ristoranti stellati entrati a far parte della prestigiosa Guida Michelin 2024, a seguito dell’inserimento di 3 nuove realtà – a cui è stata assegnata 1 stella – in Pomerania, regione settentrionale, con le città di Danzica, Gdynia e Sopot, che si aggiungono alle già presenti (e riconfermate) Varsavia, Cracovia e Poznan.


Una gastronomia di tutto rispetto

Quella polacca è certamente una gastronomia di tutto rispetto, in cui si fondono sapientemente prodotti, utilizzi e ricette frutto non solo di questa terra ma anche della profonda contaminazione lasciata in dono dalle numerose etnie che, nel corso dei secoli, hanno qui convissuto facendo sì che ogni Regione abbia, oggi, una propria storia e una forte identità gastronomica.
Questi nuovi riconoscimenti lo dimostrano. Sono in tutto 77 i ristoranti inclusi nella Guida Michelin Polonia (erano 49 lo scorso anno): 3 nuovi premiati con una stella Michelin (a Danzica, a Varsavia e a Koscielisko, nella zona montana di Zakopane, a sud di Cracovia) che si aggiungono ai tre già presenti, 9 nuovi con il titolo Bib Gourmand che portano così a 16 le insegne riconosciute con questo titolo e ben 55 raccomandati dalla Guida Michelin (16 in più rispetto al 2023).
Viaggiare in Polonia, andando alla scoperta dei suoi sapori e delle sue pietanze, significa compiere un vero e proprio viaggio storico-degustativo, dando vita ad un’esperienza culinaria che attraversa tutte le Regioni del Paese e che, oggi, in Pomerania, può contare sulla prima Stella Verde Michelin insignita al ristorante Eliksir di Danzica, per il suo impegno ecologico.


Le nuove stelle di Polonia

Una nota di merito va data a Bottiglieria 1881 di Cracovia, lo scorso anno primo ristorante in Polonia a ricevere due Stelle Michelin, riconfermate anche quest’anno, così eleggerlo a ristorante migliore del Paese.
Con uno sguardo alle new entry, sono 3 i nuovi ristoranti con una Stella Michelin ad ampliare la scena gastronomica di qualità polacca.
Di particolare rilievo è Arco di Paco Pérez, il primo ristorante Stella Michelin a Danzica. Arco combina ingredienti polacchi con sapori spagnoli in piatti che mostrano sia una grande ambizione che l’attenzione ai dettagli, oltre all’originalità dello chef italiano Antonio Arcieri.
Varsavia, il nuovo ristorante stellato è Rozbrat 20: sotto la supervisione dello chef-proprietario Bartosz Szymczak, ciò che ha impressionato gli ispettori Michelin è il modo in cui si è evoluto e maturato negli ultimi anni, proponendo una combinazione di sapori studiata magnificamente, utilizzando ingredienti della migliore qualità come base per piatti davvero deliziosi.
L’ultimo ristorante incoronato quest’anno con una Stella Michelin è Giewont, situato a Koscielisko nei pressi di Zakopane, la capitale delle montagne polacche, a sud di Cracovia; lo chef Przemek Sieradzki combina prodotti e tecniche polacchi e francesi con risultati brillanti, offrendo piatti ben bilanciati che mettono in risalto sapori audaci e un equilibrio eccellente.
Oltre, quindi, alle due stelle di Bottiglieria 1881, sono 5 i ristoranti con una stella in Polonia, poiché Muga a PoznanNuta a Varsavia hanno entrambi meritatamente mantenuto le loro distinzioni per un altro anno.
Con la Stella Verde Michelin vengono premiati i ristoranti che sono all’avanguardia per quanto riguarda pratiche sostenibili. Quest’anno, l’Eliksir di Danzica è diventato il primo ristorante in Polonia a ricevere questo riconoscimento.
Il team di Eliksir è molto attivo per ridurre l’impatto sul pianeta e al centro di tutto c’è una filosofia a basso spreco che include il recupero dell’olio da cucina da utilizzare come combustibile e l’utilizzo di bucce di agrumi per liquori e sciroppi.
Anche i prodotti locali sono fondamentali per l’etica di Eliksir, così come l’uso di fonti energetiche rinnovabili e l’impegno a lavorare con fornitori che condividono l’approccio sostenibile del ristorante.
Oltre alle nuove Stelle Michelin e Green Star, sono stati annunciati 9 nuovi Bib Gourmand per la Polonia (premio che viene assegnato ai ristoranti che offrono una cucina di grande qualità e di grande valore), portando così il numero totale di Bib Gourmand a 16.
Treinta y Tres è un ristorante spagnolo che offre deliziosi piatti classici e un’ampia lista di vini spagnoli. Hewelke, invece, è un omaggio al famoso birraio e astronomo della città Johannes Hevelius, con una cucina fortemente incentrata su elementi panasiatici.
La vicina Sopot ospita anche 2 nuovi “Bib”. La cucina del ristorante 1911 rinuncia alla pignoleria e si impegna maggiormente a regalare ai commensali un sapore intenso ad ogni boccone.  Al ristorante Vinissimo è il vino a giocare un ruolo importante, mentre la cucina propone piatti semplici e ben ideati. L’ultimo Bib Gourmand nella regione della Pomerania è Luneta & Lorneta Bistro Club, un ristorante elegante situato nel villaggio di Ciekocinko.
Nella capitale polacca, Varsavia, ci sono 2 nuovi ristoranti Bib Gourmand: Kontakt è un bistrot cool ai margini della città che offre piatti mediterranei e un’ampia carta dei vini; per i sapori sudamericani, il Ceviche Bar serve come piatto principale il ceviche, naturalmente, insieme ad altri piatti dal sapore fresco.
C’è anche un nuovo ristorante Bib Gourmand a Poznan, Spot, che propone un’ampia selezione di vini ed è specializzato in ingredienti affumicati in casa, con una splendida terrazza con vista su un vigneto. Infine, a Cracovia, Folga è stato riconosciuto per i suoi piatti a buon prezzo che traggono ispirazione da una vasta gamma di cucine globali.
I ristoranti Bib Gourmand polacchi già presenti nella guida hanno mantenuto le loro caratteristiche distintive: Molam a Cracovia; Fromazeria e Tu Restaurant a Poznan;Alewino, Kieliszki na Proznej, Koneser GrilleLe Braci a Varsavia.


Varsavia, città Vegan Friendly

Nella capitale polacca fiorisce anche la scena vegana, posizionandosi al 12° posto quale città più vegan-friendly del mondo nella classifica di Happy Cow, la guida internazionale per i ristoranti vegan. Sono circa 270 i locali sparsi per la città, tra cui fast-food e kebab bar, ma anche pizzerie e ristoranti con piatti regionali polacchi in chiave moderna e diverse pasticcerie, in risposta ad un tipo di alimentazione che sta diventando sempre più popolare, alcuni completamente vegani altri con proposte sia vegane che vegetariane, dai classici piatti polacchi come i pierogi rigorosamente senza carne, alle polpette di verdure e spinaci e zuppe con verdure di stagione.

 

Tre buoni motivi per visitare Danzica, il gioiello del Baltico

Tre buoni motivi per visitare Danzica, il gioiello del Baltico

Dalle splendide città, luoghi pieni di maestosi edifici e ricchi di storia e cultura – tra cui Danzica, adagiata lungo la costa polacca, magnifica dal punto di vista naturalistico.
Per ben 770 km, la Polonia viene bagnata dalle acque del Mar Baltico che sa regalare spazi liberi e senso di libertà: spiagge e dune selvatiche, insenature profonde e tanta, tanta storia.  

Rive di Danzica

Capitale della cultura polacca

Basta un weekend per innamorarsi di Danzica e qualche giorno in più per immergersi nella cultura polacca visitando la Pomerania, regione ricca di storia e tradizione ma anche impreziosita da spiagge sabbiose e una natura esuberante.
Conosciuta anche come Gdańsk in polacco, è la vera perla del nord della Polonia, situata sulle sponde del Mar Baltico.
Danzica è una città affascinante e accogliente, orgogliosa del suo passato ma allo stesso tempo moderna. Ad ogni passo si respira la libertà, quella libertà segnata da secoli di traffici marittimi, quindi dal ruolo cruciale che ebbe durante la Seconda Guerra Mondiale e dalla nascita del movimento sindacale Solidarność.
Dinamica e raffinata, ciò che attrae di questa città polacca affacciata sul Mar Baltico è il suo patrimonio storico-culturale e la bellezza architettonica degli edifici.
Passeggiando per il centro storico, caratterizzato da strade lastricate in pietra e ricco di splendidi palazzi d’epoca, salta subito all’occhio la piazza del mercato che si sviluppa lungo due larghi corsi-piazze principali, via Długa e via Długi Targ(letteralmente “mercato lungo”).
Da qui ha inizio il Tratto Reale, che costeggia il fiume Motlawa, racchiuso da ambo i lati da due imponenti porte – Porta d’Oro e Porta Verde.
Percorrendolo troverete la seicentesca fontana di Nettuno e la Corte di Artù, sede un tempo dei principali eventi della vita cittadina, la cosiddetta “colonna meteorologica”, dotata di barometro e termometro, posizionata nei pressi della casa natale di Daniel Fahrenheit e la Zuraw, caratteristica gru in legno, la più grande gru portuale dell’Europa del Medioevo, costruita nel 1444.
Via Mariacka vi condurrà alla Basilica di Santa Maria, la più grande chiesa in mattoni di Polonia (la terza del Nord Europa) con una torre alta 80 metri che offre uno spettacolare panorama dell’intera città.
Danzica è conosciuta anche per gli oggetti di ambra; non vi sarà difficile scorgere i negozietti dove poterli acquistare, ma se volete vederne la collezione più impressionante (oltre mille pezzi) dovete visitare il Museo dell’Ambra posto oggi nel Grande Mulino (è il più grande mulino dell’Europa medievale, eretto dai Cavalieri Teutonici intorno al 1350).
Per un salto nel passato, non perdetevi il Centro Europeo di Solidarietà (Europejskie Centrum Solidarności), un museo interattivo dedicato alla storia del sindacato polacco Solidarność situato all’interno di un edificio la cui costruzione recente assomiglia allo scafo di una nave e il museo dedicato alla Seconda Guerra Mondiale, la cui esposizione principale si sviluppa su un’area di 5mila metri quadrati (rendendola una delle mostre storiche più grandi al mondo).

Mercatini di Natale a Danzica

La tripla Città: Danzica, Gdynia e Sopot

La visita non è completa senza una puntata a Sopot e Gdynia che, con Danzica, formano un unico agglomerato urbano (Trójmiasto, Tripla Città), facilmente raggiungibili in bicicletta percorrendo la pista ciclabile lungomare.
Con il molo in legno più lungo d’Europa, Sopot è un piccolo centro balneare, da visitare a piedi percorrendo la pittoresca strada Monciak (come viene chiamata dai suoi abitanti) fino a raggiungere – al civico 53 – una casetta storta costruita nel 2004, un particolare esempio di architettura contemporanea e uno dei posti più fotografati di Sopot.
Gdynia, invece, è la cittadina più giovane, fondata negli anni Venti del XX secolo, nota per il suo caratteristico lungomare, dove sono ormeggiate navi monumentali cariche di storia, tra cui il cacciatorpediniere degli anni trenta “Błyskawica” (il più antico nel suo genere ancora conservato) ed il famoso veliero “Dar Pomorza”, cui si aggiungono i cimeli della flotta polacca esposti del Museo della Marina Militare. Non perdetevi però una visita al Museo Oceanografico con l’Acquario di Gdynia, dove sono esposti enormi acquari, vetrine e diorami, la fauna e la flora dei mari e degli oceani del mondo.

Gdansk

Un tuffo nella storia, alla scoperta della Regione Pomerania

Se potete prolungare di qualche giorno il vostro viaggio, unite la visita della Regione Pomerania, una delle più interessanti della Polonia da un punto di vista naturalistico, per le sue bellissime spiagge sabbiose, i laghi e i fiumi, meta perfetta per gli amanti degli sport acquatici ma anche da chi ama il suo ricco patrimonio storico-culturale, dove castelli, corti e palazzi antichi raccontano di un passato di padroni e sovrani di quello che fu un tempo il  Ducato di Pomerania.
Di particolare interesse il castello medievale di Malbork, il più grande del mondo costruito in mattoni, edificato nei secoli XIII-XV dall’Ordine teutonico (Patrimonio dell’Umanità UNESCO), raggiungibile da Danzica in un’ora di macchina o in mezz’ora con treno diretto ad alta velocità.
La regione dei laghi della Casciubia, abitata dalla minoranza casciuba appunto – fedelissimi alla loro cultura e al loro dialetto – è costellata da boschi verdi, terre brune, laghi e fiumi blu ed è qui che si trova Szymbark, villaggio situato nel cuore del Parco Paesaggistico della Casciubia dove potrete conoscere la storia, la cultura e la lingua casciubiana, e  Wesiory, un antico insediamento della Pomerania dove si trova una sorta di Stonehenge polacco, formato da 4 cerchi di pietre (con diametro dai 10 ai 30 metri) e 20 tumuli (ndr. prima della Seconda Guerra Mondiale si potevano ammirare ben 11 cerchi e oltre 30 tumuli in questa zona, ma di essi non c’è più traccia).
Da inserire nel programma di viaggio anche una sosta al Parco Nazionale Slowinski (Riserva della Biosfera UNESCO), conosciuto per le dune mobili (la più alta è di 40 metri) che si estendono su di una superficie di alcuni chilometri quadrati, un vero e proprio spettacolo della natura, che si forma, si trasforma e si modella con il vento.

 

 

Castelli e fortezze, cavalieri e principesse. Non è una favola, è la Polonia

Castelli e fortezze, cavalieri e principesse. Non è una favola, è la Polonia

Se siete amanti della storia, della cultura e dell’architettura e vi piacciono castelli e leggende, non vi resta che organizzare un viaggio in Polonia, paese che vanta centinaia di fortezze disseminate su tutto il territorio, edifici antichi che celano un patrimonio storico incredibile.
Molti di questi castelli, spesso di epoca medievale, sono stati successivamente rinnovati, pur mantenendo il loro pregio architettonico e conservando collezioni di opere d’arte, mobili antichi, tappeti ed armi.

Foto di Lubos Houska da Pixabay

Per un viaggio indietro nel tempo

Siete pronti per un viaggio indietro nel tempo?
A vivere atmosfere fiabesche visitando bellissimi castelli in giro per la Polonia? Ognuno di questi ha una propria anima, una propria storia e una propria architettura. Rappresentano uno dei tesori più preziosi di questo sorprendete paese dell’Europa Centrale, ammaliando tutti, grandi e piccini, appassionati di storia, cultura e arte e… favole.
Sono centinaia i castelli che punteggiano i paesaggi della Polonia e visitarli è di gran lunga una splendida opportunità per scoprire il fascino di antichi edifici – risalenti ad un Medioevo lontano ed intrigante – ammirarne gli interni e godere delle magnifiche vedute che offrono, perché spesso circondati da parchi e giardini di grande bellezza.

Castello di Czocha. Foto di Dariusz Sankowski da Pixabay

I tesori della bassa Slesia: il Castello di Czocha 

Il Castello di Czocha è una fortezza del XIII secolo affacciato sul lago Lesnia nella regione della Bassa Slesia.
È famoso per la sua imponente architettura, dalla quale spiccano torri, campanili e facciate elaborate. Si estende su una superficie di circa quattro ettari ed è circondato da un bellissimo paesaggio collinare e, malgrado le numerose modifiche e ristrutturazioni subite nel corso dei secoli, è possibile oggi ammirare al suo interno molte sale e stanze decorate con mobili antichi, dipinti e oggetti d’arte originali.
Sono diverse le attività che si svolgono al suo interno: visite guidate e tour notturni per scoprire la storia del castello attraverso passaggi segreti, ma non solo.
Tanti i festival e gli eventi culturali ed educativi organizzati. Spesso scelto come location per le produzioni cinematografiche, grazie alla sua spettacolare e indubbia scenografia, il Castello di Czocha è anche uno dei più misteriosi. Agli inizi del XX secolo venne acquistato da un uomo di nome Ernst Gutschow che finanziò diverse ristrutturazioni, che inclusero la realizzazione di sottopassaggi, porte nascoste, nascondigli e stanze segrete che, ad oggi, nessuno è riuscito a capirne l’utilizzo.
Potreste essere voi a risolvere questo enigma, soggiornando nell’hotel che sorge sul terreno del castello; potreste trovare il nascondiglio segreto che vi porterà al tesoro di Ernst Gutschow.
E quale periodo migliore dell’anno, se non proprio l’autunno, per andare alla ricerca di tesori, scoprire segreti e leggende legate a re, regine, guerrieri e castelli risalenti ad epoche lontane? Seguiteci in questa visita fiabesca.

Castello di Ksiaz. Foto di Kami Zuto da Pixabay

Il Castello Ksiaz

Il Castello Ksiąz è il terzo castello più grande della Polonia in Europa.
Situato nella città di Walbrzych, nella Bassa Slesia, sud-ovest della Polonia, venne costruito nel XIII secolo e, nel corso dei secoli, subì molte modifiche e ristrutturazioni, in particolare durante il periodo barocco e neogotico. La sua imponente architettura affascina qualsiasi visitatore; il complesso è formato da diversi edifici e terrazzi, che si sviluppano su una superficie di circa trenta ettari e si trova all’interno dell’omonimo Parco Paesaggistico Ksiazanski.
Il castello è un posto unico che testimonia il ricco patrimonio culturale del sud della Polonia e proprio per questo faceva gola ai briganti della zona che, una notte, decisero di irrompere ma furono talmente silenziosi che non svegliarono né le guardie né gli abitanti portando via sacchi pieni di oggetti preziosi. Quando ormai pensavano di averla fatta franca, passando accanto al mulino per tornare al loro nascondiglio, sentirono all’improvviso uno strano rumore.
La diga sul torrente cedette e la rapida corrente trascinò via i ladri insieme ai sacchi pieni di ricchezze. Non sopravvisse nessuno dei briganti ma si racconta che i tesori del Castello Książ siano ancora nascosti sul fondale del torrente aspettando che qualcuno li scopra. Non è l’unica leggenda legata a questo maestoso edificio. Come in ogni castello che si rispetti, infatti, non mancano fantasmi che si aggirano tra le mura.
Oltre al mistero, non mancano fiaba e magia: nella stagione invernale, infatti, il Parco Paesaggistico si trasforma in uno scintillante spettacolo di luci! Tra ottobre e febbraio, viene infatti allestita una mostra – il Giardino delle Luci – durante la quale è possibile ammirare decorazioni luminose che rendono ancora più bella la già straordinaria architettura del maniero.
Dalle fontane zampillano gocce di luce, il Terrazzo delle Rose (Taras Rozany) è addobbato con fiori sfavillanti e il Terrazzo Occidentale (Taras Zachodni) si è trasformato in una fiabesca sala da ballo. Nel giardino incantato del Palmeto, tra il rumore dell’acqua e il canto degli uccelli, sarà possibile trovare splendide farfalle, fiori incantevoli e onde magiche piene di pesci colorati.

Castello di Pieskowa Skala. Foto di Pixabay

Malopolska: custode di un tesoro sorprendente. Il Castello di Pieskowa Skala

Il Castello di Pieskowa Skala fu costruito nel XIV secolo per volere del re Casimiro il Grande come parte della rete difensiva destinata a proteggere i confini dello stato e la capitale di allora (ndr. Cracovia) e sorge nel Parco Nazionale di Ojcow, nei pressi di Cracovia, luogo che vale la pena visitare perché si possono ammirare numerose grotte e gole formatesi dall’azione dei processi carsici, alcune dalle forme fantastiche, tra cui la più celebre è la Clava di Ercole.
Il castello, eretto in stile gotico, è stato oggetto di diversi interventi di ristrutturazione nel corso dei secoli, in particolare durante il periodo rinascimentale e rappresenta oggi uno dei più celebri esempi di architettura difensiva del Rinascimento Polacco.
E come ogni castello che si rispetti, anche qui narra la leggenda che …
C’era una volta una nobile ragazza chiamata Dorotka che si innamorò di uno scudiero. Il suo amore era corrisposto ma non approvato dal padre della giovane che le fece sposare il vecchio proprietario della residenza, oggi chiamata Pieskowa Skala.
La ragazza, non riuscendo a vivere senza amore, scappò insieme al suo amante, ma furono presi e puniti severamente: lui squarciato dai cavalli, lei rinchiusa in una torre sopra la roccia, condannata a morire di fame. Per un po’ di tempo venne aiutata dal suo cagnolino che con fatica si arrampicava sulla roccia.
La ragazza alla fine morì e si dice che ancora oggi nel castello riecheggiano i suoi lamenti. Il nome della residenza – letteralmente traducibile come “la roccia del cagnolino” – pare proprio faccia riferimento al fedele cane della povera Dorotka.
Sarà vero? Scopritelo voi stessi durante una visita al Castello di Pieskowa Skala, una delle tappe del 
Sentiero dei Nidi d’Aquila, itinerario che abbraccia due regioni, Slesia e Malopolska, forse una delle zone più belle della Polonia.

Castello di Ogrodzieniec. Foto Pax Mex per Pixabay

Castello di Ogrodzieniec

Il Castello Ogrodzieniec di Podzamcze, eretto ai tempi del re Casimiro il Grande sul punto più alto della Jura Krakowsko-Czestochowska, è il più imponente e caratteristico castello dell’Itinerario dei Nidi d’Aquila.
Grandioso nella sua antica struttura, costituisce un ottimo esempio della bravura degli antichi costruttori che nei secoli lo hanno reso una maestosa sede aristocratica.
Dopo una lunga ristrutturazione, avvenuta a metà del XVI secolo in stile rinascimentale, agli inizi del XVIII secolo subì ulteriori modifiche, fino a farne un castello in stile barocco.
Grazie al suo fascino, qui sono state girate alcune puntate della celebre serie The Witcher, basata sulla saga dello scrittore polacco Andrzej Sapkowski.
Dal 2021 è possibile ammirare in inverno il castello in una nuova magnifica veste luminosa!
Nell’area infatti sono state installate 
illuminazioni – personaggi legati alla storia e alle leggende della fortificazione.
Alabardieri che proteggono le porte del cortile principale, cavalieri e una dama bianca strettamente legati al castello, un enorme cane nero e una carrozza con cavalli e specchi nelle stanze del castello.
Gli autori del progetto hanno utilizzato colori chiari e uniformi, prediligendo la luce calda e fredda per il castello, mentre solo per alcune figure sono state usate luci colorate. La 
Fortezza della Luce è illuminata da un milione di luci che esaltano la bellezza del magnifico edificio, creando un effetto sorprendente, che affascina e incanta i visitatori.

 

 

Le 10 città più economiche d’Europa

Le 10 città più economiche d’Europa

A tutti piace viaggiare. Nonostante ciò piace anche a risparmiare….
“Economico“ non è la prima cosa che può venire alla mente quando scegliamo una destinazione europea soprattutto durante l’alta stagione.
Comunque, esistono delle città che smentiscono quanto diciamo e che anzi, possono essere prese in considerazione quando si tratta di viaggiare con un budget limitato.
Abbiamo attinto da una graduatoria fatta da un famoso portale ed ecco la selezione delle top 10 città  europee che possono una buona destinazione a prezzi contenuti.
Di seguito l’elenco con alcuni parametri di costi vivi.

Sofia – Foto di Ivan Nedelchev su Unsplash

1 – Sofia, Bulgaria

Sofia è la capitale europea più economica. Il cibo, il trasporto pubblico, l’alloggio, gli ingressi a musei ed edifici pubblici, tutto è molto conveniente.
L’unica cosa che non è proprio economica è il prezzo dei voli dalle altre città europee e ciò giustifica il fatto che Sofia non sia una destinazione turistica popolare.
Costo alloggio: 6 €. Cibo: 5€. Trasporto pubblico: 0.5€

Češký Krumlov – Foto di Mike Swigunski su Unsplash

2 – Češký Krumlov, Repubblica Ceca

La destinazione più popolare del paese, dopo la celeberrima Praga. Si tratta di una destinazione davvero interessante grazie alla sua città vecchia, circondata da un fiume bellissimo. Perfettamente conservata e non troppo affollata è sorprendentemente economica quando si parla degli alberghi, cibo e bevande, anche nel centro della città.
Costo a
lloggio: 9€. Cibo: 6€. Trasporto pubblico: 1.4€

Cracovia – Foto di Mike Swigunski su Unsplash

3 – Cracovia, Polonia

Tutta la Polonia a dire il vero è nota per essere una destinazione turistica economica. Lo è soprattutto la seconda città più grande del paese che grazie anche alla devozione per Papa Wojtila attrae migliaia di turisti ogni anno grazie ai suoi ottimi alberghi, bar e cibi deliziosi nei ristoranti che mantengono prezzi bassi.
Costo
alloggio:8€. Cibo: 5.5€. Trasporto pubblico: 0.65€

Budapest – Foto di Dan Freeman su Unsplash

4 – Budapest, Ungheria

Una delle capitali più affascinanti d’Europa si distingue per essere adatta anche a viaggiatori con budget ridotto.
Budapest elegante sulle rive del Danubio con i suoi castelli, i suoi palazzi e la sua cattedrale è adatta a tutti. Mangiare non costa troppo e si possono trovare anche sistemazioni di soggiorno economiche senza allontanarsi troppo dal centro.
Costo alloggio: 5€. Cibo: 7€. Trasporto pubblico: 1€

Sarajevo – Foto di Milana Jovanov su Unsplash

5 – Sarajevo, Bosnia e Herzegovina

La capitale di Bosnia e Herzegovina riesce ad attrarre tantissimi turisti nonostante stia ancora facendo i conti con le ferite della cruenta guerra civile degli anni ’90.
La città martire Sarajevo tristemente nota dopo la dissoluzione della Jugoslavia per il lungo assedio serbo nonostante porti vive sui palazzi le ferite del periodo bellico si presenta bellissima con il cuore della città antica che si sviluppa davanti al centro moderno della ricostruzione, così che un viaggio in questa capitale possa essere anche un viaggio per capire l’orrore della guerra, di tutte le guerre.
È ancora un po’ difficile arrivarci, ma una volta a Sarajevo non potrete che innamorarvi specie della sua cucina e della sua cultura.
Costo alloggio: 6€.
Cibo: 6€. Trasporto pubblico: 0.8€

Belgrado – Foto di Milana Jovanov su Unsplash

6 – Belgrado, Serbia

Anche Belgrado, un po’ come Sarajevo è una delle perle balcaniche che sta ancora tentando di ricostruirsi dopo gli anni bui delle guerre degli anni Novanta seguiti alla dissoluzione della ex Jugoslavia.
La capitale serba oggi attrae molti turisti e stupirà senz’altro per la cordialità della sua gente, per la sua vivace vita notturna e per la sua cucina deliziosa oltrechè per i prezzi davvero convenienti.
Costo alloggio: 6€. Cibo: 7€. Trasporto pubblico: 0.5€

Zagabria – Foto di Sven Kucinic su Unsplash

7 – Zagabria, Croazia

Altra meta balcanica sempre più popolare nel cuore dei viaggiatori di tutto il mondo per l’ottimo rapporto qualità prezzo è anche la capitale croata che anno dopo anno conquista sempre più fans.
Zagabria è una città giovane e vivace con una gastronomia interessantissima e una vita notturna godevole. Un viaggio a Zagabria vuole dire anche visitare uno dei parchi più belli d’Europa quello di Plitvice.
Costo alloggio: 8€. Cibo: 8€. Trasporto pubblico: 1€

Bratislava – Foto di Lukáš Kulla su Unsplash

8 – Bratislava, Slovakia

Nonostante sia particolarmente vicina alla prestigiosissima Vienna, Bratislava capitale della repubblica di Slovakia non è una meta popolare per chi viaggia per l’Europa.
Molto più economica della capitale austriaca questa citta si distingue per la sua atmosfera piacevole e un bel centro storico al quale vale la pena di dedicare qualche giorno.
Interessanti i cibi tradizionali e gli eleganti bar del centro storico.
Costo alloggio: 8€. Cibo: 7€. Trasporto pubblico: 0,70 €

Riga – Foto di Tom Podmore su Unsplash

9 – Riga, Lituania

La capitale della Lituania è la città più a nord d’Europa che è inserita in questa speciale classifica delle città più economiche d’Italia.
Gli alberghi a prezzi convenienti, il cibo e il trasporto pubblico sono davvero economici, l’unico problema è che la città è collegata con difficoltà a tante altre località europee per cui è difficile includerla in un tour.
Costo alloggio: 8€. Cibo: 8€. Trasporto pubblico: 2 €

Lubjana – Foto di Tom Podmore su Unsplash

10 – Ljubjana, Slovenia

Sebbene Ljubljana sia una città molto bella ed elegante spesso chi visita la Slovenia non la include in un tour nella nazione.
Città di grande fascino si sviluppa intorno al suo fiume dove scorre anche la vita notturna e dove insistono la maggioranza degli eleganti e gradevoli locali. Da non perdere il quartiere degli artisti Metelkova.
Costo alloggio: 10€. Cibo: 7€. Trasporto pubblico: 1 €